Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Margaret24    01/09/2015    5 recensioni
Harry, dopo essere tornato a Hogwarts per sbrigare alcune faccende alla fine della Seconda Guerra, si reca nell’ufficio del preside e, incapace di trattenersi, guarda nel Pensatoio, dove sono conservati i ricordi di Lupin.
ATTENZIONE! Se salta subito al capitolo "La Prima Guerra è finita", sappiate che non è il primo, ma non so come aggiustarlo!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Ordine della Fenice, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Note dell’autrice (*si prostra ai piedi dei lettori*)
Io. Chiedo. Umilmente. Perdono. Chiedo perdono per la mia mostruosa assenza imperdonabile. Ho così tante motivazioni e giustificazioni da averle dimenticate quasi tutte, le uniche rimaste sono: mancanza di Ispirazione all’inizio, poi si è riaccesa la lampadina ma è venuto a mancare all’affetto della sottoscritta il Tempo. Poi ho mandato tutto al diavolo, e spazzar via lo spesso strato di stress miscelato all’orlo di una crisi di nervi, per poi tornare a scrivere (e leggere!) dopo tanto tempo, è stato come scalare l’Everest. Poco mancava che chiedessi aiuto a Mary Poppins. Letteralmente. Ma eccomi qui, sono tornata, e per redimermi vi ho pubblicato questo capitoletto che spero vi piaccia.

 
 
 
 
Fu alquanto ironico scoprire di essere stato catapultato in un’aula di tribunale proprio come la prima volta in cui Harry ficcò il naso – in tutti i sensi – nel Pensatoio. Per non parlare della spiacevole circostanza reale in cui vi era stato convocato lui stesso: era la stessa stanza spigolosa e lugubre, con al centro una sedia munita di catene incantate circondata da panche gradualmente rialzate come un piccolo stadio. Proprio come il giorno dell’udienza di Harry, erano presenti una cinquantina di persone, di cui la maggior parte indossava toghe violacee. Fu leggermente sorpreso di riconoscere tra loro lo sguardo sereno di Albus Silente, quello sprezzante di Severus Piton e perfino la faccia ansiosa di Minerva McGranitt. Nel momento in cui il resto del ricordo si faceva più nitido, Lupin superò Harry senza vederlo, e avanzò a passo sicuro verso la sedia centrale. Mentre camminava, il ragazzo lo scrutò per avere una prima idea del contesto in cui si trovavano. A quanto pareva, era ancora il 1994, poiché l’uomo non era diverso dalle memorie di poco prima: le fugaci occhiate rivolte al particolare pubblico che lo fissava tradivano una certa apprensione dietro l’espressione affabile del viso segnato. Il fuoco delle torce illuminava a giorno l’ambiente, evidenziando le ombre scure sotto gli occhi in contrasto col suo consueto pallore. Sotto lo sguardo dei presenti, leggermente in rialzo rispetto a lui, Lupin si sedette lentamente al suo posto. Immediatamente le catene si mossero e, nonostante lo scatto istintivo delle sue braccia, riuscirono ad avviluppargli i polsi, inchiodandolo nella loro morsa. La sua espressione imperturbabile fu attraversata da una momentanea smorfia d’indignazione, le sopracciglia corrucciate e le labbra contratte, prima di tornare apparentemente tranquilla. Harry scorse la McGranitt che al contrario manifestò la sua incredulità con uno sbuffo sarcastico e scuotendo il capo, mentre le labbra di Piton si incurvavano verso l’alto. D’altra parte, i membri del Wizengamot osservavano l’imputato con reazioni diverse: alcuni erano palesemente disgustati da quella sua aria malata e dalla sua formale veste da mago di un grigio ormai scolorito, e ostentavano un cipiglio severo; altri si stavano scambiando sussurri timorosi, altri ancora sembravano quasi compassionevoli, mentre i restanti parevano esprimere sincero interesse e assottigliavano con attenzione le palpebre o si accarezzavano le labbra. Harry decise di posizionarsi dietro i suoi vecchi insegnanti, e in quel momento un anziano mago baffuto dall’aspetto vigoroso si alzò dal centro della prima fila.
“Silenzio” sbuffò con voce profonda, sebbene i presenti tacevano da diversi secondi. “Udienza preliminare del diciotto giugno 1994” cominciò parlando forte e chiaro, e una giovane dai corti capelli biondi seduta poco distante prese a scrivere freneticamente, “per accusa di reato colposo in violazione del Codice di Comportamento dei Lupi Mannari del 1637, nonché per sospetto di favoreggiamento personale nei confronti dell’evaso Sirius Black, condannato all’ergastolo per pluriomicidio nel 1981 e tuttora latitante”.
Subito si levò un mormorio agitato, e i maghi cominciarono a parlottare tra loro. Harry udì la McGranitt che sussurrava istericamente a Piton: “Favoreggiamento? Diamine, ma Silente aveva già chiarito...!”. Nel frattempo Lupin aveva alzato le sopracciglia e aperto leggermente la bocca in un’espressione di pura sorpresa, prima di irrigidirsi e far scorrere nervosamente gli occhi sulla giuria. Sembrava aver smesso di respirare.
“Silenzio!” sbottò di nuovo il mago anziano, e di nuovo i membri del Wizengamot si zittirono. “Inquisitori:” continuò leggendo le carte sul proprio banco, “Harvey Francis Braxton, Direttore dell’Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche, sostituente il Ministro della Magia Cornielius Oswald Caramell; Amelia Susan Bones, Direttore dell’Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia; Scrivano della Corte: Galaxy Renée Sullivan. Testimoni per la Difesa: Albus Percival Wulfric Brian Silente, che oggi rinuncia temporaneamente alla carica di Stregone Capo del Wizengamot; Minerva McGranitt e Severus Piton, professori ed ex-colleghi dell’imputato alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts”. L’uomo alzò lo sguardo inespressivo verso Lupin, che fece un profondo respiro.
“Imputato: Remus John Lupin, appartenente alla sottodivisione Bestie in quanto Lupo Mannaro, registrato come tale dal 1982, al momento dell’accusa appena dimesso dalla cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure di Hogwarts. Corretto?”.
Lupin annuì una volta, rispondendo con voce ferma: “Sì”.
“Beh, sì” borbottò di nuovo la McGranitt. “Poco importa se al momento è un Essere in quanto Umano...”. Piton la zittì premendosi un dito sulle labbra.
“Dunque...”. Harvey Braxton studiò un paio di fogli. “Lei è accusato di aver violato la terza legge del suddetto Codice che vieta ai Licantropi di trasformarsi in presenza o nelle vicinanze di esseri umani in assenza di precauzioni che ne preservino l’incolumità. Corretto?”
“Sì” ripeté Lupin, abbassando per un attimo le iridi chiare. Harry sbuffò involontariamente con impazienza, tenendo le mani in tasca: non solo trovava alquanto incredibile che fosse stato avviato un intero processo grazie alla casuale rivelazione di Piton ai suoi studenti, ma il tono enciclopedico e superiore con cui l’inquisitore si rivolgeva al suo amico cominciava a dargli sui nervi. Fu Amelia Bones a proseguire l’interrogatorio. Chinò leggermente il capo e si sporse in avanti aggiustandosi il monocolo, come a voler parlare con Lupin faccia a faccia, per quanto la sua posizione in alto glielo impediva.
“Da quanto tempo è affetto da Licantropia, signor Lupin?” domandò tranquilla.
Lupin deglutì, ma rispose: “Da quindici anni”. Harry fece un rapido calcolo: se lui e suo padre erano del 1960... Lupin era stato morso più o meno a diciannove anni. Ma non era un bambino quando fu aggredito da Greyback?
“Qui risulta che ha dichiarato la sua condizione al Ministero dopo due anni. Può dirci il motivo?” chiese Madama Bones.
“Era già scoppiata la guerra quando fui aggredito” disse Lupin senza staccare gli occhi dalla strega. “Da quel che ricordo non c’era molta libertà all’epoca, si temeva perfino di uscire di casa. Ammetto di aver pensato che non era il caso di dichiararsi ufficialmente una Creatura a cui Voi-Sapete-Chi dava la caccia”. Ma certo, pensò Harry. Se il Ministero faceva storie per pochi anni di clandestinità, figuriamoci per tutto il tempo in cui Lupin aveva studiato a Hogwarts. Probabilmente aveva fatto combaciare il contagio col periodo di guerra in modo da sembrare più plausibile.
“Ha sempre preso le dovute precauzioni durante la luna piena?” s’intromise Braxton col suo tono saccente.
“Sì, certo” annuì di nuovo Lupin.
“Ad esempio?”.
Lupin sbatté le palpebre e abbassò gli occhi un altro istante. “Come raccomandato dall’Unità di Cattura:” rispose guardando davanti a sé, “trasformarsi in un locale sigillato da incantesimi protettivi e resistente agli attacchi esterni e interni”. Mentre parlava agitò la mano destra quel poco che le catene gli permettevano, ed Harry notò in quel momento che era avvolta in una benda. La McGranitt si morse il labbro e fece un lento respiro tremolante.
“Nonostante tutto” continuò Braxton, “Lei è entrato ad Hogwarts l’anno scorso in veste di insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure...”
’Nonostante tutto’?” ripeté Lupin accigliato, ruotando leggermente il capo con educata perplessità.
“...Perché?” completò Braxton ignorandolo.
Lupin alzò un sopracciglio: “Non è un reato per un Lupo Mannaro insegnare, o sbaglio?”
“Risponda alla domanda” disse Braxton perentorio.
“Il professor Silente mi ha offerto il posto poco prima dell’inizio dell’anno scolastico” disse Lupin, tornando apparentemente calmo.
“E’ vero?” Braxton si rivolse a Silente. Quest’ultimo sorrise amabile e confermò:
“Sì, è vero. Ricordavo l’eccellente abilità e diligenza del signor Lupin quando era studente, il che gli permise di ottenere i voti più alti sia nei G.U.F.O. che nei M.A.G.O., oltre alla sua naturale predisposizione per la didattica” aggiunse mentre il sorriso gli si allargava. Le guance di Lupin assunsero una tonalità rosea.
“Non ha pensato, signor Lupin, che la sua malattia mettesse in pericolo gli studenti, la maggior parte dei quali è minorenne?” chiese Braxton assottigliando lo sguardo con aria di rimprovero. A Harry parve di scorgere un lampo di dolore negli occhi di Lupin, ma quando parlò la sua voce era ferma.
“Ovviamente” disse lapidario. Qualcuno sbuffò scettico, qualcuno scosse la testa, qualcun altro si limitò a storcere la bocca. Braxton mosse il capo in avanti e alzò le sopracciglia, come un adulto che incita un bambino a proseguire. Lupin sospirò piano, paziente.
“Il professor Silente mi assicurò che avrei potuto assumere la Pozione Antilupo ogni mese, in modo da non costituire un pericolo per gli abitanti del castello” precisò.
“La Pozione Antilupo permetterebbe ai Lupi Mannari di mantenere il controllo durante la trasformazione, dico bene?” chiese Amelia Bones.
“Sì” Lupin annuì di nuovo, “anche in forma di lupo si è in grado di basarsi sul proprio giu...”
“Chi gliela forniva?” lo interruppe Braxton.
“Il mio collega, il professor Piton” rispose Lupin, voltandosi verso quest’ultimo, che distolse lo sguardo infastidito.
“Ed è sicuro che fosse efficace?” domandò rapidamente Braxton.
“Sì, era...”
“La assumeva regolarmente?”
“Certo, il profess...”
“Ha le prove di ciò?”
Lupin aprì la bocca per rispondere, aggiustando le gambe a disagio per tutti quegli interrogativi insistenti, ma Madama Bones alzò una mano.
“Ascolteremo il teste tra poco per la conferma” disse a voce alta e pacata, scoccando un’occhiata severa a Braxton. “Ci racconti cos’è successo il sei giugno, signor Lupin. La notte in cui Sirius Black ha aggredito i ragazzi”
Questa volta Lupin non rispose subito. Cercò di placare il respiro e di mascherare nuovamente l’ansia che gli si era dipinta sul volto. Si umettò le labbra e riprese a parlare:
“Erano appena terminati gli esami di fine anno, e quella sera si sarebbe tenuto l’appello per Rubeus Hagrid, il professore di Cura delle Creature Magiche, e il suo Ippogrifo”
Il timore di Harry per l’esito dell’udienza fu sopraffatto dalla curiosità: quale sarebbe stata la versione di Lupin?
“Sono stato un adolescente anch’io, e sapevo che Harry Potter era molto affezionato all’insegnante” continuò Lupin con voce lenta e chiara, come a soppesare le parole. “Inoltre si sospettava che Sirius Black si aggirasse nei pressi della scuola per attaccare da un momento all’altro: perciò ho ritenuto prudente lasciare sulla scrivania un biglietto al professor Piton, che di lì a poco mi avrebbe portato la pozione, informandolo dei miei sospetti per cui il ragazzo e i suoi amici sarebbero usciti dal castello oltre l’orario consentito per far visita al professor Hagrid”. Deglutì e strinse involontariamente le catene che gli bloccavano gli arti. “Mentre raggiungevo la sua dimora, però, notai che i rami del Platano Picchiatore erano immobili. Quando ero studente si diceva che si fermassero solo se qualcuno riusciva a intrufolarsi nel buco sotto le radici. Mi prese il panico: se erano nei territori della scuola, i ragazzi non potevano essere a casa di Hagrid, perché il sole era tramontato e come minimo il Ministro doveva essere ancora lì dopo l’esecuzione. Decisi di andare a controllare, mentre il pensiero di Sirius Black mi ossessionava...”
Harry ascoltò a bocca aperta il fiume di menzogne che Lupin lasciava scorrere con finta naturalezza. Era un abile bugiardo, non c’erano dubbi. Mischiava le sensazioni reali alle false ma logiche motivazioni, in un quadro assolutamente verosimile.
“Scoprii il passaggio segreto di cui si vociferava” riprese Lupin con innocente convinzione. “Non avrei mai pensato di ritrovarmi nella Stamberga Strillante, ma a giudicare dall’ambiente e dall’orientamento, il corridoio sotterraneo portava proprio lì. E trovai proprio quello che temevo...” la voce si fece grave. “Sirius Black era lì con Harry Potter, Ron Weasley ed Hermione Granger...”. Lupin esitò.
“E poi?” chiese Braxton incalzante. Era vergogna quella che spinse Lupin ad abbassare brevemente lo sguardo?
“Sono stato disarmato” riprese, ed Harry seppe che l’amico era vittima di un’ennesima guerra interiore: mentire e accusare Sirius per il quale, forse, non c’era possibilità di riabilitazione? O seguire i principi di lealtà che forse avrebbero trascinato un Lupo Mannaro in pasto ai Dissennatori?
“Da chi?” s’intromise Amelia Bones. Era ormai chiaro che non avrebbero nascosto i sospetti di favoreggiamento che avevano a priori.
“Io...”. Harry notò che Silente fissava Lupin con espressione addolorata e scuoteva impercettibilmente il capo. “I-io non lo so...” rispose quest’ultimo. “Un secondo dopo il professor Piton era nella stanza ed è stato disarmato anche lui, ma in modo più violento”
Harry diede un’occhiata al professore che per anni aveva detestato: teneva le braccia incrociate e puntava Lupin come una cerbottana che scagliava dardi velenosi, ma a parte questo, non diede segno di disaccordo.
“Secondo la prima testimonianza del professor Piton” disse Madama Bones con aria perplessa, “sono stati i ragazzi ad aggredirlo”.
“Credo che fossero Confusi...” disse Lupin, e le spalle si rilassarono un poco. Non gli era rimasta scelta se non incolpare il suo migliore amico.
“E poi cos’è successo?” sbottò di nuovo Braxton. Harry digrignò i denti e cominciò a cantilenare dentro di sé “E’ solo un ricordo...” come un mantra. Non lo sopportava più, quel tipo.
“Siamo usciti dalla Stamberga Strillante” rispose Lupin, “e...”. Si interruppe di nuovo. Distolse nervoso lo sguardo, la mano sinistra che grattava inconsciamente il bracciolo di legno.
“Ed è sorta la luna piena” completò per lui Madama Bones, “perché il professor Piton non Le portò mai quella pozione”. Lupin annuì guardandola.
“Si ricorda cos’è successo mentre non era in forma umana?” chiese lei. Harry apprezzò il suo tono educato e i termini eufemistici con cui si rivolgeva all’imputato, nonostante la stanza fosse impregnata dell’odore del pregiudizio.
“Ma certo che se lo ricordano...” sbuffò Braxton, gli occhi incollati ai documenti che sfogliava  distrattamente. Amelia Bones lo fulminò con lo sguardo, e lui ricambiò l’occhiataccia.
“Mi creda” le disse muovendo il capo con fare scettico, “ho abbastanza esperienza nel controllo delle Creature Magiche da saperlo”
“Non mi sembra un buon motivo per non condurre un interrogatorio in modo professionale, per di più nei confronti di una persona incensurata” ribatté l’altra, ed Harry sentì il fuoco dell’orgoglio divampare nel suo petto, mentre Lupin ascoltava con gli occhi che brillavano.
“Prego, risponda” Madama Bones si rivolse di nuovo a lui, ignorando le labbra arricciate del collega.
“Beh...” disse Lupin incerto, “di solito non c’è molto da ricordare... Sono episodi di... di autolesionismo... che durano ore, però...”. Madama Bones storse la bocca, come a sottolineare quanto fosse per lei irrilevante la precisazione. Lupin si raddrizzò sulla sedia, con espressione più sicura, e riprese: “...però ricordo sicuramente di aver inseguito Black che scappava nella Foresta Proibita. Poi qualcosa mi ha fermato... ci ha fermati entrambi credo...”. Lupin chinò la testa con uno sguardo concentrato, quasi volesse recuperare le proprie memorie dal pavimento. ”Mi ricordo di aver sentito freddo, molto freddo... di essermi sentito così debole da cadere a terra... e tutto si è fatto confuso, e ricordo di essermi mosso nella direzione opposta...”. Risollevò il capo e disse: “E poi nient’altro di particolare, ho vagato per la Foresta fino all’alba”.
“Da quel che risulta, quel freddo erano i Dissennatori che hanno aggredito Black e i ragazzi” annuì Madama Bones.
“E’ tutto?” domandò Braxton con forzata calma.
“Sì” rispose Lupin.
“Dunque...” ricominciò Braxton trafficando di nuovo con le sue carte, “Lei e Sirius Black avete frequentato gli stessi anni ad Hogwarts, è corretto?”
“Sì” disse Lupin lentamente, quasi con cautela.
“Quanto eravate legati?”
“Prego?” chiese Lupin perplesso.
“Eravate nello stesso dormitorio? Eravate vicini di banco? Vi frequentavate anche fuori le lezioni e durante le vacanze? Siete rimasti in contatto dopo gli studi?” domandò Braxton impaziente.
“Sembra che sappiate già la risposta...”
“Vogliamo sentirlo da Lei, Lupin”.
Lupin restò in silenzio qualche secondo. “Eravamo amici, sì” disse poi pacato.
“Frequentavate anche James Potter e Peter Minus, vero?”
“Sì”
“E poi cos’è successo?” ripeté Braxton atono. Di nuovo Lupin corrugò la fronte. Inspirò e pronunciò le parole in fretta, tutt’altro che ricercate come in precedenza:
“E poi Voi-Sapete-Chi è diventato potente e Lily e James Potter una volta terminati gli studi erano in pericolo, e Black è diventato il loro Custode Segreto e li ha venduti a lui”. La voce gli si incrinò, ma non smise di parlare. “Il giorno dopo si è scontrato con Peter Minus e l’ha ucciso insieme a dodici Babbani nel raggio di qualche metro”. Harry notò che gli occhi gli erano diventati lucidi, nonostante l’apparente distacco nel racconto. Sembrava essersi sfilato di netto una lama dal corpo nel vano sforzo di mitigare il dolore.  
“E Lei, signor Lupin...” Braxton esitò. “... Come ha reagito?”
Le labbra di Lupin tremarono appena.
“E’ stato devastante” disse in poco più di un sussurro. Ormai le iridi infuocate brillavano sotto la luce soffocante della segreta. Deglutì. “Black fu portato ad Azkaban, e io non l’ho più visto né contattato fino alla notte scorsa”
“Per quasi tredici anni, quindi” precisò Braxton, senza abbandonare il suo sguardo truce. “E cos’ha fatto per tutto questo tempo, signor Lupin? Come ha vissuto?”
Lupin aprì la bocca, ma la richiuse subito, e distolse bruscamente il viso, quasi Braxton l’avesse toccato.
“Vorrei sollevare un’obiezione” esclamò con freddezza Silente, alzandosi. “Come sottolineato dall’imputato stesso, il periodo dalla caduta di Lord Voldemort” – un fremito scosse la fila di maghi – “all’evasione di Sirius Black non ha alcun punto di contatto con quest’ultimo. E’ perciò assolutamente irrilevante come il signor Lupin abbia trascorso questi anni. Inoltre l’Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche è senz’altro informato di ogni movimento dei Lupi Mannari registrati nell’ultimo ventennio”
“Obiezione accolta” approvò Amelia Bones. “Signor Braxton, si limiti a domande pertinenti al caso ed eviti quelle ridondanti e retoriche” aggiunse aspra.
Harry non si sarebbe sorpreso se dalle narici dilatate di Braxton fosse uscito del fumo. Tuttavia disse: “Bene. Non ho altre domande”. E si sedette.
Madama Bones si massaggiò stancamente il setto nasale e annunciò: “Ascoltiamo i testimoni”
La McGranitt e Piton si alzarono insieme al Preside, l’una con le braccia lungo i fianchi e le dita delle mani compostamente incrociate, l’altro dritto come un palo che occhieggiava in tralice Silente.
“Professor Silente” cominciò Braxton, e improvvisamente abbandonò quell’atteggiamento di esasperante superiorità come un canotto afflosciato sulla riva. “Conferma alla Corte che quanto riferito dal signor Lupin corrisponde alla confessione di Black dopo l’aggressione di giugno?”
“No” rispose il preside con una nota di rammarico nella voce. “Come ho già espresso al Ministro della Magia, Sirius Black raccontò una versione completamente diversa, con la quale reclamava la sua innocenza. Sosteneva di non aver dato la caccia a Harry Potter, ma a Peter Minus, il quale avrebbe solo finto la sua morte per incastrarlo, poiché sarebbe lui il vero Mangiamorte e traditore di Lily e James Potter”
Altri sussurri concitati riempirono la sala come un vespaio.
“Silenzio...” disse Braxton a voce alta roteando gli occhi, e calò nuovamente il silenzio. “Il Ministro della Magia ha già messo a verbale questa dichiarazione, in effetti...” aggiunse pensieroso. “Professor Piton, Lei conferma la versione di Remus Lupin su quanto è successo?”
L’uomo annuì rigido, ma Harry si accorse che stringeva i pugni. “Confermo” disse glaciale. “Ho ripreso conoscenza e ho perlustrato i margini della Foresta. Non lontano ho trovato gli studenti e Black privi di sensi e li ho portati al castello. Non c’era traccia di... nessun altro
“Signor Lupin” disse Madama Bones, “Lei ha visto Peter Minus la notte del sei giugno?”
Harry trattenne il fiato.
“No” rispose Lupin risoluto scuotendo il capo. Il ragazzo, tuttavia, cominciò a notare il tremito delle sue mani appigliate alle catene.
“Crede che quanto confessato da Sirius Black sia vero? Che Peter Minus sia vivo e che sia un Mangiamorte?”
Lupin tacque, ormai incapace di nascondere il confuso tormento che lo stava consumando.
“Io...”. Deglutì. “Io non so cosa pensare” mentì infine, sospirando e abbassando il capo con tristezza. “E’... doloroso in ogni caso. Posso solo sperare che il Ministero scopra la verità”. Alzò lo sguardo con fierezza. “E posso solo assicurarvi che io non ho aiutato Sirius Black in alcun modo”
Nessuno parlò né si mosse per diversi secondi.
“Professor Piton” disse poi Braxton, “Lei ha mai nutrito sospetti nei confronti di Remus Lupin?”
Piton alzò un sopracciglio.
“Non posso negarlo” rispose pacato. “Tuttavia...” e per la prima volta guardò Lupin negli occhi, che mantenne il contatto visivo. L’espressione di entrambi era indecifrabile. “...Devo ammettere che si sono rivelati infondati a rigor di logica. Lupin era decisamente disarmato quando sono entrato nella Stamberga Strillante, e l’atteggiamento di Black nei suoi confronti non mi è sembrato amichevole”
Lupin parve ricominciare ad immettere aria nei polmoni, e i tratti del suo viso si addolcirono mentre fissava l’ex-collega.
“Professoressa McGranitt” si rivolse a lei Madama Bones, “può descriverci Remus Lupin in veste di studente e docente?”
L’insegnante alzò il mento e gonfiò il petto, lo sguardo che trasudava orgoglio come un soldato per la sua patria. “Era uno studente brillante e umile al tempo stesso, qualità che non ha perso col tempo nonostante la sua delicata condizione, come ho constatato io stessa” disse. “E’ tuttora molto stimato dai suoi ex-studenti per la pazienza e la dedizione con cui li coinvolgeva attivamente nelle lezioni, e ha sempre saputo dosare professionalità e umanità insieme. Personalmente lo stimo molto, sia come insegnante che come uomo”
Harry sorrise con tenerezza vedendo il volto di Lupin riprendere colore fino alla punta dei capelli ingrigiti mentre incollava la schiena alla sedia incantata e non osava posare gli occhi sulla professoressa. Silente sorrideva radioso.  
“Bene” sospirò Amelia Bones, alzandosi. “Il Wizengamot si prepari a votare”
Di nuovo l’ambiente si rianimò, mentre i maghi cominciarono a consultarsi tra loro, i dialoghi inframmezzati dal libero grattare delle piume e dallo scricchiolìo delle panche di legno.
“Va bene, ora silenzio” li richiamò con voce dura Madama Bones, e per l’ennesima volta sembrò che qualcuno avesse abbassato il volume di colpo. “La dichiarazione di colpevolezza per favoreggiamento personale prevede la condanna a cinque anni di reclusione ad Azkaban in una cella sorvegliata dalle guardie – con le dovute precauzioni contro la manifestazione mensile della Licantropia; la dichiarazione di colpevolezza per la sola violazione del Codice di Comportamento dei Lupi Mannari prevede il pagamento di una sanzione pari a cinquecento galeoni. In ogni caso, l’imputato verrà giudicato colpevole”
Lupin abbassò la testa, tenendo lo sguardo vitreo sulle proprie gambe. Non riusciva più a controllare il proprio respiro rapido e tremante, né a impedirsi di stringere convulsamente le catene che lo immobilizzavano. Perfino Harry aveva il cuore in gola mentre lo vedeva deglutire a fatica.
“Quanti a favore della condanna ad Azkaban?”
Harry prese a contare velocemente le braccia viola che si alzavano... Ventitré. Erano ventitré.
“Quanti a favore della sola sanzione?”
Le restanti trenta mani si alzarono titubanti, tra cui quella di Amelia Bones e – cosa che lasciò Harry senza parole – quella di Harvey Braxton, seppure quest’ultimo mantenesse ancora un ostinato sguardo torvo.
“Remus Lupin” lo chiamò Amelia Bones, nonostante l’uomo non avesse ancora alzato gli occhi, “sei condannato da questa Corte a versare una somma pari a cinquecento galeoni come sanzione per la violazione. Decadono le altre accuse. E’ tutto, l’udienza è terminata”
Con gli occhi sgranati dall’incredulità, Lupin alzò finalmente la testa. Le catene vibrarono e si sciolsero, penzolando dai braccioli con tonfi sordi, e tutti ricominciarono a borbottare e a riprendere la vita quotidiana. Lupin restò sulla sedia, massaggiandosi distrattamente le braccia con lo sguardo perso e continuando ad ansimare come se avesse corso. Silente e la McGranitt scesero i gradini per raggiungerlo, ma un’alta strega di mezz’età arrivò per prima e gli posò una mano sulla spalla. Lupin si alzò guardandola negli occhi. A Harry non sfuggì il velo di sudore che gli imperlava il labbro superiore.
“Conosco tuo padre, ragazzo” gli disse la strega con un sorriso malinconico. “Sarebbe così orgoglioso di te, se solo tu gli permettessi di contattarti...”
Per la prima volta in quel ricordo, Lupin si lasciò andare ad un sorriso felice, e strinse con calore le mani della donna. 





Altre note
Solo qualche precisazione: dire che mi intendo poco di giurisprudenza è dire poco. Ho dovuto effettuare ardue ricerche su Gùgol per certi termini, condizioni, pene e sanzioni e differenze tra legislature internazionali, e sì, prendo amichevolmente a braccetto Madama Licenza Poetica, vi pregherei di non farmi notare le assurdità giuridiche che ho scritto. L'unica cosa certa è che nel mondo di Harry Potter esiste il Wizengamot, il Codice dei Lupi Mannari, il Dipartimento delle Creature Magiche, la divisione Esseri/Bestie, eccetera eccetera. Altra cosa: quando Lupin dice a Harry alla fine del romanzo che Silente è riuscito a convincere il Ministero che lui stava cercando di salvarli, beh, qui no, a quanto pare non è riuscito a convincere tutti tutti, come dice la McGranitt. Altra cosa ancora: secondo la biografia di Lupin su Pottermore, nonostante i Licantropi debbano essere registrati al Ministero, il piccolo Remus nascose la sua condizione per tutta l'infanzia e adolescenza. Tuttavia, mi è sembrato logico che dopo il casino nel terzo libro, Lupin sarebbe finito come minimo ad Azkaban per essere un Lupo Mannaro clandestino, quindi in tutte le mie Fanfiction si è dichiarato nel primo post-dopoguerra. Ultima cosa (non dirò "ultimissima"): Braxton, personaggio inventato, alla fine vota a favore della mera sanzione, e il motivo è riassumibile in una frase di Sirius: il mondo non è diviso tra brava gente e Mangiamorte. In fondo Braxton, qui, faceva il suo lavoro. Grazie a tutti, perché se avete letto fin qui vuol dire che mi avete perdonata xD Abbraccio di gruppo! Meg


 
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Margaret24