-
Questa
storia incomincia il 31 dicembre 1927 – annunciò ai presenti Rowena Black spostando su ciascuno i suoi occhi che non
potevano vedere.
-
La
Vista, - continuò – è qualcosa che si tramanda da generazioni nella nostra
famiglia, una famiglia a cui voi non sapete che
appartengo… la chiamano la Maledizione delle Parche.
-
Suppongo
voi conosciate Merope Gaunt – terminò ancora la cieca
riportando gli occhi sui presenti mentre tutti
trattenevano il fiato all’udire tanto liberamente il nome della madre di Tu-Sai-Chi. – Merope Gaunt –
specificò – era l’ultima discendente di Salazar Serpeverde e colei che ancora ne portava su di se i grandi
poteri.
È curioso – rifletté – che proprio a lei sia toccato in sorte il nome Merope… nell’antica mitologia
greca, Merope era una delle Pleiadi, per la precisione, la meno brillante
poiché l’unica, di tante sorelle, che aveva sposato un mortale. A quanto pare,
all’erede di Salazar era toccata in sorte la
maledizione del suo nome, si era innamorata di un babbano
qualsiasi, arrivando addirittura a dare la propria per il suo bambino. Vittima
delle incomprensioni della famiglia, legata a due mondi troppo diversi.
È stata lei a trasmetterci questa
maledizione.
Una
parte della storia fu chiara: se era stata lei, allora doveva esserci un
qualche collegamento tra la madre di Lord Voldemort e
Hermione
pensò che fosse curioso che proprio alla madre di Zachariah
e Rowena fosse stato imposto il nome di una delle
Moire…
-
La
Maledizione delle Parche – annunciò Rowena – si
trasmette per via femminile nella famiglia e procede nelle generazioni di maghi
e streghe che hanno il sangue di Salazar. Io ho il
sangue di Salazar. – il silenzio attonito dei
presenti la indusse a continuare la sua narrazione. - La storia incomincia il
31 dicembre 1927 quando una stremata Merope mette al mondo,
oltre al famoso Tom Marvolo
Riddle anche un altro bambino, anzi, un’altra
bambina: Lachesi, mia madre.
I
presenti si ammutolirono e fissarono il volto senza espressione della giovane
nipote a sua volta protagonista della storia che stava narrando e, mentre
qualche tassello si metteva a posto, molti altri si stavano scombinando.
-
Come
tutte le discendenti femminili di casa Gaunt, anche
mia madre aveva la Maledizione e così anche sua madre, così anche io. Mia
nonna, Merope, sapeva perfettamente che mia madre portava quel segno, ma lo
stremo del parto e le condizioni di salute aggravate la portarono
prematuramente alla morte prima di riuscire a comunicare al fratello che
Morfin Gaunt, fratello
di Merope, credeva a torto che la sua nipotina fosse priva di poteri non
riuscendo a trovare in lei la scintilla magica, mia madre, se non avesse avuto
la Vista, sarebbe davvero diventata una maganò, ma
non lo era e non seppe mai di avere questo collegamento col mondo magico. –
ancora silenzio - Essendo di idee parecchio discriminatorie e razziste, mio zio
Morfin abbandonò la bambina nel mondo degli uomini,
lasciando solo un foglio con sopra vergato il suo nome e… non ebbe il coraggio
di metterle il cognome del suo vero padre, vergogna dei Gaunt,
babbano come lei, decise che sarebbe stata, almeno in
parte, l’ultima e unica discendente dei figli di Salazar:
Lachesi Gaunt era il
nome di mia madre.
-
Era la
sorella di Voldemort… - disse piano Harry, quasi
timoroso di spezzare quell’atmosfera tesa che si sentiva nell’aria.
-
Già, la
sorella di Tom. Mio zio, suo zio – aggiunse alludendo
al fratello – era nientemeno che il Lord Oscuro
-
Ma
allora… - cominciò Monica per poi tacere ad un cenno del preside
-
La
storia non è finita perché la parte più drammatica deve ancora arrivare. –
ricominciò ancora – Mia madre, ignara delle sue origini e in grado di
utilizzare il potere della parca che meno delle altre era utile, ovvero quello
di vedere il presente, crebbe tra gli uomini in un orfanotrofio di Londra.
A sedici anni entrò in una scuola
professionale e a diciassette venne assunta tra le
commesse di un negozio della capitale, fu lì che incontrò mio padre, Orion Black.
-
Il
padre di Sirius! – esclamò stupito Potter sgranando
gli occhi verdi
-
Proprio
lui. Papà aveva appena terminato gli studi a Hogwarts
e la sua famiglia l’aveva mandato a Londra per gestire gli affari dei Black. Un
giorno era alla ricerca di un regalo vezzoso per una delle sue molte donne –
sorrise – come tutti saprete, i Black sono terribilmente volubili e
inaffidabili, soprattutto per quanto riguarda le compagnie femminili. Entrò nel
negozio e conobbe mia madre.
Mamma era una persona timorata, e Orion aveva tutta l’aria del gentiluomo
di fine Ottocento, un vero signore, mi ha raccontato. Disse che
s’innamorò di lui al primo sguardo e, forse, lui fece altrettanto.
Per rimanere con la mamma, papà prorogò i
suoi impegni in città e abbandonò le sue brutte abitudini, tentò perfino di
annullare il fidanzamento, ma era una cosa decisamente impensabile.
Dopo un anno e mezzo dal loro incontro,
nacque mio fratello Zach.
Papà lo adorava, mi ha detto la mamma, era
il suo primo figlio, concepito con la donna che amava ed era un segno.
La famiglia della mia matrigna, tuttavia,
fece pressioni affinché si sposasse al più presto, soprattutto visto che
manteneva i contatti con una amante di Londra. Nessuno
gli chiese spiegazioni a proposito, tutti i Black
hanno amanti seminate in giro per l’Inghilterra… - Draco sogghignò, avvallando
quell’affermazione come una delle più veritiere mai sentite su quella famiglia
di lavativi – Passarono diversi anni mentre mio padre continuava a frequentare
mia madre in città all’insaputa della moglie che, nel frattempo, gli diede due
figli, i miei fratellastri: Sirius e Regulus, la nostra rovina. – Harry la studiò stupito.
A differenza delle altre mogli dei Black, Walburga aveva la pretesa di essere una donna
irresistibile e voleva che i suoi rampolli avessero tutto quel che volevano,
insomma, li viziava enormemente e non tollerava questo distacco del marito, non
capiva come mai per lui non erano importanti come per lei; fu per questo che Regulus, ma, soprattutto, Sirius,
videro sempre un po’ lontano il loro genitore.
Alla fine, pazza di gelosia,
Papà fu costretto ad accettare a malincuore,
se non che, come ho già spiegato prima, loro due si chiamavano a vicenda perché
l’amore non guarda alle barriere imposte dalla
società.
Erano passati otto anni da
quando era nato mio fratello e papà tornò e raccontò di se alla mamma e
a Zach che, visti i suoi poteri, probabilmente
sarebbe entrato alla Scuola di Magia e Stregoneria: disse del Mondo Magico,
della scuola di Hogwarts, delle stregonerie, della
famiglia, senza sapere che anche mia madre proveniva dallo stesso posto, senza
saperlo.
Si videro per un giorno – mi raccontava quando ero bambina – e lei rimase incinta di me.
La Maledizione era destinata a ripetersi.
Gli
occhi di Monica s’incupirono studiando l’espressione quasi schifata della narratrice mentre pronunciava la parola “Maledizione”.
Doveva essere qualcosa di terribile e doloroso.
-
Come
mia madre, anche io sarei una maganò se non avessi
Quella che avete visto nel
corridoio prima di Capodanno non era altro che una mia trance.
-
Spiegati
meglio, mia cara – intervenne la McGranitt con dita
tremanti appoggiandole sul bracciolo del preside
-
-
Ma
questa volta – intervenne
-
Quando
crebbi, la mia sola Vista non mi permise di entrare a Hogwarts.
Ero cieca dalla nascita e non conoscevo il mondo, così cominciai ad entrare
volontariamente nella vita di altri per vedere cosa c’era fuori del buio
dei miei occhi. Se io so cosa mi circonda è solo perché l’ho visto con gli
occhi di qualcun altro.
-
Circa
un anno fa, mia madre morì di malattia – intervenne Temperance
– mio fratello ed io andammo a vivere tutti assieme al castello di Alerei, poi,
papà partì per una missione e non tornò più. Sapevo che il lavoro di Auror lo teneva distante parecchi mesi all’anno
e, tuttavia, avevo un presentimento molto forte.
-
Mio
fratello non tornò, ma nel frattempo, durante l’assenza sua e di mio nipote
Alerei, qualcuno si intrufolò al castello e rapì Ransie
e Fin, dopodiché si occuparono di me, mi indussero una trance nella quale
rivivevo la vita di Temperance e quando mi svegliai
mi ritrovai in un ospedale di Londra tra i malati in coma. Qualcosa era andato
storto.
-
Penso
che il piano originale prevedesse di travestire mia
zia da me e farla comportare come me essendo a conoscenza della mia storia, ma
le trance indotte sono difficili da gestire e hanno risvolti indesiderati…
-
L’infermiera
che mi trovò scoprì che avevo i capelli tinti di nero per assomigliare a lei –
e indicò col mento la figura seduta di Ransie
-
Hanno
provato a far credere che fossi ancora al castello quando
invece mi avevano rapita assieme a mio fratello
-
Già –
intervenne Rowena – solo che Alerei si è accorto
della scomparsa di sua moglie ed io, anche se non ero del tutto cosciente di me
stessa, avevo degli sprazzi di Rowena mentre ero Ransie, così ricordai
che mio fratello mi aveva detto che, se fossi mai stata coinvolta in qualcosa
che non capivo, sarei dovuta andare ad Hogwarts, nel
mondo magico. Sfruttando la mia trance, sono arrivata fin qui; sfortunatamente,
il tempo che impiego a tornare me stessa è lungo e assumo caratteristiche un
po’ mie e un po’ della persona che sto vivendo, quando mi avete incontrata
avevo lo spirito di Temperance e la cecità che mi
contraddistingue.
-
Tu non
ti ricordi di me, vero Malfoy? – chiese poi Ransie al
biondo che si riscosse
-
Di te?
No… - disse appena
-
Io mi
ricordo di quando hai fatto fuggire mio fratello –
aggiunse la mora – di quando tua madre ci ha fatti scappare…
-
Ma non
c’era nessuno nell’atrio a quell’ora – cercò di ricordare lo Slytherin
-
In
verità, - ammise la figlia di Zachariah – c’erano due
persone: Fenrir Greyback ed
io… è stato per quello che ho impiegato tanto a tornare qui a Scuola…
-
Fenrir
mi ha visto? Dov’è ora? – domandò un poco preoccupato Malferret
-
Probabilmente
al cimitero – rispose sprezzante Temperance – quel
figlio di puttana ha tentato di uccidere mio figlio, non potevo perdonarglielo
-
Sorellina!
– esclamò Rowena con un sorriso
-
Scusa…
- ammise Ransie, poi si accorse degli sguardi
spaesati dei presenti – la differenza d’età che c’è tra di
noi ci fa assomigliare più a due sorelle che a zia e nipote - spiegò
-
Già
-
Ci
chiamiamo sorellona e sorellina, non preoccupatevi di
questo, non ci sono altri segreti da rivelare
-
Ma come
mai i mangiamorte si sono accaniti così tanto contro te e tuo fratello? – chiese Hermione formulando
l’interrogativo che le ronzava per la mente; Temperance
Black sospirò
-
Mio
fratello è ancora piccolo, se fossero riusciti a condizionarlo a sufficienza,
con il grande potere che gli ha dato nostro padre e la magia dei Black, sommata
a quella di Lord Voldemort, suo stretto parente, sarebbe potuto diventare un degno erede di quest’ultimo ma…
- scambiò un’occhiata col preside, indecisa se dire la verità fino in fondo -
…ma Fin, come dice il suo nome, Seraphin, è una
persona troppo buona e svagata per poter diventare quello che loro volevano,
così, non chiedetemi perché, si erano messi in testa di far nascere un figlio
di Voldemort, solo che lui è già morto…
-
E tu
sei incinta – terminò per lei la grifondoro
-
Esatto,
questo ha rallentato parecchio le cose, il bambino è forte e robusto e ha dei
notevoli poteri, dubito che si sarebbe fatto uccidere
così facilmente. Narcissa ci disse che il piano era
cambiato e prevedeva la nascita del bambino e un successivo mio concepimento
-
Ma
perché proprio tu? – chiese Harry
-
Per lo
stesso motivo per cui volevano Fin, abbiamo sangue
Black e sangue Gaunt, siamo eredi di Salazar, rettilofoni, parenti di Voldemort.
Il
silenzio di tomba si distese per la stanza mentre
Monica, con sguardo triste, si passava lentamente la mano sul ventre non ancora
arrotondato, suo marito le cinse protettivamente le
spalle
-
Deve
essere stato terribile – disse appena mentre le due
future mamme si scambiavano uno sguardo simile, Temperance
non fece niente per mascherare il suo assenso e si toccò appena il grembo
prominente che tendeva la veste bianca
-
Quando
deve nascere? – chiese Potter imbarazzato occhieggiando la nipote di Sirius
-
A
febbraio – annunciò Ransie
-
Quindi
manca poco – annuì Hermione
-
Già…
povero il mio bambino che ha dovuto vivere tutte queste cose prima ancora di
vedere la luce… è proprio vero che ci si sveglia piangendo
Nessuno
osò ribattere o replicare.
-
Bene –
e adesso vediamo di sapere che cosa ne è stato di Zachariah
– confermò il vecchio mago poggiando i gomiti sul tavolo – sappiamo che è
scomparso pressappoco quest’estate, giusto? – chiese alle due
-
Il mio
compleanno è il 12 agosto – specificò Rowena – e quel
giorno è venuto a casa a farmi gli auguri, mi ricordo che era sabato – precisò
-
Il
giorno dopo mi ha detto che sarebbe partito in missione… da
quando la mamma è morta parlava spesso di allontanarsi un po’, il
ricordo per lui era molto doloroso, credevo che fosse andato con Evangeline, partivano sempre assieme – disse guardando la
bionda seduta come suo solito sullo spigolo dello scrittoio
-
Mi ha
detto che se fosse successo qualcosa avrei dovuto proteggere la sua famiglia –
disse appena Eva facendo schioccare le unghie rosso carminio – ma non ha fatto
accenni ad una missione…
-
Però… -
disse ancora Rowena – mi ha detto di stare attenta al
medaglione
-
Il
medaglione? – chiese la McGranitt
-
Sì,
questo – e indicò il ciondolo elaborato che portava al collo; l’insegnante
scambiò un’occhiata con il preside
-
Row, tu
sai da dove viene quell’oggetto? – domandò Silente
-
No, ce l’ho da quando sono nata, mamma mi ha detto che era
destinato a me – i due professori tacquero
-
Scusa
una domanda – s’intromise Hermione – ma come fai a conoscere tutta la storia
della famiglia se hai detto che tua mamma non l’ha mai
saputa? – Rowena sorrise
-
Perché
io l’ho rivissuta, come Merope Gaunt, come Morfin Gaunt, come Lachesi Gaunt, posso rivivere la
vita di ciascuno dei miei parenti, dal più antico ad oggi, basta volerlo
-
Ma
allora – prese
-
Sirius
lo sapeva, ha conosciuto mio padre… - spiegò Ransie –
Regulus non saprei dire…
-
Ma se
nessuno a parte tua mamma e Morfin
Gaunt sapeva di quella bambina – domandò ancora la
Caposcuola – come hanno fatto i mangiamorte a
conoscere l’esistenza di tutti questi suoi discendenti? Sui registri del
Ministero non risulta che Merope abbia avuto più figli
-
C’era
un’altra persona – tagliò corto Temperance
-
Un’altra?
– domandò Harry perplesso
-
Sì, quella
che ha aiutato la nonna a mettere al mondo la mamma e lo zio Tom – specificò Rowena
-
E chi
sarebbe? – chiese Monica in apprensione
-
La
balia che li ha visti nascere, lei sapeva benissimo
che i bambini erano due e forse è stata proprio lei a portare Lachesi nel mondo babbano
-
Chi
era? – domandarono in coro i tre studenti sporgendosi verso le due Black
-
Si
chiamava Tedra Crabbe ed
era una parente dei Black, per la precisione – spiegò – era la zia di quella
che da nata si chiamava Walburga, la madre di Sirius
e Regulus, era la sorella di Irma Crabbe
ed era zitella e, se avete trovato seccante la vecchia moglie di Orion – disse quasi con un sorriso Rowena
– allora non avete mai conosciuto quell’arpia. Quando il Lord Oscuro perse il
potere, per paura di perdere quel poco di vita che le restava, e all’epoca era
vecchia assai, non si fece scrupolo di spifferare tutto nonostante avesse
promesso in letto di morte a Merope che se ne sarebbe stata zitta sulla
faccenda.
-
Che
brutta puttana – fu il poco carino commento di Monica
e Temperance le sorrise solidale
-
Già –
rispose – è bastata una sola persona, perfino Morfin
è riuscito a tacere su questa faccenda
-
Ma a
chi l’aveva detto? – domandò Hermione
-
Nientemeno
che a Bellatix – confermò annuendo
-
Zia
Bella avrà fatto i salti di gioia – disse con superiorità Malfoy
-
Già, ed
è da lì che è nato tutto il casino
-
Ma
sappiate che neppure Voldemort ha mai apprezzato
questo, visto che l’ha fatta uccidere come “traditrice della sua famiglia”
-
Ma Zach sa di tutto questa storia? –
chiese ancora Harry
-
Sì! –
rispose Evangeline comparendo dalle tenebre – me ne
aveva parlato quando sono entrata nella sua squadra,
credo che lo sapessero anche Lupin e anche Rosleen
-
Rosleen?
– domandò Hermione – chi era Rosleen – Eva rise
-
Rosleen
era la fidanzata di Sirius – disse come se fosse una
cosa naturale
-
La
FIDANZATA di SIRIUS?! – sbraitò il grifondoro
alzandosi in piedi
-
Sì
-
Ma… ma
lui non me ne ha mai parlato! – protestò confuso
-
Beh,
lasciatelo dire, bimbo, ma ce ne sono parecchie di cose che non sai… - fu il
commento della vampira
-
Eppoi Sirius non parla volentieri di lei – ammise Ransie con aria di disapprovazione
-
Ma chi
era?
-
Era la
sorella di Bryanna, era mia zia – ammise ancora la mora
-
Ma
continuo a non capire perché non ne parla – fece notare
il ragazzo
-
Sirius
ha conosciuto Rosleen nell’estate del sesto anno,
aveva detto ai suoi che sarebbe rimasto dai Potter per le vacanze
quando sapeva benissimo che Harry sarebbe andato da qualche parte e poi
avrebbe tormentato tutta l’estate Lily, così ha chiesto a papà di rimanere da
noi a White Horse
-
White Horse?
-
È casa
nostra – si affrettò a precisare Rowena – io e mio
fratello viviamo insieme quando lui non è impegnato in
qualche missione
-
Comunque
– continuò la nipote – è rimasto da noi, papà aveva conosciuto
la mamma a scuola ed erano già sposati e lei, per tenergli compagnia, aveva
chiesto alla sorella più piccola di passare qualche mese con noi. Suppongo sia
inutile dire che tra un battibecco e l’altro, perché, diciamola tutta, Sirius Black è un bel piantagrane, si erano innamorati
-
Ma
allora perché lui non ne parla?
-
Quando
la faccenda si è fatta seria, Sirius l’ha
allontanata, soprattutto dopo che Voldemort aveva
cominciato a seminare morte in giro, credo che l’abbia fatto per proteggerla,
anche se ufficialmente diceva che non era un tipo da storie serie e la loro
andava avanti da un pezzo.
Comunque, a farla breve, lei gli ha detto di
andarsene al diavolo e per tutta risposta s’è unita alla squadra di papà,
filosofia del tipo “me la vado deliberatamente a cercare”.
-
E
adesso dove si trova?
-
Boh,
probabilmente da quando la squadra si è sciolta se ne è tornata a casa sua… -
Eva non rispose e sollevò gli occhi al cielo
-
Sirius
aveva la ragazza… - mormorò tra sé Harry – ancora non ci credo…
-
È una
brava persona, spero solo che non abbia fatto casini, lei e mio zio erano speciali in questo – annuì ancora Temperance
-
Ma quindi…
Zachariah sa che tu hai la Vista, che diventi altre
persone, che c’è questa maledizione latente e che tua nonna era anche la mamma
di Voldemort
-
Sì –
confermò Rowena – gliel’ho detto io stessa - annuì
-
Un bel
problema – ammise Draco
-
Ma voi
non ne siete coinvolti – si affrettò a specificare
-
Forse
il preside Silente non te lo ha detto – si affrettò a replicare il Bambino
sopravvissuto – ma se c’è un guaio io ci sono sempre dentro…
-
È una
voce che circola – confermò Ransie – anche tra i mangiamorte
-
Eppoi
in questa storia, in bene o in male, per vie traverse o meno, siamo TUTTI coinvolti
-
I
ragazzi sono piuttosto intraprendenti – ammise ancora la figlia di Zachariah
-
Hanno
coraggio e determinazione – confermò il preside – dopotutto, mia cara, anche te
quando studiavi, avevi l’abitudine di ficcanasare in libri che non erano per
te…
-
Beh, a
questo punto, se sono a conoscenza della storia e servisse, magari li chiameremo
-
Che tu lo faccia o no – aggiunse il vecchio mago – stai tranquilla
che te li ritroverai sempre sulla strada
-
Per il
momento è sufficiente che tengano la bocca chiusa con chi non si fidano, tanto
ormai, se lo sanno i mangiamorte lo sa tutto il
mondo, quella setta è peggio di un colabrodo per quanto riguarda i
pettegolezzi…
-
Non sei
cambiata di una virgola, Ransie – annuì Monica con un
sorriso andando ad abbracciare la vecchia amica di scuola
-
E tu
sei sempre la solita – confermò la Black suggellando nuovamente quell’amicizia
-
Professore,
crede che sarebbe di qualche problema se io e mio marito ci fermassimo qui a
scuola ancora un po’? Ransie non ha parenti in giro a
parte Rowena e Fin, Alerei è chissà dove e io vorrei
starle accanto durante questi ultimi mesi di gravidanza…
Silente
parve pensarci un poco
-
Dunque,
Temperance può andare ad abitare assieme a Row alla Torre Nord, tu e tuo marito…
-
La
Torre di Astronomia? – chiese Axel
-
No,
quella al momento è inagibile
-
-
Lì ci
abitiamo io e Seraphin – intervenne Evangeline
-
Non
ricordavo che questa scuola fosse così affollata
quando la frequentavo io… - mormorò l’ultima dei Black
-
Abbiamo
avuto molti ospiti imprevisti – annuì il preside – e qualcuno atteso da tempo
deve ancora arrivare… comunque, credo di potervi trovare un alloggio vicino
alla serra della Sprite, ci dovrebbe essere ancora
una stanza libera.
-
Grazie
mille, è sempre troppo buono – ammise Monica e Albus
le sorrise oltre gli occhiali a lunetta.
-
A
questo punto – aggiunse lui col suo solito sarcasmo – spero solo che non
arrivino altre visite impreviste… non so dove potremmo sistemarle, dovrò
chiedere ad Hagrid di
apportare qualche modifica alle mura. Minerva – disse poi rivolto alla
vicepreside – istruisci gli elfi e mandami su il nostro guardiacaccia, Padre Royal e
-
Bene
ragazzi, tornate pure ai vostri dormitori, credo che sia il caso che riposiate.
I
tre annuirono, salutarono i presenti e uscirono anche loro.
* * *
Hermione
chiuse la porta della presidenza dietro di se, sospirando drammaticamente.
Harry,
al suo fianco, teneva lo sguardo basso studiandosi i lacci delle scarpe, l’aria
particolarmente cupa.
Draco
Malfoy, dall’altra parte, osservava rapito il paesaggio invernale intorno alla
scuola. In un gesto meccanico si accese una sigaretta in silenzio, una cosa
strana da lui.
-
Scusate
ragazzi, ho bisogno di stare un po’ da solo – disse Potter chinando la testa e
dirigendosi verso il corridoio senza guardarsi indietro.
La
mora pensò che, dopo tutto quello che si era saputo,
soprattutto su Sirius e sulla sua famiglia, era
comprensibile che Harry volesse rimanersene un po’ per i fatti suoi; nonostante
tutto, era una persona che difficilmente esternava i suoi sentimenti affettivi,
soprattutto quelli verso gli adulti come Sirius e il
professor Lupin.
-
Granger,
ho bisogno di parlarti – annunciò tranquilla la serpe
-
Torre?
– domandò lei
-
Torre –
annuì lui
Quel
posto stava diventando davvero il loro rifugio: tranquillo e silenzioso, un
luogo dove si poteva essere se stessi senza che il pericolo ti balzasse
addosso.
C’erano
tanti ricordi di loro lassù… quando si erano
incontrati la prima volta, prima di Natale, quando lui era tornato da Malfoy Manor conciato come un reduce dalla guerra e, forse, la sua
era stata davvero una guerra; da allora in poi era andata lassù almeno una
volta al giorno, ufficialmente per prendersi cura di Seraphin,
ma in verità per poter rimanere anche solo un po’ con lui perché, anche se
litigavano e si insultavano, erano sempre loro stessi quando erano insieme,
tutti e due.
E
poi c’era “quell’altra cosa”, quella cosa che non sapeva nessuno.
Quella
cosa che era solo loro e di nessun altro.
* * *
La
porta cigolò quando a la fecero girare sui vecchi
cardini.
-
Tieni –
disse sbrigativo il biondo porgendole un foglio di pergamena
Hermione
la prese in mano e studiò le parole vergate con calligrafia fitta, elegante e
longilinea; sulla prima riga campeggiava la scritta in stampatello “SPECULUM DUARUM VERITATUM”.
Gli
occhi ambrati si sollevarono fino a incontrare quelli grigi di lui
-
E’… lo
specchio… - disse appena con voce tremante mentre le
dita percorrevano le asole delle lettere
-
Già
-
Dove
hai trovato questo? – domandò ancora alludendo allo scritto
-
Sai
mezzosangue, leggo qualcosa anche io…
-
Questa
non è una cosa rintracciabile sui libri della biblioteca – puntualizzò lei con
una smorfia
-
Ma la
sezione proibita offre un notevole apporto di conoscenza – rispose lui con noncuranza
-
…non ci
saresti dovuto andare
-
Non
farmi la paternale proprio tu, sai?
-
Perché?
– lui ghignò
-
Credi
che non sappia che sono sette anni che ti fai i tuoi giri lì dentro?
-
Lo
sapevi?! – esclamò tra lo sconvolto e l’inorridito lei
-
In
verità no, è una cosa che ho notato da poco, ma mi riuscirebbe difficile
credere che tu non l’abbia fatto per tutto il tempo… - si giustificò – se lo
avessi saputo prima di sicuro sarei andato a dirlo a Piton.
-
Gentile
come sempre
-
Ti
ricordo che io e te fino a sei mesi fa ci trattavano come se avessimo avuto l’un l’altra la peste – precisò
-
Taglia,
Malferret. Come ci sei entrato? – domandò
-
Granger,
ma che razza di modi – l’apostrofò – dopotutto, io sono la persona più
importante di Hogwarts
-
Sempre
con le tue manie di superiorità?
-
Faresti
meglio a lasciare quel tono da maestrina e a guardare
un po’ più in là del tuo naso, il mio nome sta perfino sullo stemma della
scuola…
Hermione
si fece pensierosa mentre ricostruiva nella sua mente
le quattro parti che lo componevano.
E
poi si ricordò della frase che era scritta sotto: “Draco dormiens
numquam titillandus”.
-
Ci sei
arrivata? – s’informò
-
Hai un
ego smisurato, lo sai?
-
Ma davvero?
– aggiunse facendosi pericolosamente vicino mentre lei
arretrava, il muro le bloccò la ritirata mentre lui stendeva un braccio
impedendole la fuga e le passava l’altro dietro la schiena avvicinandola mentre
opponeva una strenua resistenza che, comunque, a poco sarebbe servita.
Abbassando
la testa, cominciò a baciarle il collo mentre con una
mano le toccava i capelli e con l’altra stava sfilando la camicia dalla gonna.
Mossa
azzardata.
Lo
sapeva.
Ma
poteva correre il rischio, ormai.
Eppoi…
non gli sembrava che a lei dispiacesse…
Si
abbassò ancora, sfiorandola appena, ma tenendola sempre legata a se finché non
baciò la pelle scoperta vicino all’ombelico. Trascurando l’orrenda canottiera
che la ragazza indossava, le baciò avidamente la pelle.
Dieci
minuti più tardi, la Caposcuola si stava guardando una specie di livido con
aria scettica.
-
Che
cosa dovrei farci con questo? – domandò non riuscendo proprio a capire
(soprattutto visto che metà del cervello era impegnato a rallentare la corsa
forsennata che il suo povero cuore sembrava aver preso).
Draco
la guardò e quando notò la sua espressione si mise a ridere.
Una
risata sincera perché la cosa era davvero divertente… e il problema era che non
riusciva più a smettere…
-
Secondo
te cosa ci si fa? – domandò tentando di placare l’ilarità
-
Dovrei
saperlo? – chiese preoccupata lei sollevando un poco la camicia e scrutando
nuovamente quel segno
-
Granger,
credo che io e te dobbiamo fare un corso accelerato su cosa fanno un uomo e una
donna assieme
Le
sopracciglia di lei si arcuarono in un misto di terrore e sospetto: a
cominciare dal fatto che Draco Malfoy le desse qualche lezione, le cose non
andavano per niente.
-
Perché
lo hai fatto? – chiese come se avesse appena assassinato la sua famiglia
-
Avevo
un violento bisogno di sapere che gusto avevi – ghignò beffardo e malizioso
facendola arrossire.
Più
che mai decisa a mettere una pietra su quel fatto, si affrettò a rinfilare maglia e camicia dentro la gonna, a sistemarsi il
maglioncino, a rassettare uno dei calzini che lei era
scivolato sulla scarpa e i capelli vittima della
follia libidinosa dello Slytherin.
-
Continuo
a non capire – annunciò – quindi cambiamo argomento e spiegami questa storia
dello specchio.
Draco
Malfoy la guardò e annuì percorrendo quel metro e mezzo che li separava per
andare a raccogliere il foglio che le aveva dato prima e che, nella confusione
dei fatti, era finito sul pavimento.
Nel
tirarsi su, passò volutamente molto vicino al viso di lei sussurrandole un
“codarda” all’orecchio che la fece arrossire fino alla radice dei capelli.
-
In
pratica – raccontò il biondo come si trattasse di un
concetto facilissimo – mostra una realtà parallela alla nostra
-
E
allora a cosa serve?
-
Fa
vedere quello che non è
-
Ma a
cosa serve!
-
Non lo
so. Ma c’era scritto che per passare da una dimensione all’altra ci sono due porte, solo che da una si può solo entrare e
dall’altra sia entrare che uscire.
-
E dove
sono queste “porte”? – domandò lei
-
Una è
lo specchio stesso, l’altra è il Velo della Morte conservato al Ministero
-
Quello
della stanza dove c’è stata la battaglia dei mangiamorte?
-
Esatto
-
Quindi Sirius si trova dall’altra parte! – esclamò folgorata da una idea
-
Sì, è
probabile
-
Non è
morto! Oh, devo dirlo a Harry così lo potremo salvare, così potrà riabbracciare
-
Aspetta!
– la bloccò – la cosa non è così semplice… per attraversare i due varchi
occorre dare qualcosa in cambio, non è possibile passarli se non così
-
Ma
allora Sirius come ha fatto?
-
Probabilmente
– rifletté lui – quando è caduto al di là del Velo gli
è stato chiesto cosa era disposto a dare in cambio e lui avrà dato qualcosa…
-
Cosa?
-
Questa
è una cosa che sa solo lui…
Hermione
parve riflettere su quelle parole e annuì.
-
Secondo
te devo dirlo a Harry? – chiese poi, esitante, l’altro
scosse la testa
-
È una
decisione che spetta solo a te
-
Ma se
si potesse riportare in vita la persona più importante
per Blaise, quella di cui si fidava più degli altri,
lo faresti? – chiese
Lui
la guardò sconcertato, poi annuì
-
Vado a
dirglielo – disse appena voltandogli le spalle
Lui
la raggiunse in una falcata abbracciandola finché le spalle di lei non
appoggiarono al suo petto mentre le braccia la
circondavano
-
Sono
geloso – disse appena in un sussurro stringendo possessivamente, lei sorrise
-
Non mi
ha considerata nessuno per diciassette anni – rispose appena – pensi che
cominceranno adesso solo perché esco con te?
-
Non
m’importa – fu la sbrigativa risposta di lui – e Potty
ha sempre visto quanto sei bella
-
Ma lui
è innamorato di Ginny
Nessuna
risposta, ma lei percepì la testa di lui appoggiata appena ai suoi capelli
-
E a tal
proposito – disse con una punta di ironia – anche io potrei essere
gelosa di quella fila di ragazze che stazionano davanti alla tua porta accampate
-
Ma
davvero? – chiese lui – perché non le ho notate fino
ad oggi? Se avessi potuto scegliere sarei andato a prendermene una di quelle,
avrebbero sicuramente dato meno problemi
-
Puoi
sempre tornare da loro – fece notare con una punta di amarezza lei irrigidendo
i muscoli della schiena
-
Granger,
ho detto “se avessi potuto scegliere”… e poi – la blandì – credo proprio che ci
siamo scelti in due, non trovi?
-
Perché
tu puoi essere geloso e io no? – domandò fintamente arrabbiata lei voltandosi
tra le sue braccia fino a fronteggiarlo sorridendogli
-
Perché sono un Malfoy – specificò come se non fosse noto – e quel
che è mio me lo tengo
-
Io non
ti appartengo – fece notare lei
-
Ma il
mio cuore sì e ne ho buona cura
Placata
da quella risposta, Hermione gli sorrise baciandolo
appena.
-
Vieni –
disse poi tirandolo per il polsino della camicia – andiamo assieme da Harry
* * *
Un’ora
dopo stavano tutti e tre nel bagno di Mirtilla a discutere.
Il
fantasma era comodamente seduto su uno dei lavandini ad ascoltare l’intera
vicenda sotto terribili minacce da parte dei due ragazzi se avesse
osato spifferare qualcosa dell’accaduto a qualcuno dei visitatori
notturni che frequentavano il bagno.
Harry,
seduto sul pavimento, aveva seguito quasi rapito la narrazione della sua amica mentre il biondastro se ne stava svogliatamente
appoggiato ad un lavabo fumando e apparentemente disinteressato, vittima delle
occhiate interrogative del grifondoro che gli
lanciava ogni tanto mentre la sua compagna parlava.
-
Tu
pensi che sia possibile rivedere Sirius? – chiese
sulla difensiva, troppo intelligente per poter sperare una cosa del genere
-
Da
quello che ho letto su questo foglio – fu la risposta
della ragazza – qualcuno dovrebbe attraversare lo specchio e riportarlo di qua
perché il pedaggio deve essere pagato solo quando si passa dalla propria
dimensione all’altra e non se si sta ritornando alla propria.
-
E cosa
potrebbero chiedere? Soldi? Magia? – domandò apprensivo il bambino sopravvissuto
-
Non ne
ho idea, ma deve essere qualcosa di importante… - annuì sicura la mezzosangue
-
Pensi…
pensi che ce la potremmo fare? – fu l’insicura domanda di Sfregiato
Ma
nessuna parola uscì dalle labbra della Caposcuola mentre
fissava a testa china il pavimento. Non conosceva la risposta.
-
Sarebbe
un bel pasticcio – annuì Mirtilla dondolando i piedi oltre il marmo in una posa
infantile
In
quel momento, un rumore attirò la loro attenzione oltre l’uscio accostato
facendo voltare tre paia di occhi verso la porta.
Malfoy,
che era il più vicino, si lanciò all’inseguimento dello sconosciuto aprendo di
scatto e lanciandosi oltre il corridoio, lanciando infine un “petrificus” che, dal rumore sinistro che produsse,
doveva essere andato a buon fine.
Harry
ed Hermione, rialzatisi da terra, seguirono lo Slytherin
finchè non si trovarono di fronte al corpo
immobilizzato di Rowena Black.
Si
scambiarono qualche occhiata perplessa mentre
studiavano l’espressione quasi triste sul volto della donna nell’atto di
inciampare sull’orlo del vestito lungo.
-
Wingadium Leviosa
- disse appena la ragazza sollevando da terra la figura e facendola fluttuare
fino al bagno dove lo spetto, senza apparente preoccupazione, era rimasto in attesa del loro ritorno.
Pronunciando
un controincantesimo, la Caposcuola riportò alla vita
gli arti infermi della sorella di Zahariah che aveva
un comportamento sospetto per essere parente stretta di un Auror.
Al
suo risveglio la giovane donna percepì intorno a sé altre persone
-
Sei Rowena Black? – chiese prudente Harry studiando gli occhi
ciechi della donna che annuì
-
Sei
Harry Potter, vero – fu la domanda di lei mentre
voltava il viso nella sua direzione
-
Che ci
facevi dietro la porta? – domandò un po’ rudemente il biondo
mentre il volto si spostava di qualche grado verso di lui
-
Draco…
Malfoy – disse appena nel timore di sbagliare – e… - parve esitare
mentre pronunciava l’ultimo nome – Hermione Granger
-
Rispondi
– tagliò corto il bambino sopravvissuto– che facevi
lì dietro? – e il suo tono era abbastanza minaccioso
* * *
Spazio autrice: innanzi tutto comincio con il ringraziare
tutti voi per le recensioni che mi avete fatto, ormai non so davvero più come esprimervi
la mia gioia, spero solo che riusciate a sentirla mentre
scrivo queste poche righe.
Dato
che il capitolo è un po’ una continuazione del precedente, ho volutamente
omesso l’introduzione iniziale nella quale avrei rischiato di dire più di
quanto dovevo.
La
forma è volutamente frammentaria e si scoprono tante storie diverse, accomunate
da questa vicenda che ormai è al centro della storia.
I
personaggi, al momento, stanno zitti e apprendono, quindi lo spazio che ho
dedicato è stato abbastanza ridotto, ma presto torneranno ad essere i
protagonisti indiscussi, date solo il tempo di mettere a posto qualche pezzo
del puzzle, ci sono ancora un paio di storie che devono essere chiarite e poi
si ricomincia, promesso!
A
tal proposito, mi scuso con tutti voi per la disattenzione che ogni tanto mi
scappa e mi porta a scrivere degli orrori ortografici e a sbagliare
clamorosamente le date.
Grazie
al cielo mi è stato fatto notare che ho messo Evangeline
diventata vampira nell’anno 1000, solo che avevo precedentemente detto che
aveva 1500 anni e quindi non tornano i conti. Confermo la data che Eva è
diventata vampira nell’anno 1000, quindi appena avrò cinque minuti liberi,
correggerò la bestialità del capitolo precedente.
Grazie ancora a tutti voi che mi dite queste
cose, temo che il vivere un po’ troppo sulle nuvole abbia risvolti negativi
sulla sintassi della fic, anche se mi aiuta a portare
avanti la storia con un minimo di coerenza logica… cercherò di fare più
attenzione…
Ciao
e un bacio a tutti!
Nyssa
PS:
per la cronaca, la mia idea di Malfoy-gatto è molto
simile al personaggio di Yzma de “Le follie dell’imperatore” quando alla fine diventa un gattino piuttosto
sadico, ihihhihi
PiccolaSerpe: la scelta del personaggio di Malfoy è stata
difficilissima e sono a tutt’oggi
scettica perché, effettivamente, Draco sarebbe un ottimo furetto…
Per
l’albero, se trovo cinque minuti lo posto, tanto è già
fatto, così almeno non dovrete vivere con la pagina aperta di Wikipedia per capirci qualcosa… cmq
le varie parentele si saranno di sicuro dipanate un poco i questo 23° cappy
che, tuttavia, induce alla confusione per altri motivi…
Bene,
aspetto di sapere la tua “modesta opinione” anche su questo nuovo aggiornamento
e vedere un po’ che cosa ci si aspettava da questa storia “accidentalmente”
troncata sul nascere.
Ciao
e un bacione, Nyssa
Liuzza: effettivamente, in quanto a parentele, sia
nello scorso che in questo capitolo ci sono andata giù un po’ pesantuccia, mi auguro di non farvi fuggire tutti a gambe
levate, cmq sappiate che, a parte conoscere alcuni
motivi, poi le parentele non saranno molto importanti, anche se lo sono state fin’ora perché non si riusciva a trovare questa o quella
persona.
Grazie
mille, sono molto contenta che ti piaccia il mio stile, spero che continuerai a
seguire la fic! A presto! Kiss,
Nyssa
Lisanna Baston: gli errori di grammatica, lo so, sono una
cosa che fa cadere molto in basso, tutto perché ho la brutta abitudine di
scrivere molto veloce alla tastiera e mi perdo lettere o pezzi di parola per strada,
cmq spero di non aver scritto qualche castroneria
bella grossa, o la mia prof di ita verrà a
perseguitarmi…
Comprendo
che il mio Harry è un po’ anomalo e forse è il motivo per cui,
anche provando, non riesco mai a scrivere una fic su
di lui, magari è perché ha già così tanto posto nei libri che non ha bisogno
del mio contributo :P
La
storia sui vampiri… me a sono inventata di sana
pianta. Confesso di non essere ferrata in questo campo, così ho preferito
inventare alla grande con un po’ di aiuto da parte di qualche libro letto e qualche anime a proposito che sono sempre molto istruttivi.
Spero che ti piaccia anche questo mio nuovo cappy,
dimmi che cosa ne pensi, ciao e un bacio! Nyssa
Shavanna: prometto (a meno che la mia prof di mate
non decida di interrogarmi ogni giorno della mia vita), la fic
finirà, fosse anche solo per il semplice fatto che ho
il finale stampato a fuoco nella mia mente e prima o poi dovrò buttarlo giù,
anche perché, con l’arrivo di altre idee per altre fic,
ci sta un po’ strettino, cmq finirà e forse la
conclusione sembrerà più rapida di quanto vi aspettiate, un po’ come nei film
western, dove il duello dura mezzo secondo e il preludio 10 minuti.
Harry
e Draco se la giocano per stranezza mentre si scopre
qualcosa anche su Eva e il fatto che ti piaccia mi riempie di gioia e gratifica
un po’ la mia fantasia sul descrivere la sua tormentata storia che presto vedrà
un po’ di luce.
Bene,
nel 23° cappy si completa il quadro sulla famiglia
Black e presto si aprirà quello su un nuovo personaggio (premetto che sarà
molto più corto). Dimmi cosa ne pensi, aspetto con ansia la tua recensione!
Ciao e un bacio! Nyssa
Diddola: sì, capita anche a me di perdere qualche
pezzo per strada ogni tanto, cmq hai avuto del coraggioa
rileggere 22 capitoli, complimenti, il fegato non ti manca!
Un
po’ ti capisco, anche i miei compagni mi chiedono perché passo il tempo a
scrivere anziché chattare con loro, ma c’è tempo per
ogni cosa… per leggere e per scrivere e anche per chattare,
quindi che stiano calmini che non casca il mondo ^^
Bene,
io spero che ti piaccia anche questo nuovo post, intanto ti mando un bel bacio
e ci risentiamo al prox cappy!
Nyssa
potterina_88_: e non hai ancora visto niente! Perché il
culmine lo si è avuto in questo nuovo post dove tutta
Sono
contenta che la storia sui vampiri che ho inventato per Eva ti sia piaciuta, sapendo
poco a proposito ci ho messo molto di mio, quindi non so quanto sia attinente ai sacri canoni del gothic
e dell’horror e della storia originale del povero Akamatsu…
per dove la trovo? Uhm, non saprei, mentre scrivo le idee arrivano e se tardano
un po’ rallento di qualche gg l’aggiornamento, tanto
una volta a settimana mi sembra più che sufficiente…
Sono
invece moooooltissimo felice che la dichiarazione&co non abbiano deluso
le tue aspettative, questo mi riempie di gioia!
Spero
che ti piaccia anche il nuovo aggiornamento! Ci sentiamo presto, Bacione! Nyssa
LaTerrestreCrazyForVegeta: ma figurati, sai quanti aggiornamenti mi
perdo io? Sembra che il tempo per fare qualcosa scarseggi come il palladio…
sono felice che la scena in camera sia risultata divertente, dopo qualche cappy che non scrivevo più cose leggere mi sentivo un po’
arrugginita, fortunatamente non ho ancora perso del tutto la
tecnica, fiuuuu.
Forse
ho davvero esagerato con le parente, ma presto metterò
l’albero, così avrete tutti un valido aiuto in proposito, sicuramente in quello
fatto da me ci sono anche tutti i personaggi che nella storia originale non
compaiono.
Eh,
spero che l’aggiornamento sia arrivato abbastanza presto… aspetto di sapere la
tua opinione, ciao e un abbraccio! Nyssa
Luana1985: un po’ mi sembrava troppo scontato quello
che la bowling ha fatto succedere nell’ultimo libro, infetti ho cominciato a
scrivere dopo averlo letto, la fic, infatti,
originariamente doveva semplicemente essere un finale alternativo “come lo
vedevo io”, poi però mi sono lasciata un po’ trasportare e dopo 23 capitoli
siamo ancora qui XD
Penso
anche io di essere molto Hermione e poco Watson,
quindi abbiamo molto in comune, sono felice!^^ Tutti mi dicono che Hermione
deve essere proprio come l’attrice, invece, finalmente, trovo qualcuno che non
la pensa così, grazie!
Ehehe, chissà che tenero che deve essere, anche a me piacerebbe
avere un Draco Malfoy trasfigurato in gattino, ma…
Bene,
spero che l’aggiornamento ti sia piaciuto, aspetto di avere un tuo commento, un
bacio! Nyssa
AuraD: ma che piattola ritardataria… Herm forse più che piangersi addosso ha paura del futuro e,
soprattutto, di quel che accadrebbe, però neppure a me piacciono le persone che
stanno a rimuginarci dietro per ore, ci penso prima e poi camminare, sennò non
mi decido più, sono molto indecisa…
Il
fatto che Draco sia un gatto e pure allergico è una cosa un po’ stupida che non
ricordo neppure da dove mi è venuta fuori, ma mi fa piacere che ti abbia fatta ridere, effettivamente siamo ai limiti del
paradosso :P
Beh,
se il precedente cappy è stato esauriente ci pensa
questo a riconfondere un po’ le idee… qui salta fuori
proprio tutto, compreso lo scheletro di una vecchia prozia traditrice che parla
troppo.
Direi
che Silente avrebbe bisogno di un po’ di relax, ma per fortuna questa volta non
ha interrotto sul più bello chi parla, meno male… spero che ti piaccia questo 23° cappy, ciao e un bacio!
Nyssa
chibi_elyon: già, poveretto, ma forse deve solo
abituarsi al fatto che Harry è il migliore amico di Herm
e che non sta attentando al corpo di lei ad ogni passo, esattamente, come,
invece, fa lui.
Bene,
qualche mistero è sciolto e qualcuno ha contribuito questo capitolo, mentre è
in via di creazione uno nuovo.
Spero
solo di non farti fare troppa confusione cmq assicuro
che prima della fine TUTTI i misteri saranno limpidi e
comprensibili.
Bene,
aspetto di sapere la tua opinione circa questo nuovo
post, ciao e un bacione! Nyssa
lord Martiya:
effettivamente hai ragione, ho fatto confusione con le date e ho scritto un
numero decisamente improbabile, chiedo umilmente venia e ti ringrazio per
avermelo fatto notare, svampita come sono non me ne sarei mai accorta.
Grazie
mille per i complimenti che mi hai fatto e, ovviamente, mi interessa di sicuro
qualcosa sulla mia Eva e sui vampiri in generale, come
ho detto da qualche parte, sono un po’ ignorante in materia, magari puoi
mandarmi un mp…
Spero
che continuerai a seguire la storia e che mi dirai cosa ne pensi di questo
nuovo aggiornamento, ciao e a presto! Nyssa