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Autore: DiabolikalRapture    02/12/2007    2 recensioni
Masha vive nella periferia di Helsinki,costretta dal padre a prostituirsi, vorrebbe cambiare vita e lasciare la città. Tuttavia la paura per l’incolumità di una persona a lei cara la trattiene, ma l’incontro con Ville le cambierà la vita – e non solo la sua - .(...) ""- Masha…?- Prima ancora di pensare Ville aveva già pronunciato il suo nome.
La ragazza si fermò, confusa si guardò in torno e in quel momento incontrò gli occhi di colui che l’aveva chiamata. Due sguardi intensi si affrontarono, la pioggia continuava a scendere più violenta che mai…""
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14

Misty Window

Urla, grida, rumore, confusione, una macchina….due corpi stesi a terra…

Masha scattò in avanti, una voce femminile aveva preso a urlare disperatamente , ed il mondo introno a lei vorticava vertiginosamente le immagini erano diventate improvvisamente sfocate ed incomprensibili.

- NO!- Urlò, di nuovo, la disperata voce di una donna, la sua voce. Cercò di fare nuovamente un passo avanti ma venne trattenuta

- Lasciami andare!! Lasciami andare!- Piagnucolò lottando contro l’aria mentre veniva, inesorabilmente, trascinata indietro

- Hanno già chiamato l’ambulanza…Andrà tutto bene- Venne rassicurata con dolcezza

Tutto bene? Nella sua vita niente andava bene! La donna scosse la testa, la vista offuscata dalle lacrime

– Lasciami, lasciami, lasciami!- Cantilenò scossa da singhiozzi

Non poteva essere vero, niente di quello che aveva visto doveva essere vero.

“Non c’è stato nessun incidente, non c’è stato nulla…è solo un brutto sogno” Le sussurrò la mente

*

Masha si passò una mano tra i capelli.

Gli sfiniti occhi verdi fissi su qualcosa che solo lei era in grado di vedere.

Non ricordava più da quanto fosse lì o come fosse arrivata nella sala d’attesa dell’ospedale. A malapena si era accorta della presenza di Emma che le stringeva la mano, non ricordava nemmeno il momento in cui aveva appoggiato la testa sulla spalla di Ville o da quanto tempo lui fosse lì, seduto – in attesa – al suo fianco.

Sotto lo sguardo della ragazza ogni cosa appariva ancora confusa, la realtà aveva preso ad essere talmente sfocata che …era come se lei fosse lì solo con il corpo, la mente al sicuro da un'altra parte.

Sospirando Masha chiuse gli occhi .Preferiva vivere un altro po’ in quello stato di trance in cui s’era rifugiata inconsciamente che affrontare a pieno le cose

*

Lento ed inesorabile il tempo passò

Ad un certo punto qualcuno strinse leggermente la mano della giovane donna

- Masha? - Chiamò Emma e lei aprì, controvoglia, gli occhi. Non voleva svegliarsi, non voleva sapere…

Confusa la donna si ritrovò a guardare dall’alto in basso un uomo sulla cinquantina, basso e tarchiato, con i capelli marroni striati di grigio parlare con un signore alto e magro come un chiodo, gli occhi neri infossati ed i capelli marroni scompigliati

Improvvisamente, riconoscendo Kari, il marito di Carol, saltò in piedi

- Come sta Eeviji?- Scattò mentre nuove ed irrefrenabili lacrime minacciavano di scendere

Il dottore fece per replicare ma l’altro lo fermò facendo segno che anche la donna aveva diritto di sapere

Allora l’uomo sospirò pesantemente e infilò le mani nelle tasche del camice, assumendo una posa austera e recuperando il coraggio per dire quello che doveva.

- Sua moglie è in gravi condizioni, se supererà la notte ci sono buone speranze che si riprenda – Disse nel tono professionale di chi è abituato, in certo modo, a dare un certo genere di notizie.

A quelle parole il marito della donna trasalì e si lasciò cadere pesantemente sulla poltrona, nascondendo il viso tra le mani malferme

- E Eeviji?-Proseguì in un gemito mentre Masha, accanto alla sua poltrona, restava immobile ed in attesa, ma vedendo l’espressione del medico si sentì mancare.

Tremante e con il fiato corto fece un passo indietro

Il medico chiuse gli occhi, scuotendo la testa – Mi dispiace…sua figlia non ce l’ha fatta…- Il silenziò assoluto calò su tutti i presenti

Masha singhiozzò ma avrebbe voluto urlare! Tremante si portò le mani al viso, qualcosa dentro di lei si era spezzato completamente

“Sua figlia non ce l’ha fatta…Eeviji” Le sue unghie affondarono nella carne unendo il sangue alle lacrime

-Fatemela vedere!!fatemela vedere!- Strillò scavando solchi rossi sulle sue guance candide, sotto lo stupore dei presenti

- Masha!! - Le voci sovrapposte della sua amica e di Ville la richiamarono ma lei a malapena le udì. Ormai non sentiva più nulla, ogni cosa era stata oscurata da un tremendo dolore proveniente direttamente dal profondo della sua anima.

- Non può essere vero! Non può essere morta!Eeviji non-- Balbettò indietreggiando ancora e scuotendo violentemente la testa – Non…- unghie affondarono ancora di più nella pelle e quella volta il medico le prese le mani nelle sue tenendola ferma, intimandole di calmarsi e cercando di farla ragione.

Purtroppo il suo comportamento fece solo agitare ulteriormente la ragazza che si divincolò con forza , riuscendo a sfuggire finalmente alla presa del medico.

- Andatevene!!! - Un tocco di vecchia freddezza filtrò nella sua voce mentre a gambe pesanti indietreggiava ancora. Il suo sguardo vagò irrequieto e ferito prima su Kairi, accartocciato su se stesso nella poltroncina bianca dell’ospedale, poi su Ville che la stava fissando con i suoi occhi verdi dallo sguardo insondabile e infine il suo sguardo si posò su quelli addolorati di Emma…

– State lontani da me!- Urlò, la voce così alta ed acuto da far male quasi alle orecchie e senza aggiungere altro, la donna corse verso l’uscita e si tuffò nel buio della notte.

  
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