Dark Angel
PROLOGO
Sono trascorsi 5 anni da quella fatidica sera in cui ti sei dichiarato.
5 anni vuoti e privi di significato.
La mia vita è andata avanti, ma io no.
Io continuo perennemente a pensarti , a vegliare su di te come un angelo custode.
Come la guerriera che sono diventata per proteggerti.
Io continuo ad amarti, solo pensare a quest'ultima frase mi viene da ridere.
Mi sono sforzata così tanto a negare i miei sentimenti per te quando mi stavi accanto e adesso che non ci sei più mi devo sforzare per tacere dal gridarlo al mondo intero.
Appena sei partito, la mia vita è mutata inesorabilmente, tutto ha perso di significato, niente aveva senso: le mie amicizie, i miei hobby persino il college e la relazione con Tyler, conclusasi definitivamente e in modo poco pacifico dopo pochissimo tempo dal suo ritorno in città.
Non mi ha mai più rivolto la parola e non mi ha ancora perdonata.
Perché ?
Perché ero un guscio vuoto, atona e depressa senza un minimo di vitalità.
Passavo le giornate chiusa in camera mia a piangere sotto lo stupore di tutti.
Non aveva senso continuare a mentire e sia io sia Tyler lo sapevamo bene.
Mi sono isolata da tutto e tutti rinchiusa nel mio mondo fatto di ricordi e rimpianti tanto da non accorgermi della battaglia per sconfiggere Silas che stavano affrontando i miei amici.
Mi sono rinchiusa in me stessa e ancora non volevo ammettere i miei sentimenti per te.
Una volta finito tutto, la prima persona che mi fece visita fu l'ultima che mi sarei mai aspettata: Damon.
5 ANNI PRIMA...
Stava parlando con mia madre in cucina ma con il mio udito da vampira lo sentivo benissimo << Non la riconosco più Damon,non fa altro che piangere. >> un sospiro e una risposta << Stai tranquilla Liz. Ci parlo io. >> subito il rumore dei passi sulle scale e della porta della mia camera che si apriva mi raggiunse.
<< Dio mio Barbie! Cosa siamo nella Batcaverna? Fai entrare un po' di aria e luce in questa stanza. >>
Lo guardai atona con gli occhi rossi e gonfi per il pianto e non risposi alla sua provocazione tanto da farlo preoccupare ulteriormente << Se non rispondi nemmeno a questa battuta è più grave di quanto pensassi. >>
Senza vergogna scoppiai a piangere e un Damon imbarazzato e impacciato si sdraiò sul letto vicino a me e mi coccolò ore intere, per calmare la mia crisi di pianto.
<< Parlami, ti prego Caroline. >> disse Damon alla fine gracchiai senza sapere cosa dire << Io...>>
Era la prima parola che dissi dopo tanto tempo e infatti la voce mi uscii roca e fragile.
Damon impaziente come al solito prese la parola << Care! Non è possibile che ancora non riesci ad ammettere perché sei in questo stato. Lo abbiamo capito tutti. Tu e il tuo maledetto orgoglio ci state facendo impazzire. >>
La rabbia stranamente non cominciò a montare dentro di me, non ne avevo la forza dissi soltanto rauca << Non so di cosa tu stia parlando. >> << Barbie, per la miseria! Ti manca quell'ibrido psicopatico. Ammettilo almeno a te stessa così da metterti il cuore in pace. >>
A quella provocazione scattai subito dicendo una frase che ormai conoscevo bene << No non è vero e non posso lo sai. >> il moro esasperato mi chiese duramente << Ah sì? Allora per che cosa ti stai disperando? Per la rottura con il lupacchiotto? Non credo proprio, perché eri in questo stato anche prima. >> prese un respiro e continuò << Senti io lo so benissimo che non sono bravo con le parole quanto Stefan ma se l'unico motivo che ti trattiene dal dire la verità oltre il tuo dannatissimo orgoglio è il fatto che lui è un fottutissimo mostro senza cuore allora passerai l'intera esistenza a pentirtene. >> lo guardai esterrefatta e senza fiato e solo in seguito gli domandai esitante << Perché? >>
<< Perché ormai siamo tutti dei mostri, chi più chi meno. Io, Stefan, Elena, perfino tu lo sei. Abbiamo fatto delle cose orribili io in primis, ma Elena e il mio amore per lei mi hanno reso un uomo migliore. Klaus che tu lo voglia ammettere o meno faceva la stessa identica cosa in tua presenza. Mi ha salvato la vita sotto tua richiesta, ha fatto tornare Tyler in città e Dio solo sa che cos'altro ha fatto per te. >> prese un respiro profondo << Lui non cambierà mai, questo lo sai, ma potrà sempre migliorare e anche tu stando vicino a lui. Lo so che è smielato da dire ma l'amore migliora le persone. >>
Il silenzio dopodiché domino la stanza per parecchi minuti finché con le lacrime agli occhi affermai << Non lo credevo possibile, ma mi manca da impazzire. >>
Damon mi consolò come mai aveva fatto, facendomi rivalutare la sua persona e la nostra amicizia che tutt'ora è alla pari con quella mia con Stefan.
I fratelli Salvatore, i miei migliori amici, chi l'avrebbe mai detto ed è grazie a loro se adesso sono una guerriera della notte.
Quella sera mi diede stranamente dei saggi consigli e mi raccontò tutto quello che mi ero persa nell'arco di quel mese.
La sconfitta di Silas, la morte di Bonnie e il suo ritorno, la liberazione di Stefan.
I sensi di colpa mi divorarono per molto tempo ma decisi di cambiare, di diventare più forte.
Per me stessa e per chi mi voleva bene.
Passai 4 mesi ad allenarmi con Damon e Stefan per sopravvivere anche da sola come avevo intenzione di fare a New Orleans, dove avrei frequentato il college e avrei parlato con Klaus sempre se mi avesse voluto ancora con se.
Questa decisione mi portò a litigare con le mie migliori amiche.
La mia storia come guerriera della notte e protettrice di New Orleans però iniziò la sera prima della mia partenza …