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Autore: Nyssa    01/12/2007    13 recensioni
I guai non arrivano mai da soli... Draco Malfoy se ne accorge la mattina in cui si ritrova con Pansy innamorata (e non di lui stranamente!), Goyle pescato a mettere petardi incendiari e un imminente coloquio con la McGranitt sul suo calo scolastico
Ovviamente niente potrebbe essere peggio, ma deve presto ricredersi, il collegio decide di assegnargli un tutor per recuperare nelle materie e chi meglio di Hermione Granger, la migliore studentessa di Hogwarts? Va bene, questo può anche andare a suo vantaggio, ma cosa succederebbe se oltre ai suoi voti Hermione cambiasse anche lui? E cosa ci fa un bambino in giro per la scuola?
Genere: Romantico, Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'oro e l'argento' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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-          Questa storia incomincia il 31 dicembre 1927 – annunciò ai presenti Rowena Black spostando su ciascuno i suoi occhi che non potevano vedere.

-          La Vista, - continuò – è qualcosa che si tramanda da generazioni nella nostra famiglia, una famiglia a cui voi non sapete che appartengo… la chiamano la Maledizione delle Parche.

La professoressa McGranitt, che era rimasta silenziosa fino ad allora, emise qualcosa come un suono strozzato all’udire pronunciare quel nome e si portò meccanicamente una mano alla bocca studiando lo sguardo vacuo della sorella di Zachariah Black puntato su di lei: quella donna non vedeva, eppure sembrava che leggesse i pensieri delle persone e, certo, quelli della vicepreside dovevano essere assai preoccupanti vista l’aria seria che assunse il volto della mora.

-          Suppongo voi conosciate Merope Gaunt – terminò ancora la cieca riportando gli occhi sui presenti mentre tutti trattenevano il fiato all’udire tanto liberamente il nome della madre di Tu-Sai-Chi. – Merope Gaunt – specificò – era l’ultima discendente di Salazar Serpeverde e colei che ancora ne portava su di se i grandi poteri.

È curioso – rifletté – che proprio a lei sia toccato in sorte il nome Merope… nell’antica mitologia greca, Merope era una delle Pleiadi, per la precisione, la meno brillante poiché l’unica, di tante sorelle, che aveva sposato un mortale. A quanto pare, all’erede di Salazar era toccata in sorte la maledizione del suo nome, si era innamorata di un babbano qualsiasi, arrivando addirittura a dare la propria per il suo bambino. Vittima delle incomprensioni della famiglia, legata a due mondi troppo diversi.

È stata lei a trasmetterci questa maledizione.

Una parte della storia fu chiara: se era stata lei, allora doveva esserci un qualche collegamento tra la madre di Lord Voldemort e la famiglia Black.

Hermione pensò che fosse curioso che proprio alla madre di Zachariah e Rowena fosse stato imposto il nome di una delle Moire…

-          La Maledizione delle Parche – annunciò Rowena – si trasmette per via femminile nella famiglia e procede nelle generazioni di maghi e streghe che hanno il sangue di Salazar. Io ho il sangue di Salazar. – il silenzio attonito dei presenti la indusse a continuare la sua narrazione. - La storia incomincia il 31 dicembre 1927 quando una stremata Merope mette al mondo, oltre al famoso Tom Marvolo Riddle anche un altro bambino, anzi, un’altra bambina: Lachesi, mia madre.

I presenti si ammutolirono e fissarono il volto senza espressione della giovane nipote a sua volta protagonista della storia che stava narrando e, mentre qualche tassello si metteva a posto, molti altri si stavano scombinando.

-          Come tutte le discendenti femminili di casa Gaunt, anche mia madre aveva la Maledizione e così anche sua madre, così anche io. Mia nonna, Merope, sapeva perfettamente che mia madre portava quel segno, ma lo stremo del parto e le condizioni di salute aggravate la portarono prematuramente alla morte prima di riuscire a comunicare al fratello che la piccola Lachesi non era una maganò, aveva anche lei dei poteri: il potere della parca che legge nel presente, Lachesi. Fu per questo che le venne posto quel nome, l’ultima volontà che riuscì a esprimere.

Morfin Gaunt, fratello di Merope, credeva a torto che la sua nipotina fosse priva di poteri non riuscendo a trovare in lei la scintilla magica, mia madre, se non avesse avuto la Vista, sarebbe davvero diventata una maganò, ma non lo era e non seppe mai di avere questo collegamento col mondo magico. – ancora silenzio - Essendo di idee parecchio discriminatorie e razziste, mio zio Morfin abbandonò la bambina nel mondo degli uomini, lasciando solo un foglio con sopra vergato il suo nome e… non ebbe il coraggio di metterle il cognome del suo vero padre, vergogna dei Gaunt, babbano come lei, decise che sarebbe stata, almeno in parte, l’ultima e unica discendente dei figli di Salazar: Lachesi Gaunt era il nome di mia madre.

-          Era la sorella di Voldemort… - disse piano Harry, quasi timoroso di spezzare quell’atmosfera tesa che si sentiva nell’aria.

-          Già, la sorella di Tom. Mio zio, suo zio – aggiunse alludendo al fratello – era nientemeno che il Lord Oscuro

-          Ma allora… - cominciò Monica per poi tacere ad un cenno del preside

-          La storia non è finita perché la parte più drammatica deve ancora arrivare. – ricominciò ancora – Mia madre, ignara delle sue origini e in grado di utilizzare il potere della parca che meno delle altre era utile, ovvero quello di vedere il presente, crebbe tra gli uomini in un orfanotrofio di Londra.

A sedici anni entrò in una scuola professionale e a diciassette venne assunta tra le commesse di un negozio della capitale, fu lì che incontrò mio padre, Orion Black.

-          Il padre di Sirius! – esclamò stupito Potter sgranando gli occhi verdi

-          Proprio lui. Papà aveva appena terminato gli studi a Hogwarts e la sua famiglia l’aveva mandato a Londra per gestire gli affari dei Black. Un giorno era alla ricerca di un regalo vezzoso per una delle sue molte donne – sorrise – come tutti saprete, i Black sono terribilmente volubili e inaffidabili, soprattutto per quanto riguarda le compagnie femminili. Entrò nel negozio e conobbe mia madre.

Mamma era una persona timorata, e Orion aveva tutta l’aria del gentiluomo di fine Ottocento, un vero signore, mi ha raccontato. Disse che s’innamorò di lui al primo sguardo e, forse, lui fece altrettanto.

Per rimanere con la mamma, papà prorogò i suoi impegni in città e abbandonò le sue brutte abitudini, tentò perfino di annullare il fidanzamento, ma era una cosa decisamente impensabile.

Dopo un anno e mezzo dal loro incontro, nacque mio fratello Zach.

Papà lo adorava, mi ha detto la mamma, era il suo primo figlio, concepito con la donna che amava ed era un segno.

La famiglia della mia matrigna, tuttavia, fece pressioni affinché si sposasse al più presto, soprattutto visto che manteneva i contatti con una amante di Londra. Nessuno gli chiese spiegazioni a proposito, tutti i Black hanno amanti seminate in giro per l’Inghilterra… - Draco sogghignò, avvallando quell’affermazione come una delle più veritiere mai sentite su quella famiglia di lavativi – Passarono diversi anni mentre mio padre continuava a frequentare mia madre in città all’insaputa della moglie che, nel frattempo, gli diede due figli, i miei fratellastri: Sirius e Regulus, la nostra rovina. – Harry la studiò stupito.

A differenza delle altre mogli dei Black, Walburga aveva la pretesa di essere una donna irresistibile e voleva che i suoi rampolli avessero tutto quel che volevano, insomma, li viziava enormemente e non tollerava questo distacco del marito, non capiva come mai per lui non erano importanti come per lei; fu per questo che Regulus, ma, soprattutto, Sirius, videro sempre un po’ lontano il loro genitore.

Alla fine, pazza di gelosia, la signora Black scoprì di mia madre, anche se non di mio fratello, e impose a papà di non vederla mai più.

Papà fu costretto ad accettare a malincuore, se non che, come ho già spiegato prima, loro due si chiamavano a vicenda perché l’amore non guarda alle barriere imposte dalla società.

Erano passati otto anni da quando era nato mio fratello e papà tornò e raccontò di se alla mamma e a Zach che, visti i suoi poteri, probabilmente sarebbe entrato alla Scuola di Magia e Stregoneria: disse del Mondo Magico, della scuola di Hogwarts, delle stregonerie, della famiglia, senza sapere che anche mia madre proveniva dallo stesso posto, senza saperlo.

Si videro per un giorno – mi raccontava quando ero bambina – e lei rimase incinta di me.

La Maledizione era destinata a ripetersi.

 

Gli occhi di Monica s’incupirono studiando l’espressione quasi schifata della narratrice mentre pronunciava la parola “Maledizione”. Doveva essere qualcosa di terribile e doloroso.

 

-          Come mia madre, anche io sarei una maganò se non avessi la Vista. Mia nonna Merope aveva il dono di vedere il futuro, mia madre Lachesi di scrutare nel presente, io, Rowena, quello di rivivere il passato.

Quella che avete visto nel corridoio prima di Capodanno non era altro che una mia trance.

-          Spiegati meglio, mia cara – intervenne la McGranitt con dita tremanti appoggiandole sul bracciolo del preside

-          La mia Vista mi permette di rivivere le situazioni passate dei membri della famiglia ed è una cosa indipendente dalla mia volontà, non sono io che decido quando e cosa vedere, per lo più è la situazione a richiamarmi qualcosa, come un déjà-vu. È per questo che mi sono presentata come Ransie Black. In quel momento stavo vivendo il passato di mia nipote, la sua vita, e avevo la più completa coscienza di essere lei e non me.

-          Ma questa volta – intervenne la vera Ransie – la situazione era stata provocata da qualcuno.

-          Quando crebbi, la mia sola Vista non mi permise di entrare a Hogwarts. Ero cieca dalla nascita e non conoscevo il mondo, così cominciai ad entrare volontariamente nella vita di altri per vedere cosa c’era fuori del buio dei miei occhi. Se io so cosa mi circonda è solo perché l’ho visto con gli occhi di qualcun altro.

-          Circa un anno fa, mia madre morì di malattia – intervenne Temperance – mio fratello ed io andammo a vivere tutti assieme al castello di Alerei, poi, papà partì per una missione e non tornò più. Sapevo che il lavoro di Auror lo teneva distante parecchi mesi all’anno e, tuttavia, avevo un presentimento molto forte.

-          Mio fratello non tornò, ma nel frattempo, durante l’assenza sua e di mio nipote Alerei, qualcuno si intrufolò al castello e rapì Ransie e Fin, dopodiché si occuparono di me, mi indussero una trance nella quale rivivevo la vita di Temperance e quando mi svegliai mi ritrovai in un ospedale di Londra tra i malati in coma. Qualcosa era andato storto.

-          Penso che il piano originale prevedesse di travestire mia zia da me e farla comportare come me essendo a conoscenza della mia storia, ma le trance indotte sono difficili da gestire e hanno risvolti indesiderati…

-          L’infermiera che mi trovò scoprì che avevo i capelli tinti di nero per assomigliare a lei – e indicò col mento la figura seduta di Ransie

-          Hanno provato a far credere che fossi ancora al castello quando invece mi avevano rapita assieme a mio fratello

-          Già – intervenne Rowena – solo che Alerei si è accorto della scomparsa di sua moglie ed io, anche se non ero del tutto cosciente di me stessa, avevo degli sprazzi di Rowena mentre ero Ransie, così ricordai che mio fratello mi aveva detto che, se fossi mai stata coinvolta in qualcosa che non capivo, sarei dovuta andare ad Hogwarts, nel mondo magico. Sfruttando la mia trance, sono arrivata fin qui; sfortunatamente, il tempo che impiego a tornare me stessa è lungo e assumo caratteristiche un po’ mie e un po’ della persona che sto vivendo, quando mi avete incontrata avevo lo spirito di Temperance e la cecità che mi contraddistingue.

-          Tu non ti ricordi di me, vero Malfoy? – chiese poi Ransie al biondo che si riscosse

-          Di te? No… - disse appena

-          Io mi ricordo di quando hai fatto fuggire mio fratello – aggiunse la mora – di quando tua madre ci ha fatti scappare…

-          Ma non c’era nessuno nell’atrio a quell’ora – cercò di ricordare lo Slytherin

-          In verità, - ammise la figlia di Zachariah – c’erano due persone: Fenrir Greyback ed io… è stato per quello che ho impiegato tanto a tornare qui a Scuola…

-          Fenrir mi ha visto? Dov’è ora? – domandò un poco preoccupato Malferret

-          Probabilmente al cimitero – rispose sprezzante Temperance – quel figlio di puttana ha tentato di uccidere mio figlio, non potevo perdonarglielo

-          Sorellina! – esclamò Rowena con un sorriso

-          Scusa… - ammise Ransie, poi si accorse degli sguardi spaesati dei presenti – la differenza d’età che c’è tra di noi ci fa assomigliare più a due sorelle che a zia e nipote - spiegò

-          Già

-          Ci chiamiamo sorellona e sorellina, non preoccupatevi di questo, non ci sono altri segreti da rivelare

-          Ma come mai i mangiamorte si sono accaniti così tanto contro te e tuo fratello? – chiese Hermione formulando l’interrogativo che le ronzava per la mente; Temperance Black sospirò

-          Mio fratello è ancora piccolo, se fossero riusciti a condizionarlo a sufficienza, con il grande potere che gli ha dato nostro padre e la magia dei Black, sommata a quella di Lord Voldemort, suo stretto parente, sarebbe potuto diventare un degno erede di quest’ultimo ma… - scambiò un’occhiata col preside, indecisa se dire la verità fino in fondo - …ma Fin, come dice il suo nome, Seraphin, è una persona troppo buona e svagata per poter diventare quello che loro volevano, così, non chiedetemi perché, si erano messi in testa di far nascere un figlio di Voldemort, solo che lui è già morto…

-          E tu sei incinta – terminò per lei la grifondoro

-          Esatto, questo ha rallentato parecchio le cose, il bambino è forte e robusto e ha dei notevoli poteri, dubito che si sarebbe fatto uccidere così facilmente. Narcissa ci disse che il piano era cambiato e prevedeva la nascita del bambino e un successivo mio concepimento

-          Ma perché proprio tu? – chiese Harry

-          Per lo stesso motivo per cui volevano Fin, abbiamo sangue Black e sangue Gaunt, siamo eredi di Salazar, rettilofoni, parenti di Voldemort.

Il silenzio di tomba si distese per la stanza mentre Monica, con sguardo triste, si passava lentamente la mano sul ventre non ancora arrotondato, suo marito le cinse protettivamente le spalle

-          Deve essere stato terribile – disse appena mentre le due future mamme si scambiavano uno sguardo simile, Temperance non fece niente per mascherare il suo assenso e si toccò appena il grembo prominente che tendeva la veste bianca

-          Quando deve nascere? – chiese Potter imbarazzato occhieggiando la nipote di Sirius

-          A febbraio – annunciò Ransie

-          Quindi manca poco – annuì Hermione

-          Già… povero il mio bambino che ha dovuto vivere tutte queste cose prima ancora di vedere la luce… è proprio vero che ci si sveglia piangendo

Nessuno osò ribattere o replicare.

-          Bene – e adesso vediamo di sapere che cosa ne è stato di Zachariah – confermò il vecchio mago poggiando i gomiti sul tavolo – sappiamo che è scomparso pressappoco quest’estate, giusto? – chiese alle due

-          Il mio compleanno è il 12 agosto – specificò Rowena – e quel giorno è venuto a casa a farmi gli auguri, mi ricordo che era sabato – precisò

-          Il giorno dopo mi ha detto che sarebbe partito in missione… da quando la mamma è morta parlava spesso di allontanarsi un po’, il ricordo per lui era molto doloroso, credevo che fosse andato con Evangeline, partivano sempre assieme – disse guardando la bionda seduta come suo solito sullo spigolo dello scrittoio

-          Mi ha detto che se fosse successo qualcosa avrei dovuto proteggere la sua famiglia – disse appena Eva facendo schioccare le unghie rosso carminio – ma non ha fatto accenni ad una missione…

-          Però… - disse ancora Rowena – mi ha detto di stare attenta al medaglione

-          Il medaglione? – chiese la McGranitt

-          Sì, questo – e indicò il ciondolo elaborato che portava al collo; l’insegnante scambiò un’occhiata con il preside

-          Row, tu sai da dove viene quell’oggetto? – domandò Silente

-          No, ce l’ho da quando sono nata, mamma mi ha detto che era destinato a me – i due professori tacquero

-          Scusa una domanda – s’intromise Hermione – ma come fai a conoscere tutta la storia della famiglia se hai detto che tua mamma non l’ha mai saputa? – Rowena sorrise

-          Perché io l’ho rivissuta, come Merope Gaunt, come Morfin Gaunt, come Lachesi Gaunt, posso rivivere la vita di ciascuno dei miei parenti, dal più antico ad oggi, basta volerlo

-          Ma allora – prese la parola DracoSirius e Regulus hanno mai saputo di voi?

-          Sirius lo sapeva, ha conosciuto mio padre… - spiegò RansieRegulus non saprei dire…

-          Ma se nessuno a parte tua mamma e Morfin Gaunt sapeva di quella bambina – domandò ancora la Caposcuola – come hanno fatto i mangiamorte a conoscere l’esistenza di tutti questi suoi discendenti? Sui registri del Ministero non risulta che Merope abbia avuto più figli

-          C’era un’altra persona – tagliò corto Temperance

-          Un’altra? – domandò Harry perplesso

-          Sì, quella che ha aiutato la nonna a mettere al mondo la mamma e lo zio Tom – specificò Rowena

-          E chi sarebbe? – chiese Monica in apprensione

-          La balia che li ha visti nascere, lei sapeva benissimo che i bambini erano due e forse è stata proprio lei a portare Lachesi nel mondo babbano

-          Chi era? – domandarono in coro i tre studenti sporgendosi verso le due Black

-          Si chiamava Tedra Crabbe ed era una parente dei Black, per la precisione – spiegò – era la zia di quella che da nata si chiamava Walburga, la madre di Sirius e Regulus, era la sorella di Irma Crabbe ed era zitella e, se avete trovato seccante la vecchia moglie di Orion – disse quasi con un sorriso Rowena – allora non avete mai conosciuto quell’arpia. Quando il Lord Oscuro perse il potere, per paura di perdere quel poco di vita che le restava, e all’epoca era vecchia assai, non si fece scrupolo di spifferare tutto nonostante avesse promesso in letto di morte a Merope che se ne sarebbe stata zitta sulla faccenda.

-          Che brutta puttana – fu il poco carino commento di Monica e Temperance le sorrise solidale

-          Già – rispose – è bastata una sola persona, perfino Morfin è riuscito a tacere su questa faccenda

-          Ma a chi l’aveva detto? – domandò Hermione

-          Nientemeno che a Bellatix – confermò annuendo la ex Corvonero

-          Zia Bella avrà fatto i salti di gioia – disse con superiorità Malfoy

-          Già, ed è da lì che è nato tutto il casino

-          Ma sappiate che neppure Voldemort ha mai apprezzato questo, visto che l’ha fatta uccidere come “traditrice della sua famiglia”

-          Ma Zach sa di tutto questa storia? – chiese ancora Harry

-          Sì! – rispose Evangeline comparendo dalle tenebre – me ne aveva parlato quando sono entrata nella sua squadra, credo che lo sapessero anche Lupin e anche Rosleen

-          Rosleen? – domandò Hermione – chi era Rosleen – Eva rise

-          Rosleen era la fidanzata di Sirius – disse come se fosse una cosa naturale

-          La FIDANZATA di SIRIUS?! – sbraitò il grifondoro alzandosi in piedi

-         

-          Ma… ma lui non me ne ha mai parlato! – protestò confuso

-          Beh, lasciatelo dire, bimbo, ma ce ne sono parecchie di cose che non sai… - fu il commento della vampira

-          Eppoi Sirius non parla volentieri di lei – ammise Ransie con aria di disapprovazione

-          Ma chi era?

-          Era la sorella di Bryanna, era mia zia – ammise ancora la mora

-          Ma continuo a non capire perché non ne parla – fece notare il ragazzo

-          Sirius ha conosciuto Rosleen nell’estate del sesto anno, aveva detto ai suoi che sarebbe rimasto dai Potter per le vacanze quando sapeva benissimo che Harry sarebbe andato da qualche parte e poi avrebbe tormentato tutta l’estate Lily, così ha chiesto a papà di rimanere da noi a White Horse

-          White Horse?

-          È casa nostra – si affrettò a precisare Rowena – io e mio fratello viviamo insieme quando lui non è impegnato in qualche missione

-          Comunque – continuò la nipote – è rimasto da noi, papà aveva conosciuto la mamma a scuola ed erano già sposati e lei, per tenergli compagnia, aveva chiesto alla sorella più piccola di passare qualche mese con noi. Suppongo sia inutile dire che tra un battibecco e l’altro, perché, diciamola tutta, Sirius Black è un bel piantagrane, si erano innamorati

-          Ma allora perché lui non ne parla?

-          Quando la faccenda si è fatta seria, Sirius l’ha allontanata, soprattutto dopo che Voldemort aveva cominciato a seminare morte in giro, credo che l’abbia fatto per proteggerla, anche se ufficialmente diceva che non era un tipo da storie serie e la loro andava avanti da un pezzo.

Comunque, a farla breve, lei gli ha detto di andarsene al diavolo e per tutta risposta s’è unita alla squadra di papà, filosofia del tipo “me la vado deliberatamente a cercare”.

-          E adesso dove si trova?

-          Boh, probabilmente da quando la squadra si è sciolta se ne è tornata a casa sua… - Eva non rispose e sollevò gli occhi al cielo

-          Sirius aveva la ragazza… - mormorò tra sé Harry – ancora non ci credo…

-          È una brava persona, spero solo che non abbia fatto casini, lei e mio zio erano speciali in questo – annuì ancora Temperance

-          Ma quindi… Zachariah sa che tu hai la Vista, che diventi altre persone, che c’è questa maledizione latente e che tua nonna era anche la mamma di Voldemort

-          Sì – confermò Rowena – gliel’ho detto io stessa - annuì

-          Un bel problema – ammise Draco

-          Ma voi non ne siete coinvolti – si affrettò a specificare

-          Forse il preside Silente non te lo ha detto – si affrettò a replicare il Bambino sopravvissuto – ma se c’è un guaio io ci sono sempre dentro…

-          È una voce che circola – confermò Ransie – anche tra i mangiamorte

-          Eppoi in questa storia, in bene o in male, per vie traverse o meno, siamo TUTTI coinvolti

-          I ragazzi sono piuttosto intraprendenti – ammise ancora la figlia di Zachariah

-          Hanno coraggio e determinazione – confermò il preside – dopotutto, mia cara, anche te quando studiavi, avevi l’abitudine di ficcanasare in libri che non erano per te…

-          Beh, a questo punto, se sono a conoscenza della storia e servisse, magari li chiameremo

-          Che tu lo faccia o no – aggiunse il vecchio mago – stai tranquilla che te li ritroverai sempre sulla strada

-          Per il momento è sufficiente che tengano la bocca chiusa con chi non si fidano, tanto ormai, se lo sanno i mangiamorte lo sa tutto il mondo, quella setta è peggio di un colabrodo per quanto riguarda i pettegolezzi…

-          Non sei cambiata di una virgola, Ransie – annuì Monica con un sorriso andando ad abbracciare la vecchia amica di scuola

-          E tu sei sempre la solita – confermò la Black suggellando nuovamente quell’amicizia

-          Professore, crede che sarebbe di qualche problema se io e mio marito ci fermassimo qui a scuola ancora un po’? Ransie non ha parenti in giro a parte Rowena e Fin, Alerei è chissà dove e io vorrei starle accanto durante questi ultimi mesi di gravidanza…

Silente parve pensarci un poco

-          Dunque, Temperance può andare ad abitare assieme a Row alla Torre Nord, tu e tuo marito…

-          La Torre di Astronomia? – chiese Axel

-          No, quella al momento è inagibile

-          La Torre Sud, allora… - intervenne la ex Serpeverde

-          Lì ci abitiamo io e Seraphin – intervenne Evangeline

-          Non ricordavo che questa scuola fosse così affollata quando la frequentavo io… - mormorò l’ultima dei Black

-          Abbiamo avuto molti ospiti imprevisti – annuì il preside – e qualcuno atteso da tempo deve ancora arrivare… comunque, credo di potervi trovare un alloggio vicino alla serra della Sprite, ci dovrebbe essere ancora una stanza libera.

-          Grazie mille, è sempre troppo buono – ammise Monica e Albus le sorrise oltre gli occhiali a lunetta.

-          A questo punto – aggiunse lui col suo solito sarcasmo – spero solo che non arrivino altre visite impreviste… non so dove potremmo sistemarle, dovrò chiedere ad Hagrid di apportare qualche modifica alle mura. Minerva – disse poi rivolto alla vicepreside – istruisci gli elfi e mandami su il nostro guardiacaccia, Padre Royal e la professoressa Sinistra, vedrò di far rimettere a nuovo la ex Torre di Avvistamento, ci serve più spazio…

La professoressa McGranitt scomparve oltre la porta con il suo solito fare sicuro.

-          Bene ragazzi, tornate pure ai vostri dormitori, credo che sia il caso che riposiate.

I tre annuirono, salutarono i presenti e uscirono anche loro.

 

*          *          *

 

Hermione chiuse la porta della presidenza dietro di se, sospirando drammaticamente.

Harry, al suo fianco, teneva lo sguardo basso studiandosi i lacci delle scarpe, l’aria particolarmente cupa.

Draco Malfoy, dall’altra parte, osservava rapito il paesaggio invernale intorno alla scuola. In un gesto meccanico si accese una sigaretta in silenzio, una cosa strana da lui.

-          Scusate ragazzi, ho bisogno di stare un po’ da solo – disse Potter chinando la testa e dirigendosi verso il corridoio senza guardarsi indietro.

La mora pensò che, dopo tutto quello che si era saputo, soprattutto su Sirius e sulla sua famiglia, era comprensibile che Harry volesse rimanersene un po’ per i fatti suoi; nonostante tutto, era una persona che difficilmente esternava i suoi sentimenti affettivi, soprattutto quelli verso gli adulti come Sirius e il professor Lupin.

-          Granger, ho bisogno di parlarti – annunciò tranquilla la serpe

-          Torre? – domandò lei

-          Torre – annuì lui

Quel posto stava diventando davvero il loro rifugio: tranquillo e silenzioso, un luogo dove si poteva essere se stessi senza che il pericolo ti balzasse addosso.

C’erano tanti ricordi di loro lassù… quando si erano incontrati la prima volta, prima di Natale, quando lui era tornato da Malfoy Manor conciato come un reduce dalla guerra e, forse, la sua era stata davvero una guerra; da allora in poi era andata lassù almeno una volta al giorno, ufficialmente per prendersi cura di Seraphin, ma in verità per poter rimanere anche solo un po’ con lui perché, anche se litigavano e si insultavano, erano sempre loro stessi quando erano insieme, tutti e due.

E poi c’era “quell’altra cosa”, quella cosa che non sapeva nessuno.

Quella cosa che era solo loro e di nessun altro.

 

*          *          *

 

La porta cigolò quando a la fecero girare sui vecchi cardini.

-          Tieni – disse sbrigativo il biondo porgendole un foglio di pergamena

Hermione la prese in mano e studiò le parole vergate con calligrafia fitta, elegante e longilinea; sulla prima riga campeggiava la scritta in stampatello “SPECULUM DUARUM VERITATUM”.

Gli occhi ambrati si sollevarono fino a incontrare quelli grigi di lui

-          E’… lo specchio… - disse appena con voce tremante mentre le dita percorrevano le asole delle lettere

-          Già

-          Dove hai trovato questo? – domandò ancora alludendo allo scritto

-          Sai mezzosangue, leggo qualcosa anche io…

-          Questa non è una cosa rintracciabile sui libri della biblioteca – puntualizzò lei con una smorfia

-          Ma la sezione proibita offre un notevole apporto di conoscenza – rispose lui con noncuranza

-          …non ci saresti dovuto andare

-          Non farmi la paternale proprio tu, sai?

-          Perché? – lui ghignò

-          Credi che non sappia che sono sette anni che ti fai i tuoi giri lì dentro?

-          Lo sapevi?! – esclamò tra lo sconvolto e l’inorridito lei

-          In verità no, è una cosa che ho notato da poco, ma mi riuscirebbe difficile credere che tu non l’abbia fatto per tutto il tempo… - si giustificò – se lo avessi saputo prima di sicuro sarei andato a dirlo a Piton.

-          Gentile come sempre

-          Ti ricordo che io e te fino a sei mesi fa ci trattavano come se avessimo avuto l’un l’altra la peste – precisò

-          Taglia, Malferret. Come ci sei entrato? – domandò

-          Granger, ma che razza di modi – l’apostrofò – dopotutto, io sono la persona più importante di Hogwarts

-          Sempre con le tue manie di superiorità?

-          Faresti meglio a lasciare quel tono da maestrina e a guardare un po’ più in là del tuo naso, il mio nome sta perfino sullo stemma della scuola…

Hermione si fece pensierosa mentre ricostruiva nella sua mente le quattro parti che lo componevano.

E poi si ricordò della frase che era scritta sotto: “Draco dormiens numquam titillandus”.

-          Ci sei arrivata? – s’informò

-          Hai un ego smisurato, lo sai?

-          Ma davvero? – aggiunse facendosi pericolosamente vicino mentre lei arretrava, il muro le bloccò la ritirata mentre lui stendeva un braccio impedendole la fuga e le passava l’altro dietro la schiena avvicinandola mentre opponeva una strenua resistenza che, comunque, a poco sarebbe servita.

Abbassando la testa, cominciò a baciarle il collo mentre con una mano le toccava i capelli e con l’altra stava sfilando la camicia dalla gonna.

Mossa azzardata.

Lo sapeva.

Ma poteva correre il rischio, ormai.

Eppoi… non gli sembrava che a lei dispiacesse…

Si abbassò ancora, sfiorandola appena, ma tenendola sempre legata a se finché non baciò la pelle scoperta vicino all’ombelico. Trascurando l’orrenda canottiera che la ragazza indossava, le baciò avidamente la pelle.

 

Dieci minuti più tardi, la Caposcuola si stava guardando una specie di livido con aria scettica.

-          Che cosa dovrei farci con questo? – domandò non riuscendo proprio a capire (soprattutto visto che metà del cervello era impegnato a rallentare la corsa forsennata che il suo povero cuore sembrava aver preso).

Draco la guardò e quando notò la sua espressione si mise a ridere.

Una risata sincera perché la cosa era davvero divertente… e il problema era che non riusciva più a smettere…

-          Secondo te cosa ci si fa? – domandò tentando di placare l’ilarità

-          Dovrei saperlo? – chiese preoccupata lei sollevando un poco la camicia e scrutando nuovamente quel segno

-          Granger, credo che io e te dobbiamo fare un corso accelerato su cosa fanno un uomo e una donna assieme

Le sopracciglia di lei si arcuarono in un misto di terrore e sospetto: a cominciare dal fatto che Draco Malfoy le desse qualche lezione, le cose non andavano per niente.

-          Perché lo hai fatto? – chiese come se avesse appena assassinato la sua famiglia

-          Avevo un violento bisogno di sapere che gusto avevi – ghignò beffardo e malizioso facendola arrossire.

Più che mai decisa a mettere una pietra su quel fatto, si affrettò a rinfilare maglia e camicia dentro la gonna, a sistemarsi il maglioncino, a rassettare uno dei calzini che lei era scivolato sulla scarpa e i capelli vittima della follia libidinosa dello Slytherin.

-          Continuo a non capire – annunciò – quindi cambiamo argomento e spiegami questa storia dello specchio.

Draco Malfoy la guardò e annuì percorrendo quel metro e mezzo che li separava per andare a raccogliere il foglio che le aveva dato prima e che, nella confusione dei fatti, era finito sul pavimento.

Nel tirarsi su, passò volutamente molto vicino al viso di lei sussurrandole un “codarda” all’orecchio che la fece arrossire fino alla radice dei capelli.

 

-          In pratica – raccontò il biondo come si trattasse di un concetto facilissimo – mostra una realtà parallela alla nostra

-          E allora a cosa serve?

-          Fa vedere quello che non è

-          Ma a cosa serve!

-          Non lo so. Ma c’era scritto che per passare da una dimensione all’altra ci sono due porte, solo che da una si può solo entrare e dall’altra sia entrare che uscire.

-          E dove sono queste “porte”? – domandò lei

-          Una è lo specchio stesso, l’altra è il Velo della Morte conservato al Ministero

-          Quello della stanza dove c’è stata la battaglia dei mangiamorte?

-          Esatto

-          Quindi Sirius si trova dall’altra parte! – esclamò folgorata da una idea

-          Sì, è probabile

-          Non è morto! Oh, devo dirlo a Harry così lo potremo salvare, così potrà riabbracciare la sua Rosleen!

-          Aspetta! – la bloccò – la cosa non è così semplice… per attraversare i due varchi occorre dare qualcosa in cambio, non è possibile passarli se non così

-          Ma allora Sirius come ha fatto?

-          Probabilmente – rifletté lui – quando è caduto al di là del Velo gli è stato chiesto cosa era disposto a dare in cambio e lui avrà dato qualcosa…

-          Cosa?

-          Questa è una cosa che sa solo lui…

Hermione parve riflettere su quelle parole e annuì.

-          Secondo te devo dirlo a Harry? – chiese poi, esitante, l’altro scosse la testa

-          È una decisione che spetta solo a te

-          Ma se si potesse riportare in vita la persona più importante per Blaise, quella di cui si fidava più degli altri, lo faresti? – chiese

Lui la guardò sconcertato, poi annuì

-          Vado a dirglielo – disse appena voltandogli le spalle

Lui la raggiunse in una falcata abbracciandola finché le spalle di lei non appoggiarono al suo petto mentre le braccia la circondavano

-          Sono geloso – disse appena in un sussurro stringendo possessivamente, lei sorrise

-          Non mi ha considerata nessuno per diciassette anni – rispose appena – pensi che cominceranno adesso solo perché esco con te?

-          Non m’importa – fu la sbrigativa risposta di lui – e Potty ha sempre visto quanto sei bella

-          Ma lui è innamorato di Ginny

Nessuna risposta, ma lei percepì la testa di lui appoggiata appena ai suoi capelli

-          E a tal proposito – disse con una punta di ironia – anche io potrei essere gelosa di quella fila di ragazze che stazionano davanti alla tua porta accampate

-          Ma davvero? – chiese lui – perché non le ho notate fino ad oggi? Se avessi potuto scegliere sarei andato a prendermene una di quelle, avrebbero sicuramente dato meno problemi

-          Puoi sempre tornare da loro – fece notare con una punta di amarezza lei irrigidendo i muscoli della schiena

-          Granger, ho detto “se avessi potuto scegliere”… e poi – la blandì – credo proprio che ci siamo scelti in due, non trovi?

-          Perché tu puoi essere geloso e io no? – domandò fintamente arrabbiata lei voltandosi tra le sue braccia fino a fronteggiarlo sorridendogli

-          Perché sono un Malfoy – specificò come se non fosse noto – e quel che è mio me lo tengo

-          Io non ti appartengo – fece notare lei

-          Ma il mio cuore sì e ne ho buona cura

Placata da quella risposta, Hermione gli sorrise baciandolo appena.

-          Vieni – disse poi tirandolo per il polsino della camicia – andiamo assieme da Harry

 

*          *          *

 

Un’ora dopo stavano tutti e tre nel bagno di Mirtilla a discutere.

Il fantasma era comodamente seduto su uno dei lavandini ad ascoltare l’intera vicenda sotto terribili minacce da parte dei due ragazzi se avesse osato spifferare qualcosa dell’accaduto a qualcuno dei visitatori notturni che frequentavano il bagno.

Harry, seduto sul pavimento, aveva seguito quasi rapito la narrazione della sua amica mentre il biondastro se ne stava svogliatamente appoggiato ad un lavabo fumando e apparentemente disinteressato, vittima delle occhiate interrogative del grifondoro che gli lanciava ogni tanto mentre la sua compagna parlava.

-          Tu pensi che sia possibile rivedere Sirius? – chiese sulla difensiva, troppo intelligente per poter sperare una cosa del genere

-          Da quello che ho letto su questo foglio – fu la risposta della ragazza – qualcuno dovrebbe attraversare lo specchio e riportarlo di qua perché il pedaggio deve essere pagato solo quando si passa dalla propria dimensione all’altra e non se si sta ritornando alla propria.

-          E cosa potrebbero chiedere? Soldi? Magia? – domandò apprensivo il bambino sopravvissuto

-          Non ne ho idea, ma deve essere qualcosa di importante… - annuì sicura la mezzosangue

-          Pensi… pensi che ce la potremmo fare? – fu l’insicura domanda di Sfregiato

Ma nessuna parola uscì dalle labbra della Caposcuola mentre fissava a testa china il pavimento. Non conosceva la risposta.

-          Sarebbe un bel pasticcio – annuì Mirtilla dondolando i piedi oltre il marmo in una posa infantile

In quel momento, un rumore attirò la loro attenzione oltre l’uscio accostato facendo voltare tre paia di occhi verso la porta.

Malfoy, che era il più vicino, si lanciò all’inseguimento dello sconosciuto aprendo di scatto e lanciandosi oltre il corridoio, lanciando infine un “petrificus che, dal rumore sinistro che produsse, doveva essere andato a buon fine.

Harry ed Hermione, rialzatisi da terra, seguirono lo Slytherin finchè non si trovarono di fronte al corpo immobilizzato di Rowena Black.

Si scambiarono qualche occhiata perplessa mentre studiavano l’espressione quasi triste sul volto della donna nell’atto di inciampare sull’orlo del vestito lungo.

-          Wingadium Leviosa - disse appena la ragazza sollevando da terra la figura e facendola fluttuare fino al bagno dove lo spetto, senza apparente preoccupazione, era rimasto in attesa del loro ritorno.

Pronunciando un controincantesimo, la Caposcuola riportò alla vita gli arti infermi della sorella di Zahariah che aveva un comportamento sospetto per essere parente stretta di un Auror.

Al suo risveglio la giovane donna percepì intorno a sé altre persone

-          Sei Rowena Black? – chiese prudente Harry studiando gli occhi ciechi della donna che annuì

-          Sei Harry Potter, vero – fu la domanda di lei mentre voltava il viso nella sua direzione

-          Che ci facevi dietro la porta? – domandò un po’ rudemente il biondo mentre il volto si spostava di qualche grado verso di lui

-          Draco… Malfoy – disse appena nel timore di sbagliare – e… - parve esitare mentre pronunciava l’ultimo nome – Hermione Granger

-          Rispondi – tagliò corto il bambino sopravvissuto– che facevi lì dietro? – e il suo tono era abbastanza minaccioso

 

*          *          *

 

Spazio autrice: innanzi tutto comincio con il ringraziare tutti voi per le recensioni che mi avete fatto, ormai non so davvero più come esprimervi la mia gioia, spero solo che riusciate a sentirla mentre scrivo queste poche righe.

 

Dato che il capitolo è un po’ una continuazione del precedente, ho volutamente omesso l’introduzione iniziale nella quale avrei rischiato di dire più di quanto dovevo.

La forma è volutamente frammentaria e si scoprono tante storie diverse, accomunate da questa vicenda che ormai è al centro della storia.

I personaggi, al momento, stanno zitti e apprendono, quindi lo spazio che ho dedicato è stato abbastanza ridotto, ma presto torneranno ad essere i protagonisti indiscussi, date solo il tempo di mettere a posto qualche pezzo del puzzle, ci sono ancora un paio di storie che devono essere chiarite e poi si ricomincia, promesso!

 

A tal proposito, mi scuso con tutti voi per la disattenzione che ogni tanto mi scappa e mi porta a scrivere degli orrori ortografici e a sbagliare clamorosamente le date.

Grazie al cielo mi è stato fatto notare che ho messo Evangeline diventata vampira nell’anno 1000, solo che avevo precedentemente detto che aveva 1500 anni e quindi non tornano i conti. Confermo la data che Eva è diventata vampira nell’anno 1000, quindi appena avrò cinque minuti liberi, correggerò la bestialità del capitolo precedente.

 Grazie ancora a tutti voi che mi dite queste cose, temo che il vivere un po’ troppo sulle nuvole abbia risvolti negativi sulla sintassi della fic, anche se mi aiuta a portare avanti la storia con un minimo di coerenza logica… cercherò di fare più attenzione…

Ciao e un bacio a tutti!

Nyssa

 

PS: per la cronaca, la mia idea di Malfoy-gatto è molto simile al personaggio di Yzma de “Le follie dell’imperatore” quando alla fine diventa un gattino piuttosto sadico, ihihhihi

 

PiccolaSerpe: la scelta del personaggio di Malfoy è stata difficilissima e sono a tutt’oggi scettica perché, effettivamente, Draco sarebbe un ottimo furetto…

Per l’albero, se trovo cinque minuti lo posto, tanto è già fatto, così almeno non dovrete vivere con la pagina aperta di Wikipedia per capirci qualcosa… cmq le varie parentele si saranno di sicuro dipanate un poco i  questo 23° cappy che, tuttavia, induce alla confusione per altri motivi…

Bene, aspetto di sapere la tua “modesta opinione” anche su questo nuovo aggiornamento e vedere un po’ che cosa ci si aspettava da questa storia “accidentalmente” troncata sul nascere.

Ciao e un bacione, Nyssa

 

Liuzza: effettivamente, in quanto a parentele, sia nello scorso che in questo capitolo ci sono andata giù un po’ pesantuccia, mi auguro di non farvi fuggire tutti a gambe levate, cmq sappiate che, a parte conoscere alcuni motivi, poi le parentele non saranno molto importanti, anche se lo sono state fin’ora perché non si riusciva a trovare questa o quella persona.

Grazie mille, sono molto contenta che ti piaccia il mio stile, spero che continuerai a seguire la fic! A presto! Kiss, Nyssa

 

Lisanna Baston: gli errori di grammatica, lo so, sono una cosa che fa cadere molto in basso, tutto perché ho la brutta abitudine di scrivere molto veloce alla tastiera e mi perdo lettere o pezzi di parola per strada, cmq spero di non aver scritto qualche castroneria bella grossa, o la mia prof di ita verrà a perseguitarmi…

Comprendo che il mio Harry è un po’ anomalo e forse è il motivo per cui, anche provando, non riesco mai a scrivere una fic su di lui, magari è perché ha già così tanto posto nei libri che non ha bisogno del mio contributo :P

La storia sui vampiri… me a sono inventata di sana pianta. Confesso di non essere ferrata in questo campo, così ho preferito inventare alla grande con un po’ di aiuto da parte di qualche libro letto e qualche anime a proposito che sono sempre molto istruttivi. Spero che ti piaccia anche questo mio nuovo cappy, dimmi che cosa ne pensi, ciao e un bacio! Nyssa

 

Shavanna: prometto (a meno che la mia prof di mate non decida di interrogarmi ogni giorno della mia vita), la fic finirà, fosse anche solo per il semplice fatto che ho il finale stampato a fuoco nella mia mente e prima o poi dovrò buttarlo giù, anche perché, con l’arrivo di altre idee per altre fic, ci sta un po’ strettino, cmq finirà e forse la conclusione sembrerà più rapida di quanto vi aspettiate, un po’ come nei film western, dove il duello dura mezzo secondo e il preludio 10 minuti.

Harry e Draco se la giocano per stranezza mentre si scopre qualcosa anche su Eva e il fatto che ti piaccia mi riempie di gioia e gratifica un po’ la mia fantasia sul descrivere la sua tormentata storia che presto vedrà un po’ di luce.

Bene, nel 23° cappy si completa il quadro sulla famiglia Black e presto si aprirà quello su un nuovo personaggio (premetto che sarà molto più corto). Dimmi cosa ne pensi, aspetto con ansia la tua recensione! Ciao e un bacio! Nyssa

 

Diddola: sì, capita anche a me di perdere qualche pezzo per strada ogni tanto, cmq hai avuto del coraggioa  rileggere 22 capitoli, complimenti, il fegato non ti manca!

Un po’ ti capisco, anche i miei compagni mi chiedono perché passo il tempo a scrivere anziché chattare con loro, ma c’è tempo per ogni cosa… per leggere e per scrivere e anche per chattare, quindi che stiano calmini che non casca il mondo ^^

Bene, io spero che ti piaccia anche questo nuovo post, intanto ti mando un bel bacio e ci risentiamo al prox cappy! Nyssa

 

potterina_88_: e non hai ancora visto niente! Perché il culmine lo si è avuto in questo nuovo post dove tutta la famiglia Black vede finalmente la luce, altarini compresi.

Sono contenta che la storia sui vampiri che ho inventato per Eva ti sia piaciuta, sapendo poco a proposito ci ho messo molto di mio, quindi non so quanto sia attinente ai sacri canoni del gothic e dell’horror e della storia originale del povero Akamatsu… per dove la trovo? Uhm, non saprei, mentre scrivo le idee arrivano e se tardano un po’ rallento di qualche gg l’aggiornamento, tanto una volta a settimana mi sembra più che sufficiente…

Sono invece moooooltissimo felice che la dichiarazione&co non abbiano deluso le tue aspettative, questo mi riempie di gioia!

Spero che ti piaccia anche il nuovo aggiornamento! Ci sentiamo presto, Bacione! Nyssa

 

LaTerrestreCrazyForVegeta: ma figurati, sai quanti aggiornamenti mi perdo io? Sembra che il tempo per fare qualcosa scarseggi come il palladio… sono felice che la scena in camera sia risultata divertente, dopo qualche cappy che non scrivevo più cose leggere mi sentivo un po’ arrugginita, fortunatamente non ho ancora perso del tutto la tecnica, fiuuuu.

Forse ho davvero esagerato con le parente, ma presto metterò l’albero, così avrete tutti un valido aiuto in proposito, sicuramente in quello fatto da me ci sono anche tutti i personaggi che nella storia originale non compaiono.

Eh, spero che l’aggiornamento sia arrivato abbastanza presto… aspetto di sapere la tua opinione, ciao e un abbraccio! Nyssa

 

Luana1985:  un po’ mi sembrava troppo scontato quello che la bowling ha fatto succedere nell’ultimo libro, infetti ho cominciato a scrivere dopo averlo letto, la fic, infatti, originariamente doveva semplicemente essere un finale alternativo “come lo vedevo io”, poi però mi sono lasciata un po’ trasportare e dopo 23 capitoli siamo ancora qui XD

Penso anche io di essere molto Hermione e poco Watson, quindi abbiamo molto in comune, sono felice!^^ Tutti mi dicono che Hermione deve essere proprio come l’attrice, invece, finalmente, trovo qualcuno che non la pensa così, grazie!

Ehehe, chissà che tenero che deve essere, anche a me piacerebbe avere un Draco Malfoy trasfigurato in gattino, ma…

Bene, spero che l’aggiornamento ti sia piaciuto, aspetto di avere un tuo commento, un bacio! Nyssa

 

AuraD: ma che piattola ritardataria… Herm forse più che piangersi addosso ha paura del futuro e, soprattutto, di quel che accadrebbe, però neppure a me piacciono le persone che stanno a rimuginarci dietro per ore, ci penso prima e poi camminare, sennò non mi decido più, sono molto indecisa…

Il fatto che Draco sia un gatto e pure allergico è una cosa un po’ stupida che non ricordo neppure da dove mi è venuta fuori, ma mi fa piacere che ti abbia fatta ridere, effettivamente siamo ai limiti del paradosso :P

Beh, se il precedente cappy è stato esauriente ci pensa questo a riconfondere un po’ le idee… qui salta fuori proprio tutto, compreso lo scheletro di una vecchia prozia traditrice che parla troppo.

Direi che Silente avrebbe bisogno di un po’ di relax, ma per fortuna questa volta non ha interrotto sul più bello chi parla, meno male… spero che ti piaccia questo 23° cappy, ciao e un bacio! Nyssa

 

chibi_elyon: già, poveretto, ma forse deve solo abituarsi al fatto che Harry è il migliore amico di Herm e che non sta attentando al corpo di lei ad ogni passo, esattamente, come, invece, fa lui.

Bene, qualche mistero è sciolto e qualcuno ha contribuito questo capitolo, mentre è in via di creazione uno nuovo.

Spero solo di non farti fare troppa confusione cmq assicuro che prima della fine TUTTI i misteri saranno limpidi e comprensibili.

Bene, aspetto di sapere la tua opinione circa questo nuovo post, ciao e un bacione! Nyssa

 

lord Martiya: effettivamente hai ragione, ho fatto confusione con le date e ho scritto un numero decisamente improbabile, chiedo umilmente venia e ti ringrazio per avermelo fatto notare, svampita come sono non me ne sarei mai accorta.

Grazie mille per i complimenti che mi hai fatto e, ovviamente, mi interessa di sicuro qualcosa sulla mia Eva e sui vampiri in generale, come ho detto da qualche parte, sono un po’ ignorante in materia, magari puoi mandarmi un mp

Spero che continuerai a seguire la storia e che mi dirai cosa ne pensi di questo nuovo aggiornamento, ciao e a presto! Nyssa

 

 

 

   
 
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