Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: Elybelieber99    28/11/2014    0 recensioni
Lei nata nel buio e il suo colore preferito è il nero, esprime il vuoto che sente dentro di lei.
Lui nato nella luce ma si nasconde nell'ombra, il suo colore preferito è il bianco, esprime il vuoto che sente dentro di lui.
Entrambi vogliono colmare quel vuoto, lei con un po' di bianco e lui con un po' di nero.
Ma cosa succede se le loro vite sono così diverse da potersi annientare a vicenda?
E se anche il passato li vorrà dividere?
E se tra loro ci mettiamo anche gare, lavoretti sporchi, criminalità e gang dove lei è completamente immischiata?
_______
Se vi ho incuriosito andate a leggere, la storia vera e propria parte dal capitolo 7.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Mare-


Entrai nel retro dell'auto scortata dal poliziotto che non conoscevo mentre l'altro ci seguiva.

I due agenti si sedettero e poi partimmo. Io mi sdraiai nei sedili posteriori.

Nel posto del guidatore c'era Billy, un uomo sulla quarantina con capelli neri un po' brizzolati. Lui mi stava veramente simpatico. Era il poliziotto che era sempre assegnato al mio caso. 

Poi di solito c'era un signore che avrà avuto sui sessant'anni sempre con lui, ma oggi non c'è. Di fianco a Billy c'era un altro uomo molto più giovane del primo, sembra appena uscito dall'accademia, avrà l'età di mio fratello. È castano con i capelli tirati su con un ciuffo.

< Billy hai pulito l'auto> passai un dito sui sedili che odoravano di pulito.

< Ragazzina, si li ho puliti, e tira giù i piedi> mi guardò dallo specchietto.

< Billy contento?> mi misi composta.

< Va meglio Carter, e poi mi devi chiamare agente Scott, non ti sei stancata di fartelo ripetere ragazzina?> parlò Billy.

< Billy, e tu non ti sei stancato di ripeterlo?> chiesi ridendo, mi sta simpatico lui.

< E tu non ti sei stancata di farti portare in centrale?> continuò.

< Billy adesso sto un po' in centrale e poi se ne ho voglia mi riporti a casa, sei meglio di un Taxi, non ti devo pagare > risi.

< Carter sei salita su quest'auto più te che i miei figli quando vogliono venire a lavoro con me> scherzò.

< Ragazzina stai parlando con un ufficiale della polizia? Ti potremmo mettere dentro.> parlò l'altro poliziotto.

< Sei nuovo, vero? Non mi conosci?> parlai con l'altro poliziotto.

< Si inizio oggi, ho preso il posto di mr Brown, ragazzina sei strana tutte le altre adolescenti starebbero piangendo> secondo me lui vuole fare la parte del poliziotto cattivo.

< Uno, bene piacere inizia bene il suo lavoro, due, io non sono come tutte le altre ragazze, tre ed io perché dovrei avere paura di venire con voi?Non ho fatto niente! Io sono brava, vero Billy?> alzai un dito ad ogni punto.

< Carter io sulla tua innocenza ho qualche dubbio, so solo che non ci sono mai prove > rise Billy.

< Ragazzina siamo arrivati adesso stai zitta fino all'interrogatorio.>disse il poliziotto nuovo.

< Lo sai che mi stai antipatico agente...>mi accorsi di non sapere il nome.

< Agente Boo , la cosa è reciproca.> rispose.

Scesi dall'auto e guardai l'imponente struttura davanti a me. Aveva le pareti con mattoncini rossi e le finestre con spesse inferiate. C'erano una decina di scalini che portavano al grande portone in vetro. Sopra di esso c'era un grande insegna con scritto polizia. Entrammo, al primo piano del grande edifico, c'erano i banconi dell'accettazione dove i cittadini andavano per chiedere informazioni o per denunciare, era il piano più accogliente, con uffici dalle pareti gialle e in stile newyorchese. Ma a me mi portarono al secondo piano, quello dalle pareti bianche, e le stanze con tavolini bianchi, con telecamere dovunque, e  con le porte blindate, perchè era il piano dove venivano interrogati i sospettati, era il piano in cui andavo sempre a finire io.

L’agente Boo mi spinse dentro ad una di queste stanze, mi stava veramente antipatico, Billy era più gentile, non mi trattava come se fossi una delinquente.

"E tu non sei una delinquente?" chiese la vocina nella mia testa.

Non aveva tutti i torti, è vero che sono una delinquente però dai,che mi tratti meglio quello la!

< Hey Fratellino, Jake.> feci un cenno con la mano a mo' di saluto.

< Quindi li conosci?> chiese Boo.

< Si vivono tutti insieme!> rispose Billy per me.

< Allora sta volta per cosa ci accusate?> chiese Jake. mettendo in scena la solita scenetta dei ragazzi perfettini e angioletti.

< Noi di niente, Terence vi incolpa di aver incendiato casa sua.> rispose Billy. 

Entrò Terence. 

< Allora le dinamiche del caso Agente Scott?>chiese l'agente Boo.

< I pompieri hanno stimato che più o meno l'ora in cui è divampato l'incendio sia verso le 15:15, non hanno trovato nessun innesco ritardato come bombe o inneschi artigianali. Però può essere in questo caso sia colposo che doloso. In primo caso può essere colposo, da parte del proprietario della casa, Terence, siccome si è trovato il fornello del gas acceso nella stanza in cui è nato l'incendio. In secondo caso doloso da parte degli accusati per aver dato fuoco a qualcosa in cucina.  Ora non ci resta che procedere nel vedere se i ragazzi hanno un alibi, se lo hanno si faranno alcune ricerche per vedere se sono attendibili, o che in qualche modo loro centrano nel caso, se loro sono completamente innocenti, si procederà con una multa per falsa testimonianza a Terence, o se come al solito non ci sono prove si chiuderà il caso anche se non risolto.Se invece loro non hanno un albi si procederà a trovare delle prove che li incastrino> spiegò Billy.

< Bene procediamo>.

Iniziarono con le loro solite domande, ci chiesero dell'alibi, che noi subito demmo, ci volle quasi un ora prima che i video furono arrivati e lo confermassero, cercarono anche prove che ci incolpassero nel frattempo, anche se noi non avevamo lasciato prove.

Dopo due ore che eravamo dentro uscimmo erano già le sei e mezza, e io avevo passato ogni singolo minuto li dentro a  pensare di far prendere fuoco qualcos'altro di Terence.

Uscimmo dal grande edificio e seguimmo Terence fino ad un punto appartato della città.

< Terence non dimentichi niente?> disse Jake avvicinandosi a Terence e facendolo fermare.

< Abbiamo sprecato anche fin troppo tempo con te, e gli sbirri, ti meriti una lezione> disse Josh prendendolo dal colletto.

< Fermi> urlai.

< Carter non ci diventare una hippie nel mezzo di una rissa!> disse Jake con tono lagnoso.

< Che hippie e hippie, niente coroncine di fiori o canzoni di pace e amore, è solo che l'ultima volta lo avete picchiato voi e adesso tocca a me> dissi guadagnandomi uno sguardo da mio fratello come per dire adesso che veniva la parte bella.

Terence iniziò ad allontanarsi a passi veloci per allontanarsi da noi. Ma lo presi per il colletto e lo sbattei al muro.

< Che fai scappi, paura>canzonai alla mia vittima. Mi guadagnai solo uno sputo fa parte di questo.

< Abbiamo un lama qui!>risi facendo ridere anche gli altri due.

< Allora da dove iniziamo>tracciai con la mano libera il contorno della sua mascella, lui si dimenava sotto la mia stretta, ma così facendo non faceva altro che far aumentare da me la stretta sul suo collo.

Dopo un minuto così sferrai il primo pugno, glielo assestai dritto in faccia, gli colpì il naso e questo per la botta iniziò a sanguinare.  Poi sferrai un secondo pugno questa volta sulla bocca, e il labbro inferiore si ruppe, colorando ancora di più quel viso di rosso. Continuai così con tre, quattro, cinque pugni finché non persi il conto e sferravo sempre pugni più forti. Le mie nocche iniziarono ad avere piccoli taglietti, niente al confronto al ragazzo che avevo davanti. Aveva le mani che cercavano di levare la mia dal suo collo, gli occhi lucidi e gonfi, con lacrime pronte a scendere appena sarebbe stato solo. La sua faccia ormai era piena di sangue e gonfia, lui aveva acceso il fuoco in me, non doveva fare quello che ha fatto, in quel momento forse non ero neanche più io, era solo la mia rabbia e l'adrenalina in corpo a ridurlo così, mi stavo sfogando su di lui, per tutte le volte che sono stata picchiata sfruttata e aver fatto cose che non volevo, per essere sempre con gli sbirri alle calcagna. Ormai il suo viso era con i ricci che gli ricadevano sulla fronte inzuppati dal proprio sangue, un taglio sul sopracciglio che gli faceva ricadere il sangue su un occhio che per questo semi aperto, e naso e labbra con il sangue che usciva, e per completare tutto il viso gonfio. Decisi di non colpirgli piu il viso, iniziai con lo stomaco, lo stavo usando come fosse un sacco di quelli in palestra, dopo vari pugni nello stomaco lo lasciai e lui so accasciò a terra.

< C-chiamerò l-la p-polizia> riuscì a dire tra un lamento e l'altro.

< Joooosh...> cantai, tirando su Terence e sbattendolo al muro.

< Caaaarteer..>disse con il mio stesso tono, e mostrandomi un sorriso compiaciuto per il mio lavoro.

< Tira fuori il cellulare, e leggi che ore sono e che giorno è> ordinai.

< Sono le 18:43 del 20 gennaio> disse.

< Quindi cosa è scattata da 3 minuti?> mi girai verso Terence.

< La regola dei 100 giorni! Dalle 18:40 ora di inizio, in cui i partecipanti si devono far trovare nel punto di incontro prefissato il primo maggio, le varie gang per 100 giorni a partire dalle 18:40 del 20 o 21 gennaio, a seconda che l'anno sia bisestile o no, non dovranno chiamare la polizia o farsi beccare, altrimenti non parteciperanno e gli sarà portato via tutto ciò in loro possesso.> recitai la regola a memoria.

< Quest'anno non è bisestile quindi parte da oggi! Quindi zitto. > e diedi una ginocchiata alle sue parti basse, si accasciò nuovamente a Terra. Avrei voluto picchiarlo ancora o far spegnere il fuoco dentro di me, ma non potevo più un altra regola era non uccidere o non ferire gravemente in modo che gli avversari non possano partecipare, prima del primo maggio.

< Carter quello fa male> rise Jake.

< Grande lo hai messo a KO da sola, sei forte!> mi batté il cinque Josh.

< Andiamocene a casa!> dissero dopo essersi complimentati con la sottoscritta.

< Io vengo più tardi> annunciai, e mi allontanai da loro.

Andai a alla mia solita panchina, avevo un po' di rabbia da smaltire e solo li, perdendomi nel vuoto riuscivo a calmarmi.

Arrivai al parco,  e notai che c'erano un sacco di bimbi che stavano per andare via, alla fine era uscito il sole oggi, e i genitori avevano portato i figli al parco.

Percorsi il vialetto e andai verso la panchina davanti al ragazzi di sempre. Ero ancora arrabbiatissima e con l'adrenalina a mille, tirai un calcio alla gamba della panchina e mi lasciai cadere sopra.

Appena mi sedetti un pallone rosa mi arrivò vicino, lo raccolsi e lo rilanciai alla bimba dal cappotto rosso che la aveva persa. Mi sorrise e tornò a giocare con la mamma. Io cercai di calmare la mia rabbia stringendo le miei gambe al petto e perdermi nel vuoto.  Ma dopo soli cinque minuti fui distratta ancora dalla bimba di prima, oggi mi era difficile estraniarmi, sarà per la rabbia in corpo.

< Mamma perché questi due ragazzi sono sempre qua soli, zitti e non si parlano? Sembra che hanno la stessa età> chiese la bimba, mentre passava davanti a me per uscire dal parco.

< Non lo so piccola> rispose la mamma.

Appena passarono alzai lo sguardo verso il ragazzo davanti a me, ma lo abbassai subito quando notai che stava per fare lo stesso. Passarono qualche secondo e rialzai lo sguardo e lo vidi alzasi, e prendere coraggio, e iniziò ad avvicinarsi verso di me. Erano anni che eravamo sempre in due mondi diversi, distanziati da un vialetto di un parco, e serviva solo una bambina per farci iniziare a parlare?

Mi alzai di scatto e mi ritrovai il ragazzo ad un passo da me. Era alto, magro e con un filo di muscoli, indossava skinny jeans neri, vans e una felpa grigia come il berretto che copriva parte dei suoi capelli biondi. Piano piano spostai lo sguardo sul suo viso. Aveva labbra rosee, fatte risaltare ancora di più dal piercing nero all'angolo della bocca. Alzai ancora di più lo sguardo e se prima bruciavo dentro adesso stavo affogando in quel mare azzurro, i suoi occhi non sorridevano come la sua bocca, erano come in tempesta. Ne rimasi stregata, di solito mi perdevo nel mio vuoto ma stavolta nei suoi occhi.

_______________

Angolo d'autore

Ciaoo Orsacchiotte♥♥♥♥

Tatadan ... ecco a voi il nostro piccolo pinguino fa la sua apparizione.  *Applausi* contente?

Allora per questo capitolo ho cercato di fare qualcosa di nuovo, ho messo una parte in cui la nostra Carter fa a pugni. Se non vi piace la parte con un po' di violenza ditemelo, sia qua nei commenti o nei messaggi privati, che non ne metto più o li descrivo meno.

Poi volevo chiedervi un altra cosa, secondo voi cosa è l' Heart Broken del primo maggio?

Vi prego orsacchiotte rispondete alle mie domande mi sarebbe di enorme aiuto per andare avanti con la storia. 

Ciaooo♥♥♥♥

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: Elybelieber99