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Autore: evilqueen82    19/05/2013    1 recensioni
Sara Alyson Angels e Amanda Melody Rubens frequentano il penultimo anno alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
La prima risiede nei Corvonero, è intelligente e studiosa , l'altra invece è una tassorosso impulsiva e un po' pasticciona.
Sarah pensa allo studio e finisce per una serie di rocambolesche circostanze nel mirino dell'interesse di Malfoy: il giovane Serpeverde che lei detesta non troppo cordialmente.
Mandy invece è innamorata senza speranza di Harry Potter che, tuttavia, sembra completamente ignorarne persino l'esistenza..
Tra complotti, bugie, incantesimi e gravi pericoli ,le vite dei quattro stanno per cambiare indissolubilmente e legarsi e cambiare per sempre.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Ronda notturna: Sarah e Draco.


(Pov Sara)

La giornata si era conclusa abbastanza tranquillamente se non fosse che, dopo le due ore di Erbologia, ero stata costretta a farmi una rapida doccia per poter togliermi di dosso la puzza di piante e la terra dalle unghie e dalle mani.

Scesi in Sala Grande e mi passai una mano tra i capelli ancora un po’ vaporosi per il recente lavaggio e quando Amanda mi si sedette accanto, notai che aveva ancora gli occhi luccicanti e la guance rosate.

Mi raccontò, parlando con voce fibrillante ed emozionata, ciò che era successo nell’aula con Harry e non potei non sorridere di tenerezza e comprensione.

Mi dispiacque un po’, a dire il vero, che non gli avesse rivolto neppure uno sguardo o un sorriso ma potevo capirla perfettamente.

Era stato più che legittimo da parte sua il volersi proteggere e non esporsi e, soprattutto, non avere un atteggiamento troppo languido e condiscendente come qualche nostra coetanea cui davamo qualche epiteto abbastanza esplicito sulla loro condotta.

La osservai mentre gettava di tanto in tanto occhiate al ragazzo dei suoi sogni e mi domandai se quel suo comportamento lo avesse un poco incuriosito.

Dovreste trovare il modo di stare un po’ insieme”. Considerai pensosa.

Per rompere il ghiaccio”. Convenni sorseggiando del succo di zucca.

Magari questo week end in gita, se ci avvicinassimo al Magico Trio potremmo…”.

Angels”.

Mi riscossi, sentendomi irrigidire come se fossi stata colpita, quando sentii quella voce untuosa e sferzante e mi voltai.

Con le mani conficcate nelle tasche, il sopracciglio inarcato e una vaga smorfia, mi osservò dall’alto verso il basso prima di far schioccare la lingua sul palato.

Alle 9… ci vediamo nell’atrio”.

Non mi diede alcun tempo di rispondere, quasi fosse stato del tutto superfluo, e con un fluido movimento si voltò, andandosene.

Rimasi ad osservarlo boccheggiante per poi sbuffare e passarmi una mano sul viso.

Non voglio fare la ronda con lui”. Pigolai con il labbro sporgente guardando Amanda.

Mi affrettai, tuttavia, e quella sera sembrò scorrere in modo fin troppo rapido.


(Pov Draco)

Appuntai la mia luccicante spilla da Prefetto sulla giacca della divisa.

Mi guardai allo specchio un’ ultima volta: tanto per constatare la mia assoluta perfezione, poi uscii da dormitorio .

Attraversai i sotterranei con le mani in tasca e la camminata indolente.

Nel giro di pochi minuti arrivai nell’atrio.

Era davvero scocciante dover passare una serata come quella a fare la guardia nei corridoi.

Conoscevo modi migliori per trascorrere il tempo .

Magari con qualche bella ragazza.

Ne avevo sempre avute tante intorno e non mi restava che scegliere quando e con chi.

Sarebbe bastato un mio sorriso e qualunque ragazza mi sarebbe caduta ai miei piedi.
Invece, mi toccava stare lì a fare la guardia, nel caso qualche moccioso o mocciosa del primo anno avesse avuto l’ardire di girare di notte per i corridoi.

Ma l’avrebbero pagata se mai li avessi beccati.

Ci avrei pensato personalmente a punirli.

Mentre ero perso nei miei pensieri vidi arrivare Sarah Angels.

Ecco la secchiona. Pensai tra me .

Le andai incontro e la squadrai dall’alto al basso.

Non la si poteva certo definire una gran bellezza.

Ma sicuramente meglio di Pansy Parkinson.

Tuttavia le sorrisi .


(Pov Sara)

Chiusi il libro e, con un leggero sbuffo, mi resi conto che avrei dovuto scendere nell’atrio perché era quasi giunto il momento della mia ronda con Malfoy.

Sospirai e mi passai una mano tra i capelli, giocherellando con un ciuffo, attorcigliandomelo attorno all’indice.

Superai il ritratto e scesi nel castello semibuio affrettandomi ad estrarre la bacchetta per farmi luce con un piccolo spiraglio.

Ero giunta all’ultima rampa di scale quando mi accorsi che il ragazzo era già nel centro dell’atrio: le mani affondate nelle tasche del pantalone mentre si guardava attorno con espressione persa nel vuoto e un lieve sospiro.

Qualcosa mi disse che non ero l’unica a non gradire l’evolversi della serata.

I raggi di luna penetravano dalla finestra ad arco ed osservai il riflesso che producevano sui suoi capelli di quel biondo platino che sembravano scintillare nella notte, quasi cosparsi di polvere di stelle.

Persino gli occhi sembravano dardeggiare nell’ombra, come quelli di un felino, di quella caratteristica sfumatura grigia azzurra che gli apparteneva almeno quanto il cognome.

Mi riscossi da quella silenziosa contemplazione quando mosse il mento in mia direzione e mi scorse e sembrò analizzarmi mentre finivo di scendere la scalinata.

Ci studiammo in silenzio, senza apparente motivo, e sentii un certo calore salirmi alle gote per il suo scrutinio attento mentre piegava le labbra, probabilmente in corrispondenza di ciò che aveva segretamente pensato.

Poi sorrise.

Non un sorriso educato e di circostanza ma quel sorriso baldanzoso ed arrogante che esibiva di solito prima di schernirsi del prossimo e decantare la sua presunta superiorità.
“Malfoy”. Commentai a mo’ di saluto ma con tono svogliato.

Bene: direi che potremo iniziare dal piano terra e dai sotterranei”. Mi sentii dire in tono pratico, guardandolo e aspettandomi il suo consenso – pura educazione la mia, ovviamente! – per iniziare l’ispezione.

Prima iniziamo e prima concludiamo. Pensai tra me e me.


(Pov Draco)

E perché dovrei fare quello che dici tu, Angels?”. Le risposi in tono annoiato guardandola dal alto in basso e schioccando la lingua sul palato.

Per tua informazione, ho già guardato io nei sotterranei: quindi adesso seguimi, andiamo fuori!”.

La mia non fu una richiesta ma un ordine.

Non aspettai che mi rispondesse e varcai il portone d’ingresso con ampie falcate.
Poi, vedendo che faticava a mantenere il mio passo, mi fermai ad aspettarla.
“Hai il fiatone Angels?”. Le domandai riprendendo a scrutarla.

Vedi di sbrigarti che non ho tempo da perdere con te: ho moltissime cose da fare, a differenza tua”. Sibilai, strascicando lentamente le parole e guardandola con il viso inclinato di un lato e le sopracciglia inarcate.


(Pov Sara)

Stavo già per indirizzarmi nei Sotterranei, quando sentii quella risposta bieca e sferzante del ragazzo e mi voltai a guardarlo.

Mi scrutò con quel fare altezzoso e superiore che mi fece stizzire mentre stringevo i pugni prima di sentirlo intimarmi, con tono autoritario, di seguirlo all’esterno.

Boccheggiai incredula e scandalizzata mentre usciva dal portone e mi ritrovai a seguirlo: come si permetteva di trattarmi come uno zerbino o una delle sue ammiratrici oche e giulive?

Lo vidi fermarsi per poi apostrofarmi di nuovo con fare saccente e quasi annoiato e incrociai le braccia al petto.

Non affrettai per nulla il passo e mi fermai a mezzo metro da lui, quasi a fargli dispetto.

Incrociai le braccia al petto.

Francamente, Malfoy… credi che mi importi qualcosa della tua vita privata?”.

Inclinai il viso di un lato e roteai gli occhi al cielo.

Ma su una cosa hai ragione – scrollai le spalle – neppure io sto… fremendo all’idea di passare la ronda con te, quindi bando alle ciance”.

Scrollai le spalle e lo superai, sguainando la bacchetta e perlustrando il parco di Hogwarts.

Il cielo era stellato e vi era una splendida luna piena che si rifletteva nel lago e accarezzava le piante con il suo sfolgorio argenteo.

Era davvero suggestivo, uno spettacolo da fiaba se non fosse stato per Malfoy e…

Roger! – sibilai in direzione del mio compagno di corso che si era riparato con la sua nuova fiamma appena fuori dal ponticello – 10 punti in meno a Corvonero, sei contento?!”. Sibilai fissandolo di sbieco.

E 10 a Grifondoro, Lavanda… andatevene subito nel dormitorio, ORA!”.

Sibilai indicando il castello con la bacchetta da cui fuoriuscirono delle scintille azzurre.


(Pov Draco)

Solo dieci punti,Angels?”.Domandai guardandola con sospetto.

Non ero intervenuto ed era stata una decisione intenzionale: per qualche motivo ero curioso di vedere come se la sarebbe cavata da sola.

Sarah Angels era il tipico esempio di studentessa modello: beneducata, cordiale e disponibile con tutti, era la cocca di quasi tutti gli insegnanti e si contraddistingueva per la sua media alta e i suoi modi silenziosi e pacati.

Ciononostante ero restio a pensare che il tutto si limitasse ad una facciata di finta perfezione e vederla così autoritaria con la coppietta, senza mai ricorrere a parole volgari o gesti estremi, mi fece quasi sorridere.

Mi domandai cosa sarebbe successo se avessi indugiato a stuzzicarla: sarei riuscito a scavare oltre quella facciata più superficiale?

Affondai le mani nelle tasche e continuai a guardarla quasi annoiato.

Io ne avrei tolti almeno 50 a testa al posto tuo… – scrollai le spalle ma sorrisi provocatorio – ma forse tu sei di parte perché Davies è della tua casa.”


(Pov Sara)

Mi riscossi dalla mia contemplazione del parco quando sentii quel commento e mi voltai ad osservare il ragazzo con le sopracciglia inarcate.

Roteai lentamente gli occhi e incrociai le braccia al petto

.“Parli proprio tu?! – lo guardai incredula e fissandolo con sospetto – scommetto che se si fosse trattato di Zabini o un altro tuo amichetto, mi avresti anche distratta, pur di non togliere punti alla tua Casa”.

Feci spallucce.

Se pensi che siano troppo pochi, allora va bene: ne parleremo a Vitius domani e ora, se non vuoi perdere altro tempo in polemiche, direi che dovremo continuare il nostro giro di ispezione”.

Risposi quasi tutto di un fiato e guardandolo dritto negli occhi.


(Pov Draco)

Non darmi ordini Angels”. Commentai sprezzante fissandola con una smorfia che mi fece arricciare il naso: era insopportabile che qualcuno mi trattasse con quel fare superiore.

Specialmente se era qualcuno di diverso da mio padre.

Nella fattispecie una mia coetanea secchiona e smorfiosa.

Incrociai le braccia al petto e le rivolsi un’occhiata stizzita mentre indugiavo ad osservarla per continuare quel mio scrutinio silenzioso.

Probabilmente la stima degli insegnanti e la spilla di Prefetto l’avevano illusa di una qualche parvenza di superiorità intellettuale a giudicare da come era suonata la sua voce.

Annoiata ed autoritaria.

Ferma e decisa.

Come quando ci si rivolge ad un bambino capriccioso.

Non era certo mia intenzione perdere altro tempo con te: ti ripeto che ho di meglio da fare e con una compagnia sicuramente migliore della tua”.

La guardai beffardo e procedetti con un altro lento scrutinio con lo stesso fare beffardo e superiore che lei aveva usato poc’anzi nel tono di voce.


(Pov Sara)

Lo guardai fintamente impressionata per quel commento prima di alzare gli occhi al cielo e scuotere il capo.

E io ti ripeto, Malfoy: non me ne importa un accidenti di quello che fai nel tuo tempo libero o serve che te lo scriva in Antiche Rune perché ti entri in quella testaccia?!”.

Scossi di nuovo la testa.

Io continuo la ronda, tu fa quel che vuoi…”.

Non attesi replica e continuai il mio giro di ispezione avvicinandomi al lago.

E, per la cronaca”.

Mi voltai a guardarlo mentre era rimasto nella stessa posizione: le mani conficcate nelle tasche, studiandomi con il sopracciglio inarcato.

Neppure tu sei la mia compagnia preferita!”. Sibilai fulminandolo con lo sguardo salvo rivolgergli un sorrisetto lezioso, ovviamente ipocrita.

(Pov Draco)

Sogghignai a quel suo commento.

Non era solo in virtù del mio più che noto charme sulle fanciulle di quella scuola.

Ero perfettamente consapevole del mio aspetto e del mio fisico prestante, grazie indubbiamente agli allenamenti sul campo di Quidditch – qualunque ragazza di quella scuola avrebbe dato l’anima per trascorrere una notte con me.

E non potevo certo biasimarle.

Ma quel disgusto nel suo sguardo e il luccichio azzurro dei suoi occhi, solitamente quasi remissivi e puntati al terreno, mi procurarono uno strano e nuovo solletico all’altezza della nuca.

Con quale sicurezza quella ragazzina mi scrutava con simile diffidenza e disprezzo?

Mi era difficile credere di non poter avere la benché minima attrattiva nei suoi riguardi.

Quel pensiero mi fece sorridere malizioso mentre mi lambivo istintivamente le labbra: quasi avessi colto in un invito implicito e velato in quell’apparente ostilità.

Angels se dici così, però, mi stuzzichi”.

La guardai con con fare ammiccante e provocatorio.

Camminai lentamente in sua direzione: i suoi occhi sgranati ed interdetti fissi su di me mentre la torreggiavo.

Le sollevai il mento con un dito, approfittando della sua confusa sorpresa e mi specchiai nell’azzurro intenso del suo sguardo.

Però – sospirai con voce roca – dopotutto non sei cosi male”.

Sussurrai quelle parole sfiorandole il viso con il mio respiro.


(Pov Sara)

Lo sentii sogghignare con quel fare tanto arrogante e sferzante e lo guardai perplesso ed incredula.

Avanzò in mia direzione con quell’incidere perfettamente composto e flemmatico: le mani conficcate nelle tasche e lo sguardo suadente che sembrava dardeggiare di malizia, come il sorriso sfrontato sulle labbra.

Sentii uno strano vuoto d’aria e quando, con un movimento fluido delle dita, mi prese delicatamente il mento, mi ritrovai a sgranare gli occhi e boccheggiare.

Sussurrò quelle parole ad un’intima vicinanza e sentii uno strano calore montarmi nel ventre, facendomi scalpitare così tanto il cuore che temevo lui potesse sentirlo, mentre il respiro si faceva più rado.

Sgranai gli occhi e mi morsicai il labbro, ritrovandomi completamente persa in quel sguardo di madreperla salvo sbattere le palpebre a più riprese come a recuperare la lucidità.

C-Cosa?”. Balbettai con voce roca e stordita salvo scuotere la testa e scostare la sua mano allontanandomi di un passo.

Ma come ti permetti?”.

Strinsi i pugni lungo i fianchi e strinsi più forte la bacchetta con la mano, guardandolo furiosa mentre scintille di un blu più intenso dardeggiavano dall’estremità della bacchetta stessa.

(Pov Draco)

Sogghignai più forte vedendo la sua reazione: finalmente quell’aria saccente e sicura di sé era svanita.

A giudicare da come era arrossita potevo anche indovinare, non a torto, che non fosse abituata a questo genere di attenzioni e le fosse motivo di forte imbarazzo.

Ma anziché farmi desistere o per qualche motivo “smontare” le mie aspettative, sembrò alimentare quello sfrigolio che avvertivo sulla nuca.

I miei lineamenti si indurirono appena, quando scostò malamente la mia mano e rimasi ad osservarla con schietta disapprovazione per quella sua reazione.

Da una come la Angels poi, che viveva probabilmente di patetiche fantasie d’amore non avendo un ragazzo reale che si degnasse di prestarle attenzioni.

Io posso avere qualunque ragazzina mi prefigga”. Sussurrai con un sorrisetto sardonico che presto scomparve fissandola con sdegno.

Tu piuttosto, come osi respingermi: non sai quante ragazze vorrebbero essere al tuo posto, Angels?”.

Feci schioccare la lingua sul palato: checché si atteggiasse con fare tanto superbo e sicuro di sé era solo una ragazzina spaurita ma io non ero un ragazzo qualsiasi.

Io non accettavo un trattamento irriverente e ribelle.


(Pov Sara)

Lo guardai ancora stordita e boccheggiante e a quelle parole sgranai gli occhi, fissandolo con le sopracciglia corrugate.

Un verso scandalizzato e di stizza mi sfuggì dalle labbra mentre appoggiavo le mani sul suo petto, respingendolo e scostandolo con ancora più accanimento.

Si da’ il caso, signor Malfoy”. Sibilai guardandolo con il viso inclinato di un lato e i pugni stretti lungo i fianchi.

Che io non sia una di quelle sciacquette che sei abituato a portarti a letto!”.
Commentai con voce sdegnata e gli occhi fiammeggianti.

La sola idea che solo perché fossi una ragazza e lui avesse delle belle fattezze, dovessi cedergli mi era insopportabile.

Senza contare che l’idea di strusciarmi addosso a qualcuno per cui non provavo la minima stima, era ripugnante per non dire “amorale” e contrario a tutti i miei principi e considerazioni sull’amore e i sentimenti.

Mettitelo in testa: io non mi piego di fronte a te!”. Lo guardai scornata e mi voltai bruscamente, sbattendogli i capelli in faccia.


(Pov Draco)

Rilasciai un ringhio tra i denti.

Quello sguardo orgoglioso e sprezzante, quelle parole taglianti e non in ultimo quel gesto finale, quasi una presa in giro, mi fecero tremare quasi di rabbia.

Provai l’impulso di schiaffeggiarla ma con un guizzo rapido, l’agguantai per il collo, stringendolo con un braccio da dietro.

Sorrisi quando la sentii trasalire con un verso strozzato di sgomento e di apprensione.

Ora va meglio.

Le diedi un lieve strattone e la feci cadere sull’erba.

Approfittai del vantaggio – e che la sua bacchetta le fosse caduta – e premetti l’estremità dell’asta di legno contro il suo collo.

La immobilizzai e la fissai dall’alto al basso.

Sogghignai, una mano appoggiata svogliatamente sul fianco, la bacchetta ancora sguainata contro di lei con un sorrisetto beffardo.

Sembra che tu non sia più così sicura di te, vero, Angels?”.

Le domandai sardonico.


(Pov Sara)

Stavo per tornare al castello, incurante del compito lasciato a metà, volendo solo allontanarmi rapidamente da quel fanfarone.

Trasalii alla pressione del suo braccio ed emisi un gemito quando mi afferrò per il collo salvo ritrovarmi a cadere sull’erba.

Lo guardai incredula e sgomenta.

La mia bacchetta era caduta poco più in lai e con gemito feci per prenderla ma il suo incantesimo fu rapido e letale.

Mi ritrovai congelata in quel corpo immobile e rigido, fissandolo senza fiato e sgomenta: perfettamente consapevole di assere alla sua completa mercé.

Erano praticamente nulle le possibilità che un insegnante o qualche studente ci potesse scovare, nel cortile e a quell’ora tarda.

Lo guardai incredula e senza fiato: boccheggiando.

La mia mente un turbinio incessante e confuso di pensieri su ciò che avrebbe potuto farmi in quella situazione di completo vantaggio.

Uno più spaventoso dell’altro.

Che cosa vuoi da me, Malfoy?!’.

Avrei voluto chiedergli ma erano pietrificata dall’incantesimo ma, soprattutto, dalla paura.


(Pov Draco)

Sorrisi ancora più malignamente vedendo i suoi occhi spauriti.

Mi guardai intorno per esser certo che non ci fosse nessuno a vederci e poi le sorrisi maliziosamente, lambendomi le labbra e facendo in modo che ben vedesse quel gesto mentre la guardavo come fosse possibile spogliarla con gli occhi.

Sorrisi del rossore che le colorò le guance e del tremore delle labbra prima di inginocchiarmi per poi stendermi su di lei.

Avvertii le forme delicate e femminili contro il mio corpo e quel formicolio si fece ancora più pressante mentre avvertivo un impulso ben noto di sfiorare quel corpo sbocciato e fragile.

Le soffiai sul viso, specchiandomi in quegli occhi sgranati, a pochi centimetri da quelle labbra ancora tremanti che ora si mordeva per la paura.

E se stanotte fossi tu una di quelle sciacquette?”. Le sussurrai ma ero certo che nella sua mente quelle parole avrebbero echeggiato come un frastuono insopportabile.

Sorrisi e mi parve di sentire, all’altezza del petto, i rintocchi frenetici del suo cuore ma le soffiai ancora sul viso con fare lascivo.

Potrebbe essere meglio di quanto non pensi”.

Ne ricercai lo sguardo sgomento e tremante e le sfiorai il viso con movimenti delicati delle dita, quasi avendo il timore di romperla.

Una delicatezza che stonava incredibilmente con l’aspetto più torbido e lascivo di quella situazione.

Questo è solo un assaggio di quello che ti accadrà, bambolina”.

Le sussurrai infine all’orecchio con un lieve sogghigno, inspirando il suo profumo ancora un istante e concentrandomi ancora sulla pressione delle sue forme prima di sollevarmi.

La studiai per un altro lungo istante e con un gesto pigro della bacchetta, sciolsi la fattura.

Se dici una parola a qualcuno ti ammazzerò con queste mani”.

Lo sguardo granitico e gli occhi di ghiaccio lampeggianti.

E adesso fila, sparisci!”. Ordinai con tono minaccioso.

Non disse una parola: troppo spaventata e sconvolta fuggì mentre restavo ad osservarla: la mia pelle ancora formicolava per la sensazione del suo corpo sotto il mio.


(Pov Sara)

Sgranai gli occhi e avrei voluto emettere un gemito o richiamare qualcuno ma non riuscivo a compiere il minimo movimento e quando lo sentii stendersi su di me, sentii il cuore mancare i battiti.

Restai senza fiato e sentii la paura farmi ulteriormente irrigidire mentre non riuscivo neppure a respirare: i suoi occhi di ghiaccio sembrarono trafiggermi maggiormente. Avvertii quella carezza sul viso e il suo così vicino a me, mentre sussurrava quelle parole maligne.

Mi sarei aspettata un tocco passionale, malizioso, possessivo ma la carezza fu delicata, appena percettibile ma arrogante in quella circostanza.

A quelle parole qualcosa dentro di me sembrò rompersi a quella minaccia velata, prima che si scostasse.

Mi sentivo quasi in trance e spaventata quando mi sollevai: il mio cuore scalpitava furioso e le gambe tremarono, mentre lo guardavo stordita e boccheggiante.

Non replicai, raccolsi in fretta la mia bacchetta e mi ritrovai a fuggire.

Mi feci una rapida doccia prima di andare a letto ma mi ritrovai a sedermi in ginocchio con la schiena contro il muro, abbracciandomi le ginocchia e lasciando sfogo alle lacrime di terrore e di umiliazione per quello che era appena successo.

Questo è solo un assaggio”.

Quelle parole mi rimbombarono nella mente e respirai affannosamente, mettendomi a letto.

Quegli occhi ghiacciati mi perseguitarono tutta la notte.


(Pov Draco)

Finii il mio turno di ronda da solo e me ne tornai nella mia stanza.

Mi spogliai della divisa, indossai il mio pigiama di seta e mi buttai indolentemente sul letto.

Goyle russava già mentre Tiger era ancora sveglio e mi domandò come fosse andata la ronda.

Molto meglio di quanto mi sarei aspettato”. Risposi con un sorriso soddisfatto: negli occhi ancora l’immagine della Angels così vulnerabile e sconvolta mentre scappava da me.

Non c’era più traccia di quelle smorfie altezzose e superbe, solo un puerile timore che mi fece sorridere di soddisfazione.

Scossi il capo come a rimuovere quei pensieri.

Ben poca cosa rispetto a quello che avrei potuto avere da uno dei miei rendez-vous se non fosse stato per quella stupida ronda.

Adesso dormi”. Borbottai in direzione di Tiger.

Va bene, Draco”. Rispose e sembrò addormentarsi all’istante.

Io invece rimasi sveglio per un bel po’ continuando a ripensare allo sguardo spaurito della Angels, al calore del suo corpo, il suo profumo e la morbidezza delle sue forme.

Sorrisi fino a che non mi addormentai.


Continua ....

Bene anche il secondo capitolo è concluso. Spero non vi sia risultato troppo pesante.

Come ho già specificato nel primo capitolo: ho usato dei caratteri diversi (e aggiunto la sigla Pov) perché essendo scritto in prima persona ma da punti di vista differenti, non volevo confondere i lettori.

Spero vi sia piaciuto lo stile che ho usato per Malfoy, elegante e raffinato come lui.

Ora va bé che in questo contingente non si è mostrato proprio nobile, ha avuto un atteggiamento oltremodo oltremodo perfido, evolutosi con un gesto quasi al limite dell'illegale (quasi perché non sarei mai andata fino infondo ci mancherebbe)

Probabilmente il vero Malfoy non avrebbe mai fatto una cosa simile ma non potremmo dirlo con certezza visto che il suo personaggio non è stato molto approfondito ahimè , comunque di certo si sa che non era uno stinco di santo.

Ovviamente non posso anticiparvi che cosa accadrà tra lui e Sarah ma di certo dopo quello che è accaduto, le cose non saranno più le stesse ma siamo soltanto all'inizio e i giochi sono appena iniziati.

Spero continuerete a seguirmi.

Ringrazio di cuore chi ha messo la storia tra le preferite e quelle da ricordare.

Abbraccio con affetto EliRadcliffe per la dolcissima recensione che mi ha lasciato (spero di non averti deluso, nel prossimo capitolo ci sarà anche Harry tranquilla) grazie ancora per le tue parole.

Infine un ultimo saluto come sempre alla mia Angels, nonché Kurtina, nonché Peyton (basta soprannomi ti prego) ti ringrazio di tutto cuore per la tua amicizia, per aver collaborato e reso unico questo progetto ma soprattutto grazie per il tuo immancabile sostegno. Sei la miglior aspirante scrittrice di sempre e anche la miglior beta, ti adoro, un abbraccio la tua Blaininuccia.

Alla prossima gente :D





   
 
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