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Autore: xX__Eli_Sev__Xx    19/01/2015    1 recensioni
Incredibile quanto la guerra e la perdita possano sconvolgere la vita delle persone.
Ellie Nightshade e Henry Faircross lo sanno bene.
Nella prima guerra contro Valentine entrambi hanno perso tutto: la propria famiglia, la propria casa, le proprie certezze...
Quando Magnus Bane li porta via da Idris diretto all'Istituto di New York, sono ben consci che l'unica cosa su cui potranno fare affidamento sono loro stessi.
Per questo decidono di diventare Parabatai.
Perché avere un Parabatai vuol dire proteggersi a vicenda, amarsi incondizionatamente, essere amici, fratelli ed essere pronti a sacrificare tutto per la felicità dell'altro: essere una famiglia.
Quando la guerra mortale minaccerà di distruggere ogni cosa ancora una volta, i Cacciatori dell'Istituto di New York si ritroveranno a combattere non solo contro i Demoni evocati da Valentine e Sebastian - intenzionati a creare una nuova stirpe di Shadowhunters - ma anche contro quelli che si annidano nelle loro anime e dovranno essere pronti a perdere tutto pur di proteggere coloro che amano.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Love Turns to Ashes

V
Il nuovo arrivato
 
 Raggiungo la stanza di Henry e dopo avergli preso dei vestiti puliti torno in infermeria.
Li porgo al mio parabatai e lo aiuto a cambiarsi dato che è ancora debole. In una ventina di minuti, dopo aver finito di sistemare il letto e ciò che avevamo utilizzato per le medicazioni, usciamo dall’infermeria diretti verso la cucina per fare colazione.
 Quando entriamo troviamo Alec, Izzy e Jace intenti a mangiare latte e cereali.
 - Ciao. - ci dicono in coro.
 - Come stai, Henry? - chiede Izzy sorridendo.
 - Bene, grazie. Hodge mi ha sistemato. - afferma lui sedendosi e servendosi latte e cereali.  Mi porge una tazza e mi siedo accanto a lui. Immergo i cereali nel latte e comincio a mangiarli con un cucchiaio.
 - Hodge vi ha già dato la notizia? – domanda Izzy. Sembra elettrizzata.
 - No, non l’abbiamo ancora incontrato. - rispondo - Quale notizia? -
 - Arriverà un nuovo Cacciatore, questa mattina. - spiega sorridendo. - Un ragazzo. - aggiunge sorridendo maliziosamente e io non posso fare a meno di sorridere a mia volta.
 - Ah, Iz. Non riesci a pensare a nient’altro? - domanda Alec, rivolgendole un’occhiata spazientita.
 - Perché? Se è carino dimmi che c’è di male. - dice lei, mettendo il broncio e incrociando le braccia al petto.
 - Sei infantile, Isabelle. - si intromette Jace imitando la voce di Alec.
 - Ah, ah. - ribatte lui - Divertente. - si alza e poggia la tazza nel lavandino. Rivolge un’ultima occhiata alla sorella e al parabatai ed esce dalla cucina con passo spedito.
Scuoto il capo - Jace. - lo rimprovero, finendo i miei cereali e servendomi del succo d’arancia.
 - Che c’è? - chiede lui, come se non fosse successo niente. Allontana la tazza da davanti a lui e si raddrizza sullo sgabello.
 - Sei sempre il solito. - constato.
 - Io? - dice, indicandosi con aria di chi non ne sa nulla - E lui, invece? Non so che gli prende ultimamente, ma lo trovo fastidioso. -
 - Non potresti essere un po’ più comprensivo? - domando. Non sai che gli prede? È innamorato di te, idiota e tu non fai altro che prenderlo in giro.
 Lui sbuffa spazientito e io scuoto il capo, rassegnata.
 Jace è fatto così. Puro sarcasmo e sfacciataggine.
 
 Io e Henry varchiamo la soglia della biblioteca alle due del pomeriggio. Church è entrarono nella stanza di Henry mentre stavamo chiacchierando e ci ha fatto capire che avremmo dovuto seguirlo e di solito dopo Church a stanarci arriva sempre Hodge. E non è una bella cosa.
 - Secondo te cosa vorrà Hodge? – chiedo in un sussurro.
- Forse è arrivato il ragazzo nuovo. -
 Il nostro tutore, infatti, è seduto alla scrivania e davanti a lui, in piedi, che ci dà le spalle, c’è un ragazzo.
 Avanziamo e sorridiamo a Hodge, attendendo che parli.
 - Buongiorno, ragazzi. Henry, come ti senti? - chiede alla fine.
 - Meglio, grazie Hodge. - risponde lui.
 - Eleanor? - continua lui.
 - Bene. Tu come stai? - domando cordiale.
 - Bene, grazie. - sorride - Volevo aspettare che arrivassero anche Jace, Alexander e Isabelle, ma a questo punto possiamo cominciare. -
 Mi volto e vedo che anche il nuovo ragazzo si è voltato per osservarci.
 È alto quanto Henry e il fisico è allenato e scolpito, al contrario del mio parabatai che è molto più magro. Gli occhi sono verdi come uno smeraldo e la pelle olivastra mette in risalto i suoi capelli biondi.
 - Ragazzi, questo è Thomas Greenstorm. - il ragazzo muove il capo in segno di saluto - E rimarrà qui con noi per un po’. - conclude.
 - Ciao. – diciamo noi in coro.
 - Ciao. Piacere di conoscervi. - replica lui.
 - Piacere nostro. Io sono Henry. - il mio parabatai allunga una mano verso di lui e Thomas la stringe.
 - Io sono Ellie. - aggiungo sorridendo.
 Thomas mi sorride. I suoi occhi di smeraldo percorrono ogni centimetro del mio corpo e così abbasso lo sguardo per evitare di arrossire.
 Hodge si schiarisce la voce e parla ancora. - Eleanor? - mi volto e sorrido al mio tutore. - Potresti accompagnare Thomas nella sua camera? - chiede.
 Annuisco, rivolgo un sorriso al mio parabatai e mi allontano insieme al nuovo ragazzo.
 Quando usciamo dalla biblioteca e imbocchiamo il corridoio, lui parla. - Questo è l’Istituto più bello che abbia mai visto. -
 - Grazie. - dico e svolto a sinistra per raggiungere l’ala in cui ci sono le stanze da letto.
 - Dunque, Eleanor… - comincia lui.
 Subito lo interrompo - Ellie. -
 - Ellie, d’accordo. - dice lui - Quanti anni hai? - chiede.
 - Quasi diciotto. - rispondo e indico al ragazzo di svoltare a destra. - Tu? -
 Lui sorride. - Ventuno. -
 - Ah, sei vecchio. - scherzo.
 - Non so se debba offendermi o ritenerlo un complimento. Sai, la vecchiaia vuol dire saggezza… - dice ridendo.
 Io faccio lo stesso e quando arriviamo davanti alla porta della stanza mi fermo.
 - Siamo arrivati? - chiede.
 Annuisco e sorrido. - Quando hai finito di disfare i bagagli ci trovi in armeria. Ti ricordi la strada? - domando indicando il corridoio, è facile perdersi qui, è talmente grande.
 - Certo. - assicura.
 - Allora a dopo, Thomas. - lo saluto.
 - Tom. - mi corregge lui proprio come ho fatto io poco fa.
 - A dopo, Tom. –
 
 Raggiungo l’armeria e vedo che Henry, Izzy e Jace sono impegnati in un combattimento a tre, con spade e bastoni.  Nonostante lei sia più magra e di qualche centimetro più bassa di entrambi, è in netto vantaggio e sta dando loro del filo da torcere.
 Li saluto con un – Ciao - e poi raggiungo Alec che è in piedi in un angolo e sta lucidando la sua spada angelica. Sembra turbato e ovviamente so perché.
 - Ehi, Alec. - dico avvicinandomi.
 - Ciao, Ellie. - risponde sorridendomi.
So che è ancora arrabbiato per quello che gli ha detto Jace. A volte quel biondino sa essere davvero irritante. Osservo la sua spada, ormai lucidissima e poggio una mano sulla sua, che sta ancora sfregando la lama, per fermarlo.
- Mi dispiace per quello che ti ha detto Jace, ma sai com’è fatto. Non farci caso. - dico sorridendo solidale.
 Lui mi sorride e poggia la spada al tavolo davanti a lui. - Lo so, grazie, El. -
 - Che ne dici se andiamo da Taki a mangiare qualcosa, solo io e te? - propongo.
 Lui sorride sollevato. Ha sempre preferito rimanere solo che stare con gli altri. - Va bene. - risponde.
 Io gli accarezzo la guancia e lui mi stringe a sé. Mi sollevo in punta di piedi per coprire i pochi centimetri che ci separano.
 In quel momento, la porta dell’armeria si apre.
 - Ciao. - saluta Tom e dopo essersi presentato a Izzy e Jace, viene verso di noi.
 Io mi allontano da Alec e sorrido.
 I raggi del sole illuminano i suoi capelli e i suoi occhi rendendoli ancora più verdi. Somigliano molto all’erba mossa dal vento in primavera.
 - Ciao, Ellie. - mi dice.
 - Ciao, Tom. - ricambio sollevando una mano.
 Poi si rivolge a Alec. - Ciao, sono Tom. -
 - Alec. - dice lui, allungano una mano per stringere quella del nuovo Shadowhunter.
 - Piacere. - ribatte Tom. - Tu e Isabelle…? - tenta di domandare, ma lui lo interrompe.
 - Sì, siamo fratelli. - dice. Si assomigliano così tanto che anche chi non lo sa capisce che c’è sicuramente in legame di parentela.
 Tom sorride e annuisce. - Posso prendere una spada per esercitarmi? - domanda volgendosi verso la parete su cui sono appese le armi.
 - Certo. - rispondo io.
 Lui mi sorride e si allontana. Prende una spada e raggiunge Henry.
 Lui lo sta aspettando e ha negli occhi quello sguardo furbetto che ha prima di ogni combattimento. Crede di essere imbattibile.
 Tom sorride a sua volta e quando cominciano a combattere, non posso credere a ciò che vedo. Non so in quale Istituto sia stato prima, ma lo hanno allenato davvero bene.
I suoi movimenti sono fluidi e veloci ed è quasi impossibile prevedere le sue mosse.
In meno i venti secondi, Henry finisce a terra, disarmato.
 - Oh, oh! Complimenti, Faircross! - esclama Jace, ridacchiando.
 - Stai zitto, Wayland. - ringhia lui.
 Mi lascio sfuggire una risata e prima che qualcuno possa fare domande, io e Alec usciamo diretti da Taki per gustarci delle buone patatine fritte.  
 
ANGOLO DEL MOSTRICIATTOLO CHE SCRIVE
Ciao a tutti! Come promesso, pubblico il quinto capitolo della mia long! Lo so, è di passaggio, ma è tutto funzionale alla vicenda, credetemi!
Come avrete capito adoro i Nuovi Personaggi, tanto che ne ho introdotti tre in cinque capitoli!
Grazie a chi mi legge/recensisce/segue/preferisce/ricorda! Grazie davvero!
A lunedì, Eli :-*
   
 
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