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Autore: mxrlynians    12/09/2016    3 recensioni
Arthur aveva visto solo un paio di volte il ragazzo magro dal piano di sopra, ma lui lo sente piangere a tarda notte attraverso lo sfiato che attraversa le loro stanze. A volte, l'unica cosa che sente prima dei singhiozzi, sono le parole che il patrigno rivolge al bambino magro e buffo, dei colpi secchi e poi il silenzio.
Il padre di Arthur gli dice di farsi gli affari suoi, ma Arthur non può stare con le mani in mano, così una sera, quando lo sente piangere, Arthur si avvicina alla bocca dell'aria e con un sussurro gli rivolge la parola, e la prima cosa che dice è; “Hai bisogno di aiuto?”
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Igraine, Merlino, Principe Artù, Uther | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Nessuna stagione
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La stanza sopra alla mia

 Capitolo V


Il dolore al ventre, non accennava a svanire e la voce che Merlin amava tanto stava diventando fiocca e ovattata alle sue orecchie.
Almeno no ha colpito Arthur, pensò soddisfatto, dopo tutto è lui che doveva morire no?
Lui.
Il mostro, nato per sbaglio.
Un errore.
Un orrore.

-

Stava andando tutto così bene, ma quando la voce del suo Patrigno giunse fitta e potente, alle sue orecchie, il panico prese il sopravento, Merlin stava cercando di non tremare.
“Che schifo la gente come te...” disse l'uomo, si avvicinava minaccioso ai due ragazzi, che per loro risposta indietreggiavano velocemente, Arthur davanti a Merlin, pronta a difenderlo con le unghie e con i denti.

Cosa può fare un ragazzo di undici anni contro un uomo di mezza età!? Sbottò la vocina nella testa di Arthur, quasi non la sopportava più, ma non poteva stare un po’ zitta per una buona volta?
Il cielo si stava annuvolando, e dei tuoni in lontananza stavano ruggendo potenti, segno che da lì a poco, una bella tempesta, avrebbe purificato tutto quel meraviglioso bosco.

“Vattene moccioso questi non sono affari che ti riguardano!” tuonò l'uomo, la paura prese il sopravento nel cuore di Merlin, e il respiro si fece accelerato, non voleva che Arthur rimanesse ferito per colpa sua.
“Se vengo con te non farai del male al mio amico?” la voce del corvino era tremante e fiacca, il biondo si voltò di scatto verso di lui, nei suoi occhi era chiara e lampante la domanda che non voleva fare; “ma sei scemo? Quello ti ammazza!”.

L'uomo annuì e sorrise, i brividi corsero veloci su per la schiena di Merlin, ma lui doveva essere forte, doveva proteggere il suo amico, così con passo deciso si avvicinò al suo Patrigno, che lo prese per braccio strattonandolo brutalmente, e poi lo colpì in pieno volto, il colpo era così forte che lo fece cadere per terra.
La pioggia cominciò a cadere dolce, e serena, mentre la rabbia e lo sgomento di Arthur crescevano.

Hey! Hey sta calmo, sono più che sicuro che Merlin sta bene! Non fare cose avventate è? Intesi?
Arthur mosse un piede in aventi, poi un altro, e si avvicinò lentamente all'uomo, si chinò e prese un bastane, le mani stringevano con una quantità di forza sorprendente il ramo.
Oh, ma perché non mi dà mai retta! Ecco, ora finiremo nei casini!
Sta zitto per una volta, questa è quella buona che lo uccido! Sarà legittima difesa! Arthur zittì la voce, e con passo felpato si avvicinò al Patrigno di Merlin, lo stava picchiando proprio davanti ai suoi occhi, questo non lo avrebbe mai perdonato.

Alzò il bracciò e con un colpo secco colpì l'uomo, che cadde con un tonfo sordo in una pozzanghera di fango.
Merlin, dietro di lui, tremava.
Arthur si avvicinò e si tolse la giacca che avevo indosso, e cercò di posarla sulle spalle di Merlin, che indietreggiò.
“Non voglio farti del male, vieni qui, sei tutto bagnato...” disse inginocchiandosi, sapeva bene che Merlin non lo aveva riconosciuto, e questo lo addolorava, ma per sua fortuna quelle parole lo calmarono un po’, e si avvicinò senza tanti complimenti.

Arthur gli posò la giacca sulle spalle, gli cinse la schiena, e con un movimento fulmineo le strinse a se.
Anche dopo quel gesto, Merlin tremava, e le lacrime cadevano violente sulla sua pelle fredda, sentiva le forze scivolare via, mentre un timido sorriso si faceva strada sulle sue labbra, “Arthur” mormorò e prima di dire altro, il biondo lo strinse ancora più forte a se.

“Shhh, sono qui, non devi più temere nulla...”rimasero lì per minuti, che per entrambi sembravano ore, dopo con calma, lo fece alzare, e con passo incerto si diressero verso l'uscita del bosco, quando un colpo ben assentato fece cedere in ginocchio Arthur. Il respiro gli venne mozzato quando un bastone, lo stesso che aveva usato per mettere K.O. quell'uomo, gli arrivò dritto in pancia, e con pochi gesti l'uomo lo fece inginocchiare davanti a lui.

“Lascialo stare!” urlò in preda al panico.
La voce di Merlin era bellissima, anche dopo tutto quel tempo passato ad urlare.

“È colpa tua se ora si trova in questa situazione...” quelle parole ferirono Merlin nel profondo, era vero, era unicamente colpa sua.
“Avanti perché non usi quella cosa che fai sempre è?” chiese divertito, si allontanò da Arthur, e si diresse, fiero, verso Merlin, “perché non dici quelle parole? E perché i tuoi occhi non risplendono di oro puro?” chiese minaccioso.

Di cosa sta parlando? Si interrogò Arthur, ma non ci pensò molto, quando vide cosa aveva in mano il Patrigno.
Un coltello.
Voleva uccidere Merlin?

Ah, ora finiremo veramente nei casini...

“Fermo!” gridò, ma era troppo tardi.
Il coltello era dentro alle carni calde di Merlin.
Il ventre gli faceva malissimo.
Cadde in ginocchio quando l'uomo estrasse veloce il pugnale, e si diresse verso Arthur.

No... Pensò, tremante, n-non p-posso permetterglielo... Vide il volto spaventato di Arthur, ma non aveva più forze, era al limite, ed è lì che la sentì.
Non conoscerai mai la cima, fino a quando non avrai toccato il fondo.
Arthur poté vedere il corpo di Merlin che ciondolava, deliberatamente da una parte all'altra.
Il corpo di Arthur venne inondato dai brividi quando vide gli occhi del corvino.
Dov'era finito il bellissimo blu oltre mare che amava tanto?
Ora, lo sguardo del corvino incuteva solo timore a chiunque lo guardasse compreso l'uomo, che indietreggiò ad ogni passo di Merlin.

“S-sta indietro!” urlò a gran voce, mentre agitava il coltello davanti a lui, il corvino non si scompose nemmeno un po’ da quell'atteggiamento, e continuò a camminare, dritto verso di lui.

“M-Merlin... Ti ha ferito, stai bene?” chiese Arthur, mentre gli correva incontro, la voce gli tremava.
Aveva paura di Merlin?
Questo si, che era strano.

“Dovrà pagare, non preoccuparti, non sentirà dolore...” disse con voce spenta. L'uomo si agitò, ma Merlin lo tenne fermo, mettendogli una mano sulla spalla.
“Baerne” sussurrò, e le fiamme circondarono l'uomo.
Dopo quella scena, Merlin cadde a terra, incosciente.

E la pioggia cadeva.

E i fulmini cantavano in Cielo.






Buco dell'Autrice...

NON TRUCIDATEMI VI PREGO!
Allora prima di tutto scusatemi se non ho postato...
Spero ce questo capitolo plachi la vostra fame per la mia Fanfic...
Aggiornerò Sabato.... (Forse)

Lasciate una recensione! Come al solito sono graditi, pensieri, commenti e critiche costruttive!

Grazie per aver letto! (*-*)


Arcobaly_739

   
 
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