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Autore: grangerous    17/05/2013    2 recensioni
Il professor Snape guarisce le ferite di Hermione dopo la battaglia all'Ufficio Misteri; la scoperta che ne consegue li lascia entrambi stupefatti. I due dovranno lavorare insieme per aiutare Harry a sconfiggere Lord Voldemort.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'Phoenix Trilogy'
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Capitolo 2

Ecco qui il secondo capitolo. Salvo problemi cercherò di aggiornare settimanalmente ogni venerdì.

Un ringraziamento particolare a silviabella che betizza il testo e lo rende leggibile.

Anne London







Capitolo 2

The Man with Two Masters



Ah, Severus, sono felice che tu sia riuscito a trovare il tempo di parlare con me, oggi.” Malgrado il saluto fosse affabile, Snape capì immediatamente quanto Dumbledore fosse furioso.

Albus,” commentò con tono evasivo, sedendosi al lato opposto della scrivania del preside. Sapeva che l'anziano preside sarebbe arrivato dritto al punto.

Cosa devo fare, Severus, per farti capire la gravità della tua situazione?”

Della mia situazione?” I suoi occhi si fermarono su Fawkes. Fenice. La parola gli riecheggiava nella mente dandogli un senso di bruciante fastidio allo stomaco.

La tua presenza è assolutamente vitale nella nostra lotta contro Voldemort. Eppure ieri hai con noncuranza messo in pericolo la tua vita.”

Gli occhi di Snape scattarono verso Dumbledore. “Ieri, Albus, ho salvato una vita – uno dei tuoi preziosi Grifondoro, nientemeno.” Snape sentì una fredda ira risalire in risposta al rimprovero di Dumbledore. Appoggiandosi allo schienale pose insolentemente una gamba sopra l'altra e incrociò le braccia. La sua voce grondava sarcasmo. “Tieni di più alla mia vita?”

Sarebbe una tale sorpresa se fosse così?” La risposta di Dumbledore fu repentina. “Il tempo delle decisioni dettate dai sentimentalismi è finito. Siamo in guerra, ragazzo mio, e ho solo una spia ben piazzata. Non puoi permetterti di correre un simile rischio.”

Per quanti anni Snape aveva desiderato sentire l'uomo proclamare che la sua vita aveva un valore e valeva la pena compiere qualche sacrificio per proteggerla? Eppure adesso, di fronte ad una tale affermazione, il gesto risultò inutile, una valutazione senza cuore sul suo valore per la causa. Le parole di Dumbledore fecero contrarre dolorosamente il suo stomaco. Gli tornò alla mente il petto esposto, aperto e sanguinante della signoria Granger mentre la maledizione esplodeva. Fu travolto dall'ira.

E se fosse stato Potter? Hai sempre visto alcuni studenti più sacrificabili di altri.” Mentre parlava, Snape si sporse in avanti, le mani aggrappate ai braccioli della sedia.

Io...” Dumbledore s'interruppe con disagio, sembrando leggermente imbarazzato per la prima volta durante la conversazione, e abbassò gli occhi sulla scrivania. Una mano rimaneva chiusa lievemente a pugno mentre Dumbledore la guardava. Le rughe intorno alle nocche attirarono l'attenzione di Snape. Dumbledore sembrava vecchio. La realizzazione era scioccante e terrificante. Quando il preside parlò ancora, la sua voce era quasi un sussurro. “Qui non stiamo parlando della tua infanzia, Severus, ma delle tue azioni di ieri.” Continuò Dumbledore, la voce ancora sotto controllo. “Sono sollevato, ovvio, che la signorina Granger sia riuscita a sopravvivere. E grato anche. Tuttavia, entrare nella sua mente mentre tratteneva una simile maledizione è stata una sciocchezza eccessiva. Se avesse perso il suo controllo mentale sareste morti entrambi o avreste sofferto di irreparabili danni cerebrali.”

La tua logica è deplorevole, preside. Hermione Granger è vitale per il risultato della guerra come lo sono io, se non di più. Abbiamo visto entrambi i calcoli aritmantici: la ragazza è un elemento essenziale per l'amicizia di quei tre. Purosangue, mezzosangue e nata babbana; maschio e femmina: c'è una forte componente magica in questa combinazione. Pensa, Albus! Cosa avrebbe potuto fare Harry Potter se fosse stato responsabile per la morte della sua migliore amica? Quali conseguenze avrebbe messo in moto questa situazione?”

Il mio intervento era necessario. Solo tu o io avremmo potuto gestire la Legilimanzia richiesta e solo io so come curare il Sectumsempra. Non posso dire che mi aspettassi la tua cieca gratitudine, Albus, ma confesso che speravo in qualche parola di ringraziamento per aver salvato il cervello del trio Grifondoro. Non so come la mia posizione di capro espiatorio del Signore Oscuro possa avere più benefici della sua continua presenza al fianco di Potter.”

Snape era in piedi, le mani sulla scrivania di Dumbledore e chinato in avanti, gli occhi fissi su quelli del preside. Entrambi respiravano pesantemente.

Severus?” Dumbledore sembrava esitante. Si sporse in avanti e poggiò una mano su quella di Snape. “Siediti, per favore. Ti devo delle scuse.”

Dopo diversi secondi Snape sedette e, mentre lo faceva, tirò via la mano da sotto quella di Dumbledore, incrociando le braccia sul petto.

Grazie, Severus.” Dumbledore si tolse gli occhiali e strinse tra le dita la radice del naso. “Mi sbagliavo. Hai fatto la cosa giusta, quella onorevole. Per la seconda volta in due giorni mi sono trovato nella stessa posizione: in entrambi i casi ho riposto la salvezza di un giovane uomo cui voglio bene al di sopra del bene comune. Sembra essere una mia colpa ricorrente. Tu sei essenziale per la nostra causa, Severus, ma ancora più importante, non potrei sopportare di perderti. Parlo senza paura e spero che tu possa trovare nel tuo cuore la forza di perdonarmi.”

Snape sentì lo stomaco contorcersi involontariamente alle parole di Dumbledore. Fin dall'incidente con la signorina Granger, il giorno prima, le sue emozioni erano in costante tumulto. Non aveva l'abitudine di entrare nella mente dei suoi studenti, al contrario. Eppure, da esperto legilimante, la superficie dei pensieri ed emozioni delle persone intorno a lui sfarfallavano costantemente ai bordi della sua conoscenza – un brillante caleidoscopio di intenzioni e desideri. Sapeva, per esempio, quando qualcuno mentiva e reagiva senza possibilità di errore alla paura e al disgusto che la sua presenza generava nella popolazione studentesca in generale. Gli studenti della sua casa erano un'eccezione, ovviamente, come lo erano diversi studenti degli ultimi anni, in particolare quelli di Corvonero che riuscivano alla fine a sostituire il loro iniziale terrore con un riluttante rispetto. Eppure l'opinione di Hermione Granger lo aveva colpito. Aveva detto di avere fiducia in lui e lo intendeva sul serio. La forza della sua protezione occlumantica aveva soppresso quest'informazione lungo gli anni della loro conoscenza, ma una volta dentro le sue difese, il rispetto aveva colorato i suoi pensieri con un'intensità impossibile da ignorare.

Ora, ecco Dumbledore scusarsi e apertamente confessare la sua ammirazione. Le spesse pareti delle difese emozionali di Snape erano inclini a resistere al disprezzo e al sospetto, lasciando rispetto e preoccupazione scivolare dentro delicati spazi interiori con una facilità che trovava terrificante. Fissando il viso stanco di Dumbledore, Snape si sentiva goffamente vulnerabile.

Il silenzio che seguì le scuse di Dumbledore era carico e imbarazzante. Snape spinse in avanti una mano in modo sia sprezzante che difensivo. “Basta.” disse rauco, la gola arida. “I sentimentalismi non portano a nulla.”

Questo, ragazzo mio,” rispose Dumbledore con un sorriso ironico, “è uno dei pochi punti su cui dissentiamo.”

Snape sbuffò leggermente divertito. “Pochi?” chiese sarcastico, alzando un sopracciglio.

Dumbledore rise sollevato. Il leggero umorismo del loro scambio aveva fatto molto per creare un certo sollievo tra i due. Dumbledore alzò la bacchetta e chiamò a sé una bottiglia di firewhiskey con due bicchieri di vetro da una credenza. Dopo aver versato due dosi generose ne passò una a Snape.

Credo che entrambi meritiamo una bevuta, non credi?”

Snape sollevò il suo bicchiere in risposta e bevve avidamente. Dopodiché appoggiò il bicchiere sul bracciolo della sedia e osservò Dumbledore dall'altra parte del tavolo.

Sarai felice di sentire, Severus, che finalmente ho preso in considerazione il tuo consiglio di parlare ad Harry della profezia”

È un po' troppo tardi, Albus.” Non c'era astio nella risposta di Snape, ma semplice rassegnazione. “Se l'avessi fatto settimane fa, Sirius Black sarebbe ancora vivo ed Hermione Granger non dovrebbe portare una cicatrice per il resto della sua vita.”

Per un momento Dumbledore non disse nulla, ma sollevò il bicchiere in segno di brindisi “A Sirius Black, morto con lo stesso coraggio con cui è vissuto.”

Snape proseguì. “A Sirius Black,” gli fece eco, “l'ultimo della sua stirpe.” Bevve una lunga sorsata, abbassando il suo bicchiere e notando che Dumbledore osservava con sguardo calcolatore.

Severus, dimmi di Hermione Granger.”

Cosa c'è da dire? È viva.”

Sciocchezze. È cambiato qualcosa. Anche se non posso dire di averti mai sentito parlare di lei con lo stesso livello di vetriolo che Harry Potter sembra ispirarti, ritenevo che non provassi per lei altro che disprezzo.”

Snape trattenne il respiro per qualche secondo, prima di rilasciarlo. Ancora una volta i suoi occhi si spostarono di lato per osservare Fawkes. Mi ha chiamato fenice. La parola continuava a risuonare, ma non riuscì a ripeterla ad alta voce; sembrava ridicolo. Era tentato di dire tutto a Dumbledore e allo stesso tempo di scagliare il bicchiere contro il muro e scappare via – anche se sapeva che l'ultima opzione rinviava solo l'inevitabile. Dumbledore avrebbe ottenuto da lui comunque una qualche versione della storia, lo faceva sempre. Snape calcolò un'opzione sicura: descrivere i concetti generali a Dumbledore, lasciando all'uomo più anziano il compito di giungere alle proprie conclusioni.

Penso siamo d'accordo che i miei tentativi d'insegnare l'Occlumanzia a Potter siano stati un completo disastro.” Snape non poté fare a meno di contrarre le labbra di fronte alla secca risata di Dumbledore. “Il suo odio è stata una componente tossica per tutti i miei tentativi dentro i suoi ricordi - e credevo che il sentimento fosse comune nei suoi amici. Non avevo motivo di credere che la sua migliore amica provasse qualcosa di diverso. Di conseguenza, la mente della signorina Granger è stata una completa sorpresa. Innanzitutto, la ragazza è un'occlumante naturale. Se non lo fosse stata non credo sarebbe uscita viva dall'Ufficio Misteri. Inoltre, non mi odia affatto. Sembra addirittura che le piaccia l'ora di Pozioni.” Snape alzò le spalle, fingendo nonchalance nella vana speranza d'ingannare un preside così dotato nel leggere il linguaggio del corpo come se leggesse la mente. Dietro le sue difese occlumantiche Snape urlava silenzioso: ho scoperto la pelle perfetta del suo petto e sono stato ad osservare la sua tenera carne che veniva squarciata da una maledizione che il me stesso più giovane, e immensamente più stupido, ha inventato. Dovrebbe odiarmi, eppure avrebbe voluto ringraziarmi. Mi ha chiamato fenice. “Ripensandoci,” continuò, nessun segno visibile sul viso dei suoi reali pensieri, “è chiaro che nei confronti di Harry Potter avrei dovuto utilizzare il solo metodo pedagogico che sembra funzionare: avrei dovuto insegnare direttamente alla signorina Granger e lasciare che lei passasse il suo sapere e abilità attraverso un processo di educazione per osmosi. Non ridere, Albus. Sono molto serio. Non hai avuto il dubbio piacere di tentare di insegnare qualcosa a Potter e Weasley; è Granger che apporta il cervello all'operazione. Al primo anno è riuscita a risolvere il mio puzzle di logica... ”

Vedo che brucia ancora...”

Lascia pure a me il sarcasmo, Albus, non gli rendi giustizia. Al secondo anno Granger è stata la prima a capire che quel mostro era un basilisco e si è comportata con una perspicacia che ha salvato sia la sua vita che quella di un altro studente, e sappiamo che ha sperimentato la pozione polisucco all'inizio di quell'anno – incredibilmente giovane. Dumbledore's Army è stata una sua idea e sono certo ci fosse lei dietro qualunque scherzo abbiano giocato alla Umbridge. Ogni volta Granger era presente per aiutare Potter; non sarebbe vivo oggi se non ci fosse stata lei.”

Ti sei scusato per la spietata trascuratezza espressa per la sua vita oggi, ma cosa mi dici del disprezzo che hai dimostrato negli ultimi cinque anni?”

Dumbledore era chiaramente offeso dalle parole di Snape. Sedeva rigido sulla sedia con la fronte aggrottata. Snape notò con sufficienza che aveva distratto con successo il preside dall'indagare in profondità sull'incidente con Granger e nel contempo si rese conto che effettivamente aveva ottenuto una reazione allo specchio per le allodole che aveva tirato fuori. Interruppe Dumbledore prima che potesse protestare.

Sto parlando della classe di Difesa Contro le Arti Oscure. I ragazzi sono coinvolti in una guerra mortale, Albus. Quale preparazione hanno? Cinque anni, cinque insegnanti: uno più inetto del suo predecessore. Devi assumere un candidato qualificato quest'anno e se non lo fai insegnerò io stesso.

Dumbledore sospirò. “Hai ragione, Severus. Non sono preparati abbastanza, e non per mancanza di voglia d'imparare. Eppure ci siamo trovati in questa situazione così tante volte: la cattedra è maledetta e non posso esporti ad un simile rischio.”

Come ho ribadito ogni volta, è stato il Signore Oscuro a lanciare la maledizione. Incaricare il suo leale Mangiamorte è il mezzo più sicuro per fare in modo che la maledizione venga rimossa.

Forse.” Dumbledore sospirò ancora, pesantemente. “Ti mancherà Pozioni, lo sai.” Sorrise sbilenco all'uomo più giovane. La conversazione stava ormai viaggiando verso percorsi sicuri e l'equilibrio era ristabilito.

Lo so, anche se pochi ti crederebbero.” Snape sentì le proprie labbra rilassarsi e inarcò un sopracciglio. “Gli altri saranno più che altro convinti della mia riluttanza a lasciare a qualcun altro il mio prezioso laboratorio, piuttosto del piacere che traggo dall'argomento...”

Parlando d'insegnamento, Severus, credo di vedere un modo per salvare qualcosa dalla nostra precedente discussione. Il prossimo anno dovrai dare lezioni private alla signorina Granger.”

Severus fu colto completamente alla sprovvista. “Potresti ripetere, Albus? Non puoi essere serio.”

Perché no? Dopotutto è stato praticamente un tuo suggerimento. Potresti iniziare col controllare che abbia il pieno controllo dell'Occlumanzia e Legilimanzia e, da lì in poi, spostarti su avanzate tecniche di difesa. Dal tuo racconto è una studentessa sveglia e non ha obiezioni alla tua compagnia. Non avendo più la responsabilità d'insegnare ad Harry durante la sera avrai a disposizione molto tempo.”

Ancora una volta Dumbledore era riuscito a mettere Snape all'angolo. Aprì la bocca per protestare, ma la richiuse presto con la consapevolezza che questa volta non gl'importava affatto. Scorrendo un dito sul labbro inferiore si appoggiò allo schienale della sedia. Dall'altra parte, il luccichio divertito negli occhi di Dumbledore. Riluttante a capitolare così facilmente, Snape si voltò verso Fawkes per un lungo momento. Era il suo turno di sospirare e lo fece nel modo più drammatico possibile. “Molto bene, preside,” brontolò. “Ogni tuo desiderio è un ordine.”

Poco dopo s'irrigidì all'improvviso. La sua mano sinistra si contrasse e gli occhi si spalancarono per il dolore.

Voldemort?” chiede con urgenza Dumbledore.

Snape annuì bruscamente e si alzò.

Posso abbassare le difese della scuola nell'ufficio per farti andare direttamente...”

No, non preoccuparti. Devo prendere il mantello e la maschera.” Snape sollevò il bicchiere di whiskey e lo finì tutto d'un fiato. Mentre gettava una manciata di polvere volante nel camino, e si spostava nel suo ufficio, sentì il saluto preoccupato di Dumbledore in lontananza.

Aspetterò il tuo ritorno. Buona fortuna!”

Poco dopo Severus usciva dai cancelli di Hogwarts. Alcuni respiri profondi furono sufficienti per ripristinare la compostezza che lo aveva eluso nell'ufficio di Dumbledore, prima di toccare il marchio nero con la bacchetta e svanire.

All'apparizione, riconobbe il salone di Malfoy Manor. Non c'era bisogno della maschera. La ripose in una tasca interna, sistemò il mantello e camminò verso la sala. Il corridoio era stranamente vuoto e Severus si mise a riflettere con inquietudine sullo stato del suo precedente leader: le conseguenze dell'incidente al ministero non potevano aver lasciato il Signore Oscuro di buon umore. Mentre si avvicinava sentì un pietoso lamento che risultò provenire dalla stessa stanza.

Narcissa Malfoy piangeva curva ai piedi di Voldemort. All'arrivo di Snape si alzò in piedi con imbarazzo.

Va' via,” disse Voldemort alla donna sconvolta, con evidente disprezzo. “Devo parlare con il leale professore.”

Narcissa si spostò verso Severus, oscillando leggermente. Si sporse in avanti e si aggrappò alla sua manica. “Severus, ti prego...” Una nota di assoluta disperazione marcava la sua voce. L'incarnato pallido del suo viso era macchiato da una sottile linea di muco che le segnava la guancia. Snape guardò la sua mano, dilatando leggermente le narici.

Ah, Narcissa,” disse in modo strascicato, dando uno strattone con il braccio per liberarsi dalla presa, sempre un'ospite così cortese.” Il sarcasmo riuscì ad essere un ottimo sfogo per la sua irritazione. Alle sue parole, il respiro di Narcissa divenne quasi un singhiozzo e trasalì come se l'avesse colpita. Lanciando un ultima occhiata terrorizzata verso Voldemort, scappò dalla stanza.

Solo con Voldemort, Snape s'inchinò su un ginocchio, abbassando la testa. “Mio signore,” disse.

Mio caro ragazzo.” L'ironia della scelta dei termini non sfuggì a Snape. “Alzati. Vieni, siediti. Prendi da bere.”

Mormorando un ringraziamento per un simile onore, Snape si alzò e si sedette nella poltrona di fianco a Voldemort. Una tale convivialità era rara. Forse il cerchio dei Mangiamorte favoriti si è ridotto dopo gli eventi al ministero e sono stato promosso dopo un processo di eliminazione... oppure è una trappola. O entrambi.

Sai, Severus, c'è qualcuno fra i Mangiamorte che dubita della tua lealtà.”

Snape sapeva di aggirarsi su un terreno pericoloso. “Lo so.”

Voldemort rise, una dura risata senza allegria. “Non sembri troppo preoccupato.”

Snape alzò le spalle. “Nessuno può sperare d'ingannare il più grande legilimante del mondo e sopravvivere.”

Dici il vero, mia cara spia.” Voldemort sembrava compiaciuto, gli occhi rossi leggermente chiusi mentre la caricatura di un sorriso alterava i tratti del suo viso piatto. “Quali novità mi porti?”

Dumbledore non ha convocato alcun incontro dell'Ordine dal fiasco del ministero – sembra che sia stato troppo impegnato a mandare dei gufi a Fudge. Il preside non sembra credere abbastanza nei burocrati tanto da potersi fidare e Fudge è talmente nel panico da prender tempo finché Dumbledore non avrà di meglio da fare altrove.”

E Potter?”

Il moccioso tiene il broncio. E' incapace di apprezzare la fortuna di essere ancora vivo, così come anche gli studenti che ha portato con sé, o l'ironia di vedere l'uomo che è andato a salvare morire come conseguenza delle sue azioni.”

Severus, tu dipingi un promettente scenario degli eventi che apparivano invece così disastrosi.” Voldemort allungò una mano e accarezzò con un dito la linea della guancia di Snape. Severus sentì il respiro bloccarsi in gola e s'impose di rimanere calmo. Voldemort sibilò il nome di Snape, il suono sibilante prolungato, come se avesse momentaneamente perso il controllo della sua voce. “Ho sottovalutato il pericolo che affronti giornalmente. Devi lasciare che ti ricompensi... quest'estate Wormtail verrà a lavorare come tuo assistente.”

Una spia che spii la spia? Snape non aveva assolutamente nessun desiderio di passare del tempo in compagnia di Wormtail, figuriamoci ospitarlo per dei mesi. “Mio Signore, sei generoso.”

Voldemort sorrideva ancora: era snervante. “Infatti, Severus, lo sono. Sai perché ti ho invitato qui, stasera?

No, Mio Signore.”

Voglio condividere con te alcuni dettagli di un piano estremamente confidenziale.”

Mio Signore, ne sono onorato.” I sensi di Snape erano alla massima allerta, sentiva un imminente pericolo arrivare con palpabile forza.

Sono rimasto molto dispiaciuto di come sono andati gli eventi al ministero.” Il viso di Voldemort s'incupì. “La profezia si è spaccata, i miei Mangiamorte catturati e il mio ritorno al potere indiscutibilmente chiaro – persino per quell'idiota di Fudge. Eppure ho deciso di lasciare che la famiglia Malfoy abbia una possibilità di redimersi.”

La famiglia Malfoy... Vuol dire Draco. Snape studiò il suo viso per avere un'espressione interessata.

Sì,” continuò Voldemort, “il problema, come la vedo io, non è Harry Potter, ma l'interferenza di Dumbledore.”

Non pensarci adesso, avrai abbastanza tempo dopo. Reagisci solo come un Mangiamorte. “Mio Signore...,” Voldemort interruppe il suo commento con una mano alzata.

Esatto. Draco è adeguatamente posizionato dentro la scuola e meno sospettabile rispetto a te. Gli darò un anno. Se uccide Dumbledore sarà onorato al di sopra di tutti gli altri.”

E se non riesce, morirà. “Draco, Mio Signore? Ma è molto giovane...

Ha sedici anni, Severus. Sia tu che io abbiamo ucciso prima che il nostro diciassettesimo anno fosse finito.”

Mio Signore, perdona la mia impertinenza, ma entrambi avevamo più talento di quanto ne abbia Draco adesso. Ha qualche dote a livello accademico, certamente, ma Dumbledore è un mago straordinariamente potente. Le possibilità di successo di Draco sono insignificanti!”

Voldemort fece un sorrisetto. “Ma è una possibilità, non di meno.” Si curvò verso Snape, ancora una volta allungando una mano per toccare la sua pelle. “Non agitarti, mia piccola spia. Se Draco dovesse fallire, farò in modo che tu sia liberato in qualche altro modo: questo sarà l'ultimo anno che passerai a rispondere agli ordini di Dumbledore.”

Snape represse un brivido mentre le dita di Voldemort scorrevano lungo il suo mento. Così la trappola è piazzata e l'avvertimento comunicato.

Voldemort rise. “Un brindisi, Severus, a Draco!”



Snape non perse tempo nel lasciare Malfoy Manor. Per un momento considerò una visita veloce a Spinner's End, ma sapeva che gli obblighi della lunga serata non erano ancora finiti. Il suo arrivo fuori dai cancelli di Hogwarts fu accolto dal consueto osservatore: una gatta soriana sedeva vicino al punto di smaterializzazione, la sua coda piegata con cura intorno alle zampe.

Lui la guardò. “Sano e salvo,” scattò. “Vattene via.”

La gatta sbadigliò e si stirò prima di saltare nei cespugli con la coda sollevata che si agitava. Quel comportamento era una dimostrazione impeccabile della sua suprema noncuranza per l'arrivo improvviso dell'uomo e per il tono da lui usato.

Dopo che la gatta se ne fu andata verso il castello, Snape divenne arcigno. Lo sguardo di piacere con cui Dumbledore accolse la sua seconda visita della serata aggravò ancora di più il cipiglio. Il pensatoio era pronto sulla scrivania. Snape iniziò a tirar fuori i ricordi della serata e a riporli nel recipiente di pietra, senza preoccuparsi di rispondere al saluto del preside. I fili argentati vorticarono e, per un momento, Severus immaginò che potessero essere altri ricordi, qualcosa di bello e innocente, non un complotto per uccidere una delle due persone presenti.

Fece un gesto arrogante al pensatoio. “Dopo di te, preside.”

Dumbledore lo guardò con apprensione. “Severus, tutto bene?”

Come risposta, Snape indicò semplicemente ancora una volta il pensatoio. Dumbledore rilasciò un piccolo sbuffo dal naso e si piegò in avanti, mettendo il viso dentro il liquido argenteo. Poco dopo Snape fece lo stesso.

  
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