Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: keepcalm    08/05/2016    6 recensioni
Oscar e André, semplicemente. Seguiti, dalla mia insistente ed invadente penna, nelle tappe della loro crescita, come individui e come compagni. Non vedrete una Oscar esageratamente fredda od un André sempre servile: è mia convinzione che, nell'intimità del loro rapporto, lei sia sempre stata più dolce e lui meno accondiscendente. Spero che questa mia piccola avventura a capitoli possa assolvere al compito per cui è fatta: intrattenervi e scaldarvi un po' il cuore. Buona lettura!
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Andiamo, André, vediamo chi arriva primo al fiume” e spronò il suo puledro.
I capelli color dell’oro ondeggiarono leggeri ed io li guardai ipnotizzato: non era una bambina come tutte le altre e, nonostante che questo mi aveva spaventato all’inizio, adesso non potevo far altro che essere incantato. Niente era troppo per lei, né i duri allenamenti o i compiti assegnatici dal maestro, né i rimproveri che riceveva dal generale o le responsabilità di cui la caricava, a dispetto della sua età. Insomma, aveva solo otto  anni! Ma lei cadeva, si rimproverava per averlo fatto e si rialzava con un sospiro, non mollando mai, perché lei era un uomo o, almeno, così le avevano sempre detto. Non avevo mai capito perché il padrone non fosse stato contento della nascita di Oscar: lei era la  mia migliore amica ed ero così felice che fosse nata, non mi importava come
Perciò le corsi dietro, perché io ero il suo compagno di giochi, o meglio di spada, perché lei queste sciocchezze non le tollerava; anche se noi due ridevamo tanto insieme e quello per me era giocare. Riuscii a recuperare terreno e tenerle testa per un po’ ma alla fine vinse lei, come al solito: ormai mi ero abituato al fatto che fosse invincibile e, anche se all’inizio mi pesava, avevo imparato ad amare la sua risata ogni volta che accadeva e, alcune volte, la cercavo di proposito. E così fu. Girò il puledro, mi guardò felice e disse:

“Ti ho battuto ancora, André!”

“Sì, ma di poco!”

“Ed è proprio questo che rende la vittoria più bella” rise ancora più forte ed io le risposi fintamente arrabbiato:

“Sei veramente egocentrica!”

“Vedo che le lezioni del maestro fai solo finta di non seguirle - mi disse facendo la saputella – ma questo non cambia il fatto che io, me ne vanti o meno, abbia vinto” sospirai, sconfitto anche nella discussione, e mi sedetti ai piedi dell’albero più vicino. Mi si avvicinò e mi guardò dall’alto, inclinando la testa di lato, sovrappensiero, e poi esclamò:

“Andiamo a farci un bagno!” esitai un attimo perché mi ricordai di quando, ignari delle conseguenze, ci facemmo una bella nuotata nel laghetto, troppo sudati dopo l’addestramento con la spada:  porto ancora i segni del mestolo che mia nonna mi ruppe sul didietro per quel comportamento “sconsiderato”. Lei capì il perché del mio silenzio e mi disse:

“Oh, non fare il coniglio, non se ne accorgerà nessuno: dopo ci sdraieremo al sole e ci asciugheremo per bene. Non vorrei assolutamente che Nanny  finisca con lo spezzarti addosso anche il mestolo di ferro” e mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi. Io la accettai e ci togliemmo la camicia e gli stivali, iniziando a mettere i piedi nell’acqua fredda. Fu la prima a tuffarsi e mi ordinò di fare presto, così la seguii: era davvero bella, una volta abituatisi al freddo. Oscar nuotò per un pò e, quando ritornò, pensai che volesse sfidarmi ancora in qualche gara ma non fu così:

“André, sei felice di essere qui? Qui a casa mia, intendo. Pensi che un giorno vorrai andare via?” io la guardai un po’ scioccato: era una domanda molto seria e non ci avevo mai pensato. Ci pensai un po’su e poi risposi sicuro:

“Sì, Oscar, sono felice di essere qui e non me ne voglio andare. Nemmeno fra cent’anni!”

“Meno male, perché non voglio che tu te ne vada” soddisfatti entrambi,  iniziammo a pensare a cosa avrebbe detto la nonna se ci avesse visto lì, tutti fradici e infreddoliti, e a come ci avrebbe rimproverato.

“Sei veramente un incosciente, André! Lasciare che madamigella Oscar si tuffasse in quell’acqua gelida, con il pericolo di prendersi un malanno o, peggio ancora, di non riuscire a nuotare ed essere travolta dall’acqua…oh, non voglio nemmeno pensarci! Vieni qui, sciagurato, vediamo se con il mestolo riuscirai ad imparare la lezione..,”e feci una perfetta imitazione di Nanny, tanto che anche Oscar non la smetteva di ridere. Poi, stremata, mi schizzò dell’acqua e mi disse:

“Oh, André, basta, così mi uccidi!” avendo tanta voglia di vederla ridere ancora, le schizzai a mia volta e le risposi:

“Hai visto?! Almeno sono imbattibile a fare battute!”

“Sì, ti dichiaro giullare di corte!” e un’altra schizzata. Pian piano diventò una vera e propria lotta, come avevo desiderato, specialmente  quando io salii a riva mentre  lei era accecata dall’acqua e, prendendo una bella manciata di fango, gliela lancia in testa, sotto la sua espressione completamente sconvolta. Allora salì anche lei e mi spinse a terra, facendo in modo che ci rotolassimo e ci sporcassimo i calzoni. Ma non ce ne importava niente: non riuscivamo a smettere di ridere e  finimmo per sederci ai piedi dell’albero dove c’erano i nostri vestiti fino ad esaurire anche le lacrime. Era così bello stare con Oscar. Anche se non gliel’avevo mai detto, lei era le persona a cui volevo più bene al mondo e volevo stare sempre con lei perché così le risate erano assicurate. A volte sembrava…non antipatica ma dura, ma era solo perché il padrone lo era con lei: in realtà era molto divertente e affettuosa. Come ora che, mentre aspettavamo che passasse la ridarella, mi abbracciava stretto stretto. Quando finì, appoggiò la testa sulla mia spalla:

“André io ti sono simpatica?”

“Certo, Oscar. Sei la mia migliore amica” lei sorrise. Poi continuò:

“Bene. E tu sei il mio, André. Anzi, tu sei mio fratello!” Mi emozionarono molto quelle parole.

“Sei il mio fratello maggiore, perché mi proteggi e ti prendi le punizioni al posto mio. Però con la spada ti proteggo io, perché anche io sono tua sorella, vero, André?” e mi guardò un po’ incerta. Non capivo perché avrebbe dovuto dubitarne:

“Sì, Oscar. Però se tu sei mia sorella, e per di più anche più piccola, sono io che devo proteggerti con la spada!” e si mise a ridere

“Ma se ti batto a duello tutte le volte!”

“Questo è perché tu hai cominciato prima di me e perché sei molto più agile, ma con un po’ di pratica ti farò vedere che…”
E così ci rivestimmo, tornando a casa ancora tutti sporchi di fango ma non ce ne preoccupammo: ci stavamo divertendo come pazzi e, anche se avrei di sicuro fatto infuriare la nonna, non mi interessava perché stare insieme ad Oscar rendeva sopportabili tutte le punizioni.




E qui inizia la mia piccola "avventura". Ho intenzione di scrivere tanti piccoli missing moments in ordine cronologico. Non ho nessuno scopo creativo, solo la voglia di condividere con chi ama questa storia e questi personaggi come me quella che è la mia verità. Ringrazio e dedico tutta questa raccolta ad una mia insostituibile ma soprattutto cara amica qui, su EFP: senza di te non sarebbe così divertente!
Spero che a lei e a chiunque abbia la pazienza di leggermi questa "scampagnata" piaccia. Un saluto!
P.s. se qualcuno reclama la paternità del titolo di questa mia storia, mi scuso e rimedierò all'istante.
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: keepcalm