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Autore: SophiexLok    03/01/2014    2 recensioni
Questa è la mia prima storia. Spero che vi piaccia. L'idea miè venuta per caso mentre vedevo l'ultima puntata.
I ragazzi si orgnaizzano per andare tutti al mare, ma al mattino dopo trovano una brutta sorpresa ad aspettarli
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Todo cambia cuando te acercas a mí
dedicata a  syontai
Morgana1994
Naxi_4ever.


I ragazzi si voltarono di scatto verso la porta che si spalancò all’improvviso. Si trovarono davanti a una Jade dal viso color verde per la sua cosiddetta “crema” idratante, che in verità è solo del guacamole. “Salve ragazzi! Che cosa succede?” disse con la sua voce stridula. Per un paio di secondi, i due ragazzi rimasero ammutoliti per la sorpresa, ma Broadway, tirando delicatamente un suo gomito nel fianco di Camilla, senza che il mostro verde lo vedesse,  la riscosse dallo stupore. “ Salve Ja… signora. Abbiamo finito lo zucchero. Ce ne può prestare un pacco? “ chiese la ragazza, sfoggiando un finto sorriso. “ Oh ma certo.. entrate pure!” si girò con un salto e si diresse verso la cucina. I due ragazzi la seguirono e si ritrovarono in un piccolo corridoio. Le pareti erano di un bel colore carta da zucchero che rendevano lo spazio molto grande. Arrivati alla fine del corridoio, alla loro sinistra si apriva una stupenda cucina grigia che dava su un balconcino vicino al mare mentre alla loro destra c’era un’altra stanza, molto probabilmente la camera da pranzo. Appena si fermarono notarono Jade arrampicata su un pensile mentre cercava di prendere un pacco, molto probabilmente lo zucchero. “ Oh mannaggia. Non ci riesco!! Matiassssss scendi! Mi devi aiutare!!!” urlò ad un tratto Jade, in bilico sulla lavastoviglie. Si sentirono dei passi dal piano di sopra e qualcuno scendere le scale. Camilla si fece paonazza in viso e mentre Matias le passava accanto, si mise una mano sulla guancia per non farsi vedere e volse lo sguardo verso la camera da pranzo. Appena visto Broadway e Camilla, il fratello più grande della donna si fermò di blocco. “ Ah ciao ragazzi!” disse rivolto alla coppia, della quale solo Broadway rispose con un sorriso e un plateale movimento della mano. Matias fulminò la sorella con lo sguardo e disse “Potete scusarmi un attimo? Mi sono scordato di dire una cosa importante a mia sorella” disse agitato Matias tirando il braccio della sorella per parlarle in camera da pranzo. Camilla, che furba non 2era, capii subito che Matias stava fingendo e, appena la porta si chiuse, si avvicinò con passo felpato per origliare… “Cosa ci fanno qui? Gli hai aperto tu?” sibilava Matias.  “Certo. Che male c’è? Vogliono solo lo zucchero! A proposito, dobbiamo metterlo ad un ripiano più basso.” “Non ricordi? Sono amiche di Violetta Castillio, la figlia di German!” “Oh, che bello! Violetta è una brava ragazza!?” “Ci posso scoprire! Sono molto svegli! Sbrigati: usciamo, o si insospettiranno.”
Camilla fece appena in tempo a scappare e a prendere una foto fingendo di ammirarla mentre Broadway corse verso la finestra, fingendosi interessato al paesaggio marino. Era Jade da piccola con suo fratello che giocava nel parco. In quella fotografia Jade sembrava una ragazza sveglia e piena di voglia di vivere. –Chissà cosa avranno passato nella loro vita- pensò Camilla. Dopo neanche 2 secondi i due fratelli uscirono dalla stanza e Matias disse “ Vi do subito lo zucchero. Ci siamo ricordati che  abbiamo un impegno, quindi grazie per la visita e ciao!” detto questo lanciò il pacco dello zucchero addosso ai ragazzi e li spinse fuori dalla porta di ingresso. “ Abbiamo una pista!” disse in coro la coppietta. Nel loro cuore si era acceso un barlume di speranza e speravano che sarebbe rimasto acceso abbastanza per riuscire a ritrovare la loro amica.
Si dissero velocemente verso la casa di Leon. Mentre camminavano in silenzio, Camilla si accorse che il pacco che aveva in mano non conteneva zucchero, ma sale.
 
Erano passati 45 minuti e tutti si ritrovarono a casa. Stavano facendo il resoconto delle ricerche.
“ Noi in città non abbiamo trovato nulla” disse Andres molto preoccupato. “ Noi invece sembra che abbiamo trovato almeno qualcosa!” disse Broadway con il volto illuminato dalla speranza di soluzione a quel problema.  “ Anche io” disse Leon entrando all’improvviso nella villa, ancora scuro in volto. “Parlate prima voi” fece cenno a Camilla di iniziare.
“Stavamo controllando nel  vicinato se qualcuno avesse visto Vilu, ma con insuccesso e collezionando solo pacchetti di zucchero e sale. Ma quando siamo arrivati all’ultima casa, ci è venuta ad aprire una persona di nostra conoscenza” disse, rivolgendosi a tutti “ Jade”.  Tutti rimasero meravigliati da quella scoperta. Tutti tranne Leon, lui non era meravigliato. Piuttosto si sentiva come se in quel momento un pezzo fosse andato al suo posto.  “ Quando siamo entrati dentro abbiamo incontrato anche Matias che sembrava alquanto preoccupato di vederci” continuò Broadway “ Così ha chiesto se poteva parlare da solo con la sorella. Camilla è riuscita ad origliare dietro la porta e ha sentito che noi potevamo fargli saltare il piano e che li potevamo scoprire. Così…” Broadway non fece in tempo a finire che Leon fece una domanda. “Avete per caso fatto caso se a Jade mancava un orecchino?” “ No. Come mai mi fai questa domanda? Adesso che mi ci fai pensare aveva qualcosa che non andava (oltre alla crema verde che aveva in faccia)”.  “Chiedevo perché sul marciapiede ho trovato un orecchino di brillante e solo lei porta quelli. “ Rispose Leon, pensando a quello che stava probabilmente passando Violetta. “A questo punto possiamo iniziare ad attuare il piano *Liberiamo Violetta 1*” disse Andres, felice per una volta di poter usare un nome per un piano ultrasegreto.
 
Ma mentre i nostri amici stanno pensando a come liberare Violetta… Lei cosa sta facendo?
 
Si era addormentata un’altra volta. Nessuno era sceso, neppure un rumore dal piano di sopra. E adesso il collo le doleva ancora di più perché aveva dormito di nuovo in una posizione scomoda. Fino a quando un rumore la destò dal suo torpore. Un campanello, dei tacchi saltellanti, una porta che sbatte. Altri passi. Violetta incominciava ad avere fame e sete, ma non aveva modo di interagire con i rapitori. Sentì una chiave girare nella serratura e il suo cuore perse un battito. Poi dei passi scendere le scale. Tenne gli occhi aperti per riuscire a capire chi fosse. Il respiro diventò sempre più veloce. L’adrenalina le scorreva nelle vene… ma per la paura. In quel buio non poteva sapere dove fosse il suo rapitore e la paura le attanagliava il corpo. Si era irrigidita e non si muoveva neanche di un millimetro perché ogni spostamento, in quel silenzio, le sembrava assordante e voleva sentire ogni minimo rumore che faceva quella persona. Ad un tratto il rumore dei passi si fermò e una luce proprio davanti a lei si accese. La accecò. Il brusco passaggio dal buio alla luce le aveva provocato un dolore lacerante agli occhi, come se qualcuno glieli stesse strappando via. Passarono 5 minuti, nei quali Violetta, ancora legata, cercò di riacquistare pienamente la vista. “Vedo che ti sei fatta una bella dormita? È,  principessina?”. Una voce di un uomo tagliò l’aria. Come osava chiamarla principessina? Solo una persona poteva chiamarla in quella maniera… “ Ho pensato che avessi fame, così ti ho portato uno spuntino” e si sentì un rumore metallico. Con la luce puntata in viso, Violetta non poteva vedere il suo rapitore ma sotto di essa c’era un tavolino con sopra un vassoio con un bicchiere e un piatto. “ Come pensi che io possa mangiare se sono legata?” rispose acidamente Violetta. “ Ci siamo alzate con luna storta  è signorina? Lo sai, quando una persona si trova in questa situazione, dovrebbe essere tranquilla perché non si sa mai! Un capriccio…. Può cambiare la situazione!” Violetta sentì il respiro del suo rapitore sulla guancia mentre ripeteva quelle parole e un brivido freddo la scosse. Poi una mano che le accarezzò la guancia. La paura che provava l’aveva immobilizzata. Fino a quando non sentì più la pressione abituale sui polsi. L’aveva liberata. Poi dei passi. La luce piccola si spense. Calò il buio. Altri passi. Silenzio. “ Buon Pranzo, tesoro.” Sentì la porta sbattere, poi una luce sul soffitto si accese. Solo a quel punto Violetta poté capire dove si trovava...


Pausa al RèstoBand:
uauhh ci sono riuscita! e con il nuovo anno arriva anche il nuovo capitolo. Prima di tutto... Auguri di Nuon Natale e Buon Anno nuovo in ritardo. Mi dispiace così molto che non potuto aggiornare prima. però, come avrete visto il capitolo è lunghetto e non è facile scrivere così tanto in poco tempo. allora ringrazio tutti i lettori che hanno letto la mia storia e spero che continuate a leggere in così tanti. ringrazio soprattutto:
 syontai
Morgana1994

Naxi_4ever.
grazie mille per il vostro appoggio e per le bellissime recensioni.
alla prossima.
besosss




 
 
 

 
  
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