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Autore: Elechan86    20/05/2008    11 recensioni
Siamo alla vigilia delle nozze di Goku e Chichi.
La ragazza desidera che sia tutto perfetto per questo matrimonio lungamente desiderato e, in primis, vuole attenersi fedelmente alle tradizioni che, si dice, se vengono rispettate alla lettera, possono solo portare felicità agli sposi novelli...
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Chichi, Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come tradizione vuole... _1° capitolo
Come tradizione vuole…
1° parte: “Una vigilia piena d’impegni”

La sveglia suonò nella stanza di Chichi: erano appena le sette del mattino e la ragazza allungò un braccio verso sinistra, in direzione del comodino, per spegnere quel dannato arnese!
Si girò, poi, su un fianco e si abbandonò, ancora una volta, tra le braccia di Morfeo sognando, invece, quelle del suo fidanzato; ma sapeva che non poteva dormire ancora a lungo: quello non era un giorno come tutti gli altri, era la vigilia del suo matrimonio e lei doveva uscire di casa prima del risveglio di una certa persona…
Chichi, allora, si alzò dal letto e si stiracchiò per bene; andò poi nel bagno della sua camera e si sciacquò il viso con l’acqua fresca e lo asciugò con un morbido telo finemente ricamato nei bordi e, infine, si preparò adeguatamente per uscire, indossando uno dei kimoni migliori tra quelli disponibili nel suo armadio.
Aprì, poi, le tende della sua camera e vi fece filtrare all’interno la luce del sole; soddisfatta osservò dalla finestra il panorama e la splendida giornata che si prospettava, sperando che il bel tempo sarebbe durato almeno fino all’indomani, così da poter realizzare al meglio il buffet all’aperto che aveva sempre desiderato per il suo matrimonio.

La ragazza si stava dirigendo in cucina quando, attraversando il lungo corridoio dell’ala est del suo palazzo, vide la porta della stanza di Goku e decise di entrarvi facendo attenzione a non far rumore per non svegliarlo.
Durante la notte il ragazzo doveva aver scalciato visto che la coperta era finita a terra e lei, amorevolmente, la raccolse e lo coprì per evitare che prendesse freddo.
Chichi si avvicinò al suo orecchio per sussurargli delle dolci parole, non seppe proprio resistere alla tentazione, ma sapeva anche che non sarebbe bastato così poco per destarlo e, infatti, com’era ampiamente prevedibile, il ragazzo continuò a dormire come nulla fosse e la ragazza, anzi, dovette allontanarsi ancora prima di finire la frase perché Goku, d’improvviso, agitò un braccio come se si stesse preparando per sferrare un pugno ad un qualche nemico!
Chichi emise un lungo sospiro per il pericolo scampato e si ricompose, sistemando con le mani i ciuffi di capelli che sfuggivano alla lunga coda e che le incorniciavano il viso.
Andò, poi, a sedersi alla scrivania della stanza in cui era ospite Goku e continuò a guardare il fidanzato per una manciata di minuti: ripensò a tutte le volte che aveva sognato il ritorno dell’amato e, invece, al modo rocambolesco in cui si erano ricongiunti… Ma, ormai, il sogno stava per avverarsi e lei non ci poteva credere! Desiderava che fosse tutto perfetto per questo matrimonio lungamente desiderato e, in primis, voleva attenersi fedelmente alle tradizioni che, si dice, se vengono rispettate alla lettera, possono solo portare felicità agli sposi novelli.

La ragazza, quindi, poggiò qualcosa sul comodino del fidanzato e afferrò la tuta arancione che lui aveva indossato il giorno precedente per gli allenamenti e che, a fine serata, prima di addormentarsi, aveva gettato maldestramente sullo schienale della sedia come suo solito; uscì poi dalla stanza dell’amato facendo attenzione a chiudere la porta senza fare alcun rumore e si recò in lavanderia, dove mise a bagno i vestiti di Goku e, infine, andò in cucina. Qui trovò suo padre che, assonnato e ancora in pigiama, aspettava impazientemente che il caffè salisse; gli schioccò, allora, un bacio sulla guancia e si sedette al tavolo cominciando ad imburrare le fette biscottate per lui.
Giuma era piuttosto sorpreso di vedere la figlia già pronta a quell’ora del mattino e la rimproverò amorevolmente: “Ehi Chichi, ma ti avevo detto che avrei pensato a tutto io… torna pure a dormire”.
Ma l’uomo non aveva proprio capito le intenzioni della figlia e lei, visto che ne avevano già parlato e sapeva bene che il genitore non condivideva la sua decisione, iniziò a spiegarsi timidamente: “Papà veramente io mi sono già preparata perché…” A Giuma bastò solo quell’atteggiamento impacciato, che di certo non apparteneva a sua figlia, per capire a cosa si stesse riferendo e alzò gli occhi al cielo con fare disperato, in faccia gli si poteva leggere a chiare lettere la frase: “Ancora con questa storia?!”
Chichi sbuffò: “E dai, non fare così: lo sai che io ci tengo a rispettare la tradizione!”
Giuma cercò di farla ragionare: “A me sembra solo una stupida credenza! E poi, scusa, come facciamo con tutte le cose che dobbiamo ancora preparare?”
Chichi fece un sorriso da furbetta e gli disse: “Ma come papà? Un secondo fa mi hai detto che avresti pensato a tutto tu, no?”
Giuma ci pensò un attimo e capì che la figlia non aveva tutti i torti: sì, aveva detto che lui avrebbe pensato a tutto… Sgranò gli occhi e cercò di spiegarsi meglio agitando le mani davanti al petto: “E’ vero, l’ho detto ma non era quello che…”
Intanto il rumore della caffettiera attirò la sua attenzione e Chichi gli diede un altro bacio sulla guancia e ne approfittò per sgattaiolare via: “Ciao papà, tornerò questa sera, ma sul tardi, così che Goku sia già andato a dormire”.
Giuma sospirò e, anche se Chichi ormai era troppo lontana per poterlo sentire, le disse: “Fai attenzione almeno, figliola”.

***

Suonò la sveglia anche nella stanza di Goku.

Chichi quella mattina ne aveva lasciata una in modo che il ragazzo si potesse alzare in tempo per aiutare il futuro suocero; aveva preso, dalla fornitissima soffitta del suo palazzo, una di quelle sveglie antiche che hanno due campanelle in cima e un batacchio che si muove tra loro e che… fa un rumore infernale!
Goku, infatti, si svegliò di soprassalto e fece un balzo sul letto dallo spavento.
Si guardò intorno spaesato, cercando la fonte di quel baccano che lo aveva destato e vide sul comodino il nuovo oggetto, lo prese in mano e lo guardò con curiosità e sorpresa, pur cercando il modo per spegnerlo ma il batacchio smise di muoversi da solo e il chiasso terminò.
Goku tirò un sospiro di sollievo, si stese nuovamente sul letto e si coprì ancora con la coperta, cercando di riprendere sonno.
Non sapeva che Chichi, conoscendolo ormai bene, aveva scelto per lui uno di quei modelli che, se non vengono disattivati, suonano per trenta secondi e ogni trenta secondi! E Goku di certo non poteva sapere che doveva abbassare la levetta sul retro della sveglia per continuare a dormire in santa pace; mezzo minuto dopo, quindi, il maledetto arnese riprese a suonare e il ragazzo fece un nuovo balzo sul letto.
Provò a dormire nonostante il rumore, arrotolando il soffice cuscino intorno alla testa ma, sul balcone della sua stanza, arrivarono anche due uccellini che vi si posarono e iniziarono a cinguettare incessantemente.
Sbuffò in modo sconsolato e guardò la piccola sveglia che, per il movimento del batacchio, tremava: segnava ormai le dieci del mattino e lui decise di alzarsi, era sicuro che, tanto, non sarebbe più riuscito a riprendere sonno.

Intanto che la sveglia continuava la sua attività ad intervalli regolari, il ragazzo si stiracchiò e aprì la porta del balcone per raggiungere i due uccellini, li sfiorò leggermente con il dito indice della mano destra, accarezzando in particolare le loro ali: “Ah, mi piacerebbe proprio migliorare la mia tecnica del galleggiamento, così da poter volare nel cielo come voi!”
L’uccellino salì sulla mano di Goku e il ragazzo lo accompagnò vicino al suo viso e giocherellò un po’ con lui; l’altro piccolo volatile, intanto, sembrava indispettito per le poche attenzioni che gli erano rivolte e iniziò a cinguettare più forte e Goku sorrise; sembrava davvero che riuscisse a comunicare con quei piccoli animali e allungò la mano sinistra per far salire sul proprio braccio anche l’altro uccellino, lo portò poi all’altezza del viso e gli disse: “Ma lo sai che con questo caratterino mi ricordi una certa persona?”
Ovviamente si riferiva alla sua fidanzata e sorrise pensando a lei e al suo dolce viso e, tutto d’un fiato, disse: “Urka: non ci posso credere che domani mi sposo!”

Si avviò poi verso la scrivania ma non trovò, sullo schienale della sedia, la tuta arancione che aveva buttato lì la sera prima e ridacchiò ancora pensando che Chichi l’aveva sicuramente messa a lavare: quella ragazza era molto pignola e ordinata e pensò che, forse, era stato proprio un bene trovare una fidanzata che avesse un carattere così diverso dal suo; in particolare Chichi era brava in cucina e sempre disponibile a preparare nuovi, sfiziosi manicaretti e questo non poteva che fare piacere al futuro sposo.
Goku si diresse, allora, verso l’armadio per prendere una delle tante tute che la fidanzata aveva già lavato e stirato per lui ma un particolare attirò la sua attenzione: il rumore della sveglia, al quale ormai si stava abituando, s’interrupe bruscamente, nonostante non fosse durato i soliti trenta secondi e allora si voltò verso il comodino, dove vide il suo amico Crili che rimetteva al suo posto il piccolo aggeggio, dopo aver disattivato la funzione della sveglia.
Il ragazzo pelato mostrò un’espressione gioiosa e subito cercò di trascinare via per un braccio il migliore amico di sempre: “Goku, vieni con me!”
Il futuro sposo era sorpreso e allo stesso tempo contento di quella visita inattesa ma, un po’ confuso, chiese delucidazioni: “Ehi, ciao! Che piacere rivederti ma non ho capito: dov’è che devo venire?”
Crili scosse la testa: “Goku non ti posso spiegare… è una sorpresa!” E, per sua fortuna, arrivò anche Yamko a dargli una mano a trascinare via l’amico dalla strana capigliatura a palma.
Goku, infine, si lasciò tirare piuttosto divertito dalla situazione, inoltre era da un po’ di tempo che non vedeva i suoi amici e moriva dalla voglia di passare del tempo con loro ma, arrivati al portone d’ingresso dell’ampio palazzo di Giuma, si ricordò di una cosa importante: “Urka: non ho nemmeno avvisato Chichi! Dov’è che stiamo andando? Vado a dirglielo e vi raggiungo subito!”
Crili e Yamko deglutirono: se Chichi avesse saputo che Goku stava andando alla sua festa di addio al celibato, addirittura a casa di Genio, chissà come avrebbe potuto reagire!
I due si scambiarono, allora, uno sguardo d’intesa e Crili si grattò la testa e, ridendo nervosamente, disse: “Ma guarda che l’ha già avvisata Yamko!”
Il fidanzato di Bulma ridacchiò per dare man forte all’amico e disse: “Sì, sì Chichi sa già tutto e ti augura un buon divertimento!”
Goku non era molto convinto delle parole degli amici: ricordava con quale gioia ogni mattina la sua fidanzata lo aspettasse in cucina per salutarlo con un bacio e porgergli la colazione già pronta; si era comportata così ogni giorno da quando lui si era stabilito a casa sua, quindi non vedeva perché quella giornata doveva iniziare diversamente: infondo questa piccola tradizione che condividevano non gli dispiaceva ed era diventato per lui il modo migliore per iniziare la giornata. In particolare pensare ai dolci che la fidanzata preparava apposta per lui gli aveva messo fame e il suo stomaco brontolò, Goku si grattò la testa imbarazzato e disse: “Eh, mi sa che una capatina in cucina però la dobbiamo fare ugualmente”.
Crili e Yamko si scambiarono un altro sguardo d’intesa, poi sospirarono e pregarono ardentemente di non incontrare Chichi!
Le loro preghiere, evidentemente, erano state ascoltate e, quando entrarono in cucina, non vi trovarono nessuno.
Goku fu piuttosto deluso di non trovare il solito vassoio di dolci infornati apposta per lui e cercò nei ripiani dell’ampio mobile di mogano almeno un pacco di biscotti per calmare la fame. Crili e Yamko, invece, tirarono un sospiro di sollievo e cercarono di convincere l’amico a seguirli: “Eddai Goku, visto che anche Chichi aveva da fare oggi?”
Goku si massaggiò la pancia, ancora affamato dopo aver appena mangiato in un baleno un pacco intero di biscotti al cacao per la prima colazione: “Sì, ma io ho fame!” E il brontolio del suo stomaco confermò quanto aveva appena detto; pensò, poi, tra sé e sé dove potesse essere andata Chichi… di certo non era da lei sparire senza salutare, senza salutarlo
Crili si avvicinò a lui e, con un sorriso rassicurante, gli disse: “Goku se ci seguirai a casa del Genio potrai mangiare a volontà: non sai quante cose abbiamo preparato per la tua festa!”
Goku diede un’ultima occhiata, sconsolata, alla cucina vuota e accettò di buon grado l’invito dell’amico, almeno avrebbe messo qualcosa sotto i denti.

Arrivarono di nuovo al portone d’ingresso e questa volta incrociarono Giuma.
Crili e Yamko sbatterono una mano sulla fronte e pensarono che quel giorno portare via Goku era una vera e propria impresa!
Il futuro suocero si rivolse al ragazzo e, piuttosto contento di vederlo, gli disse: “Ah, Goku! Ero proprio salito in camera tua a chiamarti: mi devi dare una mano, dobbiamo organizzare ancora tante cose per domani e Chichi è uscita quindi conto su di te”.
Goku era davvero sorpreso quando ebbe la conferma che Chichi fosse uscita senza nemmeno salutarlo: non era mai successo prima!
Crili afferrò Giuma per un braccio e lo costrinse ad abbassarsi così che il ragazzo pelato gli potesse parlare all’orecchio. L’amico di Goku, quindi, spiegò a Giuma che c’era una festa di addio al celibato per il futuro sposo e che non potevano trattenersi oltre.
Il padre di Chichi guardò il futuro genero e, in particolare, si soffermò sul suo sguardo ingenuo e si chiese se sapesse a cosa stava andando incontro, soprattutto visto che la festa era stata organizzata a casa di Genio! Infine alzò le spalle, rassegnato, e, per la seconda volta in quella giornata, si assunse la responsabilità della buona riuscita del pranzo di nozze: “Ok, penserò a tutto io. Goku, ehm… ragazzi, buon divertimento”.
Crili e Yamko a questo punto presero Goku per le braccia e lo trascinarono letteralmente via prima che qualche altro ostacolo impedisse loro di raggiungere l’isola del Genio!


Continua...

Innanzitutto ringrazio tutte le persone che si sono imbarcate nella lettura di questa mini-fic che durerà solamente tre capitoli, pubblicherò gli altri due il 26 Maggio e il 4 Giugno, due date molto importanti per me...
Spero che il capitolo che avete appena letto vi sia piaciuto e vogliate leggere anche i seguenti ^^
Ma anche oggi non è un giorno come tutti gli altri: è il compleanno della mia cara amica Elisabetta e la fanfiction è dedicata a lei, tanti auguri Eli! ^^
Un ringraziamento sentito anche alla mia beta Ciuiciui che, povera, deve fare gli "straordinari" per starmi dietro! XD
Grazie della pazienza dimostrata U_U
E ringraziamenti infiniti anche a chi ha voluto lasciare un commento alla mia ultima fanfiction "Vorrei incontrare mio padre", perdonate se i ringraziamenti giungono con tanto ritardo: ogni volta mi propongo di ringraziare tutti per mail ma poi o me ne dimentico, o internet decide di non collaborare o sono davvero troppo occupata! ç_ç
Comunque:
- sexxxychichi: grazie cara, sei sempre troppo buona tu, lo sai che mi metti in imbarazzo ^///^ Anche se la recensione non era lunghissima tranquilla che l'ho apprezzata lo stesso per le splendide parole ^//^ Tvb!
- jojoND: grazie anche a te per i complimenti ^//^
- Gokussola4ever: sono contenta che ti sia piaciuta anche la conclusione; grazie anche a te per le belle parole e, come vedi, sono tornata abbastanza presto =P Un bacione
- Sweetgirl91: spero che questa fanfiction, visto che è dedicata a te, ti piaccia anche più dell'altra, ho fatto del mio meglio ^^ Grazie infinitamente, le recensioni come le tue mi fanno arrossire fino alla punta delle orecchie!!! ^///^ Tvb!
- LadyDreamer: grazie, grazie e grazie! Il primo per gli auguri ^^ Il secondo per i complimenti (sono felice che tu abbia apprezzato il "mio" Bardack ^//^) e il terzo per avermi fatto notare l'errore... anche se Trunks che a sei anni porta già la dentiera e si permette anche il lusso di sbatterla a terra mi fa ancora stramazzare dalle risate! XD
- Me91: sono felice che tu abbia apprezzato il tuo regalo di compleanno, ovviamente il tuo parere era il più importante di tutti e non poteva mancare, grazie ^^ Tvb!
- veggylink94: grazie di cuore ^///^ E sono felice di essere riuscita a farti apprezzare una fanfiction che aveva per protagonista Goku ^_-
Gohan e Videl: grazie, sono contenta che la mia precedente fanfiction vi sia piaciuta (nonostante Bardack comparisse così poco ^^")
- Angelo Azzurro: grazie a te per il bel commento ^^
- Kashia: grazie ^^
- vale15: Ciao!!! Purtroppo non ci sentiamo più tanto spesso per colpa di questo internet scalcino!!! ç_ç Spero che vada tutto bene e ti ringrazio infinitamente per continuare a leggere le mie fanficion, sei una delle mie prime lettrici e mi fa sempre piacere sentire il tuo parere, tvb!

E ora piccolo *angolo delle curiosità*, per chi è interessato a come è nata questa storia:
un po' di mesi fa la mia amica Maria (Sirenis su Efp) mi aveva chiesto di partecipare ad un concorso di fanfiction che avesse come tema la coppia Goku-Chichi nel giorno del loro matrimonio o, comunque, da giovani, ma l'ispirazione non viene a comando e, infatti, quella che considero "l'idea giusta" mi era venuta in mente alcuni mesi dopo e avevo iniziato a scrivere questa fanfiction.
Arrivata al 9° capitolo sono stata costretta a formattare il computer senza poter salvare i miei file e tutto il lavoro era andato perso ç_ç
Ma avevo ancora voglia di scrivere una fanfiction sulla mia coppia preferita, in particolare con quest'idea e allora, in vista del compleanno della mia amica Elisabetta, ho dedicato ogni ritaglio di tempo alla (ri)scrittura di questa fanfiction ^^

E per questa volta è tutto, qualora lo vogliate (Bonolis, ho sempre sognato di dirlo anche io! XD) ci risentiamo al prossimo capitolo ^_-
  
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