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Autore: lucy stoker    07/01/2017    9 recensioni
Katherine è ritornata a Mistyc Falls per spezzare la maledizione del sole e della luna e riprendersi Stefan al suo fianco, mentre Damon rincontra Julia una sua vecchia conoscenza che lo costringerà ad allearsi con lei proprio contro Katerina Petrova sua nemica da sempre.
Katherine come ELijah tenterà di impossessarsi della pietra di luna oggetto necessario per spezzare la maledizione azteca che ora e in possesso dei Lockwood, ma saranno contrastati da Julia e altri due vecchi vampiri chiamati " i vampiri dell'est " venuti dalla Romania con lo scopo di vendicarsi di vecchi rancori contro la Petrova e lo stesso Originale.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Elena/Katherine
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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    Che il gioco abbia inizio

Lo sceriffo Forbes era confusa, disorientata.
Le morti finora manifestate a Mistyc Falls erano state quasi sempre opera dei vampiri.
Stavolta però si trovava di fronte ad un altro tipo di omicidi, i corpi ritrovati non avevano nessun morso ne una ferita che facesse pensare a quegli esseri a cui dava costantemente la caccia.
I tre cadaveri sui tavoli dell'obitorio erano mutilati, squartati.
I primi due ritrovati nei pressi del bosco erano dei ragazzi più o meno sui 17 anni, uno era privato degli occhi, l'altro del cuore.
Il terzo, un uomo di mezza età mutilato anch'essi di occhi, cuore e lingua ed era stato ritrovato ucciso nella sua stessa casa.
I risultati dell' autopsia dichiaravano che gli organi erano stati strappati di netto sia dalla cava oculare che dal petto, la dinamica delle ferite era imprecisa e questo lasciava pensare che gli omicidi erano stati efferrati a mani nude.
"Impossibile" pensò Liz, chi poteva uccidere in quel modo se non un vampiro?
Un essere umano era capace di uccidere cosi?
Bucare il petto di qualcuno, strappare il cuore dal torace con una tale perfidia poteva essere solo opera di un vampiro.
Ma a quale scopo uccidere se poi non nutrirsene?
Ed ecco ritornare al punto di partenza e riconsiderare l'ipotesi di un essere umano, un omicida che si aggira indisturbato per le strade alla ricerca della sua prossima vittima.
Questo inspiegabilmente per Liz faceva ancora più paura, più di quanta se si trattasse di un vampiro.
Un vampiro è un essere malvagio e ci si aspetta simili uccisioni, ma un essere umano con tali pensieri le faceva gelare il sangue.
Nel frattempo lo sceriffo prese il cellulare per contattare Damon, lo pose all' orecchio in attesa di risposta ma il maggiore dei Salvatore non rispose alla chiamata.
Liz tento di contattarlo per ben due volte senza risultato:

" Damon ma dove sei finito, rispondi " parlò fra se aspettando ma senza risultati.

Prima di proseguire con le indagini, Liz pensò che era meglio riunire il consiglio ed informarli di quanto stava accadendo nella cittadina, e decidere insieme il dafarsi prima che la situazione peggiorasse perchè di questo ne era assolutamente sicura, le cose sarebbero peggiorate. 
  
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Il silenzio nella stanza era impenetrabile, inalterabile.
Solo qualche rumore di passi fugaci provenienti dal corridoio lasciava interrompere quel tacere assordante.
Elena riaprì lentamente gli occhi, il buio e un leggero strato velato le sfocavano la vista facendole intravedere poco chiaramente ciò che la circondava.
Strinse più di una volta le palpebre indolenzite per schiarire la vista, gli occhi le pizzicavano appena un pò e il suo corpo lo sentiva sfiancato.
Era come se avesse dormito da giorni e solo ora era riuscita a svegliarsi.
Fissò il soffitto per qualche minuto come faceva sempre e ad un tratto si rese conto di non trovarsi nella sua stanza.
Elena era disorientata: Dove si trovava?
Cosa era successo?
Poi in un lampo le tornò tutto alla mente e si guardò il polso sinistro fasciato.

Era appena rientrata a casa,
aveva salutato zia Jenna ed era salita nella sua stanza , dopo aveva chiamato Bonnie per confermarle che sarebbe andata al ballo con Stefan con grande euforia.
Poi si era diretta verso lo specchio restando a lungo a guardarsi pensando ancora a quella mattina, a quando si era abbandonata tra le braccia di Stefan e di quanto fosse stato bello concedersi al ragazzo che le aveva stregato il cuore.
Dal cassetto aveva preso la collana che lui le aveva regalato e pensò che sarebbe stato bello indossarla per il ballo, ma si accorse che era sparita.
Elena cercò insistentemente quell'oggetto a lei tanto caro ed era sicura di averla messa proprio lì.
Un rumore improvviso proveniente dal bagno la distolse dalla sua ricerca, la luce era accesa e la porta socchiusa.

" Jeremy, sei tu? " domandò mentre si avvicinò lentamente aprendo la porta.

Nel bagno non c'era nessuno, il rubinetto era semichiuso, il rumore del gocciolio rendeva tutto più inquietante.
Elena si soffermò e vide che sul lavandino c'era un vecchio pezzo di carta, la ragazza incuriosita lo girò rimanendone sconvolta.
Quel vecchio pezzo di carta era la vecchia foto che ritraeva Katherine.
La somiglianza con lei era impressionante, era assolutamente identica, all' inizio pensò si trattasse di uno scherzo.
All' improvviso sentì la finestra chiudersi con forza, Elena uscì dal bagno in fretta per vedere cosa stesse succedendo quando avvertì una presenza nella stanza e vide una ragazza di spalle verso la finestra.

" Chi sei? " domandò con voce tremante ma decisa, come era entrata?

Chi era?
Ma la ragazza restò immobile.
Elena si avvicinò lentamente alle sue spalle ripetendole la domanda, ma lei non fece cenno.
Il riflesso nel vetro della finestra lasciava intravedere a malapena il volto, ma ad Elena bastò per riconoscerne qualche tratto.
Non era possibile, forse si stava sbagliando, o forse no, era proprio lei?
Fù un attimo e poi il buio.
Elena si risvegliò sul suo letto, come era successo che si addormentasse?
Era come stordita, aveva un cerchio alla testa come se avesse subito un urto.
Il suo sguardo incrociò il display della sveglia sul comodino che segnava mezzanotte passata.
Elena sobbalzò dal letto, non era andata al ballo aveva dato buca a Stefan.
Si alzò e corse immediatamente in bagno a sciaquarsi il viso con grande fretta, e poi le venne in mente la foto guardando il lavandino.
Ma adesso dove era quella foto?
Dov'era finita?
Improvvisamente era sparita.
Elena frugò dappertutto per trovarla ma fu inutile e si accorse che era sparito anche il suo vestito come la collana quando il cellulare le squillò, era Stefan che le chiese se stava bene mentre lei era confusa da quella strana situazione, attaccò la chiamata quando sentì un bruciore improvviso al polso sinistro.
Elena si accorse che il suo polso dove aveva avvertito il bruciore stava sanguinando, il flusso non cessava di scorrere, era un taglio netto comparso dal nulla che le aveva reciso le vene.
Jeremy stava rientrando in quel momento dal ballo quando sentì un rumore provenire dal piano superiore, il ragazzo si precipitò nella stanza della sorella e la ritrovò riversa a terra con il polso sanguinante.

                     

Ora la vista le si era schiarita, gli occhi le bruciavano un pò, cercò di drizzarsi per cambiare posizione e vide ai piedi del suo letto zia Jenna che dormiva e lo stesso Jeremy, poco distante su una poltrona.
Non aveva idea di che ore fossero, ma dalla luce fuori dovevano essere pressapoco le nove.
Zia Jenna si destò dal suo sonno, si sfregò gli occhi sbadigliando e vide che Elena era sveglia.

" Elena tesoro, come ti senti? " le domandò accarezzandole il viso.

" Sto bene, sono solo un pò stanca " le rispose lei guardando suo fratello che si era svegliato.

" Mi hai spaventato sai? Credevo che fossi morta " disse Jeremy avvicinandosi ai piedi del letto.

" Non lo dire nemmeno per scherzo capito? Ci è mancato poco che avessi un infarto- disse Jenna guardando l'orologio che aveva al polso - Cavoli! Sono quasi le dieci, devo correre da Carol perchè oggi arriva il nuovo ricercatore storico e devo essere io ad incontrarlo, Jeremy resta tu con Elena ok? E se ci sono problemi chiamami, vi voglio bene "

Jenna raccolse la sua borsa avviandosi fuori di fretta per non tardare all'appuntamento quando incrociò Stefan nel corridoio salutandolo con un sorriso fugace.

" Elena! " chiamò Stefan irrompendo nella stanza facendo sobbalzare Jeremy.

" Stefan " chiamò lei allungando le braccia per abbracciarlo.

" Visto che hai compagnia io ne aprofitto e scendo giù a prendermi qualcosa " disse il giovane aprofittando per squargliarsela lasciandoli da soli.

" Fammi vedere " disse Stefan guardandole il polso fasciato incupendo lo sguardo, Katherine stavolta lo aveva in pugno.

" Cosa sta succedendo Stefan? e tutto molto strano non capisco "

" Non preoccuparti, ora devi pensare a guarire e stato un incidente "

" Un incidente? Stefan ho le vene recise! " rispose lei agitata.

" Elena andrà tutto bene, tu devi fidarti di me " concluse il minore dei Salvatore quando apparve lo sceriffo Forbes.

" Buongiorno Elena, come stai? "

" Sto bene, grazie sceriffo "

" Ho giusto cinque minuti e sono passata, Jenna e andata via? "

" Si, doveva sbrigare una faccenda di lavoro "

" Capisco... Stefan hai un minuto? dovrei parlarti " invitò Liz facendogli cenno di seguirla fuori dalla stanza, quando lui la seguì.

                

" Mi dica pure, sceriffo " disse Stefan incrociando le braccia.        

" Stefan avrei un paio di domande da farti su Elena "

" A che proposito "

" Su quanto e accaduto ieri sera, avete lasciato il ballo poco dopo che eravate arrivati come mai? "

" Elena non si è sentita bene e l'ho dovuta riaccompagnare a casa prima "

" Verso che ora? "

" Credo verso le undici "

" D'accordo, e poi te ne sei tornato a casa? "

" Si sono tornato a casa "

" A che ora esattamente? >>

" Sceriffo sta sospettando di me su quanto è successo? "

" Faccio solo il  mio lavoro Stefan "

" Non farei mai del male ad Elena "

" Anche io non farei mai del male a mia figlia, ma se qualcuno la ritrovasse in casa con le vene recise sarei io la prima indiziata essendo la persona più vicina a lei, tu sei l'ultimo che e stato visto con Elena ieri sera e questo fa di te il mio primo indiziato ad essere interrogato, questo non vuol dire che sia stato tu e la prassi del mio lavoro anche perche se ti accusassi non ti avrei parlato nel corridoio di un ospedale ma ti avrei portato direttamente in centrale " concluse Liz quando le suonò il cercapersone.

" Devo andare, grazie Stefan... ah dì a Damon che lo stò cercando e che è urgente "

" Si sceriffo lo farò " rispose il vampiro mentre la guardava allontanarsi.

Il ritorno di Katherine stava già compromettendo la pace a Mystic Falls pensò tra sè e per proteggere Elena doveva ricorrere all'aiuto di Damon anche se detestava la cosa, ma con lui al suo fianco poteva tenere la situazione sotto controllo.
Nel frattempo cercò di contattarlo ma senza risultati.

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                         Palazzo della fondazione

                

" Jenna finalmente, eccoti!  ci mancava poco che chiamassi Liz per denunciare la tua scomparsa " esclamò ironicamente Carol.

" Scusa Carol, ma ho avuto un serio problema in famiglia Elena è in ospedale " rispose Jenna con il fiatone.

" Mio Dio sta bene? Cosa è successo? "

" Sta bene, ha avuto un incidente a casa, si è ferita ha perso molto sangue ma per fortuna in quel momento si è trovato Jeremy che l'ha subito soccorsa "

" Mi dispiace, se vuoi puoi tornare da tua nipote, ci penso io qui "

" Sei sicura? Perche mi faresti un favore i ragazzi sono da soli in ospedale "

" Quindi tu hai lasciato due minorenni da soli per venire qui? " intervenne tempestivamente John irritando Jenna come sempre.

" Cosa vuoi? John adesso non ho tempo per il tuo sarcasmo la situazione e alquanto seria "

" Lo credo, Jeremy ed Elena hanno tentato entrambi il suicidio "

" Smettila! Ma che diavolo dici sei impazzito? " infuriò la donna perdendo il controllo.

" E' la verità mia cara, Jeremy si e imbottito di pillole ed Elena si e tagliata le vene se questo non è tentato suicidio allora spiega realmente come è andata, ma dovrai essere convincente con l'assistente sociale "

" Assistente sociale? Hai contattato i servizi sociali per togliermi la custodia dei ragazzi, maledetto bastardo che non sei altro! " infuriò Jenna spintonandolo quando Carol la intimò a calmarsi.

" Sarebbero intervenuti comunque, e evidente che con te sono in pericolo quindi tanto vale che mi occupi io di loro, stammi bene Jenna " concluse John allontanandosi lasciando Jenna con una crisi di nervi.

" Non otterrai la custodia dei ragazzi! Va all'inferno bastardo! "

" Calmati Jenna, Santo cielo! stai attirando l'attenzione di tutti! Non è cosi che risolverai la situazione, stai provocando uno scandalo "

" Sai che ti dico Carol? Che io mi licenzio e che ne ho abbastanza di queste stronzate! Ti saluto e buona fortuna con il mio sostituto tanto lo avevo già capito che mi volevi fuori, ma grazie per avermi facilitato le cose! " concluse Jenna senza peli sulla lingua andandosene.

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                     Casa Salvatore

 Stefan era appena rientrato a casa, salì la scale in cerca di suo fratello ma si accorse che non era in casa.
Vide che il letto era perfettamente intatto e questo voleva dire che non era rientrato affatto.
Stefan riscese le scale e al centro del grande salone vide che c'era Katherine che lo stava aspettando.
Il vampiro assunse un aria disturbata, non gli andava per niente di ascoltarla sopratutto a quell'ora del mattino dopo che non aveva chiuso occhio per tutta la notte, anche se era un vampiro il bisogno di riposarsi lo aveva comunque.

" Buongiorno Stefan - iniziò Katherine mentre lui le passò davanti ignorandola - Sarà sempre così d'ora in poi? Io parlerò e tu mi ignorerai?...
Sai Stefan, volevo solamente dirti che comprendo perfettamente il tuo odio verso di me, ma visto che dovrò restare qui per un pò speravo che si potesse andare d'accordo e mettere il passato da parte...Che ne pensi?>> domandò sedendosi su uno dei vecchi divani.

" Non credo che si possa fare, Katherine "

" E allora cosa vuoi fare? Vuoi disprezzarmi per il resto della tua esistenza? "  

" No Katherine, non voglio disprezzarti e nemmeno odiarti, io voglio semplicemente che tu sparisca dalla mia vita e non vi faccia più ritorno! " concluse Stefan lasciando sul volto della vampira un espressione di amarezza.

" Io ti amo Stefan, che tu ci creda o no io ti amo e non rinuncierò mai a te, anche se questo dovesse comportare il tuo disprezzo, non lascerò che lei abbia il tuo amore anche se mi riesce difficile che tu l'abbia amata senza pensare a me " ribattè lei con rabbia.

                     

Stefan le lanciò uno sguardo brutale si alzò e le voltò di nuovo le spalle pronto ad andarsene.
Katherine avanzò verso di lui e mise le sue mani sui suoi fianchi abbracciandolo da dietro mentre con le labbra tentò di baciargli il collo.
Stefan si voltò con disgusto e la allontanò da sè, Katherine rimase impietrita dal suo gesto quando in quel momento la porta d'ingresso si aprì.
Era Damon che rientrava canticchiando dopo aver trascorso la notte fuori a bere, appena raggiunse il salone fissò entrambi scoppiando in una grande risata, e rivolto a Katherine disse:

" Tu sei Elena o...Katherine? " domandò mentre con una mano teneva la bottiglia e con l'altra si appoggiava al fratello.

" Lo so, lo so, puzzo come un cavallo da stalla, ora vado a darmi una ripulita...Allora, chi e? - chiese ironicamente rivolgendosi a Stefan, poi traballando aggiunse - Te lo dico io chi è, lei è Katherine...Anzi Katerina...Katerina Petrova, si chiama così lo sapevi fratellino? "
                                                                                                                                                               
Katherine lo guardò senza dire nulla, ma fù sorpresa che Damon sapesse il suo vero nome.

" Dopo 150 anni abbiamo scoperto una verità su Katerina- Stefan, magari qualcos'altro lo sapremo tra un secolo se va tutto bene, ma meno male che noi non invecchiamo " sghignazzò divertito poi abbandonò la spalla del fratello per dirigersi alla scala e andare al piano di sopra canticchiando di nuovo.

" E ubriaco fradicio, passano gli anni ma non le abitudini a quanto vedo " affermò la vampira con aria disgustata.

" Di sicuro tu sei peggiore, le cattiverie più infami le fai da lucida " rispose Stefan con tono cattivo.

" Beh, a quanto vedo tira un aria pesante, mi conviene uscire, anzi ora che ci penso devo andare a salutare una cara amica "  
                                                 
" Dove vai? " le chiese il minore dei Salvatore sospettoso.

" Stà calmo, non vado da Elena non preoccuparti, ti ho detto che vado da un amica, chi ti dice che mi riferissi a lei? " controbattè Katherine allontanandosi da lui diretta alla porta, lui con rapido gesto gli si parò davanti.

" Ti avverto Katherine: Lascia stare Elena " le ordinò con tono deciso.

" Altrimenti che fai? Mi squarti e poi rimetti insieme i pezzi? " 

" Attenta, sta attenta Katherine, tu lo sai di cosa sono capace "

" Si ma per esserne capace devi ritornare al tuo lato oscuro perche ora sembri un cucciolo smarrito che ha perso la strada di casa " rispose la vampira sghignazzando come una bambina.

" Non ho bisogno di spegnere la mia umanità per odiarti e ucciderti anzi, sarà un piacere provare un immensa gioia nel vederti morire e pagare per tutto il male che hai fatto! "

" Sarai tu ad uccidermi? Amore mio non chiedo altro, però non dimenticare che se uccidi me ammazzi anche la dolce Elena... A proposito come sta? " concluse ironicamente la vampira sotto lo sguardo inceneritore di Stefan che preferì restare in silenzio.

                 

" Insomma la copia rinsecchita di Elena è ancora qui? " intervenne improvvisamente damon tra i due presentandosi in salone con solo addosso l'asciugamano versandosi il solito bicchiere di bourbon.

" Io non sono la copia, sono l'originale mio caro "

" Beh! Però lasciami dire che la copia è venuta meglio, sai com'è prima lo scarabocchio poi l'opera " rispose lui aggrottando le sopracciglia.

" Ma certo che preferisci la copia, perche ne sei innamorato "

" Io non amo nessuno, un tempo ho amato te ed è stato il peggior sbaglio che potessi commettere ma non sono tanto stupido da ricaderci con una che ha la tua stessa faccia "

" Però questo non ti ha impedito di baciarmi sulla veranda di casa Gilbert la sera del ballo della fondazione credendo che fossi lei " concluse Katherine creando astio quando Stefan guardò collerico il fratello.

" Ops! Credo di aver appena creato una spiacevole situazione "

" Va al diavolo puttana! " gridò Damon con sdegno mentre lei con risata perfida si preparava ad assistere allo scontro dei due fratelli.

" Lo sapevo che prima o poi ci avresti provato con Elena, era questione di tempo "

" Beh! Ci ho provato e allora? Però lo devo ammettere che era stato troppo facile "

" Già, perchè Elena non ti bacerebbe mai " rispose Stefan convinto irritandolo.

" Davvero? Chi ti dice che non lo farebbe? Sei cosi sicuro di te fratellino? "

" E stata Katherine a baciarti Damon non Elena, toglitelo dalla testa, non succederà mai che lei provi qualcosa per te "

" Perche no? Magari ci riprovo cosi vediamo come va a finire " rispose il vampiro portandosi alle labbra il suo Whisky quando Stefan con scatto gli gettò il bicchiere a terra parandosi di fronte a lui.

" Ora stai esagerando scoiattolo, fa il bravo altrimenti potrei farti male " ordinò Damon sgranando gli occhi.

" Te lo ripeterò una volta soltanto Damon: Sta lontano da Elena perche questa volta ti giuro che va a finire male " minacciò il minore dei Salvatore con sguardo immobile e gli occhi ridotti a due fessure.

" Lo sai che cosi mi invogli a fare esattamente il contrario? E sinceramente detto tra noi caro fratello questa volta ho intenzione di vincere io! " concluse Damon dandogli una spinta scaraventandolo dall'altro lato del salone.

Damon si avventò sul fratello ma venne fermato da Katherine che intervenne in favore di Stefan.

" Ora basta, stai dando fastidio! " intervenne la vampira serrandogli una mano alla gola e poi scaraventandolo a terra.

Damon tentò ancora di reagire ma ebbe la peggio, contrastare Katherine era difficile ma nonstante questo continuò ad attaccarla stavolta servendosi dell'attizzatoio del camino.
Il corvino si avventò sulla vampira sferrando un colpo dritto al petto quando Stefan si frappose fra lui e Katherine facendosi colpire.

" Razza di idiota ma che fai! " infuriò il corvino restando spiazzato dal gesto del fratello di salvare Katherine, sarebbero bastati pochi centimetri per colpire il cuore e sarebbe stata la fine per lui.

Il minore dei Salvatore si accasciò a terra quando Katherine attaccò Damon slogandogli entrambi i polsi per poi sfilargli l'anello che lei stessa gli aveva donato e che gli permetteva di uscire al sole per poi spezzargli il collo.
Stefan assistè inerme alla scena lanciando uno sguardo trucidatore alla vampira senza poter reagire, ultimamente era diventata più forte e questo lo preoccupava, ne lui ne Damon riuscivano fisicamente a fermarla quindi pensò che l'unica persona alla quale poteva veramente chiedere aiuto fosse Bonnie.

" Perchè ti sei presa il suo anello? " domandò Stefan alzandosi a fatica quando Katherine gli estrò con colpo secco l'attizzatoio dal petto facendogli emanare un grido di dolore.

" Perche se lo merita, deve strisciare nell'ombra e solo un miserabile " rispose la vampira indignata.

" Che diavolo vuoi da noi? Perchè non ci lasci in pace! "

" Questo dipende solo da te mio caro, se farai ciò che ti ho chiesto non ci saranno conseguenze per nessuno altrimenti... "

" Smettila di minacciarmi, e dimmi una volta per tutte perchè sei qui "

"  Voglio che lasci Elena " minacciò di colpo Katherine alterando il tono della voce.

" Cosa? Che stai dicendo? "

" Hai capito bene Stefan, voglio che tu rompi la tua storia d'amore con lei all'istante altrimenti ucciderò quel che rimane della famiglia Gilbert uno ad uno, Jeremy, Jenna, poi passerò alle sue amichette del cuore, la stupida Caroline e la streghetta Bonnie "

" Smettila! Che ti salta in mente? Perche adesso minacci nuovamente di uccidere Elena e la sua famiglia, avrai ciò che mi chiedi ma dovrai giurarmi che dopo te ne andrai per sempre! "

" E tu verrai con me amore mio, perche il tuo destino è al mio fianco " concluse Katherine decisa.

" Perche mi ossessioni Katherine, te lo vuoi mettere in testa una volta per tutte che io non ti amo e che quello che provavo per te ormai è finito! " rispose Stefan ormai al limite della pazienza.

" Non mi importa se tu non mi ami, ma ti amo io e ti voglio a tutti i costi, sarai mio e questa volta per sempre "

" Ma io amo Elena "

" No! Tu non la ami Stefan, la tua è un assurda infatuazione l'amore e tutt'altra cosa e ti assicuro che non sarà quella ragazzina a farti provare un sentimento del genere, lei ama Damon non te "

" Adesso cominci con questa tua fantasia? Elena non si innamorerebbe mai di Damon "

" E allora perche sei cosi inquieto? Non c'e pace nei tuoi occhi Stefan perche sai nel tuo cuore che io ho ragione, e solo questione di tempo tra quei due nascerà qualcosa di davvero intenso che ti sconvolgerà e prima che accada lascia tutti e vieni via con me " disse Katherine avvicinandosi a lui tentando di baciarlo ma Stefan la allontanò da se disgustato.

" Preferisco soffrire dietro ad un amore non corrisposto che andare via con te, vattene dalla mia vista, sparisci! " infuriò il vampiro distruggendo le bottiglie di liquore sul carrello spargendo pezzi di vetro ovunque dando soddisfazione alla vampira per averlo colpito nel segno quando si accorse che Katherine era sparita dileguata lasciandoli lì nella sua rabbia.

 Stefan rimase inerme, ormai Katherine gli aveva insinuato il beneficio del dubbio e sapeva anzi ne era certo che la storia dei due fratelli innamorati della stessa donna si sarebbe ripetuta, ancora una volta l'amore lo avrebbe diviso da suo fratello ma la sua priorità ora restava Elena, non solo doveva proteggerla da Katherine ma adesso anche da Damon che era diventato instabile e pericoloso e deciso a conquistarla solo per vendicarsi di lui. _______________________________________________________________________________________

Bonnie era appena rientrata a casa sua dopo aver passato tutta la giornata fuori,  quella casa ormai era diventata per lei più grande e silenziosa da quando sua nonna era morta.
Un improvviso rumore di sopra aveva attirato la sua attenzione, qualcuno era entrato in casa  ed escludeva la possibilità che fosse un vampiro dato che c'era un incantesimo che proibiva l'accesso a quegli esseri malvagi.

               

Bonnie prese coraggio e salì per vedere chi fosse entrato, il corridoio di sopra sembrava più lungo e stretto man mano che lo attraversava.
Era quasi arrivata alla sua stanza, quando il rumore provenì da quella della nonna.
Bonnie con il cuore in gola si avvicinò lentamente verso la stanza, quando la porta si aprì da sola.
Una figura uscì a passi lenti dalla soglia nel buio, Bonnie cercò di accendere la luce per vedere chi fosse ma le luci non si accendevano.
Una figura sconosciuta avanzava verso di lei e a un certo punto le disse:

" Non riuscirai a salvarla, lei morirà perche è questo il suo destino "

Bonnie rimase impressa da quella inquietante presenza, e si apprestò a fuggire di sotto, ma di fronte a lei le appare Katherine che serrava Elena alle spalle.

" E' così che deve andare " esclamò la vampira azzannando ferocemente  Elena fino a dissanguarla.

Bonnie urlò a squarciagola quando sobbalzò dal suo letto: Era stato un brutto incubo.
La ragazza si passò una mano tra i capelli, era sudata e spaventata, quell'incubo era cosi reale che le aveva messo ansia tremando ancora.
Improvvisamente Bonnie impallidì quando sull'avambraccio c'erano dei graffi, ma la cosa che più la spaventava era che quella ferita formavano una parola: FATE- Destino.
     

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   Ore dopo al Mystic Grill ...

" Ehi piccolo lord il mio bicchiere e vuoto! "

" Ti ho appena versato il quarto bicchiere, perchè non ti prendi direttamente la bottiglia! "

" Allora dammela ex di Caroline! "

" Per lo meno io una ragazza l'ho avuta, te chi ti vuole? "


" Prima di tutto la tua ex ti ho preceduto con la biondina, e poi non per vantarmene ma devo cacciarle a pedate le donne ad esempio guarda la brunetta alla carambola, mi stà mangiando con gli occhi "

Matt gli diresse uno sguardo rassegnato sapendo che per lui era cominciata l'ennesima serata nel Mystic con Damon Salvatore tra ubriacarsi e abbordare ragazze fino a tarda notte.
In quel momento Stefan entrò e lo vide al bancone che metteva in croce Matt e si diresse da lui sedendosi al suo fianco.

" Se non sei qui per ubriacarti, mi domando cosa vuoi " attaccò immediatamente Damon sapendo le intenzioni del fratello.


" Dobbiamo parlare "

" Beh! peccato, perche non ho nessuna intenzione di ascoltarti, idiota! " controbattè il corvino tracannando il suo bourbon.

" Non lo capisci che ci sta mettendo di nuovo l'uno contro l'altro? Dobbiamo agire e in fretta contro Katherine, questo non è il momento per affrontare le nostre questioni personali "

" Ma quali questioni scoiattolo, se ti riferisci alla tua ragazza puoi stare tranquillo, non hai detto che è impossibile che si innamori di me? Quindi non agitarti e mangia i tuoi piccioni "

Stefan assunse un aria rassegnata, avere un dialogo con il fratello non era per niente facile, in quel momento il display del suo cellulare lampeggiò.

" Dove hai lasciato il tuo cellulare? " domandò il minore dei Salvatore.

" Ma che domande fai? Dove vuoi che c'e l'abbia? " rispose Damon quando si accorse di non averlo trafugando nel suo giubbotto di pelle.

" Questo è il tuo numero - disse Stefan e poi rispose spinto dalla curiosità  - E per te, è una ragazza " concluse allungandogli il cellulare.


" Pronto? "

" Pronto, dolce amore mio " rispose la voce dall'altra parte che Damon riconobbe all'istante.

" Cosa vuoi? Mi hai rubato il cellulare passa immediatamente al Mystic e restituiscimelo "




" Al Mystic Grill dici? No, è escluso dobbiamo vederci in un luogo più appartato, devo parlarti "

" Che strano, stasera vogliono parlare con me tutte persone che detesto "

" Vediamoci nei pressi di villa Veritas, la tua vecchia abitazione "

" Tu sai troppe cose, come fai a saperle? " domandò Damon stizzito.

" Ho cercato su google, sotto la voce "Salvatore" " gli rispose lei con sarcasmo irritandolo ancora di più.

" Va bene, ma ti avverto non fare scherzi, non provocarmi perchè stavolta ti faccio male "

" Beh, non mi dispiacerebbe che tu mi facessi del male e sai cosa intendo, così recuperiamo il tempo perduto " disse Julia con provocante risata, sul volto di Damon apparve un aria disgustata da quelle provocazioni.

" Stasera non fare scherzi e togliti certe idee dalla testa, tu non mi piaci! " concluse lui sgranando gli occhi color ghiaccio.

" Che bugiardo... Ora piantala è sbrigati perche non ho tempo da perdere " ordinò la vampira riattaccandogli di colpo la chiamata irritandolo ulteriolmente.

" Ma che succede? " domandò Stefan vedendolo agitato.

" Cosa vuoi che sia, è solo un altra che mi pretende " rispose egocentrico allungandogli il cellulare, Stefan però non era convinto di quella risposta mentre il fratello lasciò il  Mystic Grill.




                                                                                                                                     
  
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