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Autore: Ari_92    10/07/2013    5 recensioni
Sette giorni di Klaine, perché le OTP non vanno in vacanza B-)
Day 1: Season two flashback_"Awkward"
Day 2: Alternative Universe_ "Top of the pyramid"
Day 3: What would you change?_ "The Kliss that didn't happen"
Day 4: Crossover_ ???
Day 5: Ten years from now_ ???
Day 6: Two extremes: angst or fluff_ ???
Day 7: Surprise us!_ ???
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo:The Kliss that didn’t happen
Rating: Verde pisello ~
Avvertimenti: Vendetta, a lungo attesa vendetta nei confronti del troll dal cappello giallo *-*
Prompt: “Come on. We all have that something we would change about what’s happened. Whether or not we all agree on the break up, there are plenty of faux pas from these past few seasons of Glee. So, here is your chance. If you could, what would you change about Klaine’s past?” 
Lunghezza: 2500 parole, più o meno.
Note: Beh, le note non sono molte u.u Semplicemente, proprio come richiede il prompt, ciò che avrei voluto cambiare ;)
 
 
 



#3Wednesday July 10th; The Kliss that didn’t happen

_ Day Three {What would you change}
 
 
 
 

~ Blame it on the alcohol ~


«È il mio turno!» esclamò a gran voce Rachel Berry, cercando disperatamente di farsi sentire nonostante l’insopportabile fracasso generale. C’era chi rideva, chi piangeva, chi accusava il prossimo di ripetuta infedeltà e naturalmente c’era lui, costretto a sorbirsi la sbronza collettiva delle New Directions – se non era consigliabile avere a che fare con loro da sobri, gestirli sotto i fumi dell’alcol era una specie di suicidio annunciato.
Blaine scoppiò a ridere di punto in bianco e si accasciò sulla sua spalla, avvolgendogli un braccio attorno alla vita. Kurt trasalì e ringraziò il cielo che il suo migliore amico fosse troppo ubriaco per essere in grado di accorgersi di averlo appena mandato in iperventilazione. Se c’era qualcosa di positivo in quella serata era che il contributo di qualche bicchiere di troppo rendeva Blaine decisamente meno restio al contatto fisico.
«Tutto a posto, Blaine?» lui smise improvvisamente di ridere e si accoccolò contro di lui.
«Ti ho mai detto che amo il tuo odore? Sul serio! Vorrei avere il tuo stesso profumo.» per sottolineare il suo punto gli affondò il viso nell’incavo tra il collo e la spalla, per poi riemergere con il più rilassato dei sorrisi.
«Adesso potrei mangiarti.» lo affermò con tanta serietà che per un lungo momento Kurt considerò l’idea che fosse sul serio in procinto di farlo; la parte inquietante della cosa era che probabilmente gli avrebbe anche lasciato campo libero.
«Blaine, ti rinfaccerò tutto questo a vita quando sarai sobrio.» Blaine tornò a strofinargli la punta della naso sulla spalla.
«Kuuurt! Io sono sobrio... Oddio, perché Rachel sta baciando Puck??» chiese, scoppiando di nuovo in una fragorosa risata direttamente contro la sua camicia. Kurt alzò gli occhi al cielo.
«Sono venti minuti che facciamo il gioco della bottiglia, Blaine.»
«Mm... » mormorò, stringendogli entrambe le braccia attorno alla vita. Kurt deglutì a vuoto.
 
«Hummel! Se quanto hai finito di farti palpeggiare da Anderson ti vuoi degnare di girare la bottiglia ci faresti un immenso favore.» Kurt non commentò in nessun modo le parole di Santana, anche perché non si allontanavano poi così tanto dalla verità.
Con una plateale alzata d’occhi prese la bottiglia dalle mani della ragazza e la fece girare al centro del cerchio umano che avevano creato, con Blaine che protestava perché nel compiere quelle poche mosse aveva dovuto staccarsi da lui per qualche secondo; riprese ad avvinghiarsi al suo braccio, mentre Kurt fissava con una certa ansia la bottiglia che iniziava a rallentare. Quando si fermò indicava Brittany, o forse  Tina: non ne era del tutto sicuro dato che erano entrambe piegate in due dal ridere. Kurt roteò gli occhi e tentò di scollarsi di dosso Blaine, cercando inutilmente di gattonare verso il centro del cerchio, preparandosi psicologicamente all’imminente bacio che lo aspettava.
«No, no, no... Kurt, dove vai?» piagnucolò, aggrappandosi più forte alla sua povera camicia.
«Blaine. Devo baciare Brittany, o Tina, non so se- » Blaine lo trattenne per un braccio e guizzò in avanti, impossessandosi della bottiglia. Kurt emise un sospiro esasperato.
«No. Tu devi baciare chi indica la bottiglia.» gli ricordò, prima di girare il collo di quest’ultima verso di sé. Kurt era abbastanza sicuro che se non fosse già stato seduto sarebbe stramazzato al suolo.
«Blaine, questa la dai a me- » cercò di prendergliela dalle mani, ma Blaine la spostò fino a nascondersela dietro alla schiena, rivolgendogli un sorrisetto di sfida.
«Kurt, dato che non aspetta altro bacialo e facciamola finita: c’è altra gente che vorrebbe giocare.» esclamò Sam, evidentemente impaziente di avere tra le mani qualche ragazza carina. Kurt tornò a guardare Blaine, che continuava a fissarlo con un’aria a metà tra l’imbambolato e il provocatorio.
D’accordo, poteva farlo: sarebbe stato solo un bacio innocente da gioco della bottiglia, Blaine non aveva nemmeno bisogno di ricordarlo il mattino dopo. Esitò ancora per un attimo, appoggiandogli cautamente una mano sulla spalla. A dire la verità, non aveva la più pallida idea di dove trovare il coraggio di baciarlo.
«Hummel! Ti vuoi muovere?»
«Okay, okay! Uhm... Blaine, ti- ti sto per baciare, va bene? Tu resta fermo.» lui barcollò pericolosamente in avanti, con un sorriso tanto ampio da risultare quasi preoccupante.
 
«Pensavo che non me l’avresti mai chiesto.» naturalmente, Blaine non rimase fermo. Piuttosto, pensò che fosse una buona idea buttargli le braccia attorno al collo con abbastanza impeto da far stramazzare entrambi sul pavimento.
Kurt non fece nemmeno in tempo a realizzare che Blaine era a cavalcioni su di lui, perché di punto in bianco si ritrovò con le sue labbra incollate alle proprie, esattamente come tutto il resto del corpo, ed era una distrazione abbastanza considerevole. Gli affondò le dita tra i capelli senza neanche farlo apposta, vagamente consapevole delle urla di acclamazione circostanti. Il tutto durò poco più di una manciata di secondi; dopo avergli stampato un ulteriore piccolo bacio sulle labbra Blaine si sollevò con urgenza, guardandolo in faccia.
«Hai lo stesso sapore del tuo profumo. Adesso potrei davvero mangiarti, Kurt.» esclamò, ricominciando a ridere. Kurt lo fissò con tanto d’occhi, mentre lui si passava senza troppi complimenti la lingua sulle labbra. Una volta ritornati al loro posto, Blaine resistette addirittura cinque minuti prima di addormentarsi addosso a lui. Kurt era abbastanza sicuro che non avrebbe dimenticato quella serata tanto facilmente.
 

 

~ Born this way ~

 
«So why don’t we go, somewhere only we know?» Blaine era sempre stato bravo con le esibizioni collettive, e più il pubblico era vasto meglio sembravano riuscirgli: ciò che non aveva messo in conto quella mattina era che cantare per il suo ragazzo cambiava completamente le carte in tavola.
Sapeva quanto significava il McKinley per Kurt, sapeva che cosa avevano rappresentato per lui i ragazzi delle New Directions sin dai tempi in cui loro due non erano nemmeno a conoscenza della reciproca esistenza, e sapeva anche che quello era l’unico posto che l’avrebbe reso davvero felice.
Nonostante questo non poteva dirsi del tutto tranquillo, non visti i precedenti che l’avevano originariamente costretto a trasferirsi alla Dalton. E poi sì, c’era il fatto che non riusciva ancora a controllare pienamente l’istinto innato di proteggerlo e che gli sarebbe mancato da morire. Probabilmente era proprio quella la ragione che gli fece tremare così palesemente la voce sulle ultime parole della canzone, unita alla presenza di Kurt che gli rivolgeva un sorriso commosso, proprio davanti a lui.
 
Smise di cantare ingoiando un groppo alla gola che fino a quel momento non sapeva nemmeno di avere. Fissò Kurt ancora per qualche secondo prima che lui facesse l’ultima cosa che Blaine si sarebbe aspettato: gli strinse entrambe le braccia dietro al collo e lo baciò. Proprio lì, di fronte a tutti i suoi amici e di fronte all’intera scuola; lo baciò con la stessa calma e delicatezza di quando erano soli, come se nemmeno si rendesse conto della presenza di tutti gli altri.
Nell’esatto istante in cui le loro labbra si premettero insieme, Blaine ebbe paura. Sebbene non fosse giusto, sarebbe stato stupido negare che per loro fare qualcosa di così semplice ed innocente come darsi un bacio non comportasse nessun rischio, in mezzo alla gente. Però era Kurt, e lo stava baciando, e la gente poteva anche andare a farsi fottere.
Piegò la testa quel poco che bastava ad andargli più vicino, accarezzandogli la schiena con una mano. Kurt si separò da lui qualche istante più tardi, con ancora la fronte appoggiata alla sua: sorrideva, del tutto incurante degli sguardi emozionati dei suoi amici o del silenzio carico di tensione degli altri studenti.
«Non ti dirò mai addio.» nel momento stesso in cui lo disse, Blaine sapeva che per lui valeva la stessa cosa.
 
 

 

~ Prom Queen ~

 
«Kurt! Aspetta- » Blaine l’aveva seguito fuori dalla palestra, lungo tutto il corridoio. Kurt non avrebbe voluto che lo facesse, tutto ciò che avrebbe voluto era essere lasciato solo perché al momento non era neanche sicuro di riuscire a guardarlo in faccia: non si era mai sentito più umiliato in tutta la sua vita.
«Per favore, fermati!» Kurt lo fece e si voltò a guardarlo, con il cuore a mille e gli occhi offuscati dal pianto. Non aveva mai visto Blaine così distrutto da quando ricordava.
«Non vedi quanto siamo stati stupidi?! Solo perché non ci prendevano in giro e non ci picchiavano ci siamo convinti che a nessuno importasse e che fossero cambiati, ma non sono affatto cambiati.» aggiunse, in un misto di rassegnazione e disprezzo. Non riusciva a credere di essersi permesso di credere qualcosa del genere. Blaine fece un passo verso di lui: gli si leggeva in faccia che non aveva la minima idea di cosa dire.
«È stato solo uno scherzo stupido.» Kurt allargò le braccia in quella che non era altro che disperazione.
«Non è così! Ci detestano: hanno solo paura di dirlo ad alta voce, così hanno usato il voto segreto.» concluse, vagamente consapevole delle lacrime che continuavano incessantemente a rigargli il volto: il pianto per rabbia, tra tutti, era quello che più detestava.
«Sono diventato lo zimbello della scuola.» esclamò, entrando con un ulteriore singhiozzo nel bagno dei ragazzi. Si diresse a colpo sicuro verso il primo lavandino disponibile, odiandosi per non essere capace di smettere di piangere. Aprì il rubinetto e si bagnò le mani con un po’ d’acqua, passandosele sugli occhi e sulle guance.
Rimase in completo silenzio per alcuni minuti, con le dita strette sui bordi del lavello nel tentativo di calmarsi e riuscire a riflettere con lucidità. Era talmente fuori di sé che – quando sentì una mano stringersi sul suo fianco destro – per poco non sobbalzò dallo spavento. Blaine fece scivolare le dita tra la stoffa pesante della giacca e la camicia, poco al di sopra della parte superiore del suo kilt, e lo accarezzò con dolcezza.
 
«Va un po’ meglio?» gli chiese a bassa voce, cercando il suo sguardo nel riflesso dello specchio di fronte a loro. Kurt alzò cautamente gli occhi, che scoprì essere gonfi e arrossati, esattamente come la sua faccia; Blaine era dietro di lui, impegnato nella titanica impresa di accennare un sorriso.
«No.» rispose «Voglio dire, è questo che dovrò affrontare per tutta la vita? Un branco di idioti il cui passatempo preferito è demolire gli altri?» di nuovo, sembrava che Blaine non avesse la più pallida idea di cosa rispondere. Kurt sospirò.
«Sarebbe stato davvero meglio andare al cinema, a questo punto. Oppure non avrei semplicemente dovuto mettermi questo stupido kilt.»
«A me piace il tuo kilt.» Kurt gli rivolse un piccolo sorriso attraverso lo specchio.
«Sì, a te e a Finn.» Blaine ricambiò il suo sorriso, allontanandosi da lui per mettersi a sedere sul bordo del lavandino.
«Non posso credere che mi abbiano appena eletto reginetta del ballo.»
«Kurt... posso essere onesto?» annuì, tornando a fissare la propria immagine nello specchio: se non altro, i suoi occhi sembravano sulla strada giusta per tornare ad essere di un colore accettabile.
«Lo so che adesso sembra terribile, ma tra qualche anno tu sarai ancora il ragazzo meraviglioso di oggi e loro saranno solo quelli che al ballo di terza liceo hanno fatto uno stupido scherzo a Kurt Hummel. Le cose cambieranno, e lo sai anche tu.»
«Beh, forse mi sono stancato di aspettare.» Blaine sorrise e gli strinse entrambe le mani sulle spalle, attirandolo verso di sé; allargò le gambe in modo che lui potesse stare in piedi tra di esse e lo baciò dolcemente sulle labbra. Kurt avvolse istintivamente le braccia attorno al suo corpo, stringendolo più vicino.
Mentre Blaine lo baciava, ripensò a tutto il tempo che aveva dovuto aspettare prima che il suo ragazzo si accorgesse di lui e ricambiasse i suoi sentimenti; ma adesso erano lì, ed era quello che contava.
Dopotutto aspettare a volte valeva la pena.
 
 

 

~ Asian F ~

 
«Questi sono per festeggiare... te.» gli disse, con un sorriso sincero stampato in faccia.
Blaine non riusciva a fare meno di pensare che Kurt doveva amarlo davvero, davvero tanto se si complimentava con lui per la presunta conquista del ruolo di un musical per il quale stavano competendo entrambi.
Non se lo aspettava minimamente, e in particolare non immaginava che avrebbe ricevuto dei fiori per questo. Ricambiò il suo sorriso, diminuendo di un gradino la distanza che li separava.
«Fai sempre il contrario di quel che penso che tu stia per fare, ed è una cosa che amo di te.» tutto ciò che avrebbe voluto fare era baciarlo; peccato che la tanto improvvisa quanto fastidiosa affluenza di studenti sulle scale antincendio dove si trovavano avesse appena rovinato i suoi piani. Non voleva mettere a disagio Kurt tentando di baciarlo a tradimento, così – dopo essersi dato una sconsolata occhiata in giro – si limitò ad appoggiargli una mano sulla spalla, stringendola leggermente.
«Grazie.» Kurt gli rivolse quella che aveva tutta l’aria di essere un’occhiata di sfida: sollevò entrambe le mani e premette delicatamente le dita dietro alla sua nuca, attirandolo verso il basso; Blaine gli afferrò d’istinto le spalle per mantenere l’equilibrio e – ancora prima di rendersi conto di quali fossero le intenzioni del suo ragazzo – si ritrovò a dischiudere le labbra per permettergli di baciarlo più profondamente, con gli occhi ancora spalancati per la sorpresa. Continuò per qualche altro meraviglioso istante, poi Kurt si separò da lui, sorrise e gli diede un ulteriore bacetto a fior di labbra prima di lasciarlo definitivamente andare.
Blaine rimase a fissarlo a bocca aperta.
 
«Ops. I tuoi fiori sono caduti.» ridacchiò Kurt, piegandosi a raccogliere il mazzo che lui aveva lasciato cadere più o meno nel momento in cui il suo ragazzo aveva beatamente deciso di infilargli la lingua in bocca davanti ad una processione alquanto perplessa di liceali. «Ecco qua.» glielo porse con il più innocente dei sorrisi. Blaine inarcò entrambe le sopracciglia, prendendo i fiori dalle sue mani.
«Chi sei tu, e cosa ne hai fatto del Kurt Hummel che si imbarazzava ad essere preso per mano in un luogo pubblico?» Kurt si strinse nelle spalle.
«Non eri tu quello che amava le improvvisate?» chiese con un sorriso divertito, per poi voltargli velocemente le spalle e scendere le scale alla volta del cortile. Blaine scosse la testa, seguendolo.
«Esibizionista.»
«Nah. Volevo solo farti sperimentare cosa si prova ad essere il più alto, per una volta.»
 
 

***

 
 

 
 
 
 
 
 
 
N/A
 
Lo so, lo so. Ci sono state altre millemila possibili occasioni di bacio che quei geniacci dei RIB hanno bellamente lasciato sfumare nel nulla: me ne rendo conto. Ma purtroppo avevo solo qualche ora per scrivere questa mini one shottina, per cui mi sono limitata alle più plateali, con tanto di possibile alternativa al gioco della bottiglia (sul serio? Raine? No me gusta -.-“) e a una scenetta in più per Prom Queen antecedente alla loro chiacchierata in corridoio ;)
Per cui sì, è questo quello che avrei voluto cambiare: more kissing <3 E poi è ovvio che avrei voluto che Blaine non pokkasse con un faro, ma questa è un’altra storia u.u
Ora mi dileguo perché – indovinate un po’ – sono in un ritardo inumano e ho millemila cose da fare e OS da scrivere :’))) Spero che questa vi sia piaciuta, e GRAZIE MILLE alle persone che hanno recensito le due storielle precedenti, siete l’amore <3 <3
A presto ragazzi e – mai termine fu più appropriato – klisses ;)
 
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