Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Segui la storia  |       
Autore: SaraJLaw    24/03/2015    6 recensioni
È trascorso un anno dagli eventi narrati nel film. La regina Elsa, a causa di un sortilegio, viene relegata nel nostro mondo, in una piccola contea degli Stati Uniti. Lì dovrà vedersela con persone che pensano sia solo un personaggio delle favole, ma anche con chi ha fiducia in lei.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo XVII


La nave proveniente da Arendelle si trovava a un paio di miglia dalla costa e i marinai si stavano febbrilmente preparando per attraccare. Il porto al quale si stavano avvicinando sempre di più era deserto, se non per un paio di vascelli abbandonati che venivano dolcemente cullati dalle onde del mare, creando tuttavia uno scricchiolio sinistro che si adattava in qualche modo al paesaggio circostante: il molo e la piccola stradina sterrata che portava verso il centro abitato erano anch'essi deserti, e al di là del porto erano chiaramente visibili degli scogli altissimi, di almeno cinque metri, che si stagliavano minacciosi sulle acque. Il sole era oscurato da nuvole grigie cariche di pioggia ma il banco di nebbia che circondava il tutto dava l'impressione che il regno delle Isole del Sud non fosse abituato a esserne illuminato molto spesso.

Una volta fissati gli ormeggi e sistemata la stretta passerella in legno sul fianco della nave, la principessa Anna e suo marito Kristoff si accinsero a scendere. Un passo dopo l'altro, la giovane capì immediatamente quanto quel posto fosse diverso: ad Arendelle si poteva chiaramente percepire quel senso di allegria e serenità che aleggiavano per le vie piene di case dai muri colorati e dalle finestre abbellite da fiori di tutti i tipi, nella piazza principale i bambini giocavano chiassosamente e in generale tutto sembrava più vivo.

Invece lì Anna non sentiva nulla, se non il battito frenetico del suo cuore e il rumore del proprio respiro. Ad accentuare l'inquietante sensazione che il regno straniero creava nell'animo dei nuovi arrivati vi era anche il freddo pungente, che penetrava nelle ossa e che portò la principessa a stringersi istintivamente al braccio di suo marito.

Insieme a un gruppo composto da quattro guardie, i due sposi si diressero a passo veloce verso la piazza, intorno alla quale le botteghe dei commercianti erano aperte ma senza clienti al loro interno; Anna intravide un uomo anziano, sui settant'anni circa, vestito con abiti vecchi e logori, camminare lentamente verso la fontana al centro del grande spazio e sedersi sul bordo con aria stanca, e decise di chiedergli indicazioni su come arrivare al castello. Lei e Kristoff si avvicinarono e quest'ultimo si schiarì la gola per richiamare l'attenzione dell'uomo che, tuttavia, non alzò la testa.

<< Scusate. >> disse il ragazzo a voce alta.

Lo sconosciuto alzò lo sguardo, quasi controvoglia, e subito due penetranti occhi verdi si posarono su Anna e la fissarono con tanta intensità che la giovane sentì un brivido tutt'altro che piacevole percorrerle la schiena.

Perché mi sta guardando in questo modo?

Inizialmente Anna pensava che il vecchio fosse solo infastidito da loro due ma c'era qualcosa in quelle iridi profonde che le fece cambiare idea.

<< S-sapreste indicarci la strada per il castello di re Elias? >> chiese la ragazza con un filo di voce.

L'uomo rimase in silenzio, senza accennare ad aprir bocca, poi fece qualcosa all'apparenza insignificante ma che fece aggrottare le sopracciglia ad Anna: alzò la mano destra e tirò indietro il braccio, sfiorando con la punta delle dita la spalla e il collo. Ciò non avrebbe mai attirato l'attenzione della principessa, se non fosse stato per quel breve istante in cui l'uomo si bloccò, come se si fosse reso conto di aver fatto un gesto per abitudine quando invece non avrebbe dovuto. Egli, per allontanare l'attenzione da sé, indicò con la stessa mano una grande strada alla sua sinistra e poi, sempre lentamente, si alzò e si allontanò senza dire una parola.

<< Se qui sono tutti così, potrei quasi capire perché Hans abbia voluto andarsene. >> mormorò Kristoff con una punta di sarcasmo.

Anna si voltò verso di lui e lo guardò con curiosità ma non disse nulla e si limitò a incamminarsi verso la via che era stata loro indicata.

I principi percorsero il sentiero che oltrepassava le abitazioni per inoltrarsi nella foresta, che se possibile era ancora più spaventosa e fredda, ed entrambi rimpiansero di non aver portato dei cavalli con loro sulla nave, ma nella fretta della partenza quello era stato il loro ultimo pensiero. Impiegarono più o meno quaranta minuti per giungere a destinazione, e sia Anna sia Kristoff rimasero a bocca aperta dinanzi all'imponenza litica del palazzo reale, un edificio più grande di quello di Arendelle ma più antico e, a giudicare dalle condizioni, piuttosto mal ridotto.

Appena le guardie vennero a conoscenza dei loro nomi, i due sposi vennero subito fatti entrare nel cortile interno e accompagnati al cospetto del re Elias che, una volta informato della presenza dei due illustri ospiti, li fece accomodare nel suo studio.

Anna era nervosa, non aveva idea di come comportarsi di fronte al monarca di un paese straniero e il motivo per il quale si trovava lì non l'aiutava di certo.

Elsa aveva a che fare con tutto questo, io non- Ma che fai?! Parli di tua sorella al passato, come se fosse morta?!

La ragazza per poco non si schiaffeggiò da sola per la rabbia verso se stessa, ma proprio quel rinnovato vigore e la consapevolezza di essere in una posizione di vantaggio nei confronti delle Isole del Sud per via degli eventi passati le diedero il coraggio e la forza necessaria per alzare la testa con fierezza e affrontare la delicata discussione che l'attendeva.

<< È un onore per me avervi qui, vostra Altezza. >> l'accolse il monarca con un sorriso cordiale, prima di baciarle delicatamente la mano per poi stringere quella di Kristoff.

<< Vorrei poter dire lo stesso, sire, ma purtroppo non sono venuta in vacanza. >> rispose Anna con gentilezza.

Elias annuì e indicò loro le poltrone dall'altra parte della scrivania; una volta accomodati, il re fece lo stesso e poggiò i gomiti sulla superficie in quercia.

<< Allora, cosa vi porta qui? >>

Il cuore di Anna iniziò a battere di nuovo furiosamente e prese un respiro profondo prima di parlare.

<< Si tratta di vostra sorella Victoria. >>

Il re chiuse gli occhi, sospirando, e la principessa immaginò che l'uomo si aspettasse una cosa del genere.

<< Che cosa ha fatto? >>

<< Ecco, lei... Ha lanciato un sortilegio contro mia sorella Elsa, rilegandola in un mondo parallelo al nostro, o almeno questo è quello che ho capito... >> rispose Anna, abbassando la testa al ricordo di quella notte terribile.

<< L'ha uccisa? >> chiese subito il re, sinceramente preoccupato.

Anna scosse la testa.

<< No. Resta il fatto che Arendelle non ha più la sua regina e questo non posso permetterlo. >> disse con voce ferma.

Rimasero in silenzio per alcuni istanti, durante i quali Anna si voltò verso Kristoff, che annuì in segno di incoraggiamento. Lei gli regalò un sorriso appena accennato e si rese conto di essere contenta di averlo con sé.

<< Come posso aiutarvi? >>

Anna riportò l'attenzione su Elias e si schiarì la gola.

<< Non mi aspetto nulla da parte vostra, stiamo parlando di vostra sorella e capisco quanto sia difficile per voi. Vorrei solo che mi diceste dove si trova. >>

<< Non lo so. >>

Le sopracciglia della principessa si inarcarono per via della risposta.

<< Non lo sapete? >> chiese Kristoff, egualmente sorpreso.

<< Mio fratello Fredrik l'ha vista giorni fa e da allora è sparita, nessuno ha più avuto sue notizie, ma l'esperienza mi ha insegnato che è inutile tentare di cercarla. Sa nascondere bene le sue tracce. >>

<< Deve pur esserci un modo per trovarla. >> insistette Kristoff.

La risposta sembrò scontata ad Anna.

<< Hans. >>

Suo marito la guardò con aria interrogativa mentre Elias aveva un'espressione indecifrabile sul suo volto.

<< Cosa c'entra lui? >> domandò il più giovane.

Fu il re a rispondere.

<< Lui e Victoria sono sempre stati molto uniti. Sono i più piccoli e questo li ha portati a supportarsi a vicenda da quando erano dei bambini; quando feci imprigionare mio fratello, Victoria era distrutta e supplicò di dargli un'altra possibilità ma io non ne volli sapere, ovviamente. Così cominciò a dire che era tutta colpa della regina Elsa... Ma non avrei mai pensato che sarebbe arrivata a tanto. >>

Anna si rese conto che la rabbia e il dolore poteva spingere una persona a compiere azioni folli e sapeva che per reagire sarebbe stato necessario comportarsi allo stesso modo.

<< Voglio parlare con Hans. >> affermò con calma e decisione.

Per un secondo i due uomini non risposero, ma quel silenzio fu interrotto da Kristoff, che scattò in piedi.

<< Non se ne parla nemmeno! >> urlò, furioso.

<< Kris- >>

<< Ha cercato di ucciderti! Faremo in un altro modo, non ti avvicinerai a quell'uomo! >>

Anna fece un respiro profondo. Sapeva che avrebbe reagito così ma ormai aveva preso la sua decisione.

<< Se anche ci fosse, comunque ci vorrebbe troppo tempo e per quanto ne sappiamo Elsa potrebbe essere in pericolo. Hans è in prigione, abbiamo le nostre guardie e se anche lui fosse libero, io lo affronterei lo stesso. Stiamo parlando di mia sorella, Kristoff, e io farò di tutto per salvarla, anche rischiare la vita. >> disse con ardore, e quando notò che il ragazzo non sapeva come rispondere, si rivolse al re Elias.

<< So che è difficile, vostra Maestà, ma è tutto ciò che vi chiedo. Per favore. >>

Il sovrano si alzò e fece il giro intorno alla scrivania per fermarsi davanti ad Anna, che si alzò a sua volta quando il re la invitò a farlo; le prese una mano e la strinse tra le sue con gentilezza, e la guardò negli occhi.

<< Le azioni di mio fratello hanno fatto precipitare il nostro regno nella vergogna e nel disonore. Nulla potrà rimediare al dolore che ha provocato sia a voi sia alla regina Elsa. >> e infilò la mano sinistra in tasca per estrarre una chiave in ottone di medie dimensioni, che consegnò ad Anna.

<< Una volta usciti dal portone principale prendete il sentiero che porta verso le montagne. Non è molto lontano da qui. Arriverete a un lago e a qualche miglio vedrete delle grotte. Hans è rinchiuso lì. >>

La principessa gli sorrise e strinse la mano che teneva ancora la sua.

<< Grazie, vostra Maestà. Non lo dimenticherò mai. >>

Il re annuì ma sostenne ancora il suo sguardo. La giovane era sorpresa da quanto simili fossero gli occhi dei tre fratelli che aveva conosciuto: nonostante avessero madri diverse, tutti avevano quelle grandi iridi verdi.

Sembrano quasi...

Il cuore di Anna perse un battito. L'uomo che avevano incontrato in piazza aveva gli stessi occhi. Identici.

Com'è possibile? No, è la mia immaginazione. Non possono essere gli stessi... A meno che-

Tutto diventò chiaro e la ragazza si maledisse per non averlo capito subito. Quel gesto che l'aveva insospettita era esattamente quello che sembrava: quell'uomo voleva spostarsi i capelli dietro l'orecchio. Era abituato a farlo, anche se apparentemente erano troppo corti. Il motivo?

Quella era lei.

Con un incantesimo aveva fatto in modo di non essere riconosciuta e ciò spiegava anche quel comportamento così ostile, soprattutto nei suoi confronti. La paura assalì la principessa, che a malapena riuscì a combattere il desiderio di accasciarsi a terra; sapere quanto quella donna fosse stata vicina, e purtroppo ormai irraggiungibile, fece capire ad Anna che non c'era tempo da perdere. Lei e Kristoff vennero congedati e uscirono dalla stanza, tornando verso il cortile interno, dove uno stalliere portò dei cavalli per loro e per le guardie. Partirono subito al galoppo, percorrendo il sentiero tra gli alberi alti e spogli, arrivando al lago nel giro di dieci minuti; successivamente si diressero verso le grotte e smontarono poi da cavallo per cercare quella in cui Hans era tenuto prigioniero. Insieme alle guardie ispezionarono le pareti di roccia fin quando uno dei soldati non richiamò l'attenzione degli altri: a circa un metro e mezzo da terra, c'era una serratura scura, quasi invisibile.

Anna fece per inserire la chiave ma Kristoff la bloccò afferrandole un braccio.

<< Io e le guardie veniamo con te. >>

<< No, è meglio che mi veda da sola. Se le cose dovessero mettersi male, urlerò. >>

Kristoff stava per replicare ma Anna non gliene diede il tempo, perché si alzò in punta di piedi e lo baciò sulle labbra. Lui la strinse a sé, e in quel bacio i due giovani riversarono tutta la tensione e la paura accumulate in quei giorni; quando si separarono, senza fiato, Anna poggiò la fronte contro quella del marito ed entrambi chiusero gli occhi per calmare i propri cuori.

<< Fidati di me. >>

Si girò nuovamente verso la porta in legno massiccio e infilò la chiave nella serratura, facendola scattare. Fece un respiro profondo ed entrò nello spazio scavato nella roccia, chiudendo la pesante porta alle sue spalle. L'interno era a malapena illuminato da una piccola lampada a olio e la ragazza ci mise un po' ad abituare la propria vista all'ambiente scarsamente illuminato; quando questo accadde, la prima cosa che Anna notò quanto angusto fosse il posto in cui si trovava e la mancanza d'aria per poco non le provocò un capogiro.

<< Chi c'è? >>

Anna trattenne il respiro appena udì quel suono che le ricordò un passato costellato di parole sussurrate e dolci sguardi. La principessa si rese conto di quanto quella voce fosse diversa, di come avesse perso quella spensieratezza che la caratterizzava. Si fece forza e si avvicinò ancora di più.

<< Vic? Sei tu? >> chiese la voce con più forza e forse un accenno di rabbia.

Anna deglutì e fece un ultimo passo, che le permise di vedere chiaramente quel che era rimasto dell'affascinante principe: un corpo magro, con addosso pochi stracci, le cui braccia erano poggiate sulle ginocchia e la testa era china in avanti. Vista l'assenza di una risposta il giovane alzò lo sguardo, e quella volta fu lui a trattenere il respiro. I suoi occhi verdi erano immersi in quelli dell'ultima persona che avrebbe mai creduto di rivedere, e per un attimo al principe sembrò di avere un'allucinazione.

Ma poi sentì la sua voce.

<< Ciao Hans. >>




Eccociiiii!!!!

Ormai è assodato che mi è fisicamente impossibile pubblicare più spesso e per questo vorrei picchiarmi da sola. Ancora una volta vi chiedo perdono. Vorrei cogliere l'occasione per ringraziarvi, sia per le fantastiche recensioni e sia per seguire questa mia storia che spero continui a piacervi. Sooooo, fatemi sapere cosa pensate di questo nuovo capitolo ambientato nelle Isole del Sud, se vi va!

Un bacio!!

Sara

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: SaraJLaw