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Autore: RouandWaltt    11/09/2014    2 recensioni
cosa succede quando sono due persone a determinare il destino di un mondo intero?...
su Elios è il caos. passato e futuro combattono da secoli, in una guerra senza esclusioni di colpi. e non ci sarà un eroe a fermarla. un mondo abbandonato al suo destino...
Mobius è in pericolo. il contatto tra i due mondi è inevitabile...riusciranno mobiani ed eliosiani a combattere contro lo stesso nemico, un misterioso ragazzo dagli occhi color sangue?...
la magia è soltanto un mezzo per compiere le proprie opere. i sacrifici sono inevitabili per raggiungere i propri obbiettivi...
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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avevamo raggiunto finalmente il portale. Era molto bello da vedere: il portale aveva una forma perfettamente traingolare, ed era colorato con varie sfumature di azzurro elettrico. Il portale era molto più grosso di quanto mi aspettassi: avrà avuto un diametro di circa 10 metri! Rimasi affascinata davanti al fenomeno: pensare che quell'insieme di luci e colori poteva portare a un mondo differente dal nostro...era fantastico! Shadow, a differenza di me, non sembrava per nulla sorpreso. Accesi il mio computer, che mi ero portata in borsa, e lo attaccai ad alcuni miei apparecchi di mia invenzione, il tutto con gesti ormai per me abituali e meccanici. Iniziai ad analizzare i dati del portale, mentre Shadow si sedette lì vicino.-Dovremmo aspettare un bel pò.- dissi a Shadow. sinceramente, non sapevo neanche come comunicare con lui. Era freddo, non sembrava interessato a nulla se non alle sue missioni e sopratutto sembrava intenzionato a non legare con nessuno. Ma alla fin fine, così come era riuscito a legare con Omega e Rouge, forse sarei riuscita anche io a conversare con Shadow, magari evitando di fare la stupida...il problema era trovare l'argomento! Rimasi a lungo zitta, mentre digitavo vari codici al computer. Incredibilmente, lui fù il primo a parlare.-Cos hai scoperto?- mi disse, semplicemente. sempre meglio che niente...-il lavoro stà andando bene. ho già scoperto che tipo di mondo dovrebbe essere. Si tratta di un mondo parallelo a Mobius, e non di un universo del tutto a sè stante. Adesso stò cercando di capire come si possa chiudere...- Shadow non rispose. La situazione era troppo calma e noiosa per i miei gusti. Se Shadow era così antipatico...mi sarei divertita lo stesso, con o senza di lui! -Shadow, dimmi un pò, hai una ragazza?-.Volevo prendermi un pò gioco di lui: sapevo benissimo che non ne aveva, volevo solo movimentare un pò la situazione...tutto quel silenzio non lo potevo sopportare! Shadow fece di nò con la testa, stizzito e infastidito dalla mia domanda. - Anche se fosse, potresti farti i fatti tuoi?- come risposta, misi la musica sul computer, da brava ragazzina adolescente rompiballe, e la misi a tutto volume...-i vecchietti a volte non sentono bene!- pensai, ridacchiando. Forse al vecchio Shadow non sarebbe piaciuto...ma non potevo mica rimanere morta tutto il tempo!
dopo aver messo la musica, Shadow si allontanò da me, evidentemente annoiato, o comunque infastidito. lo sentii solo borbottare qualcosa riguardo "agli agenti di oggi".... Lo ignorai, e iniziai a canticchiare tranquilla, continuando il mio lavoro...

passarono delle ore, e il malintenzionato non si era ancora fatto vedere. Per di più, non ero riuscita ancora a scoprire come chiudere il portale..ero fortemente annoiata. Mi sarebbe piaciuto andarmene, fare qualcosa o almeno avere qualcuno con cui conversare di cose "baka", ma non riuscivo a parlare con Shadow se non per il lavoro. Per di più, avevo fame...-Shadow, andiamo a mangiare? potremmo prendere qualcosa in qualche bar qui vicino...- Shadow, per una volta, acconsentì: fortunatamente, provava fame! o saremmo rimasti lì a romperci le scatole ancora per molto...immaginai omega e shadow, insieme, cosa avrebbero fatto. forse, in quel caso, sarebbe stato shadow a rompere le scatole per andare a mangiare!..
e poi, avevo un idea. Un idea per fare qualcosa di divertente insieme, per quanto sembrasse improponibile con Shadow...- Shadow, ti propongo una sfida- Shadow mi guardò strana: aveva uno sguardo misto tra lo scocciato, l'interessato e il divertito. Lo stavo prendendo!-facciamo una gara di chi mangia di più?- Shadow mi guardò un attimo, della serie "mi stai prendendo in giro?", come avevo previsto.-non mi interessa- disse, semplicemente. provabilmente, pensava che mi sarei fermata lì, intimidita dal suo temperamento. shadow era come un pezzo di ghiaccio: freddo, resistente e estremamente pericoloso, ma si sà: i pezzi di ghiaccio si sciolgono con il caldo.. -beh, evidentemente la forma di vita perfetta vuole solo cibi di qualità e ha uno stomaco delicato. Pensavo che un arma di distruzione di massa fosse capace di sopportare un pò di panini...- Shadow, stuzzicato, reagì, finalmente.- Se credi di battermi, ti sbagli.- finalmente, vidi la sua bocca allargarsi un attimo in un sorrisetto beffardo, per poi richiudersi, come per non mostrare le sue emozioni.gli balenava qualcosa negli occhi...- chi perde paga il conto a tutti e due!- Shadow accettò: entrammo dentro un locale di "cibo spazzatura", e iniziammo a ordinare tutto ciò che conteneva grassi. Vedere Shadow a tavola era uno spasso: tanto ordinato e composto normalmente, e poi lo vedevi afferrare panini più grossi della sua faccia e mangiarli voracemente, senza mantenere il suo rigoroso ritegno. Anche io, però me la stavo cavando niente male..se avesse saputo che la piccola volpe davanti a lui era una professionista in questo genere di gare, forse non avrebbe accettato la scommessa!...

e mentre mangiavamo, mentre sembravamo degli enormi buchi neri intenzionati a risucchiare le stelle circostanti fino alla profondità della loro anima, da un altra parte era appena partito un progetto...



erano passate un pò di ore. quel maledetto animale...mi era sfuggito...
quella specie di lupo...era un degno avversario, dovevo ammetterlo. ma rimaneva per me comunque un bambino, un semplice ragazzino che pretendeva di riportare la pace su Elios semplicemente sconfiggendomi...illuso!si vedeva che non aveva attraversato secoli di storia, che aveva solo assaporato il sapore della guerra e della morte...
il mio nome è sconosciuto ai più. nessuno, e dico nessuno, conosce il mio nome, le mie intenzioni o la mia storia. sono un personaggio avvolto nel mistero, un essere nato dall'oscurità...
il piccolo gruppo di ribelli era scappato. era solo stato un piccolo contrattempo per il mio piano, ma dopo tutto..che importava?mi dispiaceva solo non essere riuscito a uccidere il ragazzo.
ma il tempo era dalla mia parte, bastava solo aspettare, avere pazienza, e sarebbe tornato...
-tic, toc, tic, toc-
iniziai a camminare per i corridoi del palazzo.
il tempo...cos'è il tempo?il tempo è tempesta. una tempesta incredibilmente impercettibile, di cui ci si accorge solo nel momento in cui si stà per morire...di solito, non si pensa al futuro. le persone comuni tendono a pensare solo all'immediato, e non alle conseguenze delle loro azioni.
per me, però, il tempo è un amico. a differenza degli altri eliosiani, non mi corrode lentamente. la mia pelle è giovane, il mio corpo è agile e scattante e i miei pensieri sono chiari. solo gli occhi, specchio dell'anima, possono far capire chi sono realmente: occhi rossi come il sangue, profondi e inquieti, sempre alla ricerca di qualcosa...il tempo mi ha donato saggezza, esperienze e capacità oratorie elevate...
quanti anni ho?non saprei. secoli, forse addirittura millenni di storia...

avrei aspettato per la mia vendetta...

poi, dei passi. era un piccolo gruppo di miei soldati, che portavano con loro la mia ragazzina.
di nuovo!...
amashi mi sorrise, un sorriso falso, ovviamente...
amashi era una ragazza molto bella. sinceramente, in tutti i secoli della mia vita, non avevo mai visto una ragazza di tale bellezza. i capelli lunghi e lucenti, dai riflessi argentati,erano di colore azzurro intenso: ammirandoli, sembrava quasi di vedere il cielo, o il mare...era una ragazzina piuttosto piccola di statura, dall'aspetto delicato: in realtà, però, nascondeva un carattere d'acciaio.
ed era "mia figlia".
amashi sbuffò, e mi guardò con sguardo implorante. evidentemente, non gli piaceva il fatto che fosse trattenuta dalle guardie.
-lasciateci soli- ordinai. i soldati obbedirono immediatamente, e uscirono dalla stanza. subito, amashi iniziò a parlare, in modo piuttosto irritato.
-naga..io voglio uscire da qui!non posso sempre starti accanto, rimanere rinchiusa in questo castello insieme a te e a chi ti stà vicino!...ti prego, padre!voglio uscire!...-
era la terza volta, questo mese. da un annetto, amashi si era impuntata: voleva uscire dalla reggia. si definiva abbastanza "grande" per uscire dal castello..ma avevo paura per lei. se si fosse fatta male?..per di più, qualche nostro nemico avrebbe potuto rapirla, e magari chiedermi un riscatto, o chiedermi di arrendermi...
risposi con voce ferma e decisa.- amashi, ti ho detto mille volte le mie motivazioni. non sei sola, ci sono io, riceviamo visite dalle altre tre grandi comandanti in continuazion..-
-appunto!- esclamò, spazientita. - sempre le stesse persone!...naga, voglio crescere!voglio imparare a scoprire il mondo! non posso rimanere qui!...tu hai potuto condividere e mettere i tuoi pensieri in confronto con miliardi di persone e diventare saggio..non puoi negarmi la saggezza!-
aspettai che finisse di sfogarsi. come al solito, l'avrei avuta vinta io..alla fin fine, per quanto fosse forte caratterialmente, era sempre una ragazzina!aspettai che finisse il suo discorso, con calma, ascoltando le sue motivazioni, senza mai interromperla.
-..insomma, non puoi negarmi una vita!- finì per dire, piuttosto arrabbiata.-lo faccio per il tuo bene, lo sai. ora, fila in camera. non c'è bisogno che ti ripeta le mie motivazioni un altra volta...-
amashi si zittì. stranamente, però, non sembrava avere il solito sguardo afflitto, ma aveva una certa ira negli occhi, e qualcos altro...
-voglio una guardia del corpo!- esclamò, decisa.
la fissai un attimo, spiazzato. era la prima volta che mi chiedeva qualcosa...
rimasi un attimo zitto. cosa potevo fare?...alla fin fine..era giusto. e l'idea non era neanche così sbagliata...
ma a chi potevo affidarla?..
-ci penserò.- risposi, semplicemente. una cosa che hanno sempre elogiato del mio carattere è il fatto che le promesse le mantengo...




poche ore dopo, ero chiuso nei meandri della mia biblioteca. era un luogo disordinato, polveroso e pieno di mistero: io stesso non ricordavo quanti volumi ci fossero dentro, e la grandezza del salone, pienissimo di grossi volumi dall'aspetto più o meno antico. I libri per me sono sempre stati una cosa preziosa: nessuno, neanche i domestici, ha mai varcato la soglia della porta della mia biblioteca. Certo, per questo fatto il disordine regnava sovrano, in quanto, pur essendo un demone, il mio lato umano e disordinato era rimasto invariato..ma certe cose è meglio tenerle segrete.
con calma, cercavo nei miei archivi, con calma innaturale..
-colour, project colour...!eccolo!..- afferrai un fascicolo di fogli, e lo iniziai a sfogliare, avidamente. iniziai a scorrere i vari nomi contenuti nel registro...
chi erano i colour?beh, ve lo spiego brevemente.
una ventina d'anni fà, era stato creato il progetto "colour". questo prevedeva la costruzione di potentissimi robot, dalla personalità umana. ognuno di essi, però, aveva delle cose in comune: la fedeltà al proprio padrone, il desiderio di pace, l'incredibile capacità del coraggio.
purtroppo, però, il progetto era fallito. proprio perchè quei robot erano fedeli agli umani con cui erano legati, dimenticarono il loro obbiettivo: si dimenticarono del fatto che dovevano portare la pace, e diventarono umani qualsiasi, legandosi spesso ai loro padroni e ai loro "amici"..
non pensavo che avrei mai ripreso in mano quei fascicoli, in quanto era un progetto fallito tanto tempo fà..ma dovevo tentare.
io non ero umano. sarei riuscito a far funzionare uno di quei robot..li avevo visti con i miei occhi. ero sicuro che potevo fidarmi di uno di loro, di certo di più che con qualsiasi umano..
iniziai a sfogliare i vari nomi. pian piano, però, mi lasciai prendere dallo sconforto. più scorrevo sui vari nomi, più scoprivo che i robot in questione erano ormai scomparsi. pian piano, iniziai ad abbandonare l'idea..
poi, tre scritte.
-alpha 001 - white the robot dog - rubato. alpha 002 - grey the robot dog - rubato. beta 002 - black the robot dog - rubato.-
rimasi immobile, un attimo, e sorrisi.
-white, eh?..-
sorrisi.

white the robot dog. il robot rubato. lo conoscevo...
era un arma micidiale, un robot molto potente. ed era ancora vivo. faceva parte dell'esercito del gruppetto di ragazzini che era arrivato poco prima... e sopratutto...sapevo da dove veniva.
-mobius-dissi, a denti stretti.soddisfatto, lasciai il fascicolo, e corsi di sopra.avrei trovato "grey" o "black" lì, e sapevo anche esattamente in che città di quel mondo parallelo...
e magari...
avrei anche ritrovato il leggendario sonic the hedgehog.
chissà...



nehikari era andata. io, grey the robot dog, ero più che stufo: che noia stare in casa!-nehikari a spassarsela, e io qui, da solo...-
sbuffai, di nuovo.
..non avevo manga nuovi da leggere, e non avevo voglia di guardare la tv in quel momento...presi le chiavi di casa. poi, presi dei soldi: avevo una terribile voglia di comprare qualche manga nuovo, sarei passato in fumetteria durante la passeggiata...uscii fuori.
-almeno mi godrò un pò di sole!..-
iniziai a passeggiare per le strade di central city. alcuni venditori, vedendomi, mi salutarono gentilmente: ricambiai, con un sorriso. In zona sono piuttosto conosciuto: tutti dicono che sono un ragazzino molto gentile, e stò simpatico alla maggior parte delle persone che incontro. il problema è fare amicizia..
finalmente, stò per raggiungere la fumetteria della zona. è un negozietto piccolo, ma ben fornito: purtroppo, non è in una bellissima zona, e lo sò bene..
non c'ero mai andato da solo, prima di allora. non pensavo ai possibili pericoli che può ritrovarsi un ragazzino di dodici anni (d'aspetto), pieno di soldi, in un quartiere del genere..
infatti, la fortuna non fù a mio favore.
si avvicinarono a me 5 ragazzi, parecchio più grandi, prima che raggiungessi il negozio. mi ritrovavo in una stradina buia, senza negozi e poco frequentata: il caso volle che, purtroppo, i ragazzini erano i bulletti della zona..
-hei, bambinetto! non sei mica quello che viene sempre accompagnato dalla mamma?- sghignazzò uno di loro, divertito. evidentemente, ero già sotto la loro mira da tempo..
-perfavore...lasciatemi in pace..- mormorai, inquieto. la situazione non mi piaceva per nulla...-hei, bamboccio! che ne dici se facciamo un bel gioco?- disse una ragazzina. questa si avvicinò a me, e mi prese per il muso, bloccandomi. spaventato, cercai di ribellarmi, ma altri due ragazzi mi bloccarono le mani, mentre gli ultimi due frugavano nella sacchetta che mi ero portato dietro e prendevano tutto ciò che volevano. ero spaventato: pian piano, sentii i sensi affievolirsi...riuscii solo a sentire i ragazzini che si staccavano da me, intenzionati a scappare..e poi il vuoto.

bastardi. non c'era altra definizione per quei codardi che se ne stavano aprofittando di un ragazzino più piccolo di loro...
misi la mano sulla spalla di uno dei ragazzi che avevano bulleggiato grey: questi si girò, e appena mi vide, si sorprese non poco.
la mia pelliccia era diventata nera. gli occhi, prima entrambi rossi, adesso avevano colori diverso: uno di essi, infatti, era diventato azzurro ghiaccio. non c'era più grey, il ragazzino gentile, su quella strada.
c'ero io. Black. il robot "abusivo", la doppia personalità di grey: colui che avrebbe fatto pentire quei deficenti di essere nati!
prima che il ragazzo potesse proferire parola, gli tirai un calcio in bocca, con forza. subito dopo, diedi un trattamento simile a tutti quanti: li presi e li torturai un pò, senza fargli nulla di veramente grave, ma spaventandoli un sacco. riuscii a riprendere i soldi: nel frattempo, mentre li raccoglievo, il gruppetto scappò via, senza proferire parola, terrorizzato...
sorrisi, vedendoli scappare. idioti!...
iniziai a stiracchiarmi, e a toccare le mie membra. era bello sentire di avere un corpo, ogni tanto..sono quelle piccole cose che gli umani danno per scontate, ma che per un persona messa nella mia situazione non è per nulla banale..
diciamo pure che, personalmente, era per me più scontato menare dei bulli che il fatto stesso di esistere...mi sedetti. non avevo voglia di fare nulla: volevo solo godermi un pò di sole, finchè non sarebbe tornato grey...
poi, dei passi.
mi girai un attimo, con la coda dell'occhio.non era uno dei ragazzini di prima, era una ragazzina, che stava passando...
poi, la sorpresa.
la ragazzina si fermò.
e mi guardò!...
-ciao, black. io mi chiamo amashi...piacere di conoscerti!-
la ragazzina sorrise. io rimasi un attimo spiazzato...parlava veramente con me?...dietro di lei, un ragazzo, di circa 20 anni, mi guardava, con fare gentile.
- salve, black. è da tanto che non ti vedo...-
   
 
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