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Autore: The Galway Girl    29/06/2014    2 recensioni
Mi chiamo Anais, ho 19 anni, ho appena finito il liceo e non ho voglia di fare niente.
Dico sul serio, proprio niente.
La mia idea era quella di starmene tutto il giorno davanti alla tivù, ma ho dovuto fare i conti con mia mamma, una snob che non vuole assolutamente sfigurare di fronte alle sue amiche, così ho messo a punto un piano infallibile, un Piano Geniale. Mi sarei trovata un lavoro così orribile e imbarazzante che mia madre mi avrebbe costretta a licenziarmi....
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo sei.

Il problema si presenta puntuale a cena.
Neanche mi avesse letto nel pensiero mia madre tira fuori il discorso università subito dopo il secondo.
< < Anais, ti volevo parlare del tuo futuro, ho selezionato alcune facoltà che secondo me sarebbero l'ideale per te. > >
Mi coglie del tutto di sorpresa e devo bere un lungo sorso d'acqua per mandare giù il pane che mi è andato di traverso.
< < Già, a questo proposito, volevo proprio parlartene. Sai, non penso che l'università faccia al caso mio, forse è meglio se concentro le mie energie in qualcos'altro. > >
Mia madre mi guarda come se le avessi annunciato che ho intenzione di fare il giro del mondo in monopattino.
< < Qualcos'altro? Tipo cosa? E' ovvio che andrai all'università Anais, il discorso è chiuso. > >
< < Sentite, volete veramente buttare i soldi per farmi studiare quando so già per certo che non è il mio forte? > >
< < Non dire assurdità, certo che è il tuo forte!! Te ne stavi sempre chiusa in camera sui libri! > >
A queste parole guardo mia nonna di sottecchi e noto che sta sorridendo.
< < Mamma, devo ricordarti com'è andato il mio esame di maturità? > >
< < E' ovvio che hai toppato, hai scelto una tesina ridicola! > >
Touchè.
< < Guarda che ci ho lavorato un sacco! Comunque credimi, è stato un incubo a scuola, studiare non fa per me! > >
< < E' stato un incubo perchè sei andata a sotterrarti in quella scuola solo perchè ci andava Cristina, non credere che non lo sappia! > >
Di  nuovo touchè.
< < Si e adesso vorresti che ripetessi lo stesso errore frequentando un'università che TU hai scelto? >>  
Beccati questa.
< < Ma certo, dato che tu prendi solo decisioni stupide! > >
Cavoli, mi sembra Alberto.
Non so cosa risponderle, guardo la nonna in cerca di aiuto, ma è qualcun'altro a salvarmi.
< < Senti Monica, se Anais non ha voglia di andare all'università è intile obbligarla. > >
Guardo mio padre e mi viene voglia di abbracciarlo.
< < Se proprio non vuole studiare vorrà dire che si cercherà un lavoro. > >
Lo dice come se fosse la cosa più ovvia del mondo che mi lascia spiazzata. Un lavoro?
Tutto quello che mi esce dalla bocca è un rantolo che i miei interpretano come un "OK".
Passo il resto della cena muta come un pesce e, dopo aver aiutato mia nonna a sparecchiare e aver caricato la lavastoviglie vado in camera mia.
Mi butto sul letto e fisso la locandina di King Kong.
Sul serio mio padre vuole che mi cerchi un lavoro?
Insomma, sapevo che non avrei potuto passarla liscia per sempre e che prima o poi avrei dovuto rivelare ai miei la mia intenzione di non fare niente, ma non sapevo che quel momento sarebbe arrivato così presto.
Mi sono diplomata meno di un mese fa, ero convinta che i miei avrebbero lasciato passare almeno le vacanze estive prima di tirare fuori la questione "futuro". Io, nel frattempo, avrei trascorso tutta l'estate a dare una mano a mia nonna, il minimo indispensabile perchè lei dicesse ai miei quanto prezioso fosse il mio aiuto, e loro si sarebbero convinti che le cose andavano benissimo così e che non c'era nessun motivo perchè io andassi a lavorare. Avrei continuato a non fare assolutamente niente e saremmo stati tutti felici.
Questo era il piano che avevo organizzato.
Ora mi rendo conto che per me ormai non c'è più nessuna vacanza estiva. Ora sono una diplomata, e i diplomati o vanno all'università, o vanno a lavorare.
Se solo mia mamma non avesse tirato fuori il discorso sarei riuscita a guadagnare un altro pò di tempo, magari per mettere a punto un piano ancora più infallibile, ma no, lei mi ha dovuta costringere solo perchè sicuramente tutte le sue amiche hanno figlie già laureate e lei non può certo essere da meno.
Forse avrei dovuto accontentarla. Farle credere di essermi iscritta a svariati esami di ammissione e poi rivelarle in lacrime che non ne avevo superato nessuno. In quel caso però avrei dovuto almeno far finta di studiare, acquistare libri di preparazione ai test e mi avrebbe sicuramente tempestata di mille domande e il mio piano non avrebbe retto più di cinque minuti. Senza contare che avrebbe sicuramente reclutato Alberto per farmi da mentore e allora io mi sarei di certo sparata, o sarei finita in prigione per aver sparato a lui.
Il che tutto sommato non sarebbe stato poi così male, perchè in prigione nessuno ti costringe a trovarti un lavoro, e il mio piano, anche se non nel modo in cui avrei immaginato, si sarebbe realizzato.
In prigione però non c'è il computer e mi perderei tutti i miei telefilm preferiti, inoltre nessuno mi verrebbe mai a trovare e nessuno vorrebbe stare in cella con me, così finirei con l'impazzire e parlare da sola, o comincerei ad allevare canarini come L'uomo di Alcatraz.
Devo trovare un altro piano. Nel frattempo spero che i miei si dimentichino della conversazione di poco fa, in fondo è stato mio padre a tirare fuori il discorso lavoro, sono sicura che da qui a domani mattina se ne sarà già dimenticato.
Vado a dormire un pò più fiduciosa ma passo una notte d'inferno.
Ho un incubo in cui sono chiusa in una gabbia appesa ad un soffitto altissimo con delle fiamme sotto di me. La gabbia comincia a scendere inesorabile verso il fuoco e noto che è Alberto che girando una manovella, mi sta facendo calare piano con un ghigno sul viso. Io gli urlo di farmi uscire, ma lui si limita a fissarmi e sghignazzare. Quando sento le fiamme ustionarmi le gambe mi sveglio di soprassalto.
E' mattina e io sono madida di sudore.
Scendo timidamente le scale. So per certo che i miei a quest'ora sono già al lavoro ma non si sa mai.
Mia nonna non si vede da nessuna parte, mi prendo un succo alla pesca, di quelli nelle bottigliette di vetro, ed esco.
Percorro il vialetto che porta al giardino e mi siedo nel dondolo in mezzo al prato.
Lafayette, il nostro vecchio labrador mi si avvicina e mette il muso sulle mie ginocchia. Gli accarezzo pigramente la testa e mi accorgo che mia nonna sta canticchiando nell'orto.
Non so cosa pensi di tutto il discorso di ieri a cena, le ho parlato della mia decisione riguardo l'università ma dubito che conosca anche la mia avversione verso il lavoro. Non so perchè ma stranamente la sua opinione è l'unica di cui mi importa, salvo forse quella delle mie amiche, e sapere che potrei deluderla mi preoccupa.
La vedo incamminarsi verso casa e quando si accorge di me mi si viene a sedere vicino.
Tiene il cesto con i pomodori in grembo e Lafayette li fiuta incuriosito.
E' la prima a parlare.
< < Ieri sera è stata tosta. > >
Sospiro.
< < Già. Se poi pensi che Alberto mi aveva riservato lo stesso trattamento solo poco prima, devo ammettere che la giornata di ieri è stata piuttosto stressante. > >
< < Sai, tua madre lo fa per il tuo bene, ormai oggi senza studi non si va da nessuna parte. > >
< < Lo so, ma ogni tanto vorrei che le persone la smettessero di credere di sapere meglio di me cosa voglio. > >
E' vero. Da sempre ho fatto quello che gli altri si aspettano da me. Cristina voleva che io la seguissi al liceo e così ho fatto. Mia mamma voleva che io uscissi con Enrico e l'ho accontentata. Ora vorrebbe che io frequentassi l'università che lei ha scelto e si aspetta che io dica di si senza pensarci due volte, ma stavolta non andrà così.
< < Dai, andiamo dentro che mi dai una mano a piegare le lenzuola > > la voce di mia nonna mi strappa via dai miei pensieri.
Trascorriamo la solita mattinata all'insegna dei lavori domestici e devo ammettere che mi aiutano a non pensare a tutta la discussione di ieri.
Pieghiamo lenzuola, puliamo i vetri, spolveriamo il salotto e infine ci facciamo un toast veloce e ce lo mangiamo davanti alla tivù guardando Beautiful.
Mentre Brooke sta rivelando a Ridge di essere incinta del loro sedicesimo figlio dico alla nonna < < Hei, sai che ieri ho messo in ordine l'armadio? Ho trovato un sacco di cose che non voglio più! > >
A queste parole il suo viso si illumina.
< < Ah bene! Vorrà dire che dopo facciamo un salto fino a casa di Magda così glie le portiamo! > >


Dopo pranzo corro in camera mia, afferro una borsa e ci metto dentro un paio di maglie e qualche paio di jeans. Al diavolo, ci ficco dentro anche la maglietta della maturità ed esco.
Aspetto mia nonna sulla porta, ogni volta che deve uscire per far visita alle amiche si veste sempre bene, mette i pantaloni, di solito indossa la gonna col grembiule, il profumo e usa la borsa di paglia che ha comprato in Spagna.
Usciamo e ci incamminiamo per il paese, a passo di lumaca direi, ma è piacevole farsi una camminata con calma senza pensare a niente.
Lei si ferma ogni due minuti a salutare qualcuno e ogni volta chiede notizie dei figli, nipoti, generi.
E' strano, mia nonna vive qui da quattro anni e conosce tutti, ha un sacco di amiche, io invece da tutta una vita e non conosco quasi nessuno.
Giungiamo a una villetta con un muretto pieno di muschio e un portoncino di legno che cigola quando lo apro. Ci ritroviamo in un vialetto che porta ad una casa bellissima. Il giardino è talmente colorato e ben curato che tutto l'insieme sembra una cartolina.
La nonna bussa alla porta e la signora che ci apre, tiro un sospiro di sollievo, non è la madre di Norman Bates.
Anzi, è una signora molto curata con un vestito con una fantasia floreale e i capelli biondi visibilmente tinti.
Ci saluta calorosamente e ci invita ad entrare.
La casa all'interno è impeccabile, non un soprammobile fuori posto e neanche un pelucco sui tappeti. Vedendo l'opulenza di questo posto mi chiedo seriamente cosa mai se ne farà la nipote di questa signora dei miei vestiti. Magari li useranno per ricavarci dei panni per spolverare i mobili costosi.
La signora, Magda a quanto pare, ci invita a sederci in un salottino con un'ampia finestra che da sul giardino, dove un'altalena penzola abbandonata da un ramo.
Ci offre un thè (caldo!) e lei e la nonna danno il via ai pettegolezzi.
Io cerco di seguire, almeno all'inizio, poi non conoscendo nessuna delle persone citate comincio a guardarmi intorno.
Sul pavimento, sotto al tavolino e fin sotto al divano si estende un tappeto dall'aria costosa che copre le piastrelle così lucide da specchiarsi dentro. Sui muri sono appesi dei quadri dalle cornici lavorate rappresentanti dei paesaggi rurali. Alla mia destra si erge maestoso un caminetto e sopra ad esso torreggia la testa di un cinghiale.
Alla finestra sono appese delle morbide tende bianco avorio che arrivano fino al pavimento, e accanto al divano c'è un portariviste che contiene "Tutto uncinetto", "Stile Casa" e "Viver sani e belli".
< < Allora, Elvira mi ha detto che hai finito il liceo da poco. > >
Ci metto un attimo a capire che la domanda è rivolta a me, mi ridesto e rispondo.
< < Si, circa due settimane fa, a metà luglio. > >
< < Congratulazioni allora. > >
All'improvviso mi rendo conto che questa signora sconosciuta è la prima persona in assoluto a farmi i complimenti per essermi diplomata.
Nessuno si è congratulato con me, mia nonna era alle terme il giorno del' orale e mia mamma si è limitata a chiedermi com'era andata, non che le interessasse la risposta, alle sue amiche avrebbe comunque detto che "ho spaccato". Mio padre, bè come potete immaginare mi ha guardata perplesso chiedendomi "Ma non avevi dato l'orale la settimana scorsa?". Impossibile dato che sono stata la penultima di tutto il liceo, ma vabbè.
Non che io abbia realizzato chissà quale exploit, migliaia di ragazzi si diplomano ogni anno, ma fa comunque piacere, così le rispondo sincera < < Grazie mille, è stata un pò dura ma ce l'ho fatta. > >
< < Sai, anche mia nipote Martina ha la maturità l'anno prossimo ed è già preoccupatissima. Sta già pensando all'argomento della tesina ed ha cominciato a leggere qualche libro. > >
Wow, questa ragazza è completamente pazza. Prepararsi alla tesina un anno prima? Ok, il mio metodo dell'ultimo minuto non sarà forse il più efficace, ma questa è suonata.
Dato che si tratta di un'amica di mia nonna però, mento.
< < Accidenti, che brava! > >
< < Magari ogni tanto potresti venire a darle qualche consiglio, tua nonna mi ha detto che sei tanto brava. > >
Mmm, quindi non è solo mia madre che mente spudoratamente alle sue amiche quando si tratta di me.
< < Oh, sa non credo che avrei molto da consigliarle, sua nipote mi sembra abbia già le idee chiare! > >
Che cosa mai potrei dirle? Io l'estate scorsa ero in montagna con Ambra e le nostre uniche letture sono state "Cosmopolitan" e "Tu Style".
Mia nonna parla ancora per un pò con la sua amica e io mi convinco a bere il thè, che nel frattempo è diventato freddo, quindi ancora più imbevibile.
Prima di salutarla, la nonna le consegna la borsa con i miei vestiti e Magda sembra veramente contenta.
< < Grazie mille Elvira, Martina sarà felicissima! Grazie anche a te Anais, sarà stata dura per te separarti da questi vestiti! > >
Ehm, vediamo...schiaffare nella borsa la mia maglietta della maturità non direi che è stata così dura.
< < Ma no, io sono piena di vestiti! > >
< < Allora grazie ancora e in bocca al lupo per il futuro! > >.
Ci congediamo e ci avviamo di nuovo verso casa.
Mentre camminiamo mi tornano in mente le parole di Magda "tua nonna mi ha detto che sei tanto brava" . Se penso al mio percorso scolastico direi che me la sono cavata, ma da qui a dire che ero "tanto brava" ce ne vuole.
< < Hei nonna, sul serio dici a tutte le tua amiche che io sono brava? > >
Sembra sorpresa ma mi risponde.
< < Certo, Anais. Vedi, che tu voglia ammetterlo o no, sei davvero brava. > >
< < Dai non esagerare. La nipote di Magda si sta già preparando per la maturità, io ho buttato giù la mia tesina in una settimana! > >
< < Bè, appunto! Non è mica facile! > >
< < Nonna...la mia tesina faceva PE-NA! > >
< < Ma nooo! A me è piaciuta! > >
Mia nonna è l'unica persona al mondo che si è mostrata interessata a leggere la mia tesina.
Dico interessata perchè i professori della commissione sono stati costretti a leggerla, tranne la prof. di italiano, mi odiava, secondo me la sua copia l'ha usata per avvolgerci il pesce.
Mia mamma si è rifiutata, mi aveva proposto due argomenti, l'angoscia e la morte, che scartai.
Certo, penso che la mia tesina sarebbe risultata assai più convincente se avessi scelto uno di quei due temi, in fondo ero diventata un'esperta in angoscia e mi è capitato di pensare spesso alla morte.
Marianna, una mia compagna di classe mi chiese di darle un occhio prima che la consegnassi ma il risultato fu che criticò ogni cosa. Avevo usato dei caratteri troppo grandi, messo troppe foto per niente centrate ed era troppo corta.
In quel momento devo ammettere di aver pensato soprattutto alla sua di morte.
Rientriamo in casa e io come sempre mi ritiro in camera mia.
Mi siedo sul davanzale della finestra con un pensiero fisso in testa.
Mia nonna dice a tutte le sue amiche che sono tanto brava. So che lei fa sempre il tifo per me, e che è veramente convinta che io sia brava, è quel "tanto" che stona.
E' come quando un ragazzo non ti piace e gli dici "però sei tanto simpatico", o quando tua madre cucina qualcosa che fa schifo ma le dici "è così buono". E' un'esagerazione per coprire una bugia.
A un tratto un pensiero mi colpisce.
E se mia nonna si vergognasse di me?
E se andasse in giro a dire a tutti che sono tanto brava perchè in realtà sono una fannullona?
E se quando la sua best friend Magda le ha raccontato della sua studiosissima nipote lei non abbia avuto il coraggio di dirle che la sua invece ha passato due settimane a guardare la tivù?
Mia madre lo fa sempre, e mi va bene, ma se si parla di mia nonna, l'idea di deluderla non mi piace.
So di aver un piano ben preciso per il mio futuro, e sono convinta di seguirlo, ma per la prima volta mi rendo conto che se venisse scoperto mia nonna potrebbe esserne delusa.
Mia madre mentirebbe a tutti dicendo che ho preso tre lauree in sei mesi, mio padre sarebbe convinto che frequento ancora le medie, ma mia nonna potrebbe essere l'unica persona ad avere il coraggio di dirmi in faccia che il mio piano è completamente stupido.
E se lo facesse? Cambierei idea e mi deciderei a fare qualcosa di utile?
Ci metto,vediamo, 26 secondi a trovare la risposta.
NO. Non cambierei idea.
  
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