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Autore: thecapitolFB    07/04/2015    2 recensioni
È risaputo che ogni paese abbia le sue leggende, racconti che vengono tramandati di generazione in generazione, che fanno parte della storia del luogo.
Quali sono quelle di Panem? Quali storia narrano gli adulti nelle sere d'inverno, davanti al fuoco, per far sognare i bambini?
In questa raccolta, alcune fan-writers si sono impegnate a inventarne alcune: dai racconti dei minatori di carbone a quelli degli abitanti di Capitol City; storie perdute e ritrovate, nascoste tra le pagine di un libro e nella memoria di un popolo".

O1. Distretto 12 • «La solitudine del Buio»;
O2. Distretto 1 • «La principessa di giada»;
O3. Distretto 11 • «Ed»;
O4. Distretto 4 • «La Sirenetta»;
O5. Distretto 9 • «L'Aviaurea»;
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Famiglia Hawthorne, Finnick Odair, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Storie Perdute –

 

Le Leggende di Panem

 

District 1|luxury

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La principessa di giada.

 

Cashmere venne svegliata dal rumore delle molle che cigolavano. Era una cosa comune in quelle ultime settimane; la sessantaseiesima edizione finita da poco più di un mese e il Vincitore era lì, nel suo letto, e accumulava una notte insonne dopo l’altra senza che lei potesse fare nulla per migliorare la situazione.

<< Ancora Kestrel? >> chiese, scostando le lenzuola e raggomitolandosi contro di lui. L’abbracciò da dietro, posando la testa sulla schiena possente.

Rico piantò gli occhi scuri – che in quel momento avevano smesso di ardere di furia e determinazione per lasciare spazio a un’espressione spaesata – nei suoi e annuì, stringendo i pugni con rabbia.

<< Ti ho svegliata di nuovo, scusa. >>

Gli baciò una spalla dalla carnagione dorata, stringendolo maggiormente contro di sé, << Ti ho già detto mille volte che non fa niente. Era tua amica, è normale che ti manchi, e non avresti comunque potuto salvarla. >>

A meno da non essere pronto a sacrificarsi per intercettare quella freccia con il proprio corpo … ma questo non lo disse. I più si limitavano a considerare la sua forza e il suo aspetto, ritenendolo ormai un uomo, ma lui era un ragazzo; in quindici anni di vita aveva sperimentato più dolore di quanto molti non avessero provato nella loro intera esistenza. E odiò Snow per questo; non per i Giochi né per come teneva in pugno lei e suo fratello, ma per lui: per averlo spezzato.

<< Credi che finirà mai? Sai, il senso di colpa e tutto il resto. >>

<< Si attenuerà, un po’ alla volta >>, disse, << Ma per il momento hai bisogno solo di dormire. >>

Lo prese per mano, spingendolo gentilmente verso il basso. Intrufolò le dita sottili tra le ciocche corvine, accarezzandolo con la delicatezza che avrebbe riservato a un bambino. Avvertì un sospiro lasciare le sue labbra proprio nell’istante in cui un po’ della tensione lo abbandonava.

<< Dopo i miei Giochi ho dormito con Gloss per settimane; mi raccontava sempre una storia, una di quelle che nostra madre ci leggeva quando eravamo piccoli e ci spaventavamo per qualcosa >>, rise, << Beh, in effetti quella che si spaventava ero io, lui rimaneva ad ascoltare per farmi compagnia. >>

<< Mi piacerebbe sentirla >> disse, mentre il volto dagli zigomi alti assumeva una sfumatura decisamente accaldata.

<< Non dirmi che sei davvero arrossito? Non credevo neanche che ne fossi capace >> lo provocò, punzecchiandolo su un fianco.

Rico scrollò le spalle, tornando lentamente alla consueta imperscrutabilità.

<< Dai, eri così tenero. >>

Roteò gli occhi, sbuffando, contrariato dall’ironia nella voce della ragazza.

<< Già, è tutta la vita che sogno di sentirmi dire che sono tenero >> ironizzò, per poi aggiungere, << E comunque non lo sono, era semplice curiosità. >>

Cashmere si ravviò un’onda dorata, sorridendo con l’aria di chi la sapeva lunga, ma non insistette oltre e cominciò il racconto.

<< Molti secoli fa, quando i Distretti ancora non esistevano e la Terra era un unico regno, uno straordinario bagliore invase ogni angolo conosciuto e accompagnò la nascita di una bambina dai capelli d’oro e gli occhi di pura giada. Crescendo, divenne una giovane intelligente e saggia che dedicava la sua vita all’aiutare i poveri e i malati; era molto amata dal suo popolo e, quando suo padre venne a mancare e lei ascese al trono, venne soprannominata la Principessa della pura felicità. Purtroppo però anche in quei tempi antichi il male era dietro l’angolo. La regina dell’aria e della notte aveva assistito per lungo tempo a quegli eventi gioiosi e nutriva nei confronti della principessa un odio viscerale; dopo anni di lunghi preparativi finalmente riuscì a consolidare il suo potere e invocò un’orda di demoni che scesero sulla Terra e infettarono gli abitanti con la loro indole malvagia. Odio e peccati contagiarono tutti fuorchè la principessa, resa immune dalla sua natura pura. Ella decise quindi di scendere in campo e affrontare la regina; con la sua forza e astuzia, riuscì a sopraffarla ma le ferite che riportò furono tanto tremende che lei stessa varcò il sottile confine tra il mondo mortale e quello celeste. Prima di morire, tuttavia, mostrò a coloro che la piangevano le gocce di sangue che imbevevano il terreno e che rapidamente stavano formando delle piccole giade e disse: “Malgrado abbia ucciso la regina, non posso nulla contro questi demoni che hanno preso possesso dei vostri corpi; solo voi potete combatterli e per farlo vi lascio queste mie stille a dimostrare che il coraggio e la bontà sono in grado di sconfiggere qualsiasi cosa. Chi di voi le raccoglierà, scaccerà per sempre questo male tremendo che vi ha assaliti.”

Si dice che coloro che nascono con gli occhi verdi, nel nostro Distretto, sono i discendenti degli abitanti che accettarono il dono della principessa e vengono chiamati gli eredi della principessa di Giada >> concluse.

Lanciò un’occhiata verso il ragazzo con la testa sul suo grembo. Dormiva e, a giudicare dai respiri lenti e profondi, nessun incubo sarebbe tornato a turbarlo per quella notte.

   
 
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