Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: dancy184    24/10/2008    1 recensioni
Chiedo scusa ma per una serie di circostanze difficili e serie non sono riuscita a continuare questa fiction. Spero di non aver lasciato troppe aspettative per nulla. Grazie mille per chi ha letto. Isabella Occhi blu, argentati, gialli e verdi... un turbine di colori che riportano lo sguardo fisso su di lei. Solo su di lei. La dannata, la bella, la mezzosangue, la Gryffindor, la migliore amica, la peggior nemica, l'unica da cui bisogna stare lontano.. Hermione Granger. Un Serpeverde, un principe incompreso, un diurno e un bambino sopravvissuto. Ma soprattutto, la mezzosangue. Per tutti e quattro. E una scelta che finirà per ferirli tutti.. tutti tranne uno.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Calma Herm.
Ci vuole solo un po’ di calma.
Cammino in silenzio, nel giardino deserto e fradicio.
Ho i capelli bagnati e il mantello grondante di pioggia.
Insomma, è davvero così grave che non mangio da due giorni?
Si che è grave Hermione!! A malapena ti reggi in piedi… Ma non posso farlo, perché significa sacrifici in più per quegli elfi così indifesi…
Mi fermo, a mirare le finestre larghe e alte della Sala Grande: sono tutte illuminate e un brusio appena percettibile cresce da quelle mura che vorrei tanto raggiungere.
Sospiro, scuotendo la testa sotto la pioggia che ha ricominciato a cadere.
Una due tre.. Quante gocce..
Intorno a me c’è solo silenzio e il picchiettare leggero dell’acqua sul prato verde.
È piacevole. Sono sola per la prima volta dall’inizio della scuola.
Sola veramente dico, senza problemi.
La mia mente sembra vuota, come se la nebbia intorno a me si fosse insinuata anche tra i miei pensieri.
Mi siedo sul verde bagnato, coprendo la mia divisa col mantello.
Terribile.
Mi aspetta una serata terribile domani.
Non posso credere che mi sono fatta convincere da quelle oche di Lav e Calì!
Il vestito di Hogsmede non mi attira tanto.
Mi fa tanto baby-prostituta-incallita.
In effetti preferirei mangiarmi un biscotto di Marley, se non di Hagrid, invece di partecipare a quel dannato festino.. Ma a quanto pare si è obbligati ad andare una volta nella Lista.
Che diamine.. Ci sarà pure Blaise.
Mi metterei a piangere se non fosse un’azione da bambina infantile.
E io sono tutto forchè infantile.
Calì è troppo stupida. Cioè, ha richiesto la partecipazione di TUTTA la Casa delle Serpi.
TUTTA, solo perché venisse Blaise.
Sinceramente, per quel che mi riguarda, può anche restarsene nel suo letto malato, con quaranta di febbre, in procinto di morire.
Anche perché non ho intenzione di ballare, bere o fare qualcosa di pressochè simile al divertirmi.
Non voglio dare soddisfazione a quelle oche delle mie compagne.
Il programma della MIA serata è di rimanere seduta su qualche sedia, a mo’ di tappezzeria.
Moody ha fatto un incantesimo a Harry, che lo faceva confondere con lo sfondo, al quinto anno..
Magari Harry se lo ricorda..
“Hermione… Hey!” Una voce si fa largo tra i miei pensieri e gli incantesimi da me conosciuti.
Ah, parli del diavolo… Ecco Harry.
Lo vedo correre verso di me tra la foschia, un sorriso larghissimo sullo sguardo blu..
Un momento.
Blu?
M.E.R.D.A.
Scatto all’impiedi,proprio mentre lui si avvicina.
“Ciao Gryffindor. Te la passi male?” Chiede strafottente, ma con un sorriso.
Ammaliatore del cavolo.
Non posso non fare una smorfia, e poi non mi viene in mente nulla di brillante da ribattere.
“Si. Abbastanza”. Dico mogia, spazzando via l’erba aggrappata al tessuto morbido del mio mantello.
“Ottimo”.
Inarco un sopracciglio, cercando di non scivolare sul prato bagnato.
Lui mi afferra con una mano morbida.
“Attenta mezzosangue. Se ti fai la bua, poi ti devo curare io”. Mi dice lasciandomi, un po’ dispiaciuto dal contatto spezzato.
Sbianco.
Malfoy non stava mentendo.
“Da quando mi chiami mezzosangue, Zabini?” Chiedo, cercando di ignorare il mio rossore improvviso nell’aver afferrato la situazione.
Lui ghigna.
“Quando mi pare” Dice sorridendo.
Okay.
Mi sembrava strano che in quest’ultima settimana fosse così gentile.
È tornato lo Zabini di prima.
Ci guardiamo per un attimo, io con insicurezza e rossa in viso, lui deciso e spaccone.
“Io dovrei tornare in Sala comune. Sono fradicia”. Dico subito dopo, mettendomi in procinto di scappare, appena lui avesse detto quel fatidico okay.
Il suo sguardo mi percorre in modo a dir poco indecente, prima che torni a guradarmi negli occhi.
“Ti accompagno”. Dice semplicemente, quando io sto già facendo il primo passo verso il castello.
Mi giro verso di lui, presa alla sprovvista.
Il suo viso olivastro sembra dipinto nelle nuvole, in quel momento, gli occhi blu fissi sul mio viso.
“C-come?” Dico, indietreggiando, senza neanche accorgermene.
Lui sghignazza, incamminandosi verso l’imponente figura del castello.
Guardo Blaise fare qualche passo, i capelli fradici mossi dal vento leggero, la nebbia ad avvolgerlo tutto, i pantaloni della divisa a fasciare le sue gambe muscolose.
Non c’è da stupirsi che sia il braccio destro del Re Dei Serpeverde.
Si gira a guardarmi, incitandomi a seguirlo, prima di tornare a galleggiare nella foschia.
Deciso. Sicuro.
Corro.
Mi squadra divertito, mentre fisso i miei piedi bagnati.
“Mezzosangue.. Tu vai alla festa vero?” Chiede distrattamente, mentre varchiamo il cancello.
Io tengo lo sguardo inchiodato sulle mie scarpe e sui gradini di pietra.
“Ovvio. Tutti vanno al banchetto di Halloween”.
Varchiamo le porte, di pietra anch’esse.
Il corridoio è caldo e asciutto, sicuramente più del giardino.
Blaise rimane in un silenzio tirato.
Alzo lo sguardo per cercarlo e lo vedo poco più in là, appoggiato ad un muro.
Una sigaretta stretta fra le dita sottili e uno sguardo accusatorio su di me.
Non ha IDEA di quanto sia attraente in questo momento, oppure si, il che sarebbe peggio.
“Sai bene che non mi riferisco a quella festa Herm..” Dice canzonatorio.
Abbasso lo sguardo risentita, avvicinandomi quel tanto da permettermi di vederlo chiaramente negli occhi.
Alla luce delle lampade sembra ancora più bello, con tutti i capelli bagnati appiccicati sulla fronte e le ciglia imperlate di gocce. Gli occhi blu profondi.
Sospiro: “Calì mi ha obbligato a venire. Mi hanno comprato anche un vestito”.
Arriccio il naso con fastidio. Lo sto dicendo come a scusarmi, per aver accettato di andare ad una festa così frivola e così poco da Prefetto.
Annuisce, dando una boccata alla sottile striscia di carta bianca.
Non sono proprio sicura che sia una normale sigaretta.
“Anche io sono nella Lista”. Dice guardandomi di sbieco, la testa leggermente inclinata.
Non è in sé, questo è sicuro.
“Senti Zabini.. Ti lascio a fare, beh, i tuoi affari. Mi devo andare a preparare per questa maledetta festa. Visto che ci sei ci vediamo lì”. Dico, incamminandomi su per il corridoio, senza andare perfettamente dritta.
Passano alcuni attimi e mi manca poco per girare l’angolo.
Ti prego: non mi chiamare, non mi chiamare, non mi chiamare, non mi chiamare…
“Ehi mezzosangue!”
Beh grazie tante, penso fissando il soffitto.
Mi giro lentamente, con espressione curiosa.
Lui si stacca lentamente dalla parete e aspira un’altra boccata di fumo.
Fa qualche passo nella direzione opposta alla mia e poi si gira, con un sorriso sghembo.
Dio, lo fa sembrare molto naturale. So che è tutto studiato comunque, anche se è mezzo fumato, è bravo a misurare le proprie emozioni.
“Rosso”.
Così dicendo, si incammina, senza girarsi, canticchiando una canzone in una lingua molto simile all’italiano.
Rimango immobile, gocciolante e perplessa nel corridoio, soppesando quel colore e quella parola in ogni loro sfaccettatura.
Che vuole dire quel mezzo drogato?
Ma non riesco a rispondermi.
“Chi c’è? Cos’è stato? Oddio santo.. Tu! Ragazza della malora! Mi sporchi tutto il pavimento! Via, via!!”. Gazza spunta fuori, con Mrs. Purr alle calcagna, gesticolando contro di me e indicando freneticamente le impronte mie e dello Slytherin.
Non me lo faccio ripetere: come una molla corro per il corridoio, scappando d quel pazzo furioso del nostro custode.
“Me la paghi tu! Hai capito? Tutti voi!! Studenti indegni.. Ah ma mi sente adesso silente!” Mi urla dietro quello.
Come se Silente non avesse già i suoi problemi.. Ma che ne può sapere un magonò come Gazza?
Salgo gli scalini tre a tre, cercando di raggiungere la Sala comune nel minor tempo possibile.
Sono in ritardo: la tortur sarà ancora peggio.
“Parola d’ordine?” Trilla tutta agghindata la Signora Grassa.
“Goldispruzzo!!” Dico trafelata. La donna mi guarda apprensiva.
“Dovresti riposarti cara, sembri molto affaticata…” Inizia lei.
“Infatti. Mi faccia passare per favore!” Dico sbrigativa, cercando di essere cortese.
Lei mi guarda con preoccupazione e si fa da parte.
Nell’entrare dal buco, il mantello si impiglia ad una sedia appoggiata lì accanto e io cado per terra, picchiando il fondoschiena con un colpo sonoro.
“Oddio.. ma che… ? Ow! Cavoli che male…” Mi lamento, cercando di alzarmi.
Una divisa scura e una cravatta rossa e oro.
“Hermione.. Sei un disastro!”
Fisso contrariata Harry, mentre cerca di staccarmi da quella sedia omicida.
Appena ci riescie io la prendo da una parte e le tiro un calcio ben mirato, sfogando tutta la mia rabbia di questa settimana.
“Stupida sedia schifosa.. Adesso vede!” Sibilo, sotto gli occhi esterefatti di tutti.
Harry mi prende per un braccio, appiattendomi contro il muro.
Si gira verso i vari curiosi.
“Tranquilli ragazzi: semplice rabbia repressa contro i Serpeverde” Dice allegramente e ognuno torna ai propri affari, più rilassato.
Harry torna a me, con sguardo cupo.
“Ci ho azzeccato, vero Hermione?”
Lo guardo un attimo negli occhi, cercando un modo di mentire.
Cacoli, non ci riesco!
Abbasso lo sguardo, annuendo.
Non devo avere un aspetto molto felice, perché in un attimo il suo viso si addolcisce e mi accarezza una guancia.
“Ehi, piccola, davvero, puoi parlarne con me”.
Lo fisso diffidente. Capiresti Harry?
“Vieni da me? Ne parliamo. In questi giorni non fai altro che evitarmi”. Dice tristemente.
Io mi mordo il labbro inferiore: è vero, inutile negarlo. Perché Harry e Ron non dovrebbero saperlo? Vogliono solo proteggermi no? Sono i tuoi mgliori amici Herm…
“Harry io…”
“Hermione Granger! Ora sei veramente nei guai!”

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: dancy184