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Autore: Keyla99    04/03/2013    3 recensioni
Una ragazza, un'Hunter archeologa, viene rapita dal ragno e accetta di decifrare un antico diario che porterebbe ad un tesoro immenso. La giovane Kayge, inizialmente diffidente, finirà persino per innamorarsi del più misterioso e affascinante tra i membri del ragno.
-Nessuno in vista. Ma Kayge era sicura che lui fosse lì, lo sentiva, anche senza dover usare i suoi poteri. Poi si mostrò. Era un ragazzo sui vent'anni, indossava un cappotto lucido blu, bordato di rosso, con il collo alto che lo copriva fino a sopra il naso. Aveva i capelli blu scuro sparati verso il basso, gli occhi erano dorati e dal taglio orientale, e in quel momento mandavano lampi glaciali.- (CAP 1)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Genei Ryodan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Non l’hai fatto- constatò Kuroro con voce calma. 
Il ragazzo sospirò. 
–Già. Alla fine avevi ragione tu. Ora mi puoi dire “te l’avevo detto”- rispose sorridendo sarcastico. 
–Sai,- continuò con la voce quasi alterata –mi sento un tale cretino... Ho disubbidito ad un tuo ordine, per la prima volta da quando sei il Capo. E per cosa, poi? Un sentimento! uno stupido sentimento! forse non sono degno di far parte della Genei...- 
L’altro lo guardò in silenzio per lunghissimi istanti. Feitan era davvero distrutto, logorato nell’anima: il senso del dovere aveva combattuto duramente contro l’amore, un sentimento per lui nuovo e sconosciuto, ed alla fine quest’ultimo aveva vinto. 
Non ce l’aveva fatta, non l’aveva uccisa. 
–Non è un peccato provare delle emozioni- disse, stupendolo –E non hai commesso nessun errore, né mi hai mancato di rispetto. Semplicemente hai fatto quello che ritenevi giusto.- 
Lo osservò ancora. 
–Comunque credo che non potresti provare più dolore di quanto già ne stai provando ora...- terminò accennando un sorriso. 
Ma Feitan scosse la testa. 
–Ti sbagli. Io ho scelto la via che faceva meno male... Sentivo che se l’avessi uccisa, se mi fossi macchiato col suo sangue, non me lo sarei mai perdonato. E poi ho visto i suoi occhi... Non mi ero mai accorto di come mi guardasse. Se solo me ne fossi reso conto prima avrei potuto evitarmi tutto questo, l’avrei prevenuto... Ma non l’ho fatto. Nel suo sguardo c’era tutto, tranne l’odio. Ho visto incredulità, paura, confusione... Ma l’odio no. Anzi, anche se stavo per toglierle la vita non smetteva di amarmi, di volermi bene. Non sono riuscito a reggere quello sguardo. Per la prima volta, sono stato io a cedere.- 
Sospirò nuovamente, poi porse il diadema all’uomo. 
–Be’, Kuroro, prenditi il tuo tesoro e lasciami in pace, per piacere. In questo momento mi detesto ancora più del solito...- 
Lui prese l’oggetto prezioso e gli diede una pacca sulla spalla. 
–Non è colpa tua se ti sei innamorato, Feitan, vuol dire che doveva succedere.- lo consolò. 
Il ragazzo non rispose, si limitò a tenere la testa bassa. 
–Tanto che importa? Non la rivedrò mai più.- fece con tono duro. 
Il Capo lo sapeva bene, com’era fatto il compagno, e sapeva che stava auto-imponendosi il controllo. 
Era abituato così, e non ci si poteva fare niente. 
–Fei..- iniziò, ma l’altro si scansò bruscamente e si diresse verso l’uscita. 
–Mi passerà, non è niente.- Fece per andarsene. 
–Aspetta- lo richiamò Kuroro. Si voltò un poco. –Ricordi le favole che ci leggevano gli adulti quando eravamo bambini? Finivano tutte bene e felicemente...- disse sorridendo. 
Invece Feitan scosse la testa, per poi guardarlo disperato. 
–Questa non è una favola. E non ci sarà nessun lieto fine. Questa è la realtà. Non ci sono i “E vissero per sempre felici e contenti”, devo solo rassegnarmi a questo.- Sparì all’esterno. 
–Scusami, non avrei dovuto chiederti una cosa del genere, sin dall’inizio...- mormorò il Capo.

E così, quei due ragazzi non si videro mai più. 
Lei riprese il suo lavoro. 
Lui continuò a seguire la Genei e a uccidere. 
Ma, nonostante fossero lontani, continuarono ad amarsi. 
Lei non si dimenticò mai di lui, e lui non riuscì mai a dimenticarla. 
Passò il tempo, ma i ricordi rimasero vivi nella loro memoria. 
Ed anche ora, continuano a chiedersi come sarebbero andate le cose se lui, quel giorno, non se ne fosse andato per sempre, se fosse rimasto con lei, invece di sparire. 
Ma purtroppo questa domanda non troverà mai risposta.

Fine... 
È questa la parola che non avrei mai voluto scrivere. 
Perché? Indica la fine di un’avventura, la fine di qualcosa. 
Che posso dirvi? Vi lascio con una canzone, che vi prego di ascoltare... 
Eccola, si chiama “Non amarmi” di Aleandro Baldi e Francesca Alott: https://www.youtube.com/watch?NR=1&v=TDxaZfV2wKI&feature=endscreen 
Tornerò presto, non temete.
 
Keyla

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