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Autore: Papillon_    21/12/2014    3 recensioni
“Promettimi che qualunque cosa accada, Blaine, qualunque, un pezzetto del tuo cuore rimarrà comunque mio. Anche piccolo, anche insignificante; tu promettimi che lo lascerai per me. A me basterà. Sarà la cosa più bella del mondo, e potrò dire che mi hai amato. Senza paure e per sempre.”
“...Te lo prometto, Kurt.”
.
Blaine è convinto di aver perso Kurt per sempre e adesso è completamente solo, in un mondo fatto di paura e di virus e di morte. Ma un giorno ogni cosa cambia - e Blaine scoprirà l'importanza delle seconde opportunità, ed avrà l'occasione di ricominciare tutto da capo.
[Crossover Glee/In the flesh; Klaine AU]
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7

Without any make-up on

 

Dopo il periodo di Natale, Blaine ricominciò a lavorare e la loro vita tornò ad essere semplice e quotidiana – almeno fino al giorno in cui cambiò ogni cosa, senza che nessuno di loro lo volesse.

Era mattina presto, e Blaine stava per andare a lavorare. Kurt come al solito lo salutò sulla soglia dandogli un piccolo bacio sulle labbra – ed era bello, perché Blaine doveva alzarsi sulle punte per baciarlo.

“Torno presto.”, gli sussurrò dolcemente, come se fosse una promessa solo loro. E lo era.

“Mi mancherai.”, gli disse piano Kurt, perché anche se dovevano stare solo per qualche ora separati era la più pura verità, e loro lo sapevano.

“Anche tu. Lo sai.”, mormorò di rimando Blaine, accarezzandogli una guancia con attenzione e premura. “Se succede qualcosa, qualsiasi cosa...”

“Ti chiamo.”, completò per lui Kurt, sporgendosi per dargli un piccolo bacio sul naso. “Lo so, lo so. Me lo dici tutti i giorni”

Blaine ridacchiò, poi lo strinse a sé ancora un pochino prima di lasciarlo andare, le loro dita che si ricorsero fino all'ultimo istante.

“Ti amo.”

“Io ti amo di più.”

E poi Kurt vide Blaine farsi sempre più piccolo lungo la via, e pensò che stava davvero cominciando ad amare la sua nuova vita.

 

Era bello preparare un piatto diverso per Blaine ogni giorno, anche se Kurt non poteva assaggiare ciò che preparava. Doveva ammettere però che possedere un vecchio libro di cucina aiutava parecchio, e per la preparazione si affidava completamente a lui, quindi non aveva niente di cui preoccuparsi.

Kurt canticchiava – e non lo faceva da così tanto tempo che gli parve irreale, ma era anche felice; così tanto che non si preoccupò del messaggio che ricevette da Blaine. Lo lesse con un sorriso concentrato, anche se effettivamente il mittente era un numero sconosciuto che si firmava con il suo nome.

 

Sei a casa? Devo passare verso mezzogiorno.
Fatti trovare.
Blaine

 

Il sorriso di Kurt si allargò ancora un pochino, quando pensò che Blaine potesse passare perché aveva dimenticato qualcosa – o forse perché voleva solo vederlo, e a quel punto il cuore di Kurt fece una cosa strana, una cosa che non avrebbe dovuto fare. Si disse che Blaine non aveva usato il suo cellulare perché forse era scarico, e magari aveva chiesto quello di un collega in prestito. Niente di male. Forse...forse ebbe qualche dubbio sul fatto che Blaine gli chiedesse se era a casa. Insomma, fino a prova contrario Kurt gli aveva sempre promesso di non allontanarsi, o di farlo solo con lui o comunque con estrema attenzione. Si erano fatti una promessa. Ma magari era solo stanco, solo sbadato, e nemmeno aveva fatto caso a ciò che aveva scritto.

Si passò una mano tra i capelli, e in quel momento si rese di quanto esattamente fosse rimasto uguale a quando era ancora un adolescente e aspettava Blaine con il cuore in gola, Blaine che era giovane e gli faceva le sorprese e gli strappava via il cuore ogni volta.

Era ancora così innamorato – forse più di allora, forse all'infinito, qualcosa che non riusciva a contenere.

Continuò a preparare il pranzo con una devozione maniacale, guardando l'orologio più spesso e canticchiando più forte – e si morse il labbro inferiore quando sentì il campanello suonare, e poi corse subito ad aprire.

“Sono proprio curioso di sapere che cosa ti sei dimentica-”

Ma Kurt non si trovò davanti Blaine.

“...D-Dave.”

Sul volto di David Karofsky si dipinse un piccolo ghigno, un guizzo che sapeva di vittoria e rabbia e qualcosa che fece così tanta paura a Kurt da contorcergli lo stomaco – e Kurt fece per chiudere la porta, ma Dave era troppo grande, troppo tutto, e glielo impedì.

“Non puoi scappare.”

Kurt cominciò a tremare, ma al contempo cercò di concentrarsi – Forza concentrati non puoi avere paura non adesso – e alla fine si mise dritto, si dimostrò in tutta la sua altezza e in tutta la poca forza che aveva. Ma le labbra lo tradivano, perché quelle continuavano a tremare.

“Vattene.”

“Dio, sapevo che sarebbe venuto a prenderti.”, sibilò Dave, dando una manata alla porta ed entrando senza invito. In sottofondo si udiva lo sfregare delle verdure che si cuocevano. “E' così debole.”

“Smettila, Dave.”, ringhiò Kurt, afferrando con una mano l'altra per impedire loro di tremare. “Ho smesso di avere paura di te.”

“Non fingere.”, sputò Dave, guardandolo in un modo in cui non lo aveva mai guardato, nemmeno quando andavano a scuola insieme e lui lo odiava. “Non fingere, ti vedo. Ti vedo, e hai così paura che la posso sentire.”

Kurt deglutì e fece un singolo passo indietro, ma non rinunciò alla sua postura. Girare per i corridoi con la testa alta era sempre stata un po' la sua firma, come il nasino alla francese e i capelli acconciati in una morbida onda. Non avrebbe ceduto.

“Sai, Kurt, ho smesso di essere gentile.”, soffiò Dave, toccandosi la tasca dei pantaloni. “Non vedo perché dovrei mostrare gentilezza a un mostro come te.”, ringhiò poi, ruotando il corpo per avere Kurt di fronte. Li divideva solo il divano.

“Dave-”

Ma poi Dave estrasse una pistola, e Kurt si bloccò di colpo, il corpo teso e gli occhi sbarrati.

“Dave, mettila via.”

“Non meriti nemmeno di parlarmi.”

“Solo- mettila via.”, sussurrò Kurt, tendendo le mani verso di lui. Non era nemmeno una richiesta disperata, anche se Kurt non aveva mai avuto così tanta paura in vita sua. “Non...non puoi uccidermi. Sai quali sono le conseguenze.”

“Ho smesso di preoccuparmi.”, sputò lui, il braccio che si muoveva senza mai fermarsi, puntando il corpo di Kurt nella sua interezza. “Voglio solo farla finita.”

Una lacrima amara rotolò giù dalla guancia di Kurt, e fu costretto a mordersi il labbro per non lasciarsi scappare un piccolo singhiozzo. Ci stava provando ad essere forte, ci stava provando davvero, ma la paura stava prendendo il sopravvento e non sapeva davvero come fare-

“D-Dave.”, Kurt si aggrappò a quello, si aggrappò al suo nome perché non aveva scelta, perché doveva usare tutti i mezzi che aveva e non poteva mollare. “Ti prego tu- tu sei migliore di così. I-io lo so. L'ho sempre saputo.”

La presa di David si allentò solo per un istante, dopo tornò salda.

“Ho fatto la mia scelta, Hummel.”, disse semplicemente. “Non puoi dire niente che possa farmi cambiare idea.”

Kurt non staccò mai gli occhi dai suoi. Si mosse, piano e lentamente, e si avvicinò al suo corpo camminando, le lacrime che scendevano inesorabili. Ora erano di fronte, separati solo dal braccio teso di David che impugnava l'arma da fuoco.

“Perchè?”

Forse non era il momento di tirare fuori tutto quello – o forse sì, a Kurt non importava più, tanto David gli avrebbe fatto del male comunque. Aveva bisogno di sapere.

“Perchè cosa?”

“Perchè hai reso la mia vita un fottuto inferno, David.”, ringhiò Kurt. “Perchè non riesci semplicemente a lasciarmi andare.”

Gli occhi di David si allargarono per un attimo – qualcosa di impercettibile, ma Kurt se ne accorse, semplicemente perché ormai aveva imparato a riconoscere il dolore sul volto delle persone. Lo vedeva e in qualche modo lo faceva suo.

“Perchè tu sei...”, sussurrò David, e poi ringhiò, un suono sordo e frustrato e pieno di rabbia. “Ho cercato di cancellarti ma c'eri sempre e...” Kurt non riusciva a pensare, non riusciva nemmeno a respirare.

“Io non volevo provare niente ma invece ho sempre provato qualcosa. Per te.”

E Kurt si congelò.

“E per questo ti odio.

Non riusciva nemmeno più a piangere.

“E poi tu...hai sposato lui. Lui che...non vale niente, capisci? E' così inutile. Non è stato in grado di salvarti, non è stato in grado di proteggerti – se tu fossi...se tu fossi stato con me, io ti avrei tenuto al sicuro.”

“Sei pazzo.”, un soffio, un sussurro, niente di più.

“Se non posso averti io, non ti avrà nessuno.”

Un guizzo delle dita, e Kurt seppe che David stava per sparare – e fu in quel momento che allungò le mani in avanti e spinse Karofsky, e il colpo di pistola si espanse verso l'alto, creando un suono assordante che riempì il corpo e il cuore di Kurt e poi ci furono solo mani mani mani che rincorrevano e calci e spinte e Kurt provò a scappare ma David era ovunque, la pistola ancora tra di loro e le braccia di Dave erano enormi e forti e Kurt era troppo esile, troppo sottile, troppo piccolo-

E poi in qualche modo la pistola scivolò via da loro e Kurt riuscì ad allontanarsi da David e scappò verso la cucina per prendere qualsiasi cosa potesse fare del male a David – ma lui fu più veloce e lo attaccò da dietro, e Kurt presto sentì un braccio sul collo e l'altro stretto ai suoi vestiti, perché David stava cercando di soffocarlo – e nel frattempo piangeva. David piangeva, e Kurt gridava e graffiava e cercava di conficcare le unghie nel suo braccio ma David era ovunque-

Ci fu un momento in cui Kurt pensò di non riuscire più a vedere Blaine – BlaineBlaineBlaineBlaine – e proprio per quello strinse forte e palpebre, così forte perché voleva rivedere il suo volto ancora una volta nel buio, una lacrima scivolò via insieme al suo respiro.

“Baine.”, esalò, aggrappandosi al suo nome come se lo potesse salvare. E poi un bel respiro.

Blaine!”, gridò, e David strinse più forte, e più forte ancora, e Kurt praticamente non respirava più-

Finchè smisero di esserci mani e calore e dolore – e Kurt finalmente tornò a respirare, il suo corpo che si rannicchiava per terra e la sua stessa mano fredda andò alla ricerca della sua gola.

“Stai lontano da lui, mostro.”

Era Blaine. Kurt non aveva la forza per alzare il volto, ma era sicuro si trattasse di lui. Lo vide con la coda dell'occhio, lì fermo e coraggioso e bellissimo mentre puntava la pistola contro David – e David ora aveva le mani alzate e il volto spento e smarrito, bianco come un cencio.

“Ci saranno delle conseguenze, lo sai.”, continuò Blaine senza abbassare minimamente la pistola.

“Anderson, io non-”

“Vaffanculo, Dave.”, sputò Blaine. “Non lo dovevi toccare. Non lo dovevi toccare, mi hai sentito?”, e Kurt davvero non aveva mai sentito Blaine più arrabbiato di così, sembrava quasi disumano ma era comunque bello – il suo corpo netto e teso come una corda e la sua voce scura, protettiva e calda, solo come la sua poteva essere. E sembrò passare un'eternità prima che qualcuno arrivasse – probabilmente c'era la polizia, Kurt nemmeno ebbe il coraggio di guardare. Portarono via David e ascoltarono Blaine – e Kurt era lì, rannicchiato e impaurito e solo, e aveva solo voglia di scomparire.

“B-Blaine.”

Fu un soffio, qualcosa di roco e piccolo e quasi inudibile, ma Blaine si voltò all'istante, e fu immediatamente inginocchiato di fianco a lui.

“Blaine.”

“Sono qui, respira.”

Kurt lo fece, e Blaine lo avvolse come se fosse fatto di vetro, come se potesse spezzarsi sotto il suo tocco. “Sono proprio qui, sei al sicuro adesso. E' tutto finito.”

Kurt tremò tra le sue braccia e strinse forte gli occhi.

“C-come hai f-fatto a sapere?”, chiese in un soffio Kurt.

“Non lo sapevo.”, ammise Blaine, stringendolo un po' più forte. “Sentivo che c'era qualcosa che non andava.”

“S-sento che mi sto spezzando, Blaine.”

“Ti tengo io.”, gli disse Blaine, accarezzandogli i capelli. “Lascia che sia io a impedirti di spezzarti.”

Kurt poi si aggrappò al suo maglioncino così forte che Blaine temette che glielo volesse spezzare con le dita – e invece rimase lì, fermo a fissare un punto imprecisato del petto di Blaine e poi si morse il labbro, forte; ma Blaine fece una leggera pressione per impedirgli di farsi del male.

“Fammi vedere.”, sussurrò Blaine. “Fammi vedere il tuo dolore, Kurt. Possiamo gestirlo insieme.”

“Ho...ho paura.”

“Non averne.”

“Se comincio a piangere non...non smetterò più.”

“Va bene.”. Sussurrò Blaine. Gli baciò le labbra, poi lo zigomo, poi il centro della fronte. “Va bene piangere.”

Così Kurt immerse la testa nell'incavo del collo di Blaine e lì cominciò a piangere – forte, come non aveva mai fatto, spezzandosi e gridando e lacerando il cuore di Blaine in piccoli brandelli; e Blaine si aggrappò forte al suo corpo e lo tenne insieme, lo tenne stretto, e sembrava che solo in quel modo Kurt non potesse spezzarsi in realtà.

Ci furono sussurri di parole come Sei forte e Va bene così e Ti amo ed è per sempre mentre Kurt diceva solo il suo nome, solo quello; e il pianto fu così forte che alla fine lasciò solo spazio ai singhiozzi e Kurt era stremato, piccolo e così stanco da sembrare un bambino che non dormiva da mesi – così Blaine lo baciò piano e poi lo prese tra le braccia, portandolo in camera da letto, e lì fece in modo che si distendessero insieme, intrecciati. Kurt si addormentò sul corpo di Blaine senza mai smettere di sussultare di tanto in tanto – ma Blaine non lo lasciava mai andare, e non permise a sé stesso di dormire per controllare che Kurt potesse riposare e stare meglio.

 

Quando Kurt si sveglio piano tra le sue braccia, fuori stavano spuntando pigramente i primi raggi di sole, colorando il cielo di un intenso porpora macchiato di rosso.

Kurt sbattè le palpebre, gli occhi spalancati e cerchiati di rosso, di lacrime e tristezza.

“Ti amo.”

Kurt si morse il labbro.

“Te lo sei ricordato.”

“Che adori sentirti dire ti amo dopo che hai pianto e ti sei addormentato tra le mie braccia? Non è qualcosa che posso dimenticare, Kurt.”

“Sei così perfetto, Blaine.” soffiò Kurt, allungando le dita per accarezzargli le labbra. “Come se fossi un'emozione, la mia emozione.”

Tu sei la mia.”

Kurt tirò sul col naso e tentò di sorridere – e fu così dolce, così lui, che il cuore di Blaine si spaccò ancora un pochino.

“Credo di amarti più di quanto abbia mai fatto, Blaine.”, sussurrò piano. “Voglio dire- non che prima non ti amassi abbastanza, ma ora sento di amarti di più. E di più ancora, infinitamente, eppure non mi basta.”, continuò, guardandolo in quegli occhi dorati. “Non mi basterà mai – non mi basterà nemmeno il per sempre.”

“Anche io sento di amarti di più.”, ammise Blaine, senza sbattere le palpebre. “Non so come faccio, ma lo faccio.”

Kurt fece passare un singolo dito sul petto di Blaine, poi posò la mano sul suo cuore.

“Kurt.”

“Mmmh?”

La mano di Blaine si fece spazio sotto il maglioncino di Kurt, fino a sfiorargli un capezzolo, la porzione dove c'era il cuore, poi sotto, giù giù fino alla V che portava all'inguine.

“Voglio vederti senza trucco, Kurt.”, sussurrò Blaine, facendoglisi più vicino. “Voglio vedere come sei davvero.”

Il respiro di Kurt si bloccò in un punto imprecisato della sua gola, e poi-

“Blaine, non-”

“Shhh.”, sussurrò Blaine, portando entrambe le mani su quelle di Kurt, ancora ferme sul proprio petto. “Tu hai questo.”, disse fermamente, e come un promemoria, il suo cuore perse un battito. “Senza paure, per sempre.”

E Kurt alla fine chiuse gli occhi, e tutto ciò che fu in grado di fare fu annuire.

 

In bagno, Blaine spogliò Kurt e Kurt fece lo stesso con Blaine, e alla fine si ritrovarono di fronte, Blaine che in mano aveva un piccolo panno. Tamponò la pelle di Kurt con grazia e premura, soffermandosi sulle porzione di pelle in cui il fondotinta era colato per via delle lacrime, trattandolo come se fosse di vetro – la sua pelle che diventava bianca, sempre più bianca e spenta, ed era come venire al mondo.

Poi Kurt rimase senza trucco – ed era lui, semplicemente lui, e Blaine smise di respirare.

“Puoi...puoi toglierti le lenti?”

“Ti spaventerai, Blaine-”

“No, solo- va bene.”, sussurrò Blaine, baciandogli un punto del collo e poi una guancia. “Davvero, va bene. Fidati di me.”

Kurt rimase con gli occhi chiusi per dei momenti infiniti – finchè riuscì finalmente ad aprirli, e poi con qualche abile mossa tolse le lenti, e finalmente Kurt rimase solo Kurt, niente trucco od altro.

Blaine rimase immobile e lo contemplò, il cuore che si contraeva nel petto e le lacrime che scorrevano via.

“Mi dispiace, Blaine-”

“No, solo-” le labbra di Blaine tremavano. “E'...è così ingiusto.”

“Lo so.”, mormorò Kurt. Si morse le labbra. “Hai paura?”

“No. Sei sempre tu.”

“E' solo...”

“Solo cosa?”

“Mi guardi e- è come mi guardi sempre, capisci? Come se non fossi cambiato. Mi guardi come mi hai sempre guardato, Blaine.”

“E come ti guardo?”

“Come se volessi strapparmi via il cuore.”, ammise Kurt, lasciandogli una carezza distratta sul petto. “In modo positivo, naturalmente.”

Blaine ridacchio, afferrò il suo volto tra le mani e fece aderire le loro fronti.

“Blaine?”

“Kurt.”

“Sei l'amore della mia esistenza, lo sai, vero?”

“L'ho saputo sempre.”

“E' che a volte la gente lo dice – ma forse non lo intende davvero. Amore vuol dire trovarsi, certo; vuol dire perdonare e far funzionare le cose e a volte vuol dire baci al caffè e cioccolato e qualcosa di semplice, ma spesso non si pensa ad una cosa.”, Kurt chiuse gli occhi ed inspirò. “Amore vuol dire devozione e sacrificio e dolore. Amore vuol dire essere abbastanza coraggiosi da lasciar andare una persona e dopo riuscire a tenerla stretta tra le braccia. Amore vuol dire sussurrare Sei bellissimo anche quando sei tutt'altro che accettabile – e amore, Blaine, vuol dire andare oltre. Come hai fatto con me, sai. Sei andato oltre.”

Blaine a quel punto lo baciò – un bacio intenso, che non aveva bisogno di altre parole. Alla fine entrarono nella doccia e cominciarono a lavarsi a vicenda, e alla fine si strinsero così forte che sembravano un corpo solo, ancora sotto il getto d'acqua.

“Siamo fortunati, Kurt. Ad avere trovato un amore così.”

“No, Blaine.”, lo corresse Kurt. “Io lo sono. Immensamente fortunato.”

.





 

.





 

.

Che ci faccio qui? Uhm, non lo so nemmeno io. Che ci faccio? E' che avevo voglia di pubblicare, e il capitolo è abbastanza corto, quindi ve lo meritate anche se è tardissimo */////*
Fatemi sapere cosa ne pensate, per favore! I vostri pareri sono sempre ben accetti <3
A prestissimo,
 
Je <3
   
 
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