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Autore: LightAngel    19/01/2008    6 recensioni
Questa è la mia prima fan fic quindi vi supplico siate clementi. La storia si riferisce a dopo la quarta serie di cui ho potuto vedere solo alcuni spezzoni (in Giapponese) e non so se alla fine hanno perso o no i poteri, comunque qui da principio non li hanno, più o meno...
Genere: Azione, Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Adii

Adii

 

Capitolo 30

 

-Mhm…-

Qualcosa di caldo le stava sfiorando il volto, come un leggero vento primaverile che si portava con se tutti i profumi di quella stagione.

Ma non era il vento.

Era qualcosa di luminoso.

Ma non erano neanche i raggi del sole.

Stancamente socchiuse gli occhi.

-Ben sveglia, piccola principessa.-

-Doremi?- chiese piano la ragazzina dai lunghi capelli color dell’oro.

-No, non sono lei.-

Iniziò a focalizzare che le era accanto, il dolce volto ovale era incorniciato da dei lunghi capelli rossi di una tonalità così strana da renderla rara, eppure le era familiare, erano gli stessi in cui aveva affondato il volto non sapeva più quante volte, cullandosi nell’abbraccio di una mamma tanto dolce quanto giovane. Cercò i suoi occhi, per chiedere tacite spiegazioni e allora capì che, per quanto simili, quella non era la donna che l’aveva cresciuta, due splendenti occhi verdi le dimostravano che non poteva essere così..

-Chi… chi sei?-

-Ah, sono… qualcuno che non c’è più…-

-Come? Sei un fantasma?!- chiese la ragazza un pelino in ansia diventando improvvisamente lucida.

-Ah-ehm, non esattamente, ma il concetto è quello *goccia*-

La ragazza si tirò a sedere di scattò… peccato che quasi non le venne un mezzo infarto… era circondata, da… cioè, non era circondata…si guardò intorno perplessa, non era circondata da niente, se non energia, luce dai caldi colori del rosso e dell’oro.

-D-dove sono?- adesso ai lati del visto avevano fatto la loro comparsa due dolci lacrimoni.

-Dentro una colonna di energia.- esclamò tutta contenta.

-Dentro una cosa?- ripeté la ragazzina con un sorrisino nervoso sulle labbra.

-Un’enorme colonna di energia altamente distruttiva, ad essere sinceri.-

-Aaah-

La donna guardo la biondina muoversi un po’ a scatti… effettivamente avrebbe potuto essere un più, ehm… delicata. O, come le aveva sempre detto suo marito fino alla nausea, usare più tatto.

-Tranquilla, non siamo in pericolo.-

-Davvero?-

-Mbhè, io no, sono già morta, tu… non credo.-

-non credi?-

La rossa diede qualche colpetto di tosse per tentare di levarsi dall’impiccio… forse Damon aveva ragione con la storia del tatto… ma solo un po’, ovvio!

-Come non CREDI?!?!?!-

Forse un po’ più di un po’.

MajoMèlos iniziò a fare una delle cose che le riusciva meglio in assoluto: l’arrampicata sugli specchi.

-Ecco, solitamente nessuno sano di mente si avvicinava mentre veniva steso il marchio… non esiste un precedente, almeno uno che io ricordi, ma da quanto ne so chi si avvicinava troppo veniva distrutt- guardò l’espressione della piccola… ops, che cos’aveva detto? Ritentiamo:- Ma sono solo dicerie, dopo tutto senza contare che, il marchio non era MAI così esteso e potente. E po-

-Sono ancora viva?-

Le labbra della regina si piegarono in un dolcissimo sorriso.

-Sì-

-Per ora.- aggiunse sconsolata la piccola.

-Non ti farebbero mai del male, ormai dovresti averlo capito, tengono molto a te.-

-Chi… ? Ah, loro.. – Hanna strinse i pugni più che poteva:- Io… non volevo, ma…-

La donna si avvicinò alla piccola… dio, quella bambina era sua nipote.

Certo, non avevano un legame di sangue.

Ma era veramente una cosa importante?

No, certo che no.

Abbracciò la streghetta, proprio come avrebbe fatto una mamma:- Tranquilla.-

-Che cosa ho fatto…?- si strinse alla strega.

Strano… lei e Doremi avevano lo stesso calore, lo stesso profumo… ma la persona che le stava accanto era… fuggevole, fragile… composta della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni.

Era solo l’ombra di ciò che era stata.

Una strega potente e buona.

Hanna si morse un labbro, conscia di avere il volto ormai macchiato di lacrime.

-Non sono arrabbiate con te, ti vogliono bene più che a loro stesse.-

-Ho cercato di distruggere il legame che le univa, ho quasi ucciso la regina e Doremi…-

-Non eri in te…-

Si scostò con foga dalla donna.

-E allora?! Non ero in me, e per questo posso essere perdonata come niente?! Ho fatto del male alle persone a cui tengo di più, che mi hanno sempre dimostrato amore!-

Ma se la principessa credeva di avere a che fare con una persona come tutte le altre… mbhè, avrebbe avuto una bella sorpresa.

-E quindi?- sbottò la donna portando le mani ai fianchi e iniziando a parlare con uno strano cipiglio autoritario:- Visto che hai sbagliato adesso dovresti compiangerti invece di dare una mano?-

-Ma… ma io…-

-Ovviamente, invece di rialzarsi restiamo sedute a terra nel dolce far nulla.-

Ecco, adesso anche Hanna si stava innervosendo, quella donna sembrava nata per farle saltare i nervi – non sapeva che, in molti, avrebbero giurato esattamente la stessa cosa.

-NO, MA CO CHE C-

-Con che coraggio? Non lo so, fatti tuoi, usa la tua faccia tosta.-

-Facile per lei, ne ha così tant-

-Di coraggio, sì!- ehm, come definire la donna se non gasata?

-No, di faccia tosta!-

-Ehi!!-

La biondina fece un ampio sorriso, voleva vedere la sua “faccia tosta”? Eccola!

-Impari in fretta.- stravolgendo tutte le previsioni della streghetta la rossa scoppiò a ridere.

“Lunatica”

-Sì- tubò tutta contenta:- lo sono.-

Ancora una volta lo sguardo della piccola era allucinato.

-Oh, adesso dobbiamo andare… fa attenzione.- il modo con cui la MajoMèlos cambiava tono ed espressione era… strano, preoccupante oserei dire. Fatto sta che adesso era seria, seria come raramente era.

-Attenzione a cosa?-

Hanna si bloccò, incantata da quel sorriso dolce, ma un po’ malinconico.

-Alle persone false che ti circondano.-

-Le pers… oh, no.- terrore, terrore allo stato più puro e terribile:-Loro non-

-Tenta di avvertirle, ma tutto accadrà molto in fretta, non ne avrai il tempo.-

-Tenterò- il sorriso della donna si estese ancora più, sì, la sua Doremi era proprio una brava mamma. Si piegò sulla biondina dandole un leggero bacio sulla fronte.

Un segno di buon augurio.

Hanna sussultò, si sentì attraversare da una scarica di energia incredibile… non aveva mai avvertito un potere simile.

- Chi è lei?-

Ma non ricevette mai risposta e la luce ingoiò ogni cosa.

 

Doremi scosse leggermente la testa…. Dio, le girava tutto…

Aveva la vaga impressione che il suo stomaco fosse pronto per andare a farsi un paio di giorni di vacanza al mare,così, tanto per fare qualcosa di diverso ogni tanto, senza rischiare la pelle… ma lo stomaco non aveva mica la pelle, no… ? E poi c’erano andate da poco, al mare ed ecco com’era finita…

-Ma che diavolo…?-

-Sinfoni?- Doremi socchiuse leggermente gli occhi, per cercare di vedere l’amica che aveva appena parlato.

Uhm, bianco.

Vedeva TUTTO bianco, come dopo che qualcuno ha la brillante idea di farti una foto con il flash a due centimetri dal volto.

Il massimo quindi.

-Doremi, sei tu?-

-Melodì?-

-Sì… Mindy? Bibì? Lullabi?-

-Presente.- sibilò Bibì strofinandosi gli occhi:- però vedo unicolor.-

-Pure tu?-

-Aha-

La principessa, innervosita, tentò di rimettersi in piedi… un profondo senso di stanchezza l’avvolse facendola ricadere rovinosamente al suolo.

-AHIA.-

Non bastava non vedere niente di niente, nooooo adesso non riusciva neanche a stare in piedi!!

-Doremi?-

Sbattè un paio di volte gli occhi, riuscendo a distinguere qualcosa… un ombra…

“L’ombra” in questione le prese dolcemente la mano, tirandola su, in piedi.

-Piccola, stai bene?-

-Più o meno… -

Sorrise, adesso riusciva a distinguere, anche se solo vagamente, i lineamenti del volto del ragazzo.

Si diede una veloce occhiata intorno.

Xander stava aiutando Bibì ad alzarsi, anche se non sembrava molto… ehm… incline a ricevere l’aiuto del bi-colore.

-Uhm, quel calcio deve aver fatto male.- doveva aver pensato a voce alta visto che sentì Mike reprimere una risata.

Sinfoni si era alzata ostinatamente da sola e adesso stava aiutando Melodi.

Alex stava tirando su Lullabi mentre Ruyji Mindy.

Continuò a guardarsi intorno, mentre un’idea terribile si faceva strada nella sua mente, ma soprattutto, nel suo cuore.

Hanna?

Dov’era finita la sua bambina?

Che quel raggio di… di neanche lei sapeva cosa le avesse fatto del male?

No, no, no, non era possibile… non…

Sentì Mike stringerle leggermente il braccio, alzò il volto su di lui che le indicò semplicemente le sue spalle… e si girò.

Lentamente, con il cuore in gola, tremando per il terrore, ma lo fece..

E la vide.

Addormentata fra le braccia dell’ex regina, tenendo Pahò con un braccio come se fosse il suo orsacchiotto preferito, i lunghi capelli biondissimi giacevano sciolti sulle sue spalle, leggermente mossi dal vento.

Le salirono agli occhi calde lacrime di felicità.

Stava bene.

Stavano bene.

Sentì una leggera pressione sulla spalla…

Alzò di scatto la testa e… la regina, con la piccola Dodò addormentata sulla sua spalla, le sorrise, un sorriso stanco, certo… ma un incoraggiamento, un ringraziamento, una rassicurazione, ma soprattutto un… che diamine sta succedendo?!?!

-Ehm… ecco^^’’’-

-Dopo- sospirò la donna.

-Dopo.- sibilarono le apprendiste.

-Certo.- l’avrebbero fatta a pezzi, lo sapeva.

 

-Ma cosa…?!-

Hikari si stava guardando intorno sconcertata.

Come tutti gli altri membri dell’armata della luce, del resto

Niente.

Dei loro nemici non era rimasto niente, forse erano fuggiti…

Ma nessuno di loro ci credeva veramente, sentivano nell’aria una strana energia, qualcosa di assurdamente potente e familiare. Qualcosa che finalmente era tornato a splendere, anche per loro.

Con passi lenti e stanchi si avvicinò al Primo Ministro:- Scusi lei sai cosa…?-

La donna si girò di scatto verso di lei, provocandole un mezzo infarto, e con un sorriso talmente luminoso e sincero da distruggere ogni preoccupazione la vide alzare l’asta magica al cielo:- E’ finita! Per questa volta ABBIAMO VINTO!!-

Ma, ahimè, non tutti erano della stessa idea.

C’era chi ancora non era disposto ad arrendersi e ad accettare una sconfitta, perché, questa volta, difficilmente se la sarebbe cavata con un sorriso e qualche lacrima da coccodrillo.

Hai voluto il potere?

Per un briciolo di energia hai distrutto tutti coloro che ti circondavano?

Bene, gioisci, perché ora che hai perso puoi farlo, puoi mostrare quel potere per cui hai venduto l’anima al diavolo.

Per cui hai ucciso.

Per cui hai deciso che non valeva la pena amare chi, invece, teneva a te con tutto il cuore.

 

-Sbrigati.-

-Aiutami.- sibilò la donna disperata.

-Vorrei, ma non posso, non questa volta, loro…-

-Sono sotto esame, ho capito.- mormorò esasperata, tentando di aiutarsi il più possibile con il suo bastone.

No… non erano lontane loro potevano… lei poteva…

Ancora poco, le bastava solo qualche minuto.

Pochi passi e sarebbe arrivata.

Pregando che non fosse tardi.

Perché per quanto quelle ragazze possano essere potenti un attacco alle spalle è letale, sempre.

Forse non per tutte loro, ma se poteva doveva riuscire a salvarne anche solo una.

Questa era la posta in gioco, vite con un grande avvenire destinate a brillare come stelle luminose nel cielo della storia.

 

E mentre anche le apprendiste tiravano un sospiro di sollievo qualcuno digrignava i denti, furiosa con quelle mocciose che si stavano mettendo fra lei ed il potere.

Nessuno doveva osare farlo.

Nessuno.

Con movimenti troppo veloci per essere quasi in fin di vita si alzò da terra.

Adesso basta.

Quelle insolenti si erano spinte troppo oltre.

E lei, ormai, non aveva più nulla da perdere.

 

Xander osservò esasperato quella bambinetta dai capelli rosa che gli ringhiava contro.

Dio, aveva solo detto che era meglio se tornava all’asilo!

Neanche l’avesse presa in giro, perché lui non stava scherzando.

Quell’infantilismo…

La mania di credersi sopra a tutti…

Il suo stesso modo di fare…

Lo irritavano profondamente.

Sorella della principessa o meno l’avrebbe volentieri vista in un deserto, mezza morta per disidratazione, il più possibile lontano dalla sua persona.

-Senti, mocciosa, modera i termini se non vuoi finire male!-

-Taci capellone! Non ho paura degli idioti come te!-

-Idiota?! Brutta mocciosa viziata, fa silenzio!-

Ma che disidratazione! Mangiata dagli sciacalli! Ecco come doveva finire!

Con la coda dell’occhio notò un movimento alle spalle della ragazzina, ma non se ne curò.

Era normale che una persona si alzasse da terra, no?

E mentre qualcosa gli diceva che doveva smuoversi, che c’era qualcosa di profondamente sbagliato, qualcuno realizzava una cosa molto pericolosa.

 

Quella mocciosa con li capelli rossi aveva un cuore così grande.

Così puro.

In che modo avrebbe sofferto di più?

Colpendola in prima persona?

Nh, ne dubitava. Certo, ucciderla sarebbe stato fantastico, ma terribilmente complicato e alquanto difficile – dubitava di essere abbastanza potente per osare una mossa del genere.

Volente o nolente la sua stessa magia l’avrebbe aiutata.

E poi un cuore tanto buono può essere distrutto in un solo modo…

Uccidendo qualcuno vicino alla sua anima, qualcuno sia una parte integrante del suo cuore

I suoi occhi azzurro cielo si posarono su una testolina di buffi capelli rosa…

Quella mocciosa era stata così irritante, e lei si era dovuta comportare così maledettamente bene…

Alla sua partner quel caratterino era piaciuto.

Ma lei non era quella stupida che non si accorgeva neanche delle cose più ovvie.

 

-Sbrigati!-

-Lo so, ma… io…- rallentò sentendo il sangue alle labbra.

-Mesgi, ti prego!-

 

-Brutto stupido di un ragazzo.-

-Stupido di un ragazzo? Ma che razza di offesa è, mocciosa? Non sai inventarti niente di meglio?- sogghignò Xander.

-Oh, ma sta zitto!- sbottò Bibì.

-Tsz, non prendo ordini da poppanti. Ed ora dai, da brava, torna a farti cantare le ninna nanne dalla mamma e lascia lavorare gli adulti, su!-

-Sei un-

Un lampo di luce azzurro sporco, come il cielo prima di una tempesta.

La terra squarciata in due distruggendo il poco che restava di quel campo fiorito.

E… due braccia calde che le cingevano la vita.

Eh?

Bibì sbatté un paio di volte le palpebre vedendo tutto… blu?

Il suo primo pensiero fu quello di essere stata di nuovo semi accecata, ma… quella sembrava stoffa.

Stoffa blu che si alzava a scendeva in modo ritmato.

Silenzio.

Sbiancando per il disgusto alzò lentamente il volto, posando gli occhi su un volto latteo incorniciato da morbidi capelli blu con alcune ciocche nere ormai sfuggite alla coda.

Ma come… come osava?

Aprì la bocca per dirgliene di tutti i colori, ma qualcosa la bloccò.

Non lo conosceva da molto, ma… quell’espressione d’ira e d’odio allo stato puro la fecero tremare fin nell’anima.

Ringrazio di cuore che non fosse rivolta a lei, ma a qualcuno che le era impossibile scorgere.

Tentò di girarsi, ma le braccia del ragazzo la tenevano stretta fin quasi a farle male…  sembrava quasi  protettivo.

Fece una smorfia al suo stesso pensiero.

Protettivo?

Quell’idiota?

Ma non scherziamo!!

-Xander.- sibilò:- Lasciami.-

Lui non rispose, si limitò a sfiorarla con lo sguardo, due occhi gelidi come il ghiaccio si posarono sui suoi rosa.

-Che… che cosa…?-

La tirò su di peso, senza lasciarla:- Va da tua sorella.-

-Ehi! Non pos-

-Bibì- ringhiò mentre una luce sinistra cambiava i suoi occhi:- Non discutere, vuole ucciderti e contro una strega potente come lei non avrai neanche il tempo di dire A.-

-Quale strega?!- chiese esasperata la piccola.

-Va da lei e basta.-

-Lo farei…-

-Bene fallo.-

Lo sguardo divertito della bambina lo fece rabbrividire, aveva un brutto presentimento:- Se mi lasci andare…-

Sbuffando come una locomotiva a vapore la mollò di scatto, conscio che questa figuraccia gliel’avrebbero rinfacciata a vita.

-Finito di chiacchierare e di fare il pedofilo?-

-Mike, vuoi morire?- sibilò all’indirizzo dell’idiota che aveva osato parlare.

-Oh, sarebbe un’esperienza davvero interessante, sai?-

-Perfetto, allora perché chiedi non a lei di farti questo favore? Sai, io non vorrei macchiarmi la maglietta… adoro questo colore. Senza contare che sarebbe lieta di accontentarti, vero Ministro Lirin?- il tono profondamente sarcastico sembrò scontrarsi con quello maledettamente dolce di lei.

-Certo, tesoro, ma anche la tua maglietta verrà macchiata di rosso, lo capisci questo, vero?-

 

Doremi osservò senza fiato i lunghi capelli biondi che si muovevano dolcemente grazie ad un vento inesistente.

Quel volto così dolce, in cui erano incastonati due occhi azzurro cielo… oh, com’era bella.

Sì, era una delle donne più belle che avesse mai visto, anche se aveva il volto macchiato di rosso e di terra non perdeva quella bellezza irreale che, dietro a quel perenne sorriso, non era mai riuscita a vedere.

Come non era mai riuscita a vedere la sua anima sporca e nera.

-Perché?-

Quel volto non toccato dai secoli si contrasse in una smorfia annoiata:- Per l’unica cosa che realmente conta, il potere.-

-Mesgi?-

-Mpf, buona dentro quanto aspra fuori. Ma che ti aspetti? Le guerre cambiano le persone, i sensi di colpa distruggono i sopravvissuti, e li rendono incapaci di vedere l’ovvio semplicemente perché bramano un pezzo di paradiso. Adesso è morta.-

-Morta?- chiese Melodi portandosi una mano di fronte alla bocca, terrorizzata.

-Le persone buone muoiono sempre.-

-Non è vero, It is the bene che vince.-

-Sicura? Proprio tu che vivi nel mondo degli esseri umani? Nelle favole la giustizia trionfa, ma ti sei mai guardata veramente intorno?-

-Certo, e ho conosciuto tante persone buone!- Urlò Mindy con gli occhi incendiati d’ira.

-Come il tuo mentore? Che è morta?- la biondina indietreggiò, impallidendo.

-Oh, ma sta zitta.- sbottò Lullabi:- esiste un intero ordine del bene!-

-Certo, e guardalo ora, decimato, senza terra e senza regin- si bloccò di colpo, posando i suoi occhi chiari su quelli scuri di Doremi:- Che stupida! Sono stata cosi cieca!- e ridacchiando fece apparire la sua asta:- Mi correggo, con una principessa bambina che fa solo magie a caso, vero Harukaze? O dovrei chiamarla Fons? Ah, principessa?-

 

Doremi si mosse nervosamente, mentre una sola parola risuonava nella sua mente.

Opss

Osservò le espressione sbigottite delle sue amiche, mentre si trasformavano in maschere di furore.

-D-O-R-E-M-I-

-Dopo?- nicchiò lei.

-DOPO!-

Ripeteva.

Opss.

Vide quel maledetto di Mike ridacchiare.

-Mike…-

-Scusa piccola, la smetto… poi ovviamente voglio godermi la scena… Alex, Xander, Ruyji, si accettano scommesse!!-

-Ma brutto…-

-No, no, non sono brutto, anzi, modestamente sono un bel ragazzo!- tubò tutto contento il moretto.

Silenzio.

Stendiamo un velo pietoso.

-Ma ragazzi.- iniziò Lirin con aria fintamente offesa:- Non sta bene ignorare il nemico, su, sbrighiamoci così vi ammazzo come ho fatto con i vostri genitori.- e gli sorrise dolcemente.

Un silenzio saturo di gelida consapevolezza e di odio scese su di loro mozzandogli il respiro.

Certo, se era lei la traditrice…

Ma parlare così, senza un minimo di rimpianto.

Senza rispetto…

Un basso ringhiò salì alle labbra di Alex, le iridi rese più scure dall’ira.

-Oh, poverini, tasto dolente?-

-Muori.- sibilò lui in risposta, notando con la coda dell’occhio un ombra avvicinarsi alla strega. Si morse le labbra, promettendosi di stare zitto e di non seguirla con lo sguardo.

Poteva essere un nemico quanto un amico, ma…

Lirin non si accorse di nulla, troppo ebra di gioia – finalmente… finalmente poteva mostrare a tutto quello per cui aveva così duramente lavorato.

-Sì, probabilmente accadrà, ma, vedi, io amo la compagnia, quindi mi porterò qualcuno con me! Senza offesa per quelli che resteranno… ma non credo di riuscire ad uccidervi tutti.- cinguettò felice.

Disgustosa.

Ma potente.

Alzò una mano al cielo, parallela alla testa.

-Vediamo un po’, devo finire con la mocciosa con i capelli rosa… poi vediamo gli altri…-

La sfera che si creò dalle sua mani possedeva un’energia che molti non osavano neanche sognare.

Aveva fatto tutto quello per il potere, no?

Bhè, lo aveva ottenuto.

Peccato che gli dei non le avessero concesso la possibilità di usarlo.

Oh, almeno poteva divertirsi come preferiva, poteva…

Li avrebbe uccisi, sorrise, non tutti, ma avrebbe fatto a pezzi almeno qualcuno di loro.

Con movimenti lenti e fluidi portò la mano parallela al busto pronta a colpire.

Ma una frase fermò una battaglia sul nascere.

Una frase ed un gesto.

Una macchia rosso scuro inizio ad estendersi sul tessuto chiaro della sua uniforme da strega, all’altezza di quel cuore di pietra che aveva sterminato distrutto tante vite.

-Una vita per una vita Lirin.-

E mentre le ginocchia le cedevano sotto il peso di quel corpo che la vita stava per abbandonare, una lacrima sfuggì al suo controllo e le labbra le si piegarono in un tenero sorriso.

-Mesgi, alla fine ce l’hai fatta, mi hai dovuta pugnalare alle spalle per riuscire, ma ce l’hai fatta.-

La donna scosse lentamente la testa con le guance imperlate di lacrime:- No, ho perso quando non mi sono accorta del mutare del tuo cuore.-

-Nh, non avresti potuto fare molto, Pilastro o no. Mesgi?-

-Sì?-

-Grazie.- e chiuse lentamente gli occhi, lasciandosi andare all’oblio.

Libera, finalmente.

Libera dal suo cuore.

Libera dalle sue colpe.

Libera dai fantasmi che, ogni notte, tormentavano i suoi sogni.

E adesso il suo corpo giaceva lì, su quel freddo terreno, potente come aveva sempre sognato essere. Sconfitta. Eppure il suo ultimo pensiero fu che doveva esserne felice, perché. In fin dei conti aveva ottenuto tutto ciò che desiderava.

 

-Ministro Mesgi?- mormorò Doremi avvicinandosi lentamente alla donna, indecisa su come comportarsi.

Era successo tutto troppo in fretta.

-Va tutto bene.- sorrise lasciandosi scivolare al suolo:- Va tutto bene.- ripeté sfiorando il volto dell’amica, chiedendosi come avrebbe fatto a chiarire a tutto, a parlare con le persone che le avevano voluto bene spiegandogli che il sorriso che per secoli avevano visto ogni giorno era finto quanto poteva esserlo un ombra. E anche se iniziava già a cercare le parole giuste da usare sapeva che non sarebbe toccato a lei andare a parlare con loro – con lui – era conscia che il suo tempo era ormai agli sgoccioli, ma… voleva…

 Doremi scosse la testa, ma non si mosse.

Che cosa strana, normalmente in queste situazioni si cerca di consolare le persone che soffrono, eppure adesso sapeva che sarebbe stato stupido e fuori luogo.

Certe volte, le aveva detto sua madre da bambina, le persone vogliono solo essere lasciate da sole con il loro dolore, vogliono poter soffrire prima di essere costrette a rialzarsi. A quel tempo lei aveva messo un leggero broncio dicendo che soffrire non era bello e le persone non potevano volere veramente… !

Ancora rivedeva il sorriso sul volto di sua madre, a quelle parole.

-Ministro?- ripeté decidendo che, in fin dei conti, la sua opinione non era cambiata e che, di conseguenza, non aveva la minima intenzione di lasciarla sola.

-Ascoltatemi.- sospirò lei portandosi una mano sul stomaco:- non c’è molto tempo e io ho molto da dire. Devo parlarvi di leggi che, per quanto in alto, tua madre non conosce. Si parla di un passato che non ha vissuto, principessa.-

-C’è il tempo di una vita.- si avvicinò alla donna fino a sfiorarla notando solo in quel momento le ferite che la segnavano.

Lirin l’aveva detto, lei era morta.

Scosse la testa chiedendosi come fare, perché un modo per aiutarla doveva esserci anche se lei non lo ricordava, anche se, pur avendolo conosciuto, sapeva di essere troppo debole anche solo per sperare di metterlo in atto. Si inginocchio al suo fianco poggiandogli una mano sulla spalla, probabilmente il Ministro neppure se ne accorse, troppo stanca e sconvolta.

-Invece no.- ringhiò l’altra stringendo i denti per non urlare troppo:- e lo sappiamo bene, ma non angustiarti, non desidero la vita e se vorrei andare avanti non sarebbe per me, ma per… per non lasciare solo qualcuno che non merita tutto l’odio che gli verrà riversato addosso…-

-Chi-

-Nessuno, nessuno che debba interessarti. Nessuno che incontrerai mai, probabilmente.- sorrise stancamente:- Ma adesso basta, in questi ultimi giorni temo che abbiate visto il mondo che conoscevate, o credevate di conoscere, diventare cenere. Ma è normale, tutto cambia e non sempre in meglio- fece scorrere velocemente lo sguardo su di loro, continuando a sorridere:-e questo credo che lo sappiate meglio di me, siete figlie, bambine e allo stesso tempo madri. Con il passare del tempo sarete voi le prime a cambiare, ricordatevelo sempre. Il tempo passa ed io sto divagando.- sospirò stancamente.

Si guardarono indecisi in volto, non sapendo se intervenire o meno.

Bibì fece per avvicinarsi alla donna che aveva, così stupidamente, offeso la prima volta che l’aveva incontrata – oh, forse offeso non era la parola giusta, ma non l’aveva trattata con il rispetto che una grande strega meritava e quindi…

Una mano si posò sulla sua spalla invitandolo a desistere. Furiosa alzò lo sguardo verso il ragazzo dagli occhi blu, sul piede di guerra, ma Xander si limitò a posare un dito sulle labbra e a scuotere lentamente il capo.

Ad ognuno le sue scelte, e il Ministro aveva già fatto la sua.

-Ma…-

Il ragazzo le sorrise:- Ascoltala e basta, è il suo desiderio.-

-Ascoltatemi attentamente, bambine, voi siete speciali, non dubitatene mai. Lo siete da quando siete nate, ma dall’istante in cui, coscientemente, avete accettato di combattere al fianco della nostra futura regina le cose, per voi, si sono complicate. Il tempo dei giochi è finito, ci saranno responsabilità di cui dovrete farvi carico, decisioni che dovrete prendere, pur sapendo che ci sarà chi soffrirà. Il nostro.- tossì:- anche… anche se viene detto Regno della Luce sono secoli che non conosce la vera luce. La vita è effimera e ormai il bene e il male si confondono. L’assoluto è svanito e resta quel che è un po’ più giusto da quello che è sbagliato.-

-Noi – la interruppe Lullabi:- Dovremmo limitarci a venire a patti?-

-Anche, perché ci saranno momenti in cui non potrete farne a meno.- la donna sorrise chiedendosi da dove trovava la forza per continuare a parlare:- dovrete vedere oltre i veli che vi offuscheranno la vista e andare avanti, ma non permettete che nessuno resti indietro. Perché voi sarete i Pilastri del regno. La sua forza, il suo coraggio. Mentre tu, Doremi, sarai la sua Regina, il suo cuore, la sua anima.-

-I Pilastri?- chiese Melodì.

-Sì, i Cinque Pilastri, le Cinque punte della Stella che proteggono nostro regno. Non avete ancora conosciuto le vostre guide, forse non le avete neppure viste, ma ci sono e splendono al vostro fianco, anche se ancora siete troppo deboli e confuse perché vi si mostrino. Loro vi spiegheranno ogni cosa, probabilmente in un futuro non troppo lontano, dopotutto siete state in grado di riattivare il Marchio.-

-Il cosa?-

-Il Marchio, la luce di alcuni istanti fa.- spiegò stancamente la donna pregando nella fine delle interruzioni:- è una potente magia… è… - scosse la testa, incapace di trovare le parole per un qualcosa che doveva essere sentito nell’anima e non capito con la mente:- E’ parte di voi.- decise infine:- E’ ciò che farà sì che il regno ritorni a spendere. Voi dovrete far sì che questo accada, ma ricordate, senza la regina tutti i vostri poteri serviranno a ben poco.-

-E noi?- chiese Mike indispettito.

-Oh, voi siete i Guardini, i protettori delle nostre Luci. Voi dovrete non solo aiutare i Pilastri in caso di difficoltà, ma proteggere ed appoggiare la nostra Regina sempre e comunque.-

-Anche se le sue azioni non ci andranno a genio?-

-Sì.- ammise lei ignorando il come “Come no” che si era formato sulle labbra del ragazzo:- Lei è potente certo, molto più di voi, ma… in futuro dipenderà dalla vostra forza e dal vostro appoggio. Sarà grazie a voi nove che la luce splenderà in lei.-

Regina.

Regina, si ripeté la ragazza, lei era la regina dell’Ordine della Luce, la persona da cui dipendevano innumerevoli vite, lei era…

Scosse la testa.

No, non le piaceva, inizialmente quel ruolo l’aveva intimorita, poi riempita di rispetto e orgoglio – come poteva essere altrimenti dopo aver guardato negli occhi sua madre, dopo aver visto il coraggio che le splendeva nell’animo? – ma adesso sentiva uno strano peso scenderle sul cuore, chiuderle i polmoni.

Forse stava iniziando ad intravedere, fra tutta quella luce, la gabbia di sottile cristallo che le si stava stringendo attorno. Ma era ancora presto perché capisse cosa esattamente comportava il destino che altri avevano scelto per lei, era presto perché l’illusione avesse fine.

-Voi Guardiani lotterete accompagnati dai vostri elementi e da coloro che li incarnano com’è e come deve essere dall’inizio dei tempi.- la donna sorrise ancora. Buffo, erano anni che aveva smesso di farlo, quando la sua vita si era estinta insieme ad un’altra, chissà, forse era la certezza di essere ad un passo dalla morte a renderla serena.

-Quindi siamo delle semplici guardie del corpo, a conti fatti?- chiese Xander insofferente alzando gli occhi dalla donna inginocchiata accanto alla traditrice e spostandoli verso il cielo.

Aria, libertà.

-Capisco.- sospirò Riuji posando lo sguardo sul sangue che, ormai, aveva formato una pozza sotto il corpo della donna dai capelli biondi.

Acqua, cambiamento.

-Bhé…- Alex distolse lo sguardo posandolo sul terreno che li circondava. Terra che fino a pochi minuti prima era diventata arida, senza vita, ma che, presto, sarebbe stata ricoperta di nuovo di fiori.

Terra, forza.

-Ah, diamine!- sbuffò Mike:- Posso anche capire il proteggerla, ma così non possiamo neanche dire quello che pensiamo, solo ubbidire tappandoci bocca e orecchie, chiudendo gli occhi. Ho appena smesso di fare il bambolotto non voglio ricominciare da capo!- ringhiò pestando un piede per terra per poi rivolgersi a Doremi:- Senza offesa, piccola, ma non mi va di chiudermi in gabbia.-

Fuoco… il fuoco è indomabile, sempre e comunque.

-Non potete scegliere.- sospirò la donna, pregando che gli avesse detto tutto perché ormai restare sveglia era sempre più difficile, le palpebre erano sempre più pesanti. Era stanca, voleva poter dormire anche lei come, ormai, stava facendo la sua compagna.

Chissà se si sarebbero riviste, dopo la morte o se, invece, andando in posti diversi non si sarebbero più incontrate…

-Scommettiamo?- ringhiò il ragazzo sul piede di guerra.

-Vuoi abbandonare la principessa?-

-Ecco… no.- scosse la testa, infelice.

-State tranquilli, c’è ancora tempo prima che dobbiate prendere atto dei vostri doveri, delle vostre responsabilità. Siete giovani e i Pilastri non sono ancora pronti, ci vorrà tempo, forse anni, in cui stare insieme sarà solo pericoloso per voi e per la nostra Regina.- posò lo sguardo sulla ragazza a pochi centimetri da lei notando solo in quel momento una mano appoggiato alla sua spalla. La ringraziò con un cenno del capo. Non poteva riportarla indietro e lei, del resto, non lo voleva, ma le aveva permesso di andare fino in fondo.

-E quindi?- chiese Mindy, preoccupata.

-E quindi tornate alle vostre vite da umane, ma ogni volta che potete tornate qui e avvolte dalla magia allenatevi, guardate nel vostro animo e crescete.- sempre sorridendo spostò delicatamente la mano della ragazza sentendo il dolore travolgerla e piegarla in due sul corpo di Lirin.

Le sembrava di impazzire, gemette sofferente per qualche istante prima di iniziare a tossire spasmodicamente.

-Cercate… cercate voi stessi e non dovrete avere mai… mai rimpianti.-

E così anche quest’ultima luce si spense, lasciando dietro di se ancora molte parole non dette, cose che avrebbero potuto cambiare il futuro e molte scelte. Ma lei non poteva immaginare quanto cose a suo dire irrilevanti li avrebbero segnati.

Probabilmente fu meglio così, perché la strada che porta alla pace è sempre avvolta in una fitta nebbia di dolore e sofferenza.

 

E con questa morte si chiude una battaglia che divenne storia, una storia ancora inconclusa – com’è giusto che sia – dove una regina ancora bambina poté splendere ben poco, ma capì il vero significato della parola guerra e cosa possono fare quelle armi che, con tanta facilità, aveva imparato ad usare.

Non dimenticò mai il sangue, mischiato, di quelle di due donne che aveva macchiato il terreno, come non tentò nemmeno di cancellare i loro volti sorridenti dalla sua mente, dai suoi incubi.

Erano morte serene, come non erano riuscite ad essere in vita, ma una parte di lei si era spenta con loro.

Perché erano morte.

E non sarebbero tornate indietro, non avrebbe più potuto chiedergli il perché di tutto il sangue che Lirin aveva versato o la ragione dell’asprezza di Mesgi e non ebbe il coraggio di chiederlo a nessun altro, non sarebbe stato corretto.

La fine di questa guerra fu l’inizio di un regno, o forse ne fu solo il prologo, perché per far si che la storia inizi veramente ci vuole ancora molto. Devono ancora crescere, devono ancora riuscire a capire.

Cresci, cambia, lotta e non arrenderti.

Anche se non osarono dirlo a voce alta le parole del Ministro avevano creato più interrogativi di quanti, in realtà, ne avevano sciolti, ma quelle sono rispose che si trovano solo durante il corso della vita, diverse per ognuna eppure tremendamente simili.

Ben presto nel luogo della lotta arrivarono le streghe e gli uomini dell’Ordine della Luce. Tutti volevano delle spiegazioni che, probabilmente, non avrebbero mai accettato. E così, sussurrata, la storia fu raccontata anche se in pochi seppero o intuirono chi era quella ragazzina dai capelli rossi che piangeva così disperatamente sul corpo delle due donne.

 

Tre giorni dopo.

-Siete proprio decisi?- chiese preoccupata Melodì.

-Certo.- ghignò Mike:- Non avete più bisogno di noi, almeno per un po’, ed abbiamo tutta l’intenzione di approfittarne per essere liberi come l’aria.-

-Ma non ci avete ancora detto dove andrete!- li rimbeccò Mindy.

Alex si guardò intorno sorridente, si trovavano su un ponte nel mondo degli esseri umani, un posto dove le streghe spesso si erano ritrovate andando al Maho o durante una delle loro mirabolanti avventure. Era rilassante quel posto:- Sinceramente- ammise:- non lo so.-

-Prego?-

-Dai Sinfoni te l’abbiamo detto prima, no? Liberi come l’aria.- sorrise Ryuji.

-Ah, ma…- Bibì tentennò un po’ osservando Alex, si era abituata, come tutte, ad averlo intorno ed era strano non vederlo più girare in giro con tutte le sue cose assurdamente verdi. Non che non tenessero di meno agli altri, ma, semplicemente, con lui aveva più confidenza.

-Tranquilla.- sogghignò Xander:- qualche anno e ci rivedremo.-

-Non mi stavo preoccupando per te.- lo informò:- e… come farete a sapere quando dovrete tornare?- chiese perplessa.

-Da quanto mi ha spiegato il Primo Ministro lo sapremo e basta.- borbottò Mike evidentemente poco convinto, ma troppo preso dall’idea del viaggio per contestare.

-Su Bibì-chan, sta serena, andrà tutto bene, torneremo presto, almeno io entro la fine delle vacanze estive.- sorrise Doremi mentre tutti ricominciavano, per l’ennesima volta, a lanciarle occhiatacce.

Non avevano preso bene le sue spiegazioni sul perché non si era aperta con loro. Oh, certo, l’avevano capita, ma… probabilmente le aveva deluse, tacendo una cosa così importante.

E non riusciva a dargli torto, infondo, anche a lei era sembrato di venir meno a qualche patto, a qualche sorta di regola non detta.

Ma si erano limitate ad annuire in religioso silenzio cosa che, a quest’altra sua decisione, non avevano fatto.

Non che ci volesse molto da dire o da capire, aveva semplicemente deciso di partire, di fare quello che una volta le avevano proposto, ma per una ragione o per un'altra si era ritrovata a rifiutare, un’esperienza che, poi, aveva condizionato la sua decisione di essere o meno una strega – anche se alla fin fine…

Sarebbe andata da MajoMirai – in Italia, a Venezia, se non si era spostata di nuovo – e lì avrebbe passato alcuni mesi, cercando di assimilare tutto quello che le era successo con calma e senza maghi o streghe dell’Ordine intorno.

E poi era da tanto che voleva farlo, che voleva parlare con lei o, semplicemente, rimettere piede nel suo laboratorio e tornare a creare.

-Doremi-chan non credo sia una buona idea.- la redarguì Melodì.

-Io, invece, sono convita del contrario. Ne ho bisogno, e mia madre saprà cavarsela egregiamente come ha sempre fatto. Comunque, in caso di problemi non sarà difficile metterci in contatto.-

-Ma… l’Ordine delle Tenebre…- borbottò Bibì.

-Si staranno leccando le ferite, abbiamo vinto noi la guerra, ricordi?-

La bambina borbottò ancora qualcosa non volendosi separare dalla sorella, ma non fece altro che destare l’interesse di Xander e dare il via ad una serie di battutine senza fine che le fecero venire la bile alla bocca.

Doremi li guardò divertita, prima di fissarli uno ad uno, imprimendosi bene nella sua mente i loro volti, li avrebbe rivisti presto, certo, ma…

Sorrise ricordando l’abbraccio di Hanna, quanto si era svegliata, le sue scuse per ciò che aveva fatto, per non averle avvertite quando, dopo quella luce, avrebbe solo dovuto trovare la forza di rimettersi in piedi e urlare, informandole di Lirin. Aveva pianto tanto quel giorno, la sua Hanna e a ben poco erano valse le loro rassicurazioni. Solo dopo ore, quando le sue lacrime si erano calmate avevano visto il suo viso da bambina diventare deciso e sicuro “Diventerò forte” aveva promesso “e vi proteggerò”.

Scosse la testa mentre il sorriso le si inclinava un po’. Proteggerle? Oh, non ne avrebbe avuto l’opportunità perché, piuttosto che vederla in guerra, l’avrebbe sigillata da qualche parte e al diavolo tutto!

-Dai, adesso dobbiamo andare.- sospirò ritornando alla realtà, era un momento importante, quello.

Alle sue parole tutti si zittirono prima che un leggero velo di malinconia li avvolgesse.

-Bhé a presto.- sorrise Ryuji pentendosi che, a salutarlo, non ci fosse anche un'altra persona…

-Io vado… a Ovest!-

-Io a Sud.- decise Mike.

-Nord.- li informò Ryuji

-Est, allora.- si arrese Alex.

Sorridendo fecero un ultimo, veloce gesto della mano e si incamminarono, ognuno per la strada che si erano prefissati, senza voltarsi indietro.

-Adesso tocca a me.- sorrise Doremi:- Vi manderò un sacco di lettere!-

-Doremi-chan…- un ultimo tentativo per non chiederle di partire, ma Bibì si ritrovò circondata dalle braccia calde della sorella, dal suo profumo dolce.

-Ci vedremo presto nee-chean te lo prometto.- e senza smettere di abbracciarla Doremi iniziò a diventare evanescente, a sparendo in una luce rosa, soffusa e calda:- e mantengo sempre le promesse, no?-

-Sì.- mormorò la bambina alla ragazza ormai lontana:- Non dimenticartene.- si asciugò le lacrime dal volto, dicendosi che doveva essere forte, che la sua reazione era esagerata perché lei sarebbe tornata presto, era solo una questione di mesi, settimane, ma…

Sinfoni le sorrise, prendendola per mano e, senza aggiungere altro, anche loro si incamminarono verso casa. Si sarebbero impegnate al massimo e quando loro sarebbero tornati gli avrebbero mostrato quanto valevano.

Ma c’era ancora tempo.

Anni.

Perché per quanto si possa metter fretta al tempo, si cresce lentamente, giorno dopo giorno e così si diventa adulti. Ma, certe volte, si è costretti a crescere troppo in fretta, a smettere di sognare quando è ancora presto lasciando solo il rimpianto, per ciò che non si è riusciti a fare, il dolore, per un sorriso troppo forzato. L’odio per i sogni dimenticati.

E quindi sognate, finché potete, prima che la realtà vi crolli addosso costringendovi ad accettarla.

Sognate, perché così arriverete lontano.

Sognate e non dimenticate gli attimi felici anche quando vi sembreranno stupidi, inutili, inesistenti.

Sognate e vivete. Vivete anche di sogni se necessario, ma non arrendetevi all’asprezza della vita, mai.

 

Fine (?).

 

 

Allora, scrivere questo capitolo è stato problematico. Sono anni che lo scrivo solo a più riprese  per varie ragioni fra cui spiccano non solo il mio cambio di vedute (yeha! Vittoria del male!), di genere ( eh, bello lo Yaoi, sapete?) e, almeno spero, un cambio nel modo di scrivere (Basta faccine, escluso il messaggio finale ù_ù) per non parlare del fatto che mi sfuggiva qualcosa – sono diventata scema per ricordarmi, escluso Mike, quale altro elemento avevo affidato agli altri tre -_-‘’ e tutta la storia dei pilastri la ricordavo solo vagamente, ave agli appunti^^.

Il pezzo di chiusura poi… ! Messo lì sembra non avere senso, ma invece ce l’ha. Si riferisce alla guerra che è stata appena combattuta e a quella che ne seguirà prima. Si riferisce anche al dolore di una persona di cui vi ho accennato molto tempo fa.

 

Ma va bene così, perché finalmente ho messo la parola fine a questa storia. Alla prima storia che ho pubblicato.

 

Sì, lo so, sono anni che è stata iniziata, sono anni che non aggiorno e non ho scusanti, ma… su, è finita e per il seguito… probabilmente ci sarà, in un futuro lontano, come, prima o poi, riscriverò tutta questa storia.

 

E a proposito di scritti… non crediate che in tutto questo tempo non abbia più messo mano al pc è_é ho solo… cambiato nick… e molte cose che scrivo non le pubblico – soprattutto perché aspetto di averle finite o quasi, le storie, così da non ritrovarmi più in una situazione del genere.

 

Adesso a voi, niente risposte uno ad uno solo un grazie di cuore a coloro che mi hanno seguito, letto e recensito: Pé, Momoko-chan, Doremi89, Monia, Kyomi89, vocalista91, Sikky, Gea_khrist, Clyel91, AngySiria, Doremi-chan, zakurochan, Yoru, Yuki, S.D, Aky, Iko, Cristina, bi-chan, Alexandra, marilisa, tocchi, M.A, devil, daffy, Wontolla_sgf_ , Ania, Mang, elefantinoesuberante, mime-chan, Bob, Sayoko, Mirai, tara, angelica, M.D., Laira, crazy frog, Nemesis, Ruimiko, red flower, giuly, Jeky, Gaiardo, summer, Ichigoci, eiden, la voce della verità, Cho, Nelly, Mashiro-chan, MORFEA, SWETTY, Rhaal, Dream for me, baby_bunny, Aiko414, hazu-chan, Saddy, HermyL7 e alexis_92.

 

Ovviamente ho eliminato i recensori del capitolo 27 – sperando che non mi sia sfuggito nessuno^^.

 

Goodbye.

 

LightAngel

  
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