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Autore: MillyMalfoy    27/11/2008    5 recensioni
“Ma tu saresti?” le chiese. “Hinata, la maestra di Minaku!”rispose lei timida come al suo solito, ma lui le afferrò la mano e la scosse energicamente. “Piacere io sono Naruto..” incominciò a dire lui, ma Hinata lo interruppe In un asilo due anime sole, ma complementari s'incontrano, ma per imparare ad amare ci vorranno i colori giusti. Scritta per celebrare la giornata di oggi, per rendere onore al NaruHina Day! NaruHina is love! Pubblicato l'ultimo capitolo!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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              La tela dell’amore

 

 

Riassunto:

“Ma tu saresti?” le chiese.

“Hinata, la maestra di Minaku!”rispose lei timida come al suo solito, ma lui le afferrò la mano e la scosse energicamente.

“Piacere io sono Naruto..” incominciò a dire lui, ma Hinata lo interruppe

 

In un asilo due anime sole, ma complementari s'incontrano, ma per imparare ad amare ci vorranno i colori giusti.

 

Scritta per celebrare la giornata di oggi, per rendere onore al NaruHina Day! NaruHina is love!

 

Personaggi: Naruto, Hinata, Minaku (creato da me), e in misura minore, ma sono pur sempre presenti: Sakura, Ino, Sasuke, Tenten, Temari, Tsunade.

Raiting: Giallo

Avvertimenti: Alternate Universe. In questa storia non vi sono ninja.

 

 

Madre e Figlio.  Gustav Klimt

 

 

 

 

“Lasciami stare!” fu il fiero grido di un cavaliere pronto alla sua grande battaglia.

“Minaku” un filo di voce.

Dolcemente, cercò di ammorbidirlo la bella fanciulla venuta a soccorrerlo, a distoglierlo dal suo intento.

“Devi capire che non puoi fare così” cercò di aggiungere lei, ma le peggiori nemiche della logica, in alcuni momenti, sono la rabbia e la vendetta.

“Tu non mi capisci” gridò lui nuovamente, sempre più infuriato, sbattendo i piedi contro il pavimento.

“Ti prego Minaku” tentò nuovamente la ragazza, che era ora al suo fianco, inginocchiata, con le mani sulle sue piccole spalle scosse dai singhiozzi.

“Non ho fatto nulla, io!” esclamò rabbioso Minaku, prima di gettarsi fra le braccia della ragazza.

“Hinata” singhiozzava il piccolo bambino. Il suo abbraccio si strinse forte, intenta a rincuorarlo.

“Shh…!” incominciò a sussurrargli Hinata, cullandolo ritmicamente.

Dopo qualche minuto i movimenti ritmici e il tono calmo della ragazza erano riusciti a calmare il bambino, e fu così che Hinata riuscì a farlo finalmente sedere su di una piccola sedia.

Sempre in ginocchio, si posizionò in modo da essere di fronte a lui, così che i loro sguardi fossero in contatto. Alzò una mano e spostò il ciuffo biondo che ricadeva sulla fronte di Minaku.

“Ora raccontami con calma cosa è successo” disse Hinata.

“Sono stati Nami e Ishi, si sono avvicinati e mi hanno spinto così io gli ho tirato dietro la terra e poi Ishi, è caduto e si è fatto male, e mi ha detto di essere brutto e stupido!” le raccontò il bambino, mentre le lacrime avevano incominciato a inondargli il volto.

 Hinata allora si sedette su una delle piccole sedie per i bambini e dopo qualche attimo, in cui cercò di mettersi il più comoda possibile, sollevò il leggero peso di Minaku e lo posizionò sulle sue gambe, la testa appoggiata al suo petto.

“Calmati Minaku, passerà tutto, andrà via anche la rabbia e tutto sembrerà più chiaro” disse Hinata, sapendo perfettamente che quelle parole erano più per confortare lei che lui, troppo piccolo per capirne il significato.

“Minaku ti piace quando ti tirano la terra?” chiese Hinata continuando a cullarlo e ad accarezzargli dolcemente i capelli.

“No!” rispose deciso il bambino.

“Ti è piace essere spinto? O essere preso in giro dai tuoi compagni?” chiese nuovamente Hinata.

“No!” rispose nuovamente Minaku, questa volta liberandosi dal caldo abbraccio di Hinata per poter osservarla meglio, con la sua piccola manina si asciugò gli occhi.

“Credi che a Nami e Ishi piaccia?” continuò Hinata nella sua logica prosecuzione.

Minaku si fermò per quale attimo a riflettere, e come solitamente faceva quando era concentrato, si morse il labbro inferiore.

“No, non credo!” rispose dopo un’attenta meditazione.

“Quindi concordi di aver sbagliato a reagire in quel modo?” chiese Hinata.

“No!” fu la secca risposta del bambino che aggrottò le sopraciglia, le braccia conserte, e un broncio stampato sulle labbra.

“Minaku, se Nami e Ischi ti chiedessero scusa tu ti sentiresti meglio?” continuò ancora Hinata, paziente come sempre.

“Sì!” ribatté il bambino, allungando le braccia lungo il corpo e aprendo le mani, come per dire: “E’ ovvio!”.

“Bene, quindi puoi capire che probabilmente anche Nami e Ishi vorrebbero poter sentire le tue scuse!” cercò di ragionare Hinata.

“Ma io non ho fatto niente, sono loro che sono cattivi, sono loro che dovresti punire, io non gli chiederò mai scusa!” esclamò tragicamente il bambino.

La reazione esagerata di Minaku strappò un sorriso divertito a Hinata.

“Vedi Momiko ci saranno tante persone che ci feriranno, che a volte ci faranno i dispetti o ci prenderanno in giro, ma noi non possiamo rispondere offendendoli o facendo altri dispetti, proprio perché a nessuno piace riceverne. Quindi Minaku loro hanno sbagliato a farti del male, ma tu avresti dovuto fermarti e non rispondere con la terrà, perché in quel preciso momento hai sbagliato anche tu. Hai fatto una cosa che ha ferito i tuoi compagni e quindi hai fatto qualcosa di male!” gli spiegò Hinata. Un dolce sorriso sul viso, una mano fra i capelli del bambino, un tono lieve e melodioso.

Minkau rimase fermo per qualche minuto con lo sguardo perso nel vuoto e ancora una volta il labbro inferiore torturato dai denti. Dopo qualche minuto di totale inattività, Minaku scese dalle gambe di Hinata per  poi chiederle il permesso di disegnare.

Hinata gli indicò di sì con il capo.

Rimase così incantata dall’innocenza di quel bambino dai capelli biondi, dagli occhi celesti e dalle gote rosse.

Intento a muovere il pennarello avanti e indietro, il solito labbro inferiore tra i denti.

Restò persa in quella visione di purezza e candore, fin quando un ragazzo entrò dalla porta. L’identica copia di Minaku in versione adulta.

Hinata rimase incantata dalla rassomiglianza fra i due, non solo per l’esatta fisionomia e per i medesimi colori, ma per la stessa energia e innocenza che emanavano, per il sorriso allegro e spensierato di chi non si arrende mai, dipinto sul volto.

Il ragazzo si avvicinò a Minaku, che si rese conto della sua presenza, solamente quando era oramai  giunto al suo fianco.

“Campione” disse il giovane ragazzo rivolto a Minaku, che gli si gettò al collo e lo baciò sulla guancia.

Il sorriso del giovane se possibile si illuminò ancora di più.

“Naruto!” gridò Minaku lasciando la presa e mostrando al ragazzo il suo disegno, i due ragazzi si scambiarono qualche parola, ma Hinata non riuscì a comprendere cosa si erano detti.

Improvvisamente arrossì resasi conto in primo luogo di essersi intromessa in fatti che non la riguardavano e soprattutto che i due ragazzi si erano girati ad osservarla.

“Scusatemi” disse Hinata, il suo volto sempre più rosso e la voce sempre più flebile.

“Non volevo intromettermi” si scusò lei.

“Non ti preoccupare!” esordì Naruto sorridendole e grattandosi la testa. “Ma tu saresti?” le chiese.

“Hinata, la maestra di Minaku!”rispose lei timida come al suo solito, ma lui le afferrò la mano e la scosse energicamente.

“Piacere io sono Naruto..” incominciò a dire lui, ma Hinata lo interruppe: “Sì, Minaku mi ha parlato di te!”  .

“Minaku ora andiamo” disse Naruto, senza però distogliere il suo sguardo da Hinata.

“Aspetta un attimo, devo fare una cosa prima” disse Minaku, prima di alzarsi e con un foglio in mano dirigersi verso il tavolo dove Nami e Ishi erano seduti a giocare.

Fra lo stupore dei due adulti presenti a quella scena, si scusò con i due ragazzi e gli regalò il suo disegno, prima di correre verso Naruto e infilarsi la sua giacca per uscire.

Dopo aver salutato Hinata con un bacio sulla guancia, afferrò la mano di Naruto per trascinarlo fuori dalla porta.

Il ragazzo riuscì solo a dire “Ciao Hinata!” prima di sparire dietro lo stipite della porta.

 

 

 

Ecco qui il primo capitolo della mia nuova NaruHina, scritta appositamente per questa giornata di festa: il NaruHina day!!

Spero che vi possa piacere… perché volevo fare un buon lavoro per celebrare degnamente il Loro Amore, ma non sono sicura di essere riuscita a scrivere qualcosa all’altezza.

 

Alcuni appunti: spero che si capiscano bene i passaggi di questa storia.

In primo luogo, spero anche che non sia scritta in maniera troppo infantile, ma non è stato facile immaginarmi di dover spiegare le cose ad un bambino di più o meno cinque anni, come è Minaku.

Probabilmente nel corso della storia Hinata, ma soprattutto Naruto potrebbero risultare OC, ma tenete sempre conto che è un AU oltre al fatto che è nata così la storia nella mia testa, e così si è sviluppata sulla tastiera del computer, quindi chiedo scusa in anticipo-

Tutte le critiche costruttive sono sempre bene accettate!!!

 

Infine la mia correttrice di bozze è super impegnate, e io ho avuto davvero pochissimo tempo per poterla rileggere quindi chiedo scusa anche per tutti gli errori che incontrate durante la storia!

Cercherò di associare ogni capitolo ad un quadro, spero di riuscirci a farlo per ogni capitolo:D!

 

 

Per ultima cosa, ma non meno importante le dediche: a Ayumi che è sempre un ispirazione, grazie alla quale questa storia esiste, grazie alla quale continuo a scrivere, che adoro e stimo infinitamente.

Alla mia Wishful, so che la vita è un casino, ma l’amore per le fanfics non può diminuire!

E a tutte quelle meravigliosi scrittrici che credono e amano questa coppia, che oggi sosterranno l’amore eterno di questa ragazza e di questo ragazzo! Grazie!

 NaruHina is coming!  Naruhina Is Love!!!

  
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