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Autore: Ramiza    19/07/2008    3 recensioni
Sono i suoni che le corde vocali di rifiutano di far vibrare e il cervello si rifiuta di trasformare in parole, sono quelle che la bocca non vuol saperne di scandire. Questa è la storia di un uomo e di tutte queste parole, di gesti che non corrispondono mai ai pensieri, e di pensieri che raramente si trasformano in fatti. Questa è la storia di come il mondo vede quest'uomo e di tutto quello che quest'uomo nasconde al mondo. CAPITOLO RIVELAZIONE!!!
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Neji Hyuuga, Sasuke Uchiha, Tenten
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Prologo-

(Neji)


Quando mi capita di incontrare Tenten per strada, più o meno casualmente, quando spinto da un desiderio che non esiterei a definire masochistico la seguo, tenendomi abbastanza distante da non farmi notare, quando poi, raggiunto uno di quei luoghi che abbiamo frequentato insieme mi faccio, io, vincere dalla nostalgia e la perdo di vista, quasi volontariamente, non posso fare a meno di pensare a quello che avevo e che ho perso.

Naturalmente sono io il centro di questo pensiero.

Il mio egoismo non mi abbandona neppure per un attimo.

Il mio mondo continua come sempre ad essere Neji-centrico.

Soltanto una cosa è diversa, adesso.

Ho la sensazione, la spiacevole, bruttissima, angosciante sensazione di non bastarmi più.


Io non mi basto e lei non c'è, e se lei non c'è non posso rimproverare altri che me stesso.

Ora, questo vorrei dirlo chiaramente. Non è una donna quella che mi manca, non è una fidanzata quella di cui sento il bisogno.

È la sola persona che mi abbia mai capito, quella che quando anche non mi ha capito ha saputo accettarmi che mi manca adesso.

La sto facendo tragica, lo so.

La mia vita, in effetti, è stata fin dall'inizio una tragedia. È stata fin dall'inizio uno spettacolo recitato sopra un palco.

Ma andiamo con ordine.


Kiba diceva “non è perché non è ricca e snob che Ten non piace alla tua famiglia. È il fatto che pur non essendo ricca e snob sia una persona in gamba che gliela fa odiare”.

Non gli davo molto peso.

Non do quasi mai peso alle parole di alcunchi, figuriamoci alle sue.

Ma aveva ragione, o almeno ci era andato vicino.

Riformulerei così la sua affermazione.

Non è perché non è ricca e snob che Ten non piace alla mia famiglia. È il fatto che sia troppo in gamba per non essere ricca e snob che gliela fa odiare.

C'è una differenza sottile, quasi impercettibile.

Potete vederla?

Riuscite a coglierla?

Lei è troppo in gamba per non appartenere al loro (nostro) mondo.

La cosa li irritava profondamente.

Avete fatto caso che sono scivolato, talvolta, nell'uso del passato?

Sia quando ho detto “Kiba diceva” che due righe qui sopra: “la cosa li irritava”.

Magari Kiba lo dice ancora, ma non lo dice più a me, dato che da tempo non ci rivolgiamo la parola e, per quanto riguarda la mia famiglia, direi che il problema è stato risolto alla radice.

(La mia famiglia, per inciso, è composta dai miei due zii e da due cugine, Hanabi e Hinata che non rientra tra i detrattori di Ten, dal momento che i miei genitori sono morti quando era ancora piccolo in un incidente stradale).

Non essendo più Tenten una presenza nella mia vita possono risparmiarsi la fatica di odiarla.

Anzi.

Talvolta possono perfino indulgere a qualche pacato elogio nei suoi confronti, se qualche ignaro ospite ha l'ardire di nominare in loro presenza i vicini di casa e la loro simpatica figlia.

In un paio di occasioni è successo persino in mia presenza. Se solo fossi leggermente più autoironico, o se mi prendessi un po' meno sul serio, mi sarei messo a ridere.

Da quando ho smesso di vedere lei, però, quella lievissima vena di umorismo che mi aveva regalato se ne è lentamente tornata da dove era venuta e io sono rientrato in una impassibile e suppongo noiosa serietà.

Così non rido.

Tutt'altro.

Rimango serio e li trapasso con lo sguardo.

Loro mi ignorano o, semplicemente, non ci prestano attenzione. È probabile che nemmeno mi prendano sul serio.

Dopotutto hanno pochi motivi per farlo.

Raramente ho speso una parola per difenderla e di certo non ho lottato per riaverla indietro.

Anche in questi casi, per quanto sentire il suo nome pronunciato dalle loro labbra mi provochi un moto di autentica rabbia, rimango in silenzio, li lascio parlare e, semplicemente, penso ad altro.





Grazie a chi ha letto e a chi recensirà.

Questa storia è un AU, ambientata in una qualsiasi città in età contemporanea. L'unica cosa che cercherò di mantenere è il vero carattere dei personaggi.

Molte cose sono ancora in dubbi, compresi quanti e quali personaggi compariranno.

Sono ben accetti suggerimenti, commenti e, naturalmente, critiche.

Un bacio a tutti.


  
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