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Autore: MissCherie    15/07/2013    4 recensioni
Gabriele , detto Lele , si nasconde nelle sue felpe larghe e sformi, nei suoi capellini firmati e dietro il suo carattere arrogante e pretenzioso che faceva innamorare ragazze innocenti. Ma non lei. Valentina. Una ragazza semplice, timida, insicura di se stessa e con la paura di fidarsi dei ragazzi. Eppure così bella. Da un gioco in spiaggia, da un bagno a mezzanotte qualcosa era cambiato tra loro due. Un qualcosa che aveva portato Lele e Vale ad inoltrarsi in un abisso di perdizione chiamato Amore.
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STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 2


Avevo appena finito di sistemare gli ultimi attrezzi nell’armadio del piccolo garage di casa Rossi e dire che ero stanco risultava soltanto un piccolo eufemismo! Volevo soltanto sdraiarmi a letto e chiudere gli occhi solo per far assopire la stanchezza che, da quella mattinata afosa, mi attanagliava il corpo. Eppure era soltanto grazie a Riccardo che ero riuscito a trovare un piccolo lavoretto, giusto per racimolare qualche soldo per pagarmi le spese. Avevo sempre avuto l’idea che per potermi guadagnare anche solo un gioco per PlayStation dovevo meritarmelo senza fare il leccaculo ai miei genitori. Fin da quando ero un piccolo sedicenne, la mia vita era stata divisa tra scuola e lavoro con mio padre e da quegli anni, per me, il valore delle cose era diventato come una pietra preziosa. Dovevi meritartele con il tuo sforzo, la tua volontà e, non assillare i genitori per farti dare anche solo uno spicciolo, era davvero un qualcosa che mi faceva stare bene. Loro erano fieri di me, fieri di come avevo affrontato le cose e di come le avevo proseguite. Non mi avevano mai abbandonato quando ne avevo avuto più bisogno, non mi avevano lasciato da solo a combattere con i fantasmi del mio passato e mi avevano accolto tra le loro braccia calde che oggigiorno più comunemente chiamavo “casa”. Mia madre era stata come un pilastro per la mia vita da adolescente troppo cresciuto e mio padre era stato l’uomo che mi aveva insegnato quei valori che per me erano sacri. Ritrovarsi tutto d’un tratto in una nuova vita, in una nuova casa, in nuove braccia, in un nuovo amore familiare, era stata una  forte scossa tanto che all’inizio ne avevo avuto paura. Spesso mi ero rinchiuso nella mia nuova stanza piangendo mentre continuavo a ripetermi che avrei dovuto andarmene di lì perché non era casa mia. Ero orgoglioso e testardo, arrogante e impaurito, ma … non ero andato via da quella casa che in così poco tempo aveva saputo darmi quello di cui avevo bisogno. Amore, calore, un pasto caldo, una educazione ferrea, un letto su cui dormire … tutto. E per tutto questo, adesso, ormai grande e vaccinato, avevo deciso di ripagare quei bellissimi sforzi aiutandoli nelle spese. Amavo la mia famiglia e per loro avrei fatto di tutto. Eppure sapevo che c’era quella metà della mia vita che sarebbe rimasta un dolore acuto nel mio petto. Nessuno aveva mai saputo da dove venivo, cosa mi era successo, come mi chiamavo realmente. La mia vita era cambiata radicalmente e i miei genitori mi avevano aiutato nell’impresa. Gabriele non aveva un passato perché la sua vita era incominciata otto anni fa …


**********

Aspirai invitante, sentendo scendere lungo la mia gola una sensazione di benessere mentre l’odore di fumo mi arrivava dritta alle narici. Sospirai e chiusi gli occhi, beandomi in quel frangente di tempo, i leggeri mormorii dei miei amici che continuavano a scherzare innocuamente, ignorando la sensazione che stavo provando. Mi sentivo rifiutato, come se ciò per il quale avevo sofferto e ciò che in questo momento agognavo di provare, non riusciva a scalfirmi, portandomi ad odiare tutto ciò che avevo intorno.  I miei amici mi avevano definito spesso come “ il ragazzo dal cuore di ghiaccio” e non perché ero cattivo o non avevo un cuore, altrimenti non sarei stato qui a parlare con voi, ma perché ero il classico bello e dannato. Il principe che le ragazze sognavano, lo stronzo che tutte desideravano e l’arrogante che tutte odiavano. Una sorta di principe nero. Dio, che paragone stupido! Non sarei mai stato un principe per nessuna, non sarei mai stato il ragazzo capace di amare. Tsk, non sapevo nemmeno come si faceva! Ridacchiai per quella mia giusta insinuazione perché Gabriele Ranieri amava fare sesso senza pensare a nessuna conseguenza. Ecco perché mi definivano il classico stronzo sciupa femmine, donnaiolo o come volete chiamarmi. Non ero fatto per le relazioni, per amare, per fare il piccioncino con una ragazzina. Odiavo tutto ciò perché io amavo divertirmi, essere libero senza nessuna rompipalle alle spalle. E diciamocelo perché tutti volevano essere fidanzati? Per convenienza? Nah … perché avere il ragazzetto o la ragazzetta era sinonimo di superiorità. Era un po’ come dire “ Io sono fico perché ho la ragazza e tu no” , in pratica una grande balla. Perché, ragazze, diciamocela tutta … per essere realmente boni, fichi, da stupro, dovevi essere stronzo fino al midollo, con un sorriso accattivante, gli occhi magnetici e uno spirito libero in grado di ammaliare chissà quante ragazze. Un frutto proibito e peccaminoso in grado di farti sospirare al suo passaggio, di farti urlare eccitata perché le cose impossibili erano le cose che più ci attraevano. E io amavo essere così e non sarei voluto cambiare per nulla al mondo.

<< Lele sei un coglione! Mi hai quasi bruciato la maglietta, con quella cazzo di sigaretta! >> sbottò Riccardo guardandomi  con i suoi occhi azzurri capaci di trafiggere chiunque voleva sfidarlo. Sbuffai, nemmeno toccato un po’ dalle sue parole, e aprì un occhio guardandolo divertito mentre mi rigiravo tra le mani la mia ormai finita sigaretta.

<< Non scassarmi le palle, Ricca >> sbottai infastidito e richiusi l’occhio intenzionato a rimanermene sdraiato su quell’erba fresca per altri minuti. Non avevo voglia di andarmi a fare una giocata a calcetto con quegli idioti dei miei amici né di intraprendere qualsiasi conversazione. Ero stanco, maledettamente stanco e avevo serio bisogno di una vacanza. E, invece, avrei dovuto aspettare altri cinque maledetti giorni prima di partire e rilassarmi davvero. Sospirai.

<< Cazzo questo posto ormai mi sta troppo stretto >> buttai fuori quelle parole d’istinto e ridacchiai vedendo il mio migliore amico sospirare divertito.

<< E’ la quindicesima volta che lo ripeti in una settimana e non soffro d’udito ancora eh! >> disse Riccardo palesemente divertito. Che ci potevo fare se ero così stressato tanto da dimenticarmi persino che avevo fatto la scorsa sera? Chiusi per un attimo gli occhi, coperti dagli occhiali da sole, e assaporai il calore scottante dei raggi solari sulla mia pelle nuda e già abbronzata. Voltai il volto alla mia destra dove trovai i miei amici più stretti, giocare a calcio urlando e ridendo come dei bambini. Avrei passato con loro la mia lunga vacanza e non potevo desiderare di meglio. Eravamo una comitiva di circa undici persone, incluso me e Riccardo. Una famiglia in teoria composta sia da ragazzi che da ragazze, ma ora non sto a farvela lunga perché ci sarà modo di presentarveli a dovere più avanti. Eppure c’era una cosa che mi infastidiva in quella vacanza. Tutti erano stati contenti di quella nuova entrata , soprattutto qualche mio amico che già non vedeva l’ora di conoscerla, ma io … io avrei voluto sotterrarmi e quell’incubo aveva solo un nome. Valentina. La classica ragazza casa e chiesa, la santa, la suora, la verginella, la sorellina di Riccardo. Una palla al piede, una piccola pulce insolente che mi faceva irritare ogni secondo della mia vita. Non l’avevo mai sopportata e per me era alquanto strano visto che amavo ogni tipo di ragazza. Ma lei … lei era quel qualcosa di diverso che mi faceva provare emozioni mai sentite prima. Rabbia, frustrazione, voglia di … toccarla. Oh si, perché Valentina era veramente bella anche senza un filo di trucco. Un’eterna bambina. Eppure la ragazzina non si poteva minimamente sfiorare visto e considerato che Riccardo mi aveva proibito cautamente ogni tipo di confidenza. Pff e che confidenze avrei mai voluto da una che mi faceva incazzare la maggior parte delle volte? Avrei preferito spararmi in bocca piuttosto. Una cosa positiva c’era però … La guastafeste avrebbe portato lei. Il mio sogno proibito. Federica Alessi. Oh lei si che era ciò che volevo da una ragazza. Bella, provocante, accattivante, divertente e sensuale. Una pantera e quell’Estate sarebbe diventata mia. Dovevo solo togliermi dalle balle Valentina, una cosa alquanto … difficile.

<< A che stai pensando?>>. Riccardo mi ridestò dai miei pensieri formulandomi quella domanda.

<< A come sarà Federica nel mio letto >> dissi sognante portandomi una mano al petto teatralmente e sentii il mio migliore amico scoppiare a ridere.

<< Quella ti ha fottuto il cervello, fratello >>.

<< Ma dai Ricca, è sempre stata il mio sogno proibito. E’ così … >>.

<< Sexy? Arrapante? Provocante? Oh si, me ne sono accorto! >> disse Riccardo quasi sussurrando quelle parole a se stesso ed io aggrottai le sopracciglia.

<< Ti piace l’Alessi? >> chiesi con uno strano sorriso ad incresparmi le labbra carnose. Riccardo mi guardò sbigottito e poi ridacchiò, palesemente nervoso.

<< Ma ti pare? Dico solo che è bella, ma non è il mio tipo >> rispose dopo un secolo lui. Rimasi in silenzio. Il sospetto che al mio migliore amico piaceva Federica, già ce l’avevo da un po’. Dopotutto lo  vedevo come la guardava, come le sorrideva o cercava sempre di farsi notare ai suoi occhi. Solo … avrei aspettato, per lui. Non sapevo poi perché era così difficile rendersi conto se una ragazza ti piaceva o no, ma non gli avrei chiesto niente fino a che lui non se la sarebbe sentita. Gli volevo bene e da amico quale ero avrei rispettato i suoi spazi e … avrei cercato di non provarci  in segno della nostra amicizia.

*************

5 giorni dopo ….
 
Costume bianco, costume nero, maglietta gialla, scarpe, ciabatte, teli da mare, occhiali da sole … Non ci stavo capendo più nulla! La mia cara valigia era stracolma di abiti in grado di vestire un intero esercito. Mi buttai, soddisfatto del mio lavoro, sul letto matrimoniale e incominciai a guardare il vuoto pensando. I giorni scorsi erano stati veramente difficili. Avevo dovuto lavorare e lavorare, aiutare mio padre a montare i nuovi mobili, avevo dovuto fare da babysitter alla mia sorellina e, cosa più brutta, non ero riuscito ad avere un attimo di tempo libero per vedermi con i miei amici e rimorchiare qualche bella ragazza prima di partire. Sospirando presi il cellulare che era sul comodino e chiamai Riccardo.

<< Fratello era ora! Pensavamo che eri sparito! >>. E aveva ragione visto che non ero riuscito a rispondere nemmeno ad una loro chiamata.

<< No, fra, sono quasi vivo … Ho avuto una settimana stancante. Voi che avete combinato?>> chiesi e sbadigliai notevolmente assonnato. Guardai la sveglia accanto a me che digitava le undici e mezza di sera.

<< Niente di entusiasmante! Comunque ricordati, domani alle sei davanti casa mia >>.

<< Ovvio … Federica e quell’altra vengono in macchina con noi? >> dissi e storsi il naso pensando ad una bella litigata prossimamente.

<< Quell’altra ha un nome, idiota! Si, vengono con noi e tieni calmi gli spiriti bollenti,fra! >>disse Riccardo ridendo poi per quella sua ultima affermazione. Sorrisi anche io e poco dopo lo salutai dicendogli che ci saremmo visti l’indomani. Ero stanco e avevo voglia di dormire. Così mi spogliai e mi addormentai in quella stanza, su quel cuscino, con i piedi sopra la valigia e la radio che continuava ad intonare una canzone sconosciuta. Mi addormentai pensando a quell’ Estate senza sapere che tutto sarebbe cambiato …

 
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Angolo Autrice! 
Ebbene si, sono tornata! Si lo so, ho fatto un ritardo tremendo per pubblicare, ma mi sono sbloccata e spero davvero che questo capitolo ne meriti l'attesa :) Beh, qui come avete letto, abbiamo i pensieri del nostro bel Gabriele e che dire, ho provato ad immedesimarmi in lui stesso e spero di esserci riuscita xD Diciamo che il ragazzo è un po' difficile e ne vedremo delle belle più avanti! Che dire ... Grazie a tutte se siete arrivate fino a qui e che continuate a seguirmi anche se faccio questi ritardi mostruosi :( Mia colpa :( Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo! Grazie tantissimo a tutte voi che mi seguite, a chi recensisce e a chi legge in silenzio! Siete fantastiche :D Al prossimo capitolo :D 

P.S Per chi volesse leggere metto i link delle mie storie : 

- Amore, che stupida parola! : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=721753&i=1
- Tra Me e Te un Bacio Rubato : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=770263&i=1
- Contradiction : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1887495&i=1
-
 Sapore di sale, sapore di mare : 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=755899&i=1

 
Vi, ricordo per chi volesse, il link del profilo Facebook dove metterò spoiler, aggiornamenti e immagini dei personaggi : https://www.facebook.com/misscherie.efp.9?ref=tn_tnmn

  
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