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Autore: hilaryssj    16/10/2007    10 recensioni
Certe cose non si possono immaginare e quando le si prova sulla propria pelle... allora brucia.
Scotta come la brace e ghiaccia come la neve.
Si sente la terra tremare sotto i piedi e la pressione dell'aria farsi sempre più pesante, fino a perdere completamente le forze e allora l'unica cosa che si può ancora fare è lasciarsi trasportare dall'irrazionalità e da ciò che rimane della propria vita.
Genere: Romantico, Drammatico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gohan, Nuovo personaggio, Trunks, Videl
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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You are the music in me






L'inizio delle vacanze






Giugno.

Gli ultimi giorni di scuola erano sempre i più pesanti da sopportare, legati alle ultime verifiche e interrogazioni, mentre il caldo soffocante iniziava a farsi sentire nelle aule affollate.
I professori continuavano a spiegare gli ultimi concetti, argomento di studio che gli alunni avrebbero dovuto affrontare il prossimo anno, ma i ragazzi non ascoltavano quasi più. La loro mente vagava oltre le mura dell’edificio in cui si trovavano, immersi già nelle loro prossime vacanze estive, fra uscite con gli amici e tuffi in piscina.
Pochissimi minuti ancora e l’ultima campanella sarebbe suonata. Per tre rilassanti mesi nessuno più l’avrebbe sentita trillare ancora.
Il prof. di matematica continuava a parlare di numeri, scrivere alla lavagna, convinto che qualcuno prendesse davvero appunti. Gli zaini erano già chiusi, i banchi liberi da qualsiasi materiale scolastico, i ragazzi pronti all’ urlo di vittoria.
I secondi scorrevano a rallentatore scandendo i respiri di ognuno.
“Bene … questo è tutto. Non dimenticate di fare le equazioni che vi ho assegnato. Vi auguro buone vacanze e spero che in questi tre mesi non vi scordiate almeno le quattro operazioni di base, anche se è inutile che ve lo dica. Prima che mi dimentichi … questi sono i moduli per gli stage estivi e gli eventuali corsi extrascolastici, se siete interessati.” disse il prof. passando tra i banchi, distribuendo i fogli.
“Chissà se qualcuno di voi ha la buona volontà di fare qualche lavoretto durante l’estate …” continuò sarcastico.
“Figuriamoci … io me ne sto a casa a dormire!” sussurrò un ragazzo della penultima fila al vicino che annuì sbuffando.
“Si dà il caso, signor McDugal, che a questi stage non solo si guadagna un lauto stipendio, ma vengono aggiunti punti al vostro curriculum scolastico … cosa che vi servirà molto agli esami di maturità. Ovviamente, nessuno la obbliga … sempre se ci arriva alla maturità.” riprese l’uomo ancora più acido.
McDugal, umiliato, arrossì e abbassò lo sguardo fissando il modulo sul suo banco.

Driiin …

Il suono stridulo della campanella prese a rimbombare per tutta la scuola di Satan City.
Subito dopo un urlo collettivo riempì le aule, fogli volanti di vecchi appunti si sparsero sul pavimento e un fracasso di sedie scricchiolarono fastidiosamente.
Era finita.
Fuori dalla scuola, nel piazzale, rombi di motorini e clacson impazziti turbavano la quiete del quartiere. Circa un centinaio di studenti, se non di più, stavano sulle scalinate a parlare assaporando a pieno l’inizio definitivo dell’imminente estate.
Due ragazze all’incirca sui diciassette anni si allontanarono dalla bolgia con lo zaino in spalle e un sorriso di chi alla fine aveva vinto.
“Maledetta scuola! Fortuna che è finita … alla faccia della professoressa di chimica, sono riuscita a strappare un sei di media.” esclamò entusiasta la giovane dall’aria latina e una carnagione lievemente più scura del normale, esotica.
“Hai ragione, Kerol. Non ne potevo più di reazioni e miscugli …” concordò l’amica dalla carnagione chiara e i capelli dorati.
“E poi … hai sentito il prof di matematica, all’ultima ora? Stage estivi e corsi extrascolastici … maddai … figurati se ci andiamo a rovinare l’estate in quel modo.”
“Bhè … veramente io …” non finì la frase … venne interrotta.
“Ciao ragazze!” urlò un ragazzo più grande comparendo dietro di loro, al settimo cielo.
“Ciao Kail! Per te è finita definitivamente eh?” scherzò Kerol.
“Puoi dirlo forte! Addio liceo, benvenuta Università!” disse Kail abbracciando la bionda affettuosamente.
“Frena l’entusiasmo, caro fratellino. La maturità non l’hai ancora passata, meno che mai i quadri.” ribattè la ragazza sciogliendosi dalla stretta del fratello maggiore, guardandolo con una smorfia compiaciuta.
“Oh … eddai, Becky … non portare jella! Tuo fratello ce la farà, di che ti preoccupi? Pensa a divertirti! E’ estate!” la riprese la mora.
“E poi …” continuò il fratello, Kail, passando un braccio intorno alla vita di Kerol con un sorriso fiero “so di avere la sufficienza in tutte le materie. Dopo la maturità sarò completamente libero fino a Settembre! Tre mesi di completo ozio totale …” disse sognante “pensando solo al divertimento … e alle ragazze!” concluse fissando malizioso lo sguardo divertito di Kerol, ancora abbracciati.
Becky strabuzzò gli occhi. Non poteva credere che …
“Kail, non provarci con la mia amica!” esclamò quasi scandalizzata.
“Oh … lascialo fare, Becky … non mi dispiace affatto …” intervenne Kerol con tono sensuale.
“Kerol, non provarci con mio fratello! Ma che vi prende a voi due?” urlò, rabbrividendo all’idea di suo fratello e la sua amica che …
“Rilassati, sorellina. Stavamo solo scherzando. Lo sai che punto a prede ben più ardue …” l’occhio gli cadde su una rossa che gli passò accanto in quel momento “ Tipo quella … ci vediamo stasera, Becky! Ciao Kerol!” le salutò con entusiasmo salendo sulla Golf metallizzata degli amici e defilandosi.
“Non dimenticarti della cena pre-diploma … a casa, alle otto! Sei il festeggiato, mi raccomando!” urlò la bionda per farsi sentire.
“Certo! Magari farò un po’ tardi, ma ci sarò … salutami mamma e papà … ciao!” disse distratto.
Becky fece per ribattere, ma l’auto era già sulla strada con il finestrino chiuso.
“Oh … non cambierà mai, quel testone! Mi fa sempre passare un sacco di guai …” sospirò esasperata.
“Forza, Becky … come ho già detto … è finita! Rilassati … hai ancora i nervi troppo tesi …” la consolò la mora.
“Si, forse hai ragione …”
“Bene … per prima cosa … gettiamo via questi moduli per stupidi lavori estivi e vacanze studio … proprio non ci aiutano a goderci questi benedetti tre mesi come si deve!”
Fece per estrarli dallo zaino della bionda e gettarli nella spazzatura, ma venne bloccata …
“Ferma!”
“Perché? Non mi dire che vorrai …”
“Si, esatto! Mi interessa quello del Conservatorio di Briston … gli altri puoi anche gettarli, se vuoi.” disse disinvolta estraendo dalla mano dell’amica l’opuscolo colorato.
“Ma sei matta, Becky? Hai solo novanta giorni per crogiolarti nella tranquillità … e tu che fai? Te ne vai in un’altra scuola?!?”
“Il Conservatorio di Briston è diverso … Nel periodo estivo organizzano corsi di musica, alcuni al mattino altri al pomeriggio, dipende dalla disciplina che scegli … Non è una vera e propria scuola … alla fine avrai solo un voto unico per tutto ciò che hai fatto e, nella prova finale, ti misuri con tutti gli altri ragazzi nell’Accademia con strumenti e vocalità diverse … se vinci ti offrono una borsa di studio per proseguire gli studi di 10’000 Yen. Non è male per un corso estivo, no?”
“Si, ma io credevo di passare con te le giornate in piscina e in giro per negozi … non vorrai abbandonarmi, vero?” disse dispiaciuta la mora.
“Cerca di capire, Kerol … è una grande opportunità per me! Mi piacerebbe davvero molto potermi mettere alla prova …”
“Fammi capire bene … tu vorresti andare a studiare in piena estate in una scuola di musica? A quale scopo? E poi da quando ti interessi a certe cose?” Kerol era davvero amareggiata dall’iniziativa di Becky. Si era preparata molti piani per le giornate di sole, in spiaggia, con la sua migliore amica … non pensava si verificasse un imprevisto di questo genere.
“Non c’è uno scopo. Voglio farlo e basta. E poi … dai … secondo te perché ogni anno mi offro al coro della scuola come voce principale o a comporre nuove strofe con il pianoforte per la canzone di Natale?” era davvero decisa. Avrebbe voluto farlo già l’anno scorso, ma sua madre era stata operata al ginocchio e aveva bisogno di lei. Quest’anno invece niente l’avrebbe fermata.
“Ehm …” Kerol non sapeva neanche cosa rispondere.
“Senti … mi piace la musica e adoro cantare. E’ l’ unica possibilità che ho per prendere un diploma in un Conservatorio famoso come Briston prima del diploma.”
“Ma come farai? Si trova a più di cento chilometri da qui! Rever City è sotto provincia della città dell’Est … sei sicura che i tuoi saranno d’accordo?”
“Devono esserlo. Farò questa scuola ad ogni costo!” rispose sicura Becky. Era convinta, ormai. Cantare era l’unica cosa che amava fare e che le riusciva alla perfezione. La Briston Hillman era la più grande scuola di musica di praticamente mezzo mondo …
“Va bene … tanto non riuscirò a farti cambiare idea. Fammi sapere come và a finire con i tuoi, eh! Ciao!” la salutò Kerol imboccando una viuzza di traversa.
“Contaci! Ciao!” fece Becky proseguendo diritto per la via principale. S’infilò le cuffie dell’I-Pod nelle orecchie e sintonizzò la musica sui preferiti …
Percorreva il viale alberato del suo quartiere, circa venti minuti dopo, sempre con le canzoni dei più grandi artisti che l’accompagnavano nei passi, nei respiri, nella mente …
Era così che si sentiva.
Il mondo si colorava di mille sfumature quando ascoltava la voce di Kathia Ferring, così dolce, melodica, alta, precisa …
La batteria di sottofondo scandiva i suoi passi …
La chitarra dava vitalità al suo stato d’animo …
Le cose davanti a lei si aprivano al suo passaggio, più sicuro … come se il mondo le appartenesse, come se lei e la musica fossero una cosa sola, un unico spirito che viaggia sempre in coppia. Il battito del suo cuore era in sintonia con ogni nota … non sapeva che presto non sarebbe più stato così.

******************


“Mi dispiace, Signor Son … ma, cerchi di capire … lei è all’ultimo anno di Università e non ha ancora abbastanza esperienza per un lavoro come professore di chimica e fisica per recuperi estivi, qui, alla scuola superiore di Satan City.” disse il Preside della scuola osservando interessato le credenziali del ragazzo che aveva di fronte.
“Ma ho conseguito il massimo dei voti l’anno scorso e pensavo potessi essere utile durante l’estate per i ragazzi che hanno bisogno …”
“Certo, certo … noto con piacere che è davvero un ottimo studente, ma come ho già detto, non possiamo offrirle questo lavoro per via della mancata esperienza …” rispose impassibile l’uomo. “Tuttavia … la sua Università è di alto livello, a quanto vedo, e tratta moltissimi argomenti di studio … le sarà difficile stare dietro a così tanto lavoro, Signor Son!”
“Bhè … ho sempre gestito al meglio le mie ore di studio e speravo comunque di guadagnare qualcosa durante il periodo estivo …”
“Capisco. Senta … so che studia anche storia della musica, alla sua Facoltà, e fa anche molta pratica sulla chitarra e il pianoforte, giusto?” chiese il Preside.
“Si … a dire il vero non è una delle mie materie preferite, ma non ho problemi in quel campo. Il pianoforte lo suonavo già da quando avevo otto anni … mia madre mi ha fatto prendere lezioni …”
“Molto bene! Credo che lei sia la persona giusta, allora …” sorrise.
“Che intende dire, Signore?” domandò titubante il moro.
“Conosce, vero, la famosissima scuola di musica Briston Hillman, a Rever City?”
“Certo! Durante le mie lezioni dell’anno scorso ho ricevuto gli insegnamenti dagli stessi professori che d’estate insegnano proprio lì! So bene di quale fama gode quella scuola …”
“Perfetto! Se vuole insegnare con un più che lauto stipendio, stanno cercando alla Briston nuovi insegnanti, per lo più apprendisti insegnanti, i quali impareranno a spiegare le tecniche degli spartiti, eccetera … Lo fanno per portare avanti la vecchia tradizione che vige in quel Conservatorio … Sarà insegnante ai ragazzi che per il primo anno estivo metteranno piede in quella scuola, con tante speranze … So che magari non è ciò che si aspettava, ma farà comunque esperienza e l’anno prossimo potrà aspirare ad insegnare proprio qui. Che ne dice, Signor Son?”
Gohan rimase senza parole. Insegnare in un Conservatorio di musica?! Non era ciò che si aspettava e sicuramente, nemmeno ciò che voleva.
“Ecco … River City è molto lontana e, sa, mi sono appena fidanzato … non vorrei …” prese a balbettare. Non sapeva che fare …
La distanza non era un problema per lui … in volo ci avrebbe messo dieci minuti, se non di meno, ma insegnare musica proprio non voleva … eppure era l’unico modo per avere un minimo di esperienza …
“Capisco, Signor Son … vorrà dire che sarà per il prossimo anno, dopo la laurea …” sentenziò il Preside chiudendo la cartella delle referenze.
“No! Voglio dire … va bene. Insegnerò al Conservatorio di Briston Hillman …” disse con una punta di risentimento.
“Eccellente! Le preparo i moduli che dovrà compilare e spedire …” disse l’uomo alzandosi dalla scrivania “ah … Signor Son … non mi sono dimenticato dei suoi voti quando ancora studiava qui! L’intera scuola è entusiasta di avere un ex allievo così applicato nello studio. Per curiosità … chi è la fortunata?” domandò assumendo un sorriso amichevole.
“Oh … bhé … si ricorda di Videl Satan, vero?”
“La figlia del Campione del mondo!?! Allora è lei il fortunato, Signor Son!” esclamò sorpreso il Preside.
“Eh già … ci sposiamo i primi di Settembre …” confermò felice Gohan.
“I miei più sentiti auguri, a lei e alla giovane Satan! Ve li meritate tutti!”




Continua ...?!?


Sono tornataaaaa!! Vi sono mancata?? Spero di si, perchè a me voi siete mancate tantissimo!!

Bhè ... che dire? Questa è un'altra delle mie enormi cavolate! Spero vi piaccia ...

Io ce l'ho messa tutta ... e se voi amate la musica ... questa fic potrebbe aprirvi il cuore, come lo ha aperto a me nel scriverla!

Ditemi se la devo continuare ...

VVB ...

Mi lasciate un commentino?!? ^_^ Ne sarei molto contenta!!

Grazie! kiss

Ah ... prima che mi dimentico ... questa fic è ispirata al film "Nata per vincere" (Hilary Duff) ...

La fic la dedico a Tara (Anche lei scrive su EFP) !! Lei adora Hilary Duff (come me del resto ^__^). TVTTTB Taralluccina!! hihi

A presto!!

Kisses, Hilaryssj




Dedicate to Tara




  
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