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Autore: VioValo_Villina    24/06/2013    1 recensioni
Ville e una ragazza che crede di conoscere. Una sensazione di déjà-vu che non lo molla neanche un attimo. Chi sarà mai questa ballerina di burlesque che tanto lo tormenta nei pensieri? Scoprire la sua identità potrebbe cambiare il suo passato... O forse no?
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Svegliarsi dopo solo poche ore di sonno, con un mal di testa che avrebbe di certo battuto il record dei primati, non era esattamente la massima aspirazione di Ville Valo, eppure era andata proprio così.
Dopo lo scontro con Jonne e Kristian, la sera prima, non era riuscito a pensare ad altro. Le parole del cantante dei Negative lo avevano confuso. Era come se, quel ragazzino, fosse a conoscenza di un fatto che a lui era sfuggito.
Come se non bastasse, il vero nome di Lulù lo aveva colto completamente alla sprovvista. Lui ricordava una sola ragazza con quel nome, Luna.
Scosse la testa ripetutamente, cercando di scacciare la strana sensazione che gli si era insinuata dentro. Quella ragazza non poteva essere in alcun modo la Luna che ricordava lui. Quella ragazza era completamente diversa dalla “bimbetta” che gli aveva confessato di essersi innamorata di lui, qualche anno prima. Era assurdo, non si somigliavano affatto.
“Ville, amico mio, tu stai dando seriamente i numeri” pensò mentre si accendeva una sigaretta. “Quelle due non hanno assolutamente niente in comune..” aspirò il fumo per poi ributtarlo fuori in cerchi perfetti dalla bocca, lo sguardo fisso davanti a sé, mentre continuava a rivedere il volto di Luna e quello di Lulù nella sua mente. “Vero??” si domandò un’ultima volta prima che il telefono di casa iniziasse a squillare.
-Dove cavolo sei finito... ti aspettavamo in sala prove mezz'ora fa...- borbottò Migè non appena il suo cantante ebbe risposto al telefono. -Ti sei per caso portato qualcuna a casa e hai fatto le ore piccole?- Dovevano provare un bel po' di cose per l'Helldone e Ville saltava le prove... mai successa una cosa del genere. Ci doveva essere sotto qualcosa.
Il cantante alzò gli occhi al cielo. –Possibile che tu debba sempre pensare..- sbuffò. –Lasciamo perdere, dieci minuti e sono lì, poi ne riparliamo- Senza aspettare la risposta dell’amico, chiuse la chiamata, spense la sigaretta, recuperò le chiavi di casa e uscì per raggiungere la sala prove.

Jonne si stiracchiò mugolando, sentendo i muscoli del corpo riprendere vita dopo la notte di sonno ristoratore. Sentì una chioma di capelli morbidi e leggermente mossi che gli solleticavano una spalla. Sorrise leggermente, ancora ad occhi chiusi. Piano piano si decise a dischiudere le palpebre per mettere a fuoco la stanza degli ospiti di casa Mäkinen. -Kris... svegliati, dormiglione...- mormorò accarezzando i capelli del suo migliore amico con un sorrisino divertito. Sapeva che non sarebbe bastato di certo un semplice "svegliati" per ovviare al problema "nemmeno le cannonate svegliano Kristian se dorme seriamente".

Il chitarrista rimase immobile, godendosi le carezze che l’amico gli stava regalando. Non si sarebbe mai stancato di quel tipo di risveglio. Gli piaceva il modo in cui Jonne gli accarezzava i capelli, il modo in cui sussurrava il suo nome per svegliarlo in modo delicato.
Il cantante non si era mai accorto del suo fingersi addormentato per non dover rinunciare alle sue caste coccole. La cosa lo fece sorridere, lasciando cadere la farsa. –Buongiorno- mormorò aprendo gli occhi, puntandoli in quelli del ragazzo biondo steso accanto a lui. –Dormito bene?- chiese con un sorriso.
Il cantante annuì e rimase per un po' ad ammirare l'espressione dolcissima del primo risveglio che il chitarrista aveva in viso. E come si faceva a distogliere lo sguardo da una visione del genere. -Tutto a posto.. tu?- chiese accoccolandosi qualche minuto a lui. Erano sempre stati legatissimi, fin da quando si erano conosciuti: si capivano con uno sguardo, non litigavano praticamente mai e se lo facevano entrambi andavano in crisi ma non passavano più di un paio d'ore prima che si cercassero di nuovo per far pace. -Cosa vuoi per colazione? Credo che Luna sia già uscita...-
Kristian respirò il profumo di vaniglia dei capelli del ragazzo biondo accoccolato a lui. –Quello che vuoi tu- rispose poi. –Ma rimani qui anche per un minuto, vuoi?- mormorò sfregandogli dolcemente il naso contro la tempia. –Erano settimane che non stavamo soli. Mi sei mancato-
Quel ragazzino biondo lo aveva folgorato fin dalla prima volta che l’aveva visto. Possedeva qualcosa di assurdamente affascinante che lasciava chiunque a bocca aperta.

“Nel locale c’era una notevole folla ad ascoltare lui e la sua band. Kristian si sentiva completamente a suo agio con la chitarra tra le mani, quello era il suo elemento naturale: un palco, degli amici, la folla.. non poteva esserci niente di meglio, o almeno era quello a cui aveva pensato fino a quel momento.
Nel bel mezzo di un assolo, i suoi occhi vennero catturati da un ragazzino appena entrato nel locale; uno scricciolo biondo, la pelle candida e due intensi occhi azzurri che lo confusero tanto da farlo sbagliare.
L’occhiataccia dei suoi compagni lo fece riprendere all’istante. Abbassò lo sguardo e continuò a suonare fino alla fine della canzone. Solo ogni tanto si concesse una fugace occhiatina tra la folla, in cerca del ragazzo biondo che lo aveva mandato nel pallone. Si era seduto ad un tavolo con altri due ragazzi. Di certo non aveva più di diciassette, diciotto anni. Il suo viso aveva dei lineamenti tanto dolci da sembrare il ritratto di un angelo.
Stava ridacchiando con i suoi amici e quel sorriso lo colpì come un pugno allo stomaco. Non lo sembrava, quel ragazzino ERA un angelo.
-Ehi dico.. che diavolo ti prende Kris? Sembri uno che ha appena avuto una visione mistica- mormorò uno dei ragazzi della band.
Il chitarrista si riscosse improvvisamente. –Niente- sbottò. –Tutto.. tutto ok- Tornò a concentrarsi sulla musica tenendo comunque d’occhio il ragazzo biondo seduto poco lontano dal palchetto. “Devo conoscerlo” pensò.”


Il cantante annuì e passò le braccia attorno alla vita del suo migliore amico. -Anche tu mi sei mancato... Sööri- Il respiro regolare di Kris lo calmava in praticamente ogni situazione: quando stava male, aveva gli attacchi di panico, prima di salire su un palco... quando aveva gli incubi.
-...mi vuoi ancora bene Sööri?- chiese sottovoce Jonne con lo sguardo perso nel vuoto.
Kristian fece un respiro profondo. –Certo che ti voglio bene Enkeli, lo sai- gli accarezzò i capelli. –Non dovresti nemmeno chiederlo. Sai che prima di chiunque altro ci sei tu-
Lo pensava davvero, lo aveva sempre pensato. Quel ragazzo biondo che teneva tra le braccia era il suo migliore amico, il suo confidente, probabilmente l’unico a cui si sarebbe concesso totalmente, sempre.
-Anche prima di Lulù?- sì, le voleva bene, era la sua migliore amica... ma aveva una paura fottuta che glielo portasse via per sempre se le cose tra loro fossero andate come Jonne stesso avrebbe voluto andassero.
-Sì- rispose il chitarrista senza nemmeno fermarsi a riflettere. –Io.. ecco io..- come poteva spiegarglielo? –Sai Jonne, lei mi piace, mi piace moltissimo e.. ammetto che vorrei davvero che le cose tra noi..- immerse le mani nei capelli biondi dell’amico, facendogli sollevare il volto per poterlo guardare negli occhi. –Ma per te.. potrei mollare tutto, qualunque cosa, chiunque- mormorò. –Io.. ecco io.. tu..- sorrise dolcemente. –Tu mi hai stregato Enkeli. Non ci sarà mai nessun altro come te, mai! E con Luna.. beh con lei.. è diverso-
Jonne gli regalò un dolcissimo sorriso sentendo quelle parole. -Lo stesso vale per me, Kris... l'unico ragazzo nella mia vita sei e sarai soltanto tu..- gli lasciò un fuggevolissimo bacio sulle labbra e si staccò dal chitarrista per infilarsi i jeans e il maglioncino. E ripensò alla prima volta che l'aveva visto, in quel locale...


“Antti aveva deciso di trascinare lui e Lauri ad una serata di musica dal vivo. Aveva detto che nella band c’era un chitarrista che non dovevano assolutamente perdersi e Jonne, seppur con scarso entusiasmo, aveva accettato.
-Vedrai biondo, non te ne pentirai, quel chitarrista è un vero fenomeno- ripeté nuovamente Antti, aprendo la porta del locale.
Lauri lo guardò con espressione poco convinta. –Lo sai, vero, che un chitarrista noi lo abbiamo già.. o ti è sfuggita questa cosa?-
Antti fece spallucce. –Certo che lo so, ma potremmo anche averne due di chitarristi, no???- disse guardando intensamente Jonne.
Il ragazzo biondo fece spallucce. –Non so.. insomma.. questo tipo ha già una band, giusto? Quindi non vedo perché dovrebbe mollare per venire a suonare con noi-
-Aspetta di vederlo- ribatté Antti. –E poi ne riparliamo eh-
Finalmente seduti ad un tavolino, poco distante dal palco, Jonne sollevò lo sguardo per guardare i tizi che stavano suonando. Quando i suoi occhi si posarono sul chitarrista, le parole dei due ragazzi seduti al tavolo con lui divennero solo un lieve brusio alle sue orecchie.
Antti aveva ragione, quel chitarrista era un fenomeno, ma non era stata solo la sua bravura a colpirlo. –Come.. come si chiama?- chiese ad Antti, tenendo lo sguardo puntato sul ragazzo.
-Jukka Kristian, ma evita di chiamarlo per intero, pare che non gli piaccia essere chiamato Jukka- rispose immediatamente il bassista.
Jonne annuì. –Kristian- mormorò. “Devo conoscerlo” pensò, tenendo gli occhi saldamente puntati su di lui.”

Scosse la testa sorridendo al pensiero di come si erano persi negli occhi l’uno dell’altro quella sera. Si voltò e, preso il chitarrista per un polso, lo fece alzare, abbracciandolo poi stretto. –Andiamo Sööri… ho fame…- mormorò Jonne, trascinandolo fuori dalla camera anche se lo sguardo che gli lanciò fece quasi scoppiare a ridere Kristian.





Angolino delle autrici:
Siamo tornate!!! (e adesso ci fanno fuori... xD)
sinceramente... non sappiamo proprio cosa scrivervi stavolta. Fate vobis xD
Le cose si complicano... e non poco... ma è soltanto l'inizio di una lunga... lunghissima... traviata... finnica in questo caso.. (non c'entra nulla Giuseppe Verdi e opere varie... tranquille xD)
Dunque un bacione e diteci cosa ne pensate.
ciaoooo
Lau&Vio
  
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