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Autore: Lily Liddell    28/02/2014    3 recensioni
Una serie di one shot Hayffie (Haymitch/Effie).
Ne leggo molte sui siti di fanfiction inglesi e ho pensato di cominciare una raccolta in italiano.
Le trame possono essere prompt che trovo su tumblr o idee che mi passano per la testa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Sintesi: è il 50° anno degli Hunger Games, la Capitale è in fermento per la seconda Edizione della Memoria. I giochi sono emozionanti, il doppio dei tributi, il doppio dell’eccitazione. Un tributo in particolare cattura l’attenzione dell’adolescente Effie Trinket, che prenderà un’importante decisione di lì a breve.
 
Teen!Effie POV.
 
I miei piedi mi stanno uccidendo, non ne posso più. Sono due ore che cammino avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro.
Mia madre mi guarda dal fondo della stanza, è seduta su una sedia che ha messo lì appositamente per osservarmi meglio.
“Punta, tacco!” Strilla. “Punta, tacco. È così difficile da capire, Euphemia?”
Sospiro, esausta.
“No, madre… ma i piedi mi fanno male. Posso fare una pausa e andare a vedere i Giochi?”
Non avrei dovuto chiederlo… non mi volto nemmeno per guardare in faccia mia madre, so già che il suo sguardo mi sta trapassando. “No.” Risponde secca, ma non mi aspettavo una risposta diversa. “Non prima che mi avrai fatto vedere una camminata decente. Fra due mesi è il tuo sedicesimo compleanno, diventerai una donna, non posso permettermi di presentarti ufficialmente ai miei colleghi in questo stato.”
Me lo ripete dal giorno successivo al mio quindicesimo compleanno. Non ne posso più, non è difficile camminare sui tacchi, il difficile è sopportare il dolore. Non mi piace…
Mi costringo a continuare, alzo la testa e punto gli occhi di fronte a me, oggi non mi ha fatto mettere i libri in testa fortunatamente…
Non so perché ci tenga tanto, ma sembra che la sua vita dipenda dal giorno del mio debutto in società… mia sorella ha fatto il suo due anni fa, e mia madre non poteva essere più orgogliosa.
Dopo altri quindici minuti, finalmente mia madre è soddisfatta e posso togliermi le scarpe.
Ci rechiamo in salotto, dove ci stanno già aspettando a tavola mio padre e mia sorella Allie.
Io vorrei vedere i Giochi, ma la regola è niente Hunger Games mentre si mangia. Quindi devo aspettare che tutti abbiano finito di mangiare prima di potermi alzare e andare ad accendere la televisione.
Finisco di mangiare prima di tutti, e resto immobile mentre gli altri continuano. Dopo qualche momento mia madre mi lancia un’occhiataccia e mi accorgo di avere i gomiti sul tavolo, subito porto le mani in grembo e chino la testa.
“Schiena dritta mentre si è a tavola.” La sento dire e so già che è rivolta a me, mi raddrizzo e sposto lo sguardo verso mio padre e mia sorella. Entrambi sembrano delle statue mentre mangiano, a mio padre viene naturale, ad Allie e a me ce lo ha insegnato nostra madre.
Quando eravamo piccole ci metteva dei libri sotto le braccia e se li facevamo cadere dovevamo restare a tavola per un’ora dopo aver finito di mangiare.
In genere mi ricordo di restare composta, ma nel periodo degli Hunger Games la mia mente è da tutt’altra parte, poi questa è un’Edizione della Memoria, sono troppo emozionata per pensare alle buone maniere! Mia madre però non la pensa come me…
Ora che tutti hanno finito possiamo andare, ci sediamo sul divano e mio padre accende la televisione.
Caesar Flickerman sta commentando l’arena, quest’anno è fantastica. Così colorata e sfavillante, una delle più belle che abbia mai visto.
Poi le immagini cominciano a dare il replay di quello che è successo durante la giornata. I miei genitori guardano commentando, io li ascolto e cerco di tenere il loro passo, do ragione prima ad uno e poi all'altro, sapendo che mia madre vuole che impariamo a sostenere ogni tipo di conversazione.
Mia sorella ed io ci scontriamo su chi sarà il vincitore di quest’anno. Lei è convinta che vincerà una delle due ragazze del Distretto 4, Blye Erwin. Io invece vorrei tanto che vincesse uno dei due ragazzi del Distretto 12, Haymitch Abernathy.
Mia madre dice che è impossibile, che il Distretto 12 ha vinto solo una volta e non vincerà più.
Io voglio crederci.
Il telefono ad un certo punto comincia a squillare e mio padre deve rispondere, è l’ora delle telefonate, so che resterà a telefono per molto tempo. I mentori dei Distretti 1, 2 e 4 hanno i numeri di tutti gli sponsor e dal momento che mia sorella fa il tifo per la ragazza del 4, mio padre si è reso disponibile a sponsorizzarla.
Sono giorni che sto cercando di convincerlo a mandare qualcosa anche ad Haymitch, ma lui mi ha detto che per quanto vorrebbe farmi felice, non può mandare dei soldi solo perché io voglio che vinca. La ragazza del 4 si sta dando da fare parecchio e sembra meritare molto di più i suoi soldi…
Non demordo, so che mio padre non resiste agli occhi dolci, quindi appena mette giù il telefono lo raggiungo e comincio di nuovo a supplicarlo. Non gli chiedo molto, dell’acqua, del cibo magari… ma niente da fare. Mio padre non vuole sentire ragioni, evidentemente il mio trucchetto non funziona più come quando ero bambina.
Mia madre ha ragione, sono quasi una donna… dovrei finirla di lamentarmi di come fanno male le scarpe o di come siano stretti i corsetti. Dopo tutto non sono l’unica che deve portare queste cose, no? Mia sorella, mia madre, mia zia… ci siamo passate tutte e nessuna di loro si lamenta.
Quando mio padre esce per raggiungere gli altri sponsor, io resto sola con mia sorella. Mia madre è andata a telefonare a mia zia per commentare gli ultimi avvenimenti.
Questa mattina il vulcano nell’arena ha eruttato, è stato uno spettacolo mozzafiato. Non avevo mai visto un vulcano in eruzione, trasmetteva energia.
Mi siedo sul divano e mia sorella mi guarda interrogativa. “Allora? Papà ha abboccato?”
Scuoto la testa, visibilmente delusa.
Lei sorride e mi punzecchia con il piede. “Rassegnati Effie, il tuo fidanzato non ha speranze…”
Arrossisco visibilmente ma raddrizzo la schiena e serro le labbra in un’espressione minacciosa. “Smettila immediatamente o chiederò a papà di portarmi uno di quegli scoiattoli e te lo infilo nel letto mentre dormi!”
Allie mi sorride e alza le mani in segno di resa, poi torna a guardare la televisione. “Però mi piacerebbe avere una pelliccia di quegli scoiattoli… il pelo sembra così morbido e caldo…”
Continuiamo a guardare in silenzio, ogni tanto facciamo commenti.
Quando le immagini si spostano su Haymitch cerco di restare indifferente, ma con Allie che mi guarda è difficile. Spero veramente che vinca. Il Distretto 12 ha avuto un unico altro vincitore, ma in genere perdono subito… invece lui sta resistendo e combatte bene.
E poi è carino…
“Hai pensato a cosa metterti per la festa del tuo compleanno?” Chiede all’improvviso Allie.
Io scuoto la testa, distogliendo lo sguardo dallo schermo. Non avevo ancora avuto il tempo di guardare i vestiti. “Però quest’anno il rosa va tantissimo.”
“Il rosa ti sta bene, s’intona con i tuoi occhi. Potresti tingerti i capelli di fucsia!”
Allie ha i capelli biondi come i miei, ma la parte inferiore dei suoi capelli è blu elettrico. Ogni mese cambia colore delle punte. Insiste perché anche io me li tinga, ma nostra madre è contraria, almeno finché non compirò sedici anni.
Io non sono convintissima. “Ma non voglio rovinarli…”
“Sono solo capelli, Effie!” Continua lei. “Lo fanno tutte… se proprio ci tieni e non vuoi tingerli puoi provare con le parrucche… ce ne sono alcune meravigliose, le ho viste proprio ieri al centro commerciale. Domani, dopo pranzo, ti ci porto.”
Annuisco contenta, perché anche se spesso bisticciamo, adoro Allie e anche lei mi vuole bene. Ci divertiamo insieme ad uscire e a comprare vestiti.
Prima che possa aggiungere altro sento la voce di mia madre provenire dal salotto. “Euphemia! Allegra! Venite a tavola.”
Ci guardiamo in faccia e poi Allie spegne la televisione, niente Hunger Games mentre si mangia… mi ripeto.
I giorni passano in fretta, i giocatori continuano a diminuire e io spero sempre di più che Haymitch possa vincere.
Quando alla fine viene incoronato vincitore, non riesco a contenere la gioia, ma devo sembrare tranquilla o altrimenti mia madre mi sgriderà e mia sorella mi prenderà in giro a vita… ora il Distretto 12 ha un nuovo mentore.
Le settimane che separano la fine dei giochi dal mio compleanno trascorrono subito, la sera del mio debutto sono splendida.
Il vestito che ho comprato assieme ad Allie è uno dei più belli che abbia mai visto, così come la parrucca che abbiamo comprato e le scarpe scelte da mia madre.
Lei mi presenta ai suoi colleghi e mio padre fa lo stesso con gli altri sponsor, è in quel momento che lui mi prende sottobraccio e annuncia orgoglioso ai suoi amici che dopo gli ultimi Hunger Games ho deciso di diventare un’accompagnatrice.

25 anni dopo.

Il Tour della Vittoria è stato un successo strepitoso. I miei vincitori erano acclamati e amati da tutti.
Certo, ci sono stati giorni no, ma non potevo pretendere che fosse tutto perfetto. Nel complesso non posso proprio lamentarmi… la festa alla Capitale credo sia stato uno dei momenti più belli della mia vita.
Dopo anni e anni da accompagnatrice ero finalmente riuscita a riportare a casa non uno, ma due tributi. Nessun altro può dire di aver fatto lo stesso.
Non posso ancora riposarmi, però… mia sorella e i miei nipoti sono venuti a prendermi alla stazione e ora sono nel mio appartamento.
Allie è seduta accanto a me e mi sta raccontando di com’è stato meraviglioso vedere il Tour e com’è eccitata per il matrimonio di Katniss. Dice di essersi commossa quando Peeta le ha fatto la proposta, non stento a crederci.
Lavinia, la mia nipotina di cinque anni, sta torturando Pumpkin, il mio gatto tigrato… in questi giorni Allie se ne è presa cura ma credo che il povero micio sia stato preso di mira dai bambini.
I gemelli di dodici anni, invece, sono seduti accanto a me.
Mi chiedono dettagli su ogni cosa; Anita, la femmina, porta i capelli come li aveva Katniss nell’arena, mentre Alexandre, il maschio, ha voluto cominciare a prendere lezioni di tiro con l’arco.
Dopo un po’ Allie manda a giocare anche loro con il gatto, sembra impaziente di parlarmi.
“Che c’è?” Mi chiede finalmente, dopo avermi osservata per un po', io la guardo confusa. “Effie, dovresti sprizzare gioia e invece ti limiti a sorridere e a raccontare tutto come se fosse stato un viaggio qualsiasi…”
“Sono solo molto stanca… è stato incredibilmente estenuante.”
“Beh, vedi il lato positivo. Per quindici anni ti sei lamentata di quel tuo mentore ubriacone, adesso finalmente te ne sei liberata. Dovrai lavorare con quelle due perle!” Mi dice con gli occhi che brillano di entusiasmo.
I suoi occhi sono gli unici a brillare, però.
Sospiro. “Sì, è vero… non c’è bisogno che me lo ricordiate tutti in continuazione.”
Mia sorella ridacchia, poi comincia ad accarezzare il gatto che, stancatosi probabilmente delle attenzioni dei bambini, le è saltato in grembo. “Tranquilla Effie, puoi sempre prendere il treno per raggiungere il tuo fidanzato.”
“Allie!” La rimprovero, lei si mette a ridere, ma non è affatto divertente. Mi sporgo in avanti e mi riprendo Pumpkin, che non sembra troppo contento di essere sballottolato in giro.
Mi sforzo di non voltarmi a guardare in faccia mia sorella. Fortunatamente non mi sono struccata e i diversi strati di fondotinta e cipria coprono il rossore che sento cominciare ad espandersi sulle mie guance…

A/N: Questa one-shot è tutta un po’ un mio headcanon. Dalla madre di Effie, severa e fissata con le buone maniere alla sorella maggiore di Effie, con i suoi figli… passando per Pumpkin, il tremendo gatto rossastro che Haymitch vorrebbe sicuramente scuoiare vivo se si incontrassero.
Nella mia mente Teen!Effie me la immagino come Dakota Fanning, mentre Allie la immagino da ragazza come AnnaSophia Robb e da adulta come Rebecca Gayheart.
Mi sono fatta diversi viaggi mentali sull’infanzia/adolescenza di Effie… xD
Comunque, grazie per aver letto e fatemi sapere cosa ne pensate! Alla prossima.
 
x Lily
   
 
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