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Autore: cin75    22/05/2016    5 recensioni
Jared è un artista molto particolare e unico nel suo genere.
Jensen è un critico molto apprezzato e unico nel suo genere.
Entrambi hanno un passato alle spalle. Entrambi capiranno che devono vivere il presente. Entrambi faranno di tutto per avere un futuro insieme!!!
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Richard Speight Jr.
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ammaliato dagli occhi del compagno, che lo guardavano brillanti e già accesi di desiderio, già consci di ciò che erano le sue intenzioni. Jared, gli tolse con premurosa attenzione il tutore, carezzando piano la spalla lesa.

Lentamente lo spogliò della camicia e poi con gesti placidi e accattivanti, proseguì con tutto il resto degli indumenti di Jensen, che altro non potè fare che lasciarsi guidare dai gesti e le movenze del giovane amante.
Ma la cosa più eccitante era che ad ogni suo indumento, Jared spogliava se stesso dello stesso capo. Via le camice, via i pantaloni, via tutto il resto fin quando entrambi non furono nudi, uno di fronte all’altro. Sfiorandosi appena, tremando appena ad ogni tocco leggero.

Poi Jared, invitò il compagno, a stendersi sul letto e Jensen lo guardò con infinita dolcezza quando vide i gesti con cui Jared si preoccupava di sistemarlo perché fosse il più comodo possibile. Il giovane gli sistemò il cuscino sotto la testa. Gliene sistemò uno più piccolo sotto la spalla così che potesse rilassarsi e non tenerla tesa. Passò una lunga e lenta carezza lungo tutto il braccio che Jensen teneva appoggiato sul materasso e che era quello che ancora non poteva muovere bene.
E lo baciava. Jared lo baciava sempre, quasi con devozione. Con adorazione. Baciava ogni parte del corpo di Jensen , ne accarezzava ogni muscolo , ogni increspatura, ogni fremito.
Sì! Perchè Jensen non poteva fare altro che fremere in quel momento così magnificamente dolce e inebriante.

“Jared…”
“Sshh! Mi prenderò cura di te. Per sempre!” sembrò volerlo calmare dopo l’ennesimo brivido causato da un bacio e un tocco più intimo degli altri.
“Farò lo stesso. Lo giuro…lo giuro!!” ansimava Jensen mentre quasi disperato richiedeva le labbra del giovane, sulle sue.

Le lunghe gambe che si spostavano, intrecciandosi sensualmente, alla ricerca di frizione e sollievo. E ancora baci, caldi, languidi  e lenti come le mille carezze che riscaldavano i loro corpi vicini.
E in quei baci avvolgenti e caldi, in cui le loro lingue , languide, mischiarono i loro sapori, confondendoli, Jensen si mosse appena, lasciando spazio al suo amante, richiedendo tacitamente di andare oltre quella magnifica tortura fatta di baci, tocchi e carezze appassionate.
Jared accolse l’invito e con quella stessa dolcezza con cui tutto era iniziato, piano, si insinuò in quel corpo che tanto amava e desiderava.
Le gambe di Jensen gli fecero spazio e iniziarono a tendersi e contrarsi lungo i fianchi di Jared, in cerca di quella sensazione che gli mancava da tempo. Di quella sensazione che lo completava ogni volta che faceva l’amore con Jared.
"Jared...."
“Piano…piano…” gli mormorò il giovane, che dentro di lui, si muoveva in modo lento, quasi impercettibile.
Lo conquistava centimetro dopo centimetro. Faceva perno sulle sue braccia, restando teso sul corpo di Jensen, così da non poggiarsi in qualsiasi modo sulla spalla ferita del compagno. “Faremo piano….” sussurrò ancora, quando Jensen strinse gli occhi, cercando di contrastare una fitta di dolore.

Fu qualcosa di estatico, quasi magico. I due amanti sentivano i loro corpi richiedere disperatamente l’uno dell’altro, sentivano i loro muscoli tendersi nell’esasperata ricerca di un perfetto e intimo incastro. E muoversi in quella maniera lenta e cadenzata rendeva tutto ancora più ….sconvolgente e tangibile e profondo.
“Mi stai…facendo….impazzire, Jared!” ansimò Jensen che se , con braccio non faceva niente, con l’altro non faceva altro che accarezzare e toccare e tenersi vicino il suo incredibile compagno.
“Hai sempre detto che ero…strenuamente e  magnificamente …lento!” rispose l’altro, sorridendogli malizioso , mentre i suoi movimenti non accennavano a mutare quell’eccitante ritmo, simile al più sensuale tango.
“Sì…ma così…mi…mi ucciderai!” gli sorrise Jensen, arcuandosi contro di lui, quando in un affondo più deciso, una scarica di piacere, gli attraversò il cervello, il cuore , esplodendo al basso ventre. “Dio!!…Jared!!” si ritrovò ad esclamare, mordendosi il labbro inferiore.
“Abbracciami, Jensen…” fece Jared , ora, aumentando di poco il ritmo delle sue spinte, poiché anche lui, si sentiva decisamente al limite di quel piacere che stavano provando.
Jensen lo guardò mortificato, sapendo di non poterlo ancora stringere e abbracciare come voleva e come sapeva avrebbe fatto di nuovo. Ma sentirselo chiedere in quel momento fu …doloroso.
“Jared , io…”
Jared capì di essere stato frainteso. Sapeva ciò che poteva o non poteva ancora fare il suo amore, così lo rassicurò.
“Mi bastano i tuoi occhi, Jensen. Mi bastano i tuoi occhi per sentirmi stretto a te!”
“Amore mio…amore mio…” rispose sollevato Jensen.
“Ti amo…ti amo…ti amo..”

E poi il piacere, quello più bello, più profondo, più disarmante li avvolse, li riscaldò. Li tenne stretti quasi fino a far male. Li fece tremare, li fece gridare. E quando si sentì soddisfatto, li lasciò stretti uno tra le braccia dell’altro.
 
**********
 
Circa un anno dopo, nella Galleria d’Arte di Miss Harvelle, Jared raccoglieva l’ennesimo successo per le sue opere che ormai lo avevano dichiaratamente confermato nell’elenco degli artisti di più talento dell’arte moderna. La sua opera più apprezzata fu “Guarigione”
Quest’opera a differenza di “Amanti”, l’opera che lo fece conoscere al grande pubblico di esperti d’arte, non rappresentava più due figure che cercavano paradossalmente sia di emergere che di nascondersi. Questa sua ultima opera, raffigurava due corpi stretti in un amorevole abbraccio. Uno dei personaggi con un gesto sembrava togliere una sorta di benda dagli occhi dell’altro; l’altro, invece, poggiava, con un gesto altrettanto premuroso, la mano su una spalla come a volerla guarire.
Molti si chiesero il senso di quei gesti in quelle raffigurazioni scolpite e Jared ogni volta, ripeteva sorridendo: “E’ solo la mia vita. Sono stato aiutato e ho aiutato. Sono stato amato e ho amato!”
 
Una settimana dopo, alla Biblioteca di Stato di Detroit, Jensen presentava il suo primo libro, “Fatti di vita e di amore”, che si presagiva diventare presto un best-seller e su cui si vociferava già essere pronta una bozza sceneggiatura.
A fine presentazione , Jared, orgoglioso , raggiunse il compagno e poco dopo vennero raggiunti anche da Felicia, la stessa giornalista che ormai seguiva interessata la carriera artistica di Jared.
“Felicia, è un piacere rivederla!” fece Jared, poiché si erano visti appena una settimana prima. “Come mai qui?”
“Ho saputo della presentazione del libro e non ho resistito. Posso permettermi di chiedere un autografo all’autore?!” fece sorridendo porgendo la copia a Jensen.
“L’onore è mio!” esclamò in risposta il biondo, che appose la sua firma sotto la dedica stampata che lo scrittore aveva voluto sulla prima pagina del libro.
Felicia la prese e lesse quelle parole stampate appena sopra la firma di Jensen.

 “A colui che è il respiro del mio respiro. Che è il battito del mio cuore. Che è la vita che vivo. A colui che è l’amore della mia vita. Ti amerò per sempre, J.

Felicia sospirò.
“Credo che sia la dedica più romantica che io abbia mai letto!” ammise quasi trasognante.
“Credo che sia la cosa più vera che io abbia mai scritto!” replicò guardando Jared che al suo fianco gli sorrideva innamorato.

Poi Jensen fece un gesto istintivo. Gli carezzò il viso e in quel gesto, Felicia, vide brillare un piccolo cerchietto d’oro all’anulare sinistro dello scrittore e la sua mente, per curiosità innata, sia come donna che come giornalista, si costrinse a guardare anche la mano sinistra dell’altro.
 
Lo stesso. Stesso anello, sullo stesso dito.
 
“Oh mio Dio!!” esclamò sorpresa ma anche entusiasta, portandosi le mani alla bocca per coprire la sua sorpresa.
“Cosa?!” fecero i due.
La ragazza indicò gli anelli ed era quasi senza parole.
“Non…non mi dite…non mi dite che voi…” balbettò eccitata.

Jared e Jensen sorrisero. Si erano fatti scoprire. Avrebbero voluto tenere quel loro bellissimo segreto ancora un po’ solo per loro, ma oramai era fatta.
Annuirono complici e poi fissarono sorridenti la giovane giornalista.
“Vuole qualche foto del matrimonio!?” ironizzò Jensen.
“O magari…qualcuna del viaggio di nozze!” la stuzzicò Jared, stringendosi al suo innamorato marito.

 


Io non ti lascero' 
fino a quando vivro'
tutto quello che un uomo puo' fare
stavolta per te lo faro'..”

(Tutto quello che un uomo, S. Cammariere)
 
 
 
   
 
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