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Autore: Daisy Potter    25/12/2007    7 recensioni
“Stridio di gomme sull’asfalto, fumo, grida, scommesse. […] Il lato oscuro di Tokyo … i drifters. […] Un ragazzo occidentale, avvolto in larghissimi indumenti hip-hop, fissava intensamente le belle giapponesi che sfilavano accanto alla sua auto […] «Ti sfido.» […] «Ci sto.» […] ” Tra corse clandestine e gare di velocità, due fratelli portano le loro divergenze sulla strada: chi vince, deve lasciare la città. Difficoltà, affetto, odio, un legame spezzato che vuole soltanto ricostruirsi … Detto ciò, leggete e commentate! XD
Genere: Triste, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo

 

Epilogo.

 

La notte era  il loro giorno. L’oscurità la loro luce. Le gare la loro vita.

Rombi di motori, stridii di freni, slittare di gomme … La Tokyo dei drifter si stava svegliando. I fari si accesero come occhi che si spalancavano. I loro sguardi erano fissi sulla strada di fronte a loro, la guardavano con avidità e desiderio.

Quattro auto si fecero largo tra le altre, allineandosi sotto il semaforo lampeggiante poco prima del grande incrocio. I clacson degli spettatori gridarono la loro approvazione e il loro entusiasmo, ma quando un ragazzo avanzò posizionandosi a lato di esse tacquero di colpo.

Il biondino, di corporatura piuttosto bassa e robusta, alzò un braccio. A quel cenno, i quattro motori ruggirono la loro impazienza. Le carrozzerie luccicavano nella notte, uno scintillio di nero, verde, rosso e blu.

Poi fu un attimo.

Il braccio calò verso terra, e il fumo inghiottì ogni cosa, insieme al lacerante grido delle gomme.

Un istante dopo, le auto erano già lontane, lanciate nella loro folle corsa.

Si sfidarono, si rincorsero, si superarono. Scattarono da una corsia all’altra, girarono su se stesse, si sfiorarono. Era un gioco. Erano loro.

La Lamborghini nera era agile, sfuggente. Scivolava tra le altre, le stuzzicava, le distanziava.

L’Audi verde smeraldo la seguiva da vicino, ne imitava i movimenti, si muoveva sinuosa come il cobra sulla sua carrozzeria, spesso la affiancava.

Le altre due auto arrancavano nella loro scia, consapevoli di non poter competere, ma divertite, spronate all’inseguimento.

E così i ragazzi al volante. Tutti e quattro complici, tutti pieni di vitalità ed ebbri di leggerezza.

E poi le luci dei fari delle altre auto tornarono in vista. L’incrocio che li aveva visti partire attendeva il loro ritorno.

La Ford rossa come il fuoco e l’auto blu come l’oceano iniziarono a rallentare, consapevoli della loro sconfitta, ma per niente deluse, semplicemente rispettose.

E invece le due auto in testa mantennero la loro velocità, la aumentarono persino, e una volta arrivate al semaforo lo superarono. Non svoltarono verso il punto di arrivo, ma proseguirono dritte, seguendo la loro strada, incuranti - e forse un po’ divertite - dagli sguardi sorpresi che gli rivolsero gli altri.

Quella era la loro gara, di nessun altro, e l’avrebbero terminata insieme, quando avrebbero voluto.

 

***

 

Georg scese dall’auto, avvicinandosi a Gustav che li aveva aspettati sul bordo della strada.

«Allora l’hanno fatto davvero. Se ne sono andati» constatò il ragazzo, osservando le due paia di fari allontanarsi a tutta velocità all’orizzonte.

Andreas, che aveva lasciato la sua vettura poco più in là, si unì a loro.

«Già» confermò, puntando anche lui lo sguardo sulle due auto in lontananza. Sentiva già la loro mancanza, ma anche un profondo senso di gioia e di fierezza. «Ma torneranno.»

L’hanno promesso … anche a se stessi.

 

***

 

Le due auto sfrecciavano l’una accanto all’altra, esattamente alla stessa velocità.

Tom spostò lo sguardo alla sua sinistra, e vide la figura del gemello reggere il volante con una mano sola nella Lamborghini al suo fianco. Gli occhiali scuri erano abbandonati sul sedile, e i suoi occhi brillarono quando incontrarono quelli del fratello.

Si sorrisero, un ghigno che alzò loro un angolo della bocca, e riportarono la loro attenzione sulla strada.

Proprio nello stesso istante, entrambi premettero con più decisione sull’acceleratore, e le due auto scattarono in avanti insieme, lasciandosi alle spalle la città addormentata.

Lasciavano Tokyo, lasciavano un pezzo della loro vita, ma non importava, perché quello che avevano perso l’avevano già ritrovato. E un giorno, sarebbero tornati. Per il momento, volevano solo fuggire via, correre insieme come facevano un tempo, abbandonarsi al destino.

E per la prima volta, Bill sentì che quella parola impressa sulla fiancata della sua auto acquistava un significato.

Freiheit.

Finalmente aveva trovato la sua libertà.

 

 

The End

    »−·¯ ¯·->

 

NdA.

*sigh*

*snif*

È davvero finita.

Che dire? Ammetto che mi ci ero davvero affezionata. Infatti, all’inizio era nata come twincest, e dal momento che la categoria è stata proibita, ho modificato la trama pur di poterla pubblicare lo stesso. Quindi, niente amore tra i gemelli, niente azioni incestuose, ma un forte affetto fraterno assolutamente sì, perché è la cosa che adoro e stimo di più dei Kaulitz.

Pucci loro! <3

Questa fic è stata anche un po’ una sfida, perché volevo trasferire i Tokio Hotel in una AU, facendo di tutto però per renderli il meno OOC possibile. E così ho mantenuto il look stravagante di Bill, la mania per le donne e l’hip-hop di Tom, l’aspetto da orsacchiotto e la riservatezza di Gustav, la capacità di essere ottimi amici di Georg e Andreas. Certo, alcune cose sono dovute andare un po’ fuori dalla realtà, ma il contesto lo richiedeva …

Per le scene di drifting e per la scelta delle auto, devo ringraziare il videogioco di Need for Speed (al quale sono rimasta attaccata per più di un mese, dal momento che avevo perso il salvataggio proprio a un passo dalla fine T.T) e il mio ex, che mi hanno dato entrambi una mano considerevole! XD ammetto di capirci molto poco di motori, se non quando ho un joypad in mano … -.-

Altri credits vanno innanzitutto a tutti voi che avete continuato a leggere e commentare! Da chi mi ha dato il suo parere fin dal prologo, a chi ha detto la sua a metà della storia, a chi ha semplicemente letto ogni capitolo facendo aumentare quel numerino che indica i lettori e che mi dà immensa soddisfazione. ^^

E poi un Danke Shon particolare va soprattutto ai Tokio Hotel, alle loro canzoni, e al fatto stesso che esistano, perché mi danno la prova che gli angeli ogni tanto scendono anche sulla terra. J

Bene, terminato il mio sproloquio, chiudo in bellezza augurandovi un Buon Natale!! (Vi è piaciuto il mio regalino? Un bell’epilogo sotto l’albero… XD)

1 bacione a tutti!

Fedy

  
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