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Autore: I_S_Acquamarine    31/08/2014    9 recensioni
salve, questa è la mia prima long su Naruto, spero possa piacere.
ecco qui l'idea che mi è venuta: se Kakashi, al momento dell'attacco della Volpe a Konoha avesse avuto 20 anni e avesse deciso di prendersi cura del piccolo Naruto, come sarebbe andata la storia?
Come sarebbe stata la vita di Naruto con qualcuno accanto fin da subito?
E se magari, per puro caso (si come no), al posto di Sakura nel team 7 ci fosse stata Hinata?
Il nostro biondino si sarebbe finalmente accorto di lei e lasciato stare Sakura che non lo caga neanche di striscio?
Premetto anche, nonostante lo sterminio del clan Uchiha sia avvenuto non è stato Itachi, ma un altro membro del clan e che gli unici superstiti sono proprio Itachi e Sasuke.
Quindi, sì, Sasuke seguirà Orochimaru e via dicendo, ma magari riusciranno a riportarlo a casa un po' prima, chissà.
Per scoprirlo dovrete leggere.
Ringrazio fin da subito chi volesse lasciare un commento.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Itachi, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il diavolo e l'acqua santa'
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Mi scuso immensamente per il ritardo, ma ho avuto un po' di problemi, spero mi possiate scusare.

Spero anche che questo capitolo vi piaccia e che non vogliate farmi fuori dopo averlo letto.

Io ho fatto del mio meglio, lo giuro.

Beh, vi lascio alla lettura sperando che non vogliate uccidermi dopo.

Buona lettura!

Iaele





CAPITOLO 26

Gai portò Sasuke direttamente all'ospedale di Konoha cercando di fare il più in fretta possibile.

Sapeva che lì non potevano fare nulla per tirarlo fuori dall'illusione in cui Shisui l'aveva fatto cadere, ma almeno potevano evitare che il suo corpo risentisse troppo dall'immobilità prolungata.

L'uomo, lungo la strada, aveva anche cercato un modo delicato per dirlo a Itachi ma, non riuscendoci, aveva deciso di dirlo a Kakashi che poi l'avrebbe riferito all'Uchiha sperando che non avesse reazioni violente.

Lasciò Sasuke alle cure delle infermiere dopo aver spiegato velocemente cosa gli era capitato e poi era partito alla ricerca di Kakashi.

Nel frattempo, l'ospedale era riuscito ad informare Itachi che non l'aveva presa per niente bene.

Si era fatto dire tutto quello che Gai aveva riferito e gli ci vollero parecchi minuti perché le informazioni assumessero un senso.

Senza neanche riflettere si precipitò in ospedale sperando che fosse solo un brutto incubo.

Non poteva essere vero.

Il suo adorato fratellino non poteva essere ridotto in quello stato.

Shisui non poteva avergli fatto anche questo.

Non dopo quella notte, non dopo il casino delle selezioni chunnin, anche questo no.

Non seppe neanche come arrivò all'ospedale senza causare incidenti visto lo stato in cui era e si diresse direttamente nella stanza del fratello sperando di trovarlo sveglio e che gli dicesse che era solo uno scherzo, un brutto sogno, un incubo, che era tutto a posto.

Ma non fu così.

Quando entrò nella stanza trovo il fratello steso sul letto, quasi fosse solo addormentato.

Itachi però sapeva che non era così e non sapeva come fare per farlo svegliare.

Certo, poteva provare con il suo sharingan ipnotico appena risvegliato, ma non sapeva ancora fin dove poteva spingersi senza danni, quindi avrebbe potuto fare più male che bene.

Per un momento considerò anche l'idea di andare a cercare Shisui e di costringerlo, anche con le cattive, cosa che al momento non gli sarebbe per niente dispiaciuta, a sciogliere l'illusione.

Non sapeva cosa Sasuke stava vedendo, ma di sicuro non era nulla di piacevole.

In quel momento si sentiva così inutile e inerme.

Si accasciò sulla sedia a fianco al letto con la testa tra le mani, disperato.

Oltre alla disperazione e al dolore sentiva una rabbia bruciante e una gran voglia di mettere le mani su Shisui e ammazzarlo nel modo più doloroso possibile.

Mai come in quel momento si sentiva inutile e impotente.

Un dolore straziante gli lacerava il petto e gli inondava l'anima.

Era un passo dal mettersi al piangere come un bambino dal dolore.

L'unica cosa che gli impediva di farlo era che non poteva assolutamente permetterselo in quel momento. Non solo non sarebbe servito a nulla, ma non lo avrebbe neanche fatto sentire meglio.

In quel momento, mentre osservava Sasuke che sembrava dormire su quel letto d'ospedale, si ritrovo a pensare che mai come in quel momento avrebbe voluto uccidere Shisui.

Mai aveva desiderato la morte di qualcuno come in quel momento.

Quanto si era perso di Sasuke mentre cercava di portare a casa quello che serviva per andare avanti?

Quanto si era perso di suo fratello tra una missione e l'altra?

A quanto aveva rinunciato per poter stare il più possibile con suo fratello?

In quel momento tutto gli sembrò inutile, tutto buttato in fumo in un attimo.

Oltre al dolore e alla rabbia, Itachi provava anche senso di colpa.

Perché non era andato con lui?

Perché non l'aveva fatto?

Perché?!

Nel frattempo Gai aveva trovato Kakashi e gli aveva raccontato tutto, pregandolo di trovare un modo per dirlo a Itachi perché lui non sapeva come fare.

Neanche Kakashi aveva idea di come fare a dare una notizia del genere, ma promise che ci avrebbe pensato lui.

Passò a casa di Itachi pensando di trovarlo lì, ma così non fu.

Provò a cercarlo per tutto il villaggio finché non si imbatté in una signora che stava dicendo ad una sua amica che Itachi si era fiondato all'ospedale come in trans e che non sapeva il perché ma che quasi sicuramente centrava Sasuke.

Sentito ciò Kakashi si diresse velocemente all'ospedale consapevole che Itachi aveva bisogno di qualcuno con cui parlare del dolore che sicuramente lo stava divorando.

Quando entrò nella stanza d'ospedale lo trovò accasciato sulla sedia, il volto tra le mani e la spalle cadenti. Era il ritratto della disperazione.

<< Itachi... >> all'improvviso Kakashi si rese conto che qualsiasi cosa avrebbe detto non sarebbe servita a nulla.

Non c'erano parole per un dolore come quello.

Lui c'era passato in una situazione simile, più di una volta, sapeva che non c'erano parole che potessero lenire una ferita del genere.

Gli si sedette semplicemente accanto facendogli capire che lui era lì se aveva bisogno.

Come se avesse aspettato solo quello, Itachi cominciò a piangere silenziosamente.

<< Itachi, non so quanto possa servire, ma Gai mi ha detto che Jiraya, Naruto e Hinata sono sulle tracce di Tsunade. La riporteranno al villaggio e vedrai che lo libererà dall'illusione. Non preoccuparti, si risolverà tutto. >> gli disse Kakashi quando gli sembrò che Itachi si fosse calmato un po'.

Il ragazzo si limitò ad annuire in silenzio.

<< Itachi, se hai bisogno di qualcosa io ci sono, ok? >> fece Kakashi dopo un lungo silenzio.

L'altro annui sempre in silenzio.

Kakashi, dopo qualche minuto, lasciò la stanza in silenzio e tornò a casa propria.

Questa proprio non ci voleva.

Da quello che gli aveva detto Gai, Naruto stava bene e non era in pericolo al momento.

Pregò per Jiraya che fosse veramente così altrimenti l'avrebbe conciato per le feste, ninja leggendario o no che fosse.

La cosa che lo stupiva però, era che Hiashi non fosse ancora andato da lui a lamentarsi perché con Jiraya e Hinata c'era anche Naruto.

Possibile che non lo sapesse?

Beh, se le cose stavano così, non sarebbe di certo andato lui a dirglielo.

Aveva già abbastanza problemi così, non gliene servivano altri.

Meno che mai causati da un vecchio scorbutico che non vedeva più in là del proprio naso.

Jiraya, prega dio che non succeda nulla a Naruto o ti posso giurare che te ne faccio pentire” pensò prima di tornare ai suoi compiti.

*****

Naruto non riusciva a far esplodere quel dannato palloncino pieno d'acqua neanche con tutta la buona volontà che ci metteva.

Non riusciva proprio a venire a capo di quel dannato problema.

Hinata era sicura che prima o poi ci sarebbe riuscito e lo sosteneva come meglio poteva.

Naruto, la soluzione al problema, la trovò in modo un po' insolito.

Lui e Hinata si erano alzati e stavano andando a fare colazione, servizio incluso nella locanda in cui stavano alloggiando, e si ritrovarono davanti ad un gatto che stava giocando con uno dei palloncini pieni d'acqua con cui si esercitava Naruto, facendolo rotolare da una parte all'altra con le zampe.

All'improvviso il palloncino scoppiò spaventando in gatto.

In quel momento a Naruto venne un'illuminazione divina.

Lui, il chakra all'interno del palloncino, lo faceva girare solo in un senso, per questo non esplodeva. Doveva farlo vorticare in tutte le direzioni per riuscire ad ottenere il risultato sperato!

Finalmente aveva capito!

Prese Hinata, prese un palloncino e andò a dare la sveglia all'eremita dei rospi che stava ancora dormendo nella sua stanza.

Naruto, aiutandosi con la mano libera per dare al chakra un flusso vorticoso, riuscì a far esplodere il palloncino pieno d'acqua in faccia a Jiraya che si svegliò di colpo ritrovandosi faccia a faccia con un Naruto sorridente e soddisfatto.

<< Naruto, vuoi gentilmente spiegarmi che hai combinato? >> chiese l'eremita per vedere se doveva strozzarlo oppure no.

<< Ce l'ho fatta Ero-sennin! Ce l'ho fatta! >> esultò Naruto con un sorriso gigantesco.

Jiraya si alzò con un grugnito e dopo essersi vestito, fece cenno ai due ragazzi di seguirlo per andare a fare colazione.

Solo dopo che si furono seduti tutti e tre, l'anziano chiese a Naruto come aveva fatto.

Il ragazzo non si limitò a raccontare come un gatto gli aveva fatto venire in mente la soluzione al suo problema, ma glielo fece pure vedere.

Il risultato?

La colazione di Naruto finì inzuppata d'acqua, ma il biondo era troppo contento per notarlo.

Il sorriso del ragazzo era contagioso e perfino Hinata si ritrovò a sorridere leggermente, contenta per i successi del compagno di squadra.

<< Bene Naruto, direi che sei riuscito a trovare la soluzione. In modo un po' insolito, ma va bene lo stesso. >> si complimentò Jiraya.

<< Allora? La seconda fase? >> chiese tutto eccitato il ragazzo.

<< Allora, prima di tutto fai colazione, poi, prima che la signorina diventi un tutt'uno con i pomodori, ti dai una calmata, poi ti spiego la seconda fase. >>

<< Ma uffa!!! >> si lamentò Naruto mettendo il broncio.

<< Senti moccioso, ora mangi e mi lasci fare colazione in pace intesi? Poi ti spiego tutto >> lo riprese l'eremita.

<< Naruto-kun... >> disse Hinata diventando ancora più rossa di quanto già non fosse.

<< Uffa! >> sbuffò il ragazzo, ma si mise a far colazione senza più protestare.

Finirono colazione con abbastanza calma, dopotutto, Naruto, non era proprio tipo da calma assoluta e prolungata.

Dopo di che, per la gioia del biondino, tutti e tre si diressero nello spiazzo fuori dal piccolo paesino dove i due ragazzi si erano allenati fino a quel momento.

<< Allora, Naruto, ora dovrai provare a far scoppiare queste palle di gomma concentrando il chakra in un punto solo e facendolo vorticare al suo interno. Capito? Questo serve per fare in modo che tu impari a concentrare il chakra in un solo punto. Ci sei? >> spiegò Jiraya dando anche una piccola dimostrazione.

<< Credo di si. >> rispose Naruto.

<< Bene, allora vi lascio. Buon lavoro. Hinata, sicura che non vuoi un consiglio? >> chiese Jiraya mentre faceva per andarsene.

<< No, Jiraya-sama, non mi serve nulla. Mi è venuta un'idea, ma vorrei vedere se è fattibile prima di importunarla. >> rispose la ragazza educata.

<< Ok, come vuoi. Ci vediamo più tardi. >> disse l'eremita per poi tornare alla ricerca di informazioni su Tsunade.

I due ragazzi rimasero da soli.

<< Ehm... Hinata... io allora mi metto al lavoro. >> disse Naruto prendendo la prima palla e cominciando l'allenamento.

Hinata annuì solamente e cominciò a lavorare sulla sua idea.

Il suo byakugan aveva un punto cieco e doveva trovare un modo per coprirlo in qualche modo.

Vedere come l'acqua all'interno del palloncino si muoveva in tutte le direzioni le aveva fatto venire un'idea.

Ora doveva solo trovare un modo per metterla in pratica.

*****

Da quando aveva saputo quello che era successo al fratello, Itachi non si era mosso dal suo capezzale tranne che per le necessità primarie.

Kakashi passava spesso da lui per vedere come stava e di sicuro l'amico non stava bene.

Lo capiva, capiva quello che stava passando, capiva il suo dolore.

L'unica cosa che poteva fare era fargli sapere che gli stava vicino, nulla di più.

Un pomeriggio passò un po' prima del solito da Itachi e lo trovò come il solito che fissava il fratello.

<< Itachi, non credi che forse dovresti tornare a casa anche solo per un po'? >> provò a dire Kakashi.

Stare lì non cambiava nulla e non gli faceva bene.

<< Kakashi, senza offesa, ma no. >> rispose pacato l'altro.

<< Ok, come vuoi, ma stare qui non ti fa bene e non serve a nulla. Credo che questo tu lo sappia. >> gli rispose Kakashi sapendo che insistere era inutile.

Calò il silenzio.

<< Come hai fatto? >> chiese all'improvviso Itachi.

<< Come ho fatto cosa? >> rispose Kakashi inarcando un sopracciglio.

Si era posizionato davanti alla finestra, dall'altra parte del letto che ospitava Sasuke, e si era appoggiato alla parete con la schiena.

<< Naruto. Come hai fatto? Io con Sasuke non so quasi mai da che parte battere la testa. Tu come fai? >> spiegò Itachi.

<< Ho fatto meglio che potevo. Ho sbagliato pure io, non credere. Ho fatto solo quello che ritenevo meglio. Sei preoccupato per quello che potrebbe fare Sasuke per seguire la sua sete di vendetta? >>

<< Sì, ho paura. Paura di scoprire fin dove potrebbe spingersi. Paura di non arrivare in tempo a fermarlo. Paura che non si svegli più. >> disse Itachi visibilmente a pezzi.

Mai come in quel momento era sembrato il ragazzo che era in realtà.

Il lavoro da ANBU e le varie missioni svolte anche per conto proprio, lo avevano costretto a mettere una maschera di indifferenza sul volto.

Maschera che ora sembrava essere andata in frantumi.

<< Ascoltami Itachi. Naruto e Jiraya sono andati alla ricerca di Tsunade, da quello che mi ha detto Gai, per riportarla al villaggio. Quindi non preoccuparti. Nessuno resiste a Naruto quando si mette qualcosa in testa. Lo sai no? >> provò a rassicurarlo Kakashi.

Anche lui aveva qualche dubbio che Jiraya, Naruto e Hinata riuscissero a convincere Tsunade a tornare al villaggio dopo anni di assenza, ma, chi lo sa. Magari sarebbe successo un miracolo.

Con Naruto non si poteva mai sapere.

<< Davvero? >> chiese Itachi con un filo di voce?

<< Davvero. >> rispose Kakashi.

Forse, dopo tutto, una speranza ancora c'era.

Itachi si concesse di sperare e pregò che non gli capitasse mai sotto mano Shisui perché, ormai, era sicuro: non avrebbe risposto delle sue azioni.









Sinceramente, spero di aver fatto un buon lavoro e mi scuso ancora per il ritardo nel postare.

Spero che vogliate lasciare un commento anche piccolo piccolo.

Iaele

   
 
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