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Autore: _Fedra_    04/12/2015    6 recensioni
Giurereste mai che le ragazze che abitano al piano di sopra siano in realtà due spietate cacciatrici di demoni?
Con l'arrivo di Claire e Teresa in uno squallido appartamento alla periferia di Roma, la Città Eterna si trasforma in un teatro gotico in cui nulla è più come sembra e anche il più candido angelo di pietra può trasformarsi in un mostro assetato di sangue.
Riuscirà il giovane Raki a sopravvivere in questa nuova realtà?
DAL CAPITOLO 1:
Un'ombra scura si allungò sulle gradinate della Facoltà di Lettere e Filosofia, salendo lentamente le scale che conducevano all'ingresso.
Claire osservò compiaciuta gli sguardi dei presenti che si spostavano per lasciarla passare.
Sui loro volti poteva leggere le espressioni più diverse: stupore, curiosità, invidia, timore.
Le sembrava di poter fiutare la paura nascosta dietro quelle maschere malcelate, come se in fondo il loro istinto animale gli stesse suggerendo che ciò che temevano di più al mondo si trovava proprio davanti ai loro occhi.
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Claire, Priscilla, Raki, Teresa
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Occhi d'argento'
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Quarantatré.
L’ultimo ruggito del Leone
 
 
*

 

 

 

 

“Raki…Raki, rispondimi! Ascolta, resta lì! Non ti muovere. Sto arrivando…”.
 
Tutto ciò che il ragazzo percepiva era solo una sensazione lontana e ovattata.
Era come se non riuscisse a distinguere il profilo color crema del divano su cui era seduto, i ripiani sistemati alla meglio della libreria, il buon profumo che proveniva dalla bevanda calda che reggeva tra le mani.
Teneva il capo chino, le spalle che tremavano in maniera impercettibile al disotto della morbida coperta che lo avvolgeva.
Il silenzio era rotto dal rumore sordo dell’acqua che scorreva in bagno.
Seduto al suo fianco, Easley gli accarezzava piano la schiena, lo sguardo fisso davanti a sé.
“So cosa provi”, disse piano. “Speravo solo che non lo scoprissi così presto”.
“È uno yoma?”, domandò Raki dopo quella che gli parve un’eternità. “Priscilla è uno yoma?”.
 
“Non è umana, su questo non  ci sono dubbi”, rispose il giovane con calma. “Il termine più adatto per definirla sarebbe Risvegliato. È questa la creatura in cui si trasformano le guerriere nel loro stadio finale”.
A quelle parole, gli occhi del ragazzo si sgranarono ancora di più.
La tazza prese a tremare violentemente tra le sue mani.
“Era una di loro?”, chiese, osando finalmente guardare Easley negli occhi.
“Dunque tu sai”, disse questi.
“Lo stesso dovrei dire di te. Come hai fatto a scoprire della loro esistenza?”.
“Ho lavorato per loro, molti anni fa”, spiegò il giovane, l’espressione improvvisamente triste. “Poi, ho preferito farmi da parte. Credimi se in quegli anni ho visto talmente tanti orrori compiuti per un presunto bene dell’umanità, da averne per tutta la vita. Quando ho incontrato Priscilla, così sola e terrorizzata, non sono riuscito ad abbandonarla al suo destino. Solo io potevo comprendere cosa provava veramente, anche se non posso biasimare coloro che ne avevano paura”.
 
“Ha ucciso altre volte, vero? Lei…si nutre di esseri umani?”.
“Purtroppo, non può fare a meno di questa natura, per quanto provi a reprimerla. Era molto tempo che non mangiava. Riesce a resistere anche per mesi senza toccare cibo, a costo di perdere completamente le forze e portarsi vicina alla morte. Solo che, quando si trova in determinate situazioni, il suo istinto da predatrice prevale su tutto. Anche sulla ragione e la pietà”.
Raki abbassò lo sguardo, mentre nuove lacrime prendevano a rigargli il viso stravolto.
Non riusciva a credere che ogni giorno che trascorreva sulla terra, il mondo attorno a lui diventava sempre più infernale.
Dove era vissuto, fino a quel momento, e che senso aveva tutto quell’orrore senza fine?
E perché tutte le altre persone che conosceva sembravano trascorrere le loro vite in pace e serenità, ignorando completamente ciò che si consumava a pochi passi da loro?
 
“La conoscenza è una benedizione e una maledizione allo stesso tempo”, disse Easley improvvisamente, come indovinando i suoi pensieri. “Tutto ciò che ti resta da fare una volta visto tutto ciò c’era da sapere è accettare la realtà dei fatti o continuare a vivere fingendo di dimenticare. Ma immagino che, per una persona intelligente come te, la seconda scelta sia molto difficile da contemplare”.
“Hai paura di lei?”, domandò Raki.
“È la stessa domanda che si farebbe a chi tiene in casa una tigre addomesticata. Per quanto la educhi a comportarsi bene, resta pur sempre un animale selvaggio pronto a tirare fuori il proprio istinto quando meno te lo aspetti”, spiegò il giovane. “Tuttavia, si può sempre decidere di imparare a conoscere la sua natura. È questa l’unica garanzia che ti permette di gestire una simile creatura. Per sua e nostra fortuna, Priscilla è un Risvegliato molto instabile. Si potrebbe paragonare a un vulcano quiescente. Non sappiamo quando si risveglierà, ma per il momento possiamo dire che è un’innocua ragazza da tenere però d’occhio”.
 
Raki posò la tazza sul pavimento, prendendosi la testa tra le mani.
Possibile che ogni volta che tentava di ricominciare da capo, il mondo sembrava crollargli automaticamente addosso non appena le cose iniziavano ad andare meglio?
“Mi dispiace di essere così brutale con te,”, proseguì Easley “ma temo che, dopo aver scoperto una cosa simile, la franchezza sia la cosa migliore da usare”.
“Che cosa devo fare?”, domandò il ragazzo, che ormai sentiva di aver toccato il fondo.
“Io posso insegnarti a difenderti. Nel mio passato, ho imparato a lottare contro le guerriere che perdevano la testa. È l’unica arma che abbiamo, quando la ragione è diventata ormai cieca e sorda”.
Raki annuì, lo sguardo basso.
Nella stanza accanto, l’acqua della doccia aveva smesso di scorrere.
“Ho bisogno di stare da solo”, disse, levandosi in piedi e uscendo dall’appartamento.
 
*
 
“Più veloce!”, continuava a gridare Claire, ormai completamente fuori di senno. “PIÙ VELOCE!”.
In mezzo al turbinio di colpi, il volto del Re Leone appariva frammezzato da un’esplosione di scintille incandescenti, in mezzo alle quali brillavano i suoi occhi d’argento colmi di ammirazione.
Impressionante, pensò questi mentre osservava quella creatura a metà strada tra un angelo e un demone che gli straziava le carni e spezzava le ossa con la sua spada, la sua furia che sembrava non arrestarsi nonostante fosse ormai arrivata oltre il limite.
Si sarebbe consumata fino alla fine come un mucchio di sterpi divorati dalle fiamme, piuttosto che arrendersi.
Tu sì che sei un avversario degno di me, constatò Rigardo con ammirazione. Era dal giorno in cui ho affrontato in duello Easley il Re dell’Argento che non traevo alcuna soddisfazione nel misurarmi con un nemico. Grazie a te, quella di oggi non è stata la solita caccia, né un semplice massacro volto a soddisfare la mia sete di sangue e violenza. Il nostro è stato un vero incontro.
 
La Spada Fulminea si conficcò ancora più a fondo nelle sue carni.
Sangue viola zampillò ovunque nel momento in cui questa gli amputò gli arti.
Tutto, nella mente di Rigardo, stava tornando a quel giorno lontano, in cui tutto era fiamme e terrore intorno al gigantesco centauro dai dardi mortali.
Il giorno in cui egli aveva deposto definitivamente la sua corona per tornare a essere un numero 2 al fianco del Re dell’Argento.
Non avrei potuto desiderare una fine migliore, pensò mentre gli ultimi frammenti del suo corpo venivano spazzati via dalla furia della lama. Morire guardando negli occhi un grande guerriero.
Poi ciò che restava di lui esplose in mille pezzi, inondando di sangue viola la divisa candida della guerriera in piedi di fronte a lui, i suoi occhi che fiammeggiavano nella notte.
 
*
 
A quell’ora tarda, l’unico rumore della città era il fragore delle macchine sottostanti che si inseguivano sul Raccordo.
Priscilla restò in ascolto, il vento che le spazzava via i capelli dalla fronte.
Non le importava di essere completamente nuda sulla sommità di un balcone, in quella gelida notte d’inverno.
Tutto ciò che desiderava era percepire ancora quell’odore, assaporandolo fino in fondo.
Lo avrebbe riconosciuto fra mille e nulla sarebbe riuscito minimamente a distrarla da quella traccia irresistibile.
E ora, per chissà quale ragione, sembrava essersi fatta più forte e intensa che mai.
 
Priscilla non aveva la minima idea di chi potesse portare addosso quel profumo irresistibile, così dolce da rasentare la nausea.
L’unica cosa che sapeva era che doveva seguirlo.
Trovarlo.
Era sicura che, con esso, tutte le risposte che stava così disperatamente cercando sarebbero arrivate da sole.
Un lieve sorriso si dipinse sulle sue labbra nel momento in cui il vento glielo portò di nuovo a sé, arricciandole in una sottile smorfia di raccapriccio.
 
Da qualche parte, stavano spargendo del sangue.
Una vita finiva, spazzata via da una furia inarrestabile.
Un’improvvisa esplosione di yoki stava rischiarando la notte con tutta la sua orribile potenza.
Era giunto il momento di andare.
Come a un segnale visibile, Priscilla tornò all’interno.
“Dove stai andando?”, chiese Easley, seduto mollemente sul divano.
 
La ragazza non rispose, facendo per abbassare la maniglia della porta e uscire sul pianerottolo.
“Prendi questo, almeno”, disse l’altro, raggiungendola a grandi passi e ponendole il piumino sulle spalle.
Priscilla sembrò non accorgersi neppure di quel gesto, superandolo a grandi passi e infilandosi distrattamente un paio di anfibi senza nemmeno allacciarli, sbucando poi all’esterno.
Nel momento in cui scomparve per le scale, un improvviso gelo parve calare sull’appartamento ormai silenzioso.
“Come temevo”, commentò Easley a bassa voce. “È cominciata”.
 
*
 
Raki non sapeva per quanto tempo avesse guidato.
Si era fermato in quel campo isolato solo nel momento in cui aveva capito che l’orrore e lo sconvolgimento erano tali, da non poter più andare avanti senza correre il rischio di andarsi a schiantare da qualche parte.
L’unica cosa che poteva fare ora era piangere tutte le lacrime che aveva in corpo, sfogando quel misero dolore che trascinava con sé insieme a quella vita ormai vuota quanto assurda.
Mostri.
Ecco tutto quello che conosceva.
Quello che gli era rimasto.
 
Una parte del suo cervello era ancora convinta che tutto quello che stava accadendo fosse il semplice frutto di una brutta allucinazione.
Le urla.
I corpi smembrati di quei tizi.
L’avidità con cui Priscilla aveva divorato loro le interiora.
Già, Priscilla.
Chi l’avrebbe mai detto che quel timido uccellino caduto dal nido fosse in realtà il più spietato dei predatori?
 
Non appena aveva sollevato la testa dal suo orrendo pasto, la ragazza era scoppiata in un pianto disperato.
Era come se ogni singola fibra del suo corpo si stesse rivoltando contro se stessa, in preda a un odio e un orrore senza fine.
Subito, aveva rivolto quelle stesse unghie con cui aveva lacerato e sventrato le sue vittime contro le sue braccia, le sue gambe e il suo volto.
Striature rosse si erano delineate sulla pelle diafana, risanandosi pochi istanti dopo.
Più il dolore aumentava, più la creatura gridava.
 
Raki era rimasto lì, fissandola con lo sguardo impietrito dall’orrore.
Non osava muovere un muscolo.
Che cosa doveva fare?
Era uno yoma o un essere umano?
Nel momento in cui si era scagliata contro quegli uomini, Priscilla si era comportata esattamente come un demone.
Eppure, non si era trasformata come i suoi simili.
Non c’era alcuna traccia di occhi gialli dalla pupilla verticale, di viscide squame verdastre o di mostruose zanne e artigli.
Il suo sangue non era neppure viola come quello degli yoma, ora che lo vedeva brillare vivido alla luce delle stelle, ma di un rosso scarlatto come il più nefando dei peccati.
 
“È questo lo stato in cui si trasformano le guerriere nel loro stadio finale”.
 
Dunque era così?
Era questo ciò che erano condannate a diventare le Claymore una volta superato il loro limite?
Era questa l’orrida natura da cui aveva salvato Claire?
Ed era per questo se quest’ultima aveva sempre tentato di tenerlo lontano da lei?
Già, Claire.
Al solo pensiero, Raki prese a tempestare con furia il volante di colpi, la disperazione che ormai rasentava la follia.
“Coglione! COGLIONE!”, gridò.
 
Quando aveva visto Priscilla in quello stato, succube della sua stessa pazzia, Raki aveva contemplato l’idea di ucciderla.
Stava già strisciando verso il corpo senza vita di uno degli aggressori, facendo per raccogliere da terra una bottiglia rotta.
Sarebbe bastato un colpo ben assestato per metterla fuori combattimento, ne era sicuro.
Poi, era arrivato quell’urlo.
“Mamma! Papà! Fratellino! Sorellina! Dove siete? Papà…PAPÀ!”.
 
Possibile che esistessero al mondo delle persone così poco sane di mente da pretendere di combattere gli yoma in quel modo dissennato, causando altro sangue e altra disperazione?
Perché era questo, quello che vedeva.
Un mostro nel corpo di una ragazzina.
Una ragazzina che, un tempo, era stata felice.
Aveva avuto una vita normale.
Una famiglia che l’amava.
Proprio come lui.
Proprio come Claire.
 
Possibile che fosse questo il prezzo da pagare per combattere quei mostri senza dio?
Diventare a propria volta dei demoni mangiatori di interiora per poi essere uccisi a loro volta?
Che senso aveva, quel circolo vizioso?
Non poteva andare diversamente?
 
“Credimi se in quegli anni ho visto talmente tanti orrori compiuti per un presunto bene dell’umanità, da averne per tutta la vita”.
 
Il suo pugno si abbatté con rabbia sul cruscotto, facendolo tremare.
No, tutto questo doveva finire, in un modo o nell’altro!
Improvvisamente, il suo pianto si arrestò.
Lo sguardo vitreo di Priscilla lo stava fissando da fuori il finestrino, in piedi accanto all’automobile.




Buongiorno a tutti, dame e cavalieri, guerrieri e yoma di tutto il mondo! :) Come state?
Stamattina c'è stato lo sciopero dei mezzi * come ogni venerdì, dato che qui a Roma è ormai un'istituzione *, quindi niente lezione: per questo, ne ho approfittato per aggiornare con qualche ora d'anticipo XD
Dopo gli scorsi aggiornamenti, pieni di sangue e violenza, ci voleva un bello stacco per scoprire che fine hanno fatto i nostri due piccioncini. Per Raki non sarà facile accettare questa nuova realtà, anche se vi consiglio di tenere d'occhio questi suoi ultimi pensieri: come nell'anime, saranno fondamentali per una sua presa di posizione nel prossimo futuro.
Un futuro che presto diventerà un presente da incubo, visto che Claire è ormai più vicina allo stato di mostro che di essere umano. Non auguro a nessuno una scenata di gelosia da parte sua, per di più in questo stato!
E con questo capitolo, ci lascia definitivamente il Re Leone dagli Occhi d'Argento. Nonostante sia un personaggio che sono arrivata a odiare * scrivere infatti del combattimento contro Claire è stato a dir poco da incubo e non sono ancora soddisfatta del risultato, nonostante le critiche positive *, la sua morte mi ha lasciato una certa amarezza. Forse perché, come vi ho detto già altre volte, mi sembra un personaggio lasciato un po' da parte, anche rispetto a quelli secondari. Per questo, ho voluto concedergli una fine non dico piacevole, ma perlomeno dignitosa, rievocando l'ultimo combattimento contro Easley. Spero che abbiate apprezzato questo rapido flash nel suo passato.

Ma adesso passiamo ai ringraziamenti.
Per le recensioni: mio marito Xephil (che ringrazio anche per tutti i consigli per costruire al meglio questi ultimi capitoli da incubo), la mia sorellona Angelika_Morgenstern (ti avverto che devi tornare tutta intera da Monaco, intesi? XD), le mitiche SognatriceAocchiAperti e bienchen e i simpaticissimi AlanKall e DeathNote666.
Grazie anche a tutti i miei lettori silenziosi, nella speranza che un giorno venga anche a loro la voglia di dire la loro :)

Il prossimo capitolo tornerà regolarmente venerdì prossimo in mattinata. E...no, ragazzi, non ci credo: ne mancano solo due alla fine della prima parte! * ce la facciamo ad arrivare a 300 recensioni?...mmmm forse però meglio non azzardare troppo le somme *
Ma non temete, non vi lascerò soli a lungo: il soggetto per la seconda parte è praticamente pronto e nuovi personaggi aspettano di fare la vostra conoscenza XD
Nell'attesa, preparatevi al prossimo capitolo: prometto tanti brividi e tachicardia * sicuramente lo avrete già intuito dalla fine di quest'ultimo *, soprattutto per il pubblico maschile ;) Ma non temete, dolci donzelle e guerriere al par mio: ho infatti notato che, a differenza dei miei precedenti lavori, questa storia pecca un tantino di...come si può dire...belle presenze maschili, ergo nella seconda parte saremo appagate anche noi ;)

Per saperne di più, vi consiglio di fare un salto sulla mia pagina Facebook, fedele diario di tutti i miei lavori in corso: https://www.facebook.com/LeStorieDiFedra/?fref=ts

Detto questo, auguro a tutti un buon ponte dell'Immacolata :)
Voi che farete?
Io, oltre che a farmi la mia sana galoppata domenicale in sella al mio maremmano destriero, credo che sarò ingaggiata come sempre nella decorazione dell'albero monumentale a casa di mio nonno * ormai è un'istituzione, sappiatelo! *, oltre che nella preparazione dei nostri tipici tortelli con la zucca, una prelibatezza mantovana la cui ricetta viene gelosamente tramandata di nipote in nipote ;) Se volete, posso darvi la ricetta: in realtà, sono molto semplici da preparare, se avete una macchina per fare la pasta e un pizzico di pazienza. Se poi riuscite a convincere più d'uno nella preparazione e vi mettete in catena di montaggio con un po' di musica, vi assicuro che può diventare una vera festa! XD
Non s'è capito che mi piace mangiare, eh? ;)

Un abbraccio a tutti voi, gente meravigliosa! :)

Vostra,
Fedra 





 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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