Serie TV > The Flash
Segui la storia  |       
Autore: Iwuvyoubearymuch    09/06/2016    3 recensioni
Barry potrà anche essere l'uomo più veloce del mondo, ma diamine se è lento a capire certe cose!
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barry Allen, Caitlin Snow, Cisco Ramon, Iris West, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
B A R R Y / C A I T L I N 
Caitlin
Barry non era mai stato così furioso e deluso in tutta la sua vita e non si poteva certo dire che non avesse avuto una bella dose di problemi nel corso degli anni. Felicity stava ancora parlando - qualcosa su come le dispiacesse per Barry e che avrebbe potuto contare su di lei nel caso avesse avuto bisogno una voce amica - quando aveva iniziato a correre. Veloce. Verso casa di Caitlin. Dimenticato il cellulare nella tasca posteriore dei jeans, bussò alla porta con tanta insistenza e forza che avrebbe potuto anche buttarla giù. E onestamente, l'avrebbe fatto se non si fosse aperta entro venti secondi. 
Caitlin aprì al diciottesimo e Barry prese vagamente nota dell'espressione sorpresa di lei prima di precipitarsi all'interno, addio ai preamboli e a qualsiasi forma di cortesia. 
"Come hai potuto?" chiese, combattendo con quella familiare sensazione di non riuscire a dire tutto quello che gli stava passando per la testa. Non aveva avuto molto tempo, durante il tragitto dal laboratorio a casa di Caitlin, per mettere ordine fra i pensieri ma sapeva cosa voleva dirle, era tutto nella sua testa e l'unica cosa che doveva fare era parlare. Facile. Ma lui era Barry Allen, le cose semplici sembravano evitarlo come la peste. 
L'espressione di Caitlin mutò un solo istante, troppo poco per intendere di cosa si trattasse. "Come ho potuto cosa?" domandò, il tono innocente, forse un po' troppo. 
Barry prese a camminare freneticamente in quell'appartamento che aveva visto soltanto una volta, mesi prima, in occasione della serata karaoke. Una delle migliori serate dell'ultimo anno, spensierata e divertente, grazie a Caitlin che l'aveva trascinato su quel palco. Perfino metterle il pigiama, dare una sbirciatina alla sua mercanzia e aspettare che si addormentasse prima di andare via era stato piuttosto piacevole. E ora, invece, quasi non ci vedeva più dalla rabbia. "Pensavi davvero di accettare quel lavoro e andartene? Così, senza dire niente?" la accusò, senza preoccuparsi di trattenere il risentimento nella voce anche se sapeva fin da subito che dopo si sarebbe pentito di quell'atteggiamento. Per ora, comunque, non riusciva nemmeno a stare fermo per guardarla negli occhi. Perché tutta la situazione era così surreale che... stava ancora cercando di convincersi che era tutto vero.
"Come sai del lavoro? Non l'ho detto a nessuno, nemmeno a Cisco" fu la risposta di Caitlin, e se Barry fosse stato un tantino più ricettivo si sarebbe accorto del mix di emozioni che aveva impregnato la voce di lei: sorpresa, ovviamente, perché come aveva appena detto doveva essere un segreto; irritazione, sempre dovuto alla natura privata dell'informazione che in qualche modo, sicuramente non legale, era venuta alla luce senza il consenso delle due parti; ce n'erano tante altre, ma queste le più evidenti. 
"Non è importante adesso" rispose lui, poiché Barry non poteva veramente fare riferimento al coinvolgimento di Felicity in quella faccenda. "Pensavo che noi due - la mano come a tracciare lo spazio vuoto tra il suo corpo e quello di lei - fossimo amici." 
"Lo siamo, solo che io non..." tentò Caitlin, ma Barry non le permise di finire. 
"Gli amici dicono agli amici di importanti offerte di lavoro!" sbottò lui perché non ce la faceva più. Dopo tutto quello che avevano passato insieme, dopo tutte le difficoltà che avevano superato grazie al rispetto e all'amicizia che nutrivano l'uno nei confronti dell'altra, non era possibile che Caitlin gli tirasse un colpo basso come quello. Ecco perché faticava ancora a crederci nonostante lei non avesse smentito la cosa, ecco perché pretendeva almeno delle spiegazioni, soprattutto dopo le conclusioni a cui era arrivato. 
Caitlin incrociò le braccia al petto, puntandolo con lo sguardo. "E pensi che sia facile? Non sai quante volte ho provato a parlarvene, ma non sapevo come dirvelo" disse, sbuffando dal naso, nervosa. Probabilmente se c'era una cosa che infastidiva Caitlin era non riuscire in qualcosa. 
"Sempre meglio che arrivare un giorno al laboratorio e non trovarti!" continuò lui, le braccia all'aria per l'esasperazione. 
"Sai che non l'avrei mai fatto" ragionò Caitlin, gli occhi rivolti verso il soffitto. "E poi non ho accettato."
Un sopracciglio di Barry svettò verso l'alto involontariamente. "Certo, e Bruce Wayne ti porta in un ristorante francese perché tu hai gentilmente rifiutato la sua offerta." L'eventualità di un appuntamento tra Cisco e Naomi Campbell era molto più credibile. 
"Esatto!" esclamò Caitlin. "Era un tentativo per convincermi a... aspetta, che ne sai tu della cena?" 
Improvvisamente tutta la rabbia sfumò dal corpo di Barry, sostituita da una tremenda sensazione di disagio e un tantino di paura per aver detto la cosa sbagliata al momento sbagliato. Un conto era parlare del pedinamento con Cisco o Eddie, ma con Caitlin... sperava sul serio che non nascondesse alcun attrezzo per le lobotomie in casa. Tentò di dirottare la discussione di nuovo verso la sua partenza, ma il dito indice di Caitlin contro il suo petto lo convinse a non provarci nemmeno. Anzi, le mani sui fianchi e il piede tamburellante sul pavimento furono un incentivo sufficiente affinché parlasse. 
"Cait, eri strana da un paio di settimane e non volevi mai uscire insieme a me e Cisco e poi Iris mi ha detto che ti aveva visto con una persona da Jitters, un ragazzo che..."
"Falla breve, Barry"
"Ti ho seguito al ristorante" confessò, avvertendo subito la sensazione di aver detto di nuovo qualcosa di sbagliato e contemporaneamente di aver fatto la cosa giusta. Ripassò mentalmente tutta una serie di scuse plausibili per aver fatto una cosa del genere, mentre aspettava che la notizia attecchisse. 
Caitlin parlò lentamente e con una vaga nota di minaccia nella voce. "Tu mi hai seguito?"
Barry aggrottò la fronte e strinse gli occhi, come se stesse per vivere il dolore peggiore della propria vita. "Non ero da solo, c'era Cisco con me" replicò, continuando ad aggiungere quel dettaglio ogni volta come se il fatto che Cisco avesse acconsentito a fare lo stesso rendesse meno grave l'intera faccenda. Non aveva funzionato granché nemmeno con Eddie.
Caitlin scosse la testa, con un'espressione a metà tra il sorpreso e il deluso. "Come hai potuto?" chiese, ritorcendogli contro la stessa domanda che lui le aveva fatto solo pochi minuti prima. "Sono senza parole, ma che ti passa per la testa, si può sapere?" 
"Mi hai completamente ignorato per settimane, anche prima di questo offerta di lavoro" si giustificò lui, perché quel tipo di tono, quello che Caitlin solitamente utilizzava per altri e non per Barry, gli provocava una strana sensazione allo stomaco che non gli piaceva per niente. "Volevo sapere cosa passava a te per la testa, mi dispiace di essermi preoccupato." Magari, il pizzico di risentimento alla fine era fuori luogo, ma i giorni passati erano stati troppo stressanti per Barry per non lasciarne andare un po', per non parlare della bomba sganciata da Felicity (con la quale avrebbe dovuto fare due chiacchiere perché ovviamente aveva qualche problemino nel comunicare notizie importanti) ed evidentemente il comportamento di Caitlin l'aveva seccato molto più di quanto si fosse reso conto. 
Ma Caitlin non stava per andare via. "Quindi non hai accettato" disse Barry per essere sicuro di aver capito bene, lo sguardo basso visto che a questo punto non pensava di meritare di rivolgerle la parole. 
"Mi sorprende che tu non lo sappia già" ribatté Caitlin, ma l'espressione ormai si era ammorbidita e faceva un po' meno paura. "Non ho mai pensato di accettare e quella cena era solo per convincermi."
Ora, se Barry fosse stato davvero il ragazzo intelligente che tutti credevano che fosse e del quale anche lui si compiaceva in segreto, avrebbe tenuto sul serio la bocca chiusa. Ma Barry era Barry e lui ne era incapace quanto Cisco non poteva trattenersi dal dare quei nomi stupidi ai metaumani. E perché aveva accettato l'identità di The Flash per il bene della gente, compreso quello di Caitlin. Quindi non poteva assolutamente tacere a proposito di quel sospiro troppo triste che aveva appena lasciato le labbra di Caitlin e di cui lui avrebbe tanto voluto non accorgersi. 
"Perché hai rifiutato?" le chiese. Era la domanda più stupida che potesse farle considerato che aveva preso in considerazione l'ipotesi di buttarle giù la porta di casa per farle esattamente la domanda opposta. Cavolo, si era precipitato in casa come una furia perché aveva paura di perderla e ora si metteva a spingerla in quella direzione?
Caitlin scrollò le spalle e accennò un sorriso. "Mi piace quello che facciamo agli STAR Labs e forse non è il lavoro che sognavo, ma mi permette di essere d'aiuto a qualcuno che è quello che ho sempre voluto. L'offerta della Wayne Biotech era allettante, ma non sarebbe stato lo stesso."
"Mi sento un idiota" commentò Barry, una mano sulla fronte. Era vero, si sentiva come l'uomo più stupido della terra anziché il più veloce. Ma era anche felice. 
"Forse perché lo sei" replicò Caitlin, scuotendo la testa, incredula. "Come ti è venuto in mente di seguirmi?" chiese dopo un attimo di pausa. 
Barry fece una smorfia, grattandosi la nuca. "Te l'ho detto, ci stavi... mi stavi evitando e volevo sapere il perché." Cosa che, tra l'altro, ancora non aveva capito. 
"E chiedermelo come una persona normale?"
"Ci ho provato e io non sono esattamente normale." Entrambi dovettero convenire che sul quel punto aveva ragione lui. "Quindi? Perché mi evitavi?" 
La reazione di Caitlin fu istantanea. Divenne rigida come un palo e Barry poteva giurare di aver visto le guance avvampare di colore, ma non poteva esserne certo perché gli aveva dato le spalle e adesso il tamburellio del piede sul pavimento era l'unico segnale di nervosismo evidente. Quasi poteva immaginarsela a mordersi il labbro...
"Mi hai baciata" disse a bruciapelo. "Cioè, non proprio tu. Everyman con le tue sembianze."
Barry era senza parole. Everyman aveva baciato Caitlin. Everyman travestito da Barry aveva baciato Caitlin. Quanto più strana poteva ancora diventare quella situazione? Aveva così tanti pensieri per la testa che non sapeva nemmeno da dove iniziare per mettere ordine. 
"Everyman ti ha baciato e tu hai creduto che fossi io" ripetette perché a tenerlo chiuso in testa non sembrava avere senso.  
I capelli di Caitlin si mossero. "Già, per questo ho cercato di evitarti per..."
"Non posso crederci! Anche uno sconosciuto se n'è accorto prima di me!" 
"Di che stai parlando?" chiese Caitlin, voltandosi a guardare Barry. 
Ma Barry la ignorò. O almeno, era vittima di un così grave caso di sputo di parole che sarebbe stato impossibile fermarsi ora che tutto cominciava a prendere forma. "Gli altri non hanno fatto altro che darmi il tormento su come abbia una cotta per te e poi esce fuori questo tipo che non conosce niente e nessuno e lo capisce prima di me. E' frustrante, capisci, perché..."
"Barry, non sai cosa stai dicendo" fu il tentativo di Caitlin. Vano. 
"Si, che lo so!" esclamò Barry, comprendo la distanza tra loro due a velocità-Flash. "Se me lo avessi chiesto un paio di ore fa non avrei potuto che darti ragione, ma poi Felicity mi ha detto che stavi per andartene a Gotham City per una super-offerta di lavoro e allora ho pensato che non ci saremmo più visti e-e, non lo so, ho capito che non sarei riuscito a sopportarlo perché è come dicono, hanno ragione tutti loro, perfino Cisco sul fatto che ero geloso e continuava a fare quel suono irritante con la bocca e allora l'ho mollato al ristorante senza dirgli niente solo perché..."
"Barry. Barry, devi andare più lentamente, non riesco a starti dietro" 
Barry annuì con una foga eccessiva, ma aveva tutta quell'adrenalina in corpo. "Si, scusa, hai ragione." Prese un respiro profondo per darsi una calmata. "Ho finalmente aperto gli occhi: mi piaci. E non come amica... cioè, mi piaci come amica, sei perfetta. E anche come collega, al lavoro sei geniale e non so come avremmo fatto senza di te se avessi davvero deciso di accettare l'offerta di Wayne. Ma io intendo un'altra cosa, capisci... e forse è meglio che mi fermi qui" concluse, diminuendo di velocità man mano che andava avanti. 
Gli occhi di Caitlin erano diventati grandi il doppio e l'espressione era... be', Barry immaginava proprio così la propria faccia se ripensava alle conversazioni imbarazzanti avute nei giorni precedenti con i suoi amici. Solo che Caitlin l'aveva portato a un livello ben diverso: si era messa a sedere, poi era balzata in piedi e di nuovo seduta, per rialzarsi meno di cinque secondi dopo. Il tutto evidentemente alla ricerca di qualcosa da dire. 
"Cait" la chiamò Barry, perché vederla in quello stato era snervante. "Te l'ho detto perché volevo dirtelo, ma non mi aspetto nulla. Se tu non vuoi..."
"Io e Everyman ci siamo baciati" disse lei. 
Barry annuì. "Si, l'ho capito e preferirei che non ne parlassimo più." Ora che aveva finalmente capito, l'idea di Caitlin con qualcun altro era fastidiosa. 
"Non hai capito niente, invece" fece lei, scuotendo la testa e le dita che continuavano a intrecciarsi e slegarsi. "Ho risposto a quel bacio perché pensavo che fossi tu, per quanto strana fosse la situazione." 
Per Barry fu come toccare il cielo come un dito, e detto da uno che poteva perfino viaggiare nel tempo era tutto dire. "Mi stai dicendo quello che penso?" chiese, un sorriso così grande sulle labbra che non pensava sarebbe svanito prima di un paio di settimane. Caitlin annuì, le guance rosse. "No, non credo. Io sto pensando che dovrei mostrarti che significa baciare veramente Barry Allen. "
"C'è un solo modo per scoprirlo" replicò lei, avvicinandosi lentamente a Barry. 
Erano stati così vicini altre volte, ma non in quel modo, non con quelle intenzioni. Barry sentiva il cuore battere d'aspettativa e dovette fare appello a tutta la sua forza di volontà per non afferrare Caitlin lui stesso e baciarla; ci stava mettendo una vita. 
Poi Caitlin, quando ormai mancavano soltanto il movimento delle loro teste in avanti, si fermò. "Venerdì sera danno Titanic al CC Theater." 
"Si, mi pare di averlo sentito" annuì, sempre sorridendo nonostante la delusione, ma aveva aspettato un anno intero - senza contare i nove mesi di coma - quindi poteva resistere ancora qualche giorno.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Flash / Vai alla pagina dell'autore: Iwuvyoubearymuch