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Autore: Betty    22/11/2004    5 recensioni
Lord Diamond chiama presso il suo castello il dottor Averstone, per curare il mutismo della sorella Rose. Cosa farà quando si ritrova davanti la figlia del dottore, deceduto per una bronchite non curata? Sarà costretto ad assumerla sia per sua sorella, che per se stesso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru Izawa/Paul Diamond
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci finalmente all’epilogo, ringrazio tutte le ragazze che mi hanno seguito e incoraggiato Luxy, Stormy, Rossy, Meiko, Gemini

Eccoci finalmente all’epilogo, ringrazio tutte le ragazze che mi hanno seguito e incoraggiato Luxy, Stormy, Rossy, Meiko, Gemini, Alex-kami, Lizzie, Len-chan, Ailin. Ringrazio anche coloro che non hanno lasciato recensioni ma hanno letto questo racconto. Grazie a tutti Betty

CAPITOLO 24

Il suo sguardo si perse lungo la brughiera, era il tramonto e lo spettacolo era incredibile, la primavera era sempre stupenda, con la sua esplosione di vita, un leggero venticello gli scompigliò i capelli facendo uscire qualche ciocca dal nastro che li teneva legati.

Osservò le varie sfumature del cielo che in quel preciso momento passavano dal giallo al rosso, il sole lentamente si inabissava all’orizzonte.

Avrebbe dovuto andare nel salone ad intrattenere gli ospiti, ma in quel momento voleva solo pensare, pensare a tutto quello che era successo negli ultimi anni e la consapevolezza che fosse finalmente libero lo fece sorridere; non gli sembrava ancora vero. Respiro a pieni polmoni e si girò per rientrare all’interno del castello, sentì subito l’enorme vociare che facevano le persone in festa, però prima di unirsi a loro andò nella sua stanza, la scena che lo accolse lo riempì di gioia, infatti accanto al camino c’erano le sue ragioni di vita; si avvicinò alla donna e le accarezzò i capelli setosi raccolti in una semplice treccia.

"Non ti avevo sentito entrare" disse Alex alzando gli occhi verso il marito.

"Eri troppo presa dalla nostra peste" disse Paul guardando con amore la figlia che si nutriva avidamente dal seno materno, le accarezzo dolcemente il ciuffetto di capelli che aveva in capo, del suo stesso colore, mentre gli occhi erano quelli di Alexandra.

"Sei geloso?" gli chiese la donna con un sorriso.

"Non dovrei, ma sto notando che riservi molte più attenzioni a lei che a me" disse fingendosi offeso Paul.

"Non mi sembra di trascurarti di notte" ribatté maliziosa Alex.

La loro discussione fu interrotta dalla bambina che sazia aveva iniziato ad emettere vari gridolini per attirare l’attenzione dei genitori, a quattro mesi la piccola sapeva già imporsi.

"Tieni prendila tu, così posso sistemarmi" disse la donna porgendo il piccolo fagotto a Paul, l’uomo con mano esperta presa la figlia e le fece fare il ruttino.

"Corinna così sembri proprio uno scaricatore di porto!" esclamò l’uomo con un sorriso, subito ricambiato dalla piccola. Ripensò a quando era nata e alla paura nel prenderla in braccio, era così piccola e fragile, poi aveva acquistato sicurezza e preferiva essere lui ad occuparsi della piccola quelle rare volte che Alex era occupata; strinse la bambina tra le braccia, cosa che la piccola Corinna gradi. Corinna, il nome di sua madre, Alex aveva insistito per chiamare la piccola così, cosa che a lui aveva fatto un piacere immenso.

"Sono pronta" disse Alexandra dopo pochi istanti, Paul la osservò il semplice abito metteva in evidenza i seni ingrossati a causa del latte, ma per il resto Alex era in splendida forma, sempre bellissima; insieme scesero la scalinata nel salone addobbato a festa, gli invitati seppur pochi erano aumentati verso sera quando ai dipendenti del castello era stato offerto di unirsi al banchetto. La felicità si percepiva nell’aria, Paul volse lo sguardo verso il tavolo dove erano seduti i novelli sposi, notò che si stringevano la mano e sorrise, Benjamin era l’uomo giusto per Rose, lo aveva dimostrato più volse sia prima che durante il fidanzamento.

Pensò che adesso erano una grande famiglia, loro, Rose e Benjamin, Oliver con Patricia e il piccolo Lucas, di pochi mesi più grande di Corinna. Vennero accolti con sorrisi e molti complimenti per la piccola che si pavoneggiava in braccio al padre, sorridendo felice, ma quando vide Lucas allungo le braccine verso il bambino; i due bambini sembravano andare molto d’accordo.

"Paul nostra figlia ha già le idee chiare, mi sa che abbiamo già trovato un marito per lei!" esclamò Alexandra ridendo.

"Fa così perché è un altro bambino!" disse geloso Paul.

"Dai lasciali giocare insieme, cosa vuoi che combinino?" in quell’istante Corinna tirò un lembo della preziosa tovaglia e fece rovesciare parecchi calici, fortunatamente nessuno si sporco; Paul alzò un sopracciglio in direzione della moglie come per digli cosa ti avevo detto? Poi si sedette accanto a Rose, seguito da Alexandra sorridente.

La donna era stanca ma ripensando alla bella giornata si sentì riempire di gioia, Rose e Benjamin avevo scelto di sposarsi nella piccola cappella del castello, una cerimonia intima, per pochi invitati. Lord Price, seppur invitato, non si era presentato ma aveva mandato i propri auguri ai futuri sposi, pochi giorni prima, erano mesi che non aveva rapporti con i figli, ma quel semplice biglietto aveva fatto sperare Benjamin e Patricia, che il padre si fosse pentito del suo comportamento.

Alexandra fece un bilancio degli avvenimenti che erano avvenuti, non pensava che la sua vita sarebbe cambiata così radicalmente, ripensò a suo padre e a sua madre come sarebbero stati felice di diventare nonni, quanto avrebbe voluto averli al suo fianco. Ma non si poteva avere tutto, anzi lei aveva già tutto quello che si poteva desiderare, un marito che la amava, una bellissima figlia e una famiglia numerosa che era sicura si sarebbe allargata presto.

Osservò Paul al suo fianco, il suo sguardo era così sereno, in quel momento stava cercando di convincere Corinna a non tirargli i capelli, niente a che vedere con l‘uomo gelido e taciturno che aveva conosciuto parecchio tempo prima.

"Benjamin ora tocca a te diventare padre" disse Oliver al cognato, interrompendo i pensieri di Alex.

"Abbiamo tempo e poi mi sembra che due pesti bastino per il momento!" rispose l’uomo osservando il nipote che stava gattonando lontano dai genitori e si avvicinava a passo spedito verso un prezioso vaso posto dietro di loro.

"Cielo Lucas!" esclamò Patricia correndo dietro al figlio e prendendolo in braccio. "Oliver quante volte ti devo dire di non lasciarlo per terra, in un attimo scappa via!"

"Amore, un attimo fa era qui!" esclamò l’uomo incredulo che il figlio fosse così veloce.

"Oliver dovresti stare più attento!" disse Paul ridendo.

"Paul ti devo dire la stessa cosa! Corinna sta mangiando la cera delle candele" rispose Oliver, soffocando un sorriso.

Alexandra fece aprire la bocca alla bambina che non ne fu molto felice e le estrasse i pezzettini di cera, o almeno quelli che la piccola non aveva ancora ingoiato.

"Penso che io e Benjamin aspetteremo ancora un po’, fare il genitore è un lavoro a tempo pieno e abbastanza faticoso! Meglio fare gli zii." Disse Rose.

"Per il momento, però!" la rimbeccò Benjamin.

All’improvviso un vento gelido penetrò nel salone, l’allegria generale venne sostituita da un terribile sospetto, le piccole fiammelle delle candele tremarono e sembrarono spegnersi.

"Non può essere!" esclamò Alexandra stringendosi al marito.

Nessuno osava muoversi, alcune donne si inginocchiarono e fecero il segno della croce, poi un altro soffio questa volta un po’ più caldo invase la stanza.

"Cosa sta succedendo?" chiese Paul, erano tutti preoccupati tranne i due bambini che ridevano sembravano che sapessero che non c’era niente di cui spaventarsi.

"Mio Dio!" disse Patricia guardando davanti a sé, fu l’unica che riuscì a dire qualcosa, tutti gli altri erano ammutoliti.

Davanti a loro era comparsa una figura sorridente, Alexandra si girò verso Paul e vide che una lacrima gli stava solcando la guancia, riguardò la figura era identica a Rose e allora capì.

"Madre!" disse Paul commosso, la figura sorrise, l’espressione felice del suo viso contrastava con la commozione che le si leggeva negli occhi.

"I miei bambini – disse con voce vellutata osservando i due fratelli seduti vicino – come siete cresciuti. Io non vi ho mai abbandonato e non lo farò mai, sarò con voi e con i vostri figli. Ricordatevi che vi voglio bene e ve ne vorrò per sempre." Si avvicinò ai due e cercò di accarezzare i loro visi ma purtroppo la mano non aveva consistenza. Osservò la sua nipotina con amore, poi si rivolse ad Alex. "Grazie per tutto quello che hai fatto." Disse poi sparì nel nulla.

"E’ tutto così assurdo" disse Oliver sgomento.

Rose stringeva sia la mano del marito che quella di Paul incredula "Finalmente l’ho conosciuta" disse con un sorriso a Paul.

"Hai visto come vi assomigliate? Siete identiche." Disse Paul.

"Sono felice, adesso ho tutto quello che desideravo. So che nostra madre mi voleva bene."

"Te lo sempre detto"

"Sì, ma avevo sempre voluto sentirmelo dire da lei."

"Credo che la festa possa continuare!" disse Paul a tutti i presenti per cercare di togliere quel senso di sgomento presente su quasi tutti i volti, per un momento tutti avevano creduto che sarebbe riapparse Lucille. I più anziani piangevano commossi, avendo conosciuto lady Corinna ricordavano con nostalgia la donna.

"Sono sicura che nostra madre vorrebbe che la festa continuasse" disse Paul, diede Corinna in braccio a Rose ed invitò Alex a ballare, un violino accompagnò la loro danza.

"Ti amo Paul"

"E io amo te." Rispose Paul con un sorriso.

***********************************************

Quella notte mentre tutto il castello dormiva la piccola Corinna se ne stava sveglia nella sua culla, osservava quelle strane persone che c’erano accanto a lei.

"Caro assomiglia alla madre" disse lady Corinna al marito.

"No, è una Diamond, assomiglia a me." Rispose Lord Diamond.

"Milord concordo con vostra moglie, assomiglia alla nostra Alexandra, vero Elizabeth." Disse Arnold Averstone.

La donna al suo fianco molto somigliate ad Alex disse: "Non importa a chi assomiglia, è una bambina bellissima. E noi gli saremo sempre accanto."

La piccola Corinna rise felice, aveva capito che quelle persone gli volevano molto bene, la sfioravano ben sapendo che non avrebbero mai saputo toccarla veramente, la bimba cercava di afferrare la mani ed emetteva gridolini felici. Questi svegliarono Paul ed Alex che andarono accanto alla culla per vedere cosa avesse la piccola, ma videro che stava ridendo e cercava di afferrare il vuoto.

"Quante energie!" esclamò Alex con un sorriso.

"Cosa facciamo?" chiese Paul assonnato.

"Lasciamola divertire, finché ride non c’è problema" disse Alexandra coprendo meglio la piccola con la copertina, le accarezzò la testa dolcemente e così fece anche Paul.

"Buona notte piccola" mormorò l’uomo poi seguì la moglie nel loro letto, la abbracciò e si riaddormentarono velocemente, ignari della presenza degli spiriti.

"Credo che potremmo restare ancora un po’" disse Corinna.

"Dopotutto qualcuno dovrà badare alla bambina" le rispose Elizabeth.

FINE

 

 

 

  
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