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Autore: Pollon138    04/07/2008    5 recensioni
Valle della Fine. Chidori contro rasengan. Rasengan contro chidori. E questa volta, fu la fine di tutto. Sasuke si inginocchiò di fronte a Naruto. Era preoccupato, lo si vedeva dallo sguardo contrito. Non aveva tutta questa intenzione di ucciderlo in realtà. Affatto. Si accucciò con le sue ultime forze verso di lui e ascoltò il suo respiro. Nulla. Gli prese il panico. Sbarrò gli occhi, tentò un fiacco massaggio cardiaco che, purtroppo, non ebbe alcun effetto. Non poteva essere. Non doveva essere. Alla fine ce l' ha fatta. Ha ucciso il suo miglior amico e ha ottenuto il potere. Ma non si è sentito come credeva. E Neanche Naruto ha intenzione di starsene così buono... Sorprendentemente comica.
Genere: Triste, Comico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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I morti...

..ritornano?

 

 

 

Valle della Fine.

Chidori contro rasengan. Rasengan contro chidori.

E questa volta, fu la fine di tutto.

Sasuke si inginocchiò di fronte a Naruto. Era preoccupato, lo si vedeva dallo sguardo contrito. Non aveva tutta questa intenzione di ucciderlo in realtà. Affatto. Si accucciò con le sue ultime forze verso di lui e ascoltò il suo respiro.
Nulla. Gli prese il panico. Sbarrò gli occhi, tentò un fiacco massaggio cardiaco che, purtroppo, non ebbe alcun effetto.

Non poteva essere. Non doveva essere.

E poi,d’ improvviso, il potere: immenso, sconosciuto, un lampo di energia che, partendo dagli occhi, si diffondeva per tutto il corpo. D’ un tratto non era più debole. Era forte. Molto forte. E nei suoi occhi apparve una spirale a forma di shuriken. Il Mangekyou.
Non era come si immaginava. Alla fine aveva ceduto a suo fratello. Aveva seguito le sue orme. Aveva fallito. Era un mostro.

Dopo pochi minuti arrivò Kakashi preceduto dal fedele Pakkun.
E fu il momento delle spiegazioni. Non potè fare altro che mentire.
“É stato Orochimaru. non avevo più intenzione di seguirlo, perchè Naruto era riuscito a...” la voce mancava “a farmi cambiare idea.. Così si è presentato di persona  e lo ha eliminato. Io ho cercato di “ bugia ancora più dolorosa “..difenderlo e per poco non uccideva anche me. Ma ha detto che gli servivo e mi ha risparmiato”
“Perchè non ti ha portato con se?” Kakashi sembrava sospettoso. E come dargli torto?
“Non lo so” la prima volta in tutta la storia che un Uchiha non sapeva la risposta ad una domanda. ma il primato passò in secondo piano.

“Pakkun?” questa sarebbe stata la prova più ardua. Il piccolo cagnolino annusò in torno e asserì che c’ era stata la presenza di Orochimaru, ma se n’ era andata. Il sigillo lo aveva protetto. Essendogli stato dato proprio dal serpente quando lo aveva rilasciato, un pò della sua essenza, e del suo odore, si era sparso nella foresta, scomparendo quando il segno maledetto era stato ritirato.
Kakashi lo fissò a lungo  e poi lo portò in spalla, mentre una sua copia portava Naruto. No, non Naruto, il suo corpo. Naruto non c’era più. La scoperta arrivò in pieno stomaco mozzandogli il respiro, come se non lo avesse saputo fino a quel momento.
“K-Kakashi?” l’ uomo dai capelli d’argento lo fissò con quel solo penetrante occhio.
“Si” non suonava come una domanda. Forse aveva già capito cosa intendeva chiedere.
“Non si può fare nulla quindi?” “No”. Male, molto più male di quello che necessitava essere sentito per un amico. Si abbandonò nelle braccia del suo maestro che guardava avanti senza più badare a lui. E Sasuke, sfinito,  cedette al mondo dei sogni, lasciando che la sua ultima immagine fosse quella di Naruto.

 

 

** ** ** ** ** ** ** ** ** **

Si svegliò dopo un tempo che parve un eternità in un letto d’ospedale. Per la prima volta aveva desiderato di essere morto. E gli incubi che avevano preceduto il risveglio non erano certo serviti a migliorare la situazione. Ma non serviva a nulla indorare la pillola.
Allungò un braccio e subito lo ritrasse perchè era collegato a dei tubi che finivano sotto la sua pelle. Naruto, o meglio Orochimaru, doveva averlo ridotto malissimo, nonostante il suo nuovo occhio gli avesse fatto recuperare le forze. Voltò la testa di lato e si accorse che sul comodino c’erano dei grossi tulipani rosa e gialli, probabilmente regalo di quelle due fanatiche di Ino e.... Sakura. Sarebbe riuscito a mentire a lei? Lei di cui poteva vedere la fiducia negli occhi color speranza? Lei che diceva di amarlo, che aveva cercato di trattenerlo per quanto le fosse possibile? Lei che.. era amica di Naruto. Naruto, il suo Naruto, il suo baka, il suo Usuratonkachi la sua fonte d’ ispirazione primaria, il suo miglior amico. Finito. Tutto finito.
La porta si aprì silenziosamente e Tsunade entrò a passi furtivi, credendolo addormentato.

“Tsunade?” la chiamò incerto.

Lei si voltò, lo guardò per un istante e poi uscì di corsa dalla stanza. Poco dopo entrò Sakura, con un misto di paura, sollievo e tristezza negli occhi.

“S-Sei sveglio..” sussurrò mentre neanche una sola lacrima le solcava il volto. Dov’era finita la solita Sakura piagnucolona?
“Dov’è..?” non riusciva a pronunciarne il nome, come non riusciva a impedire al suo cervello e, ne era certo, alla sua anima di sperare.
“Non ce l’ ha fatta” neanche a quelle parole i lucciconi che di solito apparivano in quei momenti fecero capolino.
“Fra una settimana si celebreranno i funerali” scandì le parole tranquilla, ma i suoi occhi inariditi tradivano la sua espressione composta.

Una domanda le sfiorò le labbra, ma sembrò ricacciarla dentro per una più semplice:

“Verrai?!” la proposta era assurda quanto seria.

“Si” non doveva dirlo, non si sarebbe presentato. O lo avrebbe fatto? Forse, ma in ogni caso il dado era tratto e non ci si poteva tirare indietro.

Lei lo guardò un ‘ altra volta. la stessa domanda di prima negli occhi –che cos’è successo?- si spense ancora prima di raggiungere la gola. Lo abbracciò sussurrando: “Almeno tu” e poi se ne andò. Forse, dopotutto, non aveva ancora esaurito le lacrime. Ma si sbagliava. Non era lui. Era solo mezzo lui. L’ altra metà se ne stava da qualche parte insieme a Naruto. Mezzo me. Quasi quasi li veniva da ridere. Quasi.

 

** ** ** ** ** ** ** ** ** ** **

 

Le urla si sentivano fino alla sua stanza, mentre prendeva le sue ultime cose per andarsene, finalmente, da quel luogo d’ inferno dove chiunque a Konoha era venuto, seppur solo per curiosare, nella sua stanza.

Tsunade urlava quasi tutte le sere ormai.

“É stata colpa mia! Non dovevo regalargli quel ciondolo! Non dovevo lasciarlo andare! non dovevo lasciarlo inseguire quel... da solo!” qualcuno, di cui non poteva sentire la voce le diceva qualcosa, perchè lei rispondeva:
“E allora perchè non è lui in quella bara eh? Perchè non è stato lui a morire? Perchè non è al posto suo!” si riferiva indubbiamente a lui.
E poi.. già perchè? Perchè non era lui un freddo e pallido pezzo di carne? Perchè con ogni probabilità lo era già. L’ unica cosa che lo differenziava da quella salma era che respirava, nient’ altro.

Appoggiò la sacca alla sedia e si avviò a passo deciso verso...dove?

Senza neanche rendersene conto andò verso la casa di... Non riusciva ancora a pronunciarne il nome. Semplicemente verso casa sua.

Aprì una finestra come faceva sempre ed entrò. Di solito la sera era aperta, sempre aperta, perchè sapeva che lui ogni tanto gli veniva a far visita. Ed era convinto che, una volta o due, si fosse accorto che aveva dormito a lato della sua finestra tutta la notte. A volte villa Uchiha era troppo solitaria persino per lui. Solo per questo? Una vocina si fece largo nella sua testa, ma lui le chiuse la porta in faccia.

Si guardò attorno.

Anche la casa sembrava spenta, senza vita. Morta. Naruto era morto. E con lui la sua casa. E con lui Sasuke. O almeno una parte di Sasuke.
Si sedette sul letto a lato del muro. Tutto era come sempre. Prese fra le mani il cappello a forma di tricheco. Non sorrise, non pianse. Semplicemente si addormentò.

 

** ** ** ** ** ** ** ** ** ** ** ** **

Un profumo gli fece storcere il naso. Era salto, dolciastro e pungente.

Ramen.

Chi era quello stupido che alle sette del mattino cucinava...
Si alzò di scatto, voltandosi verso il cucinino. Qualcuno era alle prese coi fornelli in casa sua. Lo sapeva benissimo che non era casa sua, ma ora gli apparteneva. Punto.

Si alzò piano, attento a non far rumore. Chi era l ‘intruso? Prese un kunai dalla sua sacca e lo impugnò con la punta rivolta verso il basso, pronto a colpire. Si avvicinò a passi lenti all’ ombra che intravedeva dall’ altro lato della stanza. Calcolò le varie possibilità che si trattasse di una trappola.

Uno. Due.. Balzo.

Al centro esatto della stanza. Al centro esatto dell’ inferno.
Perchè la figura che si trovava alle prese coi fornelli alti non era che Naruto Uzumaki.

“Ohaiyo, teme, ne vuoi un pò?”

 

 

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Ok, l ‘ennesimo sclero mattutino, l’ ennesima fanfiction nata per caso e, mio malgrado l’ ennesima SasuNaru. O forse NaruSasu, ancora non lo so. É ancora tutto molto nebuloso al riguardo, ma la trama c’e l’ ho già bene in mente... Perciò che vi piaccia o no commentate anche solo per dirmi che invece di scrivere cavolate dovrei  darmi a hobby più rilassanti come il lancio senza paracadute.

Però la volete sapere tutta? A me piace. Questo giudizio sarà un pò di parte perchè lo scritta io ma mi piace e spero piacerà anche a voi.

Un bacione

 Pollon138

 

 

 

 

  
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