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Autore: Obsessed    02/04/2013    9 recensioni
Thadastian Week.
Perchè sono soulmates.
Perchè si completano e perchè sono due facce della stessa medaglia.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeff Sterling, Nick Duval, Sebastian Smythe, Thad Harwood, Warblers/Usignoli | Coppie: Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Day 1: Daddies!

 

 

 

 

Cause every time that I feel like I've figured it out
I can't seem to figure it in
It's got nothing to do with me
It's not even you, you see
It's part of my chemistry
It's this jealousy

(Darren Criss – Jealousy)

 

 

 

Note: Questa fan fiction sembra più un incesto che una daddies :D. Auguro una buona Thadastian Week a tutte le scrittrice e le lettrici di EFP e ringranzio il gruppo FB –Thadastian Week per avermi coinvolto in questo progetto. Questa fan fiction può essere considerata il prequel di questa, ma può essere anche letta a sé. Detto questo, vi auguro una buona lettura.

 

 

 

 

 

 

-Papà, non puoi fare così!- urlò Colin mentre Sebastian continuava a fissarlo.

 

-Sono stanco di parlarne, Colin. Sei in punizione fino a tempo indeterminato. Uscirai da questa casa solo per andare a scuola-

 

La cosa che faceva arrabbiare di più Colin era come Sebastian rimanesse calmo.

Non stava nemmeno alzando la voce.

 

-Non puoi farmi questo, papà. Non facciamo niente di male!- urlò Colin passandosi nervosamente una mano tra i capelli. - È il mio ragazzo. Non puoi impedirmi di vederlo!-

 

-Sono tuo padre, ragazzino. Questo mi da il potere di fare tutto ciò che voglio con te-

 

Thad entrò silenziosamente nella stanza spostandosi vicino al figlio come a far capire al marito che no, quella volta lui non aveva per niente ragione.

 

-Lo conosci, papà. Conosci Dylan da una vita. Sai che è un bravo ragazzo- urlò Colin mentre le lacrime iniziavano a pizzicargli gli occhi.

 

-Sebastian…-  provò Thad

 

-Taci! Non intrometterti. È tra me e lui-

 

Smythe si avvicinò pericolosamente a suo figlio e, per un attimo, Thad ebbe timore che potesse picchiarlo.

 

“No, Sebastian non picchierebbe mai Colin” lo rimproverò una voce nella sua testa.

 

-Fino a quando sei sotto questo tetto farai quello che dico io. Non voglio discuterne più. Vai di sopra e rimanici-

 

Colin si morse il labbro pronto a controbattere ma Thad gli poggiò una mano sulla spalla. Il sedicenne annuì guardando suo padre e lanciando un’occhiata di disprezzo a Sebastian, uscì dalla cucina.

Qualche minuto dopo sentirono la porta della sua camera chiudersi violentemente.

 

-Tu pensi davvero di star facendo la cosa giusta?- gli chiese Thad

 

-Sta zitto-

 

Thad alzò un sopracciglio. –È l’unica cosa che sai dire? Non hanno fatto nulla di male, Sebastian. Mi spieghi qual è il tuo problema?-

 

Sebastian sbatté i pugni sul tavolo. – Ti ho detto di stare zitto, cazzo!-

 

-Gli hai procurato doppio dolore, Sebastian. Cosa pensi che stia provando ora che il papà che ama di più al mondo gli sta proibendo di essere felice? Come credi si senta?-

 

-Thad, cazzo! Io non gli sto proibendo proprio un cazzo-

 

-Non capisco qual è il tuo problema con Dylan. È di famiglia ancor prima che stessero insieme. Meglio lui che uno sconosciuto-

 

Sebastian premette le labbra una contro l’altra fino a che la sua bocca prese la forma di una linea indurita. –Colin è in punizione e non vedrà Dylan fino a nuovo ordine-

 

-Questa casa non è un’accademia militare. Io proprio non…oh-

 

 

Bastò uno sguardo. Dopotutto si erano innamorati per questo, perché non avevano bisogno di parole.

 

 

-Seb…- Thad gli si avvicinò sfiorandogli il collo con le labbra. –Solo perché ora c’è anche Dylan, non smetterà di amarci, non smetterà di amarti,  ma tu, devi cercare di lasciarlo andare-

 

-Non posso, Thad. Non posso lasciarlo andare-

 

Thad sospirò poggiando la fronte sulla sua mentre Sebastian poggiava le braccia sul top della cucina. – Devi. Non è una cosa che puoi scegliere. È quello che fanno i genitori con i figli-

 

Sebastian si strofinò gli occhi mentre una strana stanchezza si impossessava di lui.

 

Sentirono alcuni rumori al piano di sopra e poi Colin apparve sulla soglia della cucina. Le lacrime finalmente libere di scorrere.

 

-Tesoro…- Thad si staccò dal marito e Colin corse  rinchiudersi nel suo abbraccio.

Thad gli baciò la testa accarezzandogli i capelli.

 

Colin osservò suo padre che guardava un punto imprecisato del muro fingendo di non notare la scena.

 

-Ti odio-

 

Non lo pensava davvero. Lo aveva detto solo per farsi guardare.

 

-Colin…- Thad cercò di fermarlo.

 

-No. Io ti odio davvero- singhiozzò.

 

Facevano male più a lui quelle parole.   

 

Sebastian si avvicinò al figlio, che si strinse di più a Thad. Quest’ultimo vide suo marito fare un respiro profondo.

 

-Andiamo a parlare di là, sul divano. Per favore?-

 

Era incredibile che le parole “per favore” uscissero dalle labbra di Sebastian solo quando dovevano essere rivolte a Colin.

Quest’ultimo si asciugò le lacrime strofinando forte il viso e facendolo arrossare. Accennò un sorriso a Thad e poi camminò dietro suo padre fino a sedersi sul divano.

 

-Hai iniziato presto ad odiarmi- sospirò Sebastian.

 

Colin non rispose, guardando ovunque tranne che lui.

 

-Mi guardi, per favore?-

 

Colin non  rispose né lo guardò. Non si era mai sentito così a disagio in presenza di Sebastian come adesso. Tirò su con il naso, strofinandosi gli occhi. Le lacrime che minacciavano di scorrere, di nuovo, sulle sue guance.

 

-Colin…- Sebastian tentò di accarezzargli i capelli ma, suo figlio si allontanò da lui.

 

-Non abbiamo nulla da dirci- sussurrò il ragazzo.

 

-Mi dispiace- mormorò Sebastian così piano che Colin a stento riuscì a sentirlo.

 

-Cosa?- Colin non riuscì a fermare l’esclamazione. Difficilmente suo padre chiedeva scusa. Anche papà Thad aveva imparato a riconoscere i gesti di suo marito quando voleva essere perdonato.

 

-Hai sentito-

 

Colin sorrise, quasi ridacchiò, improvvisamente più leggero. –Io lo amo, papà-

 

Sebastian strinse i pugni, trattenendo la quantità di bile che gli stava risalendo lungo lo stomaco. Forzò un sorriso che anche un cieco avrebbe capito essere falso. Colin gli si avvicinò lasciandosi circondare dal suo abbraccio possessivo. Sebastian sospirò, affondando il volto nei suoi capelli. Si stesero entrambi sul divano che, per fortuna, era abbastanza grande per contenere entrambi.

 

-Mi dispiace, papà. Lo sai che non potrei mai odiarti-

 

Sebastian, se possibile, lo strinse di più baciandogli i capelli.

 

-Dylan non mi porterà via da te, papà. Ti voglio bene.-

 

-Ti voglio bene anch’io, piccolo-.

 

***

 

Thad li trovò così, addormentati sul divano, stretti l’uno all’altro. Con i cuore dolente di trovò a dover svegliare Sebastian.

 

-Amore…svegliati. Lo sai che se dormite qui domani vi sveglierete con il mal di schiena-

 

Sebastian aprì piano gli occhi, sorridendo al marito. Gli fece segno di non svegliare Colin ed, alzandosi, lo prese in braccio.

 

-Visto, bastava parlargli- gli sussurrò Thad una volta che furono a letto. Colin tra loro, stretto ancora a Sebastian.

 

-È proprio come te!-

 

Thad lo guardò, alzando un sopracciglio.

 

-Conosce tutti i tasti giusti per spezzarmi il cuore e poi rimetterne insieme pezzi-  

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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