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Autore: Pan_z    13/07/2003    9 recensioni
Non regalate animali, non comprate niente alle svendite di cortile, ricordate che il diavolo esiste, non inimicatevi l’ adolescente ombroso della casa accanto.. e sappiate che tutto è fatidico. Leggete e Recensite!Grazie!^_^
Genere: Drammatico, Malinconico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TUTTO E’ FATIDICO

TUTTO  E’  FATIDICO

 

 

Prefazione

 

 

Chi, oggigiorno, non conosce Harry Potter? Penso nessuno. Se entri in una libreria, almeno due scaffali sono dedicati al maghetto più famoso (e anche più ricco) del mondo. Le avventure di Harry Potter, il “bambino sopravvissuto” a Voldemort, assieme ai suoi amici, il rosso Ron(ald) Weasley e la saputella Hermione Granger, sono sbarcati in ogni casa, trovando posto nelle camere dei più piccoli, e  in quelle di coloro che tanto piccoli non sono più. Un misto di storia antico-medioevale, con una carica mitologica e fantastica, rende il libro avvincente ed accattivante , un “classico”, a suo modo, che di certo non può essere scartato. Infine, anche i più scettici sono rimasti colpiti dal fascino travolgente della saga, da quel suo sapore moderno che s’ intreccia perfettamente con l’ ambiente suggestivo che si ricrea attorno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e alle vicende dei protagonisti che, nel corso dei loro sette anni a scuola, combattono mille e più battaglie, entrando in Camere dei Segreti, andando a caccia di Pietre Filosofali, partecipando a Tornei Tremaghi, assistendo a buffe trasformazioni dagli incantesimi più strambi. La Rowling ha saputo mettere a confronto il “nostro” mondo, quello di comuni babbani, con quello magico a cui appartiene un vero e proprio Ministero della Magia! Harry Potter è un fenomeno “magico” che racchiude tanti stili diversi, in cui sono concentrate idee circa la magia, il “paranormale” che fa di questo libro un vero e proprio trattato, un dibattito su ciò che è “fuori dagli schemi”, ciò che i babbani non possono accettare. Ma tutto questo viene amalgamato alla perfezione da mani abili con le vite di tre adolescenti, con la storia oscura di un mago, e dei suoi seguaci, una lotta contro le forze della natura, contro la cecità dell’ avaro Ministro della Magia, la presunzione di Draco Malfoy, e la maestosità del preside, Albus Silente. Mistero, fantasia, romanzo… sono innumerevoli gli intrecci della vicenda che prede sempre svolte dierse; a ogni girata di pagina ti chiedi cosa accadrà: forse il protagonista verrà ucciso, oppure si scoprirà una sconvolgente verità! Tante sono le ipotesi che si possono formulare sulla trama, ed ogni singola parola nasconde un secondo fine, un’ altra faccia della medaglia, più oscura e profonda, che sarà poi svelata man mano che la storia prosegue. Nel frattanto, molti sono i fan-writer che, in trepidante attesa di un nuovo libro da gustare fino al nocciolo, ideano le storie più incredibili, alcuni seguendo la strada che J.K.Rowling ha “segnato”, un percorso predefinito che porta ad una mèta ancor’ oggi sconosciuta a noi italiani, ed altri si dilettano ad uscire fuori dagli argini, facendo prendere pieghe inaspettate alle vite dei protagonisti. Io, con questa storia, voglio rompere ogni schema, scrivere ciò che, penso involontariamente, la Rowling abbia fatto intedere a noi seguaci del maghetto. Forse può essere solo una morbosa ipotesi della mia mente inferma, ma credo che, in fondo, un po’ tutti abbiano sognato uno svolgimento sadico ed oscuro alla vicenda potteriana che, a volte, tende ad essere minimizzata. “Tutto è fatidico”, anche per l’ intoccabile Harry Potter che dovrà vedersela con un nemico più astuto, più intelligente, un nemico invisibile..un nemico che si nasconde nell’ ombra e che vola via col vento pungente di settembre..

Cos’ è Harry Potter? Solamente un libro? È molto di più di quanto non si possa pensare, qualcosa che va oltre  l’ immaginazione umana, una scarica eletrica che ti attraversa la schiena paralizzandoti dal terrore, dallo stupore, shockando i sensi, facendoti porre domande e quesiti  che, dietro frasi enigmatiche, possono trovare risposta. Forse, in fondo, Harry Potter è semplicemente il perfetto esempio della maestria di un’ autrice scozzese, letterata di inestimabile fama a cui abbiamo “affidato” il nostro tempo (e i nostri soldi) e, in parte, la nostra fiducia. Che la Rowling abbia operato una magia?

 

Y.M.

 

NdA: Eccoci qua! Dopo un' interminabile Prefazione, siamo, o per meglio dire, siete arrivati alle mie note d’ autrice. Non è mia usanza scrivere note-psico-paranoiche all’ inizio di un capitolo, ma penso che qui sia d’ obbligo.

Ci tengo a precisare che Harry Potter NON  è MIO (Ahimè triste verità) ma di J.K.Rowling e svariati editori come Scholastic, Bloomsbury, Salani, Warner Bros e così via dicendo.

Il titolo di quest’opera non è di mia proprietà, purtroppo, ma di Stephen King, di un suo libro Something’s Eventual, un best-sellers, una divinità per quelli che come me amano l’ horror di SK.

La Prefazione, invece, è farina del mio sacco e se qualcuno volesse usarla per il proprio sito o nelle proprie storie(molto improbabile, cmq), è pregato di mandarmi una cortese ed educata mail a Pan_z@inwind.it .

Come avevo già detto in precedenza le one-shot che ho pubblicato su Erika’s Fanfiction Page, sono correlate a questa fic, in quanto rappresentano i sentimenti dei protagonisti che sicuramente qui non descriverò dettagliatamente.Se volete potete darci un’ occhiata! Mi farebbe piacere, anche se non è essenziale conoscerle. Diciamo che è un di più!^^

Quello che segue è il prologo, niente di partcolare, ma che già, penso, vi faccia entrare nell’ ambito (cupo) della trama.

Ah, per chi non l’ avesse capito le iniziali alla fine della prefazione sono quelle del mio nome!^^

Bè, infine vi chiedo solo di lasciarmi un piccolo commento, solo per farmi sapere se vi è piaciuto oppure no, ma siate clementi perché questa è la mia prima fic  a puntate su HP che comincio a scrivere anche se, devo dire la verità, è da un bel po’ che avevo in testa questa idea di..eh eh..niente SPOILER! Dovrete leggere!! *evil laugh* (e’ un ricatto!Nd Lettori) (Dite? Naaa! NdA)

Ed ora vi auguro una buona lettura (spero)!

Pan_z

 

 

 

                                 

 

 

Solo due cose sono infinite: l’ Universo e la stupidità.

                                                                          Della prima non ne sono tanto convinto.  

A.Einstein

 

PROLOGO

 

* * *

Ad Eli, per Lei-Sa-Cosa.

Di nuovo.

* * *

 

 

Non regalate animali, non comprate niente alle svendite di cortile, ricordate che il diavolo esiste, non inimicatevi l’ adolescente ombroso della casa accanto.. e sappiate che tutto è fatidico.

Probabilmente quel ragazzo, supino sull’ erba verde bagnata di rugiada in un’ afosa mattina di mezz’ estate, non lo sapeva.

Chi fosse passato per le strade di Privet Drive, non si sarebbe accorto certamente di un cespuglio di indomabili capelli neri, sotto cui giaceva, inerme, una piccola saetta, cicatrice di una ferita che, nell’ animo di quel ragazzo, non era ancora stata lenita.

L’ aria era calda, portata sin lì da un affannoso vento di scirocco; alzò il capo verso il cielo terso, dove nessuna nuvola candida sembrava voler posare la propria essenza mitigatrice. Le previsioni del tempo avevano previsto caldo, con conseguente siccità, per tutto il Regno Unito, ma nessuno si sarebbe mai potuto immaginare un caldo lancinante come quello. D’ altronde, le previsioni del mondo babbano erano perennemente errate. Quel ragazzo a volte si chiedeva come facessero gli “altri” a vivere senza magia: eppure lui aveva vissuto i primi undici anni della sua vita come un Babbano, senza conoscere la verità, ma ogni volta si stupiva della testardaggine di quella gente che si ostinava a negare l’ esistenza di un altro mondo. La magia era dovunque: per le strade, nei negozi, anche nelle case stesse. Egli la sentiva poiché la magia scorreva dentro le sue vene, come scorreva un tempo in quelle dei suoi genitori.

Sbuffò. Il caldo era davvero insopportabile. Il sole di mezzogiorno pareva infuocato, e batteva possente sulla testa del giovane, abbandonato ai suoi pensieri con una mano che gli copriva gli occhi verde smeraldo dalla troppa luce che l’ astro sopra di lui inondava per tutto l’ isolato. L’ auto dei Dursley, i suoi zii, era parcheggiata difronte la modesta casa di periferia dove vivevano assieme allo strambo nipote. Egli riflettè parecchio sull’ appellativo che i suoi parenti gli avevano gentilmente affibiato: cos’era normale? Qualcosa che si poteva spiegare tramite formule matematiche oppure che si trovava scritto sui libri di storia? Per loro, forse, si. Ma non per quel ragazzo, perché era un mago. Era un mago, come i suoi genitori erano stati maghi, i più brillanti. Allora si chiese se tutto dovesse essere così.. inevitabile.

Al limitare della strada, un piccolo ometto, avvolto in un pesante mantello bordeaux, camminava velocemente nella sua direzione. Gli “altri” si sarebbero stupiti del fatto che, con questo caldo atroce, quell’ uomo andasse in giro con stivali e maglione di lana. Lo avrebbero etichettato come “anormale”. Era molto frequente che, a Privet Drive, arrivassero strani tizi avvolti in sfarzosi mantelli ed era altrettanto frequente che sua zia, spiando i vicini dalle veneziane della cucina, accortasi di loro, uscisse fuori sbraitando contro certi individui, additandoli, gridandogli dietro che erano “davvero strani”. Questo poteva dirsi inevitabile poiché capitava quasi tutti i giorni, ormai.

Il tizio si avvicinò a passi piccoli, ma schietti verso l’ aiuola dove era beatamente sdraiato. Si fermò, fece poi un buffo inchino nella direzione del ragazzo che, quasi infastidito, non lo degnò di più di uno sguardo.

-Salve signor Potter!-, gli disse. Harry continuò imperterrito a mordicchiare il suo ciuffo d’ erba, ma l’ ometto non sembrava offeso dal suo comportamento.

-Arrivederci signor Potter!-, e con un altro buffo inchino si dileguò sotto la calura estiva.

Senza ombra di dubbio, ciò che si ripeteva monotamente giorno dopo giorno da ormai sedici anni era assolutamente inevitabile. Seppure lui fosse il “bambino sopravvissuto” a Colui-che-non-deve-essere-nominato, si disse Harry, Voldemort era rinato proprio sotto i suoi occhi, grazie al suo sangue e a quel suo vile servitore, lo stesso che tradì i suoi genitori, che gli diede la sua carne. La guerra incombeva paurosamente nel mondo dei maghi, ma nessuno sembrava volerlo ammettere. I morti aumentavano ogni minuto che passava, eppure la gente continuava a salutarlo, a illudersi che il tempo si fosse fermato il giorno della scomparsa del Signore Oscuro. Ciò era inevitabile? Era fatidico? Harry Potter non poteva saperlo.

-Alzati da lì, scansafatiche!Vieni dentro!Muoversi!-, la voce acuta di Petunia Dursley irruppe nei pensieri del giovane mago che, sbuffando, si avviava all’ entrata del numero 4 di Privet Drive.

 

 

 

 

 

 

NdA: solo due parole per concludere questo Prologo. La frase che ho citato all’ inizio del capitolo è presa dal libro Something’s Eventual di Stephen King, quindi è sua di diritto. Tutto il resto è opera del delirio pomeridiano della mia mente malata. Chi volesse modificare la mia storia può farlo, l’ importante è che, prima, mi mandi una cortese ed educata mail per avvisarmi. Bene, ed adesso non mi resa altro che dirvi di RECENSIRE, RECENSIRE e RECESIRE altrimenti gli altri capitolo non verranno!!^^ Potete anche mandarmi una mail contenente minaccie di morte! (Anche?! O.O Nd Lettori)

Ed ora un saluto e un grazie a coloro che sono riusciti ad arrivare fino in fondo, un bacio a chi recensisce!^__^

See you later! (La frase “fatidica” di Strekon che io prendo a volte in prestito. Posso usarla, Strekkù? Plizzzzzzzzz!!^^)

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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