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Autore: Ambros    27/12/2013    3 recensioni
Tre capitoli per passare le vacanze di Natale con la coppia più bella del mondo: la Klaine.
Dal testo:
-Ci sono poche cose, nella sua vita, di cui Kurt Hummel è assolutamente certo:
1. Il giallo e il verde dovrebbero essere eliminati dalla scala cromatica quando si parla di moda.
2. Non permetterà mai a nessuno di vedere i suoi capelli di prima mattina, quando è appena sveglio.
3. Lui odia Blaine Anderson.
[...]
È Natale, e Kurt sta festeggiando con i suoi amici.
Certo non ha tempo di pensare a quanto odi Blaine Anderson.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio, Rachel Berry, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A Merry Christmas
2.Parte II

 

Quando Kurt si sveglia, il mattino – pomeriggio inoltrato - dopo, può aggiungere una cosa di cui è assolutamente certo alla lista –che comunque si era ridotta la sera prima.

                           4.Non berrà mai più. 

Quasi è tentato dall’idea di fare una foto alla sua faccia per usarla come memorandum nel caso gli venisse di nuovo la malsana idea di introdurre dell’alcol all’interno del suo corpo.
È sicuro di avere delle occhiaie terribili, che si noteranno persino di più per il pallore della sua pelle, dovuto alla nausea e alla mancanza di sonno. E al mal di testa.
E perché c’è tutta quella luce?
Si solleva sui gomiti con un gemito sofferente, socchiudendo gli occhi per la luce bianca che entra prepotentemente dalla finestra.
“Oh, scusami. Non volevo svegliarti, davvero …”
Kurt si immobilizza nel sentire quella voce e prega che a) sia un’allucinazione o b) un asteroide colpisca il suo letto in quel preciso istante.
Perché quello non sta succedendo.
Lui non ha un dopo sbornia allucinante davanti al suo vicino di casa – che ha scoperto solo da poche ore essere incredibilmente carino, gentile, simpatico e carino. Ma forse carino l’ha già detto. Ma non è questo il punto.
Insomma, non può essere. E basta.
E poi, cosa ci fa il suo vicino di casa in camera sua?!
Quest’ultima domanda deve trasparire abbastanza chiaramente dall’espressione confusa che ha assunto senza nemmeno rendersene conto, perché Blaine sorride lievemente – e sì, ha fatto bene a ribadire il “carino”, prima.
“Okay, ti aiuto. È il 25 Dicembre, siamo in camera tua; tu mi hai offerto di restare a dormire – anche se forse non te lo ricordi perché eri un po’ ubriaco – prima di ricordarti che non avete una camera degli ospiti; per questo, ehm … Ero nei tuoi ospiti-Cioè, nella tua stanza!”
Blaine arrossisce improvvisamente, e fa vagare lo sguardo per il soffitto, vagamente a disagio; ma Kurt non ha il numero di neuroni correntemente attivi per farci caso, troppo impegnato a cercare una risposta decente da biascicare “Mi dispiace per ieri sera” riesce a mugolare “Non dev’essere stato un bello spettacolo.”
Blaine ridacchia mentre si infila una scarpa “In realtà è stato piuttosto divertente. E …” Esita un attimo, prima di continuare “Ti ringrazio davvero tantissimo. Probabilmente sarei morto assiderato nel giardino di casa mia, se non fosse stato per te.”
“Se non fosse stato per quella pazza di Rachel Berry” bofonchia Hummel in risposta, perdendosi per un attimo negli occhi dorati del ragazzo di fronte a lui.
“Oh, giusto” annuisce Blaine, coprendosi il collo con la sciarpa che aveva la sera prima “Tu mi odi. Per un attimo l’avevo scordato.”
Kurt alza gli occhi al cielo, scuotendo lievemente la testa “Non me la perdonerai mai, vero?” borbotta con uno sbadiglio.
Anderson lo guarda per un attimo con un’espressione indecifrabile, prima di rispondere con un sorriso “No. Non direi. Ma ora è il caso che torni a dormire, tigre. Ne hai bisogno.”
Kurt spalanca gli occhi, e si ricorda improvvisamente delle condizioni in cui deve star versando la sua faccia “Oh Dio” pigola, lasciandosi ricadere sui cuscini e tirandosi il piumone fin sopra la testa.
“Kurt? Tutto bene?”
“No” borbotta lui in risposta, la voce attutita dalle coperte “Non posso credere di essermi fatto vedere in queste condizioni da … da qualcuno.”
Sente la risata soffocata di Blaine “Non essere sciocco. Sei impeccabile come sempre.”
“Solo perché ti ho lasciato dormire qui” bofonchia in risposta, anche se le guance gli si colorano per il complimento.
Stavolta, Anderson ride più apertamente “Vero. Ma anche perché mi hai detto che i miei occhi ti fanno pensare alla cioccolata calda con il caramello e i marshmellow.”
“No” geme Kurt, a metà tra lo sconsolato e il disperato; ma che fine aveva fatto il suo buon senso la sera prima? Ma che problemi ha?!
“Oh, sì invece” ridacchia Blaine, afferrando il cappotto abbandonato sulla sedia della scrivania.
Kurt prende un respiro profondo prima di riemergere dalle coperte con un’espressione mesta “Mi dispiace, davvero. Di solito non sono affatto così, anzi …”
Ma Blaine lo interrompe “Ehi. Va tutto bene, davvero. Ieri sera mi sono divertito moltissimo, e … Non ti devi scusare. Sul serio.” Lo dice con espressione convinta, e Kurt gli deve credere – anche perché è piuttosto intontito, e non gli viene in mente niente con cui ribattere.
“Ora ti lascio dormire, ma, stavo pensando … Magari … Sarebbe carino, che so … Parlare, qualche volta?”
Kurt spalanca gli occhi, sbalordito, ed è sicuro di non avere un’espressione molto intelligente in questo momento “Sì, certo” riesce fortunatamente a soffiare alla fine, mentre il suo cuore … Perché gli sembra che stia cercando di sfondargli la cassa toracica?
Il sorriso di Blaine quasi illumina la stanza “Perfetto.”


“No, Rachel, spiegami di nuovo, per favore, quando ho acconsentito a questa follia.”
“Mentre eri in dormiveglia durante l’ultima maratona di Gossip Girl con Mercedes.”
“E quello ti è sembrato un buon momento per chiedermelo?!”
“In verità, quello mi è sembrato il momento perfetto, sì.”
Kurt le rivolge un’occhiata che potrebbe incendiare un albero.
“Oh, non cominciare a guardarmi così. In fondo è comodo anche per te, no? Così potrai comprarti tutte le sciarpe e gli stivali che vorrai!”
“Con 45 dollari?! È probabile, sì!”
“E dai, non fare il guastafeste!”
Kurt le lancia un’occhiata basita, prima di respirare profondamente massaggiandosi la radice del naso “Il guastafeste?” ripete lentamente “Sto indossando dei leggins a righe verdi e rosse. Dei pantaloncini verdi che non potrebbero essere più corti di così. Una casacca rossa così stretta in vita che riesco a malapena a respirare. Un cappellino che mi rovina l’acconciatura. E devo cantare vestito così in un centro commerciale. Esattamente, perché non ho il diritto di fare il guastafeste?”
Rachel sbuffa, alzando gli occhi al cielo “Sono nelle tue stesse identiche condizioni, eppure non mi lamento” ribatte, indicando sommariamente il vestito verde e stretto che le lascia le spalle scoperte.
Kurt vorrebbe dirle che è probabilmente perché non ha un briciolo di dignità, ma si limita a sbuffare incrociando le braccia sul petto.
“Ehi, voi due! Uscite dai camerini, è arrivato anche l’altro e tocca a voi!”
Kurt si gira verso Rachel con uno sguardo allucinato “L’altro?” sibila, sull’orlo dell’isteria.
La ragazza solleva le mani “Non guardare me! Io non c’entro niente.” Ed esce dal camerino con passo baldanzoso, seguita da un Kurt decisamente meno entusiasta.
Escono dal GAP in cui si sono cambiati per ritrovarsi davanti ad un piccolo palco pieno di decorazioni natalizie che sta aspettando solo loro.
In verità, non è l’unica cosa che li sta aspettando.
Perché sul palco, ad armeggiare con i microfoni, c’è, ovviamente, l’ultima persona che Kurt vorrebbe vedere.
E lui, col vestito da Elfo, sta maledettamente bene.
Certo non c’è nemmeno bisogno di chiedere chi sia, l’altro.
Blaine Anderson.
In tutto il suo splendore.
Rachel si gira verso di lui con un’espressione sorpresa, ma ha un sorriso smagliante stampato sulle labbra “Oh, questo sarà divertente!” esclama, battendo le mani, e, prima che Kurt possa saltarle addosso per fermarla, urla “Ehi piccolo Warbler!”
Blaine si gira immediatamente verso di loro, aprendosi in un sorriso luminoso non appena li riconosce.
Kurt sta solo pensando ad un modo per sotterrarsi. È quasi più imbarazzante che essere visti in post-sbornia colossale.
Senza contare che lui e Blaine non si parlano dalla festa – cioè da un paio di giorni.
Quindi, cosa dovrebbero dirsi? Cosa dovrebbe dirgli?
“Ragazzi! È un piacere vedervi!”
“Anche per noi!” Rachel cerca di riattivare le capacità relazionali di Kurt tirandogli una gomitata tra le costole, e il ragazzo si ritrova a tossicchiare per qualche secondo.
“È un sollievo sapere che non dovrò fare tutto questo” Blaine indica vagamente il palco alle sue spalle, avvicinandosi a loro con passo leggero “Con degli sconosciuti.”
Rachel annuisce “Sì, capisco cosa intendi. Kurt nemmeno voleva uscire dal camerino.”
Blaine posa su di lui i suoi occhi dorati prima che Hummel possa lanciare alla ragazza un’occhiata inceneritrice “Io trovo che tu stia benissimo” mormora, con un sorriso dolce e tenue.
Kurt sente che gli manca momentaneamente il respiro e il sangue corre immediatamente a colorargli le guance, e sa che Rachel, di fianco a lui, si sta trattenendo per non mettersi a saltellare.
“Grazie” sussurra “Anche tu stai … Molto bene.” si maledice quando sente le guance andargli a fuoco, e deglutisce rumorosamente cercando di non scandagliare con lo sguardo il fisico asciutto di Blaine, meravigliosamente avvolto in quel costume da elfo che, all’improvviso, sembra tutto fuorché ridicolo.
“Ehi, nipoti del Grinch. Tocca a voi.”
Si voltano tutti e tre con espressione scocciata – soprattutto Rachel – verso un uomo burbero che li ha richiamati all’ordine.
Si avviano diligentemente verso il palco, ma la ragazza inchioda improvvisamente con uno scintillio nello sguardo “Devo andare immediatamente in bagno! Roba da donne!”
I due ragazzi non hanno nemmeno il tempo di rispondere – e comunque sono troppo imbarazzati per farlo – perché lei si allontana praticamente di corsa urlando un “Iniziate senza di me!”
Kurt e Blaine si scambiano un’occhiata sconcertata, scuotendo impercettibilmente la testa: donne.
Salgono sul palco con passo incerto, improvvisamente a disagio sotto gli sguardi curiosi di alcuni clienti; si posizionano al centro, esattamente davanti a due dei tre microfoni, e l’uomo burbero di poco prima si avvicina ad un computer lì vicino con aria scocciata, prima di girarsi e comunicare loro il titolo della canzone: la conoscono entrambi.
Le note familiari invadono dolcemente l’aria, e Kurt ha una piacevole sensazione di deja-vù.

Ba do ba do, bow bow bow ba bow
                                                                                Ba do be do bow bow bow bad um
                                                                                 I’m dreaming of a white Christmas
      
                                                                                Just like the ones I used to know
                                                                               Where the tree tops glisten,
                                                                               And children listen
                                                                               To hear sleigh bells in the snow, the snow.


Hummel pensa che non è giusto.
L’ha appena realizzato.
Blaine non può essere capace di distrarlo in questo modo solo con la propria voce. È ingiusto.
Si ritrova a vagare nei suoi occhi dorati quasi senza rendersene conto, e una – forse non tanto piccola – parte del suo cervello gli fa notare che avrebbe davvero dovuto baciarlo, la sera della Vigilia. Perché le sue labbra sembrano davvero morbide, e il modo in cui sta sorridendo mentre canta con quella voce assolutamente avvolgente …

                                                                             I … I’m dreaming of a white Christmas!
                                                                             With every Christmas card I write!

Riesce a non mancare il proprio attacco per puro miracolo.
Non sa bene se maledire prima Blaine o i propri ormoni.
Ma al momento non ha nemmeno davvero il tempo per pensarci, perché Anderson gli sta sorridendo con una punta di divertimento, e Kurt deve concentrarsi per non scordarsi nemmeno una parola.
Rachel gliela pagherà. Poco ma sicuro.


Le ultime note della canzone si disperdono dolcemente nell’aria, e Blaine gli sussurra – un po’ troppo vicino all’orecchio – “Sei stato grande.”
Kurt si volta con uno sguardo sorpreso, per ritrovarsi inebetito a fissare il sorriso a trentadue denti del proprio vicino di casa.
C’è decisamente qualcosa di sbagliato nella cosa non meglio identificata che gli svolazza nello stomaco.
Fortunatamente – e questa è la prima e l’ultima volta che lo penserà – Rachel sopraggiunge con passo leggero proprio in quel momento, visibilmente esaltata “Ragazzi, siete stati fantastici, davvero!” li prende entrambi a braccetto, trascinandoli – letteralmente – giù dal palco. “Perché non andate a prendere un caffè? Qui ci penso io!” rivolge loro un occhiolino veloce, prima di precipitarsi di nuovo in scena.
Non ha lasciato loro moltissima scelta.


“Quindi …” esordisce Blaine, sedendosi ad un tavolino rosso facendo attenzione a non rovesciare il caffè bollente che ha in mano “Come mai sei finito a cantare al centro commerciale?”
Kurt fa spallucce, cercando di ignorare il prurito causato da quei maledettissimi leggins “Tutta colpa di Rachel.” Prende un piccolissimo sorso del proprio caffè, e sospira di piacere perché può letteralmente sentire la caffeina che entra in circolo “Le servono soldi per comprarsi un centinaio di spartiti, o qualcosa del genere. A quanto pare, ho acconsentito ad accompagnarla mentre stavo praticamente dormendo.” Alza un attimo gli occhi al cielo, con un lieve sorriso sulle labbra “Tu invece?”
Blaine giocherella un po’ col bordo del proprio bicchiere di carta, facendosi un po’ più serio “Mi è sembrato saggio cercare di mettere da parte un po’ di soldi. Ai miei piace tagliarmi i fondi un giorno sì e uno no.”
Anche Kurt assume un’espressione più seria “Ancora problemi con i tuoi genitori?” gli chiede, inclinando lievemente il capo su una spalla.
Blaine sbuffa una risata amara “Penso che ci saranno sempre problemi con i miei genitori.” Sembra perso per un attimo nei propri pensieri, ma si riscuote velocemente “Ma parliamo di cose più allegre. Ti va?”
Kurt annuisce immediatamente, anche se vorrebbe davvero poter fare qualcosa di più.
Anderson prende un sorso del proprio caffè, prima di incrociare le braccia sul tavolo di fronte a sé e scrutare l’altro ragazzo con un sorriso giocoso “Bene, allora. Vediamo … Dimmi qualcosa di te.”
Le guance di Kurt si colorano mentre ridacchia “Oh, uhm … Okay … Domande generiche, eh?”
Blaine gli sorride in risposta, mettendo su un’espressione vagamente beffarda, ma non accenna a cambiare domanda.
Così Hummel sospira, cercando di rifletterci un attimo; la verità è che, più ci pensa, più gli sembra che potrebbe dire tantissime cose e niente.
Quindi finisce per dire la prima che gli viene in mente. Il fatto che sia la più stupida è una conclusione logica. “Preferisco il panettone al pandoro.”
Blaine lo guarda per un attimo, probabilmente chiedendosi se sia serio, prima di scoppiare a ridere “Okay, mi sembra giusto” annuisce divertito.
Kurt mette su una finta aria offesa, ma deve affogare nel proprio caffè un enorme sorriso.
E sì, è abbastanza sicuro del fatto che lui non odi Blaine Anderson.


Passano venti minuti buoni seduti al tavolino, e riescono a trovare così tanti interessi in comune da esserne sbalorditi.
Kurt sta giusto pentendosi di non essersi impegnato un po’ più a fondo qualche mese prima per provare a conoscere Blaine, quando una Rachel trafelata e sfinita si avvicina a loro, lasciandosi cadere con malagrazia su una sedia “Scusate ragazzi” esala con quello che sembra essere il suo ultimo respiro “Io non ne posso più. Ho resistito il più a lungo possibile, ma non posso rischiare di rovinarmi la voce. Andate voi, vi prego.”
Blaine si alza immediatamente con un enorme sorriso sul volto “Andiamo subito!” esclama entusiasta, girandosi verso Kurt, che lo segue con aria mogia.
“Coraggio” gli sussurra Anderson, appoggiandogli lievemente una mano sulla schiena “Dobbiamo a Rachel molti favori, mi sembra.”
Ma Kurt non ha il tempo di chiedergli che cosa intenda, perché improvvisamente sono di nuovo su quel palco davanti ad una piccola folla impaziente, e le note di un’altra canzone cominciano a diffondersi nell’aria.


“Berry, per qualsiasi domanda o richiesta mi rivolgerai in futuro, sappi che la risposta è no. No. No, e poi no.”
“Oh, andiamo, non fare il guastafeste. Non è andata così male. Ti sei divertito!”
“Rachel ha ragione, Kurt” ridacchia Blaine, pizzicandogli un fianco – e Hummel si chiede quando esattamente sono arrivati a quel grado di confidenza e perché la cosa non lo infastidisca - “Lo so che ti sei divertito da morire!”
Il diretto interessato sbuffa, alzando gli occhi al cielo, e si lascia cadere sul bordo del palco assieme agli altri due, esausto, mentre la piccola folla di fronte a loro comincia a disperdersi “Diciamo che non è stato un completo disastro” borbotta, massaggiandosi le gambe per cercare di riattivare la circolazione sotto i leggins.
Blaine e Rachel si scambiano un’occhiata complice – quei due si sono trovati immediatamente d’accordo su tutto, strano ma vero.
“Quasi dimenticavo!” esclama Anderson dopo qualche attimo di silenzio, picchiettandosi la fronte col palmo della mano “Darò una festa per Capodanno” spiega con un sorriso agli altri due “E mi farebbe piacere se veniste. Anche gli altri ragazzi del Glee, ovviamente; se non avete nient’altro da fare, intendo.”
Mentre pronuncia quelle parole, i suoi occhi insistono soprattutto sul viso di Kurt, che non può fare a meno di sentire il proprio cuore molto leggero, e da qualche parte vicino a lui, Rachel esclama un “Sì, certo che verremo!” molto, molto entusiasta.
Hummel è piuttosto certo di avere un’espressione a dir poco ebete dipinta sul viso.
Perché nella sua mente ha cominciato a farsi strada un’idea molto piacevole.
Blaine gli sta chiaramente lanciando dei segnali.
Degli inequivocabili, meravigliosi segnali.
È chiaro come il sole, no?
Sta flirtando con lui.
Forse in maniera un po’ goffa, ma comunque molto tenera. Il quasi - bacio di quella sera, allora, non era solo per via dell’alcol.
Quindi, siamo ancora tutti in grado di fare due più due.
Lui piace a Blaine.
E Blaine piace a lui.
Quindi, è piuttosto ovvio che andrà alla dannata festa di Capodanno.
Si impone inutilmente di mantenere la calma e non cominciare a saltellare istericamente, perché ha diciott’anni. Non dodici. Per la miseria.
Sta per limitarsi ad annuire semplicemente con espressione sognante, quando una voce che gli risulta stranamente fastidiosa esclama in lontananza un “Blaine!” decisamente entusiasta.
Il sorriso di Kurt si congela sulle sue labbra, e nel sollevare lo sguardo – con espressione non poco infastidita – si trova davanti un ragazzo che, gli costa ammetterlo, è piuttosto carino: alto, slanciato, i capelli biondo cenere semi-nascosti per via di un cappello grigio di lana, dei limpidi occhi verdi lucidi per il freddo. Un sorriso entusiasta gli distende le labbra sottili, ed è inequivocabilmente rivolto a Blaine.
“Sebastian!” esclama Anderson, alzandosi immediatamente per andargli incontro, sotto lo sguardo attento e piuttosto accusatorio di Rachel. “Che ci fai qui? Pensavo che alla fine aveste deciso di non venire!”
Sebastian – Kurt lo riconosce, ora: è un membro degli Warblers – scrolla le spalle con noncuranza “Non mi sarei mai perso il tuo debutto, Blainey. Lo sai anche tu.” Accompagna a quelle parole un buffetto gentile sulle guance arrossate di Blaine, e Hummel sente l’improvviso bisogno di allontanarsi da lì.
Blainey. Sul serio?
Ma Kurt è una persona matura.
Che male c’è se Sebastian e Blaine sono amici?
Insomma, sono nello stesso Glee Club. Sarebbe strano se non si parlassero. No?
Ecco. Quindi Kurt si comporterà da persona adulta. Non può certo essere geloso.
Geloso. Lui. Nemmeno per sogno!
Di chi, poi? Del suo vicino di casa? E perché mai? Nemmeno si conoscono.
Ripensandoci, nemmeno si ricorda perché non lo odia più.
“Kurt, Rachel, lui è Sebastian, un mio …”
“Amico speciale” completa il biondo al posto suo con un occhiolino quantomeno malizioso. Ciliegina sulla torta, schiocca un bacio sulla guancia di Blaine, che ridacchia divertito prima di allungargli una gomitata tra le costole.
Rachel sembra essere sul punto di vomitare, e squadra Sebastian da capo a piedi con un’occhiata che farebbe tremare chiunque. “Piacere” commenta, con una freddezza che quasi fa rabbrividire.
Kurt rimane sul classico: si limita a balbettare un “Piacere” arrossendo come non mai, e improvvisamente desidera soltanto allontanarsi di corsa.
Va bene.
Blaine e Sebastian … Cosa sono? Amici con benefici?
In effetti, calza a pennello con l’idea di Blaine che si era fatto durante quei lunghi mesi durante i quali avevano vissuto a qualche metro di distanza.
Eppure, Blaine gli era sembrato diverso in quei giorni.
Ma di che diavolo sta parlando? Avrà passato con Blaine tre ore coscienti in tutto.
Che ne sa lui, di com’è davvero Blaine?
Fortunatamente, Rachel ha la prontezza di trascinarlo via da lì prima che possa iniziare a deprimersi davanti a tutti.
“Ora dobbiamo andare. Ci vediamo, Blaine. Sebastian.” Saluta freddamente, prendendo Kurt sottobraccio per portarlo di peso nel GAP in cui si sono cambiati prima.
Hummel fa a malapena in tempo a biascicare qualcosa di incomprensibile sotto lo sguardo mortificato – di Blaine – e divertito – di Sebastian.


“Seb!” esclama Anderson non appena Kurt e Rachel si sono allontanati, voltandosi verso l’altro per tirargli una pacca giocosa sul petto “Amici speciali?” lo scimmiotta, inarcando scetticamente le sopracciglia con un finto tono di rimprovero.
Sebastian ridacchia “E dai, volevo divertirmi un po’! Non dirmi che non hai notato che il ragazzo stava per avere un infarto quando l’ho detto.” Commenta asciutto, incamminandosi verso l’uscita immediatamente seguito da un Blaine molto più attento “Kurt?” chiede concitato “Davvero credi che fosse geloso?”
Sebastian sbuffa, alzando un attimo gli occhi al cielo “Sul serio Blaine, dovresti imparare ad osservare il mondo che ti circonda.”
Blaine gli tira un pugno su un braccio, con un broncio offeso “Lo sai che non sono bravo in queste cose.”
“Sì piccoletto, lo so” gli scompiglia affettuosamente i ricci “Quindi” aggiunge poi, uscendo nell’aria fredda di fine Dicembre “Cosa hai intenzione di fare al riguardo?”
Gli occhi dorati di Blaine luccicano “L’ho invitato alla festa di Capodanno.”
Un ghigno si fa strada sulle labbra di Sebastian “Oh, finalmente una cosa intelligente!”


“Sul serio, cosa c’è di sbagliato in me?” Sbuffa Kurt, lasciandosi cadere pesantemente sulle coperte rosa shocking del letto di Rachel.
Lei gli si avvicina con un sospiro comprensivo “Non c’è niente di sbagliato in te, tesoro.”
“Invece sì” mugugna lui, lasciandosi cadere sul materasso. “Prima ho attraversato un periodo in cui ho pensato di essere etero. E ho baciato Brittany. Brittany. Poi mi sono preso una cotta imbarazzante per quello che sarebbe diventato il mio fratellastro – e che ora sta con te, il che la dice ancora più lunga. E alla fine, ciliegina sulla torta, mi prendo una cotta stratosferica e ingiustificata per il mio vicino di casa in, quanto, tre giorni? Solo perché mi ha fatto gli occhioni dolci un paio di volte, e poi scopro che ha un … un … un amico con benefici!” esclama, gesticolando e arrossendo.
Rachel gli si siede accanto, accarezzandogli dolcemente i capelli “Non è colpa tua, Kurt. È Blaine che ha un evidente ritardo mentale …”
Lui mugugna di nuovo “Sarà, ma sono io lo stupido che si prende cotte un giorno sì e l’altro pure per ragazzi che non lo vorranno mai.
La ragazza alza brevemente gli occhi al cielo, prima di alzarsi sistemandosi le mani sui fianchi con espressione determinata “Niente da fare tesoro. Stavolta non ti lascerò qui a piangerti addosso.”
Kurt si rannicchia ancora di più tra i cuscini “Invece sì. Comprami una vaschetta di gelato al cioccolato da tre chili e portamela. Se proprio devo essere single, tanto vale esserlo da grasso e felice.” Proclama con tono autoritario, socchiudendo gli occhi per pregustarsi già un meraviglioso Capodanno coi suoi genitori, a casa, a guardare la televisione. Perché no.
Rachel inarca scetticamente un sopracciglio, scrutandolo pazientemente “Lo so a cosa stai pensando, Hummel” esclama alla fine, sventagliando la lunga chioma castana “Ma sappi che non te lo permetterò.”
“Cosa non mi permetterai, di grazia?” domanda lui, beffardo.
“Di non venire alla festa di Capodanno di Blaine per una sciocchezza del genere.”
Kurt spalanca gli occhi, improvvisamente molto più attento.
Ma come diavolo …?
Le lancia un’occhiata basita, e lei ridacchia trionfalmente “È inutile che mi guardi così. Se sei prevedibile non è colpa mia.” Scrolla le spalle con noncuranza, ma Kurt lo sa. Lo sa che sta gongolando, la vipera.
“Non verrò lo stesso” bofonchia, incrociando le braccia sul petto.
“Invece sì” ribatte Rachel, asciutta ma minacciosa.
“Per fare cosa?!” chiede lui, esasperato “Rendermi ridicolo per la centesima volta?”
“No, affatto” sul viso di lei fa capolino un ghigno furbo “Piuttosto, faremo pentire amaramente il nostro caro Warbler.”
“E di cosa?” sbuffa Kurt, fissando il soffitto “Di avere un amico decisamente carino che va a letto con lui? Sono sicuro che pianga tutti i giorni.” Commenta sarcastico, anche se non può impedire alle proprie orecchie di diventare color magenta.
Rachel gli colpisce delicatamente la gamba con aria di rimprovero “No, Mr. Simpatia. Gli faremo capire quanto ha sbagliato a lasciarsi sfuggire un bocconcino come te. Soprattutto quando si accorgerà che non sei da solo.”
“Ah, certo” esclama lui sarcasticamente “Posso già percepire le vagonate di gelosia che lo divoreranno quando mi vedrà arrivare accompagnato da una banda di pazzi scalmanati pronti a distruggergli la casa.”
Rachel inarca scetticamente un sopracciglio “No, tesoro. Ma quando ti vedrà arrivare appeso al braccio muscoloso di Matt avvolto nei vestiti più stretti che riusciremo a tirare fuori dal tuo armadio, il nostro caro Blaine trasuderà così tanta gelosia che avremo bisogno delle mascherine anti-gas per non soffocare.”
Tutto ad un tratto, l’idea di Rachel non sembra più così folle. 

*********

Note:
Eccoci qua con la seconda parte!
Prima di tutto, spero che le vostre feste stiano andando bene, che stiate mangiando come ha mangiato Darren quest'estate (prima o poi qualcuno mi picchierà [vi giuro che in realtà lo amo davvero]) e che abbiano azzeccato almeno un regalo su tre.
Poi volevo ringraziarvi per tutte le recensioni alla parte I, le seguite e le preferite perché davvero non mi aspettavo che riscuotesse tanto successo e sono davvero in stato awwoso  (neologismo di 
Mellark_che tra l'altro ringrazio di nuovo ;) ) -e se ripeto un'altra volta "davvero" mi tiro una librata in testa-.
Quindi, spero che la seconda parte vi sia piaciuta, come sempre fatemi sapere!
Bacioni a tutti, davvero (si tira una librata), vi adoro *-*
A domani se seguite anche 
Being a Half., altrimenti al 30.
*se ne va lanciando dolci di Natale*




 


 

  
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