Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
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Autore: alls_    02/02/2013    5 recensioni
Questa ragazza è stata spinta dai troppi giudizi negativi della società a vomitare ogni volta che mangiava la qualsiasi cosa, adesso sta male, non riesce più a fermarsi, ma la musica riesce a salvarla. Ma soprattutto, ci riesce il suo idolo, Edward Christopher Sheeran.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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-Quindi sei tu l’amica biondina di cui parlava Ed.

Mormorò Harry, passandosi una mano tra i capelli ricci. A quelle parole Beatrice alzò le sopracciglia, sconcertata, mentre ancora si sentiva le guance bruciare per colpa del rossore.

- L’amica biondina? E’ così che m’ha chiamato?

- Be’, sono parole sue. Non mie. Come ti chiami, biondina?

Le porse la mano, con un sorriso dolce sul volto. Bea prese la mano in una frazione di secondo, la strinse bloccando la circolazione di Styles, e la mosse freneticamente.

- Mi chiamo Beatrice.

Sfoggiò un sorriso enorme pronunciando quella frase, un sorriso così grande ed inquietante che fece rabbrividire Harry;  gli sembrò quasi di guardare quelle lugubri bambole di porcellana, che ti sorridono sembrando schizofreniche. Lottò per avere la propria mano indietro, e quando la ragazza mollò la presa la aprì e la chiuse ripetutamente, tentando di sentire di nuovo del sangue in circolo.

- E’ un piacere Bea.

Ammise, sinceramente, e poi vide il suo amico e Charlotte uscire dal caffè. Lo sguardo di Ed attaccava Harry, bruciandolo vivo, e lo stesso faceva Charlie guardando l’amica. Sorridendo indifferente si slanciò sulla ragazza sulla quale Sheeran gli aveva fatto una testa enorme. Porse la mano anche a lei, e al contrario della stretta precedente, questa era delicata e timida, a mala pena riuscì a sentire la mano sottile di lei stringere la sua.

- Charlotte, giusto?

- Giustissimo.

Affermò lei, incrociando le braccia sotto il petto. Il minuto seguente calò il silenzio, un silenzio imbarazzante che nessuno ruppe. Erano tutti impegnati a guardarsi attorno imbarazzanti, con le mani lungo i fianchi.

- Volete salire?

La voce di Harry rimbombò per tutta l’Hall dell’hotel, mentre il rosso lo guardò male infuriandosi. Non c’è bisogno che io vi trascriva la risposta che diede Bea, con il suo sorriso schizofrenico, ma Charlotte rimase leggermente titubante, cercando il consenso di Ed.

- A te va?

Chiese, portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio, e stringendosi le spalle.

- Eh? Oh, certo che mi va..

Lui rispose spontaneamente, andando verso l’ascensore. Prese Harry per il gomito, e lo tirò a se’ mentre camminavano qualche passo avanti rispetto alle ragazze.

- Sei impazzito? E’ davvero speciale quella ragazza, mi sta piacendo e tu te ne esci così?

- Non ho fatto nulla di male, le ho solo chiesto di salire.

- Perché non lo chiedevi solo alla biondina?

- Primo, si chiama Bea.. Secondo il suo sorriso mi spaventa un po’.

Ammise, sincero, ridacchiando. Ed si girò automaticamente, per guardare Beatrice intenta a parlare con Charlie, con’espressione sovraeccitata.

- Se invece con te e Charl non dovesse funzionare..

Non continuò la frase, perché una gomitata sul fianco lo fece piegare in due.

- Ma calmati! Hai il ciclo?

Sussurrò lui, massaggiandosi un fianco. Raggiunsero la suite dei due ragazzi e si chiusero la porta alle spalle, guardandosi attorno. Charlotte adocchiò dei fogli sul tavolo, e si avvicinò spostando i fogli incuriosita.

- Oh, non è niente.

Il rosso quasi le strappò i fogli dalle mani, passandosi una mano dietro la nuca. A quel riflesso Charlie arrossì, facendo un passo indietro. Sorrise per poi mordicchiarsi il labbro.

- Scusami, non dovevo.

Ed si sentì addosso lo sguardo di rimprovero del compagno di viaggio, e porse nuovamente i fogli a Charl. Si sedette sul divano, prendendo la chitarra.

- No, scusami tu. Guardali pure. E’ una canzone che stavo provando a scrivere con Harry. Sono tutti appunti e scarabocchi, non so se ci capirai qualcosa.

Iniziò a leggere, per quel che poteva, il testo e le correzioni del lavoro. Oh, i testi di quel ragazzo erano un crimine. Ti facevano esplodere il cuore nel petto per la troppa emozione, ti facevano stare bene, e ti facevano sentire capita.

- Sembra veramente bella. Posso sentire come fa? Giuro che non metteremo il testo su internet, e non vi registreremo.

Chiese con un sorriso sincero al quale non si poteva non credere, sedendosi al suo lato sul divano e stringendo ancora i fogli come se fossero un tesoro dal quale non si sarebbe mai staccata. Ed si passò una mano tra i capelli  rossi, guardando poi l’amico. Quest’ultimo annuì, senza problemi, sedendosi dietro Sheeran sul bracciolo del divano, e lo stesso fece Bea dietro Charl.

Le dita di Ed toccarono la chitarra delicatamente aprendo la canzone, e continuò così fin quando non si sentì la voce di Harry. Si esibirono per loro due proprio come avevano provato qualche ora fa da soli, tra un sorriso e l’altro. Poi si sentì anche la voce del rosso, che accompagnò quella del riccio. In quel preciso momento sia Charlotte che Beatrice si sentirono speciali. Quei due stavano cantando solo per loro la canzone sulla quale stavano lavorando insieme. Era molto corta, essendo ancora in lavorazioni, ed il testo era pieno di quelle che Ed definiva “imperfezioni” ma Charl definiva perfezione pura. Oh, questo era stato meglio di un concerto. Niente persone urlanti, niente svenimenti, solo le loro voci senza un minimo di ritocco in studio di registrazione, o disturbate dai microfoni messi male.

-
Allora?

Chiesero in coro, aspettando l’opinione della giuria.  Le due si guardarono negli occhi, con un’espressione soddisfatta.

- Splendida.

Risposero in coro come loro, con dei sorrisi dolci sul viso.


- Quanto tempo starete qui, ragazze?

Chiese Harry, buttandosi come un sacco di patate addosso ad Ed.

- Domani sera ce ne andremo.

Rispose tristemente Bea, stringendo le spalle. Charl andò ad aprire al cameriere col servizio in camera e trascinò il carrello vicino al tavolino al centro della stanza. Tolse dai vassoi i coperchi, e si beò del profumo di frittura che le arrivò al naso. Ed buttò a terra Styles, alzandosi di colpo dal divano.

- Pensi sempre a mangiare, Ed!

- Oh, sta zitto.

Gli ordinò lui, prendendosi un tovagliolino ed iniziando a mangiare tranquillamente. Guardò Charlotte, che rimase per un po’ di tempo immobile davanti tutti quei cibi pieni di grasso. Deglutì, avvicinandosi a quella piccola ragazzina così esile.

- Vuoi assaggiare questo?

Le chiese, indicandole quello che aveva preso lui dal carrello. Notò la riluttanza della ragazza, e la guardò rimproverandolo.

- Forza, un morso.

Riuscì a convincerla, e diede un morso alla mozzarella impanata che aveva preso Ed. Se la gustò lentamente, sorridendogli.

- Mh, è buono.

Ammise, pulendosi il lato del labbro.

- Ovvio che è buono! Prendilo tu questa, io vado a prenderne un’altra prima che Potter se le divori tutte.

Intanto Harry e Beatrice seguirono tutta la scena, rapiti. Beatrice era felice per la sua migliore amica, per come stava riuscendo a mangiarsi senza alcun problema quel cibo impanato e fritto, che di solito evitava sempre, oppure rimetteva.

- Vuoi un morso anche tu?

Chiese Harry a Beatrice, scherzando e prendendo per i fondelli Sheeran.

- Non fare il coglione.

Scoppiarono a ridere tutti e quattro, continuando a mangiare.
Dopo qualche ora si salutarono, accompagnandole fino all’ascensore. Harry non aveva più tanta paura nei confronti di Beatrice, insomma, infatti le lasciò un bacio sulla guancia. Invece Ed non si avvicinò minimamente per toccare con le sue labbra la guancia fredda di Charl, come se gli sembrasse inappropriato e stupido per quel momento. Per questo motivo fu Charlie a mettersi in punta di piedi, per lasciare un bacio delicato sulla guancia ruvida per colpa della barbetta incolta di Ed. Mentre la porta dell’ascensore si chiudeva i quattro ragazzi si salutarono un’ultima volta con dei gesti della mano, si erano ripromessi di fare colazione insieme il giorno dopo, promessa che ovviamente aveva proposto Harry, che come sempre faceva il primo passo che Ed non faceva praticamente mai, perché non voleva sembrare avventato, pesante, stressante, e magari un illuso.

- - -

Il mattino seguente, Charl e Beatrice aspettarono per circa mezz’ora che i ragazzi venissero a bussare alla loro camera. Entrambe si prepararono al meglio, era solo una colazione eh. Quando però notarono che era passato tanto tempo, e che ancora non arrivavano, decisero di salire loro.
Bussarono più volte davanti la loro porta, ed aprì una ragazza del servizio pulizie.

- Oh, i due famosi? Se ne sono andati prima questa mattina, mi dispiace.

Disse lei, indifferente, masticando fastidiosamente una gomma e tornando a pulire sbattendo la porta in faccia a quelle due.
Se n’erano andati.
Charlie cercò di rimanere impossibile, scrollando le spalle quando l’amica le domandò sul suo stato d’animo, ma non ci riuscì ed una volta chiuse in ascensore una lacrima calda le scese lungo il viso, ma cercò di asciugarla subito tirando su con il naso.
“Quanti film mentali che ti fai, Charlotte.”  


5:00
Il telefono di Harry suonò, disturbando il sonno dei due ragazzi.

- Spegni quel fottuto telefono, Styles!

Gli urlò Ed, rigirandosi tra coperte e nascondendo la testa sotto il cuscino. Harry prese il telefono “Louis”. Sospirò, scazzato, e prese la chiamata mentre si strofinava l’occhio addormentato. Non fiatò neanche mezzo secondo, e la cosa fece preoccupare Sheeran, che di malavoglia si alzò dal letto, raggiungendo Harry e poggiandosi allo stipite della porta. Il riccio chiuse la chiamata, e si guardò attorno cercando la sua valigia, per mettere dentro tutti i vestiti.

- Che stai facendo?

- Zayn è finito in ospedale, torno in città.

- Ma dai, torna a letto. Domani saremo lì e lo vedrai, starà bene Harry.

- No, Ed! Io ci vado adesso, se vuoi venire bene, sennò ci vediamo lunedì.

Si adirò, infilandosi i jeans e allacciando la cintura. Il rossiccio si passò una mano sul viso addormentato, e sospirò cedendo. Non disse nulla, andò semplicemente a sistemarsi la valigia e a vestirsi.

- Ti hanno detto almeno che era successo?

- No, Louis era nel panico. Sai com’è quando entra nel panico!

Ed si guardò attorno dispiaciuto di doversene già andare, ma non tanto per la neve o il panorama, ma per Charlotte che avrebbe dovuto incontrare il giorno seguente. Entrarono in ascensore, e per una frazione di secondo pensò di premere il quarto piano, bussare alla porta di Charlie, avvertirla e lasciarle un bacio, ma era troppo tardi, quindi premette il piano zero, piano terra.


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Here I am! Dio, quanto tempo è passato dall’ultima volta o: spero mi perdonerete. Il capitolo non mi piace molto, quindi se dovete darmi delle critiche negative le accetterò, consapevole di non aver dato del mio meglio. La fine mi dispiace un sacco, fhujdks. çç Non chiedetemi cos’è successo a Zayn e perché è in ospedale, non lo so, ci penserò al prossimo capitolo per farvelo sapere lol.
Anyway, recensite hfjdgjfhd. Alle cinque recensioni appena avrò un po’ di tempo continuerò c:
e seguitemi su twitter se vi va, sono @xriverashug :3
Ah, un’ultima cosa. Stavo pensando a Beatrice ed Harry, non so che fare. Volevo far nascere qualcosa, ma me ne son pentita subito. Insomma, sarebbe troppo stile film che tutte e due le amiche si fidanzano con qualcuno di famoso, non pensate? O: penso che per loro due opterò per una sana amicizia.
alla prossima. <3
-Alls.

  
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