Note
dell’autrice: mentre stavo navigando su fanfiction.net, mi sono soffermata a
leggere delle storie su Basil l’investigatopo, una passione mai morta che ho da
quando avevo 4 anni. Sono venuta a cercare delle fanfiction sull’argomento anche
qui, ma sono rimasta delusa. Allora ho deciso di scriverle io, anche se non
verranno quasi sicuramente mai lette, figuriamoci recensite. Almeno mi sarò
tolta lo sfizio.
A
tutti gli avventurosi che si apprestano a leggere un grazie infinito, a tutti
quelli che addirittura recensiranno una ola grande come il mondo.
Spero
comunque che piaccia.
Capitolo
1
Il
Big Ben stava suonando la mezzanotte, per le strade non c’era anima viva, o
almeno nessun’anima “umana” viva. Due roditori infatti camminavano lungo il muro
di un’imponente casata.
“Brrr,
mi mette i brividi il suono di quel maledetto orologio”disse
uno.
“Già,
anche io li sento da quando il nostro capo è morto”disse l’altro ”Chissà che
volo poveretto”.
“E
quel miserabile detective se l’è cavata lo stesso. Che rabbia, se ora l’avessi
tra le mani io….. io….”
“Sì,
ci ha fatto passare tre anni in galera quel verme. Ma come accidenti avrà fatto
a fuggire dalla trappola?! Era perfetta, da ogni punto di
vista.”
“Non
lo so, sembra sempre un passo avanti a noi.”
“Se
il capo fosse ancora vivo io non esiterei a riunirmi a lui, pur di farla pagare
a Basil.”
“Io
non esiterei nemmeno a fare un patto col demonio stesso, se mi garantisse la sua
morte.”
“Sareste
davvero disposti a farlo?” li interruppe una voce che i due non sentivano più da
ormai tre anni. Tremanti, si guardarono intorno, certi di aver sognato, ma dalla
foschia che avvolgeva la strada spuntò la sagoma di un topo enorme, un ratto
(anche se quest’ultimo nome, se pronunciato, veniva seguito subito dalla morte
di colui che, tanto sconsideratamente aveva osato aprir bocca), vestito con dei
pantaloni e una giacca nera, dalla quale spuntava un foulard viola e rosa. Sulla
testa c’era una tuba, anch’essa nera, e in mano un lungo bastone con un pomo
d’oro in cima.
Sulla
faccia quel ghigno che aveva sempre terrorizzato tutti, nemici e
alleati.
“C-
capo?”chiesero esitanti i due “Ma dovresti essere morto.”
“Vero,
sono tornato dall’inferno apposta per quello stupido che ha osato tentare di
uccidermi.” rispose Rattigan con un tono calmo, in cui si percepiva però una
grande rabbia. “Ho sentito che sareste disposti a seguirmi di nuovo pur di
fargliela pagare.”
“MA
CERTO!!!!” risposero i due esultanti.
“Benissimo,
allora venite con me, andiamo nel mio covo. Il resto del gruppo ci aspetta
là.”
I
due erano increduli, come increduli erano tutti quelli che si trovavano già sul
posto.
Però,
quando Rattigan parlò, ogni dubbio svanì, lasciando il posto ad una sorta di
gioia malvagia, assetata di vendetta.
“Amici
miei, sono felice di vedervi tutti qui presenti ad accogliermi. Lasciate intanto
che vi presenti il mio nuovo socio, Moriarty”.
A
questa frase un enorme ragno (almeno così lo vedevano i topi), grande quasi
quanto Rattigan, si avvicinò al topo, tra gli applausi e le grida dei
presenti.
“Sapete
perché siamo qui vero?”
“SI’.”
“Vogliamo
uccidere Basil.”
Urla
sempre più concitate si sentivano tra la folla.
Rattigan
li guardò tutti e poi mormorò: “Lo faremo, state tranquilli, ho già in mente un
piano. Siete con me?”
“Sì.”
“Siete
con me?” ripeté alzando un po’ la voce.
“SI’.”
“SIETE
CON ME?” stavolta lo chiese gridando.
“SI’!!!!!!!!!!!!!!!!!”
e con questo la folla cominciò ad urlare, a saltare, a festeggiare.
Rattigan
li guardava fiero. “Basil, sarai mio!” sussurrò.
FINE
DEL CAPITOLO
Sì,
è proprio così, ho deciso finalmente di riaggiustare questa mia fiction, anche
in vista di un’eventuale traduzione per fanfiction.net. A parte la questione
delle date, riadatterò un po’ la sintassi e cambierò alcuni nomi (per esempio
quelli degli attori amici di Cornelia). Buffo come mi appaiano infantili i
primissimi capitoli, ma non temete, non li cambierò totalmente, così come non
cambierò i commenti ai vari capitoli, sono dei ricordi troppo belli. Buona
lettura.