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Autore: ojamajo    29/07/2013    2 recensioni
non so se devo metterlo ma: SPOILER nel caso non abbiate ancora visto la 5x24
"Si dice che prima di morire si veda tutta la propria vita passare davanti, Richard Castle si sentiva proprio così. "
in attesa di una risposta di Beckett
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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Capitolo 1 - TERRIFIED



Si dice che prima di morire si veda tutta la propria vita passare davanti, Richard Castle si sentiva proprio così.


- Mi dispiace, non avrei dovuto tenertelo nascosto. -

- Sei fatta così, non ti apri alle persone. Ho dovuto scalfire con le unghie ogni piccolo centrimetro.
-Castle... -
-Per favore, lasciami finire. Ho pensato molto a noi due, alla nostra relazione, a quello che abbiamo...al nostro futuro. E ho deciso che voglio di più. Entrambi meritiamo di più. -
 - Sono d'accordo. -

- Quindi, qualsiasi cosa succeda e qualsiasi cosa tu decida Katherine Houghton Beckett...Vuoi sposarmi?! -


Lì sulle altalene, così significative per la loro storia, Richard aspettava la risposta della donna che amava, colei che così tanto l'aveva cambiato nell'arco di quei cinque anni.

Ricordava con chiarezza com'era quando si erano incontrati, o meglio come voleva apparire agli altri: infantile, superficiale, frivolo e capriccioso. Convinto che col denaro si potesse ottenere tutto, che non servisse altro. Poi era arrivata lei, durante la presentazione dell'ultimo libro della serie di Derrick Storm, ad accusarlo di un omicidio che non aveva commesso. Lei così diversa dalle altre, che non si faceva affascinare da un tono sensuale e qualche complimento, all'apparenza così sicura di se stessa, forte, carismatica. Subito da quel primo incontro aveva capito che doveva essere sua: inizialmente come personaggio dei suoi romanzi, poi come donna ed infine si era innamorato di lei.

Aveva imparato a conoscerla in quegli anni: conosceva le sue debolezze, le sue insicurezze, il significato dei suoi silenzi e le paure più profonde.

Erano connessi, lo sentiva, da sempre. Lo notavano anche gli altri dall'esterno: Ryan, Esposito, Leanie prima di tutti. Ma anche il capitano Montgomery l'aveva capito, prima che lui stesso lo ammettesse. Ricordava bene la notte in cui era morto. Quando si era trattato di cercare qualcuno a cui affidarla non aveva chiamato i due detective, ma aveva chiamato lui, Castle, che l'aveva portata via di peso da quell'hangar, che le era stato vicino mentre lo sentivano morire.

Quante volte lei aveva rischiato di morire? Quante volte lui aveva rischiato di perderla? Quante volte si era sentito mancare l'aria dai polmoni alla sola idea?

Eppure si rese conto che il rischio maggiore lo stava correndo proprio lì, su quelle altalene, in quel lungo istante che precedeva la sua risposta. Sapeva di volerla sposare da quando, al matrimonio di Ryan, l'aveva visto percorre la navata, immaginando di esserci lui vicino all'altare ad aspettarla. Da ancora prima sapeva di amarla: da quando erano rimasti chiusi in quella cella frigorifera forse, o addirittura da quando quella bomba era scoppiata nel suo appartamento. Eppure per dirglielo aveva aspettato un'eternità, si era deciso solo quando il rischio di perderla, il rischio di vivere senza di lei era altissimo, aveva aspettato di trovarsela sanguinante, più morta che viva tra le braccia dopo che le avevano sparato. E lei appena era stata fuori pericolo era scappata da lui, fingendo di non ricordare.

Perchè non imparava mai dai suoi errori? Perchè anche questa volta aveva aspettato di essere messo alle strette? Eppure sapeva che lei quando era in trappola fuggiva. Aveva avuto un anno di tempo per farle capire che per lui quella storia non era solo un passatempo. Un anno per definire la loro storia come seria. Ma non l'aveva fatto, per paura. Paura di perdere quello che avevano, di vederla scappare via da lui e tornare tra le braccia di un altro. Temeva che gli dicesse che non era ancora pronta. Eppure lei glielo aveva chiesto poco tempo prima:


- Castle, dove stiamo andando? -

- In camera da letto. - aveva risposto lui fingendo di non capire. -


Ma aveva capito che non parlava di quel momento preciso, che parlava del futuro. E sapeva benissimo cosa voleva, solo che non riusciva a dirlo. Alle spalle aveva già due matrimoni falliti, non poteva rischiare di veder andare all'aria la loro storia. Così come stavano ora le cose andavano bene. Poco dopo aveva rischiato di perderla vedendola saltare in aria per aver messo il piede su una bomba e si era pentito di non avere risposto alla sua domanda. A pericolo scampato si era ripromesso di non tergiversare più. Ancora una volta però la paura aveva avuto la meglio.

Ma le cose non andavano così bene come credeva, la comprensione era arrivata con un biglietto aereo per Washington, per un colloquio con l'FBI di cui lei non gli aveva parlato.

Non c'era più tempo. Presto lei sarebbe partita. Era un lavoro che desiderava e perchè l' FBI avrebbe dovuto rifiutare Kate Beckett?

Ora lei avrebbe pensato che quella proposta di matrimonio fosse arrivata solo per non farla partire, per tenerla legata a sé, a New York, per farle rinunciare a una possibilità di carriera veramente straordinaria. Aveva voluto specificare che l'avrebbe sposata qualunque decisione lei avesse preso, ovunque fosse andata lui l'avrebbe seguita. Infondo si può scrivere ovunque. E sarebbe stato con lei. Per tutta la vita.

Ma sarebbe bastato a farle capire che era un desiderio che provava davvero? Non un tentativo disperato? Perchè era stato così infantile? Gli sarebbe bastato comportarsi da uomo e correre il rischio prima.

E pure quella sera erano lì perchè lei l'aveva chiamato. Dopo che Martha gli aveva aperto gli occhi e fatto capire cosa doveva fare era uscito, corso in gioielleria e comprato l'anello. Era deciso. Ma poi gli era mancato il coraggio di chiamarla. Si diceva che doveva farle sbollire la rabbia. E i minuti, le ore, passavano mentre provava a distrarsi scrivendo. Poi lei lo aveva cercato. Per cosa? Avrebbe dovuto far parlare prima lei, magari l'aveva chiamato per lasciarlo. Per dirgli che partiva e che non c'era possibilità per loro in una storia a distanza, che no, non lo voleva con lei mentre iniziava la sua nuova vita come agente dell' FBI.

Non riusciva a guardarla in viso. Si sentiva impacciato, perduto. Aveva sempre sostenuto che una proposta di matrimonio doveva essere spettacolarmente romantica e con le sue ex mogli così era stato. Ma Kate era diversa. Ricordava cos'aveva detto a Ryan tempo prima. La proposta doveva essere personale. Beh ora sapeva che era più facile portare una donna in mongolfiera per chiederle la mano in modo spettacolare, piuttosto che aspettare seduto in quel posto così “loro” su quelle altalene in cui tante volte erano stati, in cui lei aveva deciso di far cadere tutti i suoi muri e correre da lui a confessargli che lo desiderava, ad aspettare una risposta che non arrivava. Quanto era passato? Da quanto tempo aspettava in silenzio una reazione di lei?


    - Castle.. -






Hmm (3x)
You by the light
Is the greatest find
In a world full of wrong
You're the thing that's right
Finally made it through the lonely
To the other side

Chorus with Jason Reeves:
You said it again, my heart's in motion
Every word feels like a shooting star
I'm at the edge of my emotions
Watching the shadows burning in the dark
And I'm in love and I'm terrified
For the first time and the last time in my only life

And this could be good
It's already better than last
And love is worse than knowing
You're holding back
I could be all that you needed
If you let me try

You said it again, my heart's in motion
Every word feels like a shooting star
I'm at the edge of my emotions
Watching the shadows burning in the dark
And I'm in love and I'm terrified
For the first time and the last time in my only

I only said it 'cause I mean it
I only mean it 'cause it's true
So don't you doubt what I've been dreaming
'Cause it fills me up and holds me close whenever I'm without you

You said it again, my heart's in motion (you said it again)
Every word feels like a shooting star
Watching the shadows burning in the dark
And I'm in love and I'm terrified
For the first time and the last time in my only life
Life, life
In my only life

 
Katharine McPhee: Terrified

NDA

L'idea  quando ho iniziato la fan fiction era di scrivere una one shot che portasse alla risposta di Beckett, quella risposta che realmente non avremo fino al 23 settembre. Poi le cose mi sono sfuggite di mano. Ero indecisa. Ci sono più risposte possibili. Tutte lo sappiamo: parte, non parte, gli dice di no, gli dice di sì, prende tempo e varie combinazioni possibili. Così mi è venuta la folle idea di scrivere due finali diversi. Come nelle storie a bivio che quando ero piccola trovavo su Topolino e che tanto mi piacevano. Vi lascio con la prima parte della storia. Presto posterò contemporaneamente i due finali. A voi la scelta!

Ojamajo






   
 
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