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Autore: sticky2012    04/05/2016    4 recensioni
Questa fanfiction è divisa in 2 parti. La prima ambientata durante il sesto anno di Ginny (settimo libro) mentre la seconda è ambientata l'anno successivo quando tutti, chi per una ragione e chi per un'altra, torneranno ad hogwarts e dovranno fare i conti con le conseguenze dell'anno precedente.
Di cosa parla? Di una Ginny innamorata del suo Harry ma , anche se lei farà molta fatica ad ammetterlo e ad accettarlo, entrerà qualcun'altro nel suo cuore.
Chi? Draco Malfoy. Mentre nella prima parte vedremo un Harry praticamente assente e una Ginny impegnata con un Malfoy molto "presente", nella seconda parte avremo tutti e tre i protagonisti insieme.
Perchè leggerla? Cercherò di far vedere una Ginny molto dolce, razionale e matura col suo Harry e farò emergere una Ginny completamente irrazionale e più spensierata con Draco.
Vedrete un Draco molto combattivo e pronto a tutto per ottenere quel che vuole realmente, una Ginny molto in contrasto con quello che le capiterà e un Harry innamorato nel termine più dolce.
Il finale? già scritto ed è già nella mia testa.
Ci sarà una scelta? Sì.
Chi la spunterà? leggete la storia.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Ginny
Note: Otherverse | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Capitolo 24
E la verità arrivò.

 
 
La giornata era cominciata nel peggiore dei modi e non ne voleva sapere di migliorare.
Mi sono svegliata in ritardo e, per non finire, appena sono uscita di casa mi sono infradiciata tutta perché oggi, oltre tutto, diluvia.
Quando sono arrivata al campo, credendo che l’allenamento sarebbe saltato per via del tempo, mi accorgo che le ragazze sono già tutte in volo.
Gwendolyn, accortasi del mio ritardo, mi ha fulminato con lo sguardo ed io sono corsa subito a cambiarmi. Appena ho staccato i miei piedi da terra, mi sono resa conto di quanto fosse difficile anche solo vedere la pluffa con quel tempaccio.
Avrò rischiato di scivolare dalla scopa una quindicina di volte e quando Gwendolyn ci ha fatto segno di abbassarci, sono cascata dalla scopa e sono atterrata di schiena.
Finisco dritta in una pozza di fango putrido e non so se urlare per il dolore o perché sono tutta sporca fino alla punta dei capelli.
-Ginny!! – Margareth cerca di tirarmi su ma con scarsi risultati, per colpa del terreno troppo scivoloso.
-Cosa state combinando voi due??- ci raggiunge Gwendolyn e, col suo aiuto, riesco ad alzarmi. Mi scrollo un po’ di fango da dosso; non ne posso più. Non vedo l’ora che questa dannata giornata finisca.
-Cosa ti prende oggi??- mi chiede Gwendolyn mentre ci avviciniamo allo spogliatoio.
-E’ questo tempaccio che mi rende nervosa!! E’ da stamattina che non me ne succede una giusta!!-.
-Una giornata no capita a tutti ma, tutto sommato, oggi non siete andate male!!-.
Sgrano gli occhi incredula, pensando che mi stia prendendo in giro.
-Non guardarmi così!! Ormai siete pronte!! Fra un mese inizia il campionato e credo di aver formato proprio una bella squadra!!!-. Dovrei sentirmi contenta ma oggi non sono per niente soddisfatta del mio allenamento.
-Se lo dici tu … sei il capitano!!- scrollo le spalle.
-Oggi sei proprio negativa!! C’entra Draco??- mi sorprende sentire questa domanda da Gwendolyn; è sempre così riservata che, difficilmente, s’intromette in questioni personali.
-No. Stranamente, quasi incredibilmente, è da un mesetto, dopo la scazzottata con Harry, che non combina più nulla!!!! Dovrei preoccuparmi, secondo te??-.
Scoppia a ridere.
-Sei incredula perché si sta comportando bene??- mi chiede incredula.
-Tu non lo conosci!! Io ho avuto a che fare con lui per quasi dieci anni e, ti assicuro, che per me, il Draco delle ultime settimane è un’assoluta novità!! Mi domando, ogni tanto, se riuscirà a tenere la testa a posto ancora per tanto!!-.
-Ginny, te lo ripeto!! Oggi, sei troppo negativa!!-.
La guardo un attimo e mi convinco che, forse, non ha torto.
-Ma sì!! Sicuramente hai ragione tu!! E’ questa pioggia che m’incupisce!!-.
-Brava!!! Ora, una bella lavata, e dritta a casa. Domani andrà meglio di oggi!!- mi da un colpetto sulla spalla e ritorna indietro a mettere a posto tutta l’attrezzatura.
Farò come mi ha detto!! Andrò  a casa, mi farò una bella dormita e mi passerà tutto.
Mi auto convinco e raggiungo le altre nello spogliatoio; mentre mi spoglio e m’infilo sotto la doccia, sento tutte le risate delle mie compagne, e d’improvviso ho come la sensazione che stia per succedere qualcosa di grave.
Che stupida che sono!!! Ha ragione Gwendolyn: sono io che mi faccio troppe paranoie!!
Non c’è nulla che non vada.
 

 
Apro la busta, lentamente ma dalla calligrafia con cui è stato scritto il mio nome, so già di chi si tratta.
E’ da tanto che non vedevo il mio nome scritto in quel modo. Quella calligrafia lunga, sottile ed elegante. Non mi aspettavo di ricevere una sua lettera. Appena l’ho vista, ho avuto l’istinto di bruciarla ma poi mi sono detto: che male può fare leggere una lettera??
Inutile perdere tempo; strappo la busta e leggo le poche righe scritte su una minuscola pergamena sporca.
 
Caro Draco,
non sai la gioia che mi provoca, anche solo scrivere il tuo nome.
Qui, ad Azkaban, le cose vanno peggio di come credevo. Non avere tue notizie, mi lacera l’anima. Conto i giorni che mi separano dal momento in cui ti riabbraccerò fuori da questo inferno!
Sono riuscita a farmi concedere dal Ministero, un incontro protetto con te.
Fra due giorni, nell’ aula otto al settimo piano del ministero.
Spero con tutta me stessa che tu venga.
Voglio rivederti, riabbracciarti e di parlarti di una questione fondamentale.
Ti supplico, vieni, figlio mio!
Con infinito amore
Tua Madre
 
Rileggo più volte la lettera e, poi, preso dalla rabbia, la strappo. Mi assalgono mille emozioni diverse. E’ da tanto che non mi capitava più di parlare dei miei né di pensarci.
Se fosse stato mio padre non avrei avuto il minimo dubbio. Non ci sarei andato, nemmeno sotto tortura ma, mia madre … è un altro discorso!!
Me la sento di chiudere la porta in faccia a mia madre?? Posso sopportarla per una decina di minuti?? Ci sono delle cose di cui forse dovremmo parlare. Di quello che farà quando uscirà da lì, della casa che non c’è più. E soprattutto … di Ginevra.
A proposito di Ginevra … c’è una cosa che devo fare. L’ho rimandata troppe volte. Voglio chiederle di andare a vivere assieme. E’ il momento giusto e, poi, così capirà che voglio crearmela davvero una vita con lei.
Infilo la lettera nel cassetto della scrivana, mi alzo e proprio, quando apro la porta, mi ritrovo la Parkinson davanti!!
Noto subito che indossa un pantalone nero e una dolcevita verde aderente; non posso fare a meno di accorgermi che la pancia inizia a vedersi decisamente troppo. Non è più giustificabile con un suo ingrassamento.
-Quante volte ti ho detto di non vestirti così ma di metterti qualcosa di largo che copra la pancia!!-  vederla così palesemente incinta mi fa arrabbiare così tanto. Vorrei sbattere la testa contro il muro.
-Lo faccio, infatti!! Quando sono in mezzo alla gente ma, a quest’ora, nei sotterranei non c’è nessuno tranne te. Sono tutti a cena!!- mi risponde così acida che mi vien voglia di tirarle una sberla. Deve ringraziare di avere quella pancia, altrimenti a quest’ora, avrebbe fatto la fine che si merita.
Devo sopportarla ancora per qualche mese e poi sarà tutto finito.
-Cosa vuoi??- le faccio segno di entrare nel mio ufficio.
-Voglio parlare con te sul da farsi!! E’ arrivato il momento di prendere una decisione!! Sono incinta e ho delle esigenze!! Non posso più nasconderlo!! Lo vuoi capire o no?? I miei genitori se ne sono accorti!!!-.
-COS’ HAI FATTO??- le mani iniziano a tremarmi.
-Sono i miei genitori!! Mia madre l’ha capito appena mi ha guardato in faccia!! Non ha minimamente creduto all’ingrassamento!! Che cosa dovevo dirle??- incrocia le braccia.
-I patti non erano questi!! Dovevi solo stare ZITTA!!- le punto il dito contro e lei arretra fino a sbattere contro la prima fila di banchi!!
-I patti sono da rivedere!!-.
-Gli hai detto che è mio??-.
Pansy non risponde e svia il mio sguardo. Il suo silenzio vale più di mille risposte.
-Pansy, non hai idea di quanto ti disprezzo!!-.
-Io non voglio passare per una poco di buono!!-.
-LO SEI!!!- le urlo addosso spaventandola.
-Ho un futuro da garantirmi!! Voglio sapere cosa si fa, adesso!!-. Non si fa turbare neanche se si sente dare della poco di buono.
Raccolgo le idee e cerco di mettere da parte la rabbia per farmi venire in mente un piano sensato.
Lei resta immobile a fissarmi.
-Te ne vai da Hogwarts!!- rompo il silenzio.
-Che cosa??- la sua voce diventa un sussurro.
-Sì!! Prendi la tua roba e torni a casa dai tuoi genitori!!- mi siedo sulla mia poltrona e mi porto le mani alle tempie.
-Tu sei matto!! Ora, mi vuoi far scappare!! I miei amici e la mia vita sono qui!!-.
-La tua vita sarà molto triste se non accetti le mie condizioni!!- le dico cercando di controllare la voce ma i miei occhi non riescono a mentire.
-OK. Mettiamo caso che io me ne vada e poi?? Poi come si procede?-.
-Quanto vuoi??- le dico alzandomi e portandomi di fronte a lei. Finalmente do voce ai miei pensieri.
-In che senso??- sembra non afferrare il concetto!!
-Quanti soldi vuoi??- le ripeto.
-Mi vuoi pagare per allontanare me e tuo figlio da te per sempre??-.
-No- la tranquillizzo – Quanto vuoi per scomparire dalla mia vita e da quella del bambino!!- pensavo fosse scontato quello. Se no l’avrei già pagata molto tempo fa.
-Stai scherzando??- la vedo visibilmente impallidita –E’ mio figlio!!-.
-Io con te non lo cresco!! Puoi scegliere se dare una vita di benessere a te e al bambino, anche se da separati, o una vita nella miseria insieme??-.
-Ti ripeto che io sono la madre!!! Non mi puoi comprare! Che persona sei, anche solo a pensarla una cosa del genere!!- la conosco troppo bene per farmi impressionare da questa sua finta aria sconvolta.
-Che cosa pensavi?? Che mi sarei preso cura di entrambi?? Tu, per me, non sei niente!! Ti disprezzo e non voglio condividere neanche un’ora della mia vita con te!!!- la mia voce assomiglia al verso di un serpente –Nemmeno uno!-.
-Ah si?? E poi? Dopo avermi pagato, cosa pensi di fare?? Di crescerlo tu e la Weasley?? Sei pazzo!! Lei non lo accetterà mai!!- mi risponde mentre si porta una mano alla pancia.
-Questi non sono affari tuoi … -.
-E’ MIO FIGLIO!! Non accetterò mai!! Puoi farmi la guerra che ti pare ma io ti garantisco che, se ti azzarderai a farmi una cosa del genere, diventerò la tua ossessione fino all’ultimo giorno della mia vita!!- ora è lei a minacciarmi??
-Mi stai minacciando? Tu a me?- mi viene da ridere.
-Io farò tutto quello che vuoi, mi nasconderò, non parlerò, me ne andrò da qui ma tu mettiti in testa che il bambino, senza di me, non lo cresci!! O entrambi o nessuno!!- sentenzia.
-Pensi di farmi paura?? Ti ho già detto quello che succederà!! Se tu non accetti di scomparire, io ti renderò la vita un inferno. Niente soldi, niente bella vita, non farai più parte della bella società. Ti toglierò tutto!! Resterai sola con un bambino, di cui ti pentirai di aver tenuto e, un giorno, anche lui o lei, ti odierà!!!-.
-Ma come fai a essere così?? Non provi niente per questo bambino che sta arrivando?? E’ sangue del tuo sangue e tu saresti disposto a rovinargli la vita??- una lacrima riga il suo volto ma non provo la minima pena per lei. Doveva pensarci prima.
-Proverò a essere un buon padre per un figlio, il giorno in cui tu te ne andrai!! Il suo destino è nelle tue mani. Tu lasciamelo e ti garantisco che gli darò qualsiasi cosa io possa dargli!!!-.
-MA NON CAPISCI!!! Fai tutto questo per la Weasley ma lei non considererà mai l’ipotesi!! MAI!! Quando gli dirai che hai avuto un figlio da me, mi potrai pagare quanto vuoi ma lei NON TI VORRA’ PIU’!!! L’hai già persa!!- urla tra le lacrime e io mi freno dal colpirla.
Le afferro un braccio e glielo giro all’indietro.
-Stai attenta a come parli! Non t’ intromettere in questioni che non ti riguardano! HAI CAPITO!! Tu sarai una pessima madre sia con me o senza di me!! Senza di me, sei nulla STRONZA!!-.
La vedo sofferente ma, allo stesso tempo, ha uno strano sorrisetto che non riesco a capire.
-Ho fatto bene a chiedere il suo aiuto. Ho bisogni di qualcuno dalla mia parte!!-.
Non capisco cosa mi voglia dire. Credo che abbia avvertito qualcuno ma non faccio in tempo a chiederle cos’ha fatto che la vedo allungarsi per guardare un punto oltre le mie spalle e, dal suo sguardo, mi rendo conto che non siamo più soli nel mio ufficio.
Colto dal terrore all’idea che sia Ginevra, mi maledico da solo per non aver controllato di aver chiuso la porta. Prendendo fiato e, lanciando un’altra occhiata carica di odio a Pansy, mi giro e mi trovo di fronte a tre paia di occhi sconvolti.
Paciock, la Lovegood e, niente che meno, Potter.
E’ ancora peggio di come pensavo.
Da come mi guardano, temo che abbiano sentito tutto.
Paciock è immobile e, dalla sua espressione, credo stia per svenire da un momento all’altro. La Lovegood mi guarda a bocca aperta, come se nemmeno lei sapesse cosa dire ma quello che mi preoccupa di più è Potter.
Si è voltato e, ora mi da le spalle ma ho fatto in tempo a vederlo mentre si copriva il volto con le mani.
Il silenzio assordante viene rotto dal ghigno divertito di Pansy e, mai come ora, vorrei lanciarle una maledizione senza perdono.
-Adesso viene il bello!! – mi sussurra sporgendosi verso di me.
-Questa la paghi, maledetta!!- non importa quando finirà questo incubo ma, prima o poi, lei avrà la lezione che si merita.
-Eravamo venuti per cercare un compromesso con te, per il bene di Ginevra- dice un Paciock in maniera meccanica –Ma tu aspetti un figlio da Pansy Parkinson!!-.
Paciock fissa il vuoto ed è sbiancato; credo stia per svenire.
-BASTA!!-. La Lovegood interrompe questo scambio di sguardi velenosi tra me e Pansy e prova a scuotere Paciock che non si è più mosso.
-Che cosa avete da guardarci in quel modo??- ride Pansy –Sarete mica preoccupati per la vostra amichetta Weasley??-.
Non faccio in tempo a girarmi per insultarla che vedo Potter correre fuori dal mio ufficio; non ci penso due volte, lascio Pansy con la coppietta e inseguo Potter.
Non m’interessa cosa Pansy dirà a quei due ficcanaso; ora, devo solo fermare Potter e impedirgli di arrivare prima di me da Ginevra.
Non lo vedo da nessuna parte. Salgo le scale e, proprio davanti al portone della Sala Grande, lo vedo appoggiato al muro mentre cerca di riprendere fiato.
-Potter, fermati!!!-.
Appena sente la mia voce prova a ricominciare a correre ma io, scattando in avanti, lo blocco.
-Non ti azzardare Potter!!! Non ti sono bastate le botte dell’altra volta??-.
Potter mi guarda in un modo che non ha mai fatto, come se avesse paura e, allo stesso tempo, non volesse difendersi.
-Non parli Potter?? Che cosa vuoi fare?? Andare da Ginevra a spifferare tutto come ti piace tanto fare??-. Non sentirlo parlare m’innervosisce ancora di più!
-No!!- ha la voce quasi strozzata –No! Non darò io questo dispiacere a Ginny! Non le darò questo dolore, al posto tuo!!-.
Mi aspettavo tutto tranne questo.
-Tu non sai …-.
-Ti prego, Malfoy! Evita di darmi spiegazioni! Non voglio sapere i dettagli. Non m’interessano, a me importa solo di lei-.
-Tu non sai niente!!- mi avvicino cercando di non far esplodere tutta la mia frustrazione.
-Forse hai ragione ma sai cosa so, invece?- mi chiede fingendosi divertito –So che sei una persona cattiva ed egoista. So chi era Ginevra prima di te!! Era serena, aveva una famiglia che le voleva bene, aveva me che non le avrei mai dato alcun tipo di dolore volontariamente. Non avrebbe avuto grossi dispiaceri, nessuno le avrebbe fatto conoscere cosa volesse dire umiliarsi per qualcun altro. Sarebbe stata amata e rispettata come merita, avrebbe avuto la vita che ha sempre sognato di avere. Una vita normale. Poi sei arrivato tu. L’amore!! Tante belle parole e zero fatti. Ha fatto di tutto per dimostrati il suo amore. Ha rinunciato a tutto e tu?? E tu, pezzo di merda, cosa le dai in cambio?? Un figlio con un’altra, un tradimento. Tutta la felicità che lei costruisce, con impegno e con pazienza, tu gliela distruggi ogni volta. Non sai fare altro. Ne hai fatte di cose terribili ma questa è … agghiacciante.-.
Per la prima volta da quando lo conosco, mi viene voglia di giustificarmi con lui come a volergli dimostrare che sta sbagliando su di me ma non riesco a dire nulla.
-Che cos’hai al posto del cuore?? L’Hai fatta di nuovo sperare in qualcosa che, presto, le toglierai ancora. Lei è convinta di poter passare una vita con te, pensa che tu sia cambiato e, mentre lei mette a posto i pezzi tra di voi e cerca di farti accettare da tutti, tu le nascondi un bambino-.
Parla sottovoce come se non volesse che nemmeno io ascolti.
-Io l’ho saputo dopo!!-.
-NON IMPORTA!! Non importa quando l’hai saputo!! Avevi Ginevra Weasley e scopi con la Parkinson!!!-. Mi punta il dito contro mentre vedo la rabbia nei suoi occhi.
-Se tu non ci avessi separati, io e Ginevra non ci saremmo lasciati e tutto questo non sarebbe mai successo!!!!- gli rispondo spazientito ma neanche troppo convinto!
-IO; IO E SOLO IO!! Le colpe sono sempre tutte mie o di Ginevra!! Tu non hai mai colpe!! MAI!! Non è colpa tua se Silente è morto perché è stato Piton. Non è stata colpa tua se sei diventato un mangiamorte perché erano i tuoi genitori a volerlo. Non è colpa tua di tutti i morti che la tua gente ha causato perché tu non potevi tirarti indietro. E adesso non è colpa tua se hai messo incinta Pansy perché, ora, vuoi riversare le responsabilità su di me!!!-.
Taccio. Vedo la vena del suo collo gonfiarsi a ogni parola che dice. Vorrei controbattere ma sarebbe inutile tentare di spiegargli tutto e poi, a quale scopo?? Andrà sempre da Ginevra!!
-Solo una cosa, Malfoy! Ma in tutta questa storia, dove sarebbe il tuo amore per Ginny??- mi chiede come se io fossi un bambino.
-Tu non hai idea di come mi sono sentito quando mi ha lasciato! Ero disperato-.
-IO HO PERSO I MIEI GENITORI!! Sono cresciuto con degli zii che mi odiavano, ho perso decine di persone e, mai, sono arrivato ai tuoi livelli!! Ah, e poi mi stavo dimenticando un dettaglio. Io sono stato lasciato da Ginevra … per te. E, nonostante tutto, io la amo ancora e piuttosto di dare un dolore a lei, mi lancerei nel fuoco. Lei era l’amore della mia vita e tu me la stai distruggendo. Ero disposto anche ad accettarti, per il suo bene. Ma adesso, basta!! Non starò a guardare mentre la distruggi in pezzi!!-.
-Beh, dovresti festeggiare! Potrebbe non volermi più!!- sorrido beffardamente.
-Io non festeggio mai sul dolore di Ginny!! E togli pure il condizionale … non ti vorrà più!!- sentenzia.
Questo è ancora tutto da vedere!!!
-Hai tempo fino a domani, Malfoy! Domani andrò a far visita a Ginevra e non voglio doverle dire io tutta la verità!!-.
Maledizione, ho meno di ventiquattro ore. Ho una fitta allo stomaco, vorrei appoggiarmi al muro ma non voglio dare la soddisfazione a Potter di vedermi così.
-Non te la lascerò, Potter. Non ti libererai di me-.
-Io non faccio più minacce. Io la amo e basta. E aspetto!!-.
Mi lancia un ultimo sguardo accusatore, si sistema la maglia e si allontana fuori dal castello.
Non ho tempo per riflette su cosa fare con Potter. La mia priorità è solo una, adesso.
Sono tentato di scendere nei sotterranei e far passare cinque brutti minuti a Pansy. Se solo non fosse venuta nel mio ufficio …
All’improvviso, anche l’ira contro Pansy si trasforma in delusione. Delusione per me stesso. Ha ragione Potter. Do sempre tutte le colpe agli altri: alla mia famiglia, ai Weasley, a Potter, a Ginevra, a Pansy. E io non me ne prendo mai una.
Vorrei solo che domani a quest’ora Ginevra mi parlasse ancora. Solo questo. Una speranza.
 

 
Mi smaterializzo davanti alla porta di casa sua. Sento le ragazze che, dall’interno, ridono. Riesco a distinguere la sua risata; sembra una musica. Vorrei restare tutta la notte qui fuori per tardare, il più possibile, il momento tanto agognato ma non posso. Prima parlo e prima trovo una soluzione.
Appoggio la fronte alla porta e respiro. Non dovrei avere paura di questo, ho affrontato cose molto più terribili ma preferirei essere di nuovo un mangiamorte che fare questo.
Mi torna in mente l’espressione scioccata di Potter. Non ha ragione lui quando dice che la sto distruggendo in pezzi. Io non ho rovinato Ginevra e lei mi capirà … prima o poi.
Busso alla porta e subito sento dei passi, dentro la casa, che si avvicinano.
Quando mi apre e la vedo, penso di non averla vista mai così bella da quando la conosco. I capelli ramati un po’ mossi e, senza trucco, con quel sorriso grande che ti fa fermare il respiro.
-Ciao!!! Perché hai bussato???- mi chiede prendendomi per una mano e portandomi dentro casa.
E’ euforica. Non credo lo resterà per molto.
Mi tira in cucina, dove sono sedute tutte le altre ragazze che mi salutano tutte felici. Dai calici sul tavolo, capisco che stanno per brindare.
-Cosa si festeggia??- chiedo con un filo di voce, guardando Ginny che mi sta stritolando la mano.
-Oggi, la giornata era cominciata male ma sta finendo nel migliore dei modi!!!- esulta tutta sorridente. Sprizza gioia da tutti i pori.
Sento le gambe molli e le mani cominciano a sudarmi. La vedo così contenta. Come posso darle una notizia del genere adesso?? Mi torna in mente la frase di Potter: “Tutta la felicità che lei costruisce, tu gliela distruggi ogni volta!!!”.
-E perché??- cerco di ricacciare indietro le parole di Potter ma non riesco. Sono impresse nella mia mente.
-Malfoy, devi stare attento!! La tua ragazza sta per diventare ancora più famosa di quello che è già!!!- dice Margareth dall’altra parte del tavolo mentre mi strizza l’occhio.
Guardo Ginny cercando una spiegazione per le parole di Margarteh.
-Gwendolyn ci ha appena detto che la Gazzetta del Profeta dedicherà la prima pagina a tutte noi della squadra, con tanto di foto e interviste a ognuna di noi!! Dovrebbe uscire la settimana prossima!!- applaude mentre saltella sul posto.
Le do un bacio in fronte e me la trattengo vicino a me più del dovuto. Ispiro il suo profumo e ricaccio indietro la tristezza. Non voglio rovinarle anche questo piccolo momento.
Ginny si stacca da me e il suo sorriso è scomparso.
-Non sei contento??- mi chiede confusa –Perché hai quella faccia??-.
-Certo che sono contento. Ve lo meritate!!- dico sottovoce tenendomi la sua mano stretta nella mia. Ma è troppo tardi; si è accorta che ho qualcosa che non va.
-Malfoy, ti avviso!! Stasera non c’è posto per il tuo cattivo umore. Dobbiamo solo festeggiare!!!- mi rimprovera di nuovo Margareth.
Chissà cosa mi dirà Margareth quando saprà cosa ho combinato! Mi stava diventando simpatica!!
Dovrei fingermi il Malfoy di sempre e farle festeggiare per bene e, solo dopo, parlare con Ginny ma la mia faccia non risponde ai comandi.
-Si, brindiamo!!!- dico alle altre che cominciano a riempire i calici.
Provo a non far trasparire la mia angoscia ma la mia voce esce molto più dura di come vorrei. Ginevra, accanto a me, è ancora più allarmata e mi fissa dritto negli occhi.
-Malfoy, mi devo preoccupare??- mi chiede mentre afferra un bicchiere che le porge Gwendolyn. Io prendo il mio e lo avvicino al suo.
-Brinda con me, Weasley!!!- la tiro a me e le do un bacio stampo. Le sue labbra sanno di fragola.
Margareth si avvicina e trascina entrambi in mezzo alle altre e, controvoglia, sono costretto a staccare la mia mano dalla sua. Con la coda dell’occhio la vedo mentre viene di nuovo travolta dall’entusiasmo delle altre ragazze.
Di fronte a me vedo Oliver, il fidanzato di Maggie che vive in Scozia; l’ho già incrociato un paio di volte in giro per casa. Gli ho detto solo un ciao ma mi è subito sembrato un ragazzo noioso.
Lo vedo davanti a me, abbracciato alla sua ragazza. Sorridenti. Forse saranno anche noiosi ma sicuramente non hanno i problemi che abbiamo io e Ginevra. Stasera andranno a dormire tranquilli nella loro monotonia mentre io …
In questo momento vorrei tanto che si potesse dire di me e Ginevra che siamo noiosi. Vorrei anch’ io stare abbracciato a lei, senza il terrore di quello che sta per succedere.
Oliver mi sorride e, per la prima volta, contraccambio. Voglio che qualcuno stasera non pensi che io sia solo un grandissimo stronzo.
I brindisi vanno avanti per circa un’ora. Ogni tanto Ginevra si avvicina a me e io, con qualche scusa, mi allontano sempre. Le do solo un paio di baci a stampo per evitare di agitarla troppo. Quando vedo che il clima di euforia si sta spegnendo, spero sempre che qualcuno di loro proponga un altro brindisi. Cerco di posticipare il momento tra me e Ginevra e vorrei che la festa potesse durare tutta la notte.
Margareth è quasi ubriaca e continua ad abbracciare Ginevra. Non ce la faccio più!! Devo liberarmi di questo peso. Più aspetto e peggio è!!
Mi avvicino a Ginevra e la prendo per mano.
-Si può sapere cos’hai??? E’ tutta la sera che non dici una parola!!!- si sta arrabbiando. Non posso più rimandare.
-Vieni con me!!!-.
Le stringo ancora più la mano e me la tiro dietro su dalle scale; apro la porta di camera sua e la faccio entrare per prima.
Una volta dentro mi assicuro, questa volta, di chiudere la porta.
-Cosa succede Draco?-. Poche volte mi chiama solo per nome e quando lo fa, o è arrabbiata o è preoccupata. La porto vicino al letto, senza rispondere.
-Siediti!!- le dico e lei obbedisce immediatamente.
Faccio un lungo respiro e m’inginocchio davanti a lei. Non voglio distanza tra di noi e, forse, voglio anche cercare di bloccarle qualsiasi eventuale via di fuga.
-Ti amo, Weasley. Lo sai vero??- meglio metterlo in chiaro prima di cominciare.
-Mi stai spaventando??- ormai non c’è più il minimo sorriso sul suo volto. Se la conosco bene, so che, una parte di lei, sa già che ho combinato qualcosa.
-Le accarezzo una guancia ma lei si scansa subito. Faccio dei lunghi respiri, prendo coraggio e la guardo dritto negli occhi.
-Ti ricordi quando sono venuto qui, in questa casa, per la prima volta??- non risponde ma i suoi occhi non mascherano la sua ansia –In realtà, avevo una cosa da dirti ma poi sono stato sopraffatto dagli eventi e non l’ho più fatto!!-.
-Niente di grave, vero???- ora non è più ansiosa. E’ spaventata.
-Quando, io e te, ci siamo lasciati, io ho passato dei mesi non facili. Ero arrabbiato e, quando io sono arrabbiato, non faccio mai cose sagge. Invece di migliorare, sono regredito!!-.
-Questo già lo so!!- mi guarda come se stesse scacciando via dei brutti pensieri.
-Io e te non stavamo assieme!!- voglio che se lo ricordi.
-Draco, parla!!- mi risponde autoritaria.
-Tu sai che sono andato a letto più volte con Pansy, in quel periodo??-.
Dopo un attimo d’incertezza, vedo il suo volto rilassarsi. Il sorriso torna a disegnarsi sul suo voto e la sento sospirare di sollievo. Mi prende il volto e mi da un bacio.
-Malfoy, mi hai fatto prendere un colpo!!! Lo so cosa hai fatto e non voglio sapere il numero preciso delle volte in cui siete stati assieme!! L’ho accettato quando ho deciso di ricominciare!!-.
Ha capito una cosa sbagliata e questo complica ancore di più la situazione.
Cerca di abbracciarmi ma io mi divincolo. Da questo gesto, lei si blocca come se avesse preso una scossa elettrica e capisce che non ho ancora finito.
-Cos’altro c’è??- mi chiede gelida.
Cerco di contare i miei respiri e quando sono a quota sessanta, cerco di recuperare anche la salivazione.
-Pansy è incinta -.
Tre parole. Tre semplici parole ma, al tempo stesso, così pesanti.
Ginny apre la bocca per parlare ma poi s’immobilizza; guarda un punto lontano della stanza.
Appoggio la mia fronte alle sue ginocchia e non so quanto tempo passa prima di risentirla parlare.
-Ti prego … dimmi … dimmi che … non è il tuo!!!-.
Non è più la sua voce ma sembra il mugolio di un animale ferito.
-Mi dispiace!!-. Resto fermo con la testa sulle sue gambe ma la sento portarsi le mani alla bocca.
-Di quanti mesi è?- sussurra sillabando le parole.
.E’ entrata nel sesto!!-.
Il suo silenzio è segno che, nella sua mente, sta facendo i calcoli per capire quando è stato concepito.
-Perché te l’ ha detto solo adesso??- sento la sua voce rotta; so che sta per piangere.
Resto in silenzio. Non ho più le forze di dirle altro. Mi arrendo.
-Ti ho chiesto perché solo ora??- si sta arrabbiando.
Il mio silenzio deve essere molto loquace.
-Perché tu l’hai saputo solo adesso, vero??-. Non ho il coraggio di guardarla in faccia –Draco, GUARDAMI!!-.
-Mi dispiace!!- sussurro con la poca voce che mi è rimasta.
Sento un brivido percorrerle tutto il corpo. Con più forza di quello che mi aspettavo, mi spinge via e cado malamente sul pavimento.
E’ in piedi davanti a me. Non l’ho mai vista così! Ha gli occhi pieni di lacrime e, al tempo stesso, iniettati di rabbia. Pensare che solo due ore fa, era tutta un sorriso. Mi torna in mente la frase di Harry e, stavolta, non riesco più a scacciarmela da dosso.
-Da quanto lo sai?- mi alzo in piedi e, senza guardarla in faccia, provo a riavvicinarmi.
-TI HO CHIESTO DA QUANTO TEMPO LO SAI??- mi spinge mentre cerca di guardarmi in volto. Non m’importa se urla; lo merito!!
-La prima volta che sono venuto qui in casa, lo sapevo già!-.
La vedo impietrirsi di nuovo.
-Tu … hai voluto tornare con me … sapendo che aspetti un figlio da Pansy??-.
Questo tono sussurrato mi risulta ancora peggio delle urla.
-Ti volevo troppo. Non ho più avuto il coraggio di dirtelo!!-.
Torna a sedersi sul letto quasi con fatica e si porta la testa tra le mani. L’ho distrutta!! Ha ragione Potter: le ho fatto ancora del male!
-Io amo te!- sentenzio anche se inutilmente.
Scoppia a ridere ma con un suono isterico e quando alza la testa, vedo le lacrime rigarle il volto.
-Tu mi ami??- continua a ridere –E se non mi amavi cosa facevi??-.
-Non …-.
-STAI ZITTO!!- mi urla in faccia –Non voglio più sentire la tua voce!! Non riesco nemmeno più a guardarti in faccia!! Tu sei malato!!-.
Gira per la stanza senza sapere nemmeno lei cosa fare.
-Puoi dire e fare quello che vuoi ma io non ci rinuncio a te!-.
-Ah no??- si asciuga una lacrima –Quale sarebbe il tuo piano diabolico?? Io, Te e Pansy assieme. Io faccio la tua fidanzata mentre tu cresci un figlio con un’altra donna!! E’ questa la tua idea??-.
-No …-.
-Tu non la minima idea di cosa sia l’amore. Sei il fottuto bastardo che ho sempre conosciuto fin da quando ero piccola!! Non sai cos’è il bene. Tu sai fare solo del male!! Mi fai schifo!!-.
-Non è vero- provo a ribattere ma lei è un vulcano di parole.
-Le parole stanno a zero!! Una cosa del genere è gravissima e va aldilà di tutto e tutti!!- respira forte come se avesse il fiatone –Come hai potuto mentirmi così??-.
-Non era prevedibile!! Lo capisci che non l’ho scelto io??- cerco di farle capire che se avessi potuto, lo avrei evitato con gioia.
-E non hai scelto neanche di mentirmi, per tutto questo tempo??- mi guarda come se fossi un animale.
-Non ho avuto il coraggio … te lo giuro!!-.
-Ti credo! Sono certa che non hai avuto il coraggio!! Sai perché? Perché sei un egoista!! Hai pensato solo alla tua di felicità e mai alla mia. Non ti è venuto in mente che io avrei sofferto di nuovo perché a te non importava!!-.
Un’altra lacrima le scende sullo zigomo ma ormai non prova neanche più ad asciugarle.
-Non ti ripeterò quello che ho fatto io per te e, invece, tu come mi hai ripagato!! L’ho già fatto troppe volte e sarebbe solo fiato sprecato!!-.
-Prova a capire i tempi!!- le suggerisco.
-NON M’IMPORTA UN CAZZO DI QUANDO TE LA SEI SCOPATA E L’HAI MESSA INCINTA!!- credo che le urla siano arrivate fino al piano di sotto –Non capisci? Non è questione di perdonarti! Cosa che già non farei mai ma, anche se lo facessi, io non accetterò mai il fatto che tu sei padre di un bambino che hai avuto con la Parkinson mentre ti dichiaravi folle di amore per me! Mai!-.
-Troveremo una soluzione … - cerco di essere deciso nelle risposte.
-Se io accettassi questo, non sarei più Ginevra Weasley ma diventerei una persona che tu hai plasmato a tuo piacere e somiglianza. Se io accettasi questo, non riuscirei più a guardarmi allo specchio perché mi farei schifo da sola!-.
Va alla finestra e mi da le spalle ma sento lo stesso i singhiozzi del pianto.
-Ti prego!!- mi avvicino a lei e, disperato come non mai, m’inginocchio davanti a lei. Mi sto sottomettendo a una Weasley e continuerei a farlo se servisse a qualcosa.
-Alzati!! Supplicarmi non serve!!- ma io resto fermo dove sono –Vattene, Malfoy!!-.
-No!!- non voglio allontanarmi da lei. No. Si gira e si piega leggermente per guardarmi bene negli occhi.
Vederla con le guancie arrossate, con gli occhi pieni di lacrime è qualcosa di devastante anche per me.
-Sono stanca. Siamo arrivati, alla fine! Ma non ti vedi?? Non vedi come ci siamo ridotti entrambi?? Io umiliata e straziata e tu, stanco di essere qualcosa che non sei!! Torna alla tua vita, Malfoy. Torna in mezzo alla tua gente, nel tuo ambiente, con i tuoi amici serpeverde. Più provi ad essere qualcosa che non sei e più io pago le conseguenze. Basta! Pagherei qualsiasi cifra e farei qualsiasi cosa, per tornare indietro di tre anni quando ti odiavo con tutta me stessa. Tre anni fa, stavo bene. Avevo ancora tutto, compreso la mia famiglia!- si alza –Non voglio più trovarti quando torno. Per favore!!-.
Si allontana, esce dalla stanza e chiude la porta.
Resto lì in ginocchio con la testa appoggiata al pavimento e piango. Per la prima volta, nella mia vita, piango per una donna. E non una qualsiasi.
Piango per la donna della mia vita.
 
 

 
Scendo al piano di sotto con le mani sullo stomaco; mi sembra di dover vomitare da un momento all’altro.
-Ginny, ehi!! Vieni, dobbiamo parlare delle … - sento in lontananza Gwendolyn parlare ma non mi fermo neanche a guardarle. Afferro la prima giacca che trovo ed esco di casa.
In mezzo alla strada, quasi deserta, cammino più veloce che posso per mettere più distanza possibile con quella casa. C’è lui lì dentro e io voglio essere certa di non doverlo più vedere.
Non riesco a fermare le lacrime e mi fanno male tutti i muscoli del mio corpo! Provo lo stesso dolore di quando precipito dalla scopa mentre sono in volo. Devastante.
-Ginny!! Ginny!! Ma dove vai??- mi sento chiamare e io accelero ancora più il passo. Riconosco che non è la voce di lui ma non mi voglio fermare.
Mi sento afferrare per una spalla e, controvoglia, mi arresto. Sono Margareth e Bonnie.
-Posso sapere cosa è successo??- mi chiede Margareth con il fiatone, per la corsa che ha appena fatto.
-Mi devo allontanare!!- rispondo mentre comincio a camminare anche se più piano. Entrambe tengono tranquillamente il mio passo.
-Perché piangi??- chiede Bonnie quasi intimidita.
-Ha combinato qualcosa Malfoy, vero??- mi suggerisce Margareth.
Mi fermo per guardarle in volto anche se ho la vista mezza appannata.
-Lui …- sospiro – Lui ha …-. Mi rendo conto di non riuscire a dirlo ad alta voce.
Forse, è tutto un brutto sogno. Quando mi sveglierò, tutto questo non sarà successo.
In compenso, ricominciano a scendermi le lacrime senza interruzioni. Non riesco a parlare dai singhiozzi del pianto.
-Ehi!!- Margareth mi abbraccia dolcemente –SSHHHHH!! Va tutto bene!! Ci siamo noi!!SSSHHHHH!! Tesoro, ci siamo noi!!-.
Rispondo all’abbraccio e crollo, singhiozzante, sulla spalla di Margareth.
-Mi ha mentito. Aspettava un figlio da una di quelle stronze serpeverdi e non mi ha detto nulla!!-.
Non so come sono riuscita a dire queste parole ma sia Margarteh sia Bonnie sembrano aver sentito tutto.
Sento Margareth diventare una pietra per qualche secondo ma poi ricomincia ad accarezzarmi la schiena.
-Figlio di puttana … - sento Bonnie ma Margareth deve averle fatto segno di stare zitta.
-Ok. SSSHHHHH. Ora, basta piangere!! La risolviamo. Te lo prometto!!!- mi sussurra Margareth all’orecchio.
-No!!- piagnucolo – Non voglio più vederlo!! Ti prego!! In quella casa c’è lui!! Basta!! Sono stanca!! Ma ti rendi conto che sta per diventare padre??-.
I singhiozzi sono così ravvicinati che faccio fatica a respirare.
-Ok! Facciamo così! Ora Bonnie torna e si assicura che … quel maledetto … se ne sia andato e, fra un po’, rientriamo anche noi e, se lui è ancora lì, io lo ammazzo! Va bene??-.
Anche se piango, mi viene anche da ridere all’idea di Margareth che commette un omicidio ma, purtroppo, quest’ euforia dura poco.
-Margareth, non ce la faccio a superare anche questa! Non ho più le forze!!-.
-Ce la farai, come hai sempre fatto!! Sei sempre ripartita da sola e ce la farai anche questa volta!! Le cose adesso non possono che andare meglio!! La superiamo, vedrai!! Te lo prometto!!-.
Sento Bonnie allontanarsi ed esausta mi siedo sul marciapiede e, sorprendentemente, Margareth fa lo stesso.
-Non dici sempre che le belle ragazze non devono mai farsi vedere sedute per terra??-.
-Stasera, facciamo un’eccezione e poi, quello che dico, il cinquanta per cento delle volte sono solo stronzate!!-.
Vorrei sorridere ma non riesco più a muovere neanche un muscolo della faccia.
-Non hai perso nulla, Ginny!! Hai fatto di tutto ma lui è irrecuperabile. E’ stato troppo tempo nel buio per poter vivere nella luce. Ha perso lui, non tu!!-.
Strano sentirle dire queste cose! Lei ha sempre avuto una simpatia per Malfoy.
-Non facevi il tifo per lui, tu??-.
-Si!! E mi sono sbagliata!!- conferma Margareth.
-Anche io!!- riprendo il controllo del mio respiro –Benvenuta nel club!!-.
Mi afferra la mano e restiamo in silenzio sedute sull’asfalto gelato, in attesa di qualcosa. Un qualcosa che, forse, non arriverà mai.
 

 
Provo ad alzarmi dal letto quando ormai il sole è alto.
Ho passato l’intera notte a piangere e a vomitare. Non penso di avere più liquidi nel corpo, ecco perché faccio fatica anche a stare in piedi.
Quando mi alzo, mi gira subito la testa fortissimo e ricado sul letto. Non sento nessun rumore forse perché anche le ragazze devono essere ancora nelle loro stanze. Sono state con me tutta la notte.
Gwendolyn mi ha detto di prendermi tutto il tempo che voglio e di non preoccuparmi degli allenamenti ma non ho intenzione di saltarlo. A costo di trascinarmi fino al campo.
Ringrazio Bonnie mentalmente per aver chiuso le imposte alla finestra, ieri notte. Non sopporterei la stanza invasa dalla luce del sole.
Mi sdraio di nuovo. Ho ancora i vestiti di ieri addosso. Per fortuna, non puzzano del mio vomito. Dovrei farmi una doccia ma non ne ho alcuna voglia.
Sento qualcuno bussare alla porta.
-Ginny, sei sveglia???-.
Per fortuna è Margareth.
-Vieni!!-.
Quando entra, lascia la porta aperta.
-Come va??- mi chiede in tono gentile.
-Và!- dico bruscamente –Devo trovare la voglia di farmi la doccia e mettermi la divisa!!-.
-La divisa per cosa?- Margareth incrocia le braccia –Non penserai, per caso, di venire all’allenamento, in questo stato??-.
-Sto bene!! Devo solo bere un po’ d’acqua e lavarmi!!-.
-Gwendolyn mi ha detto di dirti che tu oggi devi stare a riposo!! Non vuole vederti al campo, per nessuna ragione al mondo!!- mi punta il dito come solo lei sa fare.
-Devo uscire da qui!! Per favore … -.
-No. Fatti una passeggiata al parco ma non mettere piede al campo, se non vuoi sentire le urla di tutte quante!!- mi arrendo –E poi hai una visita!!-.
Una visita??  Mi pietrifico. Non ho voglia di vedere nessuno e, soprattutto, non voglio ascoltare niente.
-E’ Harry!! Mi ha detto che vuole vederti e che non se ne andrà, fin quando non ti vedrà!!-.
No Harry!! Non voglio che mi veda in questo stato. Non voglio spiegare niente a nessuno. Solo stare in silenzio.
-Ginny, mi ha detto che sa tutto!!-.
Guardo Gwendolyn e non mi serve altro per capire a cosa mi riferisco. Anche lui sapeva ed è stato zitto??
-Fallo entrare!!-.
Margareth esce dalla stanza e dopo poco sento di nuovo bussare alla porta!
-Avanti!!-.
Guardo verso la finestra chiusa perché non voglio che mi veda così!
-Ginny??- lo sento sedersi sul bordo del letto –Ginny, guardami!!-.
-Tu sapevi??- chiedo senza preamboli.
-Sì!!- mi porto le mani ai capelli –Ma solo ieri sera!! L’ho scoperto ieri, dopo le lezioni. Sono sceso nel suo ufficio e ho sentito che gridava contro la Parkinson!!-.
-Ti prego! Non pronunciare i loro nomi!!-.
-Ti giuro che non sapevo nulla. Ieri, quando l’ho scoperto, gli ho detto che entro oggi doveva dirtelo, altrimenti lo avrei fatto io personalmente!! Te lo giuro!!- mi risponde con così tanta dolcezza che mi dispiaccio di avergli risposto male.
-Ti credo, Harry! Anche perché se no, non si spiegherebbe perché abbia deciso di confessare tutto proprio ieri sera!!-.
Mi volto e lo guardo. Vedere quegli occhi verdi con quegli occhiali e quella cicatrice tanto familiare, mi fa venire, di nuovo, voglia di piangere.
-Mi dispiace tanto!!- mi accarezza una guancia.
-Non devi!! Avevi ragione tu!!Hai sempre avuto ragione tu!! E’ un mostro!!- mi stringo forte le braccia intorno a me per cercare di controllare il dolore.
In questo momento, vorrei stare nella mia camera nella Tana; mettermi nel mio letto e stringere la bambola che avevo fin da piccola. Sono patetica, lo so!!
-Non m’interessa della ragione!! A me dispiace solo per te!! Non ti avrei mai augurato questo!!- si avvicina e delicatamente mi abbraccia.
-Harry, non ho nemmeno più lacrime da piangere!!- gli dico mentre mi faccio sempre più piccola nel suo abbraccio.
-Non devi piangere!! Non sei sola!! Ci sono le tua amiche, ci sono io e anche Luna con Neville!!-.
-Anche loro sanno??- mi stacco un po’ per guardarlo.
-Ieri erano scesi nel suo ufficio con me e, anche loro, hanno sentito tutto. Neville non ha più detto una parola!!-.
Sorrido al pensiero di Neville senza parole nell’ufficio di … di lui.
-Cosa si stavano dicendo??- non faccio nomi nella speranza che Harry capisca.
-Abbiamo sentito ben poco. Lui le urlava che se non accettava i soldi le avrebbe rovinato la vita a lei e al bambino. Lei, come risposta, minacciava lui!-.
-Tipico loro!! Pensano di risolvere tutto con i soldi!! Anche se non me lo dicevi, lo avrei  immaginato da sola che lui avrebbe fatto una delle sue azioni meschine. L’unico per cui mi dispiace è quel povero bambino!!-.
-Anche a me!! Un innocente nelle mani di … - fa fatica a parlare, forse perché ha paura di ferirmi.
-Nelle mani di due bestie!! Uno peggio dell’altro!! Quella povera creatura deve ancora nascere e già ha due genitori che si rovesciano veleno, l’uno sull’altro!! Però in fondo, forse, troveranno il modo di far funzionare le cose. Si assomigliamo molto di più di quello che pensiamo!-.
Stringo la mano di Harry che è così calda … io mi sento congelata!
-Sapevo che non avresti detto nulla di male sul bambino!!- Harry mi accarezza i capelli con una mano.
-Lui non ha colpe!! Sono i genitori che le hanno!!-.
-Posso dirti una cosa??- annuisco – Ho pensato molto stanotte!! A te e anche a lui. Sono arrivato alla conclusione che è inutile incaponirsi su cose che non cambiano mai. E’ inutile anche stare qui a giudicare!! Loro sono solo diversi. Il mondo non si divide solo tra assassini e buoni. Esistono anche persone che, pur non essendo assassini, come Draco, sono diverse. Forse, non sta a noi giudicarle!! Dobbiamo imparare a vivere nel modo che riteniamo dignitoso per ognuno di noi!!-.
-Uao!! Che discorso!! Io mi aspettavo solo insulti e rimproveri!!-.
-No!! A che scopo?? Ho imparato la mia lezione!! Le cose le dovevi capire da sola!! E poi, a me, non m’interessa perdere tempo a parlare male di lui!! Mi abbasserei al suo livello e non voglio più farlo!!- mi accarezza la guancia.
-Perchè, se la penso come te, allora, non riesco a smettere di piangere??- chiedo a lui e a me stessa.
-Perché tu, a differenza mia, ci hai messo il cuore e non ragioni solo con la testa!!- dice sereno.
-Ne uscirò vero??- vorrei dimenticare tutto e ripartire senza provare questo dolore dentro.
-Sì!! Io ti conosco!! Hai superato la morte di tuo fratello. Questo non è niente in confronto!! E poi, secondo me, il futuro ti sta riservando cose meravigliose. Un giorno penserai a lui e ti farai solo una grossa risata!!-.
-Vorrei ridere già adesso!!!-.
-Che ne dici se, in attesa di ridere, cominci da una bella doccia calda?? Hai le mani gelate!!-.
Harry prova a scaldarmi le mani ma il risultato è sempre lo stesso. Il freddo viene da dentro.
-Mi gira la testa!! Credo che dovrei … -.
-Vado a prenderti un succo di zucca e qualcosa da mangiare!! Aspettami!!- scende dal letto e, di fretta, si precipita giù dalle scale.
Non ho le forze per urlargli che non toccherò cibo anche perché vengo distratta da qualcosa sulla poltrona.
Mi alzo e lo afferro, prima di ricadere sul letto.
E’ un maglione di … Malfoy. Pensare a lui, mi rendo conto, mi provoca una fitta in tutto il corpo.
Mi rigiro questo prezioso cachemire tra le mani. Lo aveva lasciato qui, un paio di giorni fa.
Prendo subito la decisione.
Afferro la bacchetta e formulo le parole dell’incantesimo nella mia testa.
In un attimo il maglione prende fuoco, lo lancio sul pavimento e aspetto.
In pochi secondi, le fiamme si spengono e restano solo poche ceneri e trovo un’analogia con i miei sentimenti.
Come se Draco avesse dato fuoco al mio amore per lui e, adesso, fossero rimaste solo le ceneri.
 

 
Le ore trascorrono lente ma, sorprendentemente, Margareth mi fa notare che sono passati quasi due giorni dal fattaccio.
Dei miglioramenti ci sono stati, ad essere precisi.
Mi sono alzata dal letto, ho ricominciato a bere, sono uscita dalla mia stanza, mi sono fatta già due docce e soprattutto ho cominciato a sedermi al tavolo con le altre.
-Non puoi non mangiare nulla!! Sono due giorni che non tocchi cibo!!- mi rimprovera Margareth.
-Ti prego, Margareth! Appunto, sono passati due giorni. Sono scesa e mi sto sedendo con voi. Un passo alla volta. Domani, se mi sentirò meglio, metterò sotto i denti qualcosa!!-.
Non sembra convinta ma almeno non controbatte.
In effetti, però, ci sono stati anche dei peggioramenti come, ad esempio, che non ho più toccato cibo perché qualsiasi odore strano mi fa vomitare.
Vado avanti con acqua e succo di zucca.
Gwendolyn, neanche oggi, mi ha voluto in campo. Ha detto che fin quando non sono in piene forze, non mi farà tornare.
-Ginny, dai!! Un pezzo di pane, almeno!!-.
-Harry, no!! Davvero!! Sto meglio ma non fatemi mangiare perché, al pensiero, già mi viene la nausea!!-. Harry è stato tutto il giorno qui con me. Non proprio con me. Si aggira per casa, in attesa che io abbia bisogno di qualcosa. E’ incredibile. Lo apprezzo molto, anche se ancora non gliel’ho detto.
Devo dire che però, per fortuna, sta creando un certo feeling con le ragazze. Alcune gli fanno dei veri e propri interrogatori su tutta la sua vita, mentre altre, più discrete, chiedono notizie di me, pensando che io non le senta. Una di queste è proprio Margareth.
-Ah, stai meglio? E se stavi peggio, cosa facevi?? Ti lanciavi dalla finestra?- scoppia un risolino generale. Anche Harry non trattiene un sorriso.
-Divertente, Margareth!!-.
-Beh, scusa se, lavarsi e sedersi su uno sgabello, praticamente in silenzio perenne, faccio fatica a vederli come dei miglioramenti!!-. Vedo Gwendolyn fulminarla con lo sguardo.
-Se non si sente bene, è inutile costringerla!! Quando si sentirà, mangerà!!- conclude definitivamente Gwendolyn.
-Grazie!!- le sorrido grata per essere accorsa in mia difesa.
-Se per voi non è un problema, io andrei!! Domani ho un appuntamento col Ministero!!- dice Harry!!
-Come col Ministero?- cattura la mia attenzione.
-Per quella faccenda, di cui ti avevo parlato!!- non mi ricordo –Per Teddy!!-.
-AAH!!- me n’ero dimenticata col casino di questi giorni – Scusa!! Ma … hai già appuntamento col Ministero??- chiedo curiosa.
Pensavo che i tempi fossero molto più lunghi!!
-Si ma è solo il primo di molti che verranno!! Devo prendere delle pergamene da far firmare ai genitori di Thonks. Per cominciare la procedura di adozione, serve la loro firma!!-.
-Quale adozione??- s’intromette Margareth tutta curiosa.
-Harry ha deciso di adottare il figlio di due nostri amici che sono morti durante la battaglia!!-.
-Ah!- vedo Margareth farsi subito seria –Un bel gesto!! Non sapevo che avessi una fidanzata però!!-.
-Margareth … - la rimprovero.
-Non volevo essere indiscreta ma io sapevo che per adottare ci fosse bisogno di un padre e di una madre!!- dice ingenuamente cercando di giustificare il suo improvviso attacco di sfacciataggine.
-Si. Di solito sì!!- le spiego con calma –Ma se ti chiami Harry Potter, non penso che il Ministero faccia tante storie!!-.
Gli daranno il bambino senza nessuna obiezione. Ne sono certa.
-Anche questo è vero!!- ammette Margareth –Certo che, in questi giorni, ho sentito più parlare di bambini che di Quidditch!!-.
Immediatamente, anche lei si rende conto dell’enorme gaffe che ha fatto!! Nella sala cala il silenzio e il gelo. Mi torna subito tutto in mente e il senso di nausea, con le vertigini, si ripresentano.
Vedo tutte le ragazze fulminare Margareth e farle gestacci. Anche Harry è rimasto impietrito.
Margareth, da canto suo, la vedo visibilmente imbarazzata e dispiaciuta. Mi faccio forza e cerco di stemperare il clima di tensione.
-Ha ragione, Margareth!! Dobbiamo smetterla di parlare di cose così serie!!-. Le ragazze fingono di ridere, forse capendo il mio misero tentativo di eludere la battutaccia di Margareth.
-Comunque, Harry, vedrai che non ci saranno problemi. Chi fa buone azioni riceve solo buone azioni!!!- conclude Gwendolyn, da brava mediatrice.
-Grazie. Mi accompagni alla porta??- mi chiede Harry appoggiandomi una mano sulla schiena.
Scendo dallo sgabello e lo seguo fino all’ingresso. Non mi sento in piene forze ma, almeno, riesco a stare in piedi.
-Che tu ne dica, senza una madre da garantire … non me lo lasceranno tanto facilmente!!-.
-Vedremo chi avrà ragione!!- gli do un colpetto sulla spalla –Ma i genitori di Thonks cos’hanno detto??-.
-In realtà, volevo passarci domani sera dopo il Ministero, per parlare bene della cosa con i documenti alla mano. Dobbiamo parlare di un sacco di dettagli su cui dobbiamo accordarci e discutere delle ultime volontà di Thonks e Lupin. Non sarà una cosa facile!!-.
Parlare di Thonks e Lupin mi rattrista, da una parte, e bene dall’altra perché mi fa capire che ci sono cose molto peggiori di quelle che sono capitate a me.
-Vengo con te!!- gli propongo. E’ la soluzione migliore. Io mi distraggo, aiuto lui e, soprattutto, faccio visita a Teddy e ai suoi nonni.
-Non mi sembra il caso! Se ti vedono ora …-. Harry non sembra molto convinto, forse a causa del mio aspetto di adesso.
-Davvero. Voglio venire. Magari evito il Ministero ma voglio venire anch’io da Teddy. E’ da tanto tempo che voglio parlare con i genitori di Thonks e voglio anche conoscere bene Teddy.- parlare di questo mi fa già avere più forze –Per favore. Io così mi distraggo e non penso troppo ai miei problemi. Lupin e Thonks, adesso, stanno molto peggio di me e voglio farlo anche per loro!!!-.
-Va bene. Però, domani sera, se le ragazze mi dicono che non hai messo nulla nello stomaco, io vado da solo!! Chiaro??-. Il tono di voce di Harry suona sempre gentile, anche quando vuole fare l’autoritario.
-Affare fatto!! – domani mi sforzerò di ingurgitare qualcosa –Domani mattina andrò a comprare un regalo per Teddy. Comprerò il giocattolo più grande che hanno!!-.
Harry apre la maniglia della porta ma poi ci ripensa.
-Ginny, che dici se, dopo la visita a Teddy, andiamo insieme a raccontare questa bella notizia alla tua famiglia???-.
-Che cosa??- è impazzito. Gli sembra il momento per fare questo tipo d’incontro??
-Non reagire così. Bill e Ron non ci saranno perché sono a Diagon Alley a recuperare un cucciolo di drago. Ci sono solo i tuoi genitori e George. Ti aspettano a braccia aperte. Me l’hanno detto, loro. Si vergognano a venire qui, per quello che ti ha fatto Bill. Pensano che tu ce l’abbia anche con loro. Tua padre non è più lo stesso da quando non parli più con lui. E se posso, penso che anche tu, adesso, abbia bisogno dei tuoi genitori!!-.
Non so cosa dire. Vorrei rivedere mio padre e anche mia madre. George mi manca molto e, se è vero che Bill e Ron non ci sono, un tentativo potrei farlo. Forse, ora più che mai, ho bisogno di persone che mi stiano vicine e che mi vogliano bene nel modo in cui dico io.
-Facciamolo! Però se le cose si mettono male e loro iniziano a discutere, io me ne vado!! Chiaro??-.
-Vedrai, domani sera a quest’ora, sarai contenta di averlo fatto. Te lo garantisco!!- mi dice Harry tutto contento.
Tutto esaltato, mi saluta ed esce, chiudendosi la porta dietro di sé.
Domani rivedrò i miei genitori. Cosa gli racconterò?? Devo dirgli di Malfoy??
Malfoy.
Tornare dai miei è un po’ come voltare pagina definitivamente. Riavere un dialogo con i miei sarebbe la prova tangibile che Malfoy non fa più parte della mia vita. E’ un bel salto in avanti!!
Ma più guardo in avanti e più mi viene in mente cosa ho lasciato indietro.
Lui era la mia missione, il mio obiettivo. Dovevo dimostrare che combattere per un futuro con lui, ne valeva la pena.
Ho perso però. E lui ha vinto!! Quando diceva che i Malfoy sono i Malfoy, aveva ragione. Non saranno mai altro che dei Malfoy.
Mi sento così stupida. Forse ancora di più di quando ho trovato il diario di Tom Riddle e ho aperto la camera dei Segreti.
Così ingenua e fragile come allora. Non sono poi così tanto cambiata.
Mi sono fatta rovinare la vita, di nuovo, da qualcosa d’ irreale. Mi sono convinta di qualcosa che non esisteva.
Mi sento vuota e sola come allora.
Come ho fatto a ritrovarmi di nuovo così??
 

 
Non so perché sono finito qui, forse la disperazione.
Entra nell’aula del Ministero adita agli incontri con i detenuti di Azkaban; è ancora vuota.
Quando entro, noto che c’è solo un tavolino di legno con due sedie una di fronte all’altra.
Cammino avanti e indietro; non dormo da giorni e non ho toccato cibo. Ho evitato anche gli alcolici. Non servirebbero ad alleviare nulla. Il tormento è troppo grande.
Mentre sono immerso nei miei pensieri, vedo una porticina, in fondo alla stanza, aprirsi.
Nel totale silenzio entrano due carcerieri di Azkaban che tengono stratta colei che non vedevo, ormai, da mesi: mia madre.
E’ diversa da come la ricordavo. Spettinata, più magra e con profonde occhiaie.
Appena mi vede, un sorriso le compare sul volto. Non ha più la luce negli occhi che mi ricordavo; sembra un po’ spaesata e, al tempo stesso, impaurita.
Noto che indossa un vestito di seconda mano, rattoppato più volte e più grande di tre taglie.
-Draco …- si avvcina a me e mi si lancia addosso. Non mi sento di contraccambiarla e resto lì immobile, tra le braccia di mia madre.
-Come sei bello, figlio mio!!- gentilmente me la stacco da dosso e le indico una delle due sedie.
Lei si siede contenta come se non ci avesse fatto caso che non l’ho abbracciata.
-Come stai, tesoro?- mi chiede afferrandomi la mano e dandole un bacio.
-Non bene.- non voglio mentire. Non voglio più farlo.
-Non sai come sono felice di vederti! Non sapevo se saresti venuto e … averti qui!!- è commossa. Non l’ho mai vista così vulnerabile.
-Hai detto che avevi qualcosa da dirmi!!- taglio corto.
-Perché sei così freddo??- sembra essersi accorta della mia non gioia nel vederla.
-Non sono mai stato affettuoso e, ultimamente, non me la sto passando troppo bene!!- confesso. Voglio dire tutta la verità. Non ho più nulla da perdere.
-Oh sì, lo immagino che tu sia preoccupato!- la guardo negli occhi, non capendo cosa intenda.
-Cosa vuoi dire??-.
-Tutti sarebbero preoccupati con un bambino in arrivo!!- lo dice così candidamente che mi risuona ancora più sconvolgente. Lei sa. Scatto indietro sulla sedia come se mi fossi bruciato.
-Come fai a saperlo??- biascico mentre cerco di riprendermi.
-Mi ha scritto Pansy. Mi ha dato la bellissima notizia. Ma ti rendi conto che, quando uscirò da qui, avrò un piccolo bambolotto biondo che mi gira per casa??-.
Maledetta Parkinson!! Ora, si spiegano tante cose: le frasi enigmatiche di Pansy dell’altra sera, l’invito di mia madre a venire qui.
Pansy deve aver pensato che se aveva mia madre come mia complice, sarebbe stato più facile ammaliarmi e convincermi.
-Ti stai sbagliando!!- dico guardandola in faccia.
-Come … mi ha scritto la settimana scorsa!!- la sua felicità non ne vuole sapere di andarsene.
-Non ti sei chiesta perché Pansy ti ha scritto? Voleva che tu mi tranquillizzassi sulla gravidanza. Tu ci sei cascata e mi hai fatto venire qui. Lei pensava che forse, se tu mi avessi detto che eri felice per il bambino, io mi sarei convinto!!- le espongo i fatti in tono gelido.
-Convinto a fare cosa??- mi chiede curiosa, cercando di prendermi la mano ma l’ allontano.
-Lei sperava che io mi convincessi ad accettare lei e il bambino!!- mi guarda confusa –Non ci sarà nessun bambino!! O meglio … io non lo crescerò!!-.
-Ma cosa stai dicendo?? E’ questo che ti ho insegnato??Devi prenderti le tue responsabilità!!- finalmente sta comprendendo la vera essenza del problema.
-Tu mi hai insegnato un sacco di cose sbagliate!!- sentenzio quasi ridendo.Com’è bello arrivare alla consapevolezza di non aver più bisogno dei miei genitori.
-E’ così che ora ti rivolgi a me??- si sta offendendo!!
-Non parlare come mio padre. Questo tono non vi si addice più!!- respiro – E poi non sai un sacco di cose!! La mia vita non è più la stessa di una volta!!-.
-Cosa ti è successo figlio mio?? Perché dici così?? Tu e Pansy sareste una bellissima coppia e col bambino che sta arrivando, mandereste avanti la dinastia dei Malfoy!!-.
-Dimenticatelo!! Quel bambino non lo cresco con quella pazza!!- le blocco subito il sogno che si sta facendo nella sua testa.
-Devi comportarti da uomo!! Tu lo hai concepito e tu gli farai da padre!! Devi prenderti le tue responsabilità!!- comincia a infastidirmi più del minimo sopportabile.
-Mi occuperò del bambino ma non di Pansy!! Non ci sarà nessuna famiglia felice, niente case arredate da Pansy, nessuna cena tutti assieme. Nulla. Non voglio nessun contatto con lei!!-.
-Ma ti rendi conto delle assurdità che dici?? Siete i genitori di questa creatura. Sarete sempre legati!!—
-BASTA!!- sbatto il pugno sul tavolo e mia madre balza all’indietro spaventata –Non sono venuto fin qui per sentirmi dire come gestire la mia vita!! So che ti piacerebbe tanto Pansy, come nuora, ma toglitelo dalla testa. Non accadrà mai. Lei voleva che io la sposassi. Voleva incastrarmi e ha cercato il tuo aiuto ma ha sbagliato i suoi conti!!!-.
Mia madre è scioccata. Non penso che voglia dire altro e, questo, è il momento di aumentare il carico.
-Immagino che Pansy, però, non ti abbia raccontato tutta la storia!!- scuote la testa –Sono innamorato di un’altra donna!!-.
Vedo i suoi occhi spalancarsi e, ancora, deve venire la parte bella.
-A dire il vero, sono quasi due anni che ci ho perso la testa. Ero riuscito a essere contraccambiato da lei; ci ho messo quasi un anno per averla ma alla fine ce l’avevo fatta. Un giorno, dopo poco che stavamo assieme, mi lasciò e io sono impazzito. Ho cominciato a bere e sono andato con molte ragazze diverse tra cui, Pansy.- mia madre ascolta in silenzio –Quando ho scoperto perché mi aveva lasciato, sono tornato subito da lei. Pansy mi aveva già detto del bambino ma io non ho avuto il coraggio di dirglielo. Volevo godermi il tempo che passavo con lei e, probabilmente, ho sbagliato. Ieri sera, ho dovuto raccontarle la verità e …- mi viene una fitta allo stomaco, ogni volta che ripenso al modo in cui Ginny mi guardava.
-Non lo sapevo. Non me ne hai mai parlato!!- sospiro –Chi è?? La conosco??-.
Guardo negli occhi mia madre e mi rendo conto che, questo, è il momento in cui cambierà tutto. Se questa non è una dimostrazione di maturità, cos’altro può essere?
Non respiro e faccio uscire le parole tutte d’un fiato.
-Sì, la conosci … E’ Ginevra Weasley!!-.
Mia madre scatta in piedi e arretra fino a sbattere contro il muro, si porta le mani alla bocca.  Mi guarda come non mi aveva mai fatto. Come se fossi un pericolo.
-Dimmi che stai scherzando o che me lo stai dicendo solo per farmela pagare??- dice sottovoce senza muoversi dalla sua posizione.
-E’ tutto vero. Non è un gioco. Ho cominciato a guardarla con occhi diversi l’anno scorso, da quando avete dato la nostra casa come base per i mangiamorte!!-.
-Dimmi di chi ti vuoi vendicare. Di me o di tuo padre, di Harry Potter, degli Weasley, di chi?? Deve esserci una spiegazione!!- si slancia verso di me e mi scuote per le braccia. Io resto impassibile anche quando vedo lacrime rigargli le guance.
-Nessuna vendetta!! Io la amo. E’ l’amore della mia vita. Lei mi ha fatto capire cosa vuol dire amare una persona. Mi ha fatto provare dei sentimenti e mi ha contraccambiato con puro amore. Lei ha capito chi sono veramente e ha provato a tirare fuori il meglio da me. Lei non è un gioco, lei è tutto!!-. Mi fisso le mani mentre mia madre è ancora aggrappata a me.
-Ti ha fatto il lavaggio del cervello? Non sei più tu!! Mio figlio non si sarebbe nemmeno avvicinato a quella feccia umana-.
SBAM. Non ci vedo più dalla rabbia. Mi alzo in piedi e le tiro uno schiaffo dritto in faccia.
-Non ti azzardare a chiamarla così!! Le uniche fecce che conosco siete tu e mio padre. Mi avete comandato e pensavi di poterlo ancora fare ma ti è andata male. Tu non sei più niente per me!!-.
Quella che una volta era mia madre si accarezza la guancia colpita e mi fissa con gli occhi pieni di lacrime. Mi risiedo e fisso il muro.
-Non capisci che, questo, è un suicidio?? Lascia stare noi ma gli Weasly ci odiano troppo da ormai tanto tempo. Lei è una Weasley e, una parte di lei, ti odierà sempre-.
-Non è vero!! Mi amava e mi ama ancora, nonostante tutto. Si era messa contro tutto e tutti per me. Sono io che ho fatto una cazzata!!- la redarguisco.
-E’ il normale svolgimento delle cose!! Il passato è troppo pesante e vi busserà sempre alla porta per rovinarvi il futuro!! Come l’ha presa del bambino???- mi chiede curiosa.
Taccio. Non voglio rivivere i momenti dell’altra sera. Non voglio deprimermi e voglio pensare positivo.
-Immagino non bene. Vedi?? Qualsiasi fattura che si creerà tra di voi, la sua famiglia e immagino anche Potter, s’infileranno per farla diventare sempre più grande!!! Pensi che, una come lei, accetterà un figlio tuo e della Parkinson?? Guarda in faccia la realtà! E’ un suicidio già annunciato!!-.
Vorrei tirarle un’altra sberla ma stringo i pugni e rinuncio a farlo.
-Figlio mio, dammi retta. Conosco il mondo meglio di te. Fatti la tua famiglia con Pansy. Col tempo, capirai che questa cosa con la Weasley era solo un modo inconscio di scaricare tutta la rabbia che hai verso di me e tuo padre. Sarai felice di aver scelto Pansy!!—
-Forse, non hai capito una cosa!!- mi alzo in piedi –Non ci rinuncerò mai, alla Weasley!! E’ lei la mia famiglia!! Non me la farò portare via da nessuno!! Sono pronto a qualsiasi cosa!! Mi sono fatto togliere il Marchio Nero per lei. Ho distrutto tutti i vostri ricordi, per essere un uomo migliore per lei. Quindi, rassegnati. Non vedrai mai Pansy e me su un altare!! Preferirei morire!!!-.
Sbatto la mano sul tavolo, busso alla porta in cui ero entrato. Appena la guardia, mi apre, io esco senza guardare mia madre neanche un’ultima volta.
-Non finirà bene, Draco.- la sento urlare da dentro la stanza quando la porta, alle mie spalle, ormai è chiusa.
Una volta in corridoio, mi appoggio al muro e lentamente striscio la schiena fino a sedermi per terra. Appoggio la testa tra le mie mani.
Quanto vorrei poter tornare indietro nel tempo di tre di mesi. Poter cambiare i fatti: chiudere la porta in faccia a Pansy, non andare dai Weasley,  trattare meglio Ginevra …
Ginevra.
Chissà cosa starà facendo?? Vorrei andare da lei ma so già che non servirebbe a nulla. Supplicarla o mettermi in ginocchio la farebbe arrabbiare ancora di più.
La verità è che ho paura come non mai perché non ho la minima idea di come farle accettare la storia del bambino. E, se lei non mi volesse più, io che fine farei??
 
 
 
 
 
Eccommmmiiiiiii.
Scusate! Scusate!
Ho impiegato molto tempo a pubblicarlo ma, essendo un capitolo cruciale, ho voluto scriverlo con calma
Beh?? Cosa mi dite??
So che, per molti, questo non sarà una sorpresa ma vi consiglio di concentrarvi sui dettagli. Devo dire che, personalmente, trovo questo capitolo il più commovente, soprattutto dal punto di vista di Draco.
Le cose si sistemeranno tra Draco e Ginny??
Penso che Ginevra avrà bisogno di molto tempo per prendere delle decisioni.
Diciamo che vedrete una Ginny diversa dal solito.
Draco?? Lui si rimetterà in gioco con tutte le sue forze ma non posso dirvi se, questo, sarà sufficiente per riprendersi Ginny!!
La ferita è troppo grande e posso assicurarvi che ci saranno molte persone che infileranno il dito nella piaga!!
Fatemi sapere cosa ne pensate.
E scusatemi ancora ma voglio assicurarvi che, anche se non mi sentite per un po’, non dovete preoccuparvi perché questa storia non l’abbandonerò mai!! Almeno, fino a quando non arriverò alla fine.
Un bacio.
P.S.: un grazie a tutti quelli che mi seguono e recensiscono. Vi sono profondamente grata.
 
 
 
 
 
 
 
  
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