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Autore: mjay    09/02/2016    5 recensioni
« Verrà il tempo
in cui il figlio combatterà il padre,
fratello combatterà fratello,
sangue verrà versato,
arriverà il caos e poi il nulla,
ed il mondo finirà nel ghiaccio e nel fuoco ».

Duecento anni sono passati dalla caduta di Galbatorix, ma ad Est l' ombra di una nuova minaccia sta crescendo.
Alagaesia è chiamata alle armi, nuove e vecchie conoscenze dovranno stringere un' alleanza per proteggere ancora una volta la pace e la stabilità duramente conquistate secoli prima.
***
Anche il capitolo 05 è stato corretto, presto arriverà il capitolo 06, il tempo di decidere come affrontare determinati passaggi e sarà online!
Genere: Fantasy, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Castigo, Murtagh, Nuovo Personaggio | Coppie: Eragon/Arya
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO V - Anime affrante NdA: Salutate l'ultimo capitolo già scritto e pronto per essere pubblicato, anche se la storia è già decisa, il resto lo devo scrivere. Quindi gli altri capitoli arriveranno con un po' più di calma! Ma non temete, continueranno!
Questo capitolo in parte conclude anche quella che è stata la parte "introduttiva" della storia, da qui in poi si entrerà con calma negli eventi principali - e secondari - (credevate che mi piacessero le trame semplici?) della fic.
Approfitterò del tempo in cui scriverò il prossimo capitolo per riprendere un po' in mano anche i capitoli precedenti e migliorarli (senza ovviamente cambiare nulla in quanto a trama) ma solo migliorare lo stile e la forma, tentando anche di aggiustare quello che Nvu ha sformato!
Quindi, detto questo vi auguro buona lettura!



NOTE INTRODUTTIVE

GENERE
 

Introspettivo, Romantico, Avventura, Fantasy, Guerra. 
RATING 
Generalmente Giallo e Verde, in alcuni capitoli sarà Arancione per le scene e gli argomenti più violenti o più "hot".
PERSONAGGI 
Murtagh Morzanson, Castigo, Arya, Angela, Eragon, Orik, gli abitanti di Ostagar ed il popolo di Alagaesia.
DESCRIZIONE 
Ambientata 200 anni dopo la caduta di Galbatorix, ad Ostagar, un lontano regno ad Est del continente conosciuto, un improvviso e misterioso attacco alla Regina  annuncia l' arrivo di una nuova minaccia. Ancora una volta il popolo di Alagaesia è chiamato alle armi per proteggere la pace tanto agognata. Un Cavaliere errante e una Regina spodestata dovranno raccogliere le proprie forze per affrontare i demoni interiori e combattere la nuova oscurità, affrontando prove che metteranno a dura prova la loro forza e il loro coraggio.
Riusciranno a far fronte alla nuova minaccia? O soccomberanno contro il nuovo e antico potere che è stato risvegliato?
NOTE 
  • Per rimanere aggiornati su "Du Sùndavar freohr - La Morte delle Ombre" o altre storie posso rimandarvi al mio blog, contattatemi in privato per inviarvi il link.
  • Ringrazio tutti coloro che hanno seguito questa storia dal primo capitolo, chi ha commentato e aggiunto ai preferiti questa piccola storia, ed un' altro ringraziamento va a chi lo farà. "Amo chi legge. E leggo chi amo".
  • In fondo al capitolo troverete un piccolo glossario per aiutarvi a ricordare meglio tutti i nuovi nomi che verranno citati.
  • Un grazie particolare va alla gentilissima Clara (micia95), che ha revisionato questo testo con molta attenzione, correggendo i miei errori!
  • Prestavolto: Garret Hedlund as Murtagh Morzanson e Katheryn Winnick as Sigrid La Benedetta.
  • Mail 
DISCLAIMER
I personaggi della saga originale appartengono a Christopher Paolini. Gli abitanti di Ostagar, coloro che non appaiono nei libri e le loro vicende sono frutto della mia fantasia. La storia è scritta al solo scopo ricreativo e senza fini di lucro.
 

Creative Commons LicenseThis work by mjay is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial 4.0 International License.




titolo

2

CAPITOLO V

Anime affrante





Il vento soffiava da est, col calar della notte la crosta della nuova Luna biancheggiava sullo specchio piatto e nero del lago Ardwen. Una notte silenziosa dal cielo limpido, benché nel lontano Sud grosse nuvole ammassate brillassero ancora fiocamente sopra le punte delle alte querce, ad Ovest le stelle sfavillavano e splendevano.
Sulle rive erbose si increspavano, sospinti dalla debole brezza, gli orli dello stagno.
Il corpo di Sigrid si era placato, così come i tremori anche i singhiozzi erano cessati e ben presto avevano lasciato posto alla furia, fredda e calcolatrice, di chi medita una rivincita.
Murtagh l'aveva intravista nei suoi occhi, nascosta dietro al velo di dolore e tormento, il fuoco di una nuova determinazione che aveva infiammato il suo animo.
Si era allontanata in silenzio, fermandosi sulle sponde della placida pozza d'acqua di fronte a loro, osservando con muta fermezza il profilo degli alberi ad est.
Ma il Cavaliere sapeva che il suo sguardo in realtà stava sorvolando le scure forme degli alberi, valicando le Montagne del Lupo, fino ad arrivare a terre per lei più familiari.
Heidael si avvicinò a lui, dalle froge dilatate del fumo chiaro si innalzò in piccole volute, fino a sparire.
È rintanata in se stessa, è impossibile anche per me raggiungere la sua mente, le iridi del drago, di un azzurro cangiante, si soffermarono su Sigrid. Ma temo di conoscere già i suoi pensieri.
Murtagh non rispose, in realtà temeva di essere arrivato alla sua stessa conclusione.
Castigo, dietro di loro, si abbandonò sul terreno. Qualunque essi siano, è giusto darle del tempo per rielaborare ciò che ha appena appreso. Non abbiamo il diritto di interferire.
La coda di Heidael sferzò l'aria, prima di rivoltarsi contro il drago rosso, Forse non lo avrete voi. Lei è la mia Eske, io ho delle responsabilità verso di lei ed una di queste è proteggerla, tenerla al sicuro.
Castigo alzò il muso, ignorando la provocazione, uno sbuffo di fuoco si levò dalle fauci. È stato proprio il tuo timore a portarci in questa situazione, tu sei il suo drago, non sua madre. Non puoi rinchiuderla in una campana di vetro e pregare che non le accada mai nulla.
L'animo di Sigrid è quello di un guerriero, non potrai per sempre sottrarla alla sua natura. Il tuo compito è accompagnarla nelle sue scelte, aiutandola e vegliando su di lei, ma senza impedirle di essere se stessa.

Murtagh allungò un braccio, posando la mano sul collo del drago. Ancora una volta, dietro quelle parole, vi aveva ritrovato la verità.
Castigo non si era mai opposto alle sue decisioni, nel bene e nel male, gli era stato a fianco come un fedele compagno, un amico, un fratello. Nei suoi occhi, vividi e caldi come braci ardenti, non vi aveva mai trovato ammonimenti ma solo comprensione.
Ed era tutto ciò di cui aveva avuto bisogno anche nei momenti più bui.
Ciò che avevano passato tra le mura della fortezza di Galbatorix li aveva profondamente segnati, entrambi, ma al tempo stesso li aveva legati in modi che forse, altri Cavalieri, non avrebbero mai compreso.
Heidael non trovò conforto in quelle parole, sebbene il suo animo si fosse acquietato.
Io e Sigrid siamo cresciute insieme, mentre raccontava le parole della dragonessa fremevano al ricordo, colorate da sfumature di nostalgia, non ha mai conosciuto sua madre, è morta per darla alla luce, lei si è sempre ritenuta responsabile. Le voci che hanno accompagnato la dipartita della Regina Brunilde non sono mai state d'aiuto.
Sigrid non lo ammetterà mai, ma fin da piccola questo peso ha sempre gravato sulle sue spalle, potete credermi, io conosco ogni angolo recondito della sua mente e del suo animo.
Non sono sua madre dici? Sì, forse è vero. Ma in parte, è come se lo fossi. Così come per lei sono stata una sorella maggiore, un'amica e la sua unica compagna di avventure. Avrà l'animo di un guerriero, ma ha l'indole degna di un capo e il cuore di un drago, poiché è così che è stata cresciuta.
Forse il tipo di legame che lega draghi e Cavalieri ad 
Alagaësia è diverso. Ad Ostagar, la Cerimonia della Schiusa è qualcosa di più di una semplice tradizione, i draghi possono vedere l'indole dell'animo umano e spetta a loro decidere chi ha la stoffa per diventare Re o Regina. Affidandoceli da piccoli, ricade sempre su di noi la responsabilità di mantenere intatto ciò che abbiamo visto di buono e puro dentro di loro, senza lasciarli cedere a comportamenti che potrebbero nuocere a loro stessi e a chi gli sta intorno. Guidandoli di nuovo nella retta via laddove sia necessario. Se la corruzione intacca il cuore del proprio Cavaliere, essa si riversa anche su di noi e presto perdiamo ciò che ne è della nostra coscienza, la nostra punizione per aver fallito nel nostro compito è cessare di esistere come esseri e farci tornare poco più di bestie.
È importante scegliere con accuratezza con chi si decide di passare il resto della vita, poiché avrà influenza su ciò che saremo. Non ho mai avuto dubbi sul conto di Sigrid.

La voce di Heidael si fermò, incrinata dal dubbio, prima di proseguire: Ma temo che quanto avvenuto possa influenzare il suo animo. Non fraintendetemi, sono più preoccupata per lei che per la mia sorte. Se la sua felicità fosse legata alla mia vita, vi rinuncerei volentieri per donarle ciò che si merita.
I suoi occhi lampeggiarono alla luce della Luna nuova mentre volgeva il suo sguardo su Castigo. Quindi perdonerai la mia accortezza nei suoi confronti, sapendo ciò a cui è legata, finì più tagliente di una lama appena affilata.
Murtagh rimase in silenzio, incapace di credere a ciò che aveva appena udito, ma c'erano tante cose che non comprendeva legate a quel lontano Regno a lui sconosciuto.
Profonde differenze segnavano i due paesi, il destino di Ostagar era legato a quello dei draghi e la magia ne era un baluardo fondamentale.
Vi erano segreti che persino i più eruditi di Alagaësia a stento avrebbero potuto immaginare, fra questi il primo era il rito che Bard era riuscito a compiere. Mai nella sua lunga vita, Murtagh aveva udito di una simile magia, nemmeno durante il suo legame con Galbatorix, nella cui fortezza avvenivano gli incantesimi più oscuri e corrotti che la natura umana sia mai riuscita a compiere. Quella stessa oscurità si era riversata su chi aveva compiuto simili atrocità, trasformando quello che era rimasto dell'uomo in un essere corrotto, poco più di un guscio vuoto la cui sete di potere ed odio era impossibile da placare.
Ogni magia però ha il suo costo, più essa è potente più alto è il prezzo da pagare. Come ne fosse uscito vivo Bard da un simile maleficio, Murtagh non lo sapeva.
Forse aveva scoperto l'enorme potere legato agli Eldunarì? O qualcuno lo aveva aiutato? Che lui avesse davvero tanto potere da compiere una simile impresa da solo? Troppe domande di cui era impossibile conoscere la risposta, poiché essa si trovava ben lontana da loro, oltre le Montagne, ad Ostagar.
Comprendeva la preoccupazione a cui erano legate le elucubrazioni di Heidael, ciò che era avvenuto e quello che ne sarebbe conseguito avrebbe messo a dura prova lo spirito e la volontà di Sigrid, ed affrontare un simile potere ti cambia per sempre, o nel bene o nel male. Questo Murtagh lo aveva provato sulla sua stessa pelle.
Sebbene in un primo momento fosse rimasto affascinato dalla visione di Galbatorix su ciò che definiva “un mondo migliore”, presto le sue azioni lo avevano fatto ricredere.
Galbatorix si giustificava dietro a parole quali “per un bene superiore”, affermando che da sempre erano esistiti scettici che avevano remato contro i grandi luminari dei loro tempi, poiché non comprendevano e non riuscivano a vedere oltre i confini della propria ignoranza.
Murtagh sorrise amaramente, nonostante come regnante avesse lasciato molto a desiderare, era da sempre stato un bravissimo oratore.
Ma oltre a lui, vi era stata una bestia ben più subdola e pericolosa da sconfiggere, la sete di potere. Sebbene fosse riuscito a riconoscere la natura delle promesse di Galbatorix come ciò che erano in realtà, ben più difficile era stato sedare quel senso di invincibilità portato dalle sue conoscenze sulla magia. Avrebbe mentito a sé stesso se avesse negato che non gli era piaciuto, era stato inebriante, vi aveva affogato ogni senso di colpa e per qualche tempo era riuscito a soffocarci dietro la malinconia legata alla prigionia.
Quella forse, era una delle droghe più pericolose ed intossicanti di cui Galbatorix era mai riuscito a disporre.
A distanza di secoli, Murtagh non ne era completamente guarito. Poteva sentire ancora una piccola parte di lui ribollire di piacere al solo pensiero di poter riprovare ancora quella sensazione di forza incontrastata.
Scacciò quei pensieri fastidiosi, raggiungendo con lo sguardo Sigrid.
Il suo volto era contratto, apparentemente calmo, ed i suoi occhi velati di concentrazione, immersa in una quieta meditazione. Ma il suo sguardo colse la presa nervosa delle sua dita sulla stoffa degli scuri pantaloni di stoffa.
« Le tue parole aprono nuove domande » ammise Murtagh incrociando lo sguardo di Castigo.
Se ciò che dici è vero, come è riuscito Jörmungandr a mantenere intatta la propria coscienza? Da quello che ci hai raccontato, sembra possedere anche poteri maggiori di noialtri se possiede il dono della parola.
Gli occhi di Heidael si fecero gravi, piegò la testa scrollando il grosso capo. Ahimé temo ci siano magie ed entità così oscure da non poterle comprendere. Se Bard è davvero riuscito a evocare lo stesso Jörmungandr delle leggende, ho paura che quello sia ancora solo un piccolo assaggio di ciò che è capace di fare...
Ma questi non sono argomenti da affrontare con il buio, questo luogo è pacifico ed ospitale e non voglio far calare alcuna ombra su di esso.

« La situazione è ancor più grave di quanto osassi immaginare » disse Murtagh, afferrandosi il mento con le dita, lasciando vagare lo sguardo sulla foresta « Bard va fermato, in un modo o nell'altro... »
« Vedo che siete giunti alla mia stessa conclusione » li interruppe Sigrid, lo sguardo dei presenti corse verso di lei, soffermandosi sulla sua schiena « Come sua Regina devo proteggere Ostagar da qualunque minaccia, ed ora che ho appreso la verità, è mia responsabilità rimediare a ciò che è stato fatto da Bard » si voltò, non vi era vacillamento in quelle parole.

Sigrid..., la chiamò Heidael debolmente, forse timorosa della sua rabbia nei propri confronti. La giovane donna, però, la ignorò ed avanzò verso Murtagh.
« Bard ha rinnegato il suo stesso sangue con le sue azioni, maledetto per sempre è colui che si rivolta contro un proprio familiare pianificandone la morte. Qui ed oggi, io rinnego di avere un fratello. Ad aspettarmi ad Ostagar, vi è solo un nemico »

Parole dure e brutali, ma se vi era qualche segno di rimorso nel pronunciarle, Sigrid non lo diede a vedere. Se a parlare fosse la regina o la donna che vi si nascondeva dietro, era difficile a dirsi, ma certamente tale decisione non era stata presa a cuore leggero. Ogni sillaba pesava gravosamente sulle sue labbra ed a giudicare dal suo sguardo, era sua ferma intenzione mantenerle.
Il Cavaliere si ritrovò a chiedersi se anche Eragon, dopo la battaglia e le rivelazioni ad essa seguite sulle Pianure Ardenti, avevano lasciato in lui la stessa amarezza di cui adesso erano sature le parole di Sigrid. Ai suoi occhi, non vi era molta differenza fra le imprese compiute da lui e quelle di Bard.
L'unico debole appiglio a cui poteva aggrapparsi era forse quel giuramento che lo aveva incatenato mente e corpo agli ordini del Re. Ma per lui, era già abbastanza. Ancora una volta, aveva agito al solo scopo di sopravvivere, se nel mezzo aveva arrecato danni ad altri, quelli erano stati spiacevoli effetti collaterali di cui tutt'ora ne stava pagando il prezzo.

Immagino tu abbia già un piano, Castigo si alzò sulle zampe, allargando le ali, come se fosse pronto a partire lui stesso.
Murtagh batté una mano sul suo ampio torace, grattando energicamente le squame, intimandogli di star calmo. Quella non era certo una battaglia su cui gettarsi a capo fitto.
« Sì, ed è lo stesso su cui sto lavorando da giorni » ma non rivelò nient'altro e si allontanò verso la casa-albero di Elfeiren, il vecchio elfo guaritore.

Non mi ha neanche guardata, mormorò la dragonessa, affranta.
Castigo le sfiorò la punta del naso con la sua, tentando di lenire le sue pene, sebbene nessuno conoscesse davvero cosa si celasse dentro al cuore di un drago, neppure il suo Cavaliere, Murtagh sospettava che fra i due stesse nascendo qualcosa di più di quanto Castigo non volesse raccontargli.

Dalle tempo, ha avuto troppo su cui pensare in poco tempo.
Sigrid è una donna risoluta ma testarda, ho paura che se anche il suo cuore comprendesse le mie ragioni, il suo orgoglio le impedirebbe di accettarle.

« Forse, allora, tu la vedi ancora come una ragazzina, la persona con cui ho parlato oggi non sembrava incline al perdono, ma di certo, prova un amore cieco nei tuoi confronti che va ben oltre qualunque orgoglio »
Quelle parole sembrarono infondere nuovo coraggio nel cuore della dragonessa, finché un pensiero non la colpì e la rese di nuovo tesa. Al suo ruggito, uno stormo di uccelli si alzò in volo dalle chiome degli alberi a Nord, fuggendo spaventati.

Sta partendo senza di me.
« Cosa? »
Sigrid... raggiungila! Vista la situazione, darà più ascolto a te che a me!
Heidael, tu...
So quando è il momento di farmi da parte,
la dragonessa interruppe Castigo, la lingua sibilò tra i denti, ora non potrei esserle d'aiuto, è troppo adirata con me, ogni mia parola sarebbe gridata al vento!
Poi si rivolse a Murtagh, in un accorata preghiera, ha stima di te, Cavaliere, terrà di conto ciò che le dirai. Le hai salvato la vita e questo ad Ostagar è un gesto di cui difficilmente ci si scorda.
« Ci proverò » le promise, correndo nella direzione in cui era scomparsa Sigrid.
Heidael, abbattuta per quanto avvenuto, si lasciò cadere tra l'erba alta. Le ali di Castigo si chiusero intorno a lei, mentre le si piegava vicino.



Murtagh trovò la giovane Regina di fronte alla porta del vecchio Elfo.
Ai suoi piedi c'erano una borsa ed un fagotto chiuso con un nodo veloce, fra le mani stringeva una logora sella di cuoio.
Elfeiren le stava porgendo le briglie di un bellissimo cavallo, una creatura dalla criniera bianca e dal manto grigio, dal corpo asciutto e affusolato.
« Sei sicura di voler partire? Se posso esprimere un parere, un cavallo è di ben poco rimpiazzo rispetto ad un drago »
« Per quanto ti sia grata dell'ospitalità, temo di aver indugiato troppo in questo luogo » posò la sella sul dorso dello stallone. Nonostante il braccio infermo, riuscì a sistemarla poco al di sotto del garrese.
Sigrid si soffermò un momento, accarezzando la criniera del cavallo, la sua espressione si contrasse in un muto segno di dolore.
Fu allora che Elfeiren lo vide, mentre si avvicinava alle loro spalle.
« Adesso ci penso io » congedò l'elfo, afferrando le redini al suo posto e chinò la testa in segno di ringraziamento. Il guaritore non aggiunse altro, comprendendo ciò che stava avvenendo, tornò ai suoi appartamenti con discrezione.
Lo sguardo di Sigrid si soffermò su di lui con sospetto, aveva già compreso le sue intenzioni « Se è stata Heidael a mandarti qui per farmi cambiare idea, puoi riferirle che è inutile, io ho preso la mia decisione » la vide stringere con una forza tale il sottopancia da far fremere l'animale, che con uno sbuffo avvicinò il muso contro di lui, strusciandosi sulla sua giubba.

Murtagh aggrottò la fronte « Potresti dirglielo tu stessa, non credi? Ho controllato, fino a ieri non ero un messaggero né tanto meno un tuo suddito »
Sigrid si fermò, osservandolo accigliata « Non eravate voi di Alagaësia quelli che tenevano tanto all'etichetta? »
« Sei stata tu a lasciarmi la libertà di trattarti come un mio pari, non essendo la mia Regina » le ricordò, ribadendo quanto detto quel pomeriggio.
La vide alzare gli occhi al cielo, mentre allungava e controllava la correggia della staffa « Non mi sono mai pentita così in fretta di una mia decisione »
Ignorando quanto aveva appena detto e il suo evidente disappunto, Murtagh continuò « Non sono io che devo farti notare la stupidità del gesto che stai per compiere, non è vero? » con la mano libera strinse quella della ragazza, costringendola a guardarlo dritto negli occhi « Tralasciando le tue ferite, stai partendo verso un Regno raggiungibile solo a dorso di drago per combattere quella che credo voi definiate una divinità o una leggenda
da sola e senza nemmeno Heidael al tuo fianco? Eppure mi eri sembrata una ragazza intelligente ».
Sigrid ritrasse il braccio, fronteggiandolo « Questa è la mia guerra, scelgo io come combatterla »
« Sarebbe più corretto ammettere apertamente che stai andando a morire, se riuscirai a sopravvivere alle Montagne del Lupo, sempre che tu riesca a trovare un modo per attraversarle a cavallo, allora troverai la morte per mano di tuo fratello »
Sigrid non rispose, voltò le spalle, piegandosi sul fagotto per controllare che il nodo resistesse ad un viaggio sul dorso del cavallo.
« Avevi detto di avere un piano, sarebbe questo? » Murtagh lasciò le redini e si avvicinò ai bagagli, frapponendosi fra lei e il destriero, deciso a non lasciarla partire.
« Anche se fosse? Mi avete già dato tutti per morta, a quanto pare. Quindi mi sembra inutile discuterne » commentò adirata fra i denti, raccogliendo un pezzo di pane raffermo che era scivolato dalla borsa per infilarlo con rabbia tra le altre cose.
« Hai ancora una possibilità »
Sigrid si fermò, alzandosi e studiando il suo volto, circospetta, non le ci volle molto prima di capire a cosa si stesse riferendo Murtagh.
Sgranò gli occhi e scosse la testa « Non chiederò ad altri di morire per le mie battaglie » stabilì duramente, con il cipiglio di una vera regina. Afferrò il fagotto con una mano e lo superò, ritenendo il discorso concluso.
Murtagh alzò gli occhi al cielo, esasperato da così tanta testardaggine, mai aveva incontrato un essere così cocciuto. Forse solo i Nani o quello sconsiderato del suo fratellastro.
« Cosa accadrà quando tuo fratello non si accontenterà più solo di Ostagar? » le chiese, fermandola per l' avambraccio « Il potere è pericoloso. Una volta che ne avrà avuto un assaggio, ne vorrà sempre di più e sarà solo questione di tempo prima che volga il suo sguardo ad Ovest. Quando accadrà saremo tutti in pericolo e presto, questa diverrà anche la nostra guerra, se Bard non verrà fermato ».
« Cosa credi che io stia cercando di fare? »
« Lo stai facendo nel modo più sbagliato, il tuo sacrificio non aiuterà nessuno, te per prima » ribatté, fissandola con intensità, lei non sembrò spaventata ma adesso, dopo le sue parole, sembrava più propensa ad ascoltarlo « Ciò che ti sto proponendo è un'alleanza.
Anche se non ho il potere per stringerla, ho la certezza che dopo averti dato udienza, tutti i popoli di
Alagaësia si uniranno a te per la tua causa. Il ricordo del regno di terrore di Galbatorix è ancora troppo vivido nei ricordi perché non ti ascoltino, non vorranno rischiare di finire sotto il giogo di un despota ancora più potente.
Da sola le tue possibilità sono esigue, ma forse, con un esercito potresti farcela ».
« Sembra una pazzia » mormorò poco convinta Sigrid, abbassando lo sguardo, lentamente Murtagh lasciò la presa sul suo braccio « Un intero popolo che aiuta una Regina di cui non conoscevano nemmeno l'esistenza a riconquistare il proprio Trono per paura di un fantasma, sareste la barzelletta di tutte le taverne da Darnek a Waterford »
« Saremo anche una barzelletta per voi, ma siamo la vostra unica risorsa al momento » ribadì seccamente.
Sigrid sospirò, arrendendosi all'evidenza « Immagino di sì, ma se non verrò ascoltata, partirò da sola » decise lanciandogli un'occhiata significativa.
« Non penso che si presenterà una simile eventualità »
Sigrid accarezzò distrattamente il collo del cavallo, per poi rivolgersi a Murtagh, la sua voce tremò per un breve attimo di incertezza « Non credevo che avrei mai pronunciato simili parole prima di stanotte, ma... a quanto pare, siamo in guerra aperta con Ostagar e ciò che ci aspetta non piacerà a nessuno dei due ».



GLOSSARIO E CURIOSITA':

Anziani: Antenati e parenti di Sigrid ritirati dal Trono, possono vivere a Munin o vagabondare per Ostagar privi di titoli.

Bard: Fratello maggiore di Sigrid.

Bjorn: Amico di infanzia di Sigrid, ora maestro d'armi.

Caldron: Capitale di Estos

Cancelli Neri: cancelli che proteggono Darnek da attacchi via terra

Celtor: Drago di Re Bothvar, il padre di Sigrid.

Cerimonia della Schiusa: Rito attraverso il quale la famiglia reale di Ostagar determina il prossimo erede al trono. L'uovo di un drago deve schiudersi per uno dei figli o nipoti dell' attuale Re perché essi possano regnare in un futuro, colui che alla fine della cerimonia non possiede un drago non può più divenire re o regina. Se c'é più di un contendente che ha superato il rito, allora si segue l'ordine di nascita.

Darnek: Capitale di Ostagar.

Dragonsearch: Palazzo Reale di Darnek.

Dvergfjell: o Montagne Nane, in realtà sono i Monti Beor.

Eske: Amore mio, inteso come tesoro o cara.

Estos: Continente ad est, conosciuto per i suoi mercati, commerci e la sua ricchezza. 

Freya: Novizia della Grande Sacerdotessa dell'Ordine del Drago.

Gamsted: Antico nome con cui gli antenati di Sigrid chiamavano Alagaesia

Giganti: Creature umanoidi alte diversi piedi dotati di una forza mostruosa, ma sono anche stupidi e grossi.  Popolano le caverne dei monti che circondano Ostagar, ma si possono spingere fino alle steppe per cacciare. 

Hamlen: Dea minore figlia di Ymvir e Jormungandr, da lei presero vita i primi uomini.

Hedeby: città marittima di Ostagar a sud-est.

Mare stretto: Mare che bagna le coste ad Est di Ostagar.

Metallo Nero: metallo molto resistente ricavato dai monti Ulvfjell.

Montagne del lupo: o Ulvfjell, catena montuosa che circonda i confini di Ostagar isolandola da Alagaësia.

Munin: Isola ad est in cui si raccolgono i re e le regine ritirati dalla loro carica assieme ai loro draghi

Olifant: Bestie simili ad elefanti che popolano le steppe di Ostagar

Ordine del Drago: antico ordine di sacerdotesse devote alla Dea Hamlen che hanno dedicato la propria vita a vegliare sulle uova di drago e sugli Eldunarì.

Ostagar: Regno ad Est di Alagaësia.

Re Asbjorn: Il primo Re, colui che giurò nell'Antica Lingua che né lui né qualcuno della sua stirpe avrebbe regnato su Ostagar più del necessario

Re Bothvar l' Ammazzagiganti: Padre di Sigrid e Bard.

Re Judas: Re di Estos

Regina Brunilde la Vergine: Madre di Bard e Sigrid, deceduta dopo la nascita di quest'ultima.

Scudo Giurato: Membro della famiglia reale -non salito al trono- o persona di fiducia del regnante che ricopre la carica di consigliere e guardia del Re o della Regina.

Sorresen il Re Colosso: Padre di Re Bothvar e nonno di Sigrid e Bard.

Sterjell: come gli abitanti di Ostagar chiamano gli Eldunarì

Stigg: membro del Consiglio, ex Scudo Giurato e migliore amico di Re Bothvar, ora consiglia la figlia, Sigrid.

Storskog: o Grande Foresta, è in realtà la Du Wendelwarden.

Syrax: Drago argentato della Regina Brunilde, muore con lei per il dolore.

Tempio del Drago: luogo in cui vengono custodite e covate le uova di drago, a nord-est di Darnek.

Torre del Corvo: torre in cui sono rinchiusi i corvi messaggeri, ne è stata costruita una per ogni città.

Ymvir: Dea Maggiore, madre di Hamlen e dalla sua ombra si generò Jormungandr, suo amante e fratello.

Jormungandr: Dio Maggiore, padre di Hamlen, amante e fratello si Ymvir. Fu lui a creare i primi draghi.

Valhalla: Mondo dei Morti nella religione di Ostagar

Vecchia Nan: Grande Sacerdotessa ancora in carica.

Vegard: membro del Consiglio, capo dell'esercito, amico di infanzia e coetaneo di Bard.

Vergini dello Scudo: Ordine militare formato solo da donne, combattono con spada e scudo. Sigrid ha il loro stesso addestramento.

Waterford: città marittima di Ostagar, a sud.

Ulvfjell: vedi Montagne del Lupo.

Uther: Emissario di Estos.

   
 
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