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Autore: Tomoko_chan    27/02/2014    13 recensioni
Dopoguerra.
Hinata si sente disorientata e terribilmente sola. Ha perso Neji, ha visto la speranza di un Naruto tutto per sé sciogliersi come neve al sole. Finalmente vede tutto con chiarezza: il dolore provato fin dall'infanzia, la mancanza di amore, di qualcuno che avesse cura di lei. Si arrende alla sofferenza e cambia, diventando più cupa.
E se incontrasse un'anima altrettanto solitaria e cupa come lei?
Tratto dal testo:
-Spiegati meglio, poetessa. - disse lui, con quella solita aria strafottente.
-Credo che tu, fondamentalmente, sia una persona buona e pura. Ma… quello che ti è successo e il dolore che hai provato ti hanno reso una persona molto cupa.
-Allora anche tu sei una rosa blu.
Il modo in cui aveva affermato, in poche parole, che erano simili, le fece perdere un battito.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Sasuke, Naruto/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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Non innamorarti di me.
Capitolo 13, Il giorno della fine.


“L’amore è solo un tiro mancino
giocato a noi per ottenere
la continuazione della specie.”
  - W. Somerset Maugham
 
E c’è tanto dolore, 
tanta illusione,
eppure così tanta speranza.


C’era odore di pioggia nell’aria, il terreno era umido, probabilmente quella notte aveva piovuto ancora.
Il cielo era sereno adesso, qualche nuvola, ma il sole stava lì, immobile, spettatore di ogni cosa.
Qualche stormo di uccelli ad annunciare la primavera, odore di fiori appena sbocciati: profumo di primule, papaveri, rose e mirtilli.
Hinata ascoltava, annusava, toccava, in tutt’uno con la Natura. Stava lì da mezza giornata, davanti alle porte del villaggio, e le guardie di stanza lì la guardavano straniti. Completamente vestita di nero, come fosse ad un funerale, sulla schiena il marchio degli Hyuga e davanti, sul cuore, nascosto tra il tessuto morbido, un piccolissimo stemma cucito a mano da lei stessa, quello degli Uchiha.
  << Hinata. >> una voce triste e femminile la richiamò.
Dietro di lei, Naruto e Sakura la guardavano, preoccupati, mentre si tenevano per mano. Lei si divincolò dalla presa, fece qualche passo in sua direzione. Poggiò la mano sulla sua spalla e solo allora Hyuga Hinata si voltò. Gli occhi bianchi tristi e cupi, un sorriso amaro dipinto sul suo volto.
  << Quindi… è andato via? >> sussurrò, la voce appena udibile. Vide la sua amica annuire.
  << In realtà, non è mai tornato. >> rispose << E’ stato condannato a due anni di carcere. >>
Fu la volta di Hinata di annuire. Poi si voltò, riprendendo ad osservare la Natura, le porte del villaggio.
  << Vedi… ha utilizzato lo Sharingan su di te, rischiando di rimanere cieco a vita. >> disse ancora Sakura, infierendo un altro colpo al suo fragile cuore << Ti ha intrappolato in un’illusione che è durata giorni. >>
  << L’ho capito, non sono stupida. >> e la sua risposta fu dura, come non mai. Come quelle che avrebbe dato Sasuke.
Lei si stupì, la guardò di traverso, e allora tentò di chiarire come meglio poteva la cruda verità, ostile da capire anche a lei stessa.
 << Potrebbe morire di sete e di fame, in carcere, oppure per la malattia che ha agli occhi. Oppure potrebbe farcela e comunque non tornare, non mi aspetterei niente di diverso. >>
La mora non fece una piega, rimase impassibile. Sakura capì che non era aria e ripercorse i suoi passi, tornando indietro, ma cambiò idea e la richiamò ancora una volta.
  << Hinata? >> disse, richiamando la sua attenzione << Scusa se te lo chiedo ma… cosa c’era fra voi? >>
  << Non saprei. >> rispose lei, bloccando la frase lì. In realtà voleva dire: “non saprei come spiegarti una cosa tanto importante e grande che tu puoi solo immaginare”, ma non si permise di andare oltre.
Solo io e te sappiamo, Sasuke, pensò lei, osservando uno strano fiore dai petali a cuore di un mistico color blu notte, non dubito di te, Sasuke, perché tornerai, per me. Sei caldo, un fuoco arde dentro di te, il desiderio nei tuoi occhi, l’amore nell’anima, il dolore nel cuore. Mi hai intrappolato in un’illusione, dandomi ciò che desidero davvero: è la dimostrazione di quanto mi conosci, del modo in cui sai capirmi senza parlare… in poco tempo ci siamo trovati e ci siamo fatti scudo l’un l’altro, ci siamo capiti, compresi, mai giudicati, siamo diventati un noi, quello a cui tornare, sempre. C’è una lotta continua dentro te stesso, una guerra, fiamme e fiamme che non si spengono mai. Vorresti dimostrarmi chi sei davvero, essere buono per me, non mostrarmi ciò che credi di essere, il tuo dolore, il rancore, l’odio verso te stesso. Pensi che io non sappia sopportarlo? Ho visto di peggio, ed anche il mio cuore è nelle tenebre. Nonostante questo, tu lotti contro di te, perché il tuo cuore brucia per me, ma la tua mente ti costringe a rifiutarmi, a scappare da ciò che ti rende felice. Hai paura, paura della felicità.       Ma alla fine tornerai, Sasuke, perché mi ami.
Tornerai, vero?
 
“E’ l’amore, non la ragione,
che è più forte della morte.”
  - Thomas Mann




 
 Così si chiude questa mia prima storia
SasuHina. Un pò strano come 
finale, decisamente triste,
ma chissà che non ci sia un sequel!
Ringrazio tutti i lettori e tutti
coloro hanno recensito così calorosamente.
Siete sempre fantastici, davvero!
Un grazie infinito,
Tomoko.
   
 
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