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Autore: Mitsuki91    13/06/2014    12 recensioni
Nel regno di Aren, la pace verrà sconvolta dalla morte del re. Il principe salirà al potere troppo presto, a detta di alcuni, e dovrà faticare ad ottenere l'appoggio di tutte e cinque le dinastie nobiliari, che nella sua ascesa prematura altro non vedono che un'occasione per cercare di insinuarsi sul trono.
Nel frattempo Kora, una giovane ragazza appena trasferitasi nella capitale con la famiglia, farà un incontro che le cambierà la vita: lei, la ragazza "circondata dalla morte", scoprirà di avere dentro di sé dei poteri magici, e che non tutte le leggende restano tali con lo scorrere del tempo...
Ma chi è in realtà a tessere la trama del regno? A cosa si sta preparando la Cospirazione della Rosa, e qual è il potere che sta cercando?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve, popolo di EFP!
Inizio con il dire che questo è un esperimento. Non mi sono mai addentrata nello strano mondo delle originali (o meglio, ho una piccolo storiella scritta all’alba dei tempi, che fa pietà pietà ma tanta pietà e che è ancora su efp perché era la mia prima storia in assoluto e mi ci ero affezionata) e questo… Beh, è il mio primo tentativo di entrare nel mondo del fantasy, genere che ho sempre amato.
Non è una storia pretenziosa e, sebbene in un certo senso cercherò di inserire degli elementi particolari, ci saranno dei temi che sono già stati affrontati nell’universo fantasy. Voglio dire, è un po’ impossibile non rifarsi a determinate cose, no? ^^” Ma, a mio favore, devo dire che la maggior parte delle cose da cui ho preso spunto non sono conosciute da tutti (e quindi, ad esempio, non troverete draghi o creature magiche nel mio racconto).
Bene, detto questo… Non so quanto saranno frequenti gli aggiornamenti; non so quanto durerà la storia (ho un’idea generale sulla trama che ancora non è definita nel dettaglio); non so se sarò in grado di scrivere davvero una storia dalle basi; non so se sarò capace di trasmettere ciò che vorrei… Insomma, ci provo e basta ^^”
Se mi fate sapere qualcosa attraverso una recensione o un messaggio, sarebbe di grande aiuto :) Come dicevo, questo è un mondo nuovo per me :)
E se volete conoscermi meglio o capire chi sono, sul mio profilo ci sono tutta una serie di bottoncini utili e link per rintracciarmi :)
Buona lettura!


Prologo

La notizia le era giunta con ben un giorno di ritardo, motivo per cui la donna ora era così furiosa.
Tigris, la sua preziosa Prima Rosa, era sembrata molto mortificata per l’accaduto, ma questo non le avrebbe risparmiato una punizione, poi.
La Cospirazione non poteva permettersi errori, soprattutto non errori di quel genere, che erano al limite dell’idiozia. Ecco perché diceva sempre ai suoi di indagare a fondo prima di anche solo iniziare a considerare la proposta di una candidatura; ecco perché il protocollo era così rigido e formale; ecco perché tutti coloro che aspiravano ad entrare nella Cospirazione imparavano come prima, assoluta, vitale regola quella di  non prendere iniziative personali. Non se non c’era in ballo qualcosa di grosso ed urgente e, soprattutto, non se ancora non eri ufficialmente entrato a far parte dell’organizzazione segreta, che ti avrebbe dato così modo di tutelarti.
Che la tutela fosse una piccola pastiglia di veleno puro, che ti avrebbe condotto alla morte in meno di un minuto, beh… Eri tu stesso a decidere se il gioco valesse la candela, dopotutto.
E dopotutto quella stolta cameriera avrebbe comunque pagato con la vita, e la sua vita ancora non sarebbe stata abbastanza per il danno che aveva creato ai suoi piani e al resto del regno.
Il giovane principe non era ancora pronto… E lei non avrebbe saputo prevedere le sue mosse, cosa che in ogni caso era male.
La donna smise di camminare in cerchio sul piccolo tappeto al centro del salotto e alzò entrambe le mani. Sentì la furia scorrere dentro di lei, accecante e nera, e senza alcuno sforzo la diresse fuori, mandando l’onda di energia a schiantarsi contro una piccola credenza dall’alto lato della sala. Il legno semplicemente esplose, e schegge volarono ovunque – sebbene quelle dirette verso di lei si fermassero prima di colpirla – e poco dopo non rimase altro che un alone nero là dove prima c’era un mobile.
Non avrebbe dovuto fare sfoggio della sua potenza in quel modo, sebbene ne avesse usata solo una minima parte. Ma lei stessa sapeva che non era sicuro; che nonostante quella casa fosse isolata e ai margini della città, protetta dall’Illusione, nessuna precauzione era mai abbastanza. E persone con poteri strani non erano altro che una leggenda, ormai…
La donna si passò una mano sul viso, cercando di riordinare le emozioni e di decidere cosa sarebbe stato saggio fare da quel momento in poi.
Re Coron era un buon sovrano. Aveva sempre avuto una vena pacifica e compassionevole che lo spingeva a cercare i migliori accordi commerciali con i territori confinanti e con le terre d’oltremare, ed era dotato di abbastanza buonsenso da tentare di non scontentare i suoi sudditi e da evitare quindi rivolte e rivendicazioni. Era obiettivamente l’opzione migliore che lei e la Cospirazione avessero per crescere senza essere osservati, nell’ombra; per continuare a tirare le fila silenziosamente del Regno di Aren fino al giorno in cui lei stessa sarebbe potuta uscire allo scoperto. C’erano ancora molte cose da fare; molte persone da reclutare e corrompere; molti altri con aure magiche da trovare e sottomettere e, cosa ancora più importante, un potere ancora da individuare e padroneggiare… Nonostante l’idea della Cospirazione le fosse venuta già due secoli prima, e nonostante prima di quello lei stessa avesse già condotto alcuni esperimenti e perfezionato alcune tecniche, non era ancora stato fatto abbastanza.
Non poteva ancora permettersi di rinunciare a questa pace duratura senza sapere a cosa sarebbe andata incontro. Eppure andava fatto, volente o nolente, perché una stupida cameriera troppo entusiasta si era inoltrata in luoghi dove non avrebbe dovuto, sapendo troppo della Cospirazione eppure non abbastanza da essere stata ammessa fra le sue fila. Ed era stata catturata, ovviamente, perché era stata idiota.
Ed era nelle mani del Re da ben un giorno. Re Coron, della dinastia Lerastan, sovrano assoluto di tutta Aren, aveva avuto tutto il tempo di venire a conoscenza della Cospirazione e di iniziare a preoccuparsene.
Non che la situazione in sé fosse irrecuperabile. Ma avrebbe chiesto un sacrificio, un sacrificio alto, perché nessun prezzo che essa era disposta a pagare era abbastanza alto per soddisfare un Re, e questo l’aveva imparato a proprie spese circa centovent’anni prima.
La donna riacquistò la calma lentamente, tornando ad assumere un’espressione gelida e controllata. Le conclusioni a cui era giunta erano seccanti, ma indispensabili. Meglio un’incertezza nella situazione politica, che si sarebbe sempre potuta correggere, che il resto. Lei davvero non poteva permettersi che iniziassero a circolare voci sulla Cospirazione.
“Tigris.” chiamò quindi, camminando lentamente per evitare pezzi di legno e sedendosi su una poltrona imbottita, che aveva auto-eletto proprio trono da quando aveva iniziato ad abitare in quella casa, circa tre anni prima.
La sua Prima Rosa entrò. Aveva cercato di ricomporsi anche lei, ma tracce della mortificazione erano ancora evidenti sul suo viso.
“Mi avete chiamato, Madre?”
La donna si posò tranquillamente un braccio in grembo. Aveva notato che, per un secondo, lo sguardo di Tigris era saettato là dove una volta c’era stata la credenza, ma nessuna delle due aveva parlato. C’era un messaggio, in quell’alone scuro e nelle schegge sul pavimento; un messaggio che Tigris avrebbe compreso.
“L’errore deve essere corretto.” rispose la donna “Dovete fare tutto con la massima discrezione. Nessuno deve sospettare. Deve essere fatto in fretta, e dovete recuperare anche la cameriera. La voglio viva.”
Tigris annuì.
“Sappiamo dove viene tenuta, Madre.”
“Bene. Ho intenzione di interrogarla personalmente.”
Un brivido corse lungo la schiena di Tigris, che cercò in ogni modo di non darlo a vedere.
“C’è qualche cosa che dev’essere fatta per… Dopo?” chiese infine, perché non si azzardava a muoversi finché non fosse stata esplicitamente congedata.
“No. Non per il momento. Aspettiamo di vedere i nuovi equilibri e, poi, in caso, agiremo. Vai e sbrigati a fare ciò che ti è stato detto.”
Tigris abbassò leggermente il capo e uscì dalla stanza.
Per un momento, la ragazza poté sentire la Rosa Nera stringere le sue spine un po’ più a fondo nel suo cuore, e seppe con ancora maggiore chiarezza che la Madre non avrebbe perdonato un suo ulteriore fallimento.
   
 
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