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Autore: TheDarkLightInsideMe    25/01/2015    3 recensioni
Il mio nome è Federica, sono in terza media e ho dovuto affrontare un viaggio un po'... movimentato...
Sono una grande fan di Kingdom Hearts, così come alcune delle mie amiche.
Ma il mio modo di vedere questo videogioco è cambiato del tutto quando sono stata condotta con la forza nelle prigioni di un castello di mia conoscenza...
Probabile OOC di molti personaggi.
Genere: Avventura, Fantasy, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axel, Nessuno, Nuovo personaggio, Saix
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Epilogo.

 
 

Sento delle voci tutt’intorno a me, un miscuglio di voci delle persone che conosco: Benedetta, Valeria, Beatrice, i miei genitori, i miei insegnanti e persino la preside della scuola.
Quando apro gli occhi, capisco di essere in un ospedale.
<< Federica! >> Valeria e Benedetta si catapultano ad abbracciarmi ed io mi chiedo se siamo tutti morti, dato che Valeria lo era ed ora è qui. Già, magari siamo stati sterminati tutti da quel folle di Axel. Non mi stupirebbe, in fondo.
<< Che…che ci faccio in ospedale? >> chiedo, una volta che anche la preside mi dice che è lieta di vedermi sveglia.
<< Non… non te lo ricordi? >> è Valeria a parlare, un’espressione a dir poco confusa sul volto. << Una volta arrivati a Roma, abbiamo fatto un incidente con un altro pulmino di ragazzi che andavano in gita. Tu non sei rimasta gravemente ferita, anche se lo shock ti ha causato un mini-coma di quattro giorni. >>
<< Io ero sull’altro pulmino e sono accorsa quando ti ho vista. >> spiega Benedetta.
“Allora è questa la versione autentica della storia, sono andata in coma in seguito allo scontro. Quindi nulla di quello che credo di aver vissuto è reale. È stato tutto un grande sogno. Chissà, magari da domani ci scrivo una fanfiction, su questo sogno. Alla fine, però, un po’ mi dispiace che non sia stato reale…no, è meglio così. Ciò che è finzione deve restare finzione. Non voglio che personaggi muoiano a causa mia né che il ragazzo dei miei sogni muoia fra le mie braccia. Però… sembrava così reale…beh, capita, suppongo. Cioè, forse sono la prima persona a sognare e a ricordarsi il proprio sogno una volta uscita dal coma. Ho risolto un problema della scienza, ragazzi. Sono fortunata. Che poi perché sono l’unica ad aver avuto qualche problema dopo l’impatto con l’altro pullman? Vabbé, non si saprà mai. Caspita, devo essere davvero confusa. È meglio tornare a casa il prima possibile…”
Mentre esco dalla camera, mi pare di intravedere un uomo incappucciato che mi fissa, ma mi convinco che è solo la mia immaginazione. Quando riapro gli occhi, lui è sparito e al suo posto c’è una nuvola di fumo, che scompare nel giro di dieci secondi.
È strano, ma so che è solo la mia immaginazione; d’altra parte sono appena uscita da un coma, no? È normale essere frastornati. Anche le allucinazioni devono essere frutto di questa confusione che ho in testa.
Tuttavia le cose strane continuano ad avvenire fino a sera, anzi, fino alla mattina dopo il mio risveglio: vedo un cane giallo gironzolare per la strada e poi sparire all’improvviso, per esempio, oppure vedo scie di fumo nero e tipi incappucciati che mi seguono e poi si dileguano, oppure ancora ho una sensazione di déjà-vu quando prendo in mano le chiavi di casa. Un’altra allucinazione a dir poco strana è che, allo specchio, la mia pupilla appare deformata, quasi felina. Unica, a dir poco. Ma, come ho detto prima, le cose strane continuano anche di notte.
Di solito, infatti, sogno avventure, o giorni scolastici, o a volte non ricordo ciò che ho sognato. Stanotte, invece, sogno soltanto una frase, detta da una voce che mi risulta familiare, anche se non ricordo di chi sia.
Non importa che tu non ricordi la realtà ma solo ciò che ti hanno inculcato nella testa. Sappi che io ti guarderò sempre dall’alto, magari ti apparirò davanti come un fantasma, ma ti osserverò sempre. Quindi…non fare cose di cui potresti pentirti. E ricorda che, anche da quassù, continuerò ad amarti. Per sempre.






Angolino autrice.
Sniff- vi prego, lasciate i pomodori per dopo, questo capitolo mi sta facendo venire le lacrime agli occhi come una cipolla. È venuto malissimo ed è cortissimo, ma ho deciso lo stesso di pubblicarlo, dato che domani ho un'interrogazione di latino e -altro che Axel- potrei non sopravvivere. Comunque, cara lettrice Kaigi, sono felice di dirti che sei davvero un genio. Davvero. O sono così prevedibile?
Vabbé, vi lascio con questa incognita e un enorme "grazie!" per aver letto fino alla fine questa storia :D
Davvero, grazie a tutti! Alla prossima, fandom!

DarkLight
   
 
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