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Autore: RocketQueen_    31/07/2008    5 recensioni
Nina è una serial killer che non ricorda nulla del suo passato dopo l'esperimento del sonno crio-idotto.
La sorella,Anna,la vuole aiutare ma ogni volta finiscono con il combattere.Come andrà a finire?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna Williams, Lee Chaolan, Nina Williams, Steve Fox
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era notte fonda in Giappone, c'era molto silenzio, non volava una mosca. Le vie del centro erano illuminate dai lampioni che, aiutati dalla pioggia, creavano dei giochi d'ombra. In un quartiere del centro di circa quattro piani,abitava una ragazza: lunghi capelli biondi, lucenti, occhi color dell'oceano...

Era sveglia, distesa sul letto con un braccio sopra la fronte. Aveva l'aria pensierosa ma allo stesso tempo preoccupata. Sembrava stanca...stanca del suo lavoro,della gente che le stava intorno,della sua vita... Era vestita con un completo grigio,che finiva a pantaloncino, ma che le lasciava scoperta gran parte del busto e della pancia, il seno era unicamente coperto da un reggiseno dello stesso colore del vestito. A terra c'erano un paio di stivali anch'essi grigi che dovevano arrivare sino alla coscia. La ragazza si girò alla sua sinistra, uno sguardo fuori dalla finestra e si mise davanti allo specchio. Sotto di esso c'era un comodino con dei cassetoni e, da uno di essi, prese una vecchia fotografia. Erano raffigurate due bambine, abbracciate e sorridenti, di circa 5 o 6 anni: la più piccola era una bambina mora, con i capelli lunghi sino a sopra le spalle, con occhi grandi azzurri mentre l'altra, la più grande, molto probabilmente era la ragazza da piccola, lei.

- Perché non riesco a ricordare?! Io e Anna non facciamo altro che combattere a morte. Invece una volta eravamo delle sorelle vere. Perché non riesco a ricordare?- Alzò la voce -Perchè??- Con un movimento brusco ripose la foto dentro il cassettone e si appoggiò al muro. Afflitta, andò in bagno e si fece una doccia per schiarirsi le idee. Dopo un'ora buona, uscì dal bagno con una tovaglia intorno al corpo mentre con un'altra tovaglia si asciugva i capelli ancora bagnati. Ad un tratto partì la segreteria:-SEGRETERIA TELEFONICA, LA PERSONA CHIAMATA è MOMENTANEAMNTE OCCUPATA, LASCIATE UN MESSAGGIO DOPO IL BIP- biiiip - Nina...- una voce femminile iniziò a parlare - sono Anna -. Nina si girò di scatto - Visto che domani non ho nessuna missone in particolare nè cose varie e non lavorerò, mi chiedevo se domani ci potremmo vedere lungo la strada prima di casa mia, quella con quel grande edificio abbandonato, so che la conosci molto bene. Ti devo parlare urgentemente. Vieni puntuale alle 19 esatte, ti aspetto- Nina guardò fuori dalla finestra. Conosceva quella via, c'era andata molte volte ma solo a scopi di lavoro poichè faceva la seria killer e quella via era un posto tetro e disabitato, formato da viuzze scure e strette."E se fosse una trappola?", pensò Nina. Rirornò in bagno, si asciugò i capelli con il phon, si mise il pigiama e si distese nel letto, curiosa di scoprire cosa aveva di così importante da dirle la sorella. Erano le 6,30 della mattina del 16 gennaio e l'aria fresca della mattina entrava dalla finestra. Nina era già in piedi, vestita con una maglietta nera a dolcevita e dei pantaloni bianchi. Si stava truccando davanti allo specchio: solo un po' di correttore e rossetto perché lei era semplice nel truccarsi. Prese la giacca e uscì. Dopo una lunga passeggiata andò al cimitero dove fu sepolto suo padre e dove, tempo fa, si era ricordata della sua rivalità con la sorella. Presso un fiorario lì vicino, prese un mazzo di gigli e lo posò sulla tomba per poi ritornare a casa. Tornata, la trovò tutta sottosopra: cassetti aperti, vestiti a terra, quadri rotti... Si guardò intorno senza fiatare poi sentì un rumore provenire dalla cucina. Prese la pistola, andò in cucina ma non fece in tempo a bloccare quella figura perché era già scesa dalla finestra. Vide solo che era un uomo. Tornò nella sua stanza per mettere in ordine ma non trovò l'album delle foto e neanche quella con la sorella. Controllò tutti i cassettoni ma non trovò nulla. "Perché ha preso le foto e non ha preso cose più preziose?" Nina vrebbe preferito che avesse preso i soldi o i gioielli ma le foto no. Quelle le servivano per ricordare e consolarsi. "Devo trovare chi è stato e riprendermi le foto"

Alle 18,40, dopo aver messo la casa in ordine, Nina era pronta per incontrare la sorella. Lungo la strada, pensava a cosa potesse dirle la sorella e se era una trappola o no e cosa fare. Arrivò nella via, buia, stretta...Nina si guardò intorno ma non vide nessuno e, pensando che fosse una trappola, fece per andarsene quandò una voce la fermò. Una sagoma si stava avvicinando...

  
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