Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Bidirezione    30/06/2014    4 recensioni
Almeno una volta a settimana si presentava da me sbronzo da morire, ciondolando nel giardino e piombandomi addosso sui primi gradini di casa; avevo preso l'abitudine di lasciare il cancelletto aperto e a volte pure la porta d'ingresso, se per caso mi trovavo impossibilitato a raggiungerlo in tempo.
Non era uno sbronzo felice, Sasuke. O almeno, non quando beveva davvero troppo.

Sasuke si presenta sbronzo quasi ogni sabato notte a casa di Naruto, in questa Raccolta Naruto vi parlerà di questi sabati notte e di altri, dettati dai desideri, capricci, tristezze, dolori ma anche risate e sproloqui di un Sasuke sofferente e ambiguo e assieme forse scopriremo cosa sta dietro a tutto questo dolore, che genere di vita conducano entrambi, che genere di epilogo li attenda.
[NaruSasu, SasuNaru, angst, tragicomico.]
Genere: Angst, Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve tenerezzze!
Sono rimasto così piacevolmente stupito di sapere che c'è gente a cui è piaciuto questo inizio di “raccolta-esperimento”! Insomma, grazie di aver dato a questa piccola nuova storia un'occasione (?) *abbraccia. Allooooora, come avrete capito nella migliore (anzi peggiore) delle mie ispirazioni scriverò a mo' di flusso di coscienza, quindi mmm anche questa flashfic sarà il flusso di pensieri
miei di Naruto, delle sue sensazioni, dei suoi ricordi; oggi vedremo come Naruto ricorda i sabati notte in cui Sasuke vuole solo fare sesso, sapremo qualcosa sulla vita del biondo, vedremo come lui vede/cataloga questi sabati notte: una continuazione della prima flash, forse. CI tengo a lasciare una sensazione Il prossimo capitolo probabilmente vi farà scoprire diverse cose invece sui loro passati, ricordate che sono tutti frammento e...sì, non è una storia lineare (ma non lo sono nemmeno io, quindi. Look.) anche se c'è un filo conduttore ben preciso, che credo Vi lascerà stupiti... Comunque tutto ciò potete prenderlo anche come uno sfogo, l'ennesimo. Butto fuori un po' di masse scure da me.
Vi lascio alla lettura, spero vorrete farmi sapere che ne pensate...ci conto... un mega abbraccio e buona lettura!



Sabati notte in cui vuole solo scopare.
Alla fine avevo sbagliato io, era stato il mio passo falso a far cominciare tutto quindi non c'è da stupirsi se quella sera tarda mi ritrovai piegato a novanta sul tavolo col cazzo di Sasuke dentro di me. Cosa avevo fatto? Bè, gli avevo soffiato nell'orecchio che «... manco da sbronzo perdi il sex appeal, caro! » Tutto qua.
Sasuke partiva sempre velocemente, almeno non avevo dubbi su quanto io gli piacessi o meno. Insomma, era certo che mi desiderasse da morire.
Faceva male, Sasuke. Non ero preparato né fisicamente né psicologicamente, uscivo da una giornata massacrante in agenzia viaggi e da due ore di fila di allenamento con la squadra, ero stanco morto; avevo solo voglia di accasciarmi al tavolo, lasciarlo scopare senza dargli alcuna soddisfazione. Non lo desideravo in quel momento, provavo a convincermi ma permaneva la coscienza della verità, a ogni affondo dei suoi fianchi dovevo trattenere gli urli morsicando il labbro inferiore e pizzicandomi la coscia per evadere dalla trance sessuale in cui mi incastrava. Poi, che cazzo, non si faceva così, non ero mica uno strumento per il piacere del suo cazzo quando voleva lui, per quanto voleva lui! Dov'erano i sentimenti? A volte Sasuke sapeva scoparmi bene, addirittura con dei movimenti lenti del bacino e strusciando per tutta la parete del mio buco il cazzo prima di ricominciare a spingere, pure da sbronzo a volte lo sentivo, sentivo quanto volesse godere assieme a me.
Invece non mi accasciai per nulla. Pure lo implorai di rientrare in me, di distruggermi quel cazzo di buco di culo stretto come una morsa solo per lui, quando Sasuke uscì sussurrandomi all'orecchio « e se mi fermo qui? » sadico, stringendomi i fianchi con le mani e strusciandosi alla mia schiena.
Era un fottuto bastardo, alternava morse sui fianchi e sul collo con quelle mani fredde, disperate. Voleva strozzarmi, farmi urlare di dolore. Rideva se urlavo, godeva se urlavo.
Alla fine però, quando cominciò a masturbarmi con foga, mi ritrovai a desiderarlo con tutto me stesso, volevo venire a tutti i costi e volevo farlo
assieme a lui. « Sei irrecuperabile » con voce strozzata, poco prima di venirmi dentro, riempirmi col suo seme, « irrecuperabile», ripetè, poco prima di avere la mano destra sporca del mio di seme.
Ironia della sorte: avrei dovuto dirglielo io eppure sorrisi e mi accasciai sul tavolo, ora sì, e pensai che quella era tutta l'armonia che potevamo permetterci. Venire nello stesso istante, rilasciare la tensione sospirando appena, accasciarsi l'uno sopra l'altro: era tutta e sola l'armonia che io e lui avevamo costruito in quel tempo.
Avrei dovuto intristirmi, ma quella sera ero stato obbligato a bere; ci avrei pensato lunedì mentre dolorante sorridevo a trentadue denti ad una cliente che voleva andare a tutti i costi in Burundi o in Culonia, mentre sbagliavo password per entrare nel programma online dell'agenzia, mentre fumavo una sigaretta con Sakura, la mia unica collega carina. Perchè anche io riflettevo sui fatti accadutimi; sembravo ben superficialotto ma alla fin fine anche io pensavo, a modo mio, ma ogni tanto me ne concedevo il lusso.
Però lasciavo passare la domenica. Quella me la concedevo liscia, dopotutto non sarei riuscito a trarre conclusioni su nulla e poi la domenica avevo ancora addosso in modo vivido le sensazioni e le ustioni della notte precedente, la domenica riuscivo a comporre solo troppe domande senza riuscire a dipanarne una trama.
Sasuke era irrecuperabile. Questo dato di fatto avrebbe potuto farmi impazzire ma per fortuna mantenevo l'ottimismo datomi dal mio assurdo corredo genetico e mi beavo di quell'armonia ritrovata nelle note che la luna piena poteva cantare al nostro riposo. Cosa ci vedessi di romantico in tutto ciò – perchè ci vedevo davvero del romanticismo, lo ammetto - fatico ancora a realizzarlo.
Anche se Sasuke sbronzo, forse, era quanto di veramente romantico ci fosse al mondo. Non era un bohemien del cavolo? Un intellettuale dannato? Non era forse dominato dalle passioni divoranti, che lo facevano combattere contro i mulini a vento nati dalle ombre della città e lo facevano scattare nel sonno, svegliandosi col cuore tamburellante e gli occhi spalancati?
La domenica mattina avevo sempre nella testa una matassa di pensieri pregni di dubbi e fuggenti nelle risposte. Mi svegliavo ed erano lì, non mi davano neanche il tempo di aprire gli occhi. Prima il tentativo di ricordare la nottata precedente, poi una fitta in testa ed una allo stomaco. Sasuke dov'era? Me lo domandavo ogni fottutissima mattina, come avessi paura fosse scappato per sempre da qualche parte. A volte, quando non lo trovavo al risveglio, rischiavo di dar di matto. Mi mettevo a chiamarlo: uno, due, tre tentativi; una due tre chiamate perse per lui. Tuttavia, di solito era sotto alla doccia o steso accanto a me; puntualmente lo toccavo con una mano, constatando così ancor più la sua presenza, sorridevo al soffitto, gli chiedevo come stesse per chiederlo a me.
Mentre non mi rispondeva passavo al secondo pensiero, quello più importante: un altro sabato sera da aggiungere alla lista? Nascondevo il primo assalto di rimorso, rischiavo l'assassinio o di rovinargli quel po' di tranquillità
che magari stava godendo. Perchè c'erano delle albe in cui Sasuke si svegliava con un'espressione mistica dipinta sul volto pallido. Come fosse in pace con se stesso, come avesse superato i limiti dell'umano e raggiunto un nirvana tutto suo. Non avrebbe permesso a me di accompagnarlo in quel trip mentale ma so che non gli spiaceva avermi a fianco.
Le chiamavo le mattinate religiose, erano quelle che più preferivo, mi permettevano di riaccompagnare Sasuke a casa senza un groppo alla gola e arrivare il giorno dopo al lavoro pieno di vero entusiasmo.
Niente a che vedere con le mattinate tragicomiche: vomiti e piagnistei, porte sbattute, mal di testa.
« Comunque è finito il docciaschiuma » fu la sola cosa che mi disse quella particolare mattina di giugno, uscendo vestito di tutto punto dal bagno, prima di recuperare l'orologio che gli avevo lasciato sul tavolo in cucina e sgusciare fuori da casa mia.
Non era una mattinata religiosa eppure restava una domenica mattina positive come poche.
Quel pomeriggio entrai nell'unico supermercato aperto e feci scorta di shampoo e docciaschiuma al cocco, il suo preferito, il mio. Ero proprio un caso perso, avevo raggiunto limiti assurdi.
Accidenti, quanto facevano male al mio amor proprio quei sabati sera in cui Sasuke voleva solo scopare.



N/A
Grazie di aver letto fin qui, spero non mi tirerete ortaggi vari e...di sentirvi nelle recensioni, sono la mia spinta!
A presto,
Bidirezione

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Bidirezione