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Autore: Regina di cuori15    14/03/2016    3 recensioni
Salve a tutti e benvenuti nella mi fanfiction.
Questi sono i fatti: la vera identità dei 12 vampiri (i Sakamaki, i Mukami e i Tsukinami) è stata cosperta, dagli umani, e quindi sono costretti ad andare a vivere in un altro luogo e a farsi una nuova vita.
Visto che, non esistono altri luoghi in cui vi abitano mostri come loro, sono costretti a camuffarsi e a vivere come persone normali.
Dovranno riuscir a dormire di notte e a rimanere svegli di giorno; mangeranno cibo da umani e soprattutto, non dovranno bere sangue.
Ci riusciranno? Ho i miei dubbi in proposito.
Luogo nuovo, vita nuova e soprattutto "vittime" nuove!
Questa è una OC o OCC, chi vuole iscriversi deve leggere il primo capitolo!
Vi aspetto!
ISCRIZIONI CHIUSE!
Genere: Comico, Demenziale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti!
Se ve lo state chiedendo, si sono ancora viva muuuaaahhh!
Mi dispiace tanto di essermi assentata per tanto tempo, ma ho avuto una marea di compiti in classe e interrogazioni in queste settimane…
Spero di riuscir a farmi perdonare con questo capitolo (?).
Detto questo iniziamo!

Personaggi:
Regina di cuori15 = Virginia Morgan.
666_hope_666 = Kathrin White.
_Dark_Fallen_Angel = Melody Kurai
_Leopardo delle nevi_ = Glaphyra Lathsveiz.
Gliuly_san = Ririka Hasegawa.
Lady Morjana = Jude Montgomery.
hikari03 = Mecha Rodriguez.
Shiro_neko18 = Satoru Miyamura.
Overdose_nour= Onigiri Matsumoto.
_Mamoru_ = Momo Ishikawa.
Spring_Sun = Usagi Hashimoto.
Nephertiti = Nephy Hashimoto.
Marshall_d_yume = Scarlett Tricou.
Shiota Nagisa = Inoue Sakamaki.
_Fable_666 = May Green.
Suyka99 = Bella Morris.
Scarlett Blue Sakura = Kaiserin Echtmond.
You_know_nothing = Safiya Ase Lofgren.
Perchè continuo a mettere i nomi dei personaggi, se sono sempre gli stessi…


Nel capitolo precedente.
Sono le 6 del pomeriggio e la scuola sta per chiudere, ma nella biblioteca sono rimaste ancora due persone: Scarlett e Reiji.
La ragazza stava cercando di mettere in ordine i libri sparsi per i lunghi tavoli e quando si accorse della presenza di una seconda persona e si avvicinò.

Capitolo 5
-Ehm, scusami, la biblioteca sta per chiudere- disse timidamente Scarlett, cercando di vedere meglio l’identità dello sconosciuto.
Il ragazzo aveva dei capelli corvini e dei bellissimi occhi, nascosti da sottili occhiali. Era intento a leggere un piccolo libro con molta attenzione.
-Mi dispiace tanto per la mia maleducazione, ma per mia sfortuna non ho fatto caso all’orario. Lascerò l’edificio all’istante.- rispose il ragazzo alzandosi e dirigendosi verso la porta.
-Non volevo essere scortese, potevi rimanere un altro po’ se volevi.-.
-Perché mi stai dando del tu, anche se non ci conosciamo? Le conosce le buone maniere, lei?- chiese lo sconosciuto girandosi, per guardare la ragazza e rivolgendole un sorriso molto strano.
-Si le conosco e molto bene, ma non pensavo che esistessero ancora persone che parlano come mia nonna.- gli rispose la ragazza, cercando di non farsi illudere dai bei occhi di Reiji.
-La prossima volta che ci vedremo ti darò lezioni di buone maniere. Ah si, quasi dimenticavo, ti consiglio di non parlare in questo modo ad un tuo senpai, Scarlett Tricou.- disse, per poi andarsene.
-Ma chi ti credi di essere e come fai a sapere il mio nome?!- urlò la ragazza, ma invano.

Intanto nella casa dei vampiri, qualcuno stava bussando alla porta.
-Inoue, mia cara, potresti andare ad aprire la porta per favore? Devo cucinare molti gamberetti fritti a questi sexy…*coff coff*…affamati vampiri.- chiese l’anziana signora, tornando a guardare con sguardo malizioso i ragazzi.
-Si nonna.-.
Quando aprì, subito trovò davanti a lei una ragazza molto alta, dai lunghi capelli lisci dello stesso colore di quelli di Shu e da una frangia che le ricopre un po’ gli occhi, rosso scuro. I lineamenti del volto erano molto delicati e le labbra erano carnose.
Il suo fisico era molto magro e slanciato, con il seno un po’ prosperoso e il fondoschiena poco formoso.
-Ehilà è questa la villa della nutritrice di mia madre? Piacere io sono Kaiserin Echtmond!- disse la misteriosa la ragazza, scuotendo energicamente la mano di Inoue, con un sorriso a 32 denti.
Improvvisamente si presentò l’anziana con espressione molto sorpresa e meravigliata.
-Oddio mia cara, non dirmi che tu sei Kaiserin, pensavo che fossi dispersa da qualche parte.- disse, stringendola tra le sue braccia – Per fortuna sei ancora viva, tutta colpa di quella irresponsabile di tua madre!-.
-Non ti preoccupare nonnina, sto bene. Sono venuta qui per sapere se c’era ancora posto nella tua mega villa, visto che sono stata cacciata dalla mia famiglia adottiva.- chiese la ragazza, ricambiando l’abbraccio e cercando di non mettersi a piangere.
-Certo tesoro vieni! Ti presento al resto dei tuoi fratelli!-.
Detto questo la fece entrare dentro casa, portandola in cucina.
-Ragazzi vi presento la vostra nuova sorellina.! Lei è Kaiserin e da oggi in poi farà parte della nostra famiglia!- urlò la ragazza.
-Piacere di conoscervi!-.
-Ehhh? Abbiamo un’altra ragazza qui? Ma con quante persone è stata a letto nostra madre?- si lamentò Ayato, ricevendo subito una botta sulla testa da Reiji.
-Si più educato con le signorine. Buona sera, io sono Reiji Sakamaki.-.
-Che figata quindi avete pure un maggiordomo in questa mega villa? Fantastico!- esultò la ragazza riferendosi a Reiji, ricevendo un’espressione schifata e sorpresa allo stesso tempo, da quest’ultimo.
-Ahahahah, bitch-chan ti ha appena dato del servo, Reiji!- disse Raito, mettendosi a ridere.
-Neko-chan ha ragione, tu hai un po’ l’aspetto di un maggiordomo!- si unì Kou.
-Ti piace il dolore?- le chiese Azusa, spuntandole dietro la schiena e spaventandola.
-Tieni le tue manie da autolesionista. Questa è soltanto una delle tante scrofe che pensano solamente alle borse, ai ragazzi e altre cazzatine simili.- rispose Yuma, continuando ad ingozzarsi di cibo.
-Ehi come mi avete chiamata ehhh? Ripetetelo se ne avete i coraggio.- disse la ragazza, iniziando ad alterarsi.
-Fate silenzio! Io me ne torno in camera!- urlò Subaru, dando un pugno al muro e uscendo dalla sala, seguito da Shu, che non aveva pronunciato neanche una parola.
-Perché quel mestruato se ne è andato?- chiese Kaiserin ad Inoue.
-Ahahahahha lui è fatto così, tanto ti ci abituerai. Comunque io sono Inoue Sakamaki!- rispose la ragazza, con un grosso sorriso.
-Che bello ho una sorellona!-.
-Ehi neko-chan, come sei graziosa.- disse Kou, avvicinandosi alla nuova arrivata.
-Oddio…ma tu sei…-.
-Si…- le rispose, con un grosso sorriso.
-Sorellona visto è gay!- disse Kayserin sorpresa, facendo ridere tutta la sala, tranne Reiji e Ruki…
-Ehhh?! Io non sono gay!-.
-Si invece, l’hai detto pure tu- gli rispose, facendogli la linguaccia.
-Dai ragazzi non litigate e finiamo di cenare, domani dovete andare a scuola! Anche tu Kayserin, ti farà da guida Inoue!- annunciò la signora, iniziando a servire altre prelibate portate.

Pov Mecha.
-Dopo una lunga giornata a scuola, ci voleva una bella doccia calda per schiarire le idee- pensò, sotto il getto di acqua calda.
Quando finì allungò il braccio, fuori la tendina per prendere l’asciugamano, ma si accorse di essere toccata qualcosa. Subito si coprì e spostò rapidamente la tendina, vedendo Raito appoggiato al lavandino con le guance  leggermente arrossate, mentre la guardava dall’alto in basso.
-Come sei sexy vestita così, bitch-chan- disse lui, con un sorrisino malizioso.
In risposta ricevette un urlo molto acuto dalla povera ragazza, coperta solamente da un pezzo di stoffa, mentre gli lanciava numerosi oggetti.
-Esci subito da qui! Maniaco, pervertito, depravato!- rispose, lanciandogli una bottiglia di shampo.
-Dai bitch-chan, non fare la difficile. Voglio solo lavarti la schiena…- disse, evitando l’oggetto e avvicinandosi alla sua preda.
-No! Ti denuncio per molestie sessuali, violazione della privacy e abuso di minore!-.
-Ma tu sei un vampiro bitch-chan, avrai almeno una centinaia di anni, tutti racchiusi in quel bel corpicino.- disse, facendo la sua fastidiosa risatina, avvicinandosi sempre sempre di più.
-Stai lontano da me!-. Detto questo lo scansò, per poi dirigersi verso la porta, ma fu subito presa per il polso e bloccata al muro.
-Cosa vuoi da me? Perché mi tratti così?-.
-Perché tu sei speciale…e incredibilmente sexy! Mi basta un solo tuo sguardo per eccitarmi- (Autrice: come rovinare il momento -.-’’).
Mentre stava per avvicinarsi al suo collo, ricevette subito un calcio nei gioielli di famiglia, che non lo fece muovere di un centimetro.
-Accidenti, ma che sei d’acciaio?- chiese scettica.
-Vuoi vedere? Il risultato potrebbe  sconvolgerti, mia cara bitch-chan.- rispose maliziosamente, sconvolgendo la povera ragazza.
Improvvisamente la porta si aprì mostrando un Kou molto sorpreso.
-Ma che cazz…Raito questo non è il momento di molestare neko-chan.- disse lui, cercando di focalizzare la scena.
-Io con la mia pèreda posso farci quello che mi pare, quindi vattene.- rispose, staccandosi da Mecha.
-E se non volessi? Ti ricordo che lei è un vampiro…-
-Quindi? Non posso torturare la mia bitch-chan? Sei forse geloso?-.
-Geloso di che, se sono suo cugino!-.
Mentre i due ragazzi continuavano a litigare, Mecha senza farsi accorgere sgattaiolò fuori dal bagno, rifuggendosi subito in camera.
-Per fortuna l’ho scampata…- sospirò tra se e se.

La mattina seguente, a scuola, Jude arrivò in ritardo alla lezione di arte.
-Scusi tantissimo il ritardo, la sveglia non era suonata!- spiegò Jude alla sensei.
-Per questa volta chiudo un occhio, signorina Montgomery. Ora vada a sedersi vicino al signor Tsukinami,la lezione sta per cominciare.- disse, indicando Carla.
-Visto che siamo tutti, possiamo cominciare. Quest’anno la classe 5°A seguirà le lezioni, insieme alla classe 4°A. Ora cercate di raffigurare il vostro compagno di banco, per conoscervi meglio.- spiegò la sensei.
-Ci rincontriamo signorina…- iniziò a parlare Carla.
-Ah si scusa, io sono Jude! Piacere di conoscerti!- disse lei facendo un grandissimo sorriso.
-Piacere. Vogliamo iniziare a disegnare, mentre parliamo dei nostri interessi e sogni?- chiese Carla.
-Certo!-.
Passarono tutta l’ora a parlare e a ridere, scoprendo sempre di più l’uno dell’altra: ad esempio Carla era un appassionato di quadri e pittura e odiava il cibo giapponese, mentre Jude, man mano che si abituava alla presenza dell’altro ragazzo, diventava sempre più estroversa.
-Bene ragazzi, continueremo la lezione la prossima volta! Per casa vi do da fare una ricerca, con il vostro compagno di banco, sull’arte dell’ottocento.- disse la sensei, sentendo suonare la campanella e lasciando l’aula.
-Vuoi venire da me questo sabato, per il compito?- chiese Jude.
-Con piacere, grazie-.

Intanto, alcune classi stavano svolgendo la lezione di ginnastica all’aperto, per esempio quella di Satoru e Momo: i ragazzi devono fare 20 giri di campo per poi giocare a calcio, mentre le ragazze dovevano allenarsi per la staffetta.
-Ehi amico, hai visto quanto sono sexy le ragazze del 2°anno?- chiese un ragazzo, di nome Keiichi a Satoru.
Era molto carino: era alto, muscoloso e aveva i capelli castani, messi in risalto da due grandi occhi celesti.
-Si, non sono niente male…- rispose, con un sorriso malizioso.
-Ragazzi smettetela di sbavare dietro alle ragazzine, pensate a correre.- li rimproverò Tomoe, un ragazzo molto attraente e alto, dai capelli neri e gli occhi verdi.
-Oookay, mammina. Non tutti hanno una ragazza strafica come la tua, Tomoe!- disse Keiichi, mettendo il broncio.
Keiichi e Tomoe sono i migliori amici di Satoru, si trova sempre insieme a loro, ma l’unico problema è che non sanno chi sia lui veramente.
-Lo so, Inoue è una ragazza stupenda…è bella, gentile…- iniziò a dire Tomoe, con occhi sognanti.
-Pss amico, questo ha iniziato a parlare della sua ragazza. Come lo sblocchiamo?-  bisbigliò Keiichi a Satoru, ma invano, visto che non lo stava ascoltando –Amicooo?-.
In quel momento il semidio stava fissando i bellissimo volto concentrato e la corporatura perfetta di Momo, mentre stava facendo la staffetta, andando a sbattere contro un palo.
-Merda, che male.- imprecò il ragazzo, massaggiandosi la testa.
-Amico, sei proprio un pervertito! Per vedere le tette di Ishikawa-chan, sei andato a sbattere contro un palo- lo derise Keiichi mettendosi a ridere.
-Io non la stavo per niente guardando…chiaro?!- disse furioso.
Improvvisamente si sentì un forte rumore di un tuono dal cielo, che si ricoprì subito di grandi nuvole grigie.
Uno dei poteri, incontrollabili, di Satoru è che: a seconda della sua personalità può cambiare le situazioni meteorologiche: se è felice (quindi indifferente), il cielo è sereno; se è arrabbiato c’è un terribile temporale; quando è confuso crea un fortissimo vento; e poi molte altre.
-Scusa non volevo offenderti, dai andiamo, sta iniziando a piovere.- disse l’amico, prendendolo per un braccio e trascinandolo dentro la scuola, andando a sbattere per sbaglio contro qualcuna.
-Mi dispiace tantissimo, è tutto ok?- chiese Keiichi, porgendo la mano alla ragazza per terra.
-No, perché sono andata a sbattere contro un’idiota.- rispose, scansandogliela e rialzandosi da sola.
-Idiota io? Come sei cattiva, piccola.- le sorrise.
-Piccola? Chi ti credi di essere eh?! Non chiamarmi così mi fai schifo.- disse, per poi andarsene.
Quando si girò vide che la stava ancora guardando, quindi decise di fulminarlo con lo sguardo e sputargli in faccia.
-Usagi andiamo?!- la chiamarono delle ragazze.
-Eccomi!-.
-Keiichi andi….- chiese Tomoe, per poi fermarsi subito e vedere l’espressione incavolata nel volto dell’amico.
-Io….IO L’AMMAZZO QUELLA DONNA LAMA!- disse, mettendosi a calciare un albero. (Questa battuta l'ho presa da un anime che vi consiglio vivamente, perché è troppo bello! Si chiama: Rainbow Days)

Era quasi l’ora di pranzo e nella 3°D si stava svolgendo l’ora di letteratura antica.
-Che palle questa lezione!- si lamentò Ayato, sbattendo la testa sul banco.
-Modera il linguaggio e smettila di fare il bambino! Non voglio essere sgridata un’altra volta per colpa tua hai capito?- lo rimproverò sottovoce Kathryn.
-Ehi scricciolo, voglio i takoyati…fammeli!- disse, punzecchiandola.
-neanche per sogno. Visto che è suonata ti alzi e te li fai da solo.- disse, sentendo suonare la campanella che segna l’ora di pranzo.
-Ah è così che la metti, eh?- le chiese, per poi prendersela in spalla (per le gambe) e portandola nella cucina della scuola.
-lasciami, questo è un rapimento!- gli urlò, colpendolo alla schiena sotto sopra.
-Si, si. Comunque le tue mutandine con i panda non sono molto sexy, ma in compenso il tuo culetto è molto invitante.-.
-C..CHE!? Mettimi giù e abbassami la gonna!- replicò, ritrovandosi subito dopo nella cucina.
-Ecco fammeli.- le ordinò, lanciandogli gli utensili.
-Neanche se mi paghi, rosso.- gli rispose, incrociando le braccia e gonfiando le guance.
-Ah è così? Allora dico a tutti che indossi ancora le mutandine con i panda, come le bambine piccole!- la derise, con un ghigno.
-Ok, ok te li faccio! Basta che dopo mi lasci in pace!-.
Per preparare quelle polpette fritte, ci mise molto tempo, saltando anche un ora di lezione, perché Ayato li voleva croccanti all’esterno e morbidi all’interno.
Ogni volta che la rimproverava o la faceva ricominciare da capo, partiva sempre un piccolo litigio tra i due, perché nessuno voleva essere comandato dall’altro.
-Assaggia, come sono?- chiese, porgendogli una polpetta.
-Mh…non sono ancora croccanti al punto giusto…- rispose, assaggiando meglio.
-Basta mi sono rotta! Non stiamo a Master Chef o in qualche cucina stellata! Già è tanto che te li ho fatti!- si lamentò Kathryn, puntandogli un mestolo in faccia, non notando che c’era ancora della pastella sopra.
-Ahahahahaha, ops scusa.- disse sarcasticamente, ghignando, vedendo la faccia di Ayato piena di impasto.
-è così che la metti eh? Ora ti faccio vedere io, cosa succede a chi disubbidisce il proprio padrone.- rispose, lanciandole una manciata di salsa e imbrattandole l’uniforme.
Da lì incominciò una battaglia tra risate e lanciate di cibo, ma ad un certo punto Ayato vide qualcosa di strano in lei.
-Ehi scricciolo, cosa sono quei taglietti sui tuoi polsi?- chiese, prendendole la mano e osservandola meglio.
-Non sono affari tuoi e non toccarmi con le tue sporche mani! Chissà cosa ci fai con quelle da solo.- rispose, cambiando argomento e guardandolo con espressione pervertita.
-Sai queste sono informazioni top-secret e non cambiare argomento!-.
-Anche questa è un’informazione top-secret! Quindi lasciami in pace e andiamo a lezione!- disse lei, per poi prendere la propria roba e uscire dalla cucina.
-Io se fossi in te andrei a casa. Conciata in quel modo il sensei non ti fa entrare in classe.-.
-E allora cosa mi consigli di fare?-.
-Andiamo a casa ovvio!-.
-E le lezioni?-.
-Fai sega, tanto quelli non si accorgeranno della nostra assenza.- disse e prima che la ragazza potesse dire qualcos’altro la prese per un braccio, portandola fuori dalla scuola.

Erano le 17.05 e le lezioni erano finite, nel liceo gli alunni stavano svolgendo lezioni private o partecipavano ai club, ad esempio quello di basket.
-Allora mammolette, non siete venuti qui per giocare a campana o a carte, qui bisogna sudare e correre. Quindi, se non volete essere cacciati a calci nel sedere da quella porta, impegnatevi. Capito?!- urlò il couch ai nuovi arrivati.
-Ma secondo lui stiamo in un campo di addestramento militare?- chiese Kou, ad un suo compagno di squadra.
-Cosa hai detto, finto biondo?- lo rimproverò il couch.
-niente signore!-.
-Bene iniziamo con dei passaggi…tu nanetta con le codine, come ti chiami?- chiese il couch.
-Glaphyra Lathsveiz, signore.- rispose la ragazza, in modo indifferente.
-Mettiti in squadra con questo stecchino- disse, indicandole Kou.
La ragazza senza fare alcuna sceneggiata, andò a posizionarsi davanti il ragazzo, con espressione gelida.
-Ci rincontriamo, neko-chan!- disse il ragazzo con un grosso sorriso, che venne subito ignorato –Che gattina fredda che sei…fai un sorriso! Sei capitata con il ragazzo più figo della scuola!-.
-Wow, che fortuna- disse sarcasticamente, fingendo di essere felice.
-Non ti preoccupare, quel tuo cuore di ghiaccio te lo sciolgo io!- disse, facendole l’occhiolino.
-Non vedo l’ora….-.

Nel frattempo nella 3°B i due rappresentanti di classe, Nephy e Shin, erano intenti a svolgere le loro mansioni, ma l’unica che stava facendo il proprio lavoro era la povera umana.
-Dai, Tsukinami-kun, aiutami a fare questi noiosi moduli per il sensei! Non stare li a giocare con quei dadi!- lo rimproverò Nephy.
-In questo momento non ho intenzione di fare niente, quindi me ne vado a casa.- rispose, prendendo la sua roba e alzandosi.
-Ehi tu non hai il diritto di andartene così, senza darmi una mano!- gli urlò contro raggiungendolo, per prenderlo per una spalla.
-Non toccarmi con quelle sudice mani da semplice umana!- disse, afferrandole la mano e spingerla.
-Ehi, come ti permetti?! Come semplice umana, cosa intendi?!- gli urlò, non avendo però alcuna risposta, visto che se ne andò, sbattendo la porta.
-Domani giuro che gliela faccio pagare!-.
-A chi gliela farai pagare, Nee-chan?- le chiese Usagi, spuntando dalla porta.
-Niente, è solo che ho a che fare con un cretino a livelli olimpionici!-.
-COSAAA?! Ti ha toccata o maltrattata?!-.
-No, no, non mi ha fatto niente. Ora andiamo a casa, che mamma ha fatto la pasta al forno!- rispose, cambiando argomento.
-SIIIIII!-

Erano le 17.30 e nell’aula di biologia c’era una lezione privata in corso.
-Come fai a non capire dei procedimenti, che pure i bambini delle medie riescono a fare?!- rimproverò Yuma, Virginia.
-Tsz non urlare, pari un incrocio tra una scrofa e una cornacchia.- rispose, continuando a sgranare le sue amate zollette di zucchero.
-EHHH, CHE HAI DETTO? Smettila di chiamarmi scrofa e esegui questa operazione!- gli ordinò, indicando il quanderno.
-No, non mi va. Ora lasciami i pace, scrofa-chan-.
In quel momento la ragazza fece comparire dal nulla un frustino di 40 cm, sbattendolo contro il banco.
-Cosa hai detto? Ripetilo se hai il coraggio, tanto non ho paura di usarlo contro di te e far spaire quel fastidioso sorriso da pervertito spilungone, che non sei altro!- disse lei, con espressione tra il malefico e il pervertito -E ora falli!-.
-E se no che mi fai, piccoletta?- le rispose, per poi prenderla di peso, sdragliarla sul banco e mettendosi sopra.
-Sai, non pensavo che una studentessa come te, acqua e sapone, fosse così pervertita da portare un frustino. Che cosa ci vuoi fare, sculacciarmi?- le chiese con un sorriso malizioso.
-Io lo porto sempre dietro con me per mettere in riga i nullafacenti come te e non ho paura di un bambinone troppo cresciuto con gli ormoni a mille!- gli rispose, sfidandolo con lo sguardo.
-Ohh, sensei, come è determinata. Sai anche se il tuo corpo non è molto irresistibile con quelle tue treccine da secchiona, non sarebbe male.- disse, leccandosi le labbra.
-Le…levati di dosso, stupido orso!- rispose, balbettando.
A quelle parole, Yuma si alzò subito dal corpo della vittima dirigendosi verso la porta con aria furente.
“Orso”…è un ricordo troppo duro per il suo passato.

Virginia e Yuma non erano i soli a passare il pomeriggio sui libri, anche Melody si trovava in biblioteca, a leggere qualcosa.
-Ehi, che stai leggendo?- le chiese una voce dolce.
-Niente di che, Scarlett. Ripasso alcune melodie in cerca di qualche ispirazione, per la nuova canzone. A proposito, non è che avresti qualche libro in più da prestarmi?-.
-Non mi dire che te li sei persi di nuovo?-.
-No, non li ho persi...è capitato soltanto una volta. Comunque domani deve venire un mio lontano cugino dall’Argentina, per uno scambio di studenti e gli mancano ancora alcuni libri.- rispose lei, con un espressione adorabile e innocente.
-Non mi guardare con quello sguardo da cagnolino abbandonato! Mi sembra che, Onigiri Matsumoto della 5°C, abbia dei libri in più, visto che suo fratello ha lasciato da poco la scuola.-.
-SUL SERIO?! Devo andare subito nel cortile!- disse, alzandosi subito dalla sedia e mettendosi a saltellare dalla gioia.
-Perché?-.
-Anche se non è una ragazza tanto popolare, non passa molto inosservato. È un po’ strana. Grazie mille, per sdebitarmi ti comprerò il nuovo DVD di American Horror story!-.
-CHE?! SUL SERIO?! Io ti amo!- esultò, mettendosi a saltellare pure lei.
-Scusatemi, se non vi crea disturbo, qui c’è qualcuno che ha intenzione di studiare…- le rimproverò un ragazzo nerd, con gli occhiali e i brufoli più grossi di lui.
-Ehm, scusaci.- disse Scarlett, in modo imbarazzato, ricomponendosi.
-Ti devo lasciare! Domani fatti trovare davanti il nostro luogo segreto!-.
-Il vecchio bagno del bidello?-.
-Nooo quello nuovo! Ciaoo- urlò, prima di andarsene dall’edificio.

La scuola stava per chiudere e sotto il grande albero, seduta sulle grosse radici, vi era una ragazza molto minuta, prive di forme, intenta ad osservare il paesaggio e a leggere un libro, dalla copertina alquanto insolita.
-ONIGIRI-SENPAIIII!!!- urlò una ragazza, venendole incontro correndo.
-Che cosa voi, Kurai?- chiese la ragazza, fermandola con una mano sopra la faccia, calmandola.
-T…ti defo chifere una cofa, puoi tofere la mafo?- chiese a sa volta, cercando si farsi capire.
-Che?-.
-TOGLI LA MANO!- chiese, con più forza.
-Ahh, scusa.- disse, per poi lasciarla respirare –allora, di cosa hai bisogno?-.
-Mi servono dei libri per…mia sorella. Mi chiedevo se ne avessi qualcuno in più?-.
-Certo, basta che non sono per un maschio…non vogliono che vengano rovinati o sporcati da uno di quegli ibridi pieni di testosterone!- disse lei, accennando al suo odio profondo.
Detesta quegli esseri che pensano solo a loro stessi.
-Si, è solo per mia cugina, eheheh.- rispose, cercando di essere più credibile possibile.
-Non erano per tua sorella? Kurai, non è che mi stai nascondendo qualcosa?- chiese, guardandola negli occhi e intimidendola ancora di più.
-No, no, avrai capito male. Servono a mia cugina. Domani porta i libri e lasciameli sotto il mio banco! È il terzo vicino alla finestra, ora devo andare, ciao!- disse, andandosene subito, senza far parlare l’altra ragazza.
-Mia cara Kurai, lo so che tu mi stai mentendo. Mai sottovalutare una strega delle arti oscure.-.

Non tutti si trovavano nel liceo, questo pomeriggio, infatti tre amiche: May, Ririka e Bella, giravano per i negozi a fare shopping.
-Ehi May! Andiamo in quel negozio!- disse Bella, saltellando e trascinando le amiche in un negozio di vestiti rosa.
-Non voglio andare in un negozio per bomboniere come te.- rispose in modo freddo, stringendo il suo coniglietto di peluche.
-Che cattiva. Vieni tu Ririka?- chiese, con occhioni da cucciolo.
-Per me è indifferente.- scrisse, sul block notes.
-Che pizza che siete. Allora cosa facciamo?- chiese, gonfiando le guance.
-Cibo- dissero entrambe le ragazze, indicando un negozio di muffin.
-Ma abbiamo appena fatto merenda con un pezzo di pizza!-.
-Io voglio i muffin! Anche Bunny li vuole!- si lamentò May, facendo il broncio.
-E va bene, ingrassate. Poi se vi lamentate che nessun ragazzo vi vuole, non venite a piangere da me.-.
-Ciccia, tra i dolci e i ragazzi sceglierei i dolci! Vero Bunny?- disse, per poi interpellare il coniglio.
-Ragazze io dopo devo comprare alcune cose, per un progetto scolastico- scrisse Ririka.
-Cioè?-.
-Un compito di geografia, che devo fare con un ragazzo nuovo.-.
-Uhhh, è carino?- chiesero le ragazze all’unisono.
-Si, ma è un pochino scontroso e strano…- scrisse, arrossendo subito.
-I ragazzi strani sono sempre i più interessanti!- replicò May, con espressione maliziosa, intimidendo le amiche.

Per fortuna gli allenamenti di atletica erano finiti e Safiya potè tornare a casa.
Per fortuna in quel non c’era nessuno a scuola e i corridoi erano desolati, ma una dolce melodia riecheggiava nell’aria. Pian piano si avvicinò alla fonte della melodiosa sinfonia, per sentirla meglio e arrivata nell’aula di musica i suoi occhi subito brillarono.

To be continued…

Ariciaoooo,
vi è piaciuto?
Lo so che mi odiate a morte, perché finisco sempre sul punto più bello, ma…si lo faccio apposta.
Scusatemi se troverete alcuni errori (anche se l’ho riletta diverse volte), ma non ho il tempo neanche di guardarmi in faccia!
Con la gita di una settimana, i professori che mettono le interrogazioni e i compiti sempre all’ultimo momento e tutti insieme, non ce la faccio!
Comunque mi dispiaceva molto che le altre Oc non avessero un fidanzato o qualcuno con cui litigare, quindi per ognuna cercherò di creare un personaggio maschile, per poi farli accoppiare come conigli...ehehehe *faccina pervy*
Ora vi devo lasciare, che non ritrovo più Yuma…quello quando serve non c’è mai!
-Ci sono io, Bitch-chan- dice Raito, avvicinandosi all’autrice.
-Stammi lontano, coso con i feromoni a mille!- replica, con una croce in mano.
-Ehi pervertito stalle lontano!- urla Yuma, scansandolo.
-Gnaaa, allora ci tieni a me!-.
-No, nessuno tocca il mio cibo!-.
-Ehi io non sono cibo!-.
*Parte un litigio che durerà per anni*
-Bene, Bitch-chan, ci rivediamo alla prossima Era! Bye bye!-

   
 
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