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Autore: _Mollica_    31/07/2013    10 recensioni
Arya è sola. E' passato più di un secolo da quando lei è diventata la regina degli elfi e Cavaliere dei Draghi. E' passato più di un secolo anche da quando Eragon ha lasciato Alagaesia. Adesso lei si chiede se forse ha sbagliato,se forse ha perso per sempre la sua occasione di amare ed essere amata. Un nuovo pericolo sta per arrivare in Alagaesia e con esso una nuova minaccia. Qualcuno sta tornando a casa per chiedere aiuto. Nuovi legami e vecchi sentimenti verranno rivelati. Arya ed Eragon alla fine troveranno il loro momento per amarsi?
Spero che entrerete per leggere questa mia storia, ci conto!
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Eragon/Arya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap 1 qual

1.

Un Cavaliere, una regina.


Sei sola.

I tuoi amici sono morti, l'uomo che amavi è morto, l'uomo che hai perso credendo di non amarlo abbastanza è lontano e anche se siete immortali entrambi non credi lo rivedrai ancora e soprattutto il dubbio che lui non pensi più a te ti assale, tua madre è morta, tuo padre da ancora più tempo che a volte ti sembra che non sia mai vissuto e che le immagini che hai di lui siano tratte dai tuoi sogni, sei la regina di un popolo ma non ti da nessuna soddisfazione esserlo, non hai più uno scopo nella vita e molte volte ti senti vecchia e...vuota.

Ti accorgi che hai sbagliato qualcosa nella tua vita quando ti ritrovi così, capisci che c'è qualcosa che non va e che forse le scelte che hai preso non erano quelle giuste. L' essere un elfa poi non ti aiuta, anzi, la tua vita è più lunga di quella degli umani e sono maggiori anche i tuoi rimpianti. 

Nessuno sospetta minimamente i tuoi dubbi, i tuoi rimpianti,la tua tristezza. 

Nessuno tranne Fìrnen.

Lui è l'unica ragione per cui senti ancora che valeva la pena vivere. Era passato più di un secolo da quando il suo uovo si era schiuso davanti a lei e l'aveva resa un Cavaliere dei Draghi.

Più di un secolo. 

Un tempo in cui aveva partecipato a tante di quelle azioni per ricostruire Alagaesia che non ne ricordava il numero e adesso Alagaesia era tornata al suo splendore, prosperava come non mai. E lei non aveva più una missione, niente che cambiasse le sue giornate sempre così vuote e ormai senza senso.

C' erano due nuovi Cavalieri, un nano e un umano, che erano arrivati ormai da qualche decennio, dal luogo che lei non aveva mai visto in cui Eragon addestrava i nuovi cavalieri e cresceva la nuova generazione di draghi.     

Eragon.

Quando pensava a lui, vedeva il suo viso angosciato e prossimo alle lacrime quando si erano detti addio, pensava a tutte le loro avventure, ai suoi tentativi maldestri di avvicinarsi a lei, alla sua cecità nel costringersi a rifiutarlo per proteggersi dai quei sentimenti che sapeva stavano nascendo in lei. Aveva troppo sofferto per Faolin che le era sembrato stupido rischiare ancora la stessa cosa.

Se l'era ripromessa, amare qualcuno durante una guerra causava soltanto tanto dolore e rendeva instabili. E lei non poteva permetterselo. Adesso sapeva che in amore la prudenza non ricompensa mai. 

Si tormentava pensando a possibili scenari futuri che vedevano lei ed Eragon finalmente felici e liberi di amarsi per sempre. Una volta sarebbe inorridita all' idea. Sorrise a quel pensiero, era stata così sciocca, così sciocca in effetti che aveva rovinato la sua intera esistenza per non rischiare. 

Lei era Arya. Che voleva dire: rigida, testarda, combattiva, fiera, saggia e propensa a mostrare i suoi sentimenti tanto quanto un sasso. A volte, le piaceva pensare a un loro possibile incontro,ai possibili dialoghi... faceva male pensarlo perché sapeva che non era verosimile e perché, in fondo, era passato tanto tempo. Eragon era sicuramente cambiato come in fondo era successo a lei, non pensava che fosse tormentato dai suoi stessi pensieri. In fondo, era un umano benché assomigliasse molto ad un elfo e lei era solo la prima donna di cui si era innamorato, questo non lo costringeva a essergli fedele per la sua intera esistenza. Gli umani erano volubili e lei lo sapeva bene...aveva vissuto molti anni insieme a loro. 

Ma se, invece, non fosse stato così! Se ne vergognava un pò ma adorava immaginare una loro eventuale vita insieme. Svegliarsi insieme a lui, passare con lui la giornata e condividere le loro piccole imprese quotidiane, volare insieme con Saphira e Fìrnen e poi la sera insieme casomai nel suo palazzo Tialdarì anche se per quanto riguardava lei avrebbe vissuto anche in una tenda con lui...

Adesso basta, Arya. Ti stai facendo del male.

-Non posso farne a meno, lo sai. - Arya accarezzo il muso del suo compagno grata della sua interruzione. Sapeva che lui ci sarebbe sempre stato e questo era un piccolo spiraglio di luce, nel buio dei suoi pensieri.

Non hai mai pensato che, forse, è il momento che tu pensi seriamente alla possibilità di partire alla ricerca di Eragon?

Arya cominciò a scuotere la testa con decisione.

-Ho troppe responsabilità per andarmene e poi Eragon è impegnato in una missione che è la base stessa del nostro nuovo mondo.-

Il nostro popolo non è in guerra, è prospero, gli elfi stanno anzi ridiventando forti come un tempo grazie al ripopolamento dei draghi in Alagaesia e per quanto riguarda Eragon... sai che non è così impegnato da non poter incontrare una sua vecchia amica. 

-Questo non cambia il fatto che io non possa andare a cercarlo. Non posso, non sono pronta e forse non lo sarò mai. - 

Hai avuto troppo tempo paura dei tuoi sentimenti Arya, è ora di lasciarti andare. 

-I miei sentimenti hanno già da tempo compromesso la mia ragione. Non riesco più ad allontanarli come facevo un tempo, ho bisogno di un occupazione che non mi lasci il tempo di pensare ad altro.-

O forse hai bisogno di fare finalmente chiarezza e risolvere i tuoi problemi. 

-Lo so, dovrei farlo, ma...-

Sai che non puoi nascondermi niente, so che ti preoccupi di non ricevere da Eragon l'accoglienza che vorresti e di sembrare una sciocca, ma non lo sei e non puoi sapere come si comporterà fin quanto non andrai e più tempo aspetterai più lui penserà che tu ti sia dimenticata di lui. Sono sicuro che Eragon aspetta il tuo arrivo tutti i giorni, come penso che Saphira aspetti il mio.

-Voi avete avuto una storia prima che lei partisse, io ed Eragon non eravamo niente invece. - 

Per noi draghi non conta avere una storia, non esiste, si possono avere, anzi e la norma, più compagni. So che Saphira mi sta aspettando perché ci siamo affidati l'uno all'altra. Il nostro è un legame profondo che va oltre le convenzioni.

-Forse un giorno riuscirò a trovare il coraggio e lascerò che i miei sentimenti mi guidino. - Arya sorrise a Fìrnen continuando ad accarezzarlo. L'aiutava sempre parlare con lui aveva una visione chiara delle cose. Si trovavano nei giardini del palazzo ammiravano i fiori che vi si trovavano, tutti diversi e bellissimi. Arya cantava spesso con amore per ogni fiore e pianta, amava la fragranza che sprigionavano tutto intorno. La invadevano e la facevano sentire parte della natura.

Un elfo interruppe il loro dialogo, avvicinandosi e una volta salutato lei e Fìrnen con la consueta formula di rispetto degli elfi le comunicò che un drago e il suo Cavaliere avevano chiesto di vederla.

Arya si girò stranita verso Fìrnen. Non le avevano comunicato una visita di un Cavaliere, forse era accaduto qualcosa. Non riusciva a capire il motivo di un eventuale visita. 

-Come si sono annunciati, Prolìn? - 

-Non lo hanno fatto, Arya Drottning. - il messagero adesso sembrava a disagio.

Arya lo guardò scioccata. Era insolito. Cominciò a camminare verso il palazzo.

-Dove ci attendono? Nella sala del trono?-

-Veramente Arya Drottning, Il Cavaliere ha chiesto di vedervi alla Rupe del Saggio Dolente.. - 

Arya si paralizzò, era impossibile. 

Fìrnen la spinse con il muso sulla spalla per scuoterla, non aveva mai visto Arya così scioccata. Anche il messagero lo sembrava la regina era sempre così rigida da sembrare una statua, adesso non sembrava lei. 

Puoi andare, elfo. Ti ringraziamo per la tua comunicazione. Fìrnen congedò l'elfo, sapeva che Arya si era completamente scordata della sua presenza.

-Hai ragione. Fìrnen. Andiamo. Non ho problemi a incontrare nessuno. -

So che non ne hai, questa visita inattesa incuriosisce anche me.

Arya gli lanciò un sorriso tirato poi impettita, alzò il mento e salì su Fìrnen con la sua solita grazia.

Doveva scoprire che cosa succedeva e qualsiasi fosse stato il motivo di questa visita lei non si sarebbe tirata indietro. Solo una cosa sperava e insieme temeva a breve sarebbe accaduta, in quel caso presto tutte le sue domande avrebbero avuto una risposta.




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ANGOLO AUTRICE:

Salve a tutti! Vi ringrazio per aver letto il primo capitolo di questa mia longfic! Questo è il mio primo tentativo di scrivere qualcosa sui personaggi fantastici di Cristhoper Paolini. Che dire spero che questo capitolo vi sia piaciuto abbastanza e che vi invogli a leggere il prossimo! Non ne vado molto fiera ma il  primo capitolo è sempre traumatico per me poi mi lascio un pò andare...si tratta della mia personale maledizione del primo capitolo ahahahah Spero che mi lascerete anche una piccola minuscola recensione. Mi farebbe particolarmente piacere sopratutto se qualcuno vuole consigliarmi sui miei errori, vi ringrazio anticipatamente.

Un bacione a tutti e GRAZIE! 

  
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